Costruzioni in provincia: nel terzo trimestre 2020 frena il calo del fatturato

Indagine della Camera di commercio. Il confronto con il periodo luglio-settembre dell’anno scorso registra un -0,3 percento, decisamente meglio del crollo a due cifre nel primo semestre

Per il fatturato a prezzi correnti dell’edilizia in provincia di Ravenna nel terzo trimestre del 2020 ancora segno negativo, ma si riduce la frenata dopo la flessione a due cifre dei primi sei mesi dell’anno: nei mesi luglio-agosto-settembre, rispetto al corrispondente periodo dell’anno passato, si registra infatti un -0,3 percento. È il dato di sintesi dell’indagine sulla congiuntura condotta dalla Camera di commercio di Ravenna in collaborazione con il sistema camerale dell’Emilia-Romagna su un campione statistico rappresentativo dell’universo delle imprese provinciali fino a 500 addetti dell’industria in senso stretto e delle costruzioni.

«Il superbonus sostiene l’edilizia e sembra avere inciso su questo cruciale settore – si legge nel reporto di Viale Farini –, ma l’alleggerimento della flessione del volume complessivo delle vendite, testimonia anche la forte volontà da parte delle imprese di costruzioni del nostro territorio di sostenere e incrementare l’attività, anche nel pieno del periodo delle ferie estive. In genere il terzo trimestre è generalmente caratterizzato da un rallentamento dell’attività per la chiusura dei cantieri ma, quest’anno, a causa del precedente lockdown, molte imprese hanno cercato di mantenere ritmi di attività pressoché normali durante il periodo dell’estate. È la dimostrazione che tra gli imprenditori c’ è una grandissima volontà di non mollare».

Con i dati dei prossimi trimestri sarà possibile stabilire con maggior precisione quanta parte di stagionalità occorre attribuire al risultato del trimestre estivo, in un contesto globale che soffre ancora per un’emergenza sanitaria non risolta.

Tra luglio e settembre di quest’anno, in flessione anche il fatturato dell’artigianato provinciale delle costruzioni che perde, rispetto al terzo trimestre del 2019, un ulteriore -1,3%, ma non si arriva all’intensità negativa dei primi due trimestri (rispettivamente -14,5% e -13%).

Anche per l’industria delle costruzioni della regione Emilia-Romagna, nel terzo trimestre 2020, trova conferma la tendenza negativa di minor velocità, con una intensità relativa pari a -3,1%, dopo le flessioni mai sperimentate prima dei due precedenti trimestri. La nuova discesa del volume d’affari a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2019 conferma comunque la netta inversione del trend positivo regionale che proseguiva ormai da cinque anni, anche se con sporadiche discontinuità.

L’indagine congiunturale, nel terzo trimestre dell’anno in corso, quello estivo e caratterizzato dalla riapertura di gran parte delle attività, conferma la tendenza negativa del settore delle costruzioni e registra una forte diminuzione di intensità; tuttavia, dopo i crolli senza precedenti dei mesi più neri del lockdown riscontrati negli andamenti della prima parte dell’anno, le conseguenze sull’economia delle misure per il contenimento della pandemia ribadiscono che il settore delle costruzioni sarà tra quelli più colpiti, anche se con le misure di incentivazione adottate dal Governo a sostegno del settore, della sicurezza sismica e della sostenibilità ambientale, si sta cercando di ammortizzare l’impatto effettivo.

L’analisi della base imprenditoriale del settore delle costruzioni, mette in evidenza che la consistenza delle imprese attive, al 30 settembre 2020, conta 5.150 imprese iscritte al Registro Imprese di Ravenna, che rappresentano il 15,1% del totale delle imprese operative provinciali.

Secondo la lettura temporale dei dati, rispetto allo stesso periodo del 2019, il numero totale delle imprese attive del settore è diminuito di 66 unità, pari a -1,3% in termini percentuali. Nel trimestre in esame, l’andamento in termini di variazione percentuale, risulta peggiore rispetto a quello regionale ( +01%) ed anche a quello nazionale ( +0,7%), ove per questi due ambiti territoriali più ampi di riferimento, si registra una lieve crescita delle imprese attive. Infine, per quanto riguarda le forme giuridiche, l’attrattività della norma relativa alle società a responsabilità limitata, semplificata in particolare, ha invece un effetto positivo per le società di capitale della nostra provincia, le sole che continuano a vedere crescere la loro consistenza, con 12 unità in più e +1,5% in termini relativi.

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