giovedì
18 Settembre 2025

Maltempo, allagato il porto turistico di Cervia

Ormeggi rinforzati e nessun danno alle imbarcazioni

Porto Turistico Cervia AllagatoIl maltempo e la pioggia di queste ore ha allagato, tra le altre zone della provincia, il porto turistico di Cervia.

Alle 10 di questa mattina (13 novembre) è stata raggiunta la punta massima di marea.

Gli ormeggi – si legge sulla pagina Facebook del porticciolo – sono stati rinforzati e non si registrano danni alle imbarcazioni.

Sconsigliato ovviamente l’ingresso a moli e pontili, con la marea comunque che è già in diminuzione.

Dall’energia del vento al turismo: piccole imprese crescono all’ex dogana di Ravenna

Presentate al sindaco De Pascale le quattro start up vincitrici del bando 2019 del progetto “Colabora”

Spazio CoLABoRA
L’ex magazzino della dogana in zona Darsena, riqualificato dal Comune, ospita le start up selezionate dal progetto Colabora

Hanno iniziato la propria attività il 2 settembre e ieri, 12 novembre, si sono presentate al sindaco di Ravenna le quattro start up della terza edizione di “Colabora”, il progetto avviato nel 2016 dal Comune di Ravenna in collaborazione con la Fondazione Eni Enrico Mattei per sostenere idee imprenditoriali in diversi settori.

I vincitori del Bando 2019 hanno così la possibilità di sviluppare le loro idee all’interno dell’edificio dell’ex magazzino della dogana di Ravenna, riqualficato dal Comune, e di accedere alle risorse e ai servizi messi a disposizione da Feem.

I progetti, che hanno l’ambizione di espandersi a livello nazionale e internazionale, presentano un forte legame con il territorio ravennate e le sue peculiarità: dpA Nautical Wind Turbine, ad esempio, intende integrare due modelli differenti di turbina eolica già presenti sul mercato per realizzarne una nuova in grado di produrre energia sfruttando la forza del vento a diverse intensità. Il dispositivo è stato ideato pensando all’ambito della navigazione, ma essendo scalabile potrà essere esteso, ad esempio, anche all’illuminazione pubblica, alle piattaforme e al mondo camperistico.

Le ragazze di AIRitage, invece, hanno messo in campo la loro competenza nella conservazione dei beni culturali per creare una serie di servizi taylor made finalizzati a preservare e conservare nel tempo le opere d’arte. L’idea è quella di portare la scienza fuori dal laboratorio e inserire nel mercato una nuova disciplina che consiste nel prendersi cura dei manufatti artistici, principalmente di proprietà di privati. Secondo le sviluppatrici dell’idea, infatti, non tutti sono consapevoli del fatto che  i beni artistici possono subire dei deterioramenti senza che ce ne accorgiamo, e coloro che ne hanno consapevolezza spesso e volentieri non hanno il tempo per individuare il restauratore adatto. Airitage agisce sia sul fronte della conservazione preventiva, sia sul fronte della diagnostica e della riparazione dell’eventuale danno.

Ci sono poi Touripp e Togovan, entrambe operanti nel settore turistico. Touripp, sviluppata da due  fratelli lughesi, è un aggregatore specifico per la ricerca e il confronto di tour organizzati che consente al cliente di scegliere l’offerta che desidera al miglior prezzo possibile. Basterà selezionare la destinazione, confrontare i vari tour e scegliere il viaggio più adatto alle proprie esigenze. I tour operator , d’altra parte, godranno della soluzione “chiavi in mano”, ossia potranno affidarsi in tutto e per tutto a Touripp per la gestione dei viaggi in essere.
L’idea di Togovan nasce invece dalla passione degli sviluppatori per i viaggi slow, lontani dalle mete turistiche più affollate. Si tratta di un progetto di sharing economy che mette in contatto i vanner, ossia i proprietari di van, con i van lover, gli amanti del furgoncino, per creare esperienze turistiche uniche e alternative in grado di valorizzare il territorio italiano anche nel settore artigianale e enogastronomico.

Tutte le start up, attualmente in fase di sviluppo, hanno un tempo di dodici mesi per mettere a punto il progetto e inserirlo sul mercato.

Valle della Canna, il centrodestra: «Gestione inefficiente e allarme sottovalutato»

Giovedì ci sarà la commissione consiliare. «Il Comune e il Parco hanno lasciato che l’acqua marcisse. Non assolti i compiti previsti dai regolamenti»

«Dal 2013 quando è cessata la gestione della valle da parte dell’ associazione “L’ Arca”, non si è avuta alcuna efficiente gestione idraulica della valle, lasciando così che le acque letteralmente marcissero, con la morte conseguente di tonnellate di piante acquatiche e pesci. Ma che la situazione degenerasse si deve anche all’ inadeguata vigilanza da parte di chi ha avuto in carico la gestione della valle: Parco del Delta e Comune». Questa è l’accusa del centrodestra (LpRa, FI e Lega) che in mattinata ha organizzato una conferenza stampa per fare il punto sulla moria di uccelli nella valle della canna. Il 14 novembre è in programma una commissione consiliare in cui si farà un primo punto sul tema.

La carenza d’acqua «non ha consentito di limitare al massimo i danni, immettendo tempestivamente nella valle acqua non contaminata. I primi decessi di uccelli avrebbero dovuto far scattare immediatamente gli allarmi. Basti dire che il 5 settembre sette carcasse di anatre erano arrivate all’Istituto Zooprofilattico, dalle cui analisi di competenza sono risultate positive ai clostrìdi, produttori di tossine botuliniche. Tutto questo è avvenuto senza rispettare il Piano di gestione del sito di Rete Natura 2000 Punte Alberete-Valle Mandriole, approvato dall’ente Parco, in cui sono puntualmente indicate le criticità del sito e dettate le soluzioni. Ignorate anche le direttive del Piano di Stazione del Parco “Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna”, approvato il 18 giugno 2019; mentre largamente non assolti sono stati i compiti di gestione e di esercizio delle attività e delle opere necessarie alla tutela della valle, quasi totalmente assegnati al Comune tramite una convenzione stipulata il 12 giugno 2018 tra la giunta comunale e l’ente Parco».

Per l’opposizione  si deve soprattutto delle associazioni dei cacciatori se sono stati raccolti 2.200 uccelli morti e 200 vivi, di cui 160 restituiti al volo. «Ma l’emergenza non è finita. L’innalzamento del livello idrico è stato operato prima che le carcasse fossero tutte asportate, dimodoché moltissime sono rimaste nel fondale. In tal modo, la tossina botulinica, presente nelle larve delle mosche sugli uccelli morti, è rimasta copiosamente sul posto. Esiste dunque un’alta probabilità che il botulismo si ridiffonda nel prossimo periodo estivo, quando i livelli dell’acqua ridiscenderanno, se non si provvederà a gestire finalmente in modo tecnicamente adeguato i flussi e i livelli idrici della valle. Occorre che il Parco certifichi formalmente, col supporto di Arpae, assumendosene la responsabilità, che il rischio di infezione dal botulino è terminato, o da quando lo sarà; ma soprattutto che Regione, Parco e Comune di Ravenna diano risposte certe su come intendono risolvere il rischio che uccelli giunti da altre zone umide ne allunghino la moria».

L’opposizione ritiene che «sarebbe di importanza strategica: sbarrare il fiume Lamone a valle del sistema paludoso, per interrompere così la risalita del cuneo salino e creare un ulteriore bacino di accumulo di acque dolci disponibili; acquisire i diritti di presa delle acque del fiume Lamone dallo sbarramento del Carrarino; realizzare una presa d’acqua da tale fiume, preferibilmente sull’argine sinistro, a monte dello sbarramento, con la quale, tramite la savanella o un tubo, la valle verrebbe alimentata dall’angolo sud/ovest, in perfetta contrapposizione con lo scarico verso lo scolo Rivalone».

San Zaccaria senza medico, il sindaco: «Cerchiamo soluzione ma non è garantita»

Il caso sollevato in consiglio comunale da Veronica Verlicchi (La Pigna) che suggerisce: «Collegate la nuova casa della salute di San Pietro in Vincoli con la frazione»

MedicoTutti i medici del comprensorio di San Pietro in Vincoli hanno declinato l’invito dell’Ausl che chiedeva di aprire uno studio medico a San Zaccaria dove l’unico dottore disponibile cesserà dal primo gennaio prossimo la sua attività convenzionata perché andrà in pensione. Il caso è arrivato in consiglio comunale questo pomeriggio, 12 novembre, in consiglio comunale perché la consigliera de La Pigna, Veronica Verlicchi, ha interrogato il sindaco tramite un question time in consiglio comunale.

Michele de Pascale ha letto una comunicazione dell’Ausl che precisava come l’azienda abbia saputo della decisione del medico di lasciare il servizio convenzionato nella frazione il 28 ottobre scorso (la comunicazione deve arrivare almeno 60 giorni prima, quindi il professionista era nei tempi prescritti) e che nessun collega della zona vicina si è reso disponibile. A quel punto è stata avviata una procedura per individuare un medico nella graduatoria aziendale, con i risultati che dovrebbero essere resi noti in questi giorni. «Ci stiamo muovendo insieme all’Ausl – spiega de Pascale – ma non possiamo andare oltre l’opera di incentivo, magari mettendo a disposizione gratuitamente uno spazio pubblico, mediazione e convincimento. La legge non obbliga un dottore ad accettare l’incarico. Da un certo punto di vista è assurdo che non si possa obbligare un medico ad andare in un territorio che è scoperto, ma più di così non possiamo fare». In altre parole – dice de Pascale – il risultato non è garantito.

Non molto soddisfatta Verlicchi che sottolinea le difficoltà che gli anziani avrebbero, in un paese in cui le corse di bus non sono certo frequenti, a recarsi nei paesi vicini per essere visitati. Per questo la consigliera suggerisce di pensare ad un modo di collegare, nel caso non si trovi il medico, la casa della salute appena inaugurata a San Pietro in Vincoli alla vicina San Zaccaria. «Potrebbe essere una soluzione in attesa dell’individuazione del professionista che apra lo studio medico».

 

Bartolotti: «Attacco inaspettato, di solito non ci sono pirati in Messico»

L’ad di Micoperi parla dell’attacco all’imbarcazione Remas che era al lavoro su alcune piattaforme quando è stata assalita dai banditi. I feriti non sono in pericolo di vita

Bartolotti
Silvio Bartolotti

L’imbarcazione Remas, oggetto nella notte di un attacco dei pirati, era impegnata in attività subacquee per creare collegamenti tra piattoforme. E’ stata presa d’assalto quando si trovava qualche miglio al largo di Ciudad del Carmen.  L’ad di Micoperi Silvio Bartolotti, parlando all’Ansa, ha spiegato che si è trattata di  «una cosa inaspettata, di solito atti di pirateria in Messico non ci sono».   Secondo quanto riferito,  dai marinai all’ad di Micoperi i pirati «prima hanno bastonato la guardia, poi c’è stato un colpo di pistola» che ha ferito il marinaio ravennate Andrea Di Palma a una gamba. Il manager dice che i pirati erano un gruppo di sei o sette persone che sono fuggiti dopo che hanno visto il marittimo rimasto ferito dallo sparo, rubando solo una catenina e un telefonino. «Prima di scappare – ha aggiunto l’imprenditorei – uno degli assalitori “ha fatto anche un gesto di umanità: ha allungato al ferito uno straccio per legarsi la gamba».

Bartolotti conferma che i due feriti non sono in pericolo di vita e il manager ha parlato con Di Palma che è in ospedale i nell’ospedale di Ciudad del Carmen insieme al collega che è stato aggredito con calci e pugni.  «Mio figlio – ha poi aggiunto Bartolotti – è partito immediatamente da Città del Messico, stiamo ancora attendendo la relazione per capire esattamente quello che è successo».

Via Mariani, torna il problema del passaggio dei bus. Il Comune: «Ci lavoreremo»

Porzioni di strada ammalorate in centro storico, con pozzanghere. Ancarani pone il problema all’assessore Fagnani: «In corso un ragionamento con Start Romagna»

Via Gordini Via MarianiSono passati solo dieci anni da quando su via Mariani è stato realizzato un importante lavoro di riqualificazione al fondo stradale. Ma, a vederla dopo un giorno di pioggia, quel lasso di tempo sembra maggiore: acquitrini e pozzanghere si formano nelle depressioni dovute al costante passaggio di mezzi pubblici. Nel consiglio comunale del 12 novembre Alberto Ancarani (Forza Italia) ha chiesto lumi sul tema alla giunta e ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Fagnani.

«Questo – ha spiegato Fagnani – è uno dei temi che abbiamo ben presente e che sono oggetto di nostra attenzione. L’asse composto da via Mariani, via Gardini, via Gordini e via Guidone è interessata da un traffico veicolare ripetuto ed è molto trafficata. I lavori in questione erano stati fatti a regola d’arte ma il traffico intenso può provocare la situazione attuale anche se a distanza di soli dieci anni, anche perché il porfido è un materiale particolare che perde di efficacia col tempo e la sollecitazione degli autobus ha provocato il cedimento del sottofondo. Una situazione normale, non c’entra il modo in cui erano stati fatti i lavori».

Ciò detto, Fagnani spiega che saranno programmati nuovi lavori ma i tempi non possono essere brevi. «Per risolvere al problema non bastano gli interventi tampone che possono essere realizzati nelle prossime mese ma una progettazione di lungo termine. Stiamo anche in contatto con Start Romagna per un alleggerimento del parco veicolare con mezzi navetta più piccoli ed elettrici. Questa può essere una strada importante perché il centro storico è sovraccaricato da mezzi che la pavimentazione di questa zone non è in grado di sopportare». Soddisfatto a metà Ancarani: «Evidentemente l’amministrazione è a conoscenza del problema ma devo anche dire che da anni sento parlare della questione dei bus in centro storico senza che sia mai stata trovata una soluzione».

Nella stessa seduta Fagnani ha risposto ad un’interrogazione di Daniele Perini (Ama Ravenna) sulla necessità dell’ampliamento del parcheggio del Cmp. Fagnani ha spiegato che l’intenzione è quella di ampliare il numero di posti auto in piazza Natalina Vacchi.

Ravenna, a Capodanno in piazza gospel da New Orleans. Confermata la matinée a teatro

Torna dal 28 dicembre la rassegna di concerti natalizi in collaborazione con Spiagge Soul

Noreda GravesDopo il grande successo del 2018 torna anche quest’anno Christmas Soul, la rassegna natalizia di musica gospel, soul e blues organizzata dal Comune di Ravenna con la direzione artistica di Francesco Plazzi di Spiagge Soul. Dal 28 al 1° gennaio la città sarà riscaldata dal suono di potenti voci afroamericane che diffonderanno un messaggio di libertà e fratellanza in vista del nuovo anno.

Il palcoscenico privilegiato per le esibizioni sarà ancora una volta la piazza del Popolo, mentre per l’evento conclusivo del 1° gennaio Christmas Soul si sposterà al chiuso, nella suggestiva scenografia del teatro Alighieri, per accogliere alle 11 la cantante Noreda Graves, voce soprano solista dell’Harlem Gospel Choir e una delle più apprezzate d’America nell’ambito.

Il 28 dicembre la rassegna si apre con il concerto di Spiagge Soul Holy Fellas, che a partire dalle 17.30 allieteranno il pomeriggio dei ravennati con un repertorio che combina gospel e spiritual a qualche digressione su brani di altra estrazione. Si tratta di una produzione oriVirginia Gospel Ensembleginale targata Spiagge Soul che riunisce alcuni fra i più affezionati amici musicisti del festival, con le voci di Gloria Turrini, Sara Zaccarelli e Bruno Orioli.

Seguono il 29 dicembre, sempre alle 17.30 in piazza del Popolo, sei elementi di coristi selezionati dalla corale The Mount Unity Choir e capitanati dal produttore Earl Bynum. Il gruppo della Virgina Gospel Ensemble proporrà una commistione di molteplici influenze di gospel tradizionale e contemporaneo, con arrangiamenti vicini al Jazz.

La sera del 31 dicembre alle 23 chi vorrà potrà aspettare l’arrivo dell’anno nuovo in piazza in compagnia degli Spirit of New Orleans, una numerosa e spettacolare formazione composta da alcuni fra i migliori musicisti gospel delle chiese battiste di New Orleans e della Louisiana. La loro esibizione sarà arricchita dalla partecipazione, per alcuni brani, della cantante Noreda Graves, che sarà il giorno dopo in concerto all’Alighieri, accompagnata anch’essa da alcuni elementi dell’ensemble.

Spirit Of New OrleansTutti gli eventi sono gratuiti, incluso il concerto del 1° gennaio, per cui sarà però necessario effettuare la prenotazione online.

Soddisfatto il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, che considera raggiunto l’obiettivo, fissato tre anni fa dall’amministrazione comunale, di ravvivare la città in occasione delle festività natalizie:«Fin dall’inizio di questa legislatura, si è individuato il momento delle feste di Natale come un periodo sul quale puntare strategicamente per richiamare sempre più visitatori. Vista la risposta estremamente positiva, l’intenzione è quella di proseguire con sempre più decisione su questa strada».

Pari Opportunità, finanziamento per tre progetti in provincia di Ravenna

Arrivano 64mila euro dalla Regione. Il finanziamento è diviso in due tranche tra il 2019 e il 2010. In totale sono 42 le domande

Pari OpportunitàTre progetti dedicati alle donne sono stati finanziati dalla Regione. In totale in provincia arriveranno 64mila euro divisi tra il Comune di Ravenna, quello di Cervia e l’Unione della Romagna Faentina. Sono i capofila dei progetti presentati. In tutta la regione ne sono stati presentati 42 e il finanziamento totale concesso è di un milione di euro.  La percentuale massima del contributo regionale è stata stabilita fino all’80% del costo dei progetti. Sono state incentivate le azioni che prevedono una sinergia fra soggetti pubblici e privati. Il finanziamento è diviso in due tranche: 200mila euro per il 2019 e 800mila per il 2020. Due i tempi per l’erogazione del sostegno: il 20% alla fine della prima annualità, il resto a conclusione del progetto a fine 2020.

«In Emilia-Romagna, con il 63,7% di donne che lavorano, si registra un’occupazione femminile superiore di oltre 10 punti percentuali rispetto alla media nazionale- dichiara Emma Petitti, assessora regionale al Bilancio e alle Pari opportunità -. Elemento chiave per aumentare la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e garantire un’adeguata presenza femminile nelle posizioni apicali è il tema della conciliazione tra vita familiare e attività lavorativa. La Regione in questi anni ha investito tanto, consapevole della sua rilevanza strategica. Oltre al valore etico di questi progetti, mi preme sottolinearne anche la positiva ricaduta economica che ne deriva, sia all’interno delle singole realtà familiari che per tutto il tessuto sociale. Con questo finanziamento abbiamo voluto valorizzare ulteriormente iniziative di welfare aziendale attraverso un lavoro di squadra con pubblico e privato».

 

Il sindacato: «Per il comando della polizia locale serve una soluzione stabile»

La Cisl sollecita l’amministrazione a rispettare gli impegni che risalgono addirittura al 2007. Il crollo del soffitto di un ufficio ha aggravato la situazione già precario

PM Bassa RomagnaIl comando della polizia locale di piazza Mameli non è più adeguato alle esigenze del comando. E non da oggi, dal momento che la richiesta di una nuova caserma risale addirittura al 2007. «Il comando che ospita circa 90 addetti del Corpo di Polizia, non è più adeguato – dichiara Manuela Drudi, delegata Cisl Funzione Pubblica Romagna – a causa delle mutate condizioni logistiche e le sopraggiunte criticità provocate dagli agenti atmosferici e dalle scosse di terremoto degli anni passati».

Nel 2007  fu sottoscritto un verbale di concertazione sulle problematiche relative al corpo di polizia locale, nel quale l’amministrazione comunale si impegnava, nell’arco temporale del mandato, ad individuare un’area per realizzazione del nuovo comando. Successivamente il Comune avrebbe proceduto alla definizione del progetto e al reperimento delle risorse per il finanziamento dell’opera.

«Nulla di tutto questo è accaduto e nel corso del tempo molte risorse economiche sono state spese per apportare degli aggiustamenti alle attuali sedi, che i fatti dimostrano essere stati inutili». Dopo il crollo del soffitto dello scorso 7 novembre, alcuni  uffici sono stati dichiarati non idonei. «Di conseguenza, in modo affrettato, circa 50 addetti della sicurezza urbana sono stati spostati in via Colonna presso una proprietà privata in locali vetusti, generando ulteriori difficoltà».

«Come Cisl FP Romagna, sollecitiamo il Comune a definire al più presto la nuova sede del Corpo di Polizia Locale, come del resto impegnatosi nel 2007, e nel frattempo – conclude Manuela Drudi – prevedere soluzioni logistiche in grado di garantire la piena operatività lavorativa».

Rock, il nuovo video dei Sunset Radio con la campionessa mondiale di thai boxe

Il singolo della punk-band ravennate presentato in palestra alle Bassette

Sunset Radio 2

I Sunset Radio tornano a far saltare i fan con un nuovo singolo adrenalinico. Il video di Givin’ it up, che verrà pubblicato su Youtube venerdì 15 novembre, è stato presentato alla palestra Centurione Klan, in zona Bassette a Ravenna, e ha per protagonista la campionessa mondiale di boxe thailandese, la giovane ravennate Sveva Melillo.

Il gruppo punk rock ravennate, conosciuto anche all’estero, non è nuovo a questo tipo di iniziativa, in cui luoghi anche nascosti della città diventato scenario perfetto per un videoclip musicale: questa volta è toccato al centro sportivo di via Buozzi, che per l’occasione si è trasformato in un locale da concerto e ha accolto una scenografica esibizione live sul ring.

Sunset Radio 1

Givin’ It Up è un’esortazione a non mollare mai, a lottare contro le nostre paure e debolezze facendo uscire il guerriero che è in noi. «Questo video rappresenta la mia vita – ha ammesso Sveva Melillo – per me ogni giorno è difficile, ogni giorno devo combattere la mia emotività. Tutti abbiamo un mostro dentro di noi da sconfiggere».

Il singolo è il primo estratto del nuovo album dei Sunset Radio che uscirà a marzo/aprile 2020 e aprirà un tour italiano.

Nave Micoperi attaccata dai pirati nel golfo del Messico: ferito tecnico ravennate

Il 42enne Andrea Di Palma colpito da due pallottole alla gamba. Picchiato un collega. Malviventi respinti

RemasUna nave della Micoperi è stata attaccata nella notte tra l’11 e il 12 novembre da un gruppo di pirati nel golfo del Messico. Lo riferiscono fonti della Farnesina. L’unità di crisi del ministero degli Esteri «segue con la massima attenzione e in raccordo con l’ambasciata d’Italia a Città del Messico».  Secondo quanto si apprende, ci sarebbero dei marittimi italiani rimasti feriti nell’assalto. Non sono in pericolo di vita

Si tratta della nave Remas di proprietà della Micoperi, azienda con base a Ravenna che rappresenta uno dei maggiori contractor dell’industria offshore. Lo conferma la stessa azienda contattata dall’Ansa. Sono due i marittimi italiani rimasti feriti durante l’attacco pirata alla nave Remas nel Golfo del Messico.   Uno dei due feriti, Andrea Di Palma, è un tecnico 42enne ravennate. Era partito il 15 novembre scorso per il Messico : due le pallottole che lo hanno raggiungo alle gambe. L’altro ferito è il collega Vincenzo Grosso, picchiato dai banditi che sono saliti a bordo. Particolarmente drammatico l’audio pubblicato da Repubblica con il racconto del primo ufficiale Alessandro Fiorenza che ha soccordo Di Palma: «Mi sono trovato cosparso di sangue che non era il mio». Non trovando bende Fiorenza ha fermato l’emorragia «con i fili del caricabatterie, ho cercato ghiaccio in cucina per metterlo sulle ferite, gli ho detto: “Non preoccuparti, ti hanno preso sulle gambe’. Mentre ero in cucina i pirati passavano dietro di  me, non mi hanno fatto nulla, forse hanno capito che stavo soccorrendo un ferito». L’equipaggio ha respinto l’assalto. Sono nove in totale i marittimi italiani a bordo.

“Nero d’inferno” di Cavezzali: urticante, fastidioso, coraggioso, da non perdere

Il nuovo lavoro dell’autore ravennate sulla storia del romagnolo Mario Buda, tra romanzo storico e libro politico

Nero InfernoForse c’è più di un motivo per cui tutti l’abbiamo dimenticato, quel romagnolo lì, Mario Buda, alias Mike Boda. Fu l’autore, rimasto impunito, della prima strage terroristica negli Usa. Wall Street, 1920: 38 morti, decine di feriti. A esplodere fu un carretto carico di esplosivo. Mai prima nessuno aveva fatto niente di simile. Attentati ce n’erano stati, ma con bombe di dimensioni ridotte e soprattutto mirate a personalità individuate come nemiche dell’Idea. Dove l’Idea è quella anarchica.

A costringerci a ricordarlo è Matteo Cavezzali, ravennate (nostro collaboratore, direttore artistico di “ScrittuRa Festival” e “Il tempo ritrovato”), che per la sua seconda opera di narrativa compie un’operazione per certi versi simile a quella fatta con Icarus, dedicato alla figura di Raul Gardini, ma che rispetto a quel libro rappresenta un salto di qualità. Anche in questo caso infatti un fatto vero viene raccontato e ricostruito sulla base di documenti, anche in questo caso lo vediamo (molto meno) durante parte del suo lavoro di indagine, ma qui la platea dei personaggi si amplia, si complica, si sfuma e il libro diventa (anche) un vero e proprio romanzo storico.

L’epoca è appunto quella dei primi decenni del secolo scorso negli Usa, l’ambiente quello degli immigrati italiani. C’è una fotografia quanto mai efficace delle condizioni di vita e lavoro durissime in cui si trovavano, vittime di pregiudizi e di un razzismo che ricorda orribilmente quello che oggi viene esercitato su chi arriva da fuori in Italia. E qui Cavezzali riesce in un’operazione non semplice, perché il rischio della retorica, del messaggio buonista, è dietro l’angolo. Ma in linea di massima l’autore ravennate riesce soprattutto a infastidirci e addirittura a mostrarci come dietro i pregiudizi si nascondono a volte odiose realtà: davvero se affittavi a un italiano dopo poco nell’appartamento ci abitavano in cinque, davvero mangiavamo cose dagli odori sconosciuti, davvero si lavavano poco, viste le precarie condizioni in cui vivevano, davvero erano rissosi e qualcuno girava pure armato di coltello. Davvero, soprattutto, erano poverissimi. Davvero non si meritavano il trattamento che tanti hanno invece ricevuto. E si finisce anche senza volerlo per sentirsi maltrattati tutti, in quanto italiani, anche senza essere patriottici o salviniani.

Un secolo dopo, appena un secolo dopo, vien da chiedersi se qualcosa non sia rimasto nel sostrato collettivo yankee. Ed è inevitabile chiedersi quanto poco siano cambiate le dinamiche sociali rispetto agli stranieri e ai poveri. Un accostamento inevitabile per il lettore, per quanto mai esplicitato nel libro che ha anche il merito di evitare le didascalie inutili. Ma soprattutto, da italiani, ci si trova a un certo punto a parteggiare per chi cerca di ribellarsi a quel sistema crudele e iniquo che punisce Sacco e Vanzetti contro ogni evidenza giuridica, almeno fino a che non diventano carnefici, come Buda. Quindi Nero d’Inferno è anche un libro politico, anzi, forse soprattutto. Cavezzali riesce nella non facile impresa di tenere la giusta distanza da un protagonista che non diventa un eroe, ma nemmeno un mostro.

Le tante verità possibili del libro, costruito a mosaico facendo parlare voci diverse, non si lasciano rincondurre a una grande verità unica e finale. Chiuso il libro le domande su immigrazione, ricchezza e povertà, battaglia politica, terrorismo e pacifismo sono più di quelle che potevano affollarci la testa prima di iniziarlo. Ogni cliché, da una parte e dall’altra, è ribaltato. E anche quel titolo che può sembrare così “frase fatta” ha invece un suo perché, eccome: è il colore del lucido da scarpe preferito da Michele Buda in versione calzolaio, nella sua Savignano sul Rubicone.

L’unica certezza con cui ci troviamo è la conferma di ciò che avevamo pensato dopo il primo libro: Matteo Cavezzali è davvero uno scrittore di talento e i premi che sta vincendo (ultimo in ordine di apparizione per Icarus è il prestigioso Comisso, insieme peraltro a un altro ravennate, Franco Gabici) sono meritatissimi. Tra i critici c’è chi, come Gian Paolo Serino (tra i primi a capire il potenziale di Stoner, per capirci) lo ha già candidato allo Strega. Ma Cavezzali è giovane, dice che i premi non gli interessano. A noi quello che interessa è che a questo libro ne segua (possibilmente piuttosto presto) un altro, altrettanto fastidioso, urticante, spregiudicato, coraggioso.

Per chi volesse ascoltare dal vivo l’autore, Cavezzali sarà il 13 novembre alla Biblioteca Classense a Ravenna alle 18, il 14 novembre alla biblioteca di Villanova di Ravenna alle 21, il 28 novembre al Granaio di Fusignano e il 29 novembre alla Granadilla di Forlì alle 20.30.

Federica Angelini

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