domenica
07 Settembre 2025

Risveglio ghiacciato: ad Alfonsine picco di -7,2 gradi sotto zero

I dati di Emilia-Romagna Meteo: nel comune di Ravenna -2,3

GhiaccioAd Alfonsine questa mattina (19 gennaio) sono stati toccati i 7,2 gradi sotto zero, tra i picchi più gelidi di tutta l’Emilia-Romagna (il record è stato registrato a Basilicanova, in provincia di Parma, con -8,1 gradi.

Temperature polari anche in altre località della provincia: -6,7° a Villa Prati e San Biagio di Faenza, -6,6 a Voltana, -6,5 a Gambellara, -6,4 a Bizzuno e -6,3 a Roncalceci.

Nel comune capoluogo, Ravenna, la temperatura minima registrata è stata di -2,3 gradi.

I dati sono di Emilia-Romagna Meteo.

Secondo le previsioni da domani le temperature saranno in netta risalita.

Veterinario indagato, appello Facebook: cerca testimoni del soccorso al cane Balto

Il medico di Sant’Antonio è accusato di uccisione di animali per l’eutanasia su un labrador senza averlo visitato. Contestata anche una presunta evasione fiscale da un milione di euro in cinque anni

Contanti Sequestrati Veterinario
I contanti ritrovati nel garage del veterinario

Un appello lanciato via Facebook per cercare testimoni che possano scagionarlo dall’accusa di uccisione di animali. È l’iniziativa del 47enne Mauro Guerra, noto veterinario di Sant’Antonio al centro di un’inchiesta che appunto lo vede indagato per la presunta eutanasia di un cane labrador di nome Balto.

Ma la magistratura lo ritiene responsabile, tra le altre cose, anche una maxi evasione fiscale da un milione di euro in cinque anni. E i 600mila euro in contanti trovati dalla guardia di finanza in una scatola di polistirolo in garage sarebbero, secondo gli inquirenti, un tesoretto accumulato con prestazioni in nero.

Gli eventi che hanno portato la procura a contestare il reato di uccisione di animali risalgono al 19 agosto scorso. Guerra dal suo profilo Facebook scrive: «Chiedo di contattarmi in privato a chiunque fosse presente nel mio ambulatorio o nell’adiacente parcheggio a metà pomeriggio di quel giorno e mi abbia visto uscire dall’ambulatorio per prestare soccorso a un anziano cane labrador nel bagagliaio di un’auto».

Quel labrador è Balto che ha dato il nome a tutta l’indagine, partita dalla morte di un cane e arrivata ad altro. Secondo l’accusa il medico avrebbe soppresso l’animale, per volere dei proprietari, senza necessità e senza averlo visitato. Secondo gli inquirenti il vecchio Balto era malconcio perché abbandonato per giorni al caldo senza acqua e cibo e, pur con un disturbo dell’andatura, riusciva ancora a camminare da solo e aveva bisogno solo di cure.

Il post di Guerra, pubblicato alle 9 di ieri 17 gennaio, ha raccolto più di 250 commenti. Ma pochi di potenziali testi utili ai fini processuali: nella maggior parte dei casi si tratta di sostegno incondizionato e solidarietà all’indagato. Da quando la notizia si è diffusa sono infatti tanti i clienti e gli amici che lo stanno difendendo sui social. È stato anche creato un gruppo privato su Fb chiamato “Io sto con Mauro Guerra l’amico degli animali”.

Come riportato nei giorni scorsi da Il Corriere Romagna, il veterinario al momento non è stato sospeso dal suo ordine professionale e ha facoltà di portare avanti la propria professione.

Parcheggi negli stradelli salvi anche quest’anno. I lavori partiranno dopo l’estate

Un ricorso fa slittare ulteriormente il progetto Parco Marittimo. Il parcheggio scambiatore di Marina di Ravenna verrà raddoppiato

Ravenna Lidi Pespective Pinède
Un rendering del Parco Marittimo

L’obiettivo ai tempi della presentazione del progetto vincitore era partire con i lavori nel 2019. Obiettivo aggiornato poi a inizio 2020 e fissato poi (nel 2019 stesso) a dopo l’estate scorsa. Ora, però, un ricorso pendente della seconda ditta in graduatoria nella gara d’appalto lavori, fa slittare nuovamente i tempi. E così anche la prossima estate, quella del 2021, non cambierà nulla negli stradelli retrodunali dei bagni di Marina di Ravenna e Punta Marina e i quasi 2mila parcheggi stimati dalla Cooperativa Spiagge resteranno ancora al loro posto, tra le dune e la polvere.

La conferma arriva direttamente dal sindaco Michele de Pascale, che non riuscirà così a veder realizzato nemmeno in parte uno dei progetti più importanti dal punto di vista urbanistico della sua legislatura, in “scadenza” a giugno.

Si tratta del cosiddetto Parco Marittimo, progetto dello studio Paisà che prevede non solo una riqualificazione dello spazio retrodunale, ma un parco appunto, che si dovrà estendere lungo i nove lidi ravennati con pista ciclabile e pedonale, arredi, piazzette, belvedere…

Il primo stralcio, quello per cui si sta aspettando di sbrogliare la matassa, riguarda Marina di Ravenna e Punta Marina. Si tratta di un investimento pubblico (con il contributo anche della Regione) di 5.845.000 euro che vedrà quindi i primi lavori in primavera, senza però impattare sulla stagione turistica, ha assicurato De Pascale durante la commissione consiliare sul tema. Il cantiere vero e proprio entrerà nel vivo quindi solo dopo l’estate, per concludersi a fine 2022, massimo inizio 2023.

Il secondo stralcio è invece da 3,7 milioni di euro e riguarda la parte sud di Punta Marina, Lido Adriano e Lido di Classe, con lavori previsti a inizio 2022 con l’obiettivo di concluderli nel 2024. Stessa tempistica per il terzo stralcio, da 4 milioni, che riguarderà Marina Romea e Porto Corsini.

Il sindaco ha ribadito la scelta politica dell’Amministrazione di fare un investimento turistico, consapevole che potranno esserci disagi per gli «escursionisti», ossia tutti coloro che vanno e tornano a Marina di Ravenna o Punta Marina in giornata. Per attenuarli, è stato già potenziato il servizio Navetto Mare, così come verrà potenziato il collegamento con Ravenna, mentre è già partito l’ampliamento del parcheggio scambiatore di via del Marchesato, a Marina di Ravenna, e verrà raddoppiato quello di via Trieste. Un terzo parcheggio scambiatore verrà realizzato a Punta Marina, assicura il sindaco, nel ribadire che l’Amministrazione ha deciso, «con coraggio», che il retrospiaggia non potrà più essere un parcheggio. In questo modo – secondo De Pascale – potranno essere valorizzati in primis gli stabilimenti balneari e sarà sanata a Marina la frattura tra spiaggia e paese, che saranno collegati dal nuovo “parco”.

Pandemia Covid: in provincia 88 nuove positività e 9 morti

Il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva scende a 14. Prosegue la campagna vaccinale: ora priorità ai richiami per la seconda dose per superare il taglio di forniture deciso dalla casa farmaceutica

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNALa pandemia da Sars-Cov-2 in provincia di Ravenna registra oggi, 18 gennaio, altri 88 nuovi casi di positività (di cui 36 con sintomi) e il totale in undici mesi è 15.484. Dalla Regione vengono comunicati anche nove decessi: più di 650 dall’inizio del contagio, di cui più di 500 negli ultimi due mesi e mezzo. Infine il dato sui posti occupati in Terapia intensiva: oggi sono 14, in caso di uno rispetto a ieri (il picco è stato 22, su 34 posti disponibili).

In regione dall’inizio dell’epidemia da coronavirus si sono registrati 203.141 casi di positività, 1.153 in più rispetto a ieri, su un totale di 9.980 tamponi (8.736 molecolari e 1.244 antigenici rapidi) eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’11,5 percento.

Alle 16 di oggi il totale dei vaccini fatti è 118.611. Va ricordato che a causa dei tagli pari a circa il 50% delle dosi fornite questa settimana – decisa autonomamente da Pfizer-BioNtech – da oggi e per i prossimi giorni in Emilia-Romagna la priorità è data ai richiami, con la somministrazione della seconda dose a chi ha ricevuto la prima, e ai degenti delle Cra.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,5 anni.

Sui 547 asintomatici, 315 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 63 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 12 con gli screening sierologici, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 153 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 260 nuovi casi; a seguire Bologna (184), Ferrara (135) e Cesena (102); poi Reggio Emilia (96), Rimini (92), Ravenna (88), Forlì (62). Quindi il territorio di Piacenza (55), poi Parma (47) e infine Imola (32).

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 8.736 tamponi, per un totale di 2.804.121. A questi si aggiungono anche 53 test sierologici e 1.244 tamponi rapidi effettuati da ieri.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.703 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 140.114.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 54.230 (-601 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 51.428 (-640), il 94,8% del totale dei casi attivi.

Si registrano 51 nuovi decessi: 5 a Piacenza (due donne di 91 e 97 anni, e tre uomini di 69, 80 e 84 anni), 4 in provincia di Parma (tutti uomini: uno di 73 anni, uno di 82 anni e due di 83 anni), 2 in provincia di Reggio Emilia (due uomini di 84 e 96 anni); 8 nel modenese (tre donne – di 73, 79 e 93 anni – e 5 uomini, di 72, 82, 83, 85 e 96 anni); 7 in provincia di Bologna (tre donne – di 79, 91, 93 anni – e 4 uomini: di 72, 83 anni, 84 e 91 anni); 6 nel ferrarese (tre donne di 84, 85 e 94 anni; tre uomini di 60, 76 e 80 anni); 9 in provincia di Ravenna (5 donne – una di 47 anni, una di 73 anni , due di 85 anni, una di 88 anni– e 4 uomini, rispettivamente di 75, 87, 88, 89 anni); 6 a Forlì-Cesena (tutti uomini, di 61, 73, 74, 80, 83 e 85 anni); 2 nel riminese (una donna di 76 anni e un uomo di 66 anni). Infine, si segnalano due decessi fuori regione: un uomo di 79 anni diagnosticato dall’Ausl di Piacenza ma residente in provincia di Pavia,e un uomo di 81 anni diagnosticato dall’Ausl di Bologna ma residente a Napoli.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 8.797.

Allerta smog, al via misure d’emergenza anche a Ravenna

Riscaldamenti abbassati e stop ai barbecue, dal 19 gennaio

Blocco Traffico Smog Emissione AutoLivelli di pm10, polveri sottili, oltre i livelli di guardia consentiti per legge per almeno tre giorni di fila in buona parte dell’Emilia-Romagna. È quanto emerge dal monitoraggio dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale.

Dunque da domani, martedì 19 gennaio, in regione tranne a Rimini e provincia scattano le misure emergenziali previste: stop alla circolazione dei veicoli Diesel Euro 4, riscaldamenti abbassati in case (a 19 gradi) ed edifici commerciali (a 17), limiti alla combustione di biomasse (divieto anche di barbecue e falò). Le misure emergenziali erano già in vigore da venerdì scorso, e dunque proseguiranno, per le province di Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Ferrara. Mentre scattano da domani anche per Forlì-Cesena e Ravenna.

A questo link le misure emergenziali nel dettaglio

 

«I relitti abbandonati sono una discarica nella valle». Una foto dall’interno

Gli ambientalisti di Italia Nostra chiedono interventi per rimuovere le navi russe abbandonate da anni. Intanto nella Legge di Bilancio un fondo per contribuire alle bonifiche

2017 VomvC’è una discarica a cielo aperto fatta di rottami e liquami nella valle Piomboni di Ravenna. La sezione locale dell’associazione ambientalista Italia Nostra torna a chiedere interventi urgenti per rimuovere i tre relitti semiaffondati di navi abbandonate da anni. Nell’ambiente portuale vengono ormai indicate con il soprannome di “tre caravelle”.

Italia Nostra diffonde una foto scattata all’interno di una delle imbarcazioni, il Vomv-Gaz: «L’immagine risale al 2017 ed è presumibile che la situazione sia peggiorata, in quanto non risulterebbe eseguito alcun intervento. Pare che i relitti siano stati bonificati nel 2009. Dall’immagine si vede che la superficie dell’acqua penetrata all’interno dello scafo è contaminata da olii, e viene riferito che l’aria era irrespirabile per esalazioni di nafta. Da una recentissima ripresa si vede che anche il relitto vicino, Orenburggazprom, risulta in condizioni addirittura peggiori, con la zona dei motori e della sala macchine ormai tutta affondata».

2020 12 Vomv GazLa preoccupazione degli ambientalisti – a Ravenna la presidente della sezione è Francesca Santarella, ex consigliera comunale con M5s – è anche per la salute pubblica: «Vi sono immagini divulgate dalla capitaneria di porto riguardanti sequestri di materiale per la pesca di frodo di vongole proprio di fianco ai relitti».

Una soluzione del caso potrebbe forse arrivare dall’ultima legge di Bilancio che istituisce, su proposta del Pd, un fondo che aiuta le Autorità portuali a bandire gare per la rimozione di navi abbandonate nei porti per venderle nei casi in cui sia possibile o farle demolire. Il fondo ha risorse per 12 milioni di euro, coprirà il 50 percento delle spese sostenute dalle Ap per cui potrà attivare investimenti per 24 milioni su tre anni. Il ricavato della vendita della nave o dei rottami andrà ad integrare il fondo così da poter rimuovere ulteriori navi abbandonate. Sulla proposta ha lavorato in particolare il deputato Alberto Pagani.

2020 12 OrenburggazpromOltre alle “tre caravelle”, l’altra situazione incresciosa al porto di Ravenna è rappresentata dal mercantile Berkan B. Il rottame giace spezzato dal 2017 a ridosso della banchina della penisola trattaroli. «Dal 2019 un bando di gara per la rimozione già aggiudicato non è mai stato assegnato – afferma Italia Nostra –. La Regione ha risposto seccamente ad una interrogazione in merito della consigliera regionale Giulia Gibertoni (gruppo Misto e non M5s come indicato erroneamente in un primo momento). L’assessora all’Ambiente parla di una consulenza nella quale si certifica assenza di inquinamento nelle acque oltre le panne circostanti il relitto, e che, a quanto sembrerebbe, è stata depositata dalla difesa a discolpa degli indagati. A nulla valgono, dunque, i tanti documenti (filmati, immagini, testimonianze) resi pubblici e reperibili in rete che invece proverebbero il contrario?».

Pigna: «Il Comune privilegi le aziende locali come consentito dalle norme»

La lista civica di opposizione invita il sindaco a ricorrere agli affidamenti diretti a rotazione come consentito per interventi sotto a 150mila euro

Edil6Favorire la ripresa economica del territorio con affidamenti diretti di lavori pubblici e progettazioni alle imprese e ai professionisti locali. È la proposta rivolta dalla lista civica La Pigna al Comune di Ravenna. La consigliera comunale Veronica Verlicchi fa riferimento alla legge 120 dell’11 settembre 2020 che prevede la possibilità di affidamenti diretti di opere fino a 150mila euro e progettazioni fino a 75mila. «Vanno adottati degli specifici criteri preventivi e gli affidamenti, consentiti dalla normativa, devono  ovviamente rispettare il criterio della rotazione».

La lista di opposizione critica la scelta di affidamenti fatti ad aziende di altri territori: in particolare le perplessità nascono dalle scelte per l’individuazione della ditta che dovrà prendere il posto della Passarelli nella costruzione del nuovo palazzetto dello sport. Il cantiere è fermo e sono ormai da tempo tramontate le possibilità di averlo completato per la primavera, come invece era nei piani comunali quando si aprirono i lavori. «A questa azienda il Comune ha affidato i lavori di adeguamento di alcune scuole. Non ci sono nel comune di Ravenna aziende edili che possono eseguire lavori sotto la soglia dei 150mila euro?».

La Pigna si augura che la segnalazione sensibilizzi De Pascale nei confronti delle aziende del territorio: «In ogni caso e per sicurezza, abbiamo depositato una mozione in questo senso per il voto in consiglio comunale di Ravenna».

Oltre il 50 percento di dosi in meno, in Romagna rinviate le nuove vaccinazioni

Si proseguirà garantendo i richiami per completare il personale sanitario

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNAA seguito della ridotta consegna del vaccino Pfizer, oltre il 50 percento in meno rispetto alle dosi attese, anche in Romagna la campagna vaccinale proseguirà garantendo i richiami, ossia la somministrazione della seconda dose per completare la vaccinazione del personale sanitario.

Lo comunica in una nota l’Ausl Romagna, informando che si procederà comunque «al completamento della somministrazione della prima dose vaccinale a gli ospiti  delle strutture per anziani».

In attesa della nuova fornitura vaccinale, saranno quindi rinviate di qualche giorno le nuove somministrazioni di prime dosi, a coloro che si erano già prenotati nei tre centri vaccinali operanti in Romagna, tra cui il Pala De André di Ravenna.

L’Azienda ha provveduto ad avvertire gli operatori già in lista per la prima dose vaccinale, contattando telefonicamente i prenotati per il 18 gennaio e ad avvertendo via sms quelli in lista per il 19 e 20 gennaio.

Per quanto riguarda la Romagna, si evidenzia un’alta adesione e somministrazione del vaccino anti covid.  Al  16 gennaio, sono infatti già state vaccinate 26.805 persone fra gli aventi diritto, di cui 5.136 tra ospiti e operatori delle strutture residenziali per anziani.

Così, come già comunicato dalla Regione Emilia Romagna, gli arrivi successivi del vaccino Pfizer sono previsti nella settimana dal 25 al 31 gennaio.

Nel ravennate 125 nuovi positivi; 8 i morti, fra le quote più alte oggi in regione

I contagi complessivi nelle ultime 24 ore in Emilia-Romagna sono 1.437. Le vaccinazioni totali effettuate sono invece 115.527

Medici Infermieri CoronavirusIn provincia di Ravenna oggi si sono registrati 125 casi: 61 maschi e 64 femmine; di queste persone è stato rilevato che 60 sono asintomatiche e 65 con sintomi; 118 sono soni stati sottoposti a isolamento domiciliare e 7 ricoverati. Nel dettaglio: 67 derivano da contact tracing; 35 hanno fatto il tampone per sintomi; 9 per test privati, 11 per categoria professionale, 3 per rientro dall’estero.
I tamponi eseguiti sono stati 1715.
Si segnalano anche  8 decessi: 5 pazienti di sesso maschile di: 80, 81, 86, 90, 91 anni e 3 di sesso femminile di 69, 76, 90 anni.
Sono state inoltre comunicate circa 131 guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 15396. Rispetto alla distribuzione sul territorio, di seguito le residenze dei casi emersi oggi: 3 fuori provincia, 1 Alfonsine, 3 Bagnacavallo, 1 Castel Bolognese, 14 Cervia, 4 Conselice, 24 Faenza, 2 Fusignano, 6 Lugo, 58 Ravenna, 4 Russi, 5 Solarolo.

Nel pià vasto ambito regionale i casi di positività rilevati oggi sono 1.437 in più rispetto a ieri, su un totale di 14.723 tamponi (12.110 molecolari e 2.613 antigenici rapidi) eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’9,7%.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 240 nuovi casi, poi Bologna (214), Rimini (174), Reggio Emilia (169) e Ravenna (125). Seguono Piacenza (100), Forlì (98), Cesena (87); quindi Parma (75) e il Circondario Imolese (58).

Sul fronte delle vittime da Covid si registrano 41 nuovi decessi: 7 a Piacenza, 4 in provincia di Parma, 1 in provincia di Bologna , 4 in provincia di Ferrara, 8 in provincia di Ravenna, 3 decessi nella provincia di Forlì-Cesena, e 6 nella provincia di Rimini. Non si registrano decessi nella provincia di Reggio Emilia.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 8.746.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 234 (+3 rispetto a ieri), 2.529 quelli negli altri reparti Covid (+21). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 17 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 13 a Parma (invariato), 18 a Reggio Emilia (invariato), 47 a Modena (+2), 46 a Bologna (invariato), 13 a Imola (+1), 29 a Ferrara (+1), 15 a Ravenna (-2), 3 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (invariato), 27 a Rimini (+1).

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: alle 15 di oggi in Emilia-Romagna sono state vaccinate in totale 115.527 persone.

Biblioteca Classense, concluso il progetto di ampliamenti delle sezioni librarie

A fine 2020 rinnovata e riallestita la collezione di saggistica e letteratura (dai classici all’Ottocento)

Biblioteca Classense Primo PianoÈ stato portato a termine a fine 2020 il progetto “La Classense si amplia” avviato nel 2018 dopo l’inaugurazione della cosiddetta “Ala delle Arti”.
L’ultimo intervento ha riguardato il riallestimento e rinnovamento delle collezioni della principale sezione a scaffale aperto della biblioteca, quello di saggistica e letteratura non contemporanea (dai classici greci e latini fino a tutto l’Ottocento) collocata al primo piano del complesso monumentale.

A lavoro ultimato, la sezione offre al pubblico oltre 50.000 volumi a scaffale aperto, con un consistente aggiornamento dell’offerta e una migliore leggibilità delle diverse collezioni, grazie anche a una rinnovata segnaletica basata sull’uso dei colori.

Per soddisfare al meglio le esigenze dell’utenza è stato ripensato anche l’allestimento, con un aumento dei posti studio di 12 unità e un incremento di ben 100 metri lineari dello scaffale, valorizzando così il patrimonio acquisito dall’Istituzione nel corso degli ultimi anni, soprattutto nell’ambito delle discipline letterarie, da sempre fiore all’occhiello del patrimonio classense.

Nel 2020 il progetto si è focalizzato proprio sulla completa riorganizzazione delle raccolte letterarie, nata in primis dalla necessità di un’efficace integrazione con l’offerta di narrativa contemporanea della Sezione Lettura del piano terra. La rinnovata sezione di Letteratura – ospitata nel corridoio oggetto dell’intervento dell’architetto Dezzi Bardeschi e nei cinque camerini che vi si affacciano – offre al lettore un’ampia e aggiornata selezione di volumi di saggi critici e di testi di autori attivi fino alla fine dell’Ottocento, italiani e stranieri, e si sviluppa secondo criteri che favoriscono la vicinanza fisica tra opere letterarie e relativi contributi critici.
La sezione presenta inoltre una quota rilevante, e qualitativamente di pregio, di materiale finora collocato nei magazzini (come ad esempio la collana Einaudi “I Millenni”), permettendo in ultima analisi ai lettori di fare una corposa “carrelata” dei testi più significativi della produzione letteraria.

Il Maestro e il Filosofo, in concerto alla Reggia di Caserta: in visione su Rai 5

Riccardo Muti e Massimo Cacciari protagonisti dell’evento dedicato a “Le sette ultime parole di Cristo sulla croce” di Haydn

Riccardo Muti dirige l'Orchestra Cherubini nel tetro di corte della reggia di Caserta (foto Marco Borrelli)
Riccardo Muti dirige l’Orchestra Cherubini nel tetro di corte della reggia di Caserta (foto Marco Borrelli)

Appuntamento da non perdere questa sera (ore 21.15) su Rai 5 con il Riccardo Muti e Massimo Cacciari per l’evento, tenuto al teatro di corte della Reggia di Caserta, che partendo dal concerto Le sette ultime parole di Cristo sulla croce di Franz Joseph Haydn si ricollega alla rilflessione fra il Maestro e il Filosofo, dedicata all’opera di Haydn e alla Crocifissione di Masaccio esposta al Museo di Capodimonte, pubblicata recentemente dalla casa editrice Il Mulino.
L’evento è stato realizzato in anteprima al teatro Alighieri Ravenna, nel dicembre scorso, ma per le misure di sicurezza anticovid, era riservato solo ad un ristretto numero di familiari del compianto dirigente dei teatri ravennati e già sovrintendente del Ravenna Festival, Mario Salvagiani, nel primo anniversario della scomparsa.

Ora l’opera di Haydn, registrata a Caserta, è disponibile alla visone del grande pubblico, grazie a Rai Cultura e con la produzione della Regione Campania attraverso la Società Campana Beni Culturali, in partnership con Ravenna Festival, RmMusic, e la collaborazione della direzione della Reggia di Caserta-MiBact.

«Un concerto alla Reggia di Caserta è una combinazione di musica, natura, scultura, arte, bellezza: le ragioni per cui l’umanità dovrebbe esistere» ha commentato Riccardo Muti che ha diretto la composizione sacra di Haydn sul podio dell’Orchestra Giovanile Cherubini.
Per la prima volta Muti dirige nel teatro della Reggia, piccolo gioiello di ori, stucchi e velluti dove gli era stato conferito, nel 1998, il premio internazionale Vanvitelli, riconoscimento per personalità del mondo dell’arte e della cultura: «Questo è un luogo unico che chiamare teatrino è riduttivo. Anche l’acustica è straordinaria – ha sottolineato il direttore – raramente nel mondo, anche nelle grandi e sofisticate sale europee e americane, ho trovato un’acustica così perfetta dove i suoni si riproducono in maniera naturale. In questa sala meravigliosa si ripresenta l’emozione di essere immersi tra la storia e la bellezza, come è stato a Paestum».
Nel luglio scorso, infatti, la Cherubini e Muti erano  nel Parco Archeologico per l’Eroica di Beethoven in programma per il secondo concerto, dopo quello di Ravenna, dedicato alla Siria nell’ambito dell’annuale progetto di Ravenna Festival, intitolato alle “Vie dell’Amicizia”.

 

Falcinelli (medici di base): «In tanti ci chiamano per prenotare il vaccino»

Il presidente ravennate dell’ordine: «Colleghi contrari? Nessuno che io sappia, ma proverei a convincerli: ce lo impone la deontologia»

Il dottor Falcinelli assume il vaccino anti-influenzale nel 2019, di cui era testimonial sul territorio. Ora si è appena vaccinato contro il Covid
Il dottor Falcinelli assume il vaccino anti-influenzale nel 2019, di cui era testimonial sul territorio. Ora si è appena vaccinato contro il Covid

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini (e non solo) lo va ripetendo da diversi giorni: nella campagna vaccinale vanno coinvolti i medici di base. Ne abbiamo parlato allora con il presidente dell’ordine dei medici di Ravenna, Stefano Falcinelli.

«La nostra partecipazione sarà assolutamente centrale – ci dice al telefono – quando si entrerà nella fase della vaccinazione vera e propria alla cittadinanza (al momento è in corso invece, come noto, quella rivolta solo a operatori sanitari e degenti delle Cra, ndr) e in particolare durante la prima che coinvolgerà gli ultraottantenni fuori dalle case di riposo. Siamo ovviamente a disposizione, ma ci sono diverse cose da chiarire, prima».

Per esempio?
«In primis la parte amministrativa e burocratica. Quando mi sono vaccinato io al Pala De André, faccio un esempio, prima di arrivare al vaccino vero e proprio ho dovuto affrontare tre tavoli con moduli e autocertificazioni di vario tipo, tutto corretto, sia chiaro, ma organizzativamente parlando un po’ complicato per un medico di famiglia».

E poi naturalmente c’è la questione della conservazione del vaccino…
«Al momento si deve conservare a temperature (-80 gradi, ndr) impossibili da garantire in un ambulatorio di un medico di base. Speriamo che in futuro possano essere a disposizione, e in quantità sufficienti, altri vaccini come quello di AstraZeneca, più facilmente conservabili. In quel caso, ripeto, faremo di tutto per attrezzarci».

Ma i cittadini comuni sono già interessati al vaccino?
«Le posso dire che siamo subissati di persone che ci chiedono già di essere messe in lista. O che si informano su come possono fare, chiedono delucidazioni…».

E pazienti No Vax?
«Al momento non li ho ancora dovuti affrontare…».

Come smontare le loro paure?
«Si parla spesso dei tempi troppo brevi con cui sarebbe stato approvato, ma questo vaccino ha coinvolto un numero di persone e di investimenti mai visti prima. Le persone vaccinate in tutto il mondo sono già tantissime e non ci sono segnalazioni di reazioni avverse che non fossero previste. Ma facendola breve, tenuto conto della gravità della patologia che stiamo affrontando e di tutte le persone che sono morte, mi sembra assurdo non poter accettare l’unico strumento reale, efficace, che abbiamo a disposizione».

Ci sono medici che non si vogliono vaccinare sul nostro territorio?
«Quello che posso dire al momento è che al contrario ci sono colleghi che vorrebbero e che ancora non sono riusciti a farlo, per vari motivi, che stiamo cercando di risolvere».

Cosa succederebbe, da presidente dell’ordine, se scoprisse però che un collega si è rifiutato di farlo?
«Si tratta del nostro codice deontologico, che chiede al medico di valutare le proprie condizioni psicofisiche per poter essere in grado di svolgere la propria professione al meglio. Se tu non ti vaccini e sei potenzialmente veicolo di infezione non offri certo un buon servizio… Io sono comunque innanzitutto per la moral suasion, inizierei chiamando il collega per cercare di capire le sue motivazioni e cercando poi di convincerlo…».

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