Ravenna, concerti (anche) nel segno dell’Ucraina all’auditorium di San Romualdo

Il Coro del Teatro dell’Opera di Kiev, accolto in città, protagonista insieme agli ensemble da camera dell’Orchestra Cherubini

CoroKiev Ph ZaniCasadioDa qualche mese, la mappa della musica a Ravenna si è arricchita: oggi le appartiene anche San Romualdo (tra via Baccarini e via Rondinelli, nel complesso della biblioteca Classense), trasformatosi in un auditorium destinato a rappresentare una vera e propria “casa” per l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, ma anche uno spazio a disposizione di altri soggetti e istituzioni musicali e culturali.

A maggio, il calendario di San Romualdo conta due concerti domenicali degli ensemble da camera dell’Orchestra Cherubini – il Quartetto d’archi Amouage e un sestetto d’archi, rispettivamente l’8 e il 22 maggio, alle 18.30 – e quattro appuntamenti con il Coro del Teatro dell’Opera Nazionale d’Ucraina, salvato dalla guerra e accolto a Ravenna grazie alla missione solidale guidata da Cristina Mazzavillani Muti.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero grazie al contribuito di Quick e, in occasione delle esibizioni del Coro ucraino, sarà attiva la raccolta fondi coordinata da Ravenna Solidale per sostenere le popolazioni coinvolte nel conflitto, di qualsiasi nazionalità ed etnia.

Per le formazioni cameristiche della Cherubini le date a San Romualdo si intrecciano al programma de “La musica senza barriere”, che quest’anno raggiunge anche Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Imola e Bologna.

Per gli artisti ucraini i concerti (tutti alle 18.30) arrivano invece dopo le iniziative organizzate in occasione della Pasqua ortodossa e i prossimi impegni che scorreranno paralleli, a giugno e luglio, alle giornate di Ravenna Festival. Mentre l’appuntamento con il Coro ucraino di sabato 7 maggio è intitolato a L’amore della madre, si apre con un Ave Maria e prosegue fra canzoni popolari, il programma di sabato 14 maggio è dedicato alla lirica: Viva l’opera include arie, ensemble e cori di compositori ucraini e italiani. Il giorno successivo, domenica 15 maggio, Preghiera silenziosa è invece un concerto di musica sacra. Sabato 21 maggio Oh il viburno rosso nel prato propone canzoni di lotte di liberazione del popolo ucraino.

Domenica 8 maggio, invece, il Quartetto d’archi Amouage (i violini Sofia Cipriani e Valerio Quaranta, Davide Mosca e Matteo Bodini rispettivamente alla viola e al violoncello) si cimenterà nel Quartetto in fa maggiore n. 23 K590 di Mozart e nel Quartetto per archi op. 18 n. 4 in do minore di Beethoven. Domenica 22 maggio, il sestetto d’archi – composto dai violini Debora Fuoco e Alice Parente, le viole Francesco Zecchi e Tommaso Morano, i violoncelli Alessandro Brutti e Giovannella Berardengo – ha scelto il Sestetto per archi n. 2 op. 36 in sol maggiore di Brahms e il Quintettino op. 30 n. 6 (G. 324) di Boccherini, dedicato a “La musica notturna nelle strade di Madrid”.

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