venerdì
15 Agosto 2025

Ruba uno scooter e lo ridipinge ma non basta: 14enne denunciato dalla polizia locale

Il minorenne è già noto alle forze dell’ordine: il giorno dopo il colpo si è trovato i vigili a casa e ha ammesso l’episodio

RestituzioneDa giallo l’ha fatto diventare nero con una bomboletta di vernice spray per rendere irriconoscibile lo scooter rubato, ma non è bastato. Un 14enne di Faenza è stato denunciato per furto aggravato: il giorno dopo il furto si è trovato la polizia locale ad aspettarlo a casa insieme alla madre.

Il furto è avvenuto il 16 dicembre, il proprietario del motorino ha fatto denuncia il giorno successivo e la visione delle telecamere di sorveglianza ha permesso di individuare uno scooter dello stesso modello che girava per il centro. Una pattuglia dei vigili urbani ha intercettato il veicolo, ha riconosciuto il conducente – giovane ma già noto alle forze dell’ordine – e invece di inseguirlo ha deciso di aspettarlo a casa. Alla porta ha aperto la madre del minorenne che, dopo aver capito il motivo della visita, ha contattato il figlio al cellulare intimandogli di presentarsi a casa. Dopo qualche minuto, il 14enne è rientrato e dopo poco ha ammesso di essere l’autore del furto dello scooter, indicando dove era stato posteggiato, all’interno del parcheggio di un condominio.

Due repliche straordinarie per lo spettacolo in realtà virtuale con Elio Giordano

Il 27 e 28 dicembre all’Almagià torna “Segnale d’allarme”, scritto dall’attore e regista con Chiara Lagani (Fanny&Alexander)

ElioGermano
Elio Germano

Dopo il successo delle tre rappresentazioni del 21, 22 e 23 dicembre, Ravenna Teatro propone due repliche straordinarie di “Segnale d’allarme”, il film-spettacolo in realtà virtuale in cui Elio Germano dà vita a un meccanismo di analisi socio-psicologica. Le proiezioni – all’Almagià il 27 e 28 dicembre alle 21 – hanno posti limitati, è consigliato l’acquisto online in prevendita (intero 12 euro, ravennateatro.com e vivaticket.com, biglietteria aperta da un’ora prima, info 0544-36239 o biglietteria@ravennateatro.com).

Nato dallo spettacolo teatrale di cui era attore unico e regista, scritto a quattro mani con la drammaturga di Fanny & Alexander Chiara Lagani, questo film in realtà virtuale nasce dalla collaborazione con Omar Rashid (co-regista del film) e il progetto multimediale Gold, di cui Rashid è fondatore. Un attore, forse un comico, durante uno spettacolo di intrattenimento entra in scena dal fondo della platea e coinvolge il pubblico in quella che pare una riflessione sulle questioni che affliggono la società civile. Piano piano tra slogan sul senso di comunità e sulla meritocrazia, proclami sulla patria e sulla sicurezza, quell’uomo, in un crescendo di autocompiacimento, porterà l’uditorio a una sorprendente conseguenza finale, mostrando come la seduzione autoritaria nasconda un raffinato congegno ideologico, uno strumento persuasivo vorace di consenso, che inganna la logica, manipolandola.

«Uno spettacolo provocatorio che ci mette in discussione come pubblico – racconta Germano –, Cosa stiamo vedendo? A cosa applaudiamo? Chi è il personaggio che abbiamo di fronte? Dove ci sta portando? Un esercizio di manipolazione dagli esiti imprevedibili, per la prima volta il teatro si fa virtuale: indossato il visore e le cuffie, verrete catapultati in quella sala e sarà come essere lì».

Quarta ondata: nella settimana di Natale record di nuovi contagi da inizio pandemia

Nel periodo 20-26 dicembre una media di 270 casi al giorno con il picco di 371 il 25 dicembre. Anche l’incidenza ogni centomila abitanti è al massimo

Nella settimana di Natale, dal 20 al 26 dicembre, in provincia di Ravenna sono stati accertati 1.892 nuovi casi di contagi da Covid-19 ed è il dato settimanale più alto mai registrato nel Ravennate da quando è iniziata la pandemia di Sars-Cov-2 (il primo caso risale a 22 mesi fa, il 28 febbraio 2020). Finora la settimana con più casi era stata a metà marzo 2021, il picco della terza ondata: 1.649 casi.

Il picco giornaliero, come noto meno significativo rispetto al dato settimanale perché risente maggiormente di eventuali variabili, si è toccato proprio il 25 dicembre: 371 nuove diagnosi: è stato il settimo giorno in quasi due anni in cui il dato provinciale ha superato trecento.

Il tasso di positività (tamponi positivi ogni cento eseguiti) è stato particolarmente alto: 13,4. Era dalla primavera 2021 che il dato non superava il 10 percento.

In parallelo a questi dati si impenna anche l’incidenza dei nuovi casi ogni centomila abitanti in sette giorni. A Santo Stefano il numero ha raggiunto 485, massimo provinciale finora mai toccato. Il picco era stato 454 a marzo.

Accanto a questi numeri è bene ricordare anche quelli che riguardano le morti. Dall’1 al 26 dicembre di quest’anno sono stati 39 (con 5.130 nuovi positivi). Nello stesso periodo del 2020, quando la campagna vaccinale non era ancora iniziata, c’erano stati 248 decessi (con 4.030 casi). Nei 26 giorni precedenti al 16 marzo 2021 (giorno del picco) erano stati 75.

Cocaina nell’acqua invece di un farmaco: grave bimba di 5 anni, padre sotto indagine

I genitori parlano di errore, sono stati loro stessi a chiamare subito il 118. La piccola è all’ospedale di Bologna. Perquisizione della polizia in casa

Credeva fosse un lassativo e invece era cocaina. L’errore commesso da un trentenne ha causato una grave intossicazione per la figlia di 5 anni. La bambina ha ingerito la droga, sciolta in acqua dal genitore al posto del farmaco, e ha accusato subito un malore. È successo la vigilia di Natale nel Ravennate. Immediata la richiesta di soccorso al 118 fatta dai genitori stessi che si sono resi conto di cosa era accaduto. Attualmente la piccola è ancora ricoverata all’ospedale di Bologna. La procura ha aperto un fascicolo per lesioni colpose gravi e sta approfondendo la posizione dei genitori. La notizia è riportata dal sito dell’agenzia di stampa Ansa che riprendere i quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, in edicola oggi, 27 dicembre.

Al via la vaccinazione con terza dose anche per adolescenti e soggetti fragili

La fascia d’età coinvolta è fra i 16 e 17 anni e dai 12 ai 15 anni per ragazze/i più vulnerabili

Vaccinazione Covid AdolescentiA partire da oggi 27 gennaio prende il via la prenotazione (e da martedì 28, la somministrazione)  delle terze dosi anche per la fascia di età 16-17 anni e per i soggetti fragili tra i 12 e i 15 anni.

A definire i nuovi destinatari del richiamo ‘booster’ è una circolare del ministero della Salute, cui ha fatto seguito una comunicazione dell’assessorato regionale alle Politiche per la Salute che ha chiarito alle Aziende sanitarie ulteriori aspetti di natura operativa.

Due, quindi, i casi per i quali è prevista la terza somministrazione: la fascia 16-17 anni che ha già completato il ciclo primario di vaccinazione (una platea di circa 80mila persone) e le persone più vulnerabili a forme gravi di Covid-19 per condizioni di elevata fragilità (vedi la tabella dei casi contemplati), della fascia compresa tra i 12 e i 15 anni.
Il vaccino previsto per la terza dose booster in queste categorie sarà Comirnaty di Pfizer Biontech.

Le prenotazioni sono sempre aperte tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP; sono inoltre previste ulteriori modalità che le Aziende sanitarie comunicheranno sui rispettivi territori.

Centinaia di positivi al virus nel ravennate in quarantena a casa per le feste

Per S. Stefano 276 casi positivi, nessun morto, 13 i ricoverati in terapia intensiva. In tanti all’open vaccinale di Natale

Hub Vaccinale Esp Ravenna
1.160 prsone hanno hanno aderito all’open vaccinale all’Esp di ravenna il pomeriggio di Natale

Come nel resto del Paese anche nel ravennate, in occasione delle festività natalizie,  molte persone e famiglie del territorio ravennate sono alle prese con la notevole espansione dei contagi, scontando l’isolamento domiciliare per l’obbligo di quarantena. Fra il 23 dicembre e Santo Stefano i dati forniti dalla Regione evidenziano per la provincia di Ravenna quasi 1.300 contagiati bloccati a casa.
Con il repentino serpeggiare del virus il tracciamento “ufficiale” del sistema sanitario non è più sotto controllo e a causa delle festività, i tanti che hanno provato a procurarsi un tampone per verificare se la prossimità con una persona contagiata gli avesse trasmesso l’infezione hanno dovuto spesso rinunciare, o sobbarcarsi lunghe file, con farmacie chiuse e personale ridotto nei centri di esame territoriali.

Oggi, 26 dicembre, in provincia di Ravenna si sono registrati 276 casi sulla base di 2.970 tamponi effettuati. Si tratta di 121 pazienti di sesso maschile e 155 pazienti di sesso femminile; 90 asintomatici e 186 sintomatici; 271 in isolamento domiciliare e 5 ricoveri. Nel dettaglio: 95 per contact tracing; 137 per sintomi; 44 per test privati.
Fortunatamente non sono stati comunicati  nuovi decessi. Si possono stimare in circa 187 le guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 43.003.

In Emilia-Romagna i casi di positività, riscontrati sono 2.921 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.116 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’19,3%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il ridotto numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,6 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 568 nuovi casi, seguita da Modena (513) e Reggio Emilia (476); poi Rimini (310), Ravenna (276), e Parma (197); quindi Cesena (143), Piacenza (139) e Forlì (127); infine Ferrara (110) e il Circondario Imolese con 62 casi.

D’altra parte si registrano ventun decessi: due nella provincia di Reggio Emilia (due donne rispettivamente di 72 e 85 anni); tre nella provincia di Modena (tre uomini di 76, 85 e 95 anni); cinque in provincia di Bologna (una donna di 77 anni e quattro uomini di 85, 86, 87 e 91 anni); tre nella provincia di Ferrara (una donna di 80 anni e due uomini rispettivamente di 75 e 86 anni); tre nella provincia di Rimini (una donna di 56 anni e due uomini di 77 e 87 anni), quattro nella provincia di Parma (due uomini rispettivamente di 72 e 86 anni e due donne di 76 e 99 anni) e uno nella provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 70 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza e Ravenna.

Resta stabile il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (107, come ieri); 1.187 quelli negli altri reparti Covid (+45). Sul territorio regionale, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Parma (numero invariato rispetto a ieri); 11 a Reggio Emilia (-1); 8 a Modena (-2); 31 a Bologna (invariato); 6 a Imola (invariato); 14 a Ferrara (+2); 13 a Ravenna (+2); 2 a Forlì (invariato); 2 a Cesena (-1); 13 a Rimini (invariato). Nessun ricovero nella provincia di Piacenza, (come ieri).

Per quanto riguarda le vaccinazioni, Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 8.249.610 dosi; sul totale sono 3.598.480 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 1.212.990.
A questo proposito, va sottolineata anche la notevole adesione all’open day organizzato dall’Ausl Romagna nel pomeriggio del giorno di Natale. Ad accesso libero sono state somministrate complessivamente 3.228 dosi ( prevalentemente terze dosi) negli hub vaccinali della Romagna. In testa la provincia di Ravenna con 1.160 iniezioni somministrate in cinque ore.

«Nell’evoluzione gastronomica Ravenna è ancora ferma a cappelletti e grigliata»

Panoramica del “restaurant manager” Piero Pompili sullo stato dell’arte a tavola in Romagna e nella città d’arte

Cappelletti Uso Romagna 4 STEFANO TRIULZIAbbiamo chiesto un intervento sulla ristorazione ravennate a Piero Pompili, celebre (tra gli addetti ai lavori) direttore del ristorante Al Cambio di Bologna, nominato un anno fa “Restaurant Manager dell’anno” da Top 50 Italy, nonché uno dei primi e più brillanti foodblogger italiani (con lo pseudonimo di Muccapazza). Ecco il testo che ci ha inviato Pompili, che rin- graziamo.

«La Romagna sta vivendo una vera e propria rivoluzione gastronomica negli ultimi anni. Basti pensare a Cesenatico, un piccolissimo comune che con solo 26.000 residenti vanta una quantità di ristoranti di qualità invidiabile; probabilmente il fatto che geograficamente parlando sia tra Rimini e Ravenna ha contribuito alla crescita di questo fenomeno. Di certo, oggi, tra il ristorante Magnolia che vanta ben due stelle Michelin (il cui chef Alberto Faccani inaugurerà a breve anche la sua trattoria di pesce sempre sul lungomare di Cesenatico), La Buca (una stella Michelin) di proprietà della Famiglia Bartolini che può contare anche su due osterie del Gran Fritto (di cui una a Cervia assieme al nuovo progetto gastronomico della Terrazza Bartolini), il Tracina (il cui giovane chef Christian Fava proviene dalle cucine del Magnolia) o il rinomato Maré, già meta di parecchi bolognesi per la cucina di Omar Casali – solo per citarne alcuni – di certo oggi a Cesenatico c’è l’imbarazzo della scelta su dove mangiare molto bene.

Sullo stesso filone si sta muovendo Rimini grazie alla cucina di Mariano Guardianelli dell’Abocar e “Guido” a Miramare (che fanno brillare di stelle Michelin la nota località turistica) o all’interessante progetto di Trattoria da Lucio, con il bellissimo lavoro sulla frollatura del pesce che sta incuriosendo parecchi gourmet; così come spostandoci un po’ in collina troviamo la meravigliosa cucina di Gianluca Gorini a San Piero in Bagno o quella di Giuseppe Gasperoni al Povero Diavolo di Torriana.

Piero Pompili
Piero Pompili

In mezzo a così tanti talenti dei fornelli sparsi in Romagna è incredibile invece che una città come Ravenna per antonomasia la città del mosaico che vanta la bellezza di otto monumenti dichiarati patrimonio dell’Unesco sia invece la patria del nulla o poco più a livello gastronomico, almeno se paragonato ad altre città.
Qui sembra che tutto si sia fermato a un menù a base di buoni cappelletti e abbondanti grigliate ma anche quando si parla di cibo popolare in città sono troppo pochi (andrò a provare appena possibile Cucina del Condominio e Dalla Zabariona, di cui ho sentito parlare bene) i ristoranti che sono riusciti a rilanciare la tradizione gastronomica locale con un importante la- voro sui piatti della tradizione, com’è invece capitato ad esempio a Bologna ad opera di alcuni ristoranti che hanno fatto di tagliatelle, lasagne e cotoletta il proprio cavallo di battaglia e un vero e proprio vanto per la città, attirando l’attenzione della stampa ga- stronomica prima e poi di turisti che ne hanno sentito parlare.
Tutto questo a Ravenna purtroppo ancora è poco presente ma negli ultimi anni qualche bel segnale di cambiamento più orientato sulla cucina creativa a dire il vero c’è stato, a cominciare dal ristorante Alexander, in assoluto il migliore di Ravenna, dove dal 2002 la “signora Pia” ha trasformato un vecchio cinema in un ristorante su due piani ricco di charme. Qui la cucina è affidata al giovane Mattia Borroni che oggi è nel pieno della maturità e della sicurezza, a cominciare dall’aver alleggerito la sua cucina dal “superfluo per stupire a tutti i costi”, riuscendo, invece, a strabiliare per nitidezza e convinzione di sapori e i suoi tortelli di zucca, calamaro e vongole sono l’esempio lampante di come si possano fare grandi piatti con soli tre ingredienti.
Altre nuove aperture riguardano il Sedici Bar, in centro, con la loro meravigliosa proposta di brunch d’alta qualità dove ci si diverte parecchio tra soffici pancake, porridge e avocado-toast con quest’aria nordica che si respira a Ravenna e che fa più che bene alla città, ed è indicato a una fascia di clientela trasversale.
Anche sotto il profilo pizza la città è cresciuta e sicuramente in piazza Kennedy spicca Berc che con le sue pizze a impasto classico, ai 7 cereali, grano arso, curcuma, e semi di zucca o integrali al farro, tutte farcite con ottimi ingredienti, queste “pizze speciali” di scuola napoletana stanno conquistando il cuore dei ravennati e non solo.
Altro locale nuovo di cui molti stanno parlando in città è l’Essenziale Bistrot, dove una giovane coppia (in tutti i sensi) sta dando vita al loro progetto gastronomico con l’idea di andare decisamente oltre quel grigiore cittadino a base di cappelletti e grigliate di carne, perché la cucina a dire il vero ha molto da offrire, a volte però bisogna avere il coraggio di volerlo fare e forse è proprio questo che è mancato alla ristorazione ravennate, uscire dalla propria zona di comfort per paura di non piacere.
Ma dopo questa pandemia vedo che in città le cose stanno cambiando e sono certo che queste aperture non siano altro che l’inizio di una nuova era che non potrà far altro che bene a Ravenna, perché il benessere di una città passa anche dalla tavola».

A Natale crescono ancora i contagi in provincia di Ravenna (371). 4 i morti

La malattia da Covid stronca anche un uomo di 50 anni e una donna di 60 ma calano i ricoveri. In regione i positivi superano quota 3.500

Senza NomeA Natale in provincia di Ravenna i dati mostrano di una ulteriore crescita dei contagi fino a 371 casi, a fronte di 2.774 tamponi eseguiti: si tratta di 180 pazienti di sesso maschile e 191 pazienti di sesso femminile; 66 asintomatici e 305 sintomatici; 368 in isolamento domiciliare e 3 ricoveri. Nel dettaglio: 115 per contact tracing; 217 per sintomi; 39 per test privati.
Oggi sono stati rilevati anche 4 decessi: un paziente di sesso maschile di 50 anni e tre pazienti di sesso femminile di 60, 84 e 86 anni. Si possono stimare in circa 26 le guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 42.727.

In Emilia-Romagna sono stati riscontrati 3.551 casi positivi al Covid in più rispetto a ieri, su un totale di 42.016 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’8,4%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,5 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 766 nuovi casi, seguita da Modena (533) e Reggio Emilia (503); poi Ravenna (371), Rimini (351) e Parma (270); quindi Ferrara (255), Forlì (173), Cesena (166); infine Piacenza (111) e il Circondario Imolese con 52 casi.

Notevole anche il numero dei decessi rilevati oggi che si attestano a 21: uno nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 68 anni); tre nella provincia di Modena (una donna di 88 anni e due uomini, rispettivamente di 58 e 83anni); undici in provincia di Bologna (sette donne di 54, 62, 77, 84, 86, 88 e 90 anni e quattro uomini di 41, 73, 78 e 93 anni); uno nella provincia di Ferrara (un uomo di 55 anni); quattro nella provincia di Ravenna  e uno nella provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 71 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza, Parma e Rimini.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.126.

Risulta stabile sul territorio regionale il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (107, come ieri); 1.142 quelli negli altri reparti Covid (+23). I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Parma (numero invariato rispetto a ieri); 12 a Reggio Emilia (-1); 10 a Modena (invariato);31 a Bologna (+1); 6 a Imola (invariato); 12 a Ferrara (+1); 11 a Ravenna (-3); 2 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (+2); 13 a Rimini (invariato). Nessun ricovero nella provincia di Piacenza, (come ieri).

Per quanto riguarda le vaccinazioni, in Emilia-Romagna, alle ore 14 del giorno di Natale erano state somministrate complessivamente 8.234.650 dosi; sul totale sono 3.598.036 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 1.199.536.

 

Finanziati interventi per la tutela del patrimonio ambientale delle valli

Opere sull’Isola degli Spinaroni e la torre di osservazione nella valle Madriole dal valore di  330mila euro

Isola Degli Spinaroni Valle Baiona
L’Isola degli Spinaroni nella valle Baiona

Il Comune investe 330 mila per la tutela e la valorizzazione di due importanti siti naturalistici della valli a nord di Ravenna: l’Isola delgi Spinaroni, nella piallassa Baiona e la zona umida delle Mandriole.
La giunta ha approvato recentemente il provvedimento che  prevede lavori di consolidamento dell’isola – patrimonio non solo ambientale ma anche storico delle valli ravennati – e la la ricostruzione della torretta di osservazione nella Valle Mandriole, anche detta Valle della Canna.

«Si tratta di interventi significativi – afferma l’assessore ad Aree naturali e Parco del Delta del Po, Giacomo Costantini – perché le opere da realizzare si inseriscono in un contesto di pregio ambientale e storico. La loro fruibilità, inoltre, è importante sotto l’aspetto turistico. Per questo stiamo mettendo a valore le risorse disponibili per ampliare le potenzialità di fruizione di queste zone naturalistiche, che sono da tutelare e da valorizzare rispettando l’equilibrio ambientale».

L’Isola degli Spinaroni è un lembo di terra situato all’interno della Piallassa della Baiona e deve il suo nome ad una pianta, l’olivello spinoso (Hippophae rhamnoides), che un tempo ne ricopriva interamente la superficie. Il luogo presenta un alto valore ambientale e storico legato alla battaglia per la Liberazione della città di Ravenna combattuta alla fine del 1944. Sull’isola, l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e il Comune di Ravenna hanno realizzato un capanno tradizionale e reso visitabile il sito nei periodi tra aprile e ottobre. L’isola è raggiungibile dalla terra ferma tramite imbarcazione che transita attraverso il Canale Rotta. Il sistema delle maree a cui è soggetta la laguna condiziona i livelli di profondità delle acque. I flussi idrici incidono sull’erosione degli argini, determinando lo spostamento di sedimenti e talvolta l’interramento dei canali, rendendo critica la navigabilità della laguna in alcuni tratti. Attualmente l’Isola degli Spinaroni è sprovvista di un presidio di sponda sul lato ovest, che la rende estremamente suscettibile alle mareggiate e all’ingressione di acqua salmastra.
Pertanto si è ritenuto opportuno provvedere al consolidamento dell’isola con diversi interventi per un investimento di 140mila euro. Si procederà alla realizzazione di un presidio di sponda in pali di castagno lungo tutto il lato ovest; al livellamento del terreno, con riporto di terreno argilloso a completamento del presidio di sponda; alla piantumazione di specie arbustive autoctone (olivello spinoso, prugnolo) che caratterizzavano il sito in epoca partigiana; alla costruzione di una cavana tradizionale in paglia ed escavo del canale di approdo ovest; allo scavo del canale di fronte all’approdo sul lato est, liberandolo dai sedimenti presenti sul fondale che verranno ricollocati per la creazione di barene (bassi isolotti), la cui morfologia è utile sia in termini ecologico-naturalistici, costituendo un’importante habitat per l’avifauna, sia idraulici, rendendo i canali meno suscettibile ai flussi idrodinamici. L’intervento sarà anche l’occasione per rimuovere alle estremità dell’isola alcuni ruderi. L’intervento si svolgerà, presumibilmente, a fine estate dopo il periodo di nidificazione dell’avifauna.

 Valle della canna
La torre di osservazione nella Valle della Canna

La torretta di osservazione della Valle Mandriole, danneggiata nel luglio scorso da un incendio, è un importante punto di osservazione molto utilizzato dai birdwatchers per avvistare l’avifauna che frequenta la palude o che si sposta tra la vicina foresta di Punte Alberete e l’area trofica rappresentata dal canneto e dai “chiari” della valle. Inoltre, è un luogo panoramico di grande effetto per i turisti. Infine, risulta una struttura strategica a disposizione dei tecnici preposti al controllo e alla gestione, i quali possono effettuare dalla torretta vigilanza e monitoraggi accurati.
Il danneggiamento e il fatto che la struttura, realizzata dal Comune nel 1988, ha bisogno di manutenzione straordinaria hanno fatto propendere per la demolizione e ricostruzione ex novo per un investimento di 190mila euro.
La torretta, raggiungibile dalla statale Romea, ha un’altezza di 12,5 metri ed è interamente in legno massello su basamento di calcestruzzo armato. Il progetto prevede la sua ricostruzione con identica sagoma e struttura previa verifica delle fondazioni esistenti.

 

Guide gastronomiche: ecco i locali premiati nel ravennate per la buona tavola

La ristorazione di qualità in provincia secondo le testate più note, dall’Espresso al Gambero Rosso fino al GattiMassobrio

Ristorazione Qualità GourmetNon di sole stelle brillano i ristoranti. E così la Michelin (che per l’ennesima edizione non ha assegnato alcun riconoscimento di merito in provincia di Ravenna) sugli scaffali delle librerie degli appassionati è affiancata spesso da altre guide. Giudizi di esperti da cui ricavare qualche suggerimento per concedersi una buo posto a tavola fuori casa , durante le festività tra Natale e la Befana. Ecco una sintesi.

In primis da quella de L’Espresso, uscita quest’anno con diversi mesi di anticipo, a inizio giugno, in un’edizione (la 42esima) differente, per rilanciare il settore dopo i mesi più duri della pandemia (l’edizione 2022, ci dicono dall’ufficio stampa, uscirà in primavera). La Guida ai Ristoranti e Vini d’Italia de L’Espresso (diretta dal decano del giornalismo gastronomico Enzo Vizzari) trasforma le Stelle in Cappelli, da uno fino a un massimo di cinque (13 ristoranti in tutta Italia, di cui uno in Emilia-Romagna, come prevedibile l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, a Modena). Con una sezione dedicata ai “nuovi classici”, indicati sulla guida con il cappello d’oro, 14 in tutta Italia, con l’unico in regione che fa parte della Romagna “allargata”, ossia lo storico San Domenico di Imola.
L’unico cappello conquistato in provincia di Ravenna  – che prima della pandemia poteva contare anche sull’Alexander, poi a lungo rimasto chiuso, oggi riaperto anche con un nuvo look – è quello assegnato all’agriturismo Camì di Savio e allo chef Vin- cenzo Cammerucci (che abbiamo recentemente intervistato nella nostra rubrica mensile dedicata agli chef blasonati di Romagna). Il resto della provincia, secondo i critici de L’Espresso, merita solo di comparire tra le schede della guida, senza riconoscimenti particolari: a Ravenna città compare con la recensione Il Portolano (solo la segnalazione invece per Corte Cabiria e l’Osteria del Tempo Perso); a Faenza recensione per Ca’ Murani; a Cervia per la “cruderia” Al Porto, il ristorante Le Ghiaine (novità) e il piccolo Micro, con segnala- zioni per Sale Grosso e Saretina 152.

Altra guida cartacea tenuta spesso in considerazione dai gourmet di tutta Italia è quella dei Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. Recentemente è stata presentata l’edizione 2022. In questo caso niente stelle, né cappelli, bensì forchette (oltre a gamberi, cocotte e bottiglie, a seconda delle sotto sezioni), da 1 a 3. Anche in questo caso, a raccogliere le 3 forchette, un solo ristorante in tutta la regione, sempre l’Osteria Francescana.
La provincia di Ravenna può vantare invece uno dei soli undici locali con 3 bottiglie (che indicano i wine bar) in Italia, si tratta de La Baita, osteria di Faenza che già può vantare la chiocciola di Slow Food.
Tre invece i ristoranti in provincia con 1 forchetta: lo stesso Camì già premiato da L’Espresso e poi due cervesi, Le Ghiaine e la Terrazza Bartolini. Segnalazioni invece per La Locanda di Bagnara, La Grotta di Brisighella, Saretina 152 di Cervia e La Voglia Matta di Fusignano.
Spiccano inoltre i Gamberi (simbolo ideato per le migliori trattorie) conquistati a Faenza da Ca’ Murani (1) e Manueli (ben 2). Infine, 2 Cocotte (il simbolo per i bistrot) sono state assegnate a Micro, a Cervia.

In attesa di scoprire anche i ristoranti della guida 2022 del Touring Club, chiudiamo con un prodotto più di nicchia, ma sicuramente seguito: la guida dei Ristoranti del GattiMassobrio, ideata dai noti critici Paolo Massobrio e Marco Gatti per mappare non solo i ristoranti di alta cucina, ma anche le trattorie. Con i top di gamma indicati con una coroncina.
Ce n’è una, in provincia di Ravenna, assegnata all’Antica Trattoria Al Gallo. Ci sono poi diverse “faccine”. L’u- nica “radiosa” (quella più vicina alla Corona) è quella che accompagna Le Favole di Bagnacavallo, mentre in provincia sono diversi i locali con il faccino “contento +”, ossia a un passo dal “radioso”: l’Osteria dei Battibecchi e il Rustichello a Ravenna, l’Osteria di Guercinoro a Brisighella, Da Luciano a Russi, La Baita e Manueli a Faenza. Il faccino “solo” contento è stato in- vece assegnato alla Ca’ De Ven a Ravenna e Dalla Dina a Cervia.

Concludendo l’esplorazione fra le menzioni delle principali guide gastronomiche, cartacee e on line, si può costruire un podio dei locali ravennati più citati. Con l’Alexander (molto citato dagli addetti ai lavori) fuori classifica per i lunghi mesi di chiusura prolungata, a comparire più volte sulle guide sono in particolare due locali di Faenza, Ca’ Murani e La Baita. A completare il podio c’è l’agriturismo Camì, unico locale con il Cappello (la Stella dell’Espresso) in provincia.

Aumentano ancora i casi di contagio al Covid (353) con 3 nuovi ricoveri

Ma non si registrano decessi e scendono a 14 i pazienti all’ospedale assistiti in terapia intensiva

Tampone CovidPer il territorio provinciale di Ravenna oggi, 24 dicembre, si sono registrati 353 casi: si tratta di 176 pazienti di sesso maschile e 177 pazienti di sesso femminile; 79 asintomatici e 274 sintomatici; 350 in isolamento domiciliare e 3 ricoveri. Nel dettaglio: 98 per contact tracing; 196 per sintomi; 59 per test privati.
I tamponi eseguiti sono stati 3707. Oggi la Regione non ha comunicato decessi. Si possono stimare in circa 129 le guarigioni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 42.356.

In Emilia-Romagna i casi rilevati di infezione al Covid sono 3.067 in più rispetto a ieri, su un totale di 47.902 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6.4%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,8anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 720 nuovi casi, seguita da Rimini (358) e Ravenna (353); poi Modena (343), Reggio Emilia (335) e Forlì (219); quindi Parma (192), Piacenza (184), Cesena (166), Ferrara (112), e infine il Circondario Imolese con 85 casi.

In regione si registrano anche 22 decessi: uno nella provincia di Parma (un uomo di 87 anni), uno nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 90 anni);  tre nella provincia di Modena (due donne, rispettivamente di 50 e 80 anni; un uomo di 88 anni); nove nella provincia di Bologna (tre donne di 75, 81 e 84 anni, e sei uomini di 60, 71, 74, 77, 82 e 90 anni); due nella provincia di Ferrara (entrambi uomini: rispettivamente di 74 e 90 anni); quattro nella provincia di Forlì-Cesena (tre donne di 72, 87 e 88 anni,  e un uomo di 69 anni);  uno nella provincia di Rimini (un uomo di 89 anni). Si registra inoltre il decesso di un uomo di 55 anni residente fuori regione, a Rovigo. Non si registrano decessi nelle province di Piacenza e Ravenna.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.104.

Cala il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (107, -3 rispetto a ieri), e quelli negli altri reparti Covid (-2, diventano 1.119). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Parma (numero invariato rispetto a ieri); 13 a Reggio Emilia (-1); 10 a Modena (invariato); 30 a Bologna (invariato); 6 a Imola (invariato); 11 a Ferrara (+1); 14 a Ravenna (-2); 2 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (-1); 13 a Rimini (invariato). Nessun ricovero nella provincia di Piacenza (come ieri).

Per quanto riguarda le vaccinazioni in regione, alle ore 13 della vigialia di Natale erano state somministrate complessivamente 8.223.029 dosi; sul totale sono 3.597.382 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 1.189.680.

Una ravennate a Masterchef: «Ho fatto un burrito che se lo sognano a Lido Adriano»

Ecco la composizione della masterclass del talent culinario di Sky: tra i venti concorrenti c’è una casalinga 54enne che vive nel paese sulla costa

ViewPer la seconda edizione consecutiva c’è un ravennate tra i venti concorrenti di Masterchef, il talent culinario di Sky riservato a cuochi amatoriali. Nella decima edizione c’era Cristiano Cavolini di Solarolo, nell’undicesima iniziata il 16 dicembre scorso c’è Elena Morlacchi, originaria di Milano ma residente a Lido Adriano. Senza dimenticare che la quinta edizione è stata vinta dalla ravennate Erica Liverani.

Dopo un piatto di ravioli ripieni di branzino che nella prima puntata del 16 dicembre le sono valsi il giudizio favorevole di due giudici su tre al live cooking (Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri), nella puntata andata in onda ieri sera, 23 dicembre, la 54enne casalinga ha conquistato l’ingresso grazie a un burrito (qui il video della consegna del grembiule). «Questo se lo sognano a Lido Adriano», è stato il commento della donna che in passato ha curato le pubbliche relazioni di un’azienda di abbigliamento.

View 2Chi aveva ottenuto almeno due sì al live cooking era stato ammesso alla seconda selezione, diversa a seconda delle lacune mostrate al primo piatto. Per Morlacchi si è trattato di affrontare una prova di creatività: a disposizione ingredienti vari per comporre il tipico street food di origine messicana. E forse la somiglianza con la piadina romagnola è stata d’aiuto. Come ha riconosciuto anche chef Barbieri: «Questo alle 2 di notte a Lido Adriano non è mica male…».

Non ce l’ha fatta invece Oriana Frassineti, 65enne di Conselice. Anche lei aveva ottenuto due sì alla prima puntata ma non ha superato la prova di tecnica: sfilettare una sogliola, sezionare un’anatra e tagliare delle verdure sono stati ostacoli troppo alti per la donna arrivata a Masterchef con una missione spiattellata in faccia a Barbieri senza tanta soggezione: «Sono venuta qua per la tradizione, perché voi fate tutte cose che la gente normale non le capisce e non le mangia».

A questo link una carrellata di ravennati passati in tv.

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