Legacoop immagina una Romagna in versione città metropolitana

La proposta di sperimentazione istituzionale lanciata
dalla convention di Ravenna. L’idea piace alla Regione

Un’area vasta Romagna che abbia le stesse competenze e deleghe della città metropolitana di Bologna. Questa la proposta lanciata oggi, 18 aprile, a Ravenna da Legacoop Romagna (458 imprese associate, 6,7 miliardi di produzione e 27mila occupati) nel corso di una convention aperta a tutto il sistema istituzionale, politico ed economico regionale.

«La scomparsa delle province – ha detto il direttore generale di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti – apre un vuoto da colmare. Noi candidiamo questo territorio a una sperimentazione istituzionale che parta dalle tante esperienze positive di questi anni in tema di sanità, servizi integrati e trasporto locale. Non una maxi provincia, né una fuga in avanti in chiave autonomista, ma un luogo di confronto in cui i rappresentanti eletti dai cittadini si confrontano e decidono per declinare in modo appropriato le grandi questioni, a partire da viabilità e infrastrutture. Con flessibilità e a geometria variabile, ragionando ad esempio su turismo e università con Ferrara e Bologna».

E secondo Stefano Bonaccini, presidente della Regione, la Romagna ha tutti i titoli per essere protagonista nel riordino istituzionale in atto, «vista la sua storia e l’esperienza di integrazione territoriale svolta finora». Nel suo intervento in chiusura dei lavori Bonaccini ha accolto la sfida lanciata dall’associazione cooperativa: «Penso che non potremo fare altre città metropolitane, sono anche troppe. Dipenderà cosa succederà col referendum, ma se passerà andrà scritto anche dal punto di vista ordinario cosa sono le aree vaste, servirà un aggancio istituzionale. Sicuramente dobbiamo farci trovare pronti, iniziando ora a studiare cosa potranno essere queste sperimentazioni, d’intesa col Governo. Concordo sul fatto che un neocentralismo regionale ridurrebbe l’operatività di tutti. Le aree vaste possono essere una risposta, in termini di coordinamento politico e funzionale, non di gestione in quanto tale. Ci riuniremo presto con i Sindaci, vogliamo scrivere insieme questo pezzo del riordino. La proposta di Legacoop Romagna è un contributo molto utile per rendere questo territorio precursore del processo in atto nelle istituzioni».

Già su questa lunghezza d’onda si muove il ravennate Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo: «La nuova legge regionale non ragiona più per prodotti, ma per destinazioni. La Romagna è già un marchio forte e da quest’anno lo stiamo promuovendo con un milione di euro sul mercato tedesco».

Nella giornata di lavori è intervenuto anche il presidente di Legacoop Romagna, Guglielmo Russo: «Vogliamo che la Romagna possa giocare in serie A. Abbiamo aperto un cantiere, l’orizzonte strategico per un progetto di sistema territoriale integrato ha bisogno di una veste istituzionale adeguata. Non è velleitarismo, noi rivendichiamo la capacità che ha sempre avuto questo territorio, sin da quando ragionò su Romagna Acque, di lavorare insieme per costruire scenari di alto livello. Vogliamo portare la Romagna in Europa, possiamo farlo solo ragionando insieme sui grandi temi come il porto, la sanità, il sistema degli aeroporti e delle fiere, senza contrapposizioni campanilistiche».

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