I soci Cmc approvano il concordato: pagamento integrale fino ai fornitori strategici

La domanda in bianco era stata presentata a dicembre, entro l’8 aprile la proposta in tribunale: entro 90 giorni dall’omologazione saranno emessi strumenti finanziari partecipativi

Alfredo Fioretti, presidente della Cmc dal 10 maggio 2017. Era vice dal 2014

L’assemblea dei soci della Cmc, nella riunione del 30 marzo, ha approvato all’unanimità il piano concordatario in continuità aziendale elaborato a seguito della presentazione del concordato in bianco al tribunale di Ravenna lo scorso 4 dicembre. La proposta sarà depositata in tribunale entro il prossimo 8 aprile.

«Il piano concordatario – fa sapere la cooperativa di Ravenna – consentirà la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, dei creditori privilegiati e dei fornitori strategici (chirografari appartenenti alla Classe 1), nonché la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari. Questo avverrà in continuità aziendale e attraverso la generazione dei relativi flussi di cassa, il recupero dei claims e degli altri crediti, alcune dismissioni (in particolare immobiliari) ed una consistente datio in solutum».

Il piano prevede che la società continui l’attività in modo da generare flussi di cassa positivi (compresi quelli relativi alle commesse in corso) in eccesso rispetto alle necessità finanziarie della gestione corrente, «assicurando la miglior soddisfazione dei creditori, oltre alla prosecuzione dei rapporti di lavoro e dei rapporti commerciali». Il piano prevede l’incasso di tutti i crediti – sia relativi a claims afferenti a commesse terminate, sia commerciali o di altra natura – e la cessione a terzi di alcuni asset non strumentali, in particolare immobiliari, sia di Cmc sia della controllata Cmc Immobiliare.

Entro 90 giorni dall’omologazione, saranno emessi strumenti finanziari partecipativi (“Sfp”), dotati di diritti patrimoniali e amministrativi: «I risultati positivi attesi dalla continuità aziendale contribuiranno a valorizzare gli Sfp destinati a soddisfare i creditori chirografari non classificati come fornitori strategici. Saranno così assorbiti i flussi netti generati dalla società negli anni 2020 e 2021, e a seguire (dal 2022 e fino al 2030), i suddetti flussi saranno destinati alle distribuzioni di dividendi e riserve attribuite ai titolari di Sfp, con immediato effetto liberatorio per Cmc».

Si tratta, quindi, di un piano concordatario da eseguirsi in tempi rapidi, «in modo da consentire alla società un ritorno all’attivo, essenziale per la tipologia dell’attività svolta, che prevede la partecipazione a gare di appalto, per lo più pubbliche».

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