Roca: «Ora rimpiangiamo i no a trivelle, rigassificatori e termovalorizzatori»

Il presidente dell’associazione degli operatori offshore di Ravenna si augura che la necessità di avere maggiore autonomia energetica faccia andare più spedite le procedure per gli interventi

«C’è voluta una guerra per fare aprire gli occhi ai nostri politici che a turno nei vari governi negli anni hanno bloccato tutte le attività che potevano darci una maggiore autonomia energetica. Ora rimpiangiamo di non produrre il nostro gas e di importare a caro prezzo il metano dalla Russia, di non avere i termovalorizzatori e importare energia elettrica da chi ha trattato i nostri rifiuti, di non avere fatto i rigassificatori per potere diversificare le importazioni». È l’inizio di un intervento scritto inviato ai media da Franco Nanni, presidente del Roca, l’associazione degli operatori dell’offshore di Ravenna. «Non solo – prosegue Nanni –: gli iter per la messa in produzione di impianti eolici o solari sono talmente lunghi al punto da scoraggiare gli investimenti. E oggi paghiamo anche il peso di questa burocrazia».

Il rappresentante del settore estrattivo prende spunto dalla recente partenza di una piattaforma realizzata da Rosetti Marino per la Danimarca: «Molte delle aziende associate Roca hanno collaborato a tale costruzione dando la possibilità di fare lavorare le maestranze che hanno acquisito tante esperienze che non possono esprimere per l’Italia. Tutto il mondo sta cercando di essere energicamente più indipendente possibile. Solo l’Italia negli ultimi anni ha fatto una politica del no. Speriamo che piattaforme come Tyra possano presto essere costruite per il Mare Adriatico per proteggerci per i futuri inverni. Abbiamo ancora tanto gas che potrebbe essere prodotto in Italia ma i nostri governi hanno cercato di demonizzarlo per importare dall’estero. Spendendo di più, inquinando di più e togliendo lavoro alle aziende Italiane».

Il Governo Draghi sta valutando l’installazione di un rigassificatore in mare: «Non sono inutili come qualche politico ha sostenuto. Anche Ravenna è candidata a tale investimento che porterebbe, fra l’altro, lavoro alle aziende del settore. Il rigassificatore ha il grande vantaggio di andare ad acquistare il gas in ogni parte del mondo, in quanto non si è obbligati ad utilizzare un cordone ombelicale quale è la tubazione. Inoltre si ha il vantaggio di potere acquistare il gas metano nei periodi di minore richiesta a prezzi vantaggiosi, quindi stoccarlo per utilizzarlo in inverno quando c’è maggiore richiesta ed i prezzi risalgono. Ravenna potrebbe diventare un importante hub avendo anche la possibilità di stoccaggio».

Il Roca ha recentemente scritto al ministro Cingolani auspicando, fra l’altro, un commissario al gas o all’energia per snellire tutti quegli investimenti necessari per assicurarci un futuro migliore. Compreso l’accelerazione dei permessi anche per gli impianti eolici offshore.

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