La Pigna: «Serve un piano di rilancio per Marina di Ravenna»

Da Marinara all’ex Xenos: ecco le idee presentate lunedì mattina dalla lista civica al parco pubblico della località

«Un progetto organico per Marina di Ravenna». A chiederlo è La Pigna, in una conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata del 10 giugno. La lista civica – che in consiglio comunale è presente con Veronica Verlicchi – sostiene che «spinte speculative» e «incapacità dell’amministrazione pubblica» abbiano «distorto e malformato indelebilmente il tessuto urbanistico del luogo senza dare nulla in termini di valorizzazione e di crescita economica ».

«Questo luogo è passato da una connotazione vagamente “esotica”, ovvero di un luogo immerso in una vasta e straniante pineta con una della spiagge più larghe d’Italia, con un Hotel (il Park Hotel) frequentato da personaggi famosi, poi a   stabilimenti balneari trasformati in enormi discoteche a cielo aperto,  poi diventati ristoranti raffinati di sera e di giorno attività di svago e di relax immersi nell’habitat naturale della pineta, verde e un po’ selvatica, che crea una separazione netta tra il mondo della spiaggia e tutto il resto».

La Pigna chiede un rilancio di Marina di Ravenna e in generale dei lidi con la creazione di un «Comune del mare con una propria autonomia amministrativa pur se, eventualmente, limitata nei poteri di programmazione e pianificazione o, in alternativa, creare la figura di un “Commissario Speciale per il Litorale” che gestisca in autonomia e conoscenza profonda delle caratteristiche di questi luoghi tutti gli aspetti peculiari specifici amministrativi ed economici del territori».

Le due facce di Marina di Ravenna – dice La Pigna – devono convivere: la parte produttiva (porto, cantieri, pesca) deve, in altre parole, sposarsi con quella turistica. Inoltre secondo la lista civica  va eliminata la concorrenza tra ristorazione in spiaggia e in paese con quest’ultima penalizzata dalla concorrenza dei bagni. «Tale regime, se un tempo era una attrattiva per i clienti, perché riservata a pochi esercizi, ora è diventato uno standard e, a detta di diversi gestori, ciò non rappresenta un guadagno ma solamente un onere pubblicitario in quanto mantenere una struttura e una organizzazione per una cucina da ristorante è comunque estremamente dispendioso». Per La Pigna sarebbe quindi «probabilmente un guadagno effettuare una marcia indietro e quindi un livellamento nella direzione di poter offrire solamente la piccola ristorazione senza dover mantenere tutto un dispendioso apparato di attrezzatura e organizzazione e lasciando le attività di ristorazione vera e propria ai locali destinati e attrezzati a fare esclusivamente questo; sarebbe un beneficio per tutti, bagnini e ristoratori».

Tra i temi affrontati anche la riqualificazione degli ambienti naturali (valli e pinete) e un maggiore sfruttamento della spiaggia, rispolverando l’idea di un beach stadium. «Servono inoltre  eventi qualificanti e ben distribuiti temporalmente» che porti anche ad una riqualificazione del viale principale.  «Dato che le attività commerciali iniziano a disperdersi e si trovano diverse vetrine di negozi lasciate vuote (come pure nel piazzale di Marinara) il Comune stesso dovrebbe acquisirle in comodato d’uso o in affitto proforma (pagando ai proprietari i costi di gestione) per la stagione estiva e renderli disponibili per il periodo estivo a mostre d’arte per evitare e di avere lo squallore di tante vetrine vuote e far diventare così Marina un posto speciale, unico, dove gli artisti trovano gratuitamente ospitalità e visibilità».

Dure le parole riservate alla creazione di Marinara che ha «segnato l’inizio della fine di Marina di Ravenna per come era stata fino ad allora e ciò perché essa ha rappresentato una concreta speculazione edilizia a favore di pochi e l’inserimento di un corpo estraneo nel tessuto urbano e portuale di Marina». La Pigna chiede di permettere alle persone di «accedere al mare e ai pontili (con le necessarie limitazioni) come succede in quasi tutti i porti ovvero aprire quel confine fatto di rete metallica che chiude ogni prospettiva creando un pontile apposito che permetta di proseguire sul mare e dare finalmente aria e sfogo sia alla piazzetta di Marinara e sia alla retrostante piazza Dora Markus».

La Pigna chiede inoltre una nuova ricettività che passi anche dalla creazione di «un villaggio di House Boat in una area di Marinara sottoutilizzata; con dei costi limitati (rispetto alla costruzione a terra) si possono avere diversi nuovi alloggi dove poter ospitare in un ambito completamente originale e interessante un vasto numero di nuovi turisti residenti ( non domenicali)».  Da rivedere, dice la lista civica, anche l’uso dei moli a scopo turistico e l’accesso al paese. Infine il suggerimento di creare una «Alta Scuola di Specializzazione nel Turismo; incredibilmente in Italia ne esistono solo due (fino a poco tempo fa perlomeno ) e in una azione che fa del turismo una delle sue leve economiche più importanti questo sembra a dir poco paradossale».

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