Il regolamento vieta «ammiccamenti» e anche «la semplice fermata del veicolo per chiedere informazioni»
La prima multa della nuova ordinanza, domenica sera a Lido di Classe
Sono scattate domenica a Ravenna le prime multe (una a un cliente e una alla prostituta) motivate da una nuova ordinanza anti-prostituzione del Comune di Ravenna entrata in vigore il 19 luglio.
Un regolamento in vigore fino al 31 ottobre e valido nelle aree comunali più colpite dal fenomeno (in città nei pressi della stazione, della Rocca Brancaleone, del mausoleo di Teodorico, di via Antico Squero e sulla Romea, oltre che a Fosso Ghiaia, Savio, Lido di Classe e Lido di Dante), che prevede multe da 400 a 500 euro, appunto, anche per i clienti.
L’ordinanza, in particolare, vieta la domanda e l’offerta di prestazioni sessuali «nella pubblica via», indicando in particolare il divieto di «ammiccamenti, abbigliamenti discinti e contrari alla pubblica decenza», atteggiamenti «non rispondenti ai canoni del pubblico pudore» e anche «la semplice fermata del veicolo al fine di richiedere informazioni ovvero contrattare ovvero concordare prestazioni sessuali a pagamento con soggetti che esercitano il meretricio su strada».
Un’ordinanza fin da subito contestata da Andrea Maestri di Possibile. «L’ordinanza antiprostituzione appena entrata in vigore – scrive in una nota inviata ai giornali – presenta profili di illegittimità, nonché aspetti a tratti grotteschi e persino ridicoli».
La vittima dell’incidente del 21 luglio viveva a Cesena dove frequentava l’istituto professionale Versari-Macrelli: secondo di tre fratelli, i genitori lo stava aspettando a Cesenatico
Christiano Rigoni, morto a 17 anni in un incidente stradale
Il calcio, i videogiochi, vedere New York e Los Angeles: le passioni, i passatempi e i sogni di Christiano Rigoni e di altri adolescenti come lui ma nel suo caso non ci sarà più nulla di tutto questo perché nel pomeriggio di ieri, 21 luglio, è morto in un incidente stradale venti giorni prima di compiere 17 anni. Rigoni è la vittima dello scontro fra un’auto e una motocicletta all’incrocio tra via Confine e via Visdomina a Montaletto, tra Cervia e Cesena. Il giovane viaggiava in sella ed è stato tamponato da una Mercedes, un urto violento che ha lasciato il corpo senza vita sull’asfalto.
I quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, nelle edizioni odierne fanno un ritratto della vittima. Viveva a Cesena con i genitori e due fratelli, uno di venti anni e uno di dieci. Che lo aspettava a Cesenatico nel pomeriggio di ieri. Frequentava l’istituto professionale Versari-Macrelli di Cesena. Appassionato di calcio, aveva fatto il corso per arbitro e superato l’esame ma subito si era accorto che non gli piaceva: dopo poche partite dirette aveva lasciato quell’esperienza. E poi il sogno di vedere le due grandi città americane insieme a un amico, un viaggio che stava desiderando.
Il consigliere comunale di opposizione Alvaro Ancisi (Lpr) solleva il caso dopo la segnalazione di un cittadino: la donna sarebbe rimasta senza cibo per tutto il tempo
Una donna di 68 anni con una doppia frattura a una vertebra, con interessamento del midollo, è stata lasciata in attesa in pronto soccorso a Ravenna per 24 ore senza ricevere cibo prima di essere ricoverata per un imminente intervento chirurgico. Il caso di presunta malasanità è sollevato da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lpr, che si fa portavoce di una segnalazione ricevuta da un cittadino di cui fornisce le generalità alla stampa ma che al momento non riportiamo.
Questa la sintesi dell’odissea dell’anziana, suocera dell’uomo che si è rivolto al decano dell’opposizione. Il 10 luglio la donna è caduta battendo la schiena. In Ps, dopo una lastra, è stata dimessa con diagnosi di sospetta frattura di una vertebra: consiglio di portare un busto da acquistare in ortopedia; Tac di approfondimento prenotata dal medico del Ps da effettuare il 18 luglio a Lugo; riposo; visita di controllo dopo la Tac. Il referto della Tac è arrivato il 19 e il 20 di mattina la donna si presenta al pronto soccorso. In quel momento i medici si sarebbero allarmati temendo il rischio di una paralisi. Immediatamente allettata e il referto è stato inviato al dipartimento di neurochirurgia a Cesena. Da quel momento è cominciata l’estenuante attesa: alle 9 di stamani, dopo 24 ore, un medico ha preso atto che non era stata fatta nessuna visita ortopedica e solo alle 12 la signora è stata ricoverata in ortopedia in attesa del ricovero al nosocomio di Cesena per l’operazione chirurgica necessaria.
«Non mi addentro in un esame tecnico che non mi compete – dice Ancisi –, rilevo tuttavia che i tempi di attesa, le peregrinazioni e il trattamento a cui l’anziana signora è stata sottoposta prima di essere destinata all’intervento chirurgico urgentemente necessario non sembrano adeguati ad un dipartimento ospedaliero di prim’ordine. Chiedo dunque come intende darne spiegazione il sindaco, che, in rappresentanza dei cittadini ravennati, è membro della conferenza sociale e sanitaria, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’Ausl Romagna».
Parla Alessandro Zangaglia, storico operatore del mondo della notte ravennate che nella località contribuì a portare anche i primi street bar
Alessandro Zangaglia
C’è stato un momento, tra la fine degli anni novanta e i primi Duemila, in cui a Marina di Ravenna c’erano quattro discoteche. «E funzionavano tutte bene», ricorda Alessandro Zangaglia, probabilmente il più noto degli imprenditori della notte ravennati, fondatore del Santa Fé, aperto insieme all’amico Cristiano Ricciardella nel 1991. Un locale che ha fatto la storia di Marina, unico rimasto attivo («oggi è gestito da un gruppo di giovani guidato da Mattia Montanari, che ci lavorava ai miei tempi…») e che si appresta a celebrare una sorta di revival con una grande festa in programma il 22 luglio per ricordare quel primo decennio di vita.
Anni irripetibili probabilmente per l’intera località, quando oltre che allo Xenos e al Santa Fé si poteva ballare anche alla Grotta Verde, sempre sul Lungomare – nota anche come Vitelloni e Matilda e al cui posto sorge ora un condominio – e all’Hemingway, demolito poi anch’esso, nell’ambito della costruzione del porto turistico Marinara nell’ormai già lontano 2013.
«Quando abbiamo aperto il Santa Fé – ricorda Zangaglia – la vita notturna, oltre allo Xenos, a Marina non esisteva: con il nostro locale abbiamo contribuito a rilanciare la località, tutti i giorni, con ingresso libero. In quel periodo la spiaggia non era ancora una concorrente: alla Duna stavano iniziando a prendere piede giusto gli aperitivi e le discoteche lavoravano molto bene, così come un altro luogo di ritrovo come la Taverna Bukowski (oggi invece in crisi d’identità, ndr). Marina era diventata quasi un caso di studio; ricordo ancora quando mi trovai a passare una serata con il direttore di Aquafan e Linus di Radio Deejay: gente così non si muove per niente, erano venuti a vedere cos’era Marina di Ravenna, perché se ne parlava…».
Poi è arrivata, alla fine degli anni novanta, l’apertura fino a mezzanotte della spiaggia. «Ora non si può dire davvero che sia rimasta solo una discoteca, in realtà sono molte di più di prima, se si considera gli stabilimenti balneari che hanno l’autorizzazione per il ballo», sottolinea Zangaglia, che fu pioniere anche in questo ambito, essendo il titolare del Bbk, fin dalla sua nascita a metà anni novanta.
Così come fu protagonista dell’arrivo a Marina di Ravenna degli street bar («qui non esistevano e hanno funzionato fin da subito»), aprendo insieme ad altri soci (Massimo “Cino” Gorini, Valerio Sirotti e lo stesso Ricciardella) prima il Mo.Wa., al posto di un ristorante d’asporto, e poi trasformando il vecchio bar Jamaica in quello che oggi è diventato I Fanti.
«Nonostante ci siano state nel corso degli anni polemiche – continua Zangaglia –, qui l’Amministrazione ha lavorato bene: è riuscita a mantenere un certo equilibrio, permettendo di far lavorare sia le discoteche che gli stabilimenti balneari. In altre realtà, penso a Riccione e al caso della spiaggia del Marano, non ci sono riusciti…». Resta il fatto che oggi il Santa Fè, nelle sue varie versioni, resta l’unica discoteca della località. «Ma oggi è cambiato tutto, anche i modi di divertirsi dei giovani. Penso al nostro Bbk, a come abbiamo dovuto far lavorare la nostra attività a 360 gradi, spostandoci sulle famiglie, il wedding, gli eventi aziendali, le lauree, i compleanni. Mantenendo però le due serate dedicate alla movida per cui ci conoscono i ravennati…».
L’azienda cerca persone con le patenti professionali e «tenuta emotiva nella gestione dello stress»
Si aprono nuove opportunità di lavoro nel settore dei trasporti pubblici. L’Azienda di trasporto Start Romagna sta cercando autisti di autobus per formare una graduatoria da cui attingere per eventuali assunzioni nelle sedi di lavoro di Rimini, Forlì, Ravenna e Cesena.
Per essere ammessi alla selezione si debbono possedere i requisiti previsti dall’avviso di selezione disponibile a questo link e seguire esattamente la procedura di candidatura descritta.
Oltre alle patenti professionali (D e o DE con CQC in corso di validità) e ad altri requisiti di ammissione previsti nell’avviso, i candidati debbono possedere «uno spiccato orientamento alla relazione interpersonale ed al contatto con la clientela; un forte senso del dovere e di responsabilità; equilibrio e tenuta emotiva nella gestione dello stress e delle emergenze».
L’azienda, prima della eventuale assunzione – scrive Start – «sottoporrà i candidati risultati idonei al termine del percorso selettivo, agli accertamenti sanitari di legge e alla verifica dei dati giudiziari autodichiarati in fase di candidatura».
Termine per la presentazione delle domande è l’11 settembre 2019, ore 12.
A bordo della vettura un 20enne risultato negativo ai test tossicologici. La polizia ha ascoltato alcuni testimoni. Malore per la madre quando ha saputo la tragica notizia. È il secondo centauro che muore nel weekend ravennate
Foto di repertorio
Avrebbe compiuto 17 anni fra pochi giorni il ragazzo che ha perso la vita nel primo pomeriggio di oggi, 21 luglio, in un incidente stradale a Montaletto: il minorenne residente a Cesena viaggiava in sella a una motocicletta ed è stato tamponato e travolto da un’auto.
L’incidente si è verificato alle 14: il giovane stava percorrendo via Confine e doveva svoltare a sinistra in via Visdomina ma è stato colpito da una Mercedes condotta da un 20enne di Savignano che procedeva nella stessa direzione. L’automobilista è risultato negativo ai test tossicologici.
I rilievi del sinistro sono stati svolti dalla polizia stradale di Forlì che ha raccolto anche alcune testimonianze di altri automobilisti in transito nei momenti precedenti l’impatto. Quando ha ricevuto la tragica notizia dagli agenti, la madre ha accusato un malore ed è stato soccorsa e portata in ospedale.
È il secondo motociclista di Cesena che muore sulle strade ravennati nel weekend non ancora concluso. La prima vittima è stata un 62enne deceduto in ospedale dopo le ferite dello scontro avvenuto nella notte tra venerdì e sabato a Sant’Antonio.
Scontro con una vettura, il minorenne è deceduto sul colpo
Secondo incidente stradale con esito mortale sulle strade ravennati nel weekend: un 17enne ha perso la vita in sella a uno scooter quando si è scontrato con una vettura a Montaletto, all’incrocio tra via Visdomina e via Confine, verso le 14 di oggi 21 luglio. Il ragazzo è morto sul posto.
Incidente nella notte in viale Italia: l’uomo è ferito ma non è in pericolo di vita
Un’automobilista ha investito un uomo in bicicletta in viale Italia a Marina Romea ieri sera, 20 luglio, e si è allontanato senza dare soccorso. Caccia all’auto pirata: la polizia locale sta svolgendo le indagini partendo dagli elementi raccolti sulla scena dell’incidente avvenuto verso mezzanotte. Il ciclista è ferito e ricoverato a Cesena ma fuori pericolo. Secondo quanto riporta l’edizione online del Carlino l’uomo era in compagnia del figlio, anche lui in bicicletta, che avrebbe visto tutta la scena
Il presidente dell’associazione è Marco Garoni: «Fare divulgazione è il nostro compito. Purtroppo l’inquinamento luminoso è sempre di più». Ogni anno circa 15mila visitatori sotto la cupola dei giardini inaugurata nel 1985: chiunque può prenotare la sua visione
Il Planetario nei giardini pubblici di Ravenna, inaugurato nel 1985 e gestito dall’Arar dal 2008
«Il cielo sopra Ravenna ormai non si vede più, è distrutto dall’inquinamento luminoso». Le brutte notizie arrivano da Marco Garoni, presidente dell’Associazione ravennate astrofili Rheyta (Arar) nata nel 1973 e che oggi conta circa cinquanta soci. «Da almeno quindici anni non si vede più la Via Lattea e le cose stanno peggiorando». Insomma il buio non è più così buio. E non pensiate che sia sufficiente uscire dalla cintura abitata per trovare quello più nero: «Bisogna spingersi nelle campagne lontane dai centri, magari verso le zone di Longastrino. Oppure salire di altitudine per sfruttare lo schermo delle colline».
La giornata dei Planetari a Ravenna
Questo per chi vuole godersi un cielo stellato a occhio nudo – «All’alba e al tramonto si possono individuare Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno» – ma chi vuole gustarsi i crateri lunari, gli anelli di Saturno o i satelliti di Giove deve ricorrere a un telescopio: «Con 300 euro si compra uno strumento valido. Chiunque abbia la curiosità di avvicinarsi al mondo celeste può venirci a trovare ai tanti eventi aperti al pubblico che organizziamo, dalle osservazioni all’aperto con i nostri strumenti a disposizione di tutti fino alle conferenze ogni martedì al Planetario per tutto l’anno, ogni volta un argomento diverso. Fare divulgazione è la nostra missione».
La Luna
Ed erano in tanti in fila dietro ai telescopi degli associati ieri sera, 20 luglio, al Moon Party al Darsena Pop Up in occasione dei 50 anni dallo sbarco sulla Luna. Grandi e piccoli curiosi di poggiare l’occhio per vedere meglio quei puntini luminosi in cielo.
Dal 2008 l’Arar ha una convenzione con il Comune per la gestione della cupola ai giardini pubblici, dove le stelle non soffrono dell’inquinamento luminoso perché sono visualizzate con una proiezione sulla volta interna che può simulare anche i movimenti dei corpi. L’inaugurazione del Planetario risale al 1985 e un undicenne Garoni faceva parte di una delle prime scolaresche in visita quell’anno: «È stata una bella esperienza, c’erano meno computer, meno possibilità di vedere certe immagini. I miei genitori mi avevano regalato un telescopio da un paio di anni ed era nata la mia passione che è arrivata all’iscrizione alla laurea in Astronomia». Poi nel 1989 la prima tessera dell’Arar: «Mi ricordo bene la data, 22 luglio 1989, giorno del mio compleanno e tre giorni dopo il ventennale della missione Apollo 11. Oggi sono io che accolgo gli studenti e faccio le lezioni, dal 2001 è diventato il mio lavoro. Ogni anno tra scuole e visitatori abbiamo circa 12-15mila ingressi. Siamo l’unico Planetario in Romagna, uno dei quattro in regione. «Molte classi in gita a Ravenna inseriscono questa visita nei programmi».
Eclissi di Luna rossa (foto Paolo Alfieri)
L’Arar oggi riunisce amanti del mondo celeste con ogni livello di competenza, dal semplice neofita al più esperto, e il tesseramento è sempre possibile. Alle origini nacque per riunire un gruppo di appassionati di astronomia che avevano come riferimento padre Giovanni Lambertini, un francescano con un grande interesse per la cultura. Lo stesso che anima Garoni: «L’astronomia è la più antica delle scienze e attira perché il cielo è bello da vedere. A chi assiste alle conferenze spiego cosa vuol dire osservare il cielo: tutto il metodo scientifico deriva da lì e nel periodo storico in cui viviamo credo faccia bene separare le osservazioni dalle ipotesi. Anche per questo oltre alle conferenze che hanno un biglietto di 5 euro cerchiamo di organizzare più eventi possibili a ingresso gratuito, rivolti alle famiglie, perché il cielo deve essere gratuito».
La Luna con Venere (foto Paolo Alfieri)
Chi invece ha voglia di una visione del cielo privata al Planetario può prenotare: «Dipende dalle disponibilità. Il costo è di 50 euro per gruppi fino a 20 persone, ma è capitato anche che qualcuno abbia voluto fare un regalo alla fidanzata e sono venuti in coppia. Si può fare anche da soli».
Calcio C / Nell’amichevole contro i bianconeri friulani Fyda e Sapucci ribaltano il risultato rispondendo al vantaggio di Lasagna
Udinese-Ravenna 1-2
Formazioni primo tempo
UDINESE (3-4-2-1): Nicolas, Ter Avest, Beacao (30′ pt Sierralta), De Maio, Opoku (24′ pt Sibo), Jajalo, Fofana, Balic, Lasagna, Barak, Pussetto. All.: Tudor.
RAVENNA (3-5-2): Spurio, Nigretti, Purro, Jidayi, Ronchi, Sirri, Martorelli, Raffini, Selleri, Fyda. All.: Foschi. Formazioni secondo tempo
UDINESE: Scuffet, Larsen, Coulibaly, Sibo, Mandragora, Micin, Teodorczyk, Lirussi, Mazzolo, Kubala (25′ st Gonzalez), Sierralta.
RAVENNA Spurio (1′ st Cincilla), Negretti, Purro, Jidayi, Ronchi, Sirri, Martorelli (22′ st Fiorani), Raffini, Selleri, Fyda.
ARBITRO: Rinaldi di Bassano del Grappa.
RETI: 9′ pt Lasagna, 36′ pt Fyda, 25′ st Sapucci.
L’esultanza dei giocatori giallorossi nell’amichevole contro l’Udinese (Foto Petrussi)
Ottime indicazioni per Foschi alla prima uscita stagionale con il Ravenna che, pur subendo la supremazia territoriale di un avversario di due categorie superiore come l’Udinese, risponde colpo su colpo e porta a casa una bella vittoria. Si tratta di un risultato che dà morale e che non può che fare piacere a tutti i tifosi giallorossi. Un primo passo di buon auspicio in ottica del campionato e dei prossimi impegni ufficiali, a partire dal primo turno di Tim Cup del 4 agosto. Avversario da definire nel sorteggio di lunedì. Prossima amichevole per il Ravenna FC sarà mercoledì 24 ad Alfonsine contro la squadra locale alle ore 20.
L’Udinese parte forte con Ter Avest che con un cross dalla destra imbecca Lasagna che incorna di testa alle spalle di un incolpevole Spurio. I padroni di casa dopo il vantaggio continuano a spingere e al 24’ sempre Lasagna ruba palla a Jidayi e si invola verso la porta prima di servire Barak, sul quale rientra ottimamente lo stesso Jidayi. Al 33’ si affaccia il Ravenna, con una palla recuperata al limite dell’area da Fyda, che serve all’interno dell’area Sabba: il tiro del centrocampista viene respinto in angolo da Andrade. Segue una buona fase offensiva giallorossa, con un punizione di Selleri velenosissima respinta in angolo dall’estremo difensore bianconero. Dagli sviluppi dell’angolo la palla arriva al centro dell’area a Fyda che con una ottima girata trova il pareggio al 36’. L’Udinese riprende a macinare gioco e allo scadere del primo tempo colpisce una clamorosa traversa con Jajalo che fa partire una staffilata dai 25 metri su cui Spurio vola a deviare quel tanto che basta per evitare il vantaggio locale.
Una immagine del match del Ravenna disputato contro i quotati friulani (foto Petrussi)
La ripresa si apre come si era chiuso il primo tempo, con l’Udinese che al 3’ si affaccia dalle parti di Cincilla con Lirussi, ma il portiere giallorosso fa buona guardia. Il Ravenna difende con ordine e riparte ogni volta che ne ha l’opportunità: al 17’ è di nuovo Fyda a trovare un bel corridoio per Raffini la cui conclusione viene respinta in corner. Altro legno per i padroni di casa al 26’ con un bel sinistro di Mandragora che fa tremare la traversa a Cincilla battuto. Sull’ennesimo angolo per un Ravenna che respinge colpo su colpo le offensive dell’Udinese arriva il vantaggio giallorosso: cross basso di Selleri che trova la deviazione di Sapucci per una palla che si infila sul secondo palo senza lasciare scampo a Scuffet. C’è ancora spazio per un paio di offensive pericolose dei padroni di casa alla ricerca del pareggio ma sempre controllate con autorevolezza da Cincilla e dalla retroguardia giallorossa.
Scherma / La portacolori del Circolo Ravennate della Spada parteciperà al raduno in programma a settembre
La ravennate Alessia Pizzini con il tecnico Pavlo Putyatin
Per il quarto anno consecutivo Alessia Pizzini, atleta di punta del Circolo Ravennate della Spada allenata dal maestro Pavlo Putyatin, è stata convocata dal commissario tecnico della nazionale Sandro Cuomo al ritiro degli azzurrini di Spada Maschile e Femminile previsto a Bracciano il prossimo settembre. Onore al merito a una ragazza che è riuscita a mantenere un profilo alto costante nel tempo – tra i successi più recenti si ricorda il bronzo ai campionati italiani Giovani – che sa mettersi in gioco, che guarda ai futuri obiettivi non come traguardi, ma come punti di partenza da cui migliorarsi e perfezionarsi sempre più. Che concilia sport e studio, anche al Liceo Classico consegue ottimi risultati, allenamenti, amicizie e vita privata.
La polizia è dovuta intervenire perché il personale medico non riusciva a calmare un 23enne tunisino che si era finto minorenne
Talmente agitato e aggressivo che il personale medico del pronto soccorso ha dovuto chiedere l’intervento delle forze dell’ordine ed è così che è emerso che quel minorenne in realtà era un 23enne tunisino che aveva fornito una falsa identità perché irregolare in Italia. Curato, arrestato ed espulso. È accaduto ieri mattina, 19 luglio, in ospedale a Ravenna.
La pattuglia della squadra volanti è riuscita a calmare la persona segnalata in modo da consentire al personale medico di terminare gli accertamenti sanitari richiesti. Al termine degli accertamenti il giovane veniva dimesso ed accompagnato in questura per accertamenti sulla identità personale. Al momento dell’accettazione in pronto soccorso aveva fornito generalità relative ad un minorenne, agli agenti intervenuti declinava altre generalità, sempre affermando di essere minorenne, poi sottoscritte in questura. Sottoposto a rilievi fotodattiloscopici, emergeva la sua reale identità.
Arrestato per falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale sulla identità e indagato inoltre per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. All’udienza per direttissima tenutasi nella tarda mattinata di ieri il giudice ha convalidato l’arresto e disposto l’espulsione dell’uomo che, nel pomeriggio, veniva accompagnato al Cpr di Brindisi.