Uno spazio cittadino anche per l’Istituto “Verdi” e altri musicisti. Prove aperte al pubblico il 29 e 30 novembre
La chiesa di San Romualdo – incastonata nel quadrilatero del complesso della Biblioteca Classense (fra via Baccarini e via Rondinelli – come progettato un anno fa, si è aperta alla musica con tre giorni di prove.
Dal 28 al 30 novembre Riccardo Muti ha iniziato a lavorare con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e musicisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” nel nuovo auditorium, con il quale la città mette a disposizione uno spazio in grado di ospitare stabilmente la Cherubini ma anche accogliere altre orchestre e istituzioni musicali e culturali, in primis il Verdi.
«Ancor di più in questi anni difficili dobbiamo pensare al futuro e fare tutto il possibile per dare concretezza a progetti ambiziosi per le nuove generazioni – ha sottolineato il sindaco Michele de Pascale – e aver creato qui a Ravenna un luogo dove giovani musicisti possano sentirsi accolti e crescere in un percorso che li porterà a suonare nelle orchestre di tutta Europa è un motivo d’orgoglio per la nostra comunità».
La nuova “casa” in città della Cherubini, come l’aveva definita il Sindaco nell’annunciare gli interventi di adeguamento strutturale e acustico, realizzati in collaborazione con le Fondazioni Ravenna Manifestazioni e Luigi Cherubini, sta risuonando delle sinfonie verdiane da Nabucco, Giovanna d’Arco e La forza del destino. Onorando la ricca storia di San Romualdo che, parte strutturale della Biblioteca Classense, dal 1935 è anche un sacrario civico, il programma è una dedica ai caduti di tutte le guerre.
«Questo bellissimo, nuovo e funzionale ambiente dedicato alla musica sarà meravigliosamente inaugurato dal Maestro Muti – continua il Sindaco – che lo saggerà per la prima volta dirigendo i ragazzi e le ragazze della Cherubini, insieme ad alcuni studenti e studentesse del Verdi, e ci regalerà straordinarie prove, anche aperte al pubblico. Voglio ringraziare ancora una volta il Maestro per il costante e generoso impegno volto a formare, coltivare e crescere nuove generazioni di artisti e artiste che porteranno da Ravenna nel mondo l’unicità della cultura italiana. Un sentito ringraziamento anche al Ministro della Cultura Dario Franceschini per aver riconosciuto la Cherubini come orchestra di rilevanza nazionale e averle assegnato un finanziamento stabilizzato, che ha di fatto reso possibile questo investimento. Ci troviamo dunque davanti a un virtuoso lavoro di squadra tra Stato, Comune di Ravenna e Fondazioni Ravenna Manifestazioni e Luigi Cherubini».
A celebrare questa nuova pagina di storia culturale e musicale per la città, accanto all’invito ad assistere alle prove esteso ai rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma e ai docenti e allievi del Verdi, le porte di San Romualdo in via Baccarini si apriranno anche per il pubblico in occasione delle prove di lunedì 29 (due momenti di ingresso: alle 16 e alle 17) e di martedì 30 (anche in questo caso ingresso alle 16 e alle 17), fino a esaurimento degli ottanta posti disponibili e presentando il Green Pass. Info tel. 0544 249244
L’1 dicembre è la giornata mondiale, le iniziative a Ravenna
Diminuiscono sempre più in Emilia-Romagna le persone che contraggono l’infezione da Hiv: i nuovi casi rilevati tra i residenti, nel corso del 2020, sono stati 140, rispetto ai 211 dell’anno precedente (-71). Purtroppo resta ancora alto il numero di chi arriva a una diagnosi tardiva: è successo nel 66% dei casi, con persone già con l’Aids o in una fase molto avanzata dell’infezione al momento della diagnosi. Un problema, questo, legato principalmente a una bassa o errata percezione del rischio in alcune fasce della popolazione.
Per questo, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, in programma mercoledì 1 dicembre, la Regione Emilia-Romagna, insieme a ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, il Congresso delle società scientifiche e delle associazioni che si occupano di Hiv/Aids) e HelpAids, promuove l’iniziativa di sensibilizzazione “Mi Amo, Vi Amo. Faccio il test”: un invito a sottoporsi al test Hiv – semplice, anonimo e gratuito – che permette, in caso di positività, di accedere a terapie efficaci e interrompere la trasmissione del virus. La campagna viene diffusa via web, sui social media e con materiale distribuito sul territorio.
Le iniziative a Ravenna. Mercoledì 1 dicembre è possibile effettuare il test rapido salivare per Hiv con risultato in 20 minuti o con prelievo venoso negli ambulatori di Malattie infettive, Malattie sessualmente trasmesse e Ser.T. di tutta l’Azienda USL della Romagna.
A Ravenna si può effettuare nell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” ingresso da via Missiroli 10, Ambulatorio Malattie Infettive – scala viola – piano rialzato, dalle 8 alle 14, test rapido salivare, accesso diretto regolato; Dermatologia Ambulatorio Malattie sessualmente trasmesse scala viola – piano rialzato, dalle 9 alle 12, test rapido salivare, accesso diretto regolato;
Venerdì 3 dicembre, Ser.T ingresso da via Missiroli, 16, dalle 9 alle 13, test rapido salivare, accesso diretto regolato.
Non è necessario il digiuno, ma per il test rapido occorre non bere, mangiare o fumare nella mezz’ora precedente. L’accesso sarà ogni 15 minuti.
La cooperativa al lavoro dopo la sentenza del Consiglio di Stato. L’assessore Corsini continua a chiedere una legge nazionale
Un consorzio per ottenere più agevolmente le concessioni balneari anche dopo il 2023, data ultima fissata dal Consiglio di Stato per la proroga di quelle attualmente in vigore sulle spiagge italiane.
È la proposta arrivata dall’assemblea straordinaria dei bagnini di Cervia, convocata d’urgenza dalla Cooperativa bagnini con all’ordine del giorno un solo punto: “Bolkestein 2023: quali prospettive dopo la sentenza del Consiglio di Stato”.
«Per i prossimi due anni – ha spiegato il consigliere della Cooperativa con delega alla Bolkestein Danilo Piraccini – lo scenario che ci aspetta sarà caratterizzato da un blocco degli investimenti sulle spiagge oltre ai contenziosi che si apriranno per gli imprenditori che hanno comprato uno stabilimento balneare nei mesi o anni scorsi. Ci sentiamo di affermare però che noi non temiamo la Bolkestein visto che già nel 2016 avevamo costruito una proposta che prevede la creazione di un consorzio cittadino dove non solo gli imprenditori balneari ma tutto il sistema, si presenta alle aste pubbliche compatto per affermarsi in modo qualificato e ottenere l’assegnazione delle concessioni».
La cooperativa ha portato a Cervia, negli ultimi 7 anni, esperti e professionisti del tema, organizzando anche un corso di formazione sulla Bolkestein. Un lavoro che ha permesso la stesura del modello consorzio, in un’ottica di project financing, cioè un’operazione di finanziamento a lungo termine con cui presentarsi alle aste pubbliche e aggiudicarsi i 9 km di spiagge cervesi.
Le conclusioni sono poi state tirate dall’assessore regionale Andrea Corsini che «ha accolto come vincente la proposta della cooperativa bagnini di Cervia – si legge in una nota della stessa cooperativa – sottolineando comunque come la sentenza del Consiglio di Stato abbia invaso la materia del legislatore e per questo motivo sarà impugnata dai rappresentanti delle categorie». Intanto urge una legge nazionale visto che la competenza a legiferare è dello Stato e non delle Regioni. «Per questo motivo abbiamo avviato un confronto con il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, – ha affermato Corsini – per ottenere una normativa nazionale che tuteli gli imprenditori attraverso la previsione di una serie di fattori come il valore non commerciale ma aziendale dello stabilimento, la professionalità, l’esperienza dei balneari».
La prossima assemblea dei bagnini è prevista il primo dicembre a Milano Marittima con la presenza dei sindacati.
Intervista a Sara Segantin, attivista ecologista, tra le fondatrici di “FridaysforFuture” in Italia, è anche scrittrice e cura una rubrica in tv su “Geo&Geo”
Sara Segantin sul palco del neonato “FridaysforFuture” italiano a Trieste nel 2019
Riceviamo e pubblichiamo questa intervista realizzata dalla storica collaboratrice delle nostre testate giornalistiche Marina Mannucci, impegnata recentemente a seguire il dibattito sull’emergenza climaticata e la tutela dell’ambiente in convegni, conferenze e seminari in varie città italiane. A Ravenna ha seguito da vicino anche la discussione sulle trivellazioni offshore e il progetto Eni di stoccaggio della CO2. Protagonista della conversazione è Sara Segantin, una delle giovani italiane più impegnate in campo ecologico e tra le fondatrici del movimento italiano di FridaysforFuture (vedi biografia in fondo all’articolo).
Sara, prima di rivolgerti alcune domande, puoi segnalarmi qual è il tema sul quale, a tuo avviso, è più urgente parlare, informare, partecipare…
«È indispensabile parlare e impegnarsi sul tema della solidarietà climatica. I cambiamenti climatici coinvolgono una complessità di variabili ambientali e sociali che si intrecciano in maniera inestricabile in un ricorrente rapporto causa-effetto: dall’innalzamento delle temperature e dalla perdita e la dissoluzione dei servizi ecosistemici, all’impoverimento dei suoli e all’accaparramento delle risorse, fino ai conflitti, alle prevaricazioni sociali e alle persecuzioni politiche, etniche e religiose. Questi contenuti complessi per essere accessibili a tutti devono essere comunicati anche attraverso storie, perché gli esseri umani sono costruttori di storie e le storie aiutano il dialogo e la comprensione delle realtà in cambiamento. Le storie permettono di mettere insieme l’oggettività fattuale della scienza con l’emotività e la soggettività delle persone. Per raccontare la crisi climatica e raggiungere obiettivi concreti è importante usare un linguaggio appropriato, imparare a chiamare le cose con il loro nome, accettarle e quindi affrontarle. Le parole devono essere in azione e per l’azione, mai fine a se stesse».
Sara Segantin con Vanessa Nakate al Young4Climate di Milano (settembre 2021, foto Giovanni Mori)
Qual è la storia del movimento internazionale spontaneo e pacifico di FridaysforFuture?
«A seguito delle proteste di Greta Thunberg di fronte al parlamento svedese contro “la mancanza di azione per la crisi climatica” è nato il movimento FridaysforFuture che si è esteso fino a sfociare nella movimentazione globale del 15 marzo 2019 che ha visto come protagonisti ben oltre 1,5 milioni di studenti in 2.083 luoghi, in 125 paesi di tutti i continenti. Si tratta di un immenso incontro in rete, di persone di diverse provenienze e origini che prima erano isolate e si sentivano impotenti; allo sciopero mondiale per il futuro del settembre 2019 hanno partecipato 7milioni e 600mila persone. La visibilità ha permesso a individui di tutto il mondo di conoscersi, di far nascere delle amicizie. L’amicizia per le ragazze e i ragazzi ha sviluppato un nuovo spirito di gruppo. Sono nate tante belle storie di incontri anche tra persone oltr oceano che hanno messo a confronto prospettive diverse. L’andare in piazza ha sviluppato un senso civico anche in piccole realtà. In Italia, spesso, le forti attività sociali si sviluppano più al nord, sia per il tessuto formativo che per un migliore accesso alla mobilità e ai servizi. Là dove l’accessibilità agli incontri è favorita, è più semplice anche costruire quella socialità che permette di tener duro. Ne è lo specchio la prima attivista del FridaysforFuture in Uganda, Vanessa Nakate, che nel 2019 ha avviato uno sciopero solitario di protesta contro gli effetti del cambiamento climatico nel suo paese. Ha fondato il Rise up Climate Movement e promosso la campagna per la salvaguardia della foresta pluviale della Repubblica Democratica del Congo. Spesso a parlare di clima e occuparsi della complessità di questi temi sono principalmente persone iper-formate; è molto importante intervenire sull’istruzione, sulla cultura, sull’emancipazione per un accesso universale alla conoscenza. Io sono stata nel gruppo dei fondatori di FridaysforFuture in Italia ed è un’esperienza che vivo con grande entusiasmo, consapevole che non è con una manifestazione in piazza che si cambia il mondo. Si deve tenere conto di ciò che dicono gli esperti, gli scienziati. Deve esserci un dialogo tra generazioni: si deve andare nel profondo per cambiare il nostro modo di stare al mondo».
Sara Segantin con Giovanni Mori alla conferenza mondiale sul clima di Glasgow nel novembre 2021
Cosa ne pensi dell’invito ai movimenti ambientalisti da parte del Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani di smettere di protestare e passare alle proposte?
«Cingolani è un tecnico che ha scelto una visione economico-sociale che parte dalla premessa di una crescita infinita. Il confronto si apre sulle premesse; una crescita esponenziale non può continuare all’infinito in un mondo finito, si tratta di un disaccordo con una percezione corretta del mondo e della natura. L’unica premessa può essere un cambio di paradigma che favorisca una reale prosperità. Sono necessarie politiche che stabiliscano limiti ambientali, che contrastino il consumismo e le disuguaglianze e che correggano il modello economico attraverso l’uso di indicatori diversi dal Pil. I movimenti avanzano proposte che pongono l’attenzione sulla complessità dei temi ambientali che non possono e non devono essere affrontati come problemi accessori; lo sviluppo economico, da elemento fondante della società, deve essere ridimensionato all’interno di un quadro più ampio».
Per i movimenti ambientalisti qual è il livello di mediazione accettabile sul quale è possibile convergere?
«La mediazione sta nel riconoscere la complessità e l’emergenza, per poi trovare un modo d’agire la realtà senza lasciare nessuno indietro. Ci deve essere una concretezza su cui radicare le grandi scelte tenendo conto anche della necessità di operare in tempi brevi».
Cosa ne pensi del progetto di cattura e stoccaggio della CO2 a Ravenna (CCS)?
«La cattura e stoccaggio è un processo di confinamento geologico dell’anidride carbonica e casi come quello di Ravenna rischiano di essere atti di distrazione di massa sui temi ambientali; non vi sono al momento le condizioni tecnologiche necessarie per rendere questi impianti realmente utili e non rappresenta un’opzione significativa nella strategia di decarbonizzazione nella quantità e nei tempi richiesti. Si rischia, perciò, di disperdere attenzione e soldi che dovrebbero essere utilizzati per una reale transizione ecologica. Magari tra 50 anni potrà essere usato, ma non qui e ora».
Sara Segantin, laureata in Lingue e letterature straniere, ha un Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste ed è una delle fondatrici di FridaysforFuture in Italia. È autrice di Alika (Fanucci Editore, 2019), con Alberto dal Maso di STEPS. Giovani Alpinisti su antichi sentieri (Club Alpino Italiano, 2020) e di Non siamo eroi (Rizzoli, Fabbri Editori, 2021), un romanzo sul pianeta in pericolo e su cosa si può fare.
Dal febbraio 2021 Sara cura, per la trasmissione tv Geo&Geo, la rubrica “Immaginare, raccontare, diventare” dedicata a storie di giovani, intrecciate a tematiche dell’arte, della scienza, del turismo sostenibile e della gestione degli animali nei parchi naturali. Come inviata di Geo&Geo, Sara era presente anche all’evento Youth4Climate Driving Ambition, tenutosi a Milano nel mese di settembre, durante il quale 400 giovani provenienti dai 197 Paesi membri dell’UNFCCC (Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) hanno elaborato proposte sulle questioni che riguardavano l’agenda climatica e le negoziazioni della Pre-COP26 e, nel mese di novembre, con collegamenti in diretta da Glasgow è entrata nel vivo degli scenari dei cambiamenti climatici. Sara è ambasciatrice di “Medsea”, fondazione con base a Cagliari, che dal 2015 porta avanti importanti progetti di conservazione e sviluppo sostenibile delle aree marine e costiere, in Sardegna e nel Mediterraneo.
Si intitola “Atlantide” ed è stato proiettato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia. Appuntamento il 29 aprile alle 20.40
Un fotogramma del film “Atlantide ” di Yuri Ancarani
Il regista e video artista ravennate Yuri Ancarani, noto a livello internazionale – con encomiabili apprezzamenti di critica e di pubblico – per i suoi film di ammirevole impronta autoriale è atteso a Ravenna, lunedì 29 novembre, alle ore 20.40 al Cinemacity di Ravenna, per presentare il suo nuovo il film Atlantide .
Yuri Ancarani è stato inserito dal “New York Times” tra i 9 nuovi registi al mondo da conoscere mentre il suo ultimo lavoro Atlantide, distribuito a cura della bolognese I Wonder Pictures, è stato designato “Film della Critica 2021” e sta raccogliendo un grande successo di pubblico nelle sale di tutta Italia in questi giorni dopo la presentazione in anteprima mondiale nella sezione “Orizzonti ”della Mostra del Cinema di Venezia 2021. Per la colonna sonora del film Ancarani si è avvalso della collaborazione dell’ex producer della Dark Polo Gang, Sick Luke, insieme a Lorenzo Senni.
Il video artista e regista ravennate Yuri Ancarani
Il film racconta di Daniele, un giovane di Sant’Erasmo, un’isola della laguna di Venezia. Vive di espedienti, ed è emarginato anche dal gruppo dei suoi coetanei, i quali condividono un’intensa vita di svago, che si esprime nella religione del barchino: un culto incentrato sulla elaborazione di motori sempre più potenti, che trasformano i piccoli motoscafi lagunari in pericolosi bolidi da competizione. Anche Daniele sogna un barchino da record, che lo porti in testa alla classifica. Ma tutto ciò che fa per realizzare il suo sogno e guadagnarsi il rispetto degli altri finisce per rivoltarglisi contro, tragicamente. Il degrado che intacca le relazioni, l’ambiente e le pratiche di una generazione alla deriva viene osservato attraverso gli occhi del paesaggio senza tempo di Venezia. Il punto di non ritorno è una balorda, residuale storia di iniziazione maschile, violenta e predestinata al fallimento, che esplode trascinando la città fantasma in un trip di naufragio psichedelico.
È possibile ottenere un biglietto ridotto a 6,50 euro anziché 8,50, seguendo questo link, compilando il form e inserendo il codice partner AT29RA. È necessario presentare alle casse del cinema la mail di conferma per beneficiare del biglietto ridotto.
In regione i positivi risalgono ben oltre il 1300. Mentre crescono i ricoverati in terapia intensiva (+4) e altri reparti covid (+39)
Lunghe file in questi giorni al drive through per i tamponi covid al Pala De ANdré
In una domenica segnata dall’ansia per la nuova variante covid “Omicron ” e dalla lunghe file di auto (come non si vedeva da tempo) nel piazzale del Pala De André a Ravenna dove si effettuano i tamponi molecolari, nel ravennate oggi si sono registrati 132 casi su 2005 esami eseguiti.
Si tratta di 56 pazienti di sesso maschile e 76 pazienti di sesso femminile; 48 asintomatici e 84 sintomatici; 130 in isolamento domiciliare e 2 ricoveri. Nel dettaglio: 46 per contact tracing; 60 per sintomi; 26 per test privati.
Oggi la Regione non ha comunicato decessi. Si possono stimare in circa 70 le guarigioni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 37.374.
Nel più vasto ambito regionale i casi di positività rilevati sono 1.344 in più rispetto a ieri, su un totale di 28.277 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,7%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,1 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 305 nuovi casi, seguita da Modena (205) Rimini (185) e da Ferrara e Ravenna (entrambe 132); poi, Forlì (84 casi), Parma (74), Cesena (69), Reggio Emilia (58); quindi il Circondario Imolese (57) e infine Piacenza (43 casi).
In Emilia-Romagna si registrano d’altra parte sette decessi: due in provincia di Bologna (due uomini rispettivamente di 76 e 78 anni), due in provincia di Reggio Emilia (due uomini di 55 e 60 anni), uno in provincia di Piacenza (una donna di 93 anni), un decesso in provincia di Parma (un uomo di 85 anni), uno in provincia di Rimini (un uomo di 89 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.774.
Crescono i pazienti ricoverati in terapia intensiva che arrivano a 62 (+4 rispetto a ieri); 632 quelli negli altri reparti Covid (+39). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 4 a Parma (invariato); 5 a Reggio Emilia (+1 rispetto a ieri); 5 a Modena (invariato);20 a Bologna (+2); 3 a Imola (invariato); 8 a Ferrara (invariato); 8 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 2 a Rimini (invariato), due ricoveri a Cesena (+1).
Campagna vaccinale: alle ore 13 di oggi erano state somministrate complessivamente 7.369.396 dosi; sul totale sono 3.553.209 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 492.819.
Ampliata la sede di Ravenna della società di servizi in via Faentina. Previste 14 nuove persone nell’organico
Soci e dirigenti di Federcoop Romagna nella sede di Ravenna
Il bilancio preconsuntivo 2021 di Federcoop Romagna, la società di servizi e consulenza avanzata alle imprese di Legacoop Romagna, prevede che i ricavi totali supereranno i 5,2 milioni di euro, in linea con il budget impostato a inizio anno, così come il risultato ante imposte, previsto in utile di oltre 100mila euro. I dati sono stati presentati dal direttore tecnico Maurizio Talli e dalla responsabile amministrativa Cristina Montaguti.
«Il preconsuntivo – dichiara il presidente Mario Mazzotti – conferma che le tante azioni che abbiamo messo in campo in favore delle imprese, ci hanno consentito di mantenere un saldo legame con le imprese cooperative romagnole. Dopo una prima fase in cui le aziende ci chiedevano soprattutto un lavoro di analisi e interpretazione delle norme, ora sappiamo di doverle soprattutto affiancare nei processi, in atto, di miglioramento organizzativo, di innovazione tecnologica e di prodotto, diventando protagonisti della fase positiva che il Paese attende di potere vivere, grazie al Pnrr».
A inizio novembre è stata inaugurata un nuova ala di uffici nella sede di Ravenna. Tre sale ricavate da un’area inutilizzata al secondo piano dello stabile in via Faentina 106. Verranno utilizzate per una parte della segreteria, per i servizi alle imprese e per i servizi immobiliari. Completa
l’insediamento una sala riunioni. La struttura sta ampliando la gamma di servizi e l’organico tra fine 2021 ed inizio 2022 sarà allargato ad ulteriori 14 persone. Il miglioramento degli spazi di Ravenna è arrivato dopo la nuova sede di Cesena e l’intervento su quella di Rimini. Ora è in programma un ampliamento della sede di Forlì.
In occasione del bicentenario rassegna di opere esposte nel Palazzo dell’Orologio da Capit fino a gennaio
Una rivisitazione in chiave artistica del mito di Napoleone approda a Ravenna grazie a una mostra, curata da Patrizia Poggi e Giancarlo Franco Bertaccini. Organizzata dall’Associazione Culturale Capit Ravenna in occasione del bicentenario della morte d del generale e imperatore francese. L’esposizione intitolata “Lui, lui partout”, è ospitata nel Palazzo dell’Orologio di Piazza del Popolo, fino al 23 gennaio 2022.
«Per il bicentenario della morte di Napoleone c’era la tentazione di esporre opere sulla storia dell’Impero creato dal Petit caporal perché la storia è probabilmente il miglior antidoto al mito – scrivono gli organizzatori –. Per il progetto era necessario che questa storia poggiasse su immagini e così abbiamo ritenuto preziosa la proposta di ospitare la mostra itinerante dell’artista francese Jean Gaudaire-Thor, al quale il dipartimento di Seine-Et-Marne ha dato l’incarico strategico e creativo per un’evocazione artistica, della figura di Napoleone».
La mostra celebrativa prende le mosse da Tolone, dove il giovane capitano di artiglieria si guadagnò i gradi di generale e fece la storia dimostrando per la prima volta le sue doti di grande stratega. La seconda tappa è stata Fontainebleau, nel cuore della città imperiale, la Demeure du Parc con opere di incredibile modernità, ispirate all’epopea dell’Imperatore e successivamente a Sens, nella Maison d’Abraham. Ora la mostra è a Ravenna, e un evento eccezionale accompagna la mostra: l’apertura del Palazzo Rasponi Murat, dimora del Conte Giulio Rasponi sposatosi nel 1825 con Luisa Murat, figlia del re di Napoli Gioacchino e di Carolina, sorella di Napoleone.
L’esposizione offre anche lo stimolo per commentare il modello di modernizzazione della società economica, sociale e amministrativa proposto/imposto da Napoleone, che lasciò tracce indelebili nello sviluppo successivo negli Stati dominati. La Romagna sperimentò per prima questo modello di conquista attraverso la Repubblica Cisalpina, che poi verrà esteso a tutta l’Europa.
Le opere esposte di Jean Gaudaire-Thor, ispirate al bicentenario napoleonico, interpretano con il lume dell’arte questa complessità pluriversa delle gesta e della personalità del Generale -Imperatore senza essere propagandististiche.
L’evento è accompagnato da un catalogo generale delle esposizioni itineranti, edito da Volonté d’Art e dall’Associazione Capit di Ravenna, e uno scritto sull’età napoleonica in Romagna del professor Hildalgo Cont. La mostra ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna.
L’ingresso è gratuito. Sono richieste le misure anticovid come mascherina e Green Pass. Il Palazzo dell’Orologio è aperto da giovedì al sabato dalle 15 alle 18 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
È il dato provinciale calcolato per il 2022: c’è un ricambio ma anche l’attesa di una espansione per 4 imprese su 10
Legacoop Romagna prevede che le sue associate in provincia di Ravenna nel 2022 assumeranno circa 1.680 per- sone (2.800 in totale in Romagna, il 15 percento in provincia di Forlì-Cesena e il 25 percento nell’area rimi- nese). Non si tratta solo di naturale ricambio, ma anche perché si attende un’espansione dell’attività aziendale in quasi quattro casi su dieci. Un dato che, una volta spacchettato sui vari territori, mostra ulteriore dinamicità nell’area forlivese e cesenate, dove la crescita prevista è la motivazione principale per oltre il 60 percento delle aziende.
I numeri emergono dalla prima edizione dell’Osservatorio sulle esigenze di personale nelle cooperative romagnole, che è stato presentato a inizio novembre a Ravenna, nel corso dell’assemblea di Federcoop Romagna, la società di servizi e consulenza alle imprese di Legacoop Romagna. Un centinaio le realtà di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini coinvolte nella rilevazione, in rappresentanza di un mondo che riunisce oltre 400 imprese e 25mila lavoratori, con un valore della produzione di circa 7 miliardi di euro.
Il fabbisogno per settore vede prevalere i servizi (23,9 percento), la filiera sanitaria (19), il commercio e turismo (18,7), l’agroalimentare (11,9). Seguono mobilità e logistica (7,8), costruzioni e infrastrutture (6,3) e poi via via le altre filiere industriali (3,3), il legno e arredo (2,3), finanza e consulenza (2,8), informatica (1,7), formazione e cultura (1,2), meccatronica e robotica (1), moda (0,2).
Le capacità che vengono richieste maggiormente, a parte quelle comunicative, sono le competenze informatiche e linguistiche, che si confermano centrali in tutti i piani per la ripartenza.
Per un candidato rappresentano punti di forza da spendere prima di tutto le esperienze lavorative precedenti (29,9%), ma anche la disponibilità a mettersi in gioco attraverso il lavoro straordinario e la disponibilità alla trasferta e a coprire turni notturni e festivi.
La distribuzione del livello di istruzione è uniforme, con differenze specifiche se si osserva la filiera: salute, formazione e cultura richiedono con maggiore incidenza il titolo di laurea.
Con un bando del 2019 evitati gli effetti della sentenza del Consiglio di Stato. L’ex stabilimento dell’Esercito è stato ricostruito
La sentenza del Consiglio di Stato, che prevede dal 2024 la messa all’asta della gestione delle spiagge, non spaventa la società Rife che nel 2022 aprirà il bagno Ondina a Marina di Ravenna. L’impresa infatti ha ottenuto una concessione demaniale con finalità turistico-ricreativa aggiudicandosi nel 2019 un bando pubblico (come già era accaduto per il Marinabay nel 2016).Inizialmente si ipotizzava che l’apertura potesse arrivare già nell’estate 2020. Ora i titolari ci confermano che taglieranno il nastro il prossimo anno. Il nuovo stabilimento tra Paradiso e Me Beach prende il posto del bagno dall’Esercito italiano attivo fino a una quindicina di anni fa. In seguito l’area è stata abbandonata al degrado e consegnata al Comune di Ravenna nel luglio 2018, dopo che il ministero della Difesa l’aveva restituita alla Capitaneria.
«Il bando – scriveva il Comune nel 2019 – prevede una durata minima di sei anni per la concessione, con la possibilità di una durata superiore, e comunque non oltre i venti anni, in relazione all’entità e alla rilevanza economica delle opere da realizzare».
Otto i progetti presentati alla gara, tutti giudicati idonei. Il vincitore è stato curato dagli architetti di Nuovostudio. Si tratta di un manufatto di circa 230 metri quadrati di superficie coperta, completamente in legno, con montaggio “a secco”. La copertura, oltre ai pannelli fotovoltaici che assicurano l’energia per le cucine e i servizi, prevede anche un terrazzo fruibile da cui godere della vista del mare a est e della pineta a ovest.
Debutta per la rassegna “Le Arti della Marionetta”, domenica 28 novembre, la nuova produzione del Teatro del Drago
Si chiamano Tina & Gigi i due nuovi, graziosi personaggi inventati e animati dai burattinai del Teatro del Drago che debuttano con le loro avventure in una produzione inedita della famiglia d’arte ravennate, per la rassegna all’Amagià “Le arti della marionetta”.
L’appuntamento è per domenica 28 novembre (sipario alle 17) , dedicato ai piccolissimi e alle loro famiglie.
In scena si muovono Tina & Gigi, l’elefantina e il tigrotto, figli della penna dell’illustratore romagnolo Andrea Rivola per stupire e divertire i bambini a partire dai 20 mesi.
I due personaggi nascono grazie alla collaborazione con la casa editrice Fatatrac e dai fantasiosi disegni di Rivola. Tutto nasce da un piccolo puntino di luce. Da lui prendono forma Tina, Gigi, Rita, Ignazio e Ninè, un’elefantina, un tigrotto, una tartaruga, un topo e un maialino. Tutti molto diversi per aspetto, colore, personalità, ma proprio per questo grandi amici. Insieme giocano a 1-2-3 stella, a nascondino, e un giorno trovano un seme: non sanno bene di cosa si tratti ma ne hanno cura e da esso nasce la vita.
Tina & Gigi, è un piccolo viaggio alla scoperta dell’amicizia, della geometria, della bellezza della diversità e dell’arricchimento che da esse deriva.
Le forme geometriche, il colore, il suono si sommano e si completano dando una chiave di lettura molto lineare e semplice che rende lo spettacolo inclusivo e pensato per risvegliare l’attenzione e la curiosità dei piccolissimi. Tina & Gigi sono un elefante violetto e un tigrotto giallo e nero, ma anche un quadrato e un cerchio. Così tutti i loro amici: Ninè il maialino (triangoli, semicerchi e quadrati), Ignazio il Topo (triangolo), Rita la tartaruga (un insieme di cerchi e semicerchi), nascono dalla composizione di forme geometriche. La scenografia si ispira molto liberamente ad uno dei padri dell’astrattismo: Piet Mondrian.
Lo spettacolo è tratto dal libro “Gli amici di Tina & Gigi” e “Chi sono?”, i primi due volumi della serie “Tina & Gigi” (edito da Fatatrac- Giunti).
Al termine dello spettacolo ad ogni bimbo verrà regalato un piccolo seme da coltivare gentilmente offerto dal Giardino delle Erbe di Casola Valsenio.
Info e prenotazioni 392 6664211 – compagnia@teatrodeldrago.it e sul sito del Teatro del Drago
In Emilia-Romagna i positivi rilevati sono oggi a quota 1.273; 17 le vittime mentre crescono i ricoveri ospedalieri
Per il territorio provinciale di Ravenna oggi si sono registrati 148 casi: si tratta di 67 pazienti di sesso maschile e 81 pazienti di sesso femminile; 67 asintomatici e 81 sintomatici; 146 in isolamento domiciliare e 2 ricoveri. Nel dettaglio: 81 per contact tracing; 38 per sintomi; 29 per test privati.
I tamponi eseguiti sono stati 2.905. Oggi la Regione ha comunicato 3 decessi: un paziente di sesso maschile di 83 anni e due pazienti di sesso femminile di 70 (residente a Cervia ma deceduta a Cesena) e 79 anni . Si possono stimare in circa 54 le guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 37.242.
In Emilia-Romagna i posidivi al covid sono 1.273 in più rispetto a ieri, su un totale di 34.904 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,6%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 40,6 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 315 nuovi casi, seguita da Rimini (192) e Ravenna (148); poi Modena (136), Reggio Emilia (100), Cesena (98), Forlì (75 casi) e Ferrara (70); quindi, Parma (56), e il Circondario Imolese (48) e infine Piacenza (35 casi).
D’altra parte si registrano 17 decessi: quattro in provincia di Ferrara (tre uomini, rispettivamente di 66, 80 e 85 anni, e una donna di 91), tre in provincia di Parma (tre donne di 95, 96 e 99 anni), tre in provincia di Ravenna e tre in quella di Forlì-Cesena (tre uomini, rispettivamente di 58, 83 e 90 anni); due decessi in provincia di Bologna (un uomo e una donna, entrambi di 88 anni e entrambi dell’imolese), uno nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 92 anni) e uno nella provincia di Modena (una donna di 92 anni).
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 58 (-1 rispetto a ieri), 594 quelli negli altri reparti Covid (+19).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (-1 rispetto a ieri); 4 a Parma (numero invariato rispetto a ieri); 4 a Reggio Emilia (-1 rispetto a ieri); 5 a Modena (+1);18 a Bologna (+2); 3 a Imola (-2); 8 a Ferrara (-1); 8 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 2 a Rimini (invariato). Un ricovero a Cesena (+1).
Sul fronte delle vaccinazioni fino ad oggi (il dato rilevato e alle ore 13) sono state somministrate complessivamente 7.350.441 dosi; sul totale sono 3.551.707 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 478.635.