«Ora serve la Provincia Romagna, come la Città Metropolitana di Bologna»

Lo chiedono le tre centrali cooperative, candidando il territorio anche come polo nazionale per la transizione energetica

CENTRALI COOPERATIVE CESENAÈ tempo di far nascere la Provincia Romagna. Lo chiedono le centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, sottolineando la necessità di un ente dotato delle stesse funzioni e degli stessi poteri attribuiti alla Città metropolitana di Bologna.

«I territori delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, devono rappresentare l’ambito sul quale innestare i poteri, le attribuzioni e le funzioni di un nuovo Ente intermedio, collocato tra Comuni e le Unioni dei Comuni, e la Regione – precisano le Centrali Cooperative in una nota inviata alla stampa -. Noi pensiamo ad una Provincia Romagna istituita con funzioni di programmazione e di gestione di tematiche di ambito sovracomunale e di area vasta. Spetta alle istituzioni individuare la strada migliore e più corretta per arrivare a un simile traguardo».

La proposta è stata formalizzata in occasione dell’incontro  organizzato da Alleanza delle Cooperative Italiane (Aci) oggi, martedì 7 giugno, a Cesena.

La convinzione espressa  nel documento delle tre centrali è che senza un riferimento politico istituzionale preciso e certo, le azioni che verranno definite nel Piano strategico “Romagna Next” rischino di restare distinte e slegate da un impianto unitario e di sistema.

«Proponiamo per questo che già ora le tre Province romagnole  si rendano protagoniste della sottoscrizione di un accordo di programma che le impegni ad esercitare insieme le competenze attualmente loro assegnate dalle leggi ed eventualmente estendere gli ambiti della loro collaborazione». Le centrali cooperative ritengono strategico riprendere il confronto con le altre categorie economiche sul Tavolo delle Associazioni d’Impesa della Romagna, costituitosi nello scorso anno e sottolineano che la proposta di dar vita alla  Provincia Romagna comporta un affinamento delle norme regionali relativo all’ordinamento istituzionale, modificando il sistema delle deleghe assegnate agli enti locali e gli strumenti di programazione.

La Romagna viene inoltre candidata dalle centrali come potenziale polo nazionale di produzione di energia da fonti rinnovabili e dalla transizione ecologica ed energetica.Tra le infrastrutture indispensabili per «un territorio che voglia  confrontarsi e competere con i maggiori distretti d’Europa» vengono elencate alcune priorità come il corridoio Adriatico, visto  come grande asse strategico di interesse nazionale e lo sviluppo di E45-E55, fino all’innesto on il raccordo autostradale Ferrara mare e con l’A13».  Tra i nuovi potenziamenti prioritari  il Porto di Ravenna in rapporto con la rete ferroviaria.

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