martedì
08 Luglio 2025

Costruzioni in provincia: nel terzo trimestre 2020 frena il calo del fatturato

Indagine della Camera di commercio. Il confronto con il periodo luglio-settembre dell’anno scorso registra un -0,3 percento, decisamente meglio del crollo a due cifre nel primo semestre

Per il fatturato a prezzi correnti dell’edilizia in provincia di Ravenna nel terzo trimestre del 2020 ancora segno negativo, ma si riduce la frenata dopo la flessione a due cifre dei primi sei mesi dell’anno: nei mesi luglio-agosto-settembre, rispetto al corrispondente periodo dell’anno passato, si registra infatti un -0,3 percento. È il dato di sintesi dell’indagine sulla congiuntura condotta dalla Camera di commercio di Ravenna in collaborazione con il sistema camerale dell’Emilia-Romagna su un campione statistico rappresentativo dell’universo delle imprese provinciali fino a 500 addetti dell’industria in senso stretto e delle costruzioni.

«Il superbonus sostiene l’edilizia e sembra avere inciso su questo cruciale settore – si legge nel reporto di Viale Farini –, ma l’alleggerimento della flessione del volume complessivo delle vendite, testimonia anche la forte volontà da parte delle imprese di costruzioni del nostro territorio di sostenere e incrementare l’attività, anche nel pieno del periodo delle ferie estive. In genere il terzo trimestre è generalmente caratterizzato da un rallentamento dell’attività per la chiusura dei cantieri ma, quest’anno, a causa del precedente lockdown, molte imprese hanno cercato di mantenere ritmi di attività pressoché normali durante il periodo dell’estate. È la dimostrazione che tra gli imprenditori c’ è una grandissima volontà di non mollare».

Con i dati dei prossimi trimestri sarà possibile stabilire con maggior precisione quanta parte di stagionalità occorre attribuire al risultato del trimestre estivo, in un contesto globale che soffre ancora per un’emergenza sanitaria non risolta.

Tra luglio e settembre di quest’anno, in flessione anche il fatturato dell’artigianato provinciale delle costruzioni che perde, rispetto al terzo trimestre del 2019, un ulteriore -1,3%, ma non si arriva all’intensità negativa dei primi due trimestri (rispettivamente -14,5% e -13%).

Anche per l’industria delle costruzioni della regione Emilia-Romagna, nel terzo trimestre 2020, trova conferma la tendenza negativa di minor velocità, con una intensità relativa pari a -3,1%, dopo le flessioni mai sperimentate prima dei due precedenti trimestri. La nuova discesa del volume d’affari a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2019 conferma comunque la netta inversione del trend positivo regionale che proseguiva ormai da cinque anni, anche se con sporadiche discontinuità.

L’indagine congiunturale, nel terzo trimestre dell’anno in corso, quello estivo e caratterizzato dalla riapertura di gran parte delle attività, conferma la tendenza negativa del settore delle costruzioni e registra una forte diminuzione di intensità; tuttavia, dopo i crolli senza precedenti dei mesi più neri del lockdown riscontrati negli andamenti della prima parte dell’anno, le conseguenze sull’economia delle misure per il contenimento della pandemia ribadiscono che il settore delle costruzioni sarà tra quelli più colpiti, anche se con le misure di incentivazione adottate dal Governo a sostegno del settore, della sicurezza sismica e della sostenibilità ambientale, si sta cercando di ammortizzare l’impatto effettivo.

L’analisi della base imprenditoriale del settore delle costruzioni, mette in evidenza che la consistenza delle imprese attive, al 30 settembre 2020, conta 5.150 imprese iscritte al Registro Imprese di Ravenna, che rappresentano il 15,1% del totale delle imprese operative provinciali.

Secondo la lettura temporale dei dati, rispetto allo stesso periodo del 2019, il numero totale delle imprese attive del settore è diminuito di 66 unità, pari a -1,3% in termini percentuali. Nel trimestre in esame, l’andamento in termini di variazione percentuale, risulta peggiore rispetto a quello regionale ( +01%) ed anche a quello nazionale ( +0,7%), ove per questi due ambiti territoriali più ampi di riferimento, si registra una lieve crescita delle imprese attive. Infine, per quanto riguarda le forme giuridiche, l’attrattività della norma relativa alle società a responsabilità limitata, semplificata in particolare, ha invece un effetto positivo per le società di capitale della nostra provincia, le sole che continuano a vedere crescere la loro consistenza, con 12 unità in più e +1,5% in termini relativi.

Il parco fluviale urbano vuole diventare più attraente: progetto da 21mila euro

Manutezione e miglioramento in due lotti sul percorso pedonale e sulla staccionata

Sagrini
Giorgio Sagrini, sindaco a Casola Valsenio

Un progetto da 21mila euro per rendere più attraente e fruibile il parco fluviale urbano del Senio a Casola. L’area che sarà oggetto di interventi di manutenzione e miglioramento è compresa tra la chiusa in zona Muraglione e l’area pic-nic posta oltre la vasca di Hera (località “Sdazzina”). Il progetto di svilupperà  in due lotti.

Il primo lotto di interventi – i cui lavori sono stati affidati alla Coop. Montana Valle del Senio – interesserà il tratto di percorso pedonale che si estende dalla chiusa del Muraglione fino alla piastra cementata posta a terminazione della scalinata che scende dal centro abitato. L’area è interessata da una rigogliosa vegetazione arborea ed arbustiva. Gli interventi non intaccheranno né alberi, né arbusti. Il percorso pedonale si dirama lungo la sponda sinistra del torrente Senio. Il piano di calpestio, a scendere in prosecuzione della scalinata in ferro, si presenta deteriorato e non facilmente percorribile, a causa della gradinata ormai distrutta e della staccionata divelta in più punti. Il progetto prevede quindi il completo ripristino di questo percorso e della staccionata.

Il secondo lotto di interventi, previsto nel 2021, interesserà il tratto fluviale che si estende dal guado fino all’area pic-nic situata poco oltre la vasca Hera (località “Sdazzina”).

Oltre al piano di calpestio del guado da ripristinare, lungo la sponda destra e la strada che corre lungo il fiume, vi sono alcune situazioni che necessitano di manutenzione.

Consorzio di bonifica: 114 interventi in 5 anni per un totale di 88 milioni di euro

Il bilancio dell’attività nel periodo 2016-2020: rinnovato il cda

Paratoia CERIn totale, fra pianura e montagna, 114 interventi o progetti realizzati per un importo complessivo di oltre 88 milioni di euro. È il bilancio del Consorzio di bonifica della Romagna occidentale durante il mandato 2016-2020 sotto la presidenza di Alberto Asioli. Nei giorni scorsi si sono svolte le elezioni che hanno rinnovato le cariche.

Per quanto riguarda il comprensorio di pianura (33 progetti per oltre 54 milioni di euro) gli interventi principali sono stati quelli irrigui, per l’estensione della rete tubata in pressione per la distribuzione delle acque del Cer fino a bordo delle aziende agricole beneficiarie. I comuni interessati sono stati quelli di Faenza, Lugo, Cotignola, Massa Lombarda e Sant’Agata sul Santerno. Inoltre, dopo lunghi anni nei quali il Consorzio ha sollecitato vari enti, ha ricevuto nel 2020 da parte della Regione Emilia-Romagna il finanziamento delle opere la laminazione del Canale dei Mulini di Castel Bolognese (il progetto esecutivo, realizzato dagli uffici tecnici consorziali, è stato validato ed è ora in corso la gara d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori).

Alberto Asioli 2Nel comprensorio montano gestito dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale (oltre 80 progetti, per un valore totale superiore ai 34 milioni di euro) una delle principali tipologie d’intervento – in questo quinquennio – è rappresentata dalla costruzione di impianti irrigui interaziendali e relative reti distributive per conto delle aziende agricole (380 nello specifico dislocate nei Comuni di Imola, Riolo Terme, Castel Bolognese, Faenza, Brisighella), oltre alla manutenzione e costruzione di briglie di bonifica, opere realizzate nei corsi d’acqua, in grado di ridurre la pendenza degli alvei e, quindi, la velocità della corrente, nonché di far sedimentare, a monte delle stesse, le materie trasportate. A queste tipiche attività di bonifica montana se ne aggiunge un’altra altrettanto importante nel campo della gestione della risorsa acqua, in cui gli interventi del Consorzio riguardano la gestione e manutenzione dell’acquedottistica rurale al servizio di oltre 1.700 utenze sparse.

Altro aspetto fondamentale dell’attività del Consorzio in questi ultimi 5 anni è stato anche quello legato alle emergenze, a partire dalla siccità di quest’anno ma anche quelle del 2018 e 2017. È infatti evidente il cambiamento nella distribuzione delle piogge che rende sempre più indispensabile l’irrigazione, anche per colture che dieci anni fa non ne necessitavano e in periodi che erano, solitamente, destinati al fermo e alle manutenzioni degli impianti e dei canali.

B 140Il sistema di scolo del distretto di pianura gestito dal Consorzio, che è formato esclusivamente da canali artificiali di bonifica, viene ovviamente sollecitato anche dagli eventi meteorici intensi, che ormai hanno cadenza annuale. Eventi come quello di novembre 2019 si erano verificati anche a maggio dello stesso anno, a febbraio 2018, novembre 2017, settembre e marzo 2016 (senza dimenticare l’alluvione del 2015).

Di recente il Consorzio è stato coinvolto in una indagine della procura di Ravenna per presunto peculato e otto dirigenti sono stati sospesi.

Un ravennate tra gli allenatori: Ballardini torna al Genoa per la quarta volta

Il 56enne di nuovo in rossoblù: era stato esonerato a ottobre 2018 quando aveva fatto 12 punti in 7 partite. Ora missione salvezza: liguri penultimi

Davide Ballardini
Il tecnico ravennate Davide Ballardini deve salutare il Genoa

Davide Ballardini torna ad allenare il Genoa in serie A per la quarta volta. Secondo quanto riportano i media nazionali, la storia tra il 56enne ravennate e i rossoblù starebbe quindi per vivere un nuovo capitolo dopo l’esonero di Rolando Maran. Per Ballardini l’ennesima missione salvezza: con una sola vittoria in 13 giornate, i liguri sono al penultimo posto in classifica con 7 punti a pari con il Torino, solo un punto sopra al Crotone.

La prima volta a Marassi per Ballardini fu nel novembre 2010, subentrato all’esonerato Gian Piero Gasperini, nel gennaio del 2013 aveva sostituito Luigi Delneri. Nel 2017, infine, aveva ereditato la panchina da Ivan Juric e riuscì a centrare la salvezza venendo confermato per la stagione 2018-19. L’esperienza si interruppe presto: 12 punti in 7 partite gli costarono un inspiegabile esonero. Quella resta l’ultima esperienza professionale del tecnico.

Progetto da 300mila euro per il restauro dell’ossario. Era chiuso per rischio crolli

Il monumento dei primi dell’Ottocento raccoglie i resti dalle sepolture in terra non richieste dai familiari. Lista per Ravenna soddisfatta: aveva seguito la vicenda dall’inizio

Attachment (3)L’ossario nel cimitero comunale di Ravenna in via Baiona, costruito intorno al 1817 e chiuso ai visitatori da un anno e mezzo perché in pessime condizioni, sarà restaurato. Il Comune ha approvato il progetto definitivo esecutivo per un importo di 300mila euro. Lo rende noto Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, che da tempo segue le vicende del monumento. Secondo il decano dell’opposizione l’ossario sarà restituito alla città entro il 2021, prevedibilmente nel primo semestre.

L’ossario, risultato ad esami ed analisi approfondite in pessime condizioni strutturali e manutentive, sarà completamente rinnovato, con la demolizione della copertura e la realizzazione, pur mantenendone l’aspetto originario, di una nuova a due capriate, il consolidamento della cupola, la demolizione e ricostruzione del pavimento al piano rialzato che funge anche da copertura dei locali seminterrati, il restauro totale delle murature e degli elementi di cemento pesantemente ammalorati e deteriorati, il restauro anche  di tre sculture di marmo bianco.

A luglio 2019 Lista per Ravenna sollevò il problema interrogando il sindaco: l’ossario era stato improvvisamente sbarrato all’accesso dei visitatori da una decina di giorni. Il successivo ottobre la risposta dagli uffici comunali: «L’impraticabilità dell’ossario è dovuta alla labenza della copertura e del solaio dove si è rilevato un esteso ammaloramento con ferri scoperti nell’intradosso che ne ha reso necessario il transennamento a tutela dell’incolumità degli utenti».

«È un monumento pregevole – scrive Ancisi – che ricalca perfettamente le linee architettoniche e armoniche, ispirate alle Certose dell’epoca risorgimentale, del cimitero monumentale, situato all’ingresso opposto, sul lato del canale Candiano. Il regolamento italiano di polizia mortuaria dispone che ogni cimitero debba avere una di queste strutture, destinata generalmente a raccogliere le ossa provenienti dalle sepolture in terra non richieste dai familiari. Quasi sempre ospita defunti che non hanno più nessuno al mondo, ultimi degli ultimi, o che finiscono in ossario senza che, al termine del diritto di sepoltura in terra, i familiari ne abbiano avuta notizia, o comunque involontariamente. Il suo valore è anche altamente simbolico. Se è vero infatti che Tullo Ginanni Corradini, primo sindaco radical-progressista di Ravenna, in carica a fine ottocento, volendo per sé un’umile sepoltura in terra, fece scrivere sulla sua lapide: “Tutti gli uomini sono uguali, anzitutto di fronte alla morte ”, allora la sepoltura collettiva in ossario comune è la più uguale di tutte, oltreché la più democratica».

Si è costituito l’aggressore del bar che ha picchiato un uomo: arrestato per lesioni

Lite al Centrale, la vittima è in ospedale in gravi condizioni dopo aver battuto la testa a terra. L’autore del pugno è tornato sul posto e si è consegnato alla polizia

Dopo aver colpito con un pugno un altro uomo mandandola a terra durante una lite al bar si era allontanato e poi è tornato e spontaneamente si è rivolto ai poliziotti intervenuti sul posto ammettendo di aver sferrato il colpo. Si è costituito l’aggressore del bar Centrale di Punta Marina: l’episodio è accaduto nel pomeriggio di ieri, 19 dicembre. La fuga del 32enne è durata poco. La notizia è riportata dai quotidiani locali in edicola oggi. L’aggressore al momento è in stato di arresto per lesioni gravi ma le accuse a suo carico potrebbero cambiare a seconda del quadro clinico dell’altro uomo. La vittima è un 39enne, è ricoverata in ospedale in gravi condizioni: oltre al pugno ha battuto la testa a terra perdendo conoscenza.

In provincia altri 147 contagi, sesta settimana di fila con più di mille nuovi casi

I dati divulgati dalla Regione comunicano anche 7 decessi: negli ultimi trenta giorni una media di oltre sei al giorno

Covid Casa RiposoIl bollettino giornaliero sulla diffusione dell’epidemia da coronavirus in provincia di Ravenna dice che oggi, 20 dicembre, sono stati individuati 147 nuovi contagi e il totale dall’inizio dell’emergenza sanitaria è 11.174 (la metà sono guariti e quasi 400 sono morti). I decessi comunicati oggi sono 7: non tutti nelle ultime 24 ore ma resta comunque che negli ultimi trenta giorni ci sono state quasi 260 vittime. Infine l’ultimo dato provinciale riguarda la terapia intensiva: dopo aver toccato il picco di 18 ricoverati ieri, oggi sono 17 i letti occupati (la metà esatta di quelli disponibili tra Ravenna, Lugo e Faenza).

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 155.593 casi di positività, 1.751 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.661 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’15 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,1 anni.

Sui 892 asintomatici, 532 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 61attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 16 con gli screening sierologici, 8 tramite i test pre-ricovero. Per 275 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 261 nuovi casi, Bologna (346), Reggio Emilia (235), Rimini (169), Ravenna (147), Parma (93), Piacenza (80), Ferrara(169). Poi Cesena (129), Imola (84) e Forlì (38).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.722 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 87.594.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 60.916 (-31 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 57.8634 (-59), quasi il 95% del totale dei casi attivi.

Si registrano 60 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 7.083.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 201 (-5 rispetto a ieri), 2.852 quelli negli altri reparti Covid (+33). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 19 a Reggio Emilia (-2), 36 a Modena (-2), 52 a Bologna (-4), 7 a Imola (+2), 16 a Ferrara (+1), 17 a Ravenna (-1), 3 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 20 a Rimini (invariato).

Hera conferma: «La Tari si può pagare con F24, deve compilarlo il cittadino»

La multiutility interviene dopo l’articolo di R&D che sottolineava la mancanza del noto modello tra i metodi di pagamento segnalati negli avvisi recapitati: «Sarà scritto per la tassa del 2021»

«Per la riscossione della Tari,  Hera invia soltanto il bollettino precompilato per il pagamento mediante PagoPa, ma ciò non esclude la possibilità  di pagare con il modello F24». La multiutility interviene dopo il nostro articolo e conferma che il modello F24, un foglio da consegnare agli sportelli bancari per i pagamenti verso la pubblica amministrazione, è valido anche per la tassa sui rifiuti di competenza comunale nonostante questo non sia menzionato tra i metodi elencati negli avvisi recapitati nelle abitazioni.

«L’F24 è utilizzabile in  sostituzione del pagamento con bollettino – scrive Hera –,  indicando nella casella “identificativo operazione” il codice di 18 cifre riportato nel bollettino PagoPa». La compilazione infatti dovrà essere fatta da singolo cittadino perché il modulo non arriva più precompilato: «Nel sito web di Hera nella sezione del comune di Ravenna, sono indicate le istruzioni per la compilazione autonoma del modello F24 alla sezione Ambiente/TARI/Pagamento».

L’adozione del sistema PagoPa per il pagamento delle entrate degli enti locali, Tari compresa, è obbligatoria per legge dal 2017 e ne è stato prorogato l’adeguamento fino al 28 febbraio 2021. La possibilità di pagare la Tari con F24 in alternativa al modello PagoPa sarà indicata anche nei prossimi avvisi della rata Tari 2021.

Il numero verde dedicato di Hera 800.999.004 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18)  è a disposizione sia per fornire ogni altra informazione utile per eseguire il pagamento, sia per attivare l’opzione del pagamento dell’intera annualità 2021 in un’unica soluzione.

Via ai test con i droni marini per analizzare i fondali e le banchine del Candiano

Le prove nella darsena di città. Potranno facilitare le misurazioni nei punti poco accessibili per pianificare i lavori di manutenzione

Rilevazioni batimetriche dei fondali e analisi strutturale delle banchine con droni marini. Nella mattinata del 18 dicembre al porto di Ravenna, precisamente nello specchio d’acqua della darsena di città, sono iniziati i test per l’utilizzo di questa tecnologia.

I dati rilevati grazie all’uso dei droni, incrociati con quelli contestualmente trasmessi da droni aerei, potranno consentire in futuro l’aggiornamento tempestivo dei rilievi batimetrici in particolare anche per quelle zone del Candiano dove è particolarmente difficile arrivare con una imbarcazione tradizionale. Consentendo all’Autorità portuale di programmare con più efficienza gli interventi di ripristino della profondità dei fondali.

La sperimentazione, eseguita in collaborazione con la società Subsea Fenix, si sta realizzando grazie al progetto europeo Intesa (Improving Maritime Transport Efficiency and Safety In Adriatic) del programma transfrontaliero Italia-Croazia, al quale l’Autorità di sistema portuale (Adsp) dell’Adriatico centro-settentrionale partecipa.

Ambienti sanificati senza danni alle attrezzature: il tecnopolo sfida il coronavirus

A Ravenna è in fase sperimentale il progetto Sanifi-Cov del gruppo Ciri Frame diretto dal professore Contin: i primi risultati in febbraio

tecnopolo ciri frame ravenna
La stanza test simula un ufficio di 33 mc

Un sistema di sanificazione in grado di eliminare le tracce di coronavirus negli ambienti chiusi (scuole, uffici, capannoni, officine, mezzi di trasporto) senza danneggiare le attrezzature e intaccare i materiali e senza produrre rifiuti. È il progetto Sanifi-Cov a cui si sta lavorando al Tecnopolo universitario di Ravenna in via dell’Agricoltura. L’idea è del gruppo di ricerca del Ciri Frame, acronimo che sta per Centro interdipartimentale di ricerca industriale su fonti rinnovabili, ambiente, mare ed energia. I primi risultati della sperimentazione sono previsti a febbraio.

ricercatori ciri frame ravennaIl progetto prevede la messa a punto di una nuova soluzione tecnologica che combina il riscaldamento dell’aria ad alte temperature con l’emissione di ozono e prevede una successiva depurazione dell’aria con un filtro a carboni attivi e un modulo UV-fotocatalitico senza impiegare sostanze chimiche pericolose e neutralizzando l’ozono utilizzato.

Il team di ricercatori diretto dal professore Andrea Contin ha realizzato una stanza prove dove verrà testato il prototipo. La stanza simula un ufficio standard di 33 metri cubi con pareti di cartongesso doppio riempite di materiale isolante, una porta e una finestra. La stanza prove servirà proprio come ambiente di test, per verificare la reazione dei vari materiali alla sanificazione. Contiene infatti una matrice con tutti i materiali che si possono trovare nei probabili ambienti da decontaminare.

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Il team di ricercatori guidato dal professor Andrea Contin al tecnopolo di Ravenna

La sperimentazione è ora in una fase intermedia. Il prototipo è in fase di assemblaggio. Sono stati individuati e richiesti campioni di virus chimicamente disattivo e quando arriveranno il gruppo di ricerca ravennate inizierà a verificare sperimentalmente la capacità del sistema di inattivare e distruggere il virus sulle diverse superfici. Una volta collaudato, Sanifi-Cov, previa individuazione di una azienda che si incarichi della costruzione industriale, potrà essere immesso nel mercato e commercializzato. «Le aziende che ci stanno appoggiando nella sperimentazione, Res Italia e IonScience, sono pronte alla produzione del sanificatore, non appena i protocolli di utilizzo saranno pronti», dice Contin.

Deco Industrie si veste da Babbo Natale: premio di mille euro per 560 dipendenti

Nelle buste paga di dicembre i soci e lavoratori troveranno un “bonus Covid”. La coop che realizza alimentari e prodotti per la casa ha aumentato il fatturato

Deco 1Per i dipendenti della Deco Industrie di Bagnacavallo il Natale è arrivato in anticipo. Nelle buste paga di dicembre di soci e lavoratori, con almeno nove mesi di anzianità, un “Bonus Covid” di mille euro lordi. In totale il premio è andato a 560 persone. Nel 2020 la cooperativa – che progetta, realizza e confeziona prodotti per l’igiene domestica ed alimenti da forno – ha aumentato il fatturato di circa dieci milioni di euro, da 170 a 180.

«Anche quest’anno non è mancata la cura che Deco Industrie ha dedicato ai propri lavoratori – afferma il presidente Antonio Campri –. Grazie alla determinazione di tutti soci e dipendenti abbiamo superato dei momenti molti delicati, non un’ora di cassa integrazione è stata utilizzata. Tutti i soci e dipendenti nella busta paga di dicembre hanno ricevuto un bonus Covid di mille euro ciascuno a titolo di ringraziamento per la passione e l’impegno dimostrati in questo difficilissimo periodo. Sono state inoltre confermate le borse di studio per i figli dei dipendenti più meritevoli inscritti all’ università e tutte le iniziative di sostegno al benessere dei soci».

Deco 2Sabato 19 dicembre si è tenuta online  l’assemblea ordinaria dei soci della cooperativa. Il 2020 è stato l’anno in cui si sono stati portati a termine importanti investimenti industrialie che ha visto la cessione del marchio Piadina Loriana a Valsoia «con un accordo che garantisce la continuità di produzione ed occupazione degli stabilimenti di Forlì e l’ingresso di capitale da destinare alla crescita».

La previsione per il 2021, secondo le parole dell’amministratore delegato Francesco Canè, vede il consolidamento dei volumi del 2020 grazie ai nuovi progetti che vedranno la luce nei primi mesi dell’anno nuovo. Per l’anno che volge al termine si prevede un risultato d’esercizio atteso superiore ai 6 milioni.

«Per Deco Industrie – continua Canè – l’emergenza Covid-19 ha fatto emergere, se ancora ce ne fosse stato bisogno, quanto il benessere e la tutela dei lavoratori sia fondamentale soprattutto in momenti di tempesta come questi. Se Deco non solo ha tenuto ma è addirittura cresciuta lo dobbiamo alla corretta pianificazione strategica associata allo sforzo di tutti i lavoratori che hanno sempre mostrato il loro senso di appartenenza alla cooperativa. A loro va il mio personale ringraziamento».

 

Il Ravenna torna alla vittoria dopo 7 partite, ma che paura nel derby con l’Imolese

Giallorossi avanti 3-0 subito dopo l’intervallo ma a 3′ dalla fine i rossoblù, inguaiati nella stessa lotta salvezza, erano arrivati al 3-2

B98A5469Dopo sette partite senza vittorie, in cui ha raccolto solo un pareggio, il Ravenna è tornato al successo e lo ha fatto in casa nel derby con l’Imolese, squadra altrettanto inguaiata nella lotta salvezza nel campionato di serie C. Ma i tre punti sono arrivati con tanta paura: i giallorossi erano avanti 3-0 dopo tre minuti del secondo tempo ma a tre minuti dal fischio finale si sono ritrovati 3-2.

B98A5204Il risultato positivo arriva anche a rasserenare un poco gli animi dell’ambiente dopo le blande contestazioni della tifoseria che avevano scatenato la reazione della società intenzionata a fare denuncia contro ignoti.

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