Chiude Micron Mineral: firmato l’accordo per il futuro dei 21 dipendenti licenziati

E la Cgil lancia l’appello anche ai candidati a sindaco di Ravenna:
«Costruzioni in crisi, serve un impegno diverso della politica»

In questi giorni nella sede di Confindustria di Ravenna è stato raggiunto un accordo sulla mobilità dei lavoratori della Micron Mineral. Si tratta di un’azienda del settore cemento che ha deciso di chiudere il proprio stabilimento di via Classicana, con il conseguente licenziamento di tutti i 21 lavoratori. L’azienda si è insediata a Ravenna nel 2003 ed è stata rilevata dal gruppo Holcim nel 2008, gruppo che ha altri stabilimenti nel nord Italia e che fa parte della multinazionale leader mondiale nel settore cemento Lafarge.

Dopo tre incontri di trattativa tra la proprietà, le organizzazioni sindacali di categoria e le rappresentanze sindacali – e dopo che l’assemblea dei lavoratori aveva accettato a larga maggioranza l’ipotesi di accordo – si è proceduto alla firma. L’accordo prevede il licenziamento di tutti i 21 dipendenti al 7 maggio con una serie di misure di accompagnamento al personale, al fine di ridurre l’impatto sociale dello chiusura dello stabilimento e della conseguente perdita di lavoro dei dipendenti in forza. Si prevedono una serie di percorsi per facilitare la ricollocazione dei lavoratori, «tra questi – spiegano i sindacati in una nota – un servizio di outplacement per la durata di 12 mesi, la segnalazione dei curricula agli altri stabilimenti del Gruppo sia in Italia che all’estero, l’allungamento del diritto di precedenza nelle assunzioni, se l’azienda dovesse riprendere l’attività a 24 mesi, e infine un incentivo all’esodo per singolo lavoratore superiore a 30.000 euro. Oltre a quanto previsto nell’accordo procederanno i lavori del tavolo di crisi costituito nel Comune di Ravenna per ricollocare i lavoratori nelle aziende del territorio».

«Quando chiude un’azienda e si perdono dei posti di lavoro non si può mai esultare – dichiara Davide Conti, segretario generale della Fillea Cgil di Ravenna -. In questa trattativa pensiamo comunque di aver raggiunto un accordo soddisfacente che dà delle risposte ai lavoratori in termini economici e di prospettiva per la ricollocazione, come dimostra anche l’ampio consenso ottenuto dall’assemblea. Il nostro obiettivo primario era, però, impedire la chiusura e dare una prospettiva di rilancio alla produzione nello stabilimento di Ravenna ma, anche a causa della attuale normativa e politica del Governo, non è stato possibile. Ora deve proseguire l’impegno al tavolo di crisi per rioccupare tutti i lavoratori della Micron Mineral nel territorio. Certamente rimane aperto il grande problema della crisi del settore delle costruzioni nel nostro territorio. Ad oggi non si vede nessun segnale di ripresa e anzi ci giungono segnali di probabili e possibili ulteriori chiusure. La nostra provincia e in particolare il comune di Ravenna non può più permetterselo e pertanto è indispensabile un forte impegno della politica e delle istituzioni per invertire la tendenza; su questo chi si candida a governare la città dovrebbe presentare un piano credibile e sostenibile che oggi non si vede».

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