Protesta dei dipendenti pubblici davanti agli ospedali: «Per dare cure e servizi»

Cgil, Cisl e Uil chiedono rinnovo dei contratti e nuove assunzioni

“Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”. Questo lo slogan dell’iniziativa a sostegno dello stato di agitazione dichiarato per tutto il settore, promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, che ha preso il via ieri, venerdì 13 novembre, con un presidio davanti alle sedi dei principali ospedali romagnoli (nelle foto quello al Santa Maria delle Croci di Ravenna.

La mobilitazione rappresenta un segno di solidarietà verso il personale della sanità e delle strutture per anziani che stanno affrontando in prima linea questa emergenza pandemica, “per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti, nuove assunzioni e strumenti, anche di natura eccezionale, per dare risposte ad una situazione di grave emergenza che colpisce l’intero Paese”.

Una iniziativa che proseguirà con altri momenti di coinvolgimento e partecipazione dei lavoratori del pubblico impiego e della cooperazione sociale “per rilanciare una vera riqualificazione e valorizzazione dei servizi ai cittadini”, si legge nel comunicato dei sindacati.

“L’iniziativa – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – riguarda l’intero settore del pubblico impiego e del sociosanitario e che ha l’obiettivo di rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti e nuove assunzioni. In questa fase è, infatti, assolutamente necessario garantire a tutto il personale, impegnato nella cura e assistenza dei cittadini, dei nostri figli e dei nostri anziani, di lavorare in sicurezza, assicurando costantemente dispositivi di protezione individuale, tamponi e sorveglianza sanitaria!”.

“Altrettanto indispensabile e urgente è procedere con nuove assunzioni per implementare il personale e rafforzare i servizi sanitari, anche attraverso la stabilizzazione dei precari. Infine, è importante che si rinnovino i contratti di lavoro di tutto il pubblico impiego, per valorizzare la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di tutto il settore. Se non ci si occupa di mettere in sicurezza il personale sanitario, si mette a rischio la sua salute e anche quella dei cittadini;  se non si rendono omogenei i contratti di lavoro nelle strutture per anziani per tutto il personale del settore sociosanitario, si continuerà ad assistere all’elevatissimo turn-over cui oggi è sottoposto questo settore, con la perdita di professionalità e qualità dei servizi resi ai cittadini, perché il vero valore del nostro welfare è rappresentato dalle persone che in esso quotidianamente lavorano con dedizione e sacrificio”.

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