Nel primo semestre 2020 export provinciale in calo del 16 percento rispetto al 2019

I dati Istat elaborati dalla Camera di Commercio mostrano una contrazione delle esportazioni paragonabile a quella del 2009. I prodotti in metallo crescono (+21%), cali superiori alla media per i prodotti della metallurgia (-34,2%)

Tcr ContainerIl valore dell’export della provincia di Ravenna nel primo semestre 2020 scende di 374,4 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso, una contrazione del 16 percento (-14,2 percento per l’Emilia-Romagna e -15,3 percento per l’Italia). A segnare il peggior risultato è il secondo trimestre dell’anno, che chiude con un -31,6 percento, paragonabile solo al crollo del -38,4 percento del 2009. È quanto emerge dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna sui dati Istat.

La provincia di Ravenna si colloca nel periodo gennaio-giugno, con quasi l’uno percento dell’export italiano, al 33esimo posto della graduatoria nazionale delle province esportatrici, avanzando, rispetto al 2019, di una posizione.

In territorio negativo, in particolare, le vendite sul mercato europeo, principale canale per l’export provinciale (pari al 75 percento del totale), che si riducono, rispetto all’analogo periodo del 2019, del 12,7 percento. Le esportazioni verso la sola Unione europea a 27 (il 61,5 percento del totale) hanno mostrato più o meno la stessa tendenza  (-13,9%), condizionata anche dall’uscita della Gran Bretagna dall’Ue. Nell’area dell’Euro, con una quota del 45,4% sul complesso delle esportazioni ed una flessione del -13,2%, sono proprio le vendite verso i Paesi più rappresentativi per l’export ravennate a destare preoccupazione: più contenuta la flessione in Germania (-9,2%), il mercato più vasto che assorbe da solo il 13,9% delle esportazioni provinciali; quasi doppia la caduta sul mercato spagnolo (-17%, con quota pari a 6,4%) e quella sul mercato francese, pari al -14% (9,3% l’incidenza sul totale).

Al di fuori dell’Ue post-Brexit, segnala l’Osservatorio di viale Farini, prosegue la crescita, seppur lentamente, delle vendite verso il Regno Unito (+1,9%), quarto partner commerciale per le imprese ravennati, verso il quale, nei primi 6 mesi di quest’anno, si è indirizzato il 6,3% dell’export complessivo provinciale. Crescono, nel primo semestre, anche le esportazioni verso i mercati dell’Asia orientale (+3,4%), dell’America centro-meridionale (+9,5%), dell’Africa settentrionale (+12,5%), dell’Oceania (+24,5%) e verso la Cina, che mette a segno un +7,9%.

Osservando i risultati dei singoli comparti, si registra l’ottimo aumento dell’export dei prodotti in metallo (+21%), per la maggior parte diretti nel Regno Unito, a cui seguono, più distanziate, le esportazioni del settore dei computer e prodotti di elettronica (+9,6%) e dei macchinari e delle apparecchiature meccaniche (+1,1%).  Di contro, fanno registrare cali superiori alla media le esportazioni dei prodotti della metallurgia (-34,2%), dei prodotti di minerali non metalliferi (-22,5%), quelle delle apparecchiature elettriche (-21,5%), per gli articoli in gomma e plastica (-18,3%) e per i prodotti chimici (-16,1%), Più contenuta la riduzione per i prodotti alimentari (-3%). Tengono decisamente meglio le esportazioni  dell’industria delle bevande (-0,6%) e  dell’aggregato dei prodotti agricoli (-0,3%).

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