sabato
19 Luglio 2025

Bilancio 2018: Ravenna Holding distribuisce 8,2 milioni di euro agli enti soci

Rispetto alle previsioni i conti sono migliorati per 1,4 milioni di euro. La quota in Hera si è ridotta dal 5,32 al 5,15% per la vendita di 2,5 milioni di azioni

RAVENNA 17/02/2015. CONFERENZA STAMPA RAVENNA HOLDINGUn risultato netto pari a 12,6 milioni di euro con un miglioramento rispetto alle previsioni di 1,4 milioni. Questo è il risultato di bilancio di Ravenna Holding.  La società si presenta al 31 dicembre 2018 con un capitale sociale di 416.852.338 euro a seguito della riduzione volontaria per un ammontare di 15 milioni di euro deliberata lo scorso agosto, al fine di garantire introiti straordinari per glienti Soci. Il patrimonio netto della società al 31 dicembre 2018 è pari a euro 470.928.195, significativamente superiore al valore del capitale sociale. Il valore delle partecipazioni a bilancio è di  343.811.725 euro.

La partecipazione in Hera si è ridotta leggermente dal 5,32% al 5,15%, a seguito della vendita di circa  2,5 milioni di azioni avvenuta nel 2018, per finanziare parzialmente la riduzione volontaria di capitale sociale deliberata dai soci. La vendita delle azioni Hera a condizioni favorevoli ha permesso di ottenere una plusvalenza di quasi 2,7 milioni di euro.  Inoltre i  proventi per il servizio di service amministrativo prestato a favore delle società controllate e partecipate (pari a euro 945.400 nel 2018) registrano un incremento legato ai processi di razionalizzazione nel gruppo.

Nel Gruppo Ravenna Holding si è consolidato il raggiungimento del pieno equilibrio gestionale da parte di tutte le società controllate e partecipate. Il mantenimento di tale obiettivo si ritiene strategico, pur ricordando che tutte le società del gruppo erogano servizi di interesse generale: pertanto il perseguimento di positivi risultati economici va sempre affiancato da una grande attenzione alla qualità dei servizi erogati. Tutte le società, nell’ultimo triennio, hanno chiuso i bilanci in utile e prodotto un flusso di cassa positivo, rispettando gli obiettivi assegnati per gli indicatori economico-patrimoniali; inoltre tutte hanno ottenuto risultati operativi e gestionali positivi.

Il bilancio consolidato della Holding, che consolida integralmente le 4 società controllate del “gruppo ristretto” (complessivamente circa 290 dipendenti) presenta un valore della produzione pari a oltre 90 milioni di euro e un utile netto pari a 14,7 milioni di euro.

Visti i risultati molto positivi, e valutati anche gli ottimi presupposti per l’esercizio 2019 in base ai bilanci presentati dalle partecipate, il consiglio di amministrazione ha previsto di confermare la proposta agli azionisti di distribuire complessivamente dividendi per circa 8,2 milioni di euro, garantendo gli stessi dividendi in valore assoluto percepiti nei tre anni precedenti.

 

«Mia madre 71enne ricoverata dopo 30 ore di attesa in ospedale a Ravenna»

L’anziana, da tre mesi in sedia a rotelle, è entrata per alcune analisi. La richiesta di ulteriori accertamenti ha portato ad un ping pong tra i reparti concluso scolo il pomeriggio successivo. La denuncia di Lista per Ravenna

Ospedale Corsia 680x365 CTrenta ore di attesa per un ricovero. Questa è l’odissea che Alvaro Ancisi (LpRa) denuncia raccogliendo la segnalazione di una persona che aveva portato, lo scorso 7 giugno, la madre all’ospedale. La donna – 71enne e da tre mesi costretta su una sedia a rotelle – aveva in mano una richiesta urgente di visita specialistica per una contaminazione da stafilococco. Visita effettuata alle 11.30 dopo la quale la dottoressa ha mandato la signora a fare altri esami al pronto soccorso. «Veniamo accolti al pronto soccorso alle 12:47 con codice verde. L’odissea comincia da quest’ora», racconta il figlio.

«Mia madre viene rimbalzata da lì a vari reparti, da cui viene sempre rispedita indietro per mancanza di posti letto. Un ping pong che si conclude solo sabato pomeriggio alle 18,30 circa, quando finalmente si libera un letto nel reparto malattie infettive, dove mia madre viene ricoverata 30 ore dopo l’arrivo in ospedale. Per tutto questo tempo, una paziente ultrasettantenne, non in grado di deambulare e che non dovrebbe essere sottoposta a stress fisico o psichico per via di un intervento chirurgico subìto circa tre settimane prima, è rimasta depositata, immobile, su una barella, senza mangiare (perché doveva fare la Tac) e senza l’offerta di un bicchier d’acqua. Il tempo passato non è servito neppure perché fossero effettuata la Tac e l’analisi microcolturale richieste da vari medici».

Il figlio della paziente non punta però il dito contro il personale: «Non pretendo certo di ricevere le scuse da parte dell’Ausl o da chi prende le decisioni in Regione, ma le scuse dovrebbero essere rivolte soprattutto al personale ospedaliero: medici, infermieri, operatori socio-sanitari che quotidianamente lavorano in condizioni organizzative e strutturali pessime. Non so di preciso cosa sia successo, ma sicuramente il livello del servizio sanitario è ad oggi in condizioni pietose. Penso che non sia più il momento di infilare la testa sotto la sabbia, ma quello di chiamare le cose con il loro nome: malfunzionamenti di un sistema destinato inevitabilmente al collasso».

Lista per Ravenna è in attesa di una risposta sul tema sanitario per un’interrogazione presentata lo scorso 5 aprile: «Oggi – dice Ancisi – avanzo questa sola domanda: come valuta, oltre il limite del fatto particolare, il caso estremo qui sopra esposto, affinché non succeda mai più a nessun altro»

Crisi Mercatone Uno, la Cassa sospende le rate dei mutui dei lavoratori

Iniziativa della banca a favore del personale coinvolto nel fallimento della catena di grande distribuzione. La Regione intanto sollecita il Ministero per gli ammortizzatori sociali

I dipendenti del Mercatone in regola col pagamento delle rate di mutui con la Cassa di Ravenna potranno chiedere la sospensione, per la durata massima di dodici mesi, delle rate dei mutui ipotecari in essere. È una delle iniziative deliberate dalla banca per sostenere le famiglie in difficoltà per la crisi della catena di grande distribuzione con un punto vendita in provincia di Ravenna, a Russi, e circa 1.800 dipendenti in Italia.

Intanto la Regione chiede al Ministero di accelerare i tempi. L’assessore alle Attività produttive Palma Costi, sollecita Luigi Di Maio a trovare una soluzione «a fronte della grande difficoltà che stanno vivendo i lavoratori senza reddito, senza ammortizzatori e impossibilitati a cercare un altro lavoro. Procedere con tempi immediati è fondamentale». Le preoccupazioni sono emerse nell’ultimo incontro tenutosi a Bologna venerdì scorso negli uffici regionali. Tra le richieste avanzate quelle di «di accelerare il Decreto per la nomina dei Commissari, precondizione per avviare i percorsi a tutela dei lavoratori nonché l’autorizzazione alla proroga degli esercizi d’ impresa».

Necessarie anche le convocazioni dei tavoli ministeriali «per la retrocessione del ramo di azienda e per l’avvio della cassa integrazione straordinaria da parte dello stesso Ministero del Lavoro». Da istituzioni e sindacati anche un appello a«“procedere alla veloce liquidazione del Tfr dei lavoratori per cui Inps ha confermato la copertura, e convocare presso il Mise le associazione dei Consumatori, per definire una strategia condivisa a livello nazionale a tutela dei clienti».

Nei giorni scorsi la Regione aveva sollecitato anche l’Associazione banche italiane e gli Istituti di credito emiliano-romagnoli, affinché procedessero alla sospensione dei ratei dei mutui e dei prestiti per i lavoratori coinvolti, con alcune risposte positive. Richiesta a cui la Cassa, come si è visto, ha subito dato seguito.

 

Una webserie dedicata a Ravenna, prodotta dall’ufficio Turismo del Comune

A vincere il contest è Simone Pelatti. L’assessore: «Per una migliore promozione stiamo presidiando i social»

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I vincitori del progetto web serie

Sabato si è svolta la premiazione del progetto “#myRavenna – la webserie” dedicato ai creativi che avevano preso parte al video contest “#myRavenna – Be Inspired” dello scorso autunno.

Vince all’unanimità “Contrasto” di Simone Pelatti e la sua web serie verrà nei prossimi mesi prodotta dall’ufficio Turismo del Comune e pubblicata sui canali social ufficiali di Ravenna Tourism e #myRavenna.

Menzione d’onore è stata attribuita al progetto Passaporto di Alice Fabbri.

A selezionare il progetto vincitore, la giuria composta da Maria Grazia Marini, Maria Martinelli, Davide Zanza, Simone Bachini, Elisa Bonaccorso, Simone Bachini.

«Siamo partiti dal contest “myRavenna be inspired” un anno fa e vista la buonissima risposta  abbiamo coinvolto i partecipanti e organizzato un laboratorio per la produzione di web series per la promozione della città – spiega l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – per una migliore promozione stiamo presidiando con contenuti autentici tutti i canali attraverso i quali possiamo raccontare col giusto tono la nostra Ravenna, in particolare sulle piattaforme social la nostra strategia ha tra gli obbiettivi quello di favorire la produzione di contenuti dalle persone che nei loro ruoli cittadini, visitatori, professionisti, artisti che siano, si trasformano in ambasciatori della città. È su questo filone che si inserisce questo progetto, ripercorrendo altre iniziative come la maratona fotografica arRAngiati».

Il giro del mondo in bici risale l’Africa: ora in Ghana, a casa nel 2020

I fratelli Giovanni e Francesco Gondolini sono in viaggio da anni e ora puntano le ruote verso Ravenna ma c’è ancora tanta strada da fare. Pubblichiamo il loro racconto da Tanzania e Malawi

Prosegue ora sulle strade del Ghana l’avventura di Giovanni Gondolini, il cicloturista che nel 2013 è partito da Ravenna per completare il giro del mondo in bicicletta. Il ravennate è in compagnia del fratello Francesco che lo ha raggiunto in Sudamerica nel 2017 diventando il suo compagno di viaggio dopo i primi quattro anni passati pedalando accanto all’amico Marco Meini che si è fermato in Canada dove ora convive. Giovanni è in viaggio da oltre 2.200 giorni, ha attraversato 54 Paesi per un totale di quasi 80mila km percorsi, Francesco invece è al 17esimo paese e 27mila km.

Ravenna&Dintorni ha raccontato il loro viaggio sin dal principio, ospitando sulle nostre pagine online o del settimanale il diario di viaggio del Magio Bike Tour (Magio è il nome con cui è nato dalla contrazione di Marco e Giovanni). Ora i due fratelli ci scrivono da Accra, capitale del Ghana: ammettono che cominciano a sentire la voglia di casa e ci aggiornano sugli spostamenti dell’ultimo periodo. Dopo Uganda e Ruanda – molto sterrato su infinite colline e laghi – i due hanno sorvolato la Repubblica democratica del Congo – troppo rischioso attraversarla via terra a causa di guerriglia, instabilità politica e focolai di Ebola – con un piccolo aereo bimotore, così piccolo che le bici non sono riuscite ad entrare in stiva e sono state trasportate a parte. Sui pedali nel Congo francese, poi Camerun sulla costa occidentale. Non è stato possibile ottenere il visto per la Nigeria e così sono ripartiti dal Benin, poi Togo e Ghana. Le rotta ora prevede Costa d’Avorio e Guinea. Confermato il rientro in Italia verso i primi mesi del 2020. Di seguito pubblichiamo due resoconti firmati da Giovanni che parlano di Malawi e Tanzania.

Tanzania, voglia di tornarci
Nelle alte piantagioni di tè ho ritrovato l’armonia. Il verde intenso di questo fantastico cespuglio ha potere rilassante mentre lo ammiri a perdita d’occhio su colline dolci. E poi lo bevi, il dolce diventa amaro e il verde diventa oro in tazza.
Nelle terre basse del Mikumi National park ho percepito l’energia della natura come un brivido nella schiena. Il giallo maculato delle giraffe, il bianco e nero striato delle zebre, il grigio increspato degli elefanti e l’ocra vellutato delle gazzelle sono alcuni colori di quella bellezza unica che è un animale quando è in libertà.
Nei vicoli di Stone Town ho apprezzato la civiltà araba nel fascino della sua architettura e nel misticismo delle sue moschee. Qui l’uomo arabo ha sposato l’Africa nera e il risultato è un mercato che sa di Marrakech e Nairobi allo stesso tempo. Stone Town è vitalità.
Nelle bianche spiagge di Zanzibar ho goduto della pigra pace e della eterna malinconia che è l’oceano protetto dalla barriera corallina. A Zanzibar il tempo si ferma perché nell’irrequieto far festa e nel dolce far niente confondiamo spesso l’alba con il tramonto.
Nei pendii del Kilimangiaro ho sentito la forza del mito, ho captato come un monte possa diventare leggenda e un po’ di neve in Africa un incomprensibile miraggio. Ammirando questo vulcano spento, solitario come un uomo nei suoi pensieri, ho provato prima nostalgia e poi rispetto, e il mito di questo Monte quasi Dio è giunto fino a me.
Questa è la Tanzania che ho intravisto, poco a dire il vero per affermare di conoscerla, abbastanza per aver voglia di tornarci.

Noi muzungo sul lago Malawi
Conrad nella “Linea d’ombra” scriveva quanto fosse dolce stare in mare quando sono altri a far la direzione. Così anche noi affaticati dalla responsabilità sul dove e il come indirizzare le nostre ruote, ci siamo fatti ammaliare dall’Ilala, il traghetto merci e passeggeri del lago Malawi. Il sole è sorto da poche ore oltre le colline mozambicane a est del lago, quando noi viandanti bianchi ci mescoliamo alle genti del luogo e alle loro strabordanti merci sul molo di Monkey Bay. I motori dell’Ilala sono già accesi e una densa cappa di fumo nera oscura a tratti il cielo ostinatamente azzurro. Il capitano suona l’ultima triplice sirena e siamo tutti a bordo. A noi stranieri è dato comprare solo biglietti di prima classe e così finiamo nel ponte più alto, quasi troneggiando la fiumana di gente dei ponti bassi. Come nel Titanic, in basso, le classi più popolari, ricche di colori e odori, tra galline e maiali, tra cibo in sacche di tela grezza e bambini a tracolla di madri instancabili. Noi ricchi “muzungo” in alto, al fresco della brezza del lago, confortati da un cameriere personale e da tutta la ingiusta disparità del mondo.
Le bici assicurate affianco a noi guardano la riva allontanarsi e rifiatano. Ci sembrava che per capire meglio il Malawi bisognasse vivere questo lago gigante. Da 70 anni l’Ilala solca le sue acque spesso agitate e ancora oggi rimane uno dei mezzi più sicuri per raggiungere alcuni villaggi remoti. Penso a Livingstone che si prese per primo il merito di scoprire questo lago e con il supporto della Scozia decise di cristianizzare l’area, scelta discutibile, ma anche di porre un freno alla tratta degli schiavi che dal centro Africa facevano rotta verso il Mozambico, scelta questa meritevole.
Il lago è ancora il fulcro e l’economia del paese. Centinaia di piccole canoe di pescatori immergono le reti notte e giorno e nell’aria quasi ovunque si respira l’inconfondibile odore di pesce che si essicca al sole. Io uomo di terra soffro il forte rullare del traghetto, il lago non è calmo e come un mare incute timore. Due notti passiamo a bordo, dormendo all’addiaccio sotto un bel cielo di stelle mentre l’Africa ci scorre accanto mai silenziosa, mai scontata, mai facile.
La dolce monotonia della navigazione è spezzata solo dal fermo in ancora vicino ai villaggi. Il traghetto ha troppo pescaggio per attraccare, così rimanendo al largo viene prese d’assalto dalle canoe, in un trasbordo singolare da pirati di mare. Dopo ore di navigazione la noia o forse la curiosità vince le barriere di classe e così loro salgono da noi e noi scendiamo da loro, ai ponti bassi dove è risaputo esserci il cibo migliore senza tanti inchini e con un fondo di sincerità in più.
Come sempre mi domando per quanto tempo ancora noi bianchi occuperemo con la forza dei dollari il ponte alto e privilegiato dell’Africa. Non ho risposta ma ricordo con cinismo la immensa verità del Titanic: se la nave affonda, affondiamo tutti, ricchi e poveri.

Torna la corsa notturna in centro a Ravenna. In piazza Kennedy gare anche per bimbi

Giovedì 20 giugno ritrovo dalle 17 e partenze dalle 19.15 in avanti con la “Night run”

NIGHT RUN 02Torna per la dodicesima volta anche nel 2019 uno degli appuntamenti più affascinanti del calendario podistico in ambito romagnolo. Giovedì 20 giugno in piazza Kennedy, a Ravenna, sarà dato ancora una volta il via a “Night run”, un evento che nasce al calar del sole, proseguendo poi in notturna, che prevede un circuito di tre giri per un totale di poco più di 5 km, con la possibilità di scegliere fra Gara Competitiva o Camminata Ludico-Motoria. Due modalità di vivere il centro storico di Ravenna, tra celebri monumenti e siti storici.

Promossa da Ravenna Runners Club, società che organizza anche la Maratona di Ravenna Città d’Arte del prossimo 10 novembre, “Night Run” sarà valida come nona prova del Campionato territoriale Uisp di Corsa su Strada.

Anche per il 2019 non mancheranno le novità: la più interessante riguarda i bambini e i ragazzi, la “Speed Run”. Piazza Kennedy fungerà per una volta da pista per tutti i bambini e le bambine, ma anche per adolescenti e giovani di ogni età dai 3 ai 17 anni. Dalle ore 18, chiunque vorrà, potrà cimentarsi in una corsa breve e fulminea sui 50 metri con prove programmate in base all’età degli iscritti in maniera tale che ognuno possa confrontarsi con i propri pari età, siano essi tesserati per società di atletica e corsa del territorio, sia per tutti coloro che vorranno provare per la prima volta l’ebbrezza della corsa. Ad ogni partecipante verrà poi consegnata una medaglia a ricordo dell’evento ed un dono da parte di Ravenna Runners Club. Infine, ai giovani che faranno registrare il miglior tempo maschile e femminile verrà assegnato il trofeo “Memorial Maurizio Rivano”.

Per tutti i podisti della “Night Run”, il ritrovo in Piazza Kennedy, con apertura delle iscrizioni, è fissato dalle 17. Pronti al via dalle 19.15 con la camminata ludico motoria e a seguire, dalle 20.15, le partenze delle varie prove competitive.

Ravenna, rapina alla sala slot di viale Randi: subito preso il presunto colpevole

L’uomo ha anche lievemente ferito la cassiera, che aveva opposto resistenza

Slot
I carabinieri davanti alla sala slot di viale Randi

È stato arrestato poco dopo il colpo, nella tarda serata di domenica. A finire in manette un uomo – un cinquantenne napoletano – accusato di aver rapinato la sala slot di viale Randi, a Ravenna.

Il fatto risale al tardo pomeriggio, quando nella sala erano presenti alcuni giocatori. Il malvivente ha chiesto alla cassiera di farsi consegnare l’incasso e al rifiuto della dipendente ne sarebbe seguita una piccola colluttazione. L’uomo è poi scappato con il bottino mentre la cassiera ha riportato alcune ferite.

Poco dopo l’arresto dei carabinieri.

Rapina Slot Viale Randi
Il presunto rapinatore arrestato dai carabinieri

Incendio in un garage a Massa Lombarda: ritrovato il cadavere di un 44enne

Il ritrovamento durante l’intervento dei pompieri. La vittima era di Fruges

Il cadavere di un uomo di 44 anni è stato trovato carbonizzato dai vigili del fuoco giunti sul posto per spegnere un incendio in un garage di un’abitazione (apparentemente abbandonata) di Massa Lombarda, lungo via Piave.

I residenti hanno chiamato i pompieri nel pomeriggio di domenica, dopo aver visto il fumo provenire dal box auto, di proprietà del 44enne, Dino Pizzichillo, un operaio della Nespak di Massa Lombarda, residente a Fruges.

Truffe, Ravenna è terza in regione. Più di mille denunce all’anno

Nella classifica dei reati vengono dopo a furti e danneggiamenti. Nel conteggio figurano anche quelle online ma spesso il colpevole è fuori dal territorio

Anziani Truffa
Spesso nel mirino dei truffatori ci sono le persone più anziane

Considerando i residenti, Ravenna è una delle città della regione nella quale si consumano più truffe. La terza per la precisione, dopo Bologna e Rimini. Questo è quanto emerge scorrendo i dati Istat 2017 (i più recenti disponibili) che registrano 1.093 reati di questo tipo tra quelli di cui si sono occupate le forze dell’ordine e la procura della Repubblica.

Nel 2016 stesso ordine di grandezza (erano state cinque in più). Analizzando il dato sui cinque anni si scopre che nel 2013 le truffe denunciate erano state 996 per poi scendere a 874 l’anno successivo e risalire a quota 940 nel 2015, ultimo anno a tre cifre. Nel 2017 su 1.093 truffe, quelle consumate nel solo territorio comunale sono state 417. Rispetto al 2014 le denunce per truffa sono aumentate del 20 per cento. Dopo i furti e i danneggiamenti, quello del raggiro è il reato denunciato più spesso alle forze dell’ordine: il tasso di delittuosità specifico (che misura il numero di reati ogni centomila abitanti) per quanto riguarda le truffe è di 279,3.

Si tratta come accennato del terzo dato più alto in regione dal momento che solo Bologna (368,2) e Rimini (305) hanno un numero di truffati ogni centomila abitanti più elevato. A Rimini sui numeri assoluti la tendenza è simile a quella della città bizantina: nel 2017 sono state denunciate 1.028 truffe contro le 987 dell’anno prima. Va però detto che nel 2016 il numero era lievitato a 1.130. Nella provincia capoluogo, Bologna, le truffe sono state nel 2017 ben 3.720.
I numeri ravennati sono invece in netta controtendenza rispetto a quello dell’altra provincia romagnola. A Forlì-Cesena, dove nel 2017 si sono consumate 868 truffe e frodi informatiche, con un calo che dura dal 2014 quando il numero era nettamente superiore (1.006). Al momento il tasso di delittuosi riguardo alle truffe in questa provincia è pari a 224,4.
In tutta l’Emilia-Romagna le truffe sono state 12.123 nel 2017. In tre anni il numero totale è aumentato del 14,25 per cento. Nel 2014 infatti il dato si era assestato a quota 10.611, con apprezzabile calo rispetto all’anno precedente quando si erano registrate 11.509 truffe in totale. L’andamento non è però stato confermato e il reato è tornato a dilagare un po’ ovunque con il fenomeno dei raggiri agli anziani che vede spesso bande specializzate colpire in diverse province. In totale nel 2017 sono state fate 272 truffe ogni centomila abitanti.

Bisogna aggiungere ad onor di cronaca e a completamento dei dati che non sempre le truffe sono compiute fisicamente sul territorio: specie nel caso di denunce per frodi informatiche, capita infatti che il truffatore abiti in altre zone d’Italia e che in provincia viva il truffato.
Si pensi ad esempio ai casi, piuttosto frequenti, di vendite on line per cui viene versata la cifra pattuita ma poi il compratore non si vede recapitare a casa la merce. In questo caso a livello statistico, dato che la denuncia viene fatta nell’ufficio di polizia della vittima, si va ad ingrossare la statistica dei reati provinciali (la sede giudiziaria competente viene eventualmente decisa in un secondo momento). In generale, il diffondersi degli acquisti on line e una certa imprudenza da parte degli utenti ha portato quindi ad un ulteriore aumento generale delle truffe.

Il reato: pene da sei mesi a tre anni. Ma ci sono le aggravanti

La truffa è un reato previsto e punito dall’articolo 640 del codice penale. Il colpevole rischia da sei mesi a tre anni di reclusione. Nei casi di tentatitvi non è previsto l’arresto obbligatorio e spesso ne consegue solo la denuncia a piede libero dopo l’identificazione. La parte positiva per la vittima, in questi casi, è il recupero immediato e totale del maltolto. Le pene salgono da uno a cinque anni in caso di aggravanti: se ai danni dello Stato, se si induce il timore di un pericolo immaginario o l’ordine di un’autorità, se ai danni di una persona in condizioni di minorata difesa. L’ultima circostanza, introdotta nel 2009, si può applicare nel caso di anziani. Ma se il truffatore esce da casa con valori e denaro sottratti con qualche raggiro allora l’inquadramento è come furto.

Così Martha Graham inventò negli anni ’30 la “modern dance”

Una straordinaria antologia dedicata dalla “sua” compagnia a una fra le più grandi coreografe del Novecento. In scena per il  Ravenna Festival, lunedì 17 al Pala De André

Martha Graham DC Errand Into The Maze
“Errand Into The Maze” (foto di Hibbard Nash)

«Sono fiera di presentare il lavoro di una compagnia che ha 93 anni»: a rompere il silenzio, con misurato orgoglio davanti al sipario ancora chiuso del Teatro della Pergola di Firenze, è un’austera e bellissima Janet Eilber, direttrice artistica della Martha Graham Dance Company, la più longeva formazione della storia della danza, splendidamente sopravvisuta alla morte della fondatrice avvenuta a New York nel 1991.
Un monumento vivente alla rivoluzionaria danzatrice che stravolse i canoni della coreutica del Novecento e – lo diciamo subito – protagonista di uno spettacolo di qualità straordinaria, andato in scena, per l’appunto, lo scorso 12 giugno a Firenze, e atteso lunedì 17 a Ravenna, per il cartellone della danza del Ravenna Festival 2019.

Martha Graham DC Ekstasis
“Ekstasis” (foto di Hibbard Nash)

A partire dalla riproposizione dell’iconico Errand into the maze del 1947, magistralmente interpretato dalla prima ballerina Xin Ying. Minuta, leggera e di una grazia ipnotica, Arianna/Xin sostituisce Teseo sfidando il Minotauro/bestia interiore – ovvero la paura – mostrando un’impeccabile assimilazione della lezione contract and release e allo stesso tempo una cifra estremamente originale nel restituirla. Un’interpretazione indimenticabile per magnetismo e carisma.

Interessante e credibile la ricostruzione di Ekstasis (1933) realizzata per mano di Virginie Mécène sulla base di immagini storiche e documenti relativi all’assolo originale firmato da Graham. Il lavoro, che in origine rappresentò una svolta nella qualità del movimento studiata dall’artista, grazie alla scoperta casuale di una nuova spinta pelvica, oggi appare come la messa in movimento di una sorta di manierismo tribale, con il corpo che sonda tensioni al limite della torsione naturali di busto e bacino, ricreando figure di linee e di curve e un’eleganza minimalista che dal “molto” riconduce sempre all’essenziale.

Martha Graham Lamentattion
“Lamentation varation” (foto di Melissa Sherwood)

La Sagra della primavera di Pina Bausch rivendica qualche suggestione nel nuovo Deo (2019), un lavoro firmato da Maxine Doyle e Bobbi Jene Smith sulle musiche di Lesley Flanigan. Sarà per il tema della paura della morte affrontato attraverso una gestualità a tratti spezzata e quasi compulsiva, questa coreografia nell’alludere a Demetra e alla figlia Persefone rapita negli Inferi per sei mesi l’anno, restituisce tanto del registro emozionale vicino al Tanztheater bauschiano, sia nella rievocazione di un sacrificio necessario, sia nella incarnazione di un particolare sentire collettivo che unisce-divide gli individui davanti all’angoscia.

Lamentation variation fa parte dei lavori nuovi: realizzato nel 2007 per commemorare i tragici avvenimenti dell’11 settembre, si apre con il video dello storico Lamentation del 1930 da cui tre coreografi (Pagarlava, Paul e Keigwin) traggono differenti matrici di sviluppo per le rispettive coreografie. Tre lavori che colpiscono nel segno, restituendo un comune e struggente senso dell’assenza, una connessione tra affetti tragicamente spezzata.

Martha Graham DC Diversion Of Angels
“Diversion Of Angels” (foto di Hibbard Nash)

Degna chiosa dello spettacolo è Diversion of Angels (1948), un inno all’amore nelle età diverse della vita, quell’amore che ha segnato l’esistenza stessa di Graham attraverso pene e travagli, qui prende forma in colore e movimento partendo da una pennellata che la danzatrice notò in un quadro di Kandinskij. Un dettaglio che Janet Eilber, sorridendo dietro la sua montatura nera, ricorda per congedare lo spettacolo: «E ora, anche voi potrete andare in cerca di quella particolare striscia di rosso…».

OraSì, è il play Marino la prima tessera del mosaico per la prossima stagione

Basket A2 / La società giallorossa ha esercitato l’opzione di conferma per il regista. «Appena arrivato mi sono subito accorto di essere in un posto speciale»

Conferenza
Da sinistra, Tommaso Marino, il presidente Vianello e il direttore generale Trovato

All’indomani della nomina di Massimo Cancellieri come head coach della futura OraSì arriva anche una conferma dal parquet: il Basket Ravenna ha infatti esercitato l’opzione per la conferma di Tommaso Marino come playmaker della formazione giallorossa anche nella prossima stagione. Ecco le parole del regista ex Siena: «Sono molto contento di restare a Ravenna, non ho mai nascosto il mio desiderio di rimanere perché appena arrivato qui mi sono subito accorto di essere in un posto speciale. Sono davvero pronto per avviare qui a Ravenna un campionato fin dall’inizio, per la prima volta».

Bilancio positivo per la stagione del settore giovanile del Porto Robur Costa

Volley giovanile / Chiusa un’annata che ha portato a un consolidamento ulteriore del vivaio, che oggi annovera 213 atleti, e della sinergia col consorzio Romagna in Volley, e a risultati sul campo di assoluto valore. Costa: «Abbiamo partecipato a quattro finali regionali, con un secondo posto e tre terzi posti, e a una finale nazionale»

Consar Romagna Under 13 3x3 Finale Regionale
L’organico dell’Under 13 3×3 della Consar Romagna guidata da Minguzzi

Con la tradizionale e classica cena, nella cornice del Marinabay di Marina di Ravenna, il settore giovanile del Porto Robur Costa, gestito dalla Scuola di Pallavolo Ravenna, ha messo la parola fine sulla stagione 2018/19. E l’appuntamento è stata l’occasione per stilare il bilancio finale di questa annata, «che ha portato innanzitutto a un ampliamento e consolidamento del vivaio del club – sottolinea Roberto Costa, responsabile dell’attività giovanile – composto da otto gruppi agonistici grazie all’inserimento di una squadra Under 12, e da quattro centri di addestramento Volley S3, di cui uno femminile, per un totale di 213 atleti (96 sono quelli dell’attività dai 6 agli 11 anni), dato in assoluto superiore alle presenze registrate dal 2004, anno della ripresa della nostra attività, e che ci ha visti tornare in campo nella Junior League dopo oltre venti anni di assenza. Allo sviluppo e alla penetrazione sul territorio, ha contribuito in modo insostituibile la sinergia con Romagna in Volley, il consorzio che da Cesena riunisce quasi tutte le squadre della Romagna con 2.500 atleti e atlete provenienti dai Cesena, Rimini, Cesenatico, Cervia, Bellaria, Imola e Lugo, e che quest’anno ha ricevuto dalla FIPAV il premio per la sua attività».

La Consar Di Junior League
L’organico della Consar Ravenna di Junior League

Ma per il vivaio del Porto Robur Costa, quella che si è da poco conclusa è stata anche un’annata che ha portato risultati sul campo di assoluto valore: «Oltre al bottino pieno di titoli provinciali, abbiamo partecipato a quattro finali regionali – ricorda Costa – con un secondo posto e tre terzi posti e a una finale nazionale con la nostra Under 13 3×3 classificatasi 11ª su 28 squadre finaliste. Un applauso sincero e convinto va a tutti i nostri ragazzi per l’impegno profuso, ai nostri 13 allenatori, ai 24 collaboratori e a tutti coloro che a vario titolo hanno dato una mano importante con amore e passione per accompagnare il lavoro del nostro vivaio. E un ringraziamento doveroso va fatto a quegli enti, imprese e aziende che anche quest’anno ci hanno confermato la loro fiducia e il loro sostegno, fondamentale per mantenere e sviluppare la nostra attività che ha ricevuto dalla Fipav il riconoscimento di alto livello nazionale con il marchio di qualità Oro».

Chiusa la stagione in palestra, ma non è chiusa l’attività del club che da lunedì 17 giugno fa partire la prima delle due settimane di camp estivo giornaliero, sempre al Marinabay, a cui risultano iscritti già una settantina tra ragazzi e ragazze e poi dal 1° luglio organizza una settimana di camp residenziale, al camping Rivaverde, che ha già totalizzato una ventina di adesioni. Infine, l’ultima settimana di agosto è previsto il classico appuntamento con il camp collinare a Marradi.

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