venerdì
11 Luglio 2025
sindacati

Un venerdì di sciopero generale. Pullman da tutta la provincia per Bologna

Manifestazione di Cgil e Uil contro la manovra di bilancio del governo. «Aumenta le disuguaglianze»

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Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale per la giornata di venerdì 29 novembre. La mobilitazione è finalizzata «a cambiare la manovra di bilancio del governo Meloni – si legge in una nota dei sindacati -, che è destinata ad aumentare le disuguaglianze sociali nel Paese»; a rimarcare il dissenso degli stessi sindacati rispetto al decreto sicurezza, «che limita le libertà di espressione e ha una natura fortemente repressiva» e «alle politiche insufficienti di questo governo rispetto al tema della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori».

In occasione dello sciopero saranno organizzate diverse manifestazioni a livello nazionale. Per il territorio di Ravenna l’appuntamento è a Bologna. Alle 9,30 è previsto il concentramento a Porta Lame da dove partirà un corteo che raggiungerà piazza Maggiore. Dal palco, l’intervento di apertura sarà di Marcello Borghetti, segretario generale Uil Emilia Romagna, e quello conclusivo sarà affidato a Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

Dalla provincia di Ravenna partiranno diversi pullman che raggiungeranno il capoluogo di regione. Per prenotarsi e ricevere informazioni è possibile telefonare allo 0544 244280 (Camera del lavoro di Ravenna), allo 0545 913011 (Camera del lavoro di Lugo) e allo 0546 699611 (Camera del lavoro di Faenza) oppure scrivendo allo ra.manifestazioni@er.cgil.it, allo 0544 292257 (sede Uil Ravenna), oppure scrivendo alla segreteria@uil-ravenna.it .

I pullman dalla provincia di Ravenna partiranno da diverse località. Gli orari e i ritrovi sono riportati di seguito. Partenze da: Longastrino alle 6,55 da piazza del Popolo, 2; Alfonsine alle 7,10 da piazza della Resistenza; Glorie alle 7,18 dalla fermata bus fronte Biesse Idro via Reale; Mezzano alle 7,20 dalla fermata bus “piazza della Repubblica” via Reale; Piangipane alle 7,30 dalla fermata bus “Chiesa” SP98 via Braccesca; Fusignano alle 7,55 dal Clipper Bar; Bagnacavallo alle 8,05 dalla fermata bus “fronte stazione FFSS” via Chiusa (direzione Lugo); Lugo alle 8,10 dal parcheggio Stadio; Lavezzola alle ore 7,45 da piazza Caduti; Conselice alle 8 dal parcheggio Acquajoss; Massa Lombarda alle 8,10 dalla stazione FFSS; Cervia alle 6,55 dalle Terme; Cervia alle 7 dalla piazza Resistenza; Fosso Ghiaia alle 7,10 dalla fermata bus “Chiesa” via Romea Sud; Classe alle 7,15 dalla fermata bus “Classe FR scuola elementare” fronte piazzale Guerrino Ravaioli; Ravenna alle 7,30 dal Cinemacity; Ravenna alle 7,30 via Le Corbusier; Russi alle 7 dalla stazione FFSS; S.P.Vincoli alle 7,30 dalla fermata bus Conad via Farini; Faenza alle 8 dal parcheggio IEMCA, Faenza alle 8 dal hotel B&B; Riolo Terme alle 7,30 dall’autostazione; Castel Bolognese alle 7,45 dalla Chiesa Cappuccini via Ghinotta; Lugo alle 8 dallo stadio; Cotignola alle 8,10 dal parcheggio campo sportivo via Cenacchio; Cotignola alle 7,45 all’uscita autostrada.

Le ragioni dello sciopero

I sindacati chiedono «l’aumento di salari e pensioni, il finanziamento della sanità, dell’istruzione, dei servizi pubblici e investimenti nelle politiche industriali». I segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno spiegato che la manovra economica del Governo introduce« corposi e drammatici tagli alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali e ai Comuni». Sul fronte dei salari, nel settore pubblico ci sono aumenti del 6% quando l’inflazione è stata del 17%. «Cgil e Uil contestano anche l’ennesimo ricorso ai condoni, mentre non sono previste che briciole per il sostegno al lavoro dipendente e ai pensionati. La legge di bilancio affossa ancora una volta il welfare e promuove gli evasori. Ancora una volta i sacrifici sono chiesti quasi esclusivamente al lavoro dipendente e pensionati».

Cgil e Uil prevedono «che il Governo imporrà sette anni di austerità nel corso dei quali si assisterà alla perdita del potere d’acquisto e all’ulteriore incremento di lavoro sommerso e di precarietà, di nuovi tagli alla sanità, all’istruzione e al trasporto pubblico. Avremo contratti pubblici inadeguati, cuneo fiscale a carico dei lavoratori, vantaggi per gli evasori, nessun intervento sugli extraprofitti, peggioramento delle legge Monti-Fornero, pensioni minime rivalutate in modo insufficiente, ritardi sul Pnrr e restrizioni alla libertà di dissenso con il Ddl sicurezza».

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