Sciopero, Acmar: «Adesione all’8 percento è un segnale della volontà dei lavoratori»

Rischiano il posto in 104: la cooperativa ha già annunciato i licenziamenti. Incontro con prefettura e Comune per evitare la mobilità

Protesta Acmar

La protesta Acmar (foto dal profilo Twitter Cgil Ravena)

«Si prende atto che allo sciopero odierno ha partecipato meno dell’8 percento del personale. Riteniamo che questo risultato sia un chiaro segnale su quale sia la volontà dei lavoratori». Con queste parole la cooperativa Acmar sminuisce la manifestazione di oggi, 5 aprile, che ha visto i sindacati portare in piazza i lavoratori della cooperativa edile per protestare contro il licenziamento di 104 posti dipendenti. L’azienda si dice aperta al confronto: «A questo punto auspichiamo un incontro al fine di giungere ad un’intesa nel più breve tempo possibile».

Ilavoratori Acmar sono scesi in piazza per chiedere la cassa  integrazione straordinaria ed evitare i 104 licenziamenti annunciati dalla cooperativa di costruzioni. L’obiettivo è evitare la mobilità tramite il ricorso alla Cigs. I funzionari delle organizzazioni sindacali (Fellea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil), insieme alla Rsu, sono state ricevute in prefettura e in Comune. L’impegno è quello di portare il caso davanti al Ministero del Lavoro.

Sul tema interviene il deputato di Possibile Andrea Maestri: «Affianchiamo e sosteniamo l’azione del Comune e spingiamo perché il Governo assuma un’iniziativa nei confronti della storica azienda ravennate, per garantire la continuità occupazionale, tutelare la dignità e i diritti dei lavoratori, sostenere l’impresa in crisi».

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