Il ravennate Ceccolini confermato presidente nazionale dei panificatori Fippa

Ribadita la necessità di recuperare in un’ottica di trasparenza il rapporto con le organizzazioni dei lavoratori con le quali in ogni caso va ristabilito un corretto equilibrio di reciproco rispetto

FOTO CECCOLINI IN CONSIGLIO PROVINCIALEIl presidente nazionale della Federazione italiana panificatori pasticceri e affini (Fippa) è ancora il ravennate Giancarlo Ceccolini, già presidente del sindacato panificatori artigiani della Confcommercio della provincia di Ravenna. La conferma nel ruolo nazionale è arrivata nei giorni scorsi all’assemblea annuale della Fippa nel corso della quale è stato approvato il bilancio consuntivo 2022. Rinnovati anche gli organi federali.

Successivamente si è svolto l’incontro tra Ceccolini e il consiglio di Confcommercio provincia di Ravenna dove è stato fatto il punto sulla categoria e sul programma di lavoro che è stato proposto all’Assemblea per il prossimo quadriennio.

Sulle questioni cruciali per la categoria, particolare attenzione è posta sulla necessità di recuperare in un’ottica di trasparenza il rapporto con le organizzazioni dei lavoratori con le quali in ogni caso va ristabilito un corretto equilibrio di reciproco rispetto.

Particolarmente delicate, da questo punto di vista, le attuali dinamiche relative agli Enti Bilaterali ma anche al rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro relativamente al quale il presidente Ceccolini ha sottolineato come i rappresentanti dei lavoratori, dopo aver presentato già nel 2023 la piattaforma di rinnovo, non hanno mai dato risposta alle diverse proposte d’incontro che la Federazione ha loro sottoposto per sollecitare l’avvio delle trattative. La consapevolezza che la crisi determinata dall’inflazione abbia toccato anche i nostri collaboratori rende poco comprensibile il perché, dopo aver presentato una richiesta di aumento salariale anche superiore al livello inflattivo di allora, ad oggi i sindacati non avvertano la necessità di avviare le trattative per consentire ai lavoratori che dovrebbero rappresentare di avere un recupero perlomeno parziale dell’inflazione. Stando così le cose il presidente ha espresso l’intenzione di sottoporre agli organi la proposta di assegnare un aumento parziale e volontario da parte dell’azienda, che sia assorbibile al momento della chiusura contrattuale ma che nel frattempo, senza aspettare che i sindacati si decidano ad avviare le trattative, venga almeno in parte incontro alle esigenze dei nostri collaboratori.

Tornando al tema contrattuale, si sottolinea come lo stesso non possa essere slegato dalle caratteristiche anche economiche del territorio che non possono essere solo e sempre soddisfatte da una contrattazione di secondo livello che non si può considerare ulteriore a quella nazionale bensì ad essa sussidiaria secondo la proposta che la Federazione ha presentato già due tornate di rinnovo fa al tavolo contrattuale.

Analogamente non può essere rinviato ulteriormente un confronto sul welfare aziendale che può venire incontro in misura anche importante alle esigenze dei lavoratori, così come deve essere rivisto e riconsiderato il modello formativo professionale che, ad oggi, riguarda essenzialmente la prima formazione mentre dovrebbe trovare spazi concreti durante tutta la vita lavorativa con un miglioramento continuo mediante l’acquisizione anche delle innovazioni non solo in materia di prodotto ma anche di  impiantistica e macchinari sempre più tecnologicamente più avanzati.

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