martedì
12 Agosto 2025

Notte d’Oro: aperture speciali di negozi, musei e monumenti. Il programma

Tour e visite guidate in centro a Ravenna e a Classe. Ingresso gratuito alle mostre in corso, dal Mar alla Classense, fino ai nuovi spazi della zona dantesca. Per partecipare serve il green pass o il referto negativo del tampone

Mar Pop
La mostra del Mar su Dante “Epopea Pop”

Oggi, venerdì 22 ottobre, a Ravenna torna la Notte d’Oro, anche se in una versione molto diversa rispetto a quelle pre pandemia, senza il concertone in piazza. Con il sottotitolo “Spazi aperti”, il programma prevede, oltre all’apertura serale dei negozi che aderiranno, itinerari e visite guidate alla scoperta dei luoghi più suggestivi di Ravenna.

Il primo tour a partire è quello dalle 20 alla basilica di San Vitale, al mausoleo di Galla Placidia, a Sant’Apollinare Nuovo e alla mostra “La bellezza ch’io vidi. La Divina Commedia e i mosaici di Ravenna” (a pagamento e su prenotazione). Il secondo, dalle 21 sempre a pagamento e su prenotazione, conduce alla Domus dei tappeti di pietra e al Museo Nazionale di Ravenna, mentre il terzo, gratuito e senza bisogno di prenotazione, dalle 21 è dedicato alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

Inoltre restano aperti dalle 19.30 alle 23.30 ad ingresso gratuito anche il Museo Nazionale, il Battistero degli Ariani e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Dalle 18 alle 22 sarà possibile, eccezionalmente a ingresso libero, visitare la mostra Un’Epopea Pop al Mar -Museo d’Arte della città di Ravenna. Alla Biblioteca Classense, dalle 19 alle 22, aperte sempre ad ingresso libero le mostre “In su’l lito di Chiassi. Tesori danteschi nelle Biblioteche e negli archivi di Ravenna” e “Distendere la mano a colorare. Dante nelle figure e alla sala del Mosaico”. Previste anche visite guidate gratuite alle mostre dalle 19, su prenotazione.
La Tomba di Dante, il Museo Dante e Casa Dante saranno visitabili ad ingresso gratuito dalle 17,30 alle 22.

Domus dei Tappeti di Pietra (ingresso a pagamento con tariffa agevolata anche per le presentazioni in programma) e la Cripta Rasponi (ingresso gratuito) saranno aperte dalle 20.30 alle 22.30. Palazzo Rasponi dalle Teste sarà visitabile fino alle 22 ad ingresso libero, con la mostra “Sai andare in bici”, a cura dell’associazione Italia-Germania. Durante la serata sono in programma delle visite guidate, dalle 19.15 a pagamento e su prenotazione, che si concludono con con lo spettacolo di tango Chiacchiere sul tango tra musica e ballo. Sempre a Palazzo Rasponi, alle 21.15, nel salone Nobile, verranno presentati i progetti vincitori al concorso di idee di Hack the City a cura del Laboratorio Aperto Ravenna.

Aperto per l’occasione anche Palazzo Baronio, con degli appuntamenti di visita guidata al Palazzo e alla mostra Nudi del maestro Paolo Roversi con visite ogni 30 minuti a partire dalle 18 ultima visita alle 21.30 (a pagamento).
Nella sala Nullo Baldini del Palazzo della Provincia (ingresso dai Giardini) alle 19,30 è in programma la presentazione di Un Alloro per Dante – Omaggio collettivo a Ravenna, l’installazione site specific, di Luisa Bocchietto, architetto e designer, realizzata da Regenesi. A seguire alle 21 la proiezione del video girato a Ravenna “Sogni di Rock’n’Roll” di Ligabue, regia di Fabrizio Moro e Alessio
De Leonardis, prodotto da Raffaella Tommasi e Stefano Salvati per Diamond Film.

L’ingresso ai monumenti e ai musei e la partecipazione alle visite guidate è consentita esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni anti Covid-19: qualora non in possesso di green pass sarà necessario dimostrare il possesso dei requisiti esibendo il certificato vaccinale o il referto negativo di test antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti.

Info e prenotazioni per le visite guidate su http://www.ravennaexperience.it.

Fino a lunedì le domande per diventare autisti di bus. Solo per under 30

Start Romagna proroga il termine di scadenza dell’invio delle candidature. Verranno selezionate 45 persone

Start Romagna BusVisto l’interesse e le richieste in aumento negli ultimi giorni, Start Romagna ha deciso di prorogare a lunedì 25 ottobre il termine per l’invio di candidature a far parte del progetto “Scuderia Start”.

L’avviso di selezione pubblica e tutte le informazioni sono disponibili a questo link.

Il progetto Scuderia Start selezionerà 45 autisti da integrare nell’organico entro i primi mesi del 2022. Il percorso consentirà l’acquisizione delle patenti professionali (D–CQC-E) e contestualmente un percorso formativo interno alla società. Sono previsti, per i candidati selezionati, un contributo a fondo perduto e sostegni per azzerare sostanzialmente i costi di ottenimento delle patenti necessarie ai conducenti di bus.

Tra i requisiti la cittadinanza nell’Unione Europea, l’età tra i 24 e i 29 anni, il diploma di scuola media superiore ei possesso della sola patente B.

I primi 45 candidati con il miglior punteggio, dopo i test psico-fisici e l’acquisizione delle patenti e la frequentazione del percorso di formazione, «saranno avviati ad assunzione», scrive Start.

 

È morto don Giovanni Montanari straordinario studioso della Ravenna antica

Già direttore del Museo e dell’Archivio Arcivescovile, si è spento a 92 anni. Lascia un grande patrimonio di ricerche e pubblicazioni

Don Giovanni MontanariÈ scomparso oggi, all’età di 92 anni, don Giovanni Montanari, originario di Longastrino, ordinato sacerdote nel 1955 nella diocesi di Ravenna-Cervia. Dopo avere compiuto gli studi teologici presso l’Università Lateranense e filosofici nell’Alma Mater di Bologna, in America ha insegnato teologia e filosofia al St. Bernard’s Seminary di Rochester (NY) e alla Gannon University di Erie (Pennsylvania); è stato inoltre docente di filosofia, come Fellow del Pontifical Institute of Medieval Studies, alla York University di Toronto. Già direttore del Museo e dell’Archivio Arcivescovile di Ravenna, ha collaborato con Alfredo Stussi alla pubblicazione della Canzone ravennate, considerata il primo componimento poetico della letteratura italiana in lingua volgare, ritrovato proprio nell’archivio di documenti millenari che Montanari ha custodito e indagato per anni. Per i suoi studi e scritti su Dante Alighieri era stato insignito qualche anno fa con il riconoscimento del “Lauro Dantesco”.

Dotato di una notevole cultura teologica, storica e filosofica di respiro internazionale, spesso originale ed eterodossa, anche rispetto al suo ruolo canonico, Giovanni Montanari lascia un’ampia e ricca biblioteca personale e un’innumerevole serie di ricerche, saggi e articoli divulgativi, frutto di una continuativa attività convegnistica e pubblicistica, che lo pongono fra i più rilevanti studiosi della storia antica di Ravenna di fine Novecento.

San Pier Damiano e San Simone e Giuda diventano una unità pastorale con don Spada

Il 60enne salesiano originario di Monza è il nuovo parroco. Prima messa in darsena il 23 ottobre alle 18 con l’arcivescovo.  Che nel decreto ha scritto: «Dovrà far crescere la comunione tra le comunità»

Luigi SpadaIl salesiano Luigi Spada è il nuovo parroco di San Pier Damiano a Ravenna (prima messa sabato 23 ottobre alle 18 con l’arcivescovo nella parrocchia della darsena). Insieme con San Simone e Giuda costituirà una nuova unità pastorale. L’unione delle due parrocchie è stata comunicata ai fedeli domenica scorsa. Don Spada sarà affiancato da due confratelli salesiani sacerdoti, come viceparroci.

Originario di Monza, il 60enne Spada avrà “il mandato di far crescere la comunione tra le due comunità con un progetto pastorale unitario” , si legge nel decreto dell’arcivescovo. La personalità giuridica delle due parrocchie resta intatta, ma le attività pastorali, soprattutto quella giovanile e le attività formative per i catechisti e gli altri operatori pastorali, “sono chiamate a camminare insieme, sotto la guida del parroco e dei viceparroci”.

Accanto a don Luigi Spada l’arcivescovo ha infatti nominato come viceparroci di San Pier Damiano, don Mario Cassanelli (74 anni, originario di Castel di Serravalle) e don Massimo Dal Ben (59 anni originario di Varese), entrambi con una lunga esperienza pastorale, ma con ruoli diversi: don Mario sarà incaricato per la pastorale generale e don Massimo della pastorale giovanile unitaria e per i due oratori, quello di San Pier Damiano e quello di San Simone e Giuda. Come viceparroco della parrocchia salesiana è stato invece nominato don Achille Minozzi.

“Camminare insieme sarà il compito di tutta la Chiesa nei prossimi tempi – conclude l’arcivescovo nel decreto -, e anche il dono e la responsabilità dell’unità pastorale che potrà crescere nella comunione, nella partecipazione e nella missionarietà solo se tutti i fedeli si lasceranno guidare dallo Spirito di Cristo e metteranno i doni e i ministeri ricevuti a servizio degli altri, nella carità”.

Confcooperative Romagna: 100 ore di consulenza nel 2020 per aiutare 18 gruppi

A Milano Marittima la prima riunione dopo la fusione tra Ravenna-Rimini e Forlì-Cesena: 577 cooperative per un totale di 108mila soci, 39mila occupati e un valore della produzione di oltre 7 miliardi di euro

IMG 1180«I vaccini, ad oggi, sono l’unica risposta valida per un ritorno alla normalità». Lo ha ribadito Mauro Neri, presidente di Confcooperative Romagna in occasione dell’assemblea annuale che si è tenuta oggi, 21 ottobre, al centro congressi di Milano Marittima, la prima dopo la fusione tra le Unioni di Ravenna-Rimini e Forlì-Cesena avvenuta a novembre 2020. L’appuntamento assembleare è stato occasione per presentare il Bilancio di Sostenibilità 2020, un documento che rendiconta gli effetti economici, sociali e ambientali dell’attività di Confcooperative Romagna sul territorio.

Confcooperative Romagna rappresenta 577 cooperative nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini per un totale di 108.000 soci, 39.000 occupati e un valore della produzione di oltre 7 miliardi di euro (dati 2020). «La Romagna di Confcooperative è grande e, nonostante il periodo difficile che stiamo attraversando a causa dell’emergenza sanitaria, ha dimostrato resistenza e flessibilità – ha sottolineato Neri -. Certo, ci sono cooperative che hanno sofferto di più, in particolare quelle dei settori culturale, sportivo, turistico, della ristorazione collettiva, e altre, come le cooperative sociali, che hanno dovuto sostenere sforzi organizzativi immensi per garantire la sicurezza di tutti. Ma la situazione complessiva è di tenuta e di questo non possiamo che dirci soddisfatti e pronti a guardare avanti».

IMG 1181All’interno del Bilancio di Sostenibilità di Confcooperative Romagna, accanto alla parte di rendicontazione dell’attività ordinaria, ampio spazio è dedicato ad alcune tematiche cruciali per il presente e il futuro dell’organizzazione e del territorio. Diversi gli aspetti che hanno caratterizzato il 2020: l’attenzione posta alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, con azioni dedicate alla gestione imposta dal Covid; le 100 ore di consulenza per l’accompagnamento a 18 gruppi di potenziali imprenditori cooperativi; la progettualità dedicata alle cooperative di comunità con 8 Comuni coinvolti e 12 laboratori avviati; l’attenzione all’ambiente che si è tradotta in efficientamento e risparmio energetico, mobilità sostenibile e riduzione dei rifiuti. «Stiamo vivendo a livello mondiale una delle crisi più complesse e profonde mai conosciute: la pandemia e la crisi climatica sono uno spartiacque che ci impone cambiamenti rapidi per passare dall’era dell’energia fossile a quella dell’energia rinnovabile – ha commentato il presidente di Confcooperative Romagna -. Le alluvioni in Cina e in Europa, gli incendi in Nord America, Australia e Italia, le temperature record per periodi prolungati ci dimostrano che i cambiamenti climatici sono la più grande minaccia alla sicurezza mondiale: hanno conseguenze su cibo, acqua, salute, migrazioni forzate e disuguaglianze. La transizione energetica richiederà sacrifici, bisogna mettere da parte l’ideologia e con pragmatismo passare da un modello di crescita a spese del pianeta ad un modello per il pianeta».

La responsabilità del modello cooperativo per agevolare questa transizione è centrale: «La crisi economica legata alla pandemia ha acuito i problemi cronici del nostro Paese e c’è ampio margine di crescita: la fiducia dei consumatori sta tornando e gli indici di ripresa del Pil prevedono per il 2021 un +6%. Purtroppo, però, il Pil non misura la sostenibilità: si può crescere e nel contempo distruggere l’ambiente e aumentare le disuguaglianze – ha spiegato Mauro Neri -. In questo senso è proprio la cooperazione ad avere un compito molto difficile ma cruciale: partecipare alla crescita sviluppando un’economia reale e sostenibile».

Covid: per il secondo giorno di fila Ravenna è la provincia con più casi in regione

Le nuove positività tra i diciotto comuni sono 67 (294 in totale in Emilia-Romagna). E c’è anche un decesso: un 74enne

Vaccino AnticovidPer il secondo giorno consecutivo Ravenna è la provincia con più nuovi casi di contagio da Covid-19 in Emilia-Romagna. Nelle 24 ore precedenti al mezzogiorno di oggi, 21 ottobre, sono emerse 67 positività nel Ravennate su 294 totali in regione. E la provincia registra anche un decesso, un uomo di 74 anni.

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus in Emilia-Romagna si sono registrati 428.776 casi di positività, 294 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.310 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1 percento. In provincia di Ravenna i tamponi fatti sono stati 1855 con un tasso di positività del 3,6 percento.

La situazione dei contagi nelle province vede Ravenna con 67 nuovi casi, seguita da Bologna (56) e Rimini (27); poi Reggio Emilia (26), Parma (22), Cesena (19). Quindi, Modena e Forlì (entrambe con 18 nuovi casi), Piacenza (17), il Circondario Imolese (14), e infine Ferrara (10).

In regione si registrano quattro decessi: uno in provincia di Modena (una donna di 83 anni), uno nella provincia di Ravenna (un uomo di 74 anni), e due nel riminese (entrambi uomini, rispettivamente di 83 e 94 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.546.

Invariato, rispetto a ieri, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (31); 283 quelli negli altri reparti Covid (-13). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 3 a Parma (invariato); 3 a Modena (+1); 12 a Bologna (-1); 3 a Imola (invariato); 2 a Ravenna (-1); 3 a Forlì (+1); 2 a Rimini (+1). Nessun ricovero a Reggio Emilia e Ferrara (come ieri), e a Cesena (-1).

Le aziende con più di 50 dipendenti vedono online i green pass dei lavoratori

Occorre accreditarsi sul sito Inps, serve Spid

Le aziende private con più di 50 dipendenti e gli enti pubblici indipendentemente dal numero di dipendenti (escluse le scuole) potranno vedere online se i lavoratori sono dotati di green pass.

L’Inps ha pubblicato sul proprio sito istituzionale la procedura “Greenpass50+”, il servizio per la verifica del green pass destinato ad aziende private sopra i 50 dipendenti (circa 35mila in Italia, con 7,5 milioni di dipendenti) ed anche gli enti pubblici (escluse le scuole) non gestiti da NoiPa, indipendentemente dal numero di dipendenti.

Le aziende e gli enti pubblici dovranno accreditarsi al servizio e indicare uno o più verificatori da abilitare ai controlli che potranno accedere al servizio tramite Spid.

Il servizio mostrerà per ogni azienda o ente l’elenco dei dipendenti, tratto dalle denunce contributive, e permetterà ai verificatori di controllare se uno specifico dipendente è in possesso, alla data della verifica, di un green pass valido.

La validità del green pass dei dipendenti delle aziende o degli enti accreditati sarà recuperata ogni notte da Inps tramite un accesso in interoperabilità alla banca dati del Ministero della Salute. Ogni 24 ore l’Istituto cancellerà dai propri archivi le informazioni trasmesse dal Ministero della Salute, sostituendole con quelle aggiornate. Ogni accesso dei verificatori sarà tracciato, ma non saranno archiviati gli esiti delle verifiche.

Baiona chiusa sei mesi, traghetto gratis per chi abita a Porto Corsini fino a Natale

Dal 22 ottobre ogni nucleo familiare potrà avere una tessera da 120 passaggi: previsto il rilascio massimo di 500 abbonamenti

Uno dei due traghetti che collegano le sponde del Candiano tra Marina di Ravenna e Porto Corsini

Dal 22 ottobre i residenti a Porto Corsini potranno ritirare le tessere per poter utilizzare il traghetto sul Candiano gratuitamente fino al 31 dicembre come misura per ridurre i disagi dovuti alla chiusura di via Baiona per i sei mesi necessari ai lavori di ripristino tecnologico e risanamento strutturale dei ponti sul canale Magni.

Nel dettaglio, le persone residenti e domiciliate a Porto Corsini potranno chiedere e ottenere una tessera da 120 passaggi gratuiti per auto-autocarri fino a 3,5 tonnellate. Sarà rilasciata una tessera per ciascun nucleo familiare. Il numero massimo di tessere emettibili è di 500, stimato come congruo dopo aver verificato con Start Romagna, che gestisce il servizio di traghetto, i dati sui titoli venduti a favore dei residenti.

Le tessere potranno essere ritirate da venerdì 22 ottobre al Punto Bus di piazzale Farini a Ravenna dal lunedì al sabato dalle 7 alle 19. Per ottenere la tessera i residenti a Porto Corsini dovranno esibire un documento di identità mentre ai domiciliati sarà richiesta una autocertificazione.

Le tessere saranno valide fino al 31 dicembre ed eventuali passaggi residui non potranno essere utilizzati oltre tale data. In relazione alla durata dei lavori si valuterà la possibilità di rifinanziare il provvedimento fino a fine lavori. Le tessere precedentemente emesse a favore dei residenti di Porto Corsini e non completamente utilizzate mantengono la loro validità.

Un nuovo sottopasso ciclopedonale tra via Filanda Nuova e lo scalo merci

Progetto da 1,5 milioni che servirà l’area dove verrà spostata la stazione delle corriere

1È stato presentato in municipio a Faenza questa mattina, 21 ottobre, il progetto per la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale che collegherà la parte nord della città da via Filanda Nuova, indicativamente nei pressi dell’intersezione con via Masaccio, con l’area dell’attuale scalo merci. L’importo per i lavori da appaltare è di circa 1,5 milioni con un contributo da parte della Regione di un terzo. L’inizio dei lavori è atteso nel 2023.

Il progetto del sottopasso ciclopedonale nasce dalla comunione di intenti da parte di Comune e Regione nella rimodulazione delle modifiche dell’area antistante la stazione ferroviaria presentate nei mesi passati. Questo perché è avanzata l’opportunità di poter realizzare il nuovo scalo merci, infrastruttura che verrebbe legata al porto di Ravenna. La rimodulazione dell’area della stazione ferroviaria e l’opportunità di tenere aperti i canali per sviluppare nel medio periodo un’attività di trasporto delle merci si arricchisce del progetto del sottopasso, anche questo in collaborazione con la Regione che ha messo a punto un bando da circa 600mila euro, destinato alle Unioni avanzate come la nostra.

2Come cambierà la città con il riassetto dell’area della stazione ferroviaria e del sottopasso ciclopedonale è stato illustrato dall’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente, Luca Ortolani: «La posizione nel quale si trova l’attuale scalo merci è ormai incompatibile con lo sviluppo urbano della città. Il primo stralcio dei lavori riguarderà lo spostamento della stazione delle corriere da viale delle Ceramiche a una porzione dello scalo merci nei pressi della stazione ferroviaria affiancata da un parcheggio. In una prima fase manterremo attivo lo scalo merci esistente riducendolo in maniera di mantenere una operatività minima. Questa modifica, rispetto al progetto iniziale che prevedeva lo smantellamento totale sin da subito dello scalo merci, ci ha portato a varare il progetto del sottopasso ciclopedonale, il secondo stralcio dei lavori. Entro l’inizio del 2022 si lavorerà al primo stralcio, lo spostamento della stazione delle corriere, e dopo si passerà alla realizzazione del sottopasso. Una volta terminata l’attività dello scalo merci, indicativamente entro il 2023, l’area che verrà liberata e che arriva fino a via Medaglie d’Oro, servirà per completare la viabilità parallelamente alla ferrovia con percorso verde e una pista ciclabile per chi deve percorrere l’asse via Laghi-Dal Pozzo in piena sicurezza. Questo rimodulando inoltre il progetto iniziale che prevedeva realizzazioni di edilizia residenziale, ritenute ora non compatibili con questa nuova fase del mercato immobiliare e soprattutto tra le priorità che questa giunta si è data».

Thumbnail 20211021 112825Il sottopasso avrà una lunghezza di circa 90 metri e una larghezza di circa 4,5 metri che ospiterà due corsie per le biciclette, in entrambi i sensi di marcia, e una corsia pedonale. Lato via Filanda Nuova verrà individuato un parcheggio per 80 posti auto, dal lato opposto ne verrà realizzato uno con 30 stalli. Proprio il parcheggio nella zona di via Filanda Nuova permetterà di mantenere a nord il traffico proveniente da quella parte di città evitando un transito non necessario in centro.

Sa che stanno aggredendo l’ex moglie in casa ma non accelera in auto per salvarla

Udienza 2 / La testimonianza del capo della squadra mobile che ha indagato sul delitto di Ilenia Fabbri in via Corbara a Faenza: l’imputato Claudio Nanni al volante viaggia ai cento in autostrada mentre la figlia gli urla di andare più forte. Per l’accusa è la dimostrazione che sapeva perché era il mandante del sicario

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Claudio Nanni

Ha saputo che c’era un uomo nella casa della ex moglie, forse un ladro, ma per raggiungere l’abitazione e prestare soccorso viaggiava appena a cento km orari in autostrada, mentre la figlia sul sedile accanto a gran voce per dieci volte in 15 minuti l’ha incitato ad accelerare. È il comportamento tenuto da Claudio Nanni la mattina del 6 febbraio 2021 al volante della sua Jeep Renegade. Secondo la procura di Ravenna non aveva fretta perché sapeva chi era quell’uomo: non un ladro ma l’amico Pierluigi Barbieri mandato per uccidere la donna, Ilenia Fabbri, un incarico da retribuire con ventimila euro e un’auto usata. L’anomala lentezza di Nanni è stata descritta stamani, 21 ottobre, nella testimonianza resa da Claudio Cagnini, dirigente della squadra mobile della questura di Ravenna, in corte d’assise a Ravenna alla seconda udienza del processo per l’omicidio della 46enne, consumatosi nell’abitazione al 4 di via Corbara a Faenza dove viveva con la figlia Arianna di 21 anni.

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Claudio Cagnini, dirigente della squadra mobile della questura di Ravenna

Il poliziotto è il primo della sessantina di testi che sfileranno davanti alla corte (presidente Michele Leoni, a latere Antonella Guidomei). Rispondendo alle domande della procura (pm Daniele Barberini e Angela Scorza), Cagnini ha ricostruito i fatti di quel giorno, come la notizia è arrivata alla polizia e le successive indagini che hanno portato al rinvio a giudizio dei due uomini con l’accusa di essere il mandante e il sicario di un delitto per motivi economici. La donna aveva chiesto 500mila euro all’ex compagno per una causa di lavoro.

Alle 6.09 il commissariato di polizia di Faenza risponde a una chiamata inviata al 112: dall’altra parte c’è Arianna Nanni che chiama mentre è in auto con il padre Claudio – appena entrati in A14 al casello di Faenza per raggiungere Milano – e chiede l’intervento di una pattuglia per un furto in corso nell’abitazione. Arianna aveva la sveglia alle 5.47 e alle 5.57 ha ricevuto un messaggio dal padre che l’attendeva in auto in strada davanti a casa: esce e nelle rispettive camere da letto lascia la madre e la fidanzata. Da quest’ultima, che ha trascorso la notte nella casa, ha appena ricevuto una chiamata alle 6.08: la coetanea è terrorizzata perché ha sentito grida e colpi e affacciandosi dalla camera da letto ha visto di spalle «un armadio di uomo con i capelli rasati e vestito di scuro che scendeva le scale di corsa».

IMG 4720La Renegade in 8’ e 42’’ raggiunge Imola dove esce, fa inversione e riprende l’autostrada in direzione opposta impiegando 7’51’’ per uscire al casello di Faenza alle 6.26. Tutto quello che succede nell’abitacolo si conosce per filo e per segno grazie all’imputato. Sul suo telefonino ha installato l’app Acr che registra le chiamate in entrata e in uscita attivando il microfono e quindi captando anche l’audio ambientale. L’app entra in funzione perché la fidanzata di Arianna prova a richiamare la giovane ma trova occupato perché lei sta parlando con la polizia e così compone il numero di Claudio Nanni.

Ne esce un audio di 20’53’’ che Nanni ha fornito volontariamente agli inquirenti quando è stato ascoltato la sera dell’omicidio ed era solo una persona informata sui fatti: in quel momento era la prova che non era in casa e quindi un alibi perfetto. Cagnini descrive l’audio alla corte: «Nanni subito esclama “Oddio” e più volte dice che la fidanzata della figlia deve restare in camera e non uscire come invece propone la ragazza in auto, poi ha un tracollo psicologico, comincia a piagnucolare al punto che la figlia si spazientisce e con un’espressione romagnola gli dice di “non fare la maletta”. Poi lo invita a mettersi in terza corsia, a usare gli abbaglianti». Quando ritornano in via Corbara, Arianna corre dentro casa mentre il padre resterà a sedere sul marciapiede. Dentro c’è già la polizia che ha trovato il cadavere di Fabbri sgozzato in una pozza di sangue sul pavimento nella cucinetta nel seminterrato. L’arma del delitto è un coltello da cucina che il killer ha trovato sul lavabo dove era stato lasciato ad asciugare dopo essere stato usato per tagliare un dolce la sera prima. Una ferita di 17 cm che recide giugulare e carotide, un violente piano B per farla finita: l’aggressione era infatti cominciata due piani più in alto, nella camera da letto con un tentativo di strangolamento usando il manico di un martello.

Omicidio Fabbri, sequestrati i beni degli imputati per il risarcimento alla figlia

Udienza 2 / La 21enne si è costituita parte civile e ha chiesto due milioni di euro. Sulla perizia psichiatrica sul killer reo confesso invece la corte deciderà alla fine della fase istruttoria

IMG 4723La corte d’assise di Ravenna ha disposto il sequestro conservativo di tutti i beni di Claudio Nanni e Pierluigi Barbieri, gli imputati al processo in corso per l’omicidio di Ilenia Fabbri, l’ex moglie di Nanni trovata morta con la gola tagliata nella sua abitazione il 6 febbraio 2021. La decisione è stata comunicato dal presidente Michele Leoni al termine della seconda udienza celebrata stamani, 21 ottobre. Il sequestro è stato disposto accogliendo la richiesta presentata alla prima udienza da Arianna Nanni, figlia della coppia che si è costituita parte civile (avv. Veronica Valeriani) con una richiesta di risarcimento danni quantificata in due milioni di euro.

Come noto, Barbieri ha confessato di essere stato l’esecutore su incarico di Nanni che gli avrebbe promesso in cambio 20mila euro e un’auto usata. Nanni nega di aver commissionato un omicidio ma solo di spaventare la donna. Il movente, secondo l’accusa, è economico: fra i due ex coniugi era in corso la separazione e una causa di lavoro con Fabbri che chiedeva mezzo milione di euro per i periodi in cui era stata occupata nella gelateria e nell’officia dell’uomo.

IMG 4721La corte ha quindi delegato la squadra di polizia giudiziaria della guardia di finanza perché proceda con l’individuazione di tutti i beni nella disponibilità degli imputati con la relativa valutazione fino all’ammontare dei due milioni di euro richiesti.

Nel corso della prima udienza le difese (avv. Francesco Furnari per Nanni e Marco Gramiacci per Barbieri) aveva chiesto una perizia psichiatrica su Barbieri. Su questo punto la corte prende tempo: verrà presa una decisione solo alla fine della fase istruttoria, in modo da poter tenere conto di cosa emergerà nel corso del dibattimento.

La terza udienza si celebrerà il 29 ottobre dalle 9.30: al banco dei testimoni si presenteranno Arianna Nanni, figlia della coppia, la sua omonima amica che era presente in casa durante le fasi dell’omicidio, il nuovo compagno della vittima.

Parco Marittimo, al via i lavori di riqualificazione degli stradelli dei bagni

Il primo stralcio, da quasi 6 milioni di euro, coinvolge Marina di Ravenna e Punta Marina. Pronto per dicembre 2022

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Un rendering del Parco Marittimo

Con alcuni anni di ritardo rispetto alle previsioni iniziali, il Comune di Ravenna ha provveduto oggi, giovedì 21 ottobre, alla consegna ufficiale all’impresa appaltatrice dell’intervento per la realizzazione del primo stralcio del Parco Marittimo, cioè la riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’ampia porzione di territorio che abbraccia il sistema delle pinete litoranee di Marina di Ravenna e Punta Marina (fino a piazza Saffi), il sistema delle dune costiere e tutta la fascia retrostante gli stabilimenti balneari, per una lunghezza complessiva di circa cinque chilometri.

L’investimento previsto è di 5.845.000 euro. L’allestimento del cantiere è previsto tra ottobre e novembre; già entro la prossima primavera è calendarizzata la realizzazione dei lavori strutturali più significativi e, dopo la sospensione durante la stagione estiva, si prevede l’ultimazione dell’intervento per dicembre 2022.

«Oggi possiamo finalmente annunciare la partenza di un intervento che permetterà a Ravenna e ai suoi lidi di rivestire un ruolo di primissimo piano nell’offerta turistica italiana – commenta il sindaco Michele de Pascale – grazie alla valorizzazione di un patrimonio ambientale unico e fondamentale per il rilancio del brand del nostro turismo balneare, che vuole puntare sull’integrazione fra qualità, sostenibilità ambientale e servizi. La sua realizzazione sarà quindi un grande investimento sul prodotto turistico e al contempo farà vivere a tutti i ravennati le nostre bellissime spiagge in maniera più naturale e sostenibile. Come già abbiamo cominciato a fare durante l’estate appena trascorsa accompagneremo questo intervento con un potenziamento del trasporto pubblico locale e nuove offerte di sosta».

«Incontreremo prestissimo – aggiunge l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte – la Cooperativa Spiagge e i rappresentanti di tutti gli operatori economici coinvolti per condividere nel dettaglio i vari passaggi del cantiere. Ci teniamo infatti moltissimo a rassicurare tutti sul fatto che si cercherà la miglior convivenza possibile tra l’esigenza di vedere terminata al più presto un’opera così importante e quella di tutelare la piena operatività degli operatori turistici. Nel frattempo procedono le attività relative alla progettazione degli ulteriori stralci, con l’obiettivo di arrivare entro l’anno all’approvazione dei progetti esecutivi e di aprire ulteriori cantieri dopo l’estate».

Di seguito la sintesi del primo stralcio del progetto, nato dalla proposta progettuale vincitrice del concorso di progettazione, presentata da Agence TER, Paisà Architettura del paesaggio Stignani Associati s.r.l., Studio Tassinari e Associati e Studio M – s.t.a. Studio Tecnico Associato.

Il progetto prevede un percorso ciclopedonale largo 2,5 metri che corre continuo dietro gli stabilimenti balneari, adeguandosi al margine della pineta e adagiandosi sulle dune.  È prevista l’alternanza di due tipologie di materiale: percorsi in legno su passerelle che attraversano le dune e gli ambiti naturalistici in genere, realizzati su struttura sopraelevata; percorsi con inerti naturali stabilizzati lungo i tratti in adiacenza alle aree di pertinenza agli stabilimenti balneari.

I percorsi pedonali esistenti di ingresso al mare dalla viabilità principale asfaltata verranno anch’essi riqualificati con inerti naturali stabilizzati, in continuità con il percorso ciclopedonale parallelo al mare.

Attraverso la riconnessione delle dune con la pineta viene interrotta la viabilità carrabile oggi esistente. L’accesso alla spiaggia viene comunque garantito ai disabili, ai mezzi di soccorso e di pulizia della spiaggia, ai gestori e ai fornitori degli stabilimenti balneari e ai mezzi per la raccolta rifiuti.

Alla viabilità di ingresso alla spiaggia e al nuovo percorso ciclopedonale longitudinale sarà affiancata un’illuminazione pubblica. Il percorso ciclopedonale principale verrà illuminato attraverso la predisposizione di pali da 4 metri disposti tra loro alla distanza di 22 metri lungo il margine che fiancheggia l’area boscata alternati a quelli da 5 metri con doppia sorgente, in prossimità delle ampie aree di sosta a parcheggio (Marina di Ravenna e Punta Marina).

I tre assi trasversali di attraversamento della pineta sono pensati in punti strategici di connessione mare- piallassa – parcheggi. Da nord a sud: il primo percorso si sviluppa lungo l’asse parcheggio del Marchesato – mare, intersecando viale Luigi Rava e viale delle Nazioni; il secondo attraversamento crea un rapporto diretto tra piallassa Piomboni e mare; il terzo percorso riconnette piallassa-parcheggio via Trieste-mare.

È prevista inoltre l’introduzione di aree di riposo trasversali ai percorsi di attraversamento della pineta nella fascia più prossima al mare. Queste aree sono pensate come una soglia di accesso e connessione con la pineta: consistono in piattaforme in legno di 4,5 x 15 metri e 3,5 x 15 metri dotate di sedute. Una seconda tipologia di area di riposo, sempre in materiale ligneo, è situata a conclusione dei cinque percorsi che si estendono sulle dune. Intesi come “belvedere”, questi allargamenti di forma quadrata in conclusione ai percorsi sono dotati di una seduta che apre a viste verso il mare.

Infine è previsto un sistema di segnaletica che introduca al Parco Marittimo, accompagni la sua fruizione ma che possa svolgere allo stesso tempo una funzione didattica e di sensibilizzazione.

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