mercoledì
24 Settembre 2025

Arrivano i samurai per sconfiggere le cimici che stanno divorando i frutteti

Un tipo particolare di vespa verrà introdotto per arginare i danni del patogeno asiatico causa di perdite ingenti

Vespa Samurai 24Per fermare l’invasione della cimice asiatica che sta creando danni massicci all’agricoltura, in particolare ai frutteti, arriva il via libera alla diffusione della vespa samurai, nemica naturale dell’insetto che ha già devastato ciliegi, albicocchi, peschi e ora anche peri, kiwi, meli e piante da vivai.

Ad annunciare la misura di contrasto – dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Dpr 102 del 5 luglio 2019 che introduce le norme necessarie a prevedere i criteri per l’immissione sul territorio di specie e di popolazioni non autoctone – è il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, intervenuto quest’oggi, 6 settembre, all’inaugurazione del Salone del Biologico (Sana) di Bologna.

«È un importante primo passo nella lotta a questo insetto che sta causando danni ingentissimi alla nostra frutticoltura – afferma Coldiretti Ravenna – ma è importante che ora si vada avanti tempestivamente anche con i risarcimenti alle aziende che hanno subito gravissime perdite e per questo occorre, come peraltro ribadito dal Presidente Prandini, che sia subito garantito un significativo rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità, perché la cimice è, a tutti gli effetti, una calamità».

La situazione, al momento, è pesantissima in tutto il Nord Italia, Emilia Romagna compresa. E proprio il Governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, questa mattina in visita all’azienda vivaistica Dalmonte Guido & Vittorio di Brisighella, ha confermato il totale appoggio istituzionale agli agricoltori nella lotta alla cimice. «Riteniamo molto positivo che Bonaccini abbia assunto pubblicamente l’impegno di portare all’attenzione della Conferenza Stato-Regione la necessità di concedere deroghe per consentire ai frutticoltori la difesa fitosanitaria – afferma il direttore Coldiretti Ravenna Assuero Zampini –. La cimice, infatti, rappresenta un flagello che mina l’intera filiera frutticola e mette a rischio migliaia di posti di lavoro non solo in agricoltura, ma in tutto l’indotto a monte e a valle della produzione».

Un flagello, quello provocato dal patogeno giunto dall’Asia, che martedì prossimo sarà al centro della riunione convocata d’urgenza dal Tavolo Verde provinciale con l’obiettivo di stilare una road map delle priorità da mettere in campo, documento che sarà poi consegnato al Prefetto di Ravenna, dichiaratosi già disponibile ad incontrare gli agricoltori e soprattutto a sostenere ad ogni livello le richieste del mondo agricolo locale.

Hera conferma: differenziata mischiata nel camion di raccolta. Chiesti provvedimenti

La multiutility ringrazia il cittadino che ha filmato l’operatore colto in fallo – dopo aver già segnalato la cosa al telefono – e si rivolge alle cooperative a cui ha affidato l’appalto perché intervengano sul personale

Rifiuti: assegnati due appalti su treHera si è rivolta alle aziende a cui ha appaltato la raccolta differenziata dei rifiuti e ha chiesto provvedimenti nei confronti dell’operatore che è stato filmato da un cittadino mentre svuotava due contenitori di tipologia diversa (carta e organico) nello stesso camion all’alba del 24 agosto scorso nella zona artigianale di Castiglione (qui il video dell’accaduto).

«Riguardo all’episodio documentato – scrive la multiutility in un comunicato – confermiamo il fermo intendimento di isolare e reprimere i comportamenti evidenziati, del tutto estranei alle indicazioni fornite dall’azienda alle cooperative che hanno avuto l’affidamento di parte dei servizi di raccolta». L’appalto è in mano una cordata di cooperative che fanno capo alla Ciclat.

Era stato Gianluca Benzoni, consigliere territoriale di Lista per Ravenna, a divulgare il video ricevuto da un cittadino che di sua iniziativa aveva deciso di appostarsi per girare un video della raccolta dopo aver già segnalato telefonicamente la cosa proprio a Hera ottenendo in risposta rassicurazioni sulle disposizioni per la raccolta: «Desideriamo ringraziare il cittadino – scrive Hera – per la segnalazione e confermare l’impegno costante e quotidiano per una raccolta differenziata di qualità, in coerenza con i rilevanti investimenti realizzati sul territorio verso la sostenibilità e l’economia circolare».

Hera ricorda infine che è sempre a disposizione per raccogliere e risolvere eventuali criticità. Per segnalazioni rivolgersi al Servizio Clienti 800 999500 (cittadini) e 800 999 700 (attività), numeri gratuiti da rete fissa e mobile, operativi dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18. In alternativa è possibile effettuare segnalazioni tramite Il Rifiutologo, la app gratuita per smartphone e tablet che copre l’intero territorio raggiunto dai servizi di Hera.

«La mia corsa in Islanda tra ghiacci, cascate e tempeste di sabbia lavica»

L’impresa di Alberto Marchesani all’ultramaratona Fire and Ice: «È stato brutale, ho avuto paura»

Marchesani Medaglia«Per un bel po’ credo che non farò più nulla del genere». È particolarmente provato, Alberto Marchesani, a poche ore dalla conclusione della sua ultima avventura (podistica) estrema, l’ultramaratona “Fire and ice”, tra il ghiaccio e i vulcani dell’Islanda. Sei tappe in sei giorni, 250 chilometri complessivi, da compiere in autosufficienza alimentare, ossia facendosi bastare in pratica quello che si porta addosso, nello zaino, tra cibo liofilizzato e calorie prestabilite.

Una corsa simile a quella che Marchesani – 41enne ravennate d’adozione, noto in città per la sua cooperativa di comunicazione, Tuco, e per essere stato nello staff di Ravenna 2019 ai tempi della candidatura a Capitale europea della Cultura – ha completato nel deserto dell’Oman come “regalo” per i suoi 40 anni. «Ma in Islanda è stata molto più dura, è stato devastante, brutale», ci racconta al telefono poche ore dopo il ritorno in Italia.

Marchesani Islanda
Marchesani durante la corsa in Islanda

Così Marchesani non si è potuto godere i paesaggi mozzafiato per cui la corsa è celebre, essendo spesso alle prese con tempeste di sabbia – «sabbia lavica, che non ti fa vedere nulla» – raffiche di vento, pioggia, nottate trascorse nel sacco a pelo, bagnato, a non più di 4-5 gradi, e soprattutto alcuni problemi fisici. «Al termine della terza tappa ho sentito molto male alla gamba sinistra (prima di partire Marchesani aveva invece problemi alla destra, ndr), era gonfia, sono andato dal dottore nel campo base e forse mi sarei dovuto subito ritirare». Invece Marchesani ha continuato il giorno dopo la corsa, aiutato dal paracetamolo, che arrivava a chiedere urlando a ogni “check” della corsa. «È stata una giornata che non dimenticherò mai, ho concluso la tappa in 12-14 ore, non ricordo, mi sono anche perso, non vedevo più le bandierine che delimitavano il percorso e ho avuto paura. All’arrivo ero talmente fuori di me che non ho pensato né a mangiare, né a cambiarmi, mi sono addormentato…».

E il giorno dopo ha ripreso la maratona, che ha terminato poi verso metà classifica, anche se il risultato in questi casi è l’ultima cosa che conta. «Eravamo 45 all’inizio, poi in 5-6, forse una decina, si sono ritirati. Io invece mi sono reso conto che non ho il senso del limite, ma ho avuto paura, è stato un po’ come sfidare la sorte».

«Il paesaggio – continua – ogni giorno ti ricorda come l’essere umano non conti nulla, tra distese di sabbia lavica che ti brucia la faccia, cascate che ti fanno un continuo casino nella testa… Ho corso sempre in solitudine e non ho mai visto nessun’altra persona, nessun altro essere vivente lungo il percorso a parte noi che correvamo. Tanto che ricordo di aver urlato, impaurito, come se avessi visto un orso, quando alla quarta o quinta tappa ho visto invece alcune persone che facevano trekking, non ero più abituato alla presenza umana». Oltre a quella dei suoi compagni di corsa, con cui si è poi finalmente potuto rilassare, dopo la tappa finale, in una sauna vicino al circolo polare artico. «Ricordo – scherza – di aver sentito l’odore più brutto della mia vita, quello di quando sono salito per ultimo nel pullman con quaranta persone che avevano appena finito l’ultimo chilometro dell’ultima tappa di un’ultramaratona…».

Cambiamenti in sei parrocchie: le nuove nomine nella diocesi di Ravenna-Cervia

Don Lorenzo Rossini
Don Lorenzo Rossini

Settembre, tempo di nomine nella Diocesi di Ravenna-Cervia.

Sono sei le parrocchie per le quali sono stati annunciati cambiamenti nella guida pastorale delle comunità, e per altre è stato designato un amministratore parrocchiale.

Tra le nomine rese pubbliche nei giorni scorsi, anche quella del direttore e del vicedirettore della Pastorale Giovanile (don Matteo Papetti e il diacono Davide Riminucci) e delle due referenti per il Servizio diocesano Tutela Minori: Annalisa Marinoni, psicoterapeuta, ed Elisabetta Coffari, collaboratrice dell’Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi.

Nuovo parroco a San Cristoforo a Mezzano è don Andrea Bonazzi, che lascia San Giuseppe Operaio. Nato a Ravenna nel 1968 e ordinato sacerdote nel 1993, don Bonazzi è anche direttore dell’Ufficio Catechistico e della Pastorale Scolastica. Assieme, a lui, a Mezzano presterà servizio don Bartolomeo Okechi Nwabeke, responsabile pastorale della Comunità nigeriana.

Al posto di don Bonazzi, a San Giuseppe operaio arriva don Lorenzo Rossini, classe 1978, direttore dell’Ufficio Beni Culturali e fino ad oggi vicario parrocchiale a Portomaggiore.

A San Paolo a Ravenna, per avvicendamenti nella famiglia dei giuseppini del Murialdo (che reggono la parrocchia) arriverà ed è stato nominato parroco, don Solideo Poletti.

Don Luigi Spada, è il nuovo direttore della comunità salesiana e parroco di SS. Simone e Giuda.

Fra’ Virgilio Andrucci assume la guida pastorale della parrocchia di Stella Maris a Milano Marittima, al posto di Fra’ Luca Volontè, che lascia la comunità per un incarico pastorale a Torino assieme al confratello, Fra’ Giampaolo Possenti. Al posto loro nel convento dei frati minori sono in arrivo i frati Giuseppe Barigazzi e Bonaventura Pini, nominati parroci coadiutori.

Ancora, don Raffaele Wojciech Szarek (nato a Glogow, in Polonia, nel 1975 e ordinato sacerdote nel 2004) è nominato parroco della parrocchia di S. Lorenzo in Casal Borsetti. Lascia Maiero, Sandolo e Portoverrara, nel ferrarese, dove è stato nominato amministratore parrocchiale don Ugo Berti, già parroco di Santa Maria Assunta a Portomaggiore.

Tra le notizie rese note nei giorni scorsi anche l’arrivo in diocesi delle consacrate della Fraternità “In Cena Domini”: suor M. Silvana Longo, suor Patrizia Cazzaro e suor Luisa Dal Degan che saranno a servizio della pastorale diocesana, risiedendo nell’ex canonica di San Giovanni Battista.

Manuel Agnelli in concerto al teatro Alighieri di Ravenna: partite le prevendite

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Manuel Agnelli in concerto a Forlì, in una foto di Nicola Dalmo

Sono partite le prevendite per il tour autunnale in versione solista di Manuel Agnelli, il leader degli Afterhours divenuto celebre in questi ultimi anni anche grazie alla sua partecipazione come giudice a X Factor.

Agnelli sarà ancora una volta accompagnato da Rodrigo D’Erasmo, suo braccio destro (anche negli After) da anni, con cui si esibisce tra cover e pezzi originali, in vista anche di un album solista di cui si è ventilato.

Il 26 novembre l’unica tappa in Romagna del tour, al teatro Alighieri di Ravenna.

Adottati da Godo 200 alberi da frutto: in Sicilia nasce la “foresta” di Euro Company

L’iniziativa dell’azienda, che assorbirà così circa 10mila chili di Co2

Euro Company Albero Verticale«Piantare un albero è un atto di fede verso il futuro del nostro pianeta e dell’uomo». Questa la premessa che ha spinto Euro Company di Godo di Russi a organizzare l’iniziativa “Adotta il tuo albero, fai crescere una foresta” e a dar vita alla propria “foresta”, piantando in Sicilia 200 alberi da frutto.

La “foresta” Euro Company, costituita da alberi di arancio e di melograno, dislocati fra le province di Catania e Messina, assorbirà circa 10.000 kg di CO2: “l’equivalente delle emissioni di anidride carbonica che si producono per tenere una lampadina accesa ininterrottamente per ben 23 anni”, sottolineano dall’azienda. «Alberi che rispettano la biodiversità del luogo, al fine di preservare gli habitat e gli equilibri dell’eco-sistema».

A occuparsi della crescita degli aranci e dei melograni saranno due cooperative sociali locali coinvolte da Treedom, che sosterrà il loro lavoro nei primi anni di crescita dell’albero, offrendo know-how e supporto tecnico per la piantumazione e la gestione degli alberi. Treedom è l’unica piattaforma web al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguirlo online.

Chi ha adottato un arancio o un melograno grazie all’iniziativa seguirà la sua crescita sulla pagina web dedicata alla “foresta” Euro Company (https://www.treedom.net/it/organization/euro-company/event/eurocompany).

«Questo progetto è parte indissolubile dell’impegno e delle energie che l’azienda dedica ogni giorno a proteggere e custodire il nostro pianeta, attraverso azioni e progetti concreti e condivisi con la comunità – spiega Mario Zani, Direttore Generale di Euro Company -. Si tratta di una delle tante iniziative e dei progetti che mettiamo in atto per assolvere a uno degli obiettivi della nostra mission aziendale, anche come Società Benefit, quale noi siamo da fine 2018: portare un beneficio comune tangibile e concreto alla nostra società e all’ambiente».

A Ravenna si gira il video di una nuova canzone di Renato Zero: si cercano comparse

Casting il 9 e 10 settembre nella sede della Daimon Film di via Gardini

Renato ZeroContinuano le riprese di videoclip musicali in provincia di Ravenna. Il 9 e il 10 settembre sono in programma i casting per partecipare a Ravenna al nuovo video di Renato Zero.

Sarà Daimon Film a realizzare il videoclip ufficiale di un brano contenuto nel prossimo album di inediti dell’artista, “Zero il folle”, in uscita il 4 ottobre.

Per l’occasione, si cercano comparse e attori/attrici che dovranno presentarsi i giorni 9 e 10 settembre dalle ore 10.30 alle 19 nella sede della Daimon a Ravenna (via Gardini, 20 – campanello Daimon Film, 1° piano).

Non sono previste remunerazioni economiche.

Per informazioni è possibile contattare il sig Niccolò Torresani al 329.2388501.

Il videoclip, diretto da Stefano Salvati, verrà presentato alla terza edizione di “imaginaction”, il festival internazionale del videoclip, che si terrà a Ravenna l’11, il 12 e 13 ottobre. Per l’occasione sarà presentata anche una performance della scuola di danza Passi di Danza di Ravenna, come tributo al grande Zero.

Arrivano i vigili per un robot di cartone in piazza Caduti: smontato e “sequestrato”

Era opera dell’artista di fama internazionale Labadanzky, tra gli ospiti della mostra collettiva alla biblioteca Oriani

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Il robot smontato e caricato in un furgone dai vigili

È stato rimosso nella prima mattinata di oggi, venerdì 6 settembre, il robot (in cartone) che lo street artist genovese Labadanzky aveva realizzato nella notte in piazza Caduti, in centro a Ravenna. Si tratta di un artista di fama internazionale che partecipa alla mostra collettiva Dante Plus, la cui inaugurazione è in programma questa sera (6 settembre) alla biblioteca Oriani.

Quella in piazza Caduti era però un’installazione “spontanea”, non collegata alla mostra – e per questo non autorizzata –, che l’artista aveva deciso di “regalare” a Ravenna e praticamente già annunciato anche in una nostra intervista (a questo link).

Labadanzky Piazza CadutiMa l’installazione non è riuscita a “resistere” neppure mezza giornata, con agenti della polizia municipale che poco prima delle 10 sono intervenuti in piazza Caduti smontando il robot e caricandone i vari pezzi in  un furgone, ponendoli di fatto sotto “sequestro”. Tra lo stupore dei tanti che avevano avuto modo di apprezzare l’installazione artistica.

«Non mi sembra che fosse necessario un intervento così urgente – commenta Marco Miccoli, che ha invitato Labadanzky a Ravenna per partecipare alla mostra dell’Oriani – è un peccato perché l’opera stava già ricevendo molti apprezzamenti e stavano già arrivando appassionati per fare foto in piazza. Tra l’altro, essendo di cartone, probabilmente si sarebbe “autodistrutta” in poche ore, vista anche la pioggia…».

Dante diventa anche un robot: «Un movimento per la città»

Parla lo street artist Labadanzky, autore dell’opera che verrà allestita nel giardino dell’Oriani

Labadanzky FotoAd accogliere i visitatori della mostra Dante Plus nel giardino della biblioteca Oriani di Ravenna sarà un enorme Dante-robot di quattro metri e mezzo per oltre 300 chili di peso. A realizzarlo è stato Labadanzky, street artist genovese di fama internazionale, ottenuta soprattutto per i suoi giganti meccanici, simili a dei Transformers. Lo abbiamo intervistato.

Dante come è diventato un robot?
«Innanzitutto va detto che parte fondamentale della mia cifra stilistica è la produzione di installazioni monumentali, tutte con caratteristiche morfologiche riconducibili a quelle di pantagruelici e assurdi macchinari in disuso, più o meno antropomorfi, tutti creati a partire da materiale riciclato. Per quanto riguarda Dante, sono stato coinvolto in questa iniziativa dal curatore Marco Miccoli già per la scorsa edizione, quando sperimentammo un’opera analoga ma di piccole dimensioni. Quest’anno abbiamo deciso di fare le cose in grande con un’installazione monumentale prodotta ad hoc per l’evento».

Cosa hai utilizzato per costruirla e quanto ci hai messo?
«Qualche settimana, utilizzando al 90 percento plastica riciclata e per il resto acciaio al carbonio».

Si muove?
«Nel progetto originale era prevista una certa interattività dell’opera, Ma esigenze di natura pragmatica ci hanno spinto a riconsiderare questa opportunità».

Che fine farà al termine della mostra?
«Fortunatamente, talvolta, le mie opere di un certo tipo vengono acquistate. Mi rendo conto però che questo pezzo in particolare sia di difficile contestualizzazione all’interno di una collezione privata o simili. Quindi, nel frattempo, mi piacerebbe avere l’onore e l’opportunità di lasciare questo monumento alla città di Ravenna il più a lungo possibile».

Conosci Ravenna?
«È la mia prima volta qui».

Da street artist, hai in programma interventi in città?
«Non posso ovviamente esprimermi apertamente al riguardo. Posso però dire che non mi piace affatto stare con le mani in mano, e ho ben 48 ore disponibili nella vostra bella città…».

Qual è il tuo rapporto con Dante? E conoscevi quello tra Dante e Ravenna?
«Mi piace considerarmi un intellettuale, probabilmente non il più brillante né il più erudito, ma comunque tale, e come tale apprezzo sicuramente i grandi classici e autori della letteratura mondiale. Cionondimeno ammetto di aver avuto una conoscenza superficiale a proposito del rapporto tra Dante e la città di Ravenna. Lieto di aver avuto l’opportunità di approfondire».

Perché i robot?
«Sono un pretesto, un oggetto finale che utilizzo per interfacciare l’osservatore con una serie di tematiche riconducibili direttamente all’arte relazionale e alla street art. I controsensi, il dispotismo e le idiosincrasie della realtà sociale urbana contemporanea sono quello su cui si indugia a ragionare dialogando con i miei mostri».

Da dove viene il tuo nome?
«Non so se ho voglia di rispondere a questa domanda (ride, ndr). Ma non vi è nessun aneddoto particolarmente interessante legato al mio nome. D’altra parte “Il titolo è la parte meno interessante di ogni buon libro”…».

Tornano i corsi per dare un lavoro a giovani disoccupati che fanno sport

La prima edizione ha visto l’assunzione di 9 ragazzi su 10. I partecipanti sono “reclutati” tra le palestre del territorio

Il successo del primo corso che ha visto l’assunzione di 9 ragazzi su 10, con la qualifica di saldatore, in diverse aziende ravennati ha consentito l’avvio di un secondo percorso formativo che si svolgerà in novembre, sempre gratuito sia per i partecipanti che per le aziende.

La formula vincente è la stessa: far incontrare domanda e offerta di lavoro passando dallo sport. È un progetto originale, patrocinato dal Comune di Ravenna, che vede insieme l’agenzia per il lavoro Job Just on Business Spa, Ravenna Boxe, il Coni e molte aziende del territorio.

Il progetto “Formazione sport lavoro” nasce in risposta alla necessità di tante aziende di far fronte all’esigenza di personale specializzato, attualmente oggi non disponibile sul mercato. Come nella precedente edizione i candidati saranno segnalati dal Coni e da Ravenna Boxe fra i giovani frequentatori delle palestre. Tra i requisiti, infatti, c’è l’obbligo di essere tesserati presso una società sportiva. Per iscriversi ai corsi occorrerà avere meno di 35 anni, essere residenti nella provincia di Ravenna, essere disoccupati, possedere la patente di guida B e automuniti.

Le iscrizioni sono aperte fino al 15 ottobre e il corso si svolgerà dal 4 al 26 novembre per la durata di 132 ore di cui 80 di pratica e 52 di teoria. Le esercitazioni pratiche si svolgeranno sempre nei laboratori della scuola Pescarini e la ditta Lokermann, azienda leader nel settore dei prodotti per saldatura, fornirà tutto l’occorrente e le attrezzature necessarie allo svolgimento del corso.

«L’originalità di questo progetto che unisce sport e lavoro – dichiara l’assessore allo Sport Roberto Fagnani – ha fatto centro perché unisce l’opportunità per giovani sportivi di ampliare le proprie competenze e la propria professionalità in funzione di una attività lavorativa alla richiesta del mercato di figure specializzate. Lo sport da elemento educativo assume anche un aspetto insolito di avvio alla formazione grazie al coinvolgimento del Coni e della società pugilistica che rappresenta un ulteriore aspetto qualificante di questo progetto».

Il primo step del progetto è stato attivato nel luglio scorso con 10 partecipati, di cui 9 hanno dato disponibilità a proseguire con un rapporto di lavoro con la Job spa e sono stati assunti quasi nell’immediato e inviati in somministrazione con un primo contratto di 6 mesi. Tre persone alla Rosetti Marino spa, una alla Fiorini Industries srl, una alla F.lli Montanari snc, due alla De Angelis spa, una alla OF.RA srl e una alla Come srl.

«La soddisfazione delle aziende che hanno assunto i ragazzi – commenta Franco Greco responsabile divisioni specializzate JOB spa – ci stimola a proseguire in questo innovativo progetto che ha colto l’interesse del mondo sportivo e di quello imprenditoriale. L’idea di attivare corsi di formazione di saldatura nasce proprio dall’esigenza delle aziende di avere personale giovane e preparato. Il saldatore, infatti, è una figura molto richiesta e di difficile reperimento sul mercato. Al progetto possono aderire le imprese che hanno necessità di trovare personale specializzato evidenziando le proprie esigenze».

Per informazioni e adesioni: f.greco@jobspa.it. JOB spa, viale Randi 43 scala B, Ravenna, tel 0544.1950893.

Street art, sorpresa in centro a Ravenna: spunta un robot in piazza Caduti

È a firma dell’artista genovese Labadanzky, tra gli ospiti della mostra sul volto di Dante che inaugura (con Lilly Meraviglia) alla biblioteca Oriani

Labadanzky Piazza Caduti

Come ci aveva in qualche modo anticipato nella nostra intervista, il “misterioso” street artist genovese Labadanzky ha lasciato il suo segno a Ravenna. Con un robot nella centrale piazza Caduti, realizzato nei pressi di un cartello stradale (che ne rappresenta la testa).

L’opera è comparsa nella mattinata di oggi, 6 settembre, la giornata in cui è in programma (alle 18) l’inaugurazione della mostra Dante Plus a cui partecipa anche lo stesso Labadanzky, con un Dante-robot alto più di quattro metri che verrà installato nel giardino della biblioteca Oriani (dove pare indicare, a questo punto, la freccia del cartello stradale-robot).

[AGGIORNAMENTO: l’opera è stata smontata e sequestrata dai vigili urbani]

Si tratta della collettiva curata da Marco Miccoli con in mostra un gruppo di circa 30 artisti diversi tra loro  – dalla street art all’illustrazione e al fumetto – che rendono omaggio a Dante proponendo ognuno la propria versione del volto del Poeta.

Novità sarà l’utilizzo delle nuove tecnologie, come la realtà aumentata, attraverso l’applicazione gratuita per smartphone “Aria – the AR platform” che animerà alcune tra le opere esposte (compresa la prima pagina del nostro settimanale in distribuzione dal 5 settembre).

All’inaugurazione di questa sera sarà presente la street artist e youtuber, molto amata dai giovanissimi, Lilly Meraviglia.

Dall’1 ottobre tornano le misure per ridurre lo smog

Limitazioni alla circolazione dei veicoli, lezioni a scuola, campagna comunicativa

Smog Blocco AutoDall’1 ottobre tornano in Emilia-Romagna le misure per limitare la circolazione dei veicoli più inquinanti. Obiettivo dei provvedimenti, che coinvolgeranno 30 Comuni dell’Emilia-Romagna, è migliorare la qualità dell’aria. Saranno affiancati da azioni di sensibilizzazione e informazione: una nuova campagna di comunicazione sui social, accanto alla tradizionale campagna “Liberiamo l’aria”, informerà i cittadini sulle regole da seguire per dare un taglio alle emissioni; nelle scuole si terranno “lezioni antismog”, per sensibilizzare gli studenti. E poi incontri formativi sulle biomasse per uso domestico – organizzati con il ministero dell’Ambiente – e sulla mobilità ciclabile saranno dedicati ad amministratori e funzionari dei Comuni. E continua la possibilità di richiedere gli ecobonus per la sostituzione dei veicoli più inquinanti: c’è tempo fino al 30 settembre per le domande dei privati; fino al 15 ottobre per quelle delle imprese. Il 31 dicembre scade il termine per beneficiare del bollo auto gratis per i veicoli ibridi.

In particolare, per quanto riguarda le misure di limitazione alla circolazione, dal primo ottobre, stop ai diesel fino all’euro 3, benzina fino all’euro 1 e ai ciclomotori pre-euro. I limiti, in via ordinaria, varranno dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 1830, e nelle domeniche ecologiche (che saranno almeno 10 nell’arco di 6 mesi).

Qui un pdf con tutto il dettaglio delle regole in vigore dall’1 ottobre.

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