Un’opera per cui sono state necessarie 250 ore di costruzione, al termine di 450 ore di progettazione, realizzata con 800 mattoncini diversi, 130mila in totale.
La San Vitale di Lego è alta 1,3 metri e larga e lunga 1,5 metri. Qui sotto un video che rende l’idea…
Mentre fa discutere la mancata adesione di Predappio, l’Amministrazione comunica di aver contribuito al progetto
Mentre fa discutere la mancata adesione del Comune di Predappio, anche peril 2020 il Comune di Cervia comunica di aver contribuito al progetto “Promemoria Auschwitz”, promosso dall’associazione “Centro per la Pace Loris Romagnoli” di Cesena.
Sono 11 gli studenti di Cervia che parteciperanno il prossimo anno al progetto “Promemoria Auschwitz” rivolto a tutti i ragazzi che frequentano le scuole superiori di Forlì-Cesena e che visiteranno anche il lager di Auschwitz.
Il progetto ha l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo delle giornate e degli avvenimenti che hanno segnato la storia italiana nel periodo della seconda guerra mondiale, “per sensibilizzare le nuove generazioni ad una cultura di democrazia e libertà e insegnando ai ragazzi la storia che li ha preceduti”.
Il percorso educativo oltre ai laboratori di studio prevede come ogni anno l’iniziativa “Il treno della memoria”, una visita al campo di sterminio di Auschwitz.
Complessivamente in questi anni sono 65 gli studenti residenti nel territorio di Cervia frequentanti gli istituti di Forlì-Cesena che hanno aderito al progetto.
«Siamo orgogliosi di aderire a questo progetto – dichiara l’assessore alla Pace Michela Brunelli – perché proprio in tempi come questi di negazionismo è necessario mantenere alta l’attenzione. Le istituzioni soprattutto hanno la responsabilità verso i giovani di educare a non dimenticare, a rimarcare il discrimine fra lecito ed illecito, giusto ed ingiusto, bene e male, fra l’umanità degradata e una società civile, aperta alle differenze. Per questo stiamo programmando una serie di iniziative che diano grande risalto alla pace, alla non violenza, al rispetto dei diritti umani».
Ferito anche un altro agente. È successo in via Oriani, a Ravenna
Una ragazza imolese – di origini cilene – di 21 anni è stata arrestata nella notte tra venerdì e sabato da polizia e carabinieri.
La giovane è stata sorpresa nel proprio cortile da un residente di via Oriani, in centro a Ravenna, che ha chiamato il 112.
La ragazza – con alcuni precedenti per furto – era ubriaca fradicia e, al loro arrivo, ha iniziato a ingiuriare le forse dell’ordine, opponendo una strenua resistenza, tanto da provocare una frattura alla falange di una mano di una poliziotta e ferire a un polso anche un altro agente, infortunatosi tentando di schivare un pugno.
La 21enne ha passato la notte in camera di sicurezza in attesa della direttissima. Il giudice del tribunale di Ravenna, dopo la convalida dell’arresto ha rinviato la celebrazione del processo a febbraio, applicando nei confronti della giovane la misura cautelare dell’obbligo di dimora nella provincia di Bologna.
Biglietti sold out in prevendita. In arrivo altre date per l’ex leader delle Fecce Tricolori
Sold out ieri sera (8 novembre) al Bronson di Madona dell’Albero per il ritorno di Titta, con tanti ravennati che sui social cercavano biglietti, non più disponibili alle casse in quanto andati esauriti in prevendita.
Si trattava del ritorno su un palco dopo aver sconfitto un tumore di Giuseppe “Titta” Tittarelli, storico cantante ravennate noto per essere stato il leader della band di rock demenziale Le Fecce Tricolori e da anni impegnato in una carriera solista, sempre all’insegna dell’irriverenza.
«È stato bellissimo, grazie a tutti», ha commentato su Facebook al termine di una serata che è stata una grande festa, con tanti ravennati che si sono ritrovati ad applaudire (per esempio) il classico momento “strip”, con Titta che resta in perizoma sul palco, come abitudine tanti anni fa.
Le prossime date del “dottore dell’amore” (come viene chiamato dai fan) sono il 23 novembre alla Casa del Popolo di Giovecca, il 6 dicembre al Full Moon di Cervia e il giorno di Natale al circolo Blackstar di Ferrara.
Il caso alla spa del polo chimico, il cui titolare ora rischia anche per “falsa testimonianza”
Era stato licenziato tre volte nel giro di quattro mesi, due volte per “giusta causa” e una per “giustificato motivo oggettivo”. L’azienda, tra le altre cose, gli contestava di aver gonfiato ore di lavoro di una ditta esterna e di aver addebitato all’impresa costi sostenuti a scopi personali. Fatti, però, considerati «insussistenti» dal giudice del lavoro Dario Bernardi, basati su «congetture, nemmeno esplicitate», senza alcuna prova e all’insegna di «una stupefacente genericità dei dati esposti».
Una sentenza schiacciante, arrivata un anno dopo la prima lettera di licenziamento inviata dalla Cfs Europe – società per azioni del comparto chimico ravennate – a quello che era il proprio responsabile dei sistemi di automazione e sicurezza degli impianti, il 52enne manager ravennate Maurizio Patrizi. Che aveva subito allertato i sindacati e che ha messo in piedi un ricorso insieme all’avvocato Federica Moschini.
A riportare la notizia i quotidiani locali in edicola oggi, sabato 9 novembre.
I tre licenziamenti sono quindi stati annullati dal giudice che ha condannato l’azienda a reintegrare Patrizi, riconoscendogli anche un’indennità risarcitoria di 12mila euro. Ora il manager potrà accettare il reintegro oppure in alternativa incassare 15 mensilità arretrate (stando alle informazioni del Carlino, Patrizi sembra intenzionato a non rientrare in azienda).
Il giudice del lavoro ha anche inviato alla procura una segnalazione per valutare nei confronti del titolare dell’azienda l’ipotesi di falsa testimonianza, avendo fornito una versione diversa da quella degli altri testimoni sentiti. Secondo il giudice, infatti, l’azienda avrebbe sostanzialmente cercato di far fuori un dipendente sgradito, assumendo tra l’altro nel frattempo nuovo personale con gli stessi compiti.
È presumibile che Cfs Europe stia già preparando il ricorso.
Si tratta di un modenese in vacanza a Ravenna. Il pesce è in cura al centro Cestha
Individuato l’uomo che ha preso a bastonate il trigone, questa estate a Casal Borsetti.
La polizia locale di Ravenna, a conclusione di indagini dirette dalla Procura della Repubblica, ha denunciato infatti un 57enne residente nella provincia di Modena, considerato l’autore degli atti di maltrattamento commessi lo scorso 26 agosto.
L’uomo, che si trovava in vacanza a Ravenna, è stato individuato grazie alle testimonianze dei bagnanti presenti all’epoca dei fatti e – sottolineano dalla polizia locale – allo sviluppo investigativo dei “pochi, ma decisivi, elementi raccolti”. Tra cui, immaginiamo, anche il video circolato sul web.
Il trigone, ribattezzato Sole, è stato preso in carico dal centro Cestha di Marina di Ravenna, dove non è più in pericolo di vita e, anzi, potrebbe presto essere rilasciato nuovamente in mare.
Arrestati un 22enne e un 24enne. Al B&B trovati altri 50 grammi di cocaina e 7mila euro in contanti
In vacanza a Ravenna, due giovani spacciatori sono stati arrestati dai carabinieri grazie a un incidente stradale. I due, infatti, un 22enne e un 24enne rumeni, a bordo di una Porsche Cayenne, sono rimasti coinvolti in un incidente alle porte della città con altri connazionali, con cui hanno litigato non trovando un accordo sulle responsabilità del sinistro.
Giunti sul posto, dopo aver ricostruito la dinamica dell’incidente i carabinieri hanno trovato sulla Porsche dieci dosi di cocaina e 2mila euro in contanti. Al Bed & Breakfast dove erano alloggiati, perquisito successivamente, altri 50 grammi di cocaina e oltre 7mila euro in contanti.
L’arresto è stato convalidato dal giudice che, a seguito di richiesta dei termini a difesa, ha fissato una nuova udienza imponendo ai due, sino ad allora, il divieto di ritorno nella provincia di Ravenna.
Si tratta di Maurizio Piolanti. Opererà per rafforzare la continuità di cura tra ospedale e territorio e implementare le Case della salute
Asinistra il dottor Piolanti, a destra il sindaco Ranalli
Cambio al vertice per il Distretto sanitario lughese: il dottor Maurizio Piolanti è succeduto alla collega Marisa Bianchin nel ruolo di direttore.
Piolanti, laurea in Medicina e chirurgia a Bologna nel 1981, è specializzato in igiene e medicina preventiva e ha alle spalle vari master e una carriera in direzione di strutture legate alla cura dei disabili e degli anziani, nell’ambito sia territoriale che ospedaliero.
Se il Distretto è il punto privilegiato delle relazioni fra azienda ed enti locali, in particolare per il settore delle cure primarie e dell’integrazione fra servizi sociali e sanitari, il compito del direttore è quello di regolare tali rapporti, garantendo lo sviluppo degli interventi socio sanitari nonchè la programmazione delle risorse.
L’area di Lugo, con una popolazione di circa 102mila abitanti distribuiti nei nove Comuni dell’Unione della Bassa Romagna, si caratterizza demograficamente per una diminuzione della natalità e un aumento considerevole della popolazione anziana. Significativa è anche la presenza straniera. Questo comporta che a fronte di un basso rischio di mortalità infantile si registri un aumento d’incidenza delle patologie neoplastiche, delle malattie del sistema circolatorio e più in generale delle patologie croniche, fattore quest’ultimo certamente correlabile al progressivo invecchiamento della popolazione.
Le risposte che la nuova direzione del Distretto intende offrire prevedono un approccio multi professionale e multidisciplinare al paziente, in forte integrazione con il mondo del sociale, con il mondo del volontariato e con il terzo settore. «In particolare – afferma Piolanti – sono già attivi e saranno ulteriormente implementati percorsi diagnostico-terapeutici per i pazienti diabetici, per i pazienti affetti da broncopneumopatia ostruttiva cronica e presto anche per i pazienti con scompenso: la medicina d’iniziativa e di prevenzione diventerà sempre più importante».
Per garantire una maggior efficacia degli interventi e un’assistenza sanitaria più capillare all’interno del territorio, la direzione si impegnerà poi anche nella implementazione di nuove Case della salute e di nuove forme di aggregazione medica fortemente strutturate. Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco Davide Ranalli: «In questi anni abbiamo cercato di costruire condizioni che permettessero ai pazienti di superare una situazione di solitudine di cui molti soffrono e abbiamo voluto dare ai cittadini una struttura il più possibile vicino a loro su cui contare. A questo scopo un ruolo importante lo giocheranno le Case della salute, quelle esistenti e quelle in via di realizzazione, che consentono di ridurre il senso di distanza dalle cure».
Continua a tenere banco la decisione del Primo cittadino di togliere la delega all’Urbanistica all’assessore Piroddi, che poi si è dimesso
Il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi
Resta caldissimo il dibattito a Faenza nella maggioranza di centrosinistra. A pochi mesi dal rinnovo del voto amministrativo, infatti, a tenere banco è la querelle tra il sindaco Giovanni Malpezzi, che nei giorni scorsi ha deciso di prendere in mano la delega all’Urbanistica, e la lista Insieme per Cambiare, per questo motivo uscita dalla maggioranza, con le dimissioni dell’assessore Domizio Piroddi, che oltre all’Urbanistica di cui è stato privato, aveva anche le deleghe alle Attività produttive e allo Sviluppo Economico.
Ora arriva la replica del sindaco alle accuse della lista che aveva lanciato proprio la candidatura a sindaco di Malpezzi dieci anni fa.
«Provo grande amarezza per le dichiarazioni di Insieme per Cambiare al fine di giustificare l’uscita dalla maggioranza, tante sono le falsità messe nero su bianco nel tentativo maldestro di passare come vittime di chissà quali trame oscure», scrive Malpezzi, che ribadisce la propria posizione.
«La motivazione che mi ha indotto ad assumere direttamente la delega alle materie urbanistiche è derivata esclusivamente dall’esigenza di seguire in prima persona le fasi conclusive degli Accordi operativi urbanistici e l’impostazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), ambiti gestiti nell’ultimo periodo con impronta autoreferenziale. Garantire che l’azione amministrativa sia totalmente trasparente e non soggetta ad alcun tipo di condizionamento fa parte di quelle responsabilità che un sindaco deve necessariamente assumersi, facendo i conti innanzitutto con la propria coscienza. Tutte le altre congetture non mi riguardano e le lascio ai retroscenisti».
«Anche perché – continua Malpezzi – la vera domanda da porsi è: se davvero il sindaco fosse l’uomo cattivo dipinto ieri, perché Insieme per Cambiare è rimasta in maggioranza tutto questo tempo? Perché non ha prodotto in questi anni neppure un atto politico o amministrativo in consiglio comunale per denunciare la situazione? La risposta è semplice. Perché la tesi esposta ieri non regge alla prova dei fatti e le accuse formulate sono infondate e pretestuose. Non più tardi di un anno e mezzo fa, infatti, il sottoscritto “sindaco prevaricatore” si è privato delle deleghe alle attività produttive e allo sviluppo economico per trasferirle all’assessore Domizio Piroddi. Un fatto inedito per due motivi: perché non erano intervenute elezioni intermedie tali da certificare una crescita di consenso da premiare, e perché – credo per la prima volta nella storia politica della città – un unico assessore assommava in questo modo le pesanti deleghe urbanistiche e produttive, cioè l’intero ambito di rapporto con le forze economiche della città. In tale occasione ho assecondato l’insistente richiesta di maggior visibilità per l’assessore Piroddi e la sua lista civica con un’unica condizione, che venisse garantito il confronto e coordinamento con il sindaco. Così non è stato».
«Non esprimo infine valutazioni politiche che competono ai partiti. Non posso però non annotare una questione: dichiarare in maniera esplicita di sedersi al tavolo del confronto con l’attuale maggioranza di centro sinistra in vista delle elezioni comunali dell’anno prossimo, non per parlare di programmi e delle prospettive future della città, ma per porre veti sulle persone, chiunque esse siano, e dichiarare che, in fondo, destra e sinistra sono uguali, a mio modo di vedere è un atteggiamento sbagliato che avvelena il clima politico e i rapporti interpersonali».
«Quasi dieci anni fa, Insieme per Cambiare è stata la lista che ha lanciato la mia candidatura a sindaco. Eravamo allora poco più di un gruppo di amici entusiasti dell’avventura che stava iniziando. Perfino il simbolo del 2010 fu definito da un mio scarabocchio su un foglio. Nonostante abbia la coscienza a posto, anche solo per questi motivi affettivi ammetto la delusione per questo epilogo da me certamente non voluto. Contestualmente assicuro il mio massimo impegno per garantire, ancora più di ieri, collegialità e compattezza tra gli assessori e le forze politiche di maggioranza».
Appuntamento il 16 novembre alla Campaza. Per celebrare l’anniversario è stata commissionata un’opera a Mimmo Paladino
Un grande evento pubblico per soci, dipendenti, clienti e fornitori, per festeggiare i primi 120 anni di storia del Consorzio Agrario di Ravenna. L’appuntamento è fissato per sabato 16 novembre alla Campaza di Fosso Ghiaia, dove sarà allestito a partire dalle 9 un grande spazio espositivo.
Alle 10 si svolgerà il convegno dal titolo “I servizi al centro. Il consorzio agrario per un’agricoltura che cambia”, al quale parteciperanno Raimondo Ricci Bitti e Massimo Masetti, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio, Antonio Patuelli, presidente dell’Abi e della Cassa di Ravenna, Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, e Denis Pantini, responsabile Area Agroalimentare di Nomisma. Ospite d’onore la ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova.
Il Consorzio Agrario di Ravenna, da sempre punto di riferimento del mondo agricolo del territorio, detiene importanti quote di mercato in tutta la provincia sia nei mezzi tecnici istituzionali (agrofarmaci, fertilizzanti, sementi, carburanti agricoli) che nelle macchine agricole. L’esercizio 2018 è stato chiuso con un valore della produzione di circa 111 milioni di euro, 9 in più rispetto al bilancio 2017.
La ministra Bellanova
«Sostenibilità, salubrità, innovazione e mercato: attorno a queste quattro parole – dichiara il presidente Raimondo Ricci Bitti – ruota oggi il ruolo del Consorzio Agrario di Ravenna, che è ancora oggi lo stesso dei padri fondatori: fornire servizi utili all’agricoltura. Oggi declinare questa mission significa riuscire ad intercettare le esigenze dell’industria alimentare, interpretando il trend dei mercati e consigliando ad esempio una certa produzione anziché un’altra. Siamo inoltre chiamati oggi più che mai ad adeguare le nostre risposte a fenomeni di stretta attualità per il comparto quali i mutamenti climatici«.
«I produttori che si servono del Consorzio mostrano un elevatissimo grado di fidelizzazione sia per gli acquisti di merce che per i conferimenti di cereali – spiega il direttore Massimo Masetti –. Gli elevati standard qualitativi garantiti nella commercializzazione dei cereali hanno reso possibile in questi anni l’accreditamento del Consorzio quale fornitore affidabile da parte delle principali industrie di trasformazione del settore».
Per la ricorrenza dei 120 anni il Consorzio ha commissionato un’opera celebrativa al pittore e scultore Mimmo Paladino, tra i più importanti artisti italiani viventi.
L’azienda alimentare sponsorizza la 10,5 km, la manifestazione più partecipata della Maratona di Ravenna
Antonio Montanari del gruppo Martini (a destra) durante la presentazione alla stampa della Maratona
Si è imposta come uno degli appuntamenti più attesi nell’ambito della Maratona di Ravenna Città d’Arte, con un aumento degli iscritti di oltre il 200 percento rispetto alla prima edizione. Saranno infatti oltre 7.500 (sugli oltre 12mila iscritti totali alla manifestazione) i partecipanti alla “Martini Good Morning Ravenna” la 10,5 km definita dagli organizzatori come “manifestazione ludico-motoria”, a cui possono partecipare davvero tutti gli sportivi, da chi vuole semplicemente camminare a chi invece vuole correre ma non insieme agli agonisti della maratona e mezza maratona. Una grande festa che si snoda in un percorso che tocca i monumenti Unesco, all’insegna della voglia di partecipare.
A far aumentare il numero dei partecipanti ci ha pensato la stessa azienda main sponsor e che dà il nome all’evento, il Gruppo Martini, che ha regalato l’iscrizione a tutti i suoi collaboratori, invitandoli a presentarsi ai “blocchi di partenza”. «Abbiamo scelto di esserci anche quest’anno – ha annunciato Antonio Montanari board of directors del Gruppo Martini – perché la scorsa edizione è stata una grande sorpresa, molto positiva e per questo, abbiamo pensato di aprire le porte ai nostri a tutti i nostri dipendenti».
Eventi come la Maratona – continua la nota del grande gruppo alimentare (con sede a Castiglione di Ravenna) – rappresentano bene la vision aziendale “che si riconosce nell’impegno continuo e costante che lo sport richiede”.
Si tratta del più antico dell’Occidente. Investimento da 3 milioni. All’interno troverà spazio anche la biblioteca diocesana
La facciata del nuovo Archivio
Manca poco all’inaugurazione della nuova sede dell’Archivio Arcivescovile di Ravenna, attualmente nel seminario del Duomo. Si tratta del più antico archivio dell’Occidente, che vanta una continuità ininterrotta dal V secolo e che custodisce alcuni gioielli inesimabili come il documento papiraceo dell’anno 557 con il nome dell’imperatore Giustiniano, la bolla pontificia in papiro più antica (anno 819), la più antica canzone in volgare italiano e anche una partitura autografa di Gioacchino Rossini (del Credo della Messa, del 1808).
Aprirà a pochi passi da piazza Duomo, al posto dell’ex cinema Roma (all’incrocio tra via Guidarello Guidarelli e via Don Angelo Lolli), grazie a un restauro affidato dalla Diocesi allo studio di architettura ravennate Nuovostudio, per un investimento complessivo che supera i 3 milioni di euro. Si tratta di uno spazio di circa 1.200 metri quadrati di superficie, ripartito su tre piani, al cui interno, oltre all’archivio, sorgerà anche la Biblioteca Diocesana, costituita dal patrimonio librario del Seminario, unitamente a quello Arcivescovile e ai numerosi fondi librari che sono stati donati nel corso degli anni, per un totale di circa 90.000 volumi.
Nelle foto qui sopra alcuni scatti dell’interno, in attesa dell’allestimento, pubblicati sui propri canali social da Nuovostudio.