martedì
12 Agosto 2025

Al via il “Ravenna Nightmare Film Fest” con star del calibro di Pupi Avati

XIX edizione per la rassegna dedicata al “lato oscuro” del cinema. Anteprima il 23 ottobre al Palacongressi

They Shall Not Grow Old Jackson
Un fotogramma dal docufilm “They Shall Not Grow Old” di Peter Jackson

La XIX edizione del Ravenna Nightmare  Film Festival coincide quest’anno con la riapertura delle sale cinematografiche, ma dopo l’esperienza positiva del 2020, ripropone la versione iibrida con la possibilità di seguire le proiezioni anche in streaming, grazie alla sala virtuale della piattaforma MyMovies.

Il Festival si inaugura, con un’anteprima, sabato 23 di ottobre (ore 21) con la proiezione – al Palacongressi (sede di tutte le proiezioni in presenza della rassegna, a Largo Firenze) – di They Shall Not Grow Old , un docufilm del 2018 prodotto e diretto da Peter Jackson, regista, tra gli altri della saga del Signore degli Anelli. Il documentario ripercorrerà la vita dei soldati in trincea durante la Prima Guerra Mondiale attraverso filmati dell’archivio storico della BBC, rimontati e colorati.

La rassegna vera e propria, articolata in diverse sezioni  dal 30 ottobre al 7 novembre, evidenzia la ricchezza della proposte, aumentate su tutti i fronti: dalla giuria del Premio della Critica, che vanta nomi di caratura nazionale, ai film selezionati, ai due premi principali: La Medaglia al Valore che quest’anno verrà consegnata a Roberto De Feo, che nel 2019 ha realizzato il suo primo lungometraggio ll Nido suscitando l’apprezzamneto di critica e pubblico, che presenterà la sua opera seconda  A classic horror story (2021) e l’Anello d’Oro che verrà assegnato al regista Pupi Avati  considerato uno dei maestri della settima arte che ha sondato con varie opere il genere horror e fantastico. In occasione di questa premiazione verrà proiettato il classico La casa delle finestre che ridono film del 1976 che tratta di un pittore ferrarese morto suicida dopo aver dipinto un affresco terribile.

Pupi Avati Cinepresajpg
Ritratto del regista Pupi Avati

Tra gli appuntamenti più importanti del Festival va sottolineato il Concorso Internazionale lungometraggi dove saranno presentati 9 lungometraggi inediti in Italia, che sperimentano il lato oscuro della narrazione cinematografica. I lungometraggi saranno votati dagli spettatori, operatori culturali, critici e addetti ai lavori che decreteranno il Premio Anello D’Oro. A questi si aggiunge il Premio della Critica, assegnato da una giuria d’eccezione formata da registi, giornalisti e critici cinematografici. Ogni pellicola sarà introdotta da Silvia Moras. I cortometraggi presentati quest’anno sono In the shadows  di Erdem Tepepegoz che racconta di un gruppo di persone che vive sotto il controllo di un sistema di sorveglianza onnipresente che nasconde qualcosa di torbido; Post Mortem di Peter Bergendy racconta le vicende di un giovane fotografo spagnolo che post mortem rimane bloccato nel nostro mondo e incontrando Anna, una piccola orfana, decide di indagare insieme a lei sugli strani fenomeni in cui si imbatte; Carmen vidal al female detective di Eva Dans è una brillante commedia noir sul miglioramento di sè che racconta le vicende di una detective privata dipendente dalla pizza e dalla marijuana; Infinite Sea  di Carlos Amaral narra le vicende di Pedro che appena approdato su un altro pianeta deve capire quale sia il suo vero scopo; Amigo  racconta la storia di David che, a seguito di un incidente, decide di accudire Javi suo migliore amico; The Boy Behind the  Door narra le vicende di due dodicenni rapiti mentre tornavano da scuola; Playdurizm si basa sulle vicende di un giovane di nome  Demir che ad un tratto perde la memoria e si ritrova a fare amicizia con una persona senza scrupoli; Call For Dreams  che racconta tutti gli imprevisti che deve affrontare la protagonista Eko dopo aver pubblicato uno strano annuncio sul giornale.

Altro appuntamento molto atteso è il Concorso Internazionale Cortometraggi che, anch’esso, vedrà gareggiare 9 opere selezionate tra più di 900 lavori provenienti da oltre 80 paesi del modo. Le pellicole saranno  votate da esperti, dal pubblico e dagli addetti ai lavori e il film maggiormente apprezzato riceverà un premio di 1.000 euro e l’Anello d’Argento.

La sezione Contemporanea che presenta e valorizza il lato oscuro del cinema moderno presenterà titoli molto attuali. Tra tutti spiccano particolarmente La Scuola Cattolica di Stefano Mordini, che tanto ha fatto parlare negli ultimi tempi e Where are You con Anthony Hopkins.

All’interno del NightMare Film Fest di Ravenna sarà presente inoltre la sezione Ottobre Giapponese, in collaborazione con l’Associazione per gli Scambi Culturali fra Italia e Giappone, quest’anno propone  una selezione di cortometraggi di animazione su Dante realizzati da otto dei più apprezzati registi giapponesi, cinesi e coreani contemporanei.

La sezione Nightmare d’Essai, nata nel 2018,  cercherà di indagare gli aspetti noir e inquitentanti del contemporaneo, coniugando cinema di genere con il cinema d’autore e proponendo titoli quali: Il lago delle oche selvatiche (Cina 2019) che racconta la storia di un capo di una gang di motociclisti, in fuga, che incontra una donna pronta a tutto per la sua libertà, LittleJoe  (Austria 2019) che racconta la storia di Alice, botanica che ha creato un nuovo fiore dalle proprietà terapeutiche e Red Moon Tide  (Spagna2020) che narra la storia di una misteriosa cittadina sulla costa galiziana.

Catene Della Colpa Tourneur
“Le Catene della colpa” di Jacques Tourneur

Un’altra sezione che farà parte del festival di quest’anno è il Nightmare classic, che pone l’accento sul cinema del passato e sulla sua memoria, rendendogli omaggio. Questa sezione propone alcuni titoli d’annata come: Out of the Past (le catene della colpa) di Jacques Tourneaur (Usa 1947), Laura (Vertigine) di Otto Preminger (Usa 1944), 99 River Street (Non cercate l’assassino) di Phill Karlson (Usa 1953).

Le sezioni  SHORTer, nata nel 2020 con l’esigenza di condividere le finalità comuni tra operatori del cinema e dell’audiovisivo valorizzandone l’impegno, e Showcase Emilia Romagna sono sezioni nate con l’obbiettivo di dare spazio e promuovere le produzioni cinematografiche prodotte in Emilia Romagna con il sostegno dell’Emilia Romagna Film Commission.
In particolare, la sezione Showcase Emilia Romagna proporrà  titoli tra cui: Oltre la Bufera di Marco Cassini, che indaga la vicenda di Don Giovanni Minzoni ucciso nel 1923 per mano dei fascisti; Il Drago di Romagna di Gerardo Lamattina, invece, racconta la storia di una pensionata romagnola che vive a Ravenna e che decide di esaudire il suo sogno: volare in Cina a conoscere le origini del gioco del Mah Jong, la sua vera passione;  Berlino Est Ovest di Enza Negroni, d’altra parte, narra il viaggio di Manuel Agnelli, che ripercorre l’esperienza fatta negli anni 80′ a Berlino del manager musicale bolognese Maurizio Stanzani, attraversando locali berlinesi ed entrando in contatto con scena punk musicale; Lo Squalo di Eugenio Sideri è dedicato ai tredici operai morti sul lavoro al cantiere navale Mecnavi del porto di Ravenna, il13 marzo del 1987; e Le Scelte  di Gianluca Nanni, film che narra gli slanci vitali di due adolescenti: Greta e Cesare.

Il Festival non mancherò di celebrare celebrare Dante presentando la versione restaurata de La Mirabile Visione  un lungometraggio del 1921 di Luigi Spinelli incentrato sulla figura del Sommo Poeta.

Nella sezione Celebrazioni infine sarà reso omaggio a Edgar Reitz e Heimat monumentale opera di culto degli anni Ottanta, attualmente in fase di restauro, di cui saranno proiettati  estratti dai capitoli Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza e Heimat 3 – Cronaca di una svolta epocale, assieme a interventi di esperti dell’opera di Reitz e critici cimematografici.

Il programma e le informazioni dettagliate del festival sul sito www.ravennanightmare.it

 

 

 

 

 

Focolaio tra il personale di un reparto in ospedale. Il sindaco: «Tutto risolto»

Isola rassicura: «Non dobbiamo stupirci, i sanitari sono stati primi a essere vaccinati e gli anticorpi calano con il tempo»

infermiere assistenza malatiIl sindaco di Faenza, Massimo Isola, ha reso noto che si è sviluppato «un piccolo cluster» nel reparto di Ortopedia dell’ospedale locale che ha coinvolto diversi infermieri e medici: «È stato necessario riprogrammare la normale attività del reparto ma la situazione è già risolta e il focolaio spento». La comunicazione è stata data ieri, 22 ottobre, con un post su Facebook. «Quanto accaduto non deve sorprendere – commenta Isola –, il personale sanitario è stato il primo ad essere vaccinato a partire dal 27 dicembre scorso e sappiamo che il livello di anticorpi al virus cala con il passare del tempo».

Il primo cittadino riassume la situazione, tenendo conto anche che la provincia di Ravenna da tre giorni consecutivi è quella con più nuovi casi quotidiani in regione: «Siamo in una fase in cui non si registra per fortuna un’impennata di nuovi contagi ma neppure di rallentamento che di solito si manifesta in tempi più lunghi. I casi si autoalimentano soprattutto per contatto ma restano sotto controllo. Quello che emerge è il tema degli asintomatici: la gran parte dei nuovi positivi non manifesta sintomi. Continua perciò ad essere fondamentale il lavoro di controllo e tracciamento dei contatti portato avanti dall’Ausl. Quello che possiamo fare tutti in questo momento è attenerci scrupolosamente alle indicazioni delle autorità sanitarie e al principio di massima cautela. Un piccolo esempio: se siamo sottoposti a tampone o per indicazione medica o per tracciamento di contatto evitiamo di uscire di casa prima dell’arrivo dell’esito. La stessa precauzione va usata nei casi di sintomi probabilmente di natura influenzale, vista la stagione, ma che però potrebbero mascherare altro».

Dal 25 ottobre vaccinazione contro l’influenza stagionale

È gratuito per over 64enni e malati cronici. I medici di base riceveranno gli elenchi

Influenza A LettoDa lunedì 25 ottobre in Emilia-Romagna parte la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale, in parallelo a quella contro il Covid che è arrivata alla somministrazione delle terze dosi ai sanitari che hanno concluso il ciclo vaccinale da almeno sei mesi (in provincia di Ravenna l’81 percento della popolazione over 12 ha completato il vaccino).

A disposizione dei cittadini emiliano-romagnoli ci sono un milione e mezzo di dosi, la cui fornitura sarà completata entro la fine di novembre: saranno pertanto destinate prioritariamente ai grandi anziani, ai soggetti ad alto rischio per patologia o esposizione di tutte le età, per condizione patologica, fisiologica (gravidanza) o esposizione lavorativa.

In Emilia-Romagna si punta a raggiungere un numero sempre maggiore di vaccinati, soprattutto tra gli over 64enni con o senza patologie croniche, le persone tra i 6 mesi e i 59 anni con patologie croniche e le donne in gravidanza, indipendentemente dall’età gestazionale, o nel post-parto. Categorie, queste, per le quali la vaccinazione è gratuita, così come, su richiesta dell’interessato, lo è per i soggetti sani che rientrano nella fascia d’età 60-64 anni.

Gratuità prevista anche per medici, operatori sanitari e socio-sanitari, volontari del settore sanitario/sociosanitario, addetti ai servizi essenziali (come insegnanti, forze dell’ordine, addetti al trasporto pubblico), donatori di sangue, personale degli allevamenti e dei macelli. Il traguardo è raggiungere il 75% degli ultra-sessantaquattrenni vaccinati (nella passata stagione si è superata soglia 70%, con un aumento del 13,2%) e confermare il trend in aumento delle coperture relative alle donne in gravidanza, ai soggetti con patologie croniche di qualunque età, al personale sanitario.

Spetta alle Aziende sanitarie a fornire ai medici di medicina generale l’elenco nominativo degli assistiti con patologie a rischio e di quelli dai 65 anni in su; per i cittadini tra i 60 e i 65 anni ancora da compiere, la vaccinazione è somministrata gratuitamente su richiesta dell’interessato. Il vaccino potrà essere somministrato in un qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se il cittadino si presenta oltre il 31 dicembre 2021.

La somministrazione del vaccino alle persone che non rientrano nelle categorie a rischio potrà essere effettuata dalle Ausl in un secondo momento, e solo a condizione che venga prioritariamente garantita la vaccinazione delle categorie per le quali il ministero prevede l’offerta attiva gratuita. In questi casi, trattandosi di prestazioni facoltative e non incluse nei Livelli essenziali di assistenza, si applica il pagamento di 24 euro a somministrazione (comprensivo del costo del vaccino sostenuto dalla Regione).

Infortuni sul lavoro: a Ravenna l’indice di rischio è più alto della media italiana

In uno studio di Cisl Romagna il rapporto fra incidenti accertati e numero di lavoratori: in provincia migliora nel 2020 rispetto al 2019

RAVENNA 15/03/2019. INFORTUNIO SU LAVORO ALLA RESIN PLAST. 2 Operai Ustionati Dalla Esplosione Di Un Quadro Elettrico.Il rapporto tra infortuni accertati sul posto di lavoro e numero di lavoratori, l’indice di rischio elaborato da Cisl Romagna, in provincia di Ravenna è migliorato nel 2020 rispetto all’anno precedente ma resta superiore alla media nazionale. Il dato è diffuso dal sindacato che da quattro anni porta avanti uno studio sulla sicurezza per spronare attività di controllo.

Ravenna nel 2020 ha 3.687 infortuni accettati e registra un indice di rischio infortuni di 2,1 ogni 100 lavoratori, classificandosi al quarto posto in Regione insieme a Rimini con 3.018 infortuni, migliorando rispetto al 2019 quando aveva registrato un rischio di 2,7. Forlì-Cesena registra il risultato peggiore ed è al terzo posto in Regione con 4.134 infortuni accertati nel 2020. Il dato romagnolo è peggiore se si guarda la media nazionale: mentre in Italia l’indice di rischio infortunio è del 1,6 ogni 100 lavoratori, in Romagna il rischio sale arrivando al 2,1 ogni 100 lavoratori.

RAVENNA 15/03/2019. INFORTUNIO SU LAVORO ALLA RESIN PLAST. 2 Operai Ustionati Dalla Esplosione Di Un Quadro Elettrico.Gli infortuni in Romagna riguardano al 59% uomini e sono soprattutto nel settore manifattura e commercio. Compresi in questi dati sono anche gli infortuni Covid, 2.368 nel 2020 in Romagna (943 a Rimini, 681 a Forlì-Cesena e 744 a Ravenna), che hanno riguardato principalmente donne poiché concentrati in gran parte nei settori a maggior occupazione femminile, cioè la sanità e l’assistenza sociale.

Anche sulle morti Cisl Romagna ha elaborato un indice di rischio che mette in relazione il numero di infortuni mortali con il numero di lavoratori presenti in ogni provincia. Purtroppo, benché per diversi mesi le aziende siano state chiuse, lo scorso anno sono state 14 le persone ad aver perso la vita sul lavoro, 2 in più rispetto al 2019, 5 delle quali causate dal Covid (2 a Rimini, 3 nella provincia di Ravenna e nessuno a Forlì Cesena). Il rischio di avere infortuni mortali in Romagna rimane più basso rispetto alla media regionale e nazionale, che registrano rispettivamente 3,1 infortuni ogni 100 mila lavoratori e 3,4 il dato nazionale, mentre si ferma a 2,8 in Romagna.

RAVENNA 02/08/17. INFORTUNIO SUL LAVORO, OPERAIO CADUTO IN UNA VASCA DI SODA CAUSTICA«Sappiamo bene – afferma Francesco Marinelli, segretario generale Cisl Romagna -. che quella degli infortuni è una “guerra silenziosa” perché purtroppo non sempre gli infortuni rientrano nelle statistiche Inail perché non vengono denunciati. Il Decreto Fiscale approvato il 15 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri, al Titolo III, ha introdotto diversi provvedimenti a nostro avviso positivi che incentiveranno e semplificheranno l’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro e permetteranno di avere un maggiore coordinamento dei soggetti competenti a presidiare il rispetto delle norme. Positivo l’inasprimento delle sanzioni previste per le aziende che non rispettano le normative sulla sicurezza: sono state dimezzate le soglie per poter procedere alla sospensione dell’attività lavorativa, sia in caso di riscontro di lavoratori irregolari (dal 20% al 10%) sia in presenza di gravi violazioni delle norme e non è più richiesta alcuna ‘recidiva’ ai fini della adozione del provvedimento, che quindi scatterà subito a fronte di gravi violazioni».

Il 25 ottobre i funerali di don Montanari. Nel 2017 a teatro con le Albe per Inferno

A Santa Teresa è morto all’età di 92 anni il sacerdote che è stato direttore dell’archivio e del museo arcivescovile di Ravenna. Il ricordo di Marco Martinelli e Ermanna Montanari

Img 5932La camera ardente di don Giovanni Montanari, morto il 21 ottobre a 92 anni, è allestita nella cripta di Santa Teresa. I funerali sono in programma lunedì 25 ottobre 2021 alle 11 in Duomo a Ravenna. Una funzione sarà celebrata anche nella chiesa di Longastrino alle 15.45. Don Giovanni riposerà poi nella tomba di famiglia nel cimitero di Longastrino, località di cui era originario. Il sacerdote per anni ha diretto l’archivio e il museo arcivescovile. Gli ultimi dieci è stato ospite di Santa Teresa.

Nel 2017 diede la sua disponibilità al Teatro delle Albe per registrare, per lo spettacolo Inferno, l’invettiva contro i pontefici corrotti. Oggi Ermanna Montanari e Marco Martinelli, fondatori della compagnia, ricordano con affetto il prete: «Solo chi ha una fede autentica, come Dante, come don Giovanni, ha la lucidità di distinguere i tesori immutabili della Chiesa dalle scorie della sua vicenda terrena. A Don Giovanni va il nostro ricordo, pieno di affetto e riconoscenza. Abbiamo sempre avuto grande stima per Giovanni Montanari, uno dei teologi più raffinati che Ravenna ha conosciuto negli ultimi decenni. Ce lo fece incontrare Don Giovanni Buzzoni, nostro maestro di spiritualità al Liceo Classico Dante Alighieri nei primi anni Settanta».

Img 5924La diocesi lo ricorda con le parole di don Alberto Graziani, direttore di Santa Teresa: «La sua passione erano la teologia e la filosofia, e in particolare San Tommaso d’Aquino. Negli ultimi anni a Santa Teresa era accogliente e festoso. Ha celebrato Messa con me finché ha potuto».

Anche il sindaco Michele de Pascale ha speso qualche parola per il sacerdote: «Don Giovanni Montanari percorreva le vie della nostra città con lo stesso amore e rigore con cui s’incamminava nelle profondità della storia, letteratura, teologia, arte, musica. Nulla veniva lasciato intentato e inesplorato tra le carte d’archivio, libri, dipinti, mosaici, architetture e paesaggi. Perdiamo l’uomo affabile e cordiale, sempre prodigo di sapere e gentilezza, ma ci rimane di lui la preziosa biblioteca che ha voluto donare alla Classense, i suoi tanti libri ed articoli – per i quali la città gli ha conferito il Lauro dantesco ad honorem nel 2016 – e soprattutto la sua alta visione culturale che ci rende orgogliosi di essere suoi concittadini».

Terza dose agli operatori Ausl: tutti i pomeriggi, non serve la prenotazione

Dal 23 ottobre a disposizione sette centri vaccinali in Romagna per chi ha completato il ciclo da sei mesi. Si userà solo Pfizer

Comincia il 23 ottobre la somministrazione della terza dose di vaccino  anti-Covid agli operatori sanitari dipendenti dell’Ausl Romagna che hanno completato il ciclo vaccinale primario da almeno sei mesi. Verrà usato il farmaco Comirnaty di BioNTech/Pfizer indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario.

In questa prima fase l’invito è rivolto solo agli iscritti agli ordini professionali sanitari, al personale Oss e ai massofisioterapisti che, potranno presentarsi in uno dei centri vaccinali aziendali senza appuntamento, dalle 13 alle 18.30.

L’azienda sanitaria pubblica ha scelto, in via sperimentale, l’accesso diretto senza prenotazione per andare incontro alle esigenze dei lavoratori. Se tale modalità si dimostrerà funzionale, verrà successivamente estesa anche agli operatori sanitari che svolgono le loro attività al di fuori dell’Ausl.

Questo l’elenco dgli hub vaccinali a disposizione:

Forlì: Fiera in via Punta di Ferro
Cesena: Fiera in via Dismano a Pievesestina
Rimini: Centro vaccinale in via Strada Consolare
Riccione: Centro commerciale Perla Verde
Ravenna: Centro commerciale Esp
Lugo: il Tondo
Faenza: Fiera in via Risorgimento

Il debutto di Valentini e De Angelis alla stagione d’opera dell’Alighieri

In scena, il 23 e 24 ottobre “L’isola disabitata” di Haydn. Una coproduzione internazionale curata da Fanny & Alexander, con l’ensemble Dolce Concento

Il direttore d'orchestra Nicola Valentini
Il direttore d’orchestra Nicola Valentini (foto Marco Caselli Nirmal)

Un’isola come una stanza, il suo perimetro il confine del mondo, ai suoi vertici quattro personaggi che si perdono e si ritrovano: il percorso della Stagione d’Opera 2021/22 del Teatro Alighieri di Ravenna si inaugura con un… felice naufragio, quello su L’isola disabitata di Haydn, in scena sabato 23 ottobre, alle 20.30, e domenica 24 alle 15.30.

La prima di questo progetto curato da Fanny& Alexander, una coproduzione internazionale che vede l’Opéra de Dijon al fianco dell’Alighieri, coincide con il debutto di Luigi De Angelis e Nicola Valentini rispettivamente alla regia e alla direzione di un’opera nella loro città. Con la consapevolezza di quanto il libretto di Metastasio che Haydn mise in musica perla corte degli Esterházy si presti a riflessioni sulla solitudine e l’isolamento, la nuova produzione esplora il sottile confine fra reale e virtuale, mentre sulla scena scorrono immagini dell’isola siciliana di Marettimo, nelle Egadi.

Valentini dirige l’Ensemble Dolce Concento con Jacopo Raffaele al fortepiano e le quattro voci sono quelle dei soprani Giuseppina Bridelli e Anna Maria Sarra, del tenore Krystian Adam e del basso Christian Senn; accanto a De Angelis – che cura scene, luci e video oltre alla regia –Chiara Lagani per drammaturgia e costumi e Andrea Argentieri, come aiuto regia e video.

Isola Disabitata Opera Alighieri
Una scena de “L’isola disabitata” (foto Luca Concas)

In questa deliziosa favola illuministica, Costanza (Giuseppina Bridelli) e la sorella minore Silvia (Anna Maria Sarra) sono state abbandonate al proprio destino su un’isola deserta e qui sbarcano Gernando (Krystian Adam), marito di Costanza, e l’amico Enrico (Christian Senn). Costanza, convinta di esser stata disertata da Gernando, ha educato Silvia a temere gli uomini, ma questo non impedisce alla giovane di fare esperienza del primo turbamento amoroso provocato dall’incontro con Enrico. Nonostante le incomprensioni, Costanza infine apprende che Gernando si è separato da lei soltanto perché rapito dai pirati ed Enrico si dichiara a Silvia. Attraverso l’influenza dell’Orfeo ed Euridice di Gluck, quest’opera in due parti rappresenta un unicum nel teatro musicale di Haydn, segnata com’è dalla scomparsa di recitativi secchi a favore di un costante fluire della musica che le conferisce una natura particolarmente moderna. Le pagine includono inoltre una splendida ouverture drammatica nello stile delle sinfonie Sturm und Drang, mentre si conclude con un imponente quartetto in cui i protagonisti sono accompagnati da quattro strumenti concertanti – violino, violoncello, flauto e fagotto – che anticipa il Mozart de Il ratto dal serraglio.

La Stagione Opera continua con il felliniano Il viaggio di G. Mastorna (4 novembre) musicato da Matteo D’Amico per la regia di Valter Malosti, appuntamento in “trasferta” al Teatro Bonci di Cesena per cui è previsto il servizio navetta da Ravenna a Cesena e ritorno.

In occasione dell’apertura della Stagione d’Opera, per gli over 65 sono a disposizione due biglietti omaggio per L’isola disabitata, da richiedere alla Biglietteria del Teatro.

Informazioni e prenotazioni tel. 0544 249244 – http://www.teatroalighieri.org
Biglietti da 20 (15 ridotto) a 40 euro (35 ridotto); speciale giovani under 18 a 5 euro.

Fine settimana per scoprire la darsena con visite guidate, musica, arte, sport

Il 23-24 ottobre un calendario di iniziative promosse dal Comune. Il decano dell’opposizione vuole valorizzare la barca di Gardini

Moro

Visite guidate a piedi e in bicicletta, spettacoli, arte, sport, musica: il 23 e 24 ottobre un weekend per scoprire la darsena di città a Ravenna con il progetto Dare promosso da Comune, Università di Bologna e altre realtà locali che promuovono la rigenerazione urbana del quartiere sull’acqua. Tutti gli appuntamenti si svolgono dal vivo con i partecipanti suddivisi in piccoli gruppi, per il rispetto delle norme in materia di Covid 19. Per partecipare, prenotare o avere informazioni dettagliate sul calendario http://www.darsenaravenna.it. Di seguito gli appuntamenti principali.

Tour guidati. “La storia del Quartiere e della Darsena” è un tour a piedi un’ora attraverso storia e archeologia della darsena (sabato alle 10 e domenica alle 15). Con “Lo sport in Darsena” invece si pedala per un’ora alla scoperta dei luoghi sportivi più importanti (sabato e domenica alle 10.30).Tour di un’ora a piedi nella storia della darsena compresa tra la prima e la seconda guerra mondiale (sabato alle 11 e domenica alle 10). In bici si va alla scoperta delle opere di street art (sabato alle 11.30 e domenica alle 11, durata un’ora). E sempre in bici un tour tra l’archeologia industriale (sabato alle 12 e domenica alle 16).

Chi vuole diventare un volto del progetto invece può presentarsi al set fotografico davanti al condominio Zucchi sabato dalle 10.30 alle 12 e dalle 15 alle 18. Da piazza Medaglie d’Oro parte una caccia al tesoro a squadre alla ricerca del mistero nascosto nell’Isola di Approdo (domenica alle 14.30 e alle 16.30).

Il programma prevede anche appuntamenti musicali alle Artificerie Almagià fino al 24 ottobre, a cura di Quartetto fauves (ingresso gratuito, per informazioni e prenotazioni http://www.sclabstringsandsoda.ite) e la Pulce d’acqua, fiera mercato dell’usato, aperto a tutti, domenica 24 ottobre dalle 8.30 alle 18.30.

Tra le attrazioni più suggestive della darsena di città va sicuramente inserito il Moro di Venezia, la barca di Raul Gardini costruita perla partecipazione alla Coppa America del 1992 che ora è su un piedistallo sulla banchina in testa al Candiano. Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, ha presentato un question time per chiedere l’installazione di un cartello che reciti più o meno: «Moro di Venezia, barca dell’armatore ravennate Raul Gardini, vincitrice della Louis Vuitton Cup e sfidante della coppa America dell’anno 1992» .

Cervia, 50mila euro per il nuovo manto stradale in piazzale Bianchetti

Sulla sponda nord del porto canale cantiere al via da metà novembre, in continuità con gli interventi per il nuovo lungomare da via Boito

Cervia MiMa Veduta AereaA metà novembre inizieranno il lavori di riqualificazione del piazzale Bianchetti sulla sponda nord del porto canale di Cervia. L’area è in contiguità con le zone di intervento del nuovo lungomare di Milano Marittima che parte da via Boito e il cui tratto terminale della strada conduce al piazzale Bianchetti. Il progetto prevede di risistemare anche il tratto terminale di via Boito e l’importo complessivo dei lavori è di 50mila euro. Gli interventi consisteranno principalmente rifacimento dell’intero manto stradale e alla sostituzione delle attuali caditoie in cemento con nuovi elementi in ghisa.

L’esigenza è di mettere in sicurezza l’area che ora è in grave stato di usura a causa di dissesti dovuti all’azione e alle infiltrazioni dell’acqua marina nelle pavimentazioni; al notevole flusso di numerosi veicoli e carrelli per la movimentazione delle imbarcazioni del Circolo Nautico di Cervia; al transito dei mezzi di fornitori e manutentori delle attività di ristorazione e di quelli adibiti alla pulizia della spiaggia; oltre al rilevante transito pedonale e ciclabile.

Inoltre l’Amministrazione vuole continuare l’azione di messa in sicurezza delle aree del lungomare riqualificate e razionalizzare il notevole flusso di traffico, pertanto ha valutato opportuna una regolamentazione dell’accesso al tratto terminale di via Boito e al piazzale Bianchetti. A questo scopo verrà istituito il divieto di transito e l’installazione di una sbarra in area demaniale, con funzione di deterrente all’accesso non autorizzato e come elemento protettivo a favore dell’utenza pedonale e ciclistica.

Covid, Ravenna è ancora la provincia con più contagi giornalieri di tutta la regione

 

Per il terzo giorno consecutivo la provincia di Ravenna è quella con più contagi giornalieri in regione (74 contro i 62 di Bologna), su oltre 2mila tamponi. Ma non si registrano nuovi ricoveri (né decessi).

IL BOLLETTINO REGIONALE del 22 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 429.090 casi di positività, 315 in più rispetto a ieri, su un totale di 28.583 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,1%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 922 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 404.376. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 11.166 (-609). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 10.849 (-612), il 97,1% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano due decessi: uno in provincia di Piacenza (un uomo di 52 anni) e uno nella provincia di Modena (una donna di 84 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.548.

Cala il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (30, -1 rispetto a ieri); 287 quelli negli altri reparti Covid (+4).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (-1 rispetto a ieri); 3 a Parma (invariato); 3 a Modena (invariato); 12 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 2 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (+1), 1 a Rimini (-1). Nessun ricovero a Reggio Emilia e Ferrara (come ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.486 a Piacenza (+17 rispetto a ieri, di cui 7 sintomatici), 32.906 a Parma (+15 di cui 8 sintomatici), 51.434 a Reggio Emilia (+14, tutti sintomatici), 72.345 a Modena (+49, di cui 37 sintomatici), 89.959 a Bologna (+62, di cui 50 sintomatici),13.616 casi a Imola (+7, di cui 6 sintomatici), 25.805 a Ferrara (+7, di cui 4 sintomatici), 34.432 a Ravenna (+74, di cui 29 sintomatici),18.890 a Forlì (+26, di cui 19 sintomatici), 21.604 a Cesena (+21, di cui 17 sintomatici) e 41.613 a Rimini (+23, di cui 15 sintomatici).

I camperisti snobbano la nuova area sosta da 30mila euro e usano altri parcheggi

Due foto diffuse dal consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) mostrano la situazione il 12 ottobre: i 51 stalli in via del Marchesato sono deserti ma i caravan in paese non mancano

Attc7802La nuova area di sosta per camper a Marina di Ravenna, inaugurata lo scorso Ferragosto e costata 30mila euro al Comune, sta facendo flop. Due foto inviate alla stampa dal consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) mostrano la situazione al 12 ottobre scorso: deserta l’area camper in via del Marchesato e camper posteggiati in altri parcheggi del paese, «laddove a metà giugno sarebbero stati multati e allontanati, ora, non dando fastidio a nessuno, anzi servendo all’economia locale, sono lasciati in pace».

«Chiaro che l’area camper di via del Marchesato è morta – afferma Ancisi –. Chiaro che i soldi pubblici impiegati per raffazzonarla sono stati spesi male. Chiaro che ora si dovrà provvedere, come scritto nel programma di Lista per Ravenna e della Lista del Mare, affinché tutti i nove lidi dispongano “di una struttura pubblica attrezzata, secondo norma, come area camper, a distanza breve dal litorale”. A Marina di Ravenna, dovrà essere ripreso in esame, benché finora scartato, l’ex vivaio della Forestale in via Ciro Menotti, che noi giudichiamo ideale. In subordine, l’area ex Rana in zona traghetto, strategica per i servizi, meno per il mare, tanto piccola da ospitare solo una quindicina di mezzi, è però utile per differenziare l’offerta, con punto luce ad ogni piazzola, punti acqua più numerosi e un camper service con accesso migliore rispetto a quello infelice di via del Marchesato, ormai ex. A distanza di pochi chilometri, non si può ulteriormente prescindere da un’area camper con servizi a Punta Marina Terme, perché anche in questa località sono stati spesi soldi pubblici per un camper service mai entrato in uso, ed ora vandalizzato e pericoloso».

Attc77f1La genesi dello spazio in via del Marchesato è nelle polemiche scoppiate all’inizio dell’estate quando la polizia locale cominciò a multare i camper negli stalli del paese non dotati di pozzetti di scarico autopulente, erogatori di acqua potabile, contenitori per la raccolta differenziata di rifiuti, servizi igienici attrezzati. «Sui lidi ravennati, specialmente a Marina di Ravenna, si abbatté una bufera di multe da 150 euro, con provvedimento di allontanamento dei multati per 48 ore. Tutto ciò, nonostante il Codice della Strada, art. 185, consenta ad ogni camper di parcheggiare, in Italia, nelle aree di sosta degli autoveicoli quando “non poggia sul suolo salvo che con le ruote, non emette deflussi propri, salvo quelli del propulsore meccanico, e non occupa comunque la sede stradale in misura eccedente l’ingombro dell’autoveicolo medesimo». Le sanzioni si reggevano sull’applicazione di una norma del nuovo regolamento comunale di Polizia urbana

Attc7803Va ricordato, come già fecero diverse forze di opposizione, che aree camper attrezzate d’uso pubblico, anche a pagamento, non esistevano nei nove lidi ravennati, se non a Porto Corsini, Casal Borsetti e Lido di Savio, esclusi dunque anche i paesi maggiori, come Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano.  Il 17 giugno – nelle fasi iniziali della campagna elettorale – il Comune diede l’annuncio di un’area camper pubblica a Marina, definita un “progetto temporaneo”, in attesa, per essere eventualmente definitivo, del necessario intervento urbanistico, possibile non prima del 2022. «L’insuccesso poteva essere previsto: lontana due chilometri dal molo pescherecci e circa uno e mezzo dalla spiaggia, distante anche dal centro del paese coi suoi servizi commerciali (ristoranti, supermercati, negozi), isolata ai confini dall’abitato, senza un servizio di sorveglianza, quindi con problemi di sicurezza, non appariva affatto a misura dei camperisti».

Ravenna, inaugurata la nuova birreria in stile bavarese. Assunte 30 persone

Il ristorante Löwengrube al parco commerciale Teodorico può ospitare fino a 350 persone

LowengrubeRavennaAlla presenza del sindaco Michele de Pascale, Löwengrube ha inaugurato oggi, venerdì 22 ottobre, una nuova bierstube a Ravenna, il terzo ristorante dell’Emilia Romagna, dove sarà possibile rivivere le atmosfere dell’Oktoberfest in modalità permanente, sorseggiando le birre storiche di Monaco e gustando i piatti tipici della cucina bavarese e alto-atesina.

Il brand creato nel 2005 da Monica Fantoni e Pietro Nicastro oggi conta 27 locali – nei tre format di stube, klein e wagen – con oltre 400 collaboratori in 11 regioni italiane e 1 all’estero.

TaglioNastroLa scelta di aprire un nuovo locale a Ravenna fa capo allo stesso gruppo di imprenditori locali che ha già al suo attivo dal 2019 il ristorante di Bologna e dalla scorsa primavera quello di Modena. Filippo Fochi, Ferruccio Perdisa, Fabio Pasini e Gianni Ugolini, insieme ad un altro gruppo di imprenditori, hanno già in programma la quarta apertura nella regione a Reggio Emilia prevista entro la primavera 2022.

Il nuovo locale di Ravenna dà lavoro a 30 persone in tutto, che si aggiungono alle 70 già impiegate a Bologna e Modena.

La nuova bierstube di Ravenna si inserisce nella cornice del nuovo parco commerciale Teodorico, in Via Manlio Travaglini 37, all’interno di un edificio indipendente che può ospitare fino a 350 persone (tra sale interne e biergarten esterno, il “giardino della birra” così tipico dei ristoranti bavaresi). Il locale è stato realizzato applicando il concept store del brand: 630mq ospiteranno all’interno l’area Oktoberfest con spazi ampi per ospitare i gruppi, lo spazio family con adiacente area kinder montessoriana per i giochi dei bambini e la zona più appartata adatta a coppie e piccoli gruppi di amici. Sono 230 invece i metri quadrati di area esterna.

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