sabato
21 Giugno 2025

Dagli esordi eccellenti alle grandi conferme: autori locali alla ribalta nazionale

I primi romanzi di Cavezzali e Cassani, Cavina torna con un libro per ragazzi. E Paolo Casadio vince premi con il suo Il bambino del treno

IcarusÈ stato un anno di esordi, il 2018, in fatto di libri. In particolare è stato l’anno di esordio di un nostro collaboratore, Matteo Cavezzali, che con il suo Icarus dedicato alla figura di Raul Gardini, uscito appunto a 25 anni dalla morte dell’imprenditore ravennate, nel luglio scorso, ha scalato classifiche, conquistato la critica e vinto il premio Volponi opera Prima. Pubblicato per la piccola ma prestigiosa Minimum Fax, Icarus è in breve arrivato alla quarta ristampa ed è stato recensito sulle pagine dei maggiori quotidiani mentre l’autore è più volte comparso in tv a raccontare la parabola di Gardini. Il suo è un libro ibrido, tra pezzi di inchiesta, documenti, verbali, articoli dell’epoca, ma anche inserti di pura fiction che ricostruiscono i pezzi mancanti del puzzle. Tra i personaggi vediamo Idina (scomparsa proprio nel 2018), i figli, gli amici e gli stretti collaboratori. E vediamo anche un Cavezzali bambino sfiorato dalla grandeur della Ravenna di quegli anni.

Altro libro d’esordio pubblicato da un editore di valenza nazionale che si basa su fatti storici e che vede al centro Ravenna è quello dell’ex assessore alla cultura ed ex coordinatore di Ravenna 2019 Alberto Cassani L’uomo di Mosca. Per Baldini + Castoldi ha dato vita a una sorta di spy story tra Mosca e la città dei mosaici che prende le mosse dal mondo prima del crollo del blocco sovietico, quando ragioni politiche si intrecciavano a quelle economiche, quando un’altra classe dirigente decideva le sorti della città (e non solo) guidata da un’altra etica (non per forza migliore). Una riflessione e insieme un romanzo d’avventura, ma anche, per i ravennati, uno spietato ritratto di certi ambienti cittadini che si vorrebbero esclusivi e che trasudano provincialismo. Una curiosità, in entrambi i libri è messo in evidenza il ruolo cruciale della massoneria in città.

Uomo Di Mosca CoverTra le conferme invece c’è sicuramente Paolo Casadio che per Piemme pubblica il romanzo, ambientato durante la seconda guerra mondiale nella piccola stazione di Fornello, Il bambino del treno con cui ha vinto diversi premi letterari. Confermando una raffinata capascità di scrittura, Casadio ci racconta l’orrore che irrompe nella fin troppo quieta serenità di chi ha cercato un luogo fuori dal mondo e dai pericoli per crescere il proprio figlio. Ma la guerra e le leggi razziali e l’olocausto sembrano non lasciare scampo.

E si conferma un autore di successo per una fascia giovanile Antonio Dikele Distefano, ravennate che dopo il successo del libro d’esordio del 2016 prosegue un’assidua produzione per Mondadori: sono del 2018 Non ho mai avuto la mia età e il recentissimo Bozze. Prima e seconda parte.

E un romanzo per ragazzi dai 10 anni è l’ultima fatica del casolano Cristiano Cavina che questa volta inventa una scoppiettante storia tra videogame e romanzo di formazione con il “Club dei cecchini”, un tablet e un mistero da risolvere. In Pepi Mirino e l’invasione dei P.N.G ostili personaggi ben tratteggiati, riflessioni, pudori, sentimenti fanno da contrappunto a una storia divertente, coinvolgente e originale che già sappiamo avrà un sequel.

E ormai romagnolo possiamo considerare anche Maurizio Maggiani, che da qualche anno ha scelto di vivere a Faenza. Di quest’anno il suo nuovo romanzo, sempre per Feltrinelli, L’amore, una profonda riflessione sul sentimento che lega una coppia non più giovane, dove non manca qualche omaggio alla nostra terra.

Infine, è uscito a dicembre finalmente anche in Italia un libro di una ravennate, nostra collaboratrice, già pubblicato in greco e francese: Piccola Gerusalemme scritto da Elettra Stamboulis e illustrato da Angelo Mennillo. Un viaggio attraverso il tempo di Salonicco, della dominazione ottomana, quello della Grecia contemporanea, la Shoah della comunità ebraica di Salonicco che ha svuotato la più popolosa comunità ebraica prima della nascita di Israele, la lunga guerra civile che ha insanguinato il Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Storie di profughi, tra i corridoi umanitari e la nave Diciotti

L’associazione Papa Giovanni XXIII opera nel settore da tempo e sta accogliendo al momento anche due famiglie sbarcate a Pratica di Mare accolte dal ministro Salvini e un uomo rimasto a carico della Cei

 

Diciotti
Lo sbarco dalla nave Diciotti, a lungo bloccata in porto

Li hanno chiamati i migranti che piacciono a Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno li ha accolti a metà novembre all’aeroporto di Pratica di Mare dove è atterrato il volo dall’Africa. Sono 51 migranti con diritto alla protezione internazionale dopo l’evacuazione compiuta dall’Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati). Donne, bambini, ragazzi (19 sono minorenni) tirati fuori dalle carceri libiche ed evacuati nel centro di transito in Niger, per arrivare in Europa attraverso i corridoi umanitari. Una parte dei 51 è stata è affidata alla comunità Papa Giovanni XXIII che ne ha sistemati nove in una casa-famiglia a Lugo che ha in comodato d’uso dalla parrocchia.
Si tratta di una coppia di etiopi e una coppia di sudanesi con cinque figli che hanno tra due e dodici anni. Gionata Ricci segue i progetti di accoglienza della Papa Giovanni XXIII nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena: «I due con figli si stanno ambientando bene. Li stiamo seguendo per il percorso burocratico di richiesta di protezione. Siamo in attesa che la questura di Ravenna ci dica quando possono presentare la domanda. Intanto abbiamo avviato le pratiche per la formazione e l’inserimento. Nell’anno nuovo credo che i bambini entreranno a scuola che è la prima cosa importante». Le difficoltà riguardano cose difficili da immaginare nel mondo occidentale: «Per noi la carta di identità o un documento è un concetto ben chiaro. Ma io che ho fatto il missionario in Africa so che invece per certi popoli è davvero qualcosa di difficile comprensione. Figuriamoci l’idea di un permesso di soggiorno…».
Diversa la situazione per gli altri due ospiti lughesi: «Poco dopo l’arrivo hanno lasciato la struttura per un paio di giorni senza dare spiegazioni. Poi sono tornati e ci hanno detto che erano arrivati a Milano. Ora l’hanno rifatto. Crediamo che vogliano raggiungere un fratello della donna in Inghilterra ma non sono stati molto precisi su questo. Nessuno di loro è obbligato a restare nella casa, non è un carcere. Ovviamente se escono e per giorni non tornano va fatta la segnalazione alla prefettura e questo significa uscire dal programma di accoglienza». La nota rete gestita dal governo con i bandi che stanziano 35 euro al giorno per ogni migrante: chi ottiene l’appalto deve garantire vitto, alloggio e percorsi di integrazione con quella cifra. Che potrebbe calare con le nuove disposizioni del ministero: «A fine anno scadono tutte le convenzioni. Si parla di rinnovarle a 19 euro al giorno. Per quella cifra sarà impossibile dare un servizio dignitoso. Già con 35 è difficile. Il paradosso è che abbassando la cifra si favoriscono le situazioni più impattanti: verranno incentivate le grandi concentrazioni di cento o duecento persone in alberghi vuoti in cui mettere una persona alla portineria e basta. Al contrario le piccole sistemazioni diffuse sui territori andranno a sparire».
I 51 arrivati in Italia a metà di novembre sono passati attraverso il cosiddetto corridoio umanitario, una delle strade per l’ingresso in Europa: «Gestisce tutto l’Unhcr, loro valutano chi evacuare. Di solito si parte dai casi più problematici: famiglie numerose, madri sole, disabili, feriti, vittime di violenze». Ricci stima che in Italia ne siano arrivati circa duemila negli ultimi due-tre anni, «un numero esiguo se confrontato a quello degli arrivi sui barconi».
Non era un barcone ma una nave della guardia costiera, la Diciotti, quella che il 20 agosto entrò in porto a Catania con 177 profughi soccorsi in mare. Un braccio di ferro durato giorni li costrinse a rimanere a bordo fino a quando la Cei intervenne con la disponibilità di accoglienza a suo carico. Uno di loro è in provincia di Ravenna, assistito dalla Papa Giovanni in una frazione del forese: «È in una struttura di recupero per tossicodipendenti, semplicemente perché Salvini, per ragioni politiche, ha deciso che quelli della Diciotti non devono entrare nel piano di protezione organizzata pur essendo profughi a tutti gli effetti. E quindi sono a carico della Cei».

Drammatico Vegetale, in scena per i bambini fin dagli anni settanta

Elvira Mascanzoni e Pietro Fenati, coppia sul lavoro e nella vita, tra i fondatori di Ravenna Teatro, continuano a rappresentare e organizzare rassegne per l’infanzia

 

Drammaticovegetale«Negli ultimi dieci anni abbiamo ottenuto diversi riconoscimenti, è vero, ma la soddisfazione più grande resta quella di vedere i bambini a fine spettacolo che ti vengono a salutare, che ti danno magari un bacino. Ecco, sono momenti intimi e piccole cose come queste che ci danno la benzina per continuare a fare il nostro lavoro». Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni, anima e corpo della compagnia Drammatico Vegetale, fanno teatro per ragazzi da oltre quarant’anni, da quando ospitavano i più piccoli nella Casa del Popolo di Mezzano («bambini che oggi sono signori di 50 anni che si ricordano ancora di noi, ci fermano per strada…»), prima ancora di fondare a inizio anni novanta Ravenna Teatro insieme al Teatro delle Albe, e stabilirsi così nella loro casa comune del Rasi di via di Roma, a Ravenna. Dove tuttora organizzano la stagione teatrale per famiglie e ragazzi che da quest’anno è diventato un appuntamento fisso del giovedì pomeriggio.
«Tutto è nato ai tempi dell’università, al Dams di Bologna, dove abbiamo incomincato a frequentarci – ci raccontano i due, coppia anche nella vita, in una breve chiacchierata nella nostra redazione – e ci siamo avvicinati al teatro di figura, a quello che una volta era chiamato teatro di animazione. Il tema al centro delle lezioni era infatti quello di animare pupazzi, oggetti e burattini, nel solco della tradizione, senza però un target di pubblico predefinito. Poi in quegli anni la scuola si stava aprendo alla società, grazie anche alle riforme, e rivolgerci all’infanzia è stata la nostra evoluzione naturale».
Come sono cambiati i bambini, nel corso di quarant’anni?
«In realtà se devo dire che i ragazzi degli anni settanta erano diversi da quello di oggi direi una cosa esagerata – dice, in particolare, Fenati –, ci sono differenze ma non sostanziali, legate al fatto che oggi ci sono ovviamente stimoli e sollecitazioni diverse».
Tanto che oggi scegliere di andare a teatro rappresenta una scelta quasi controcorrente. Chi sono le famiglie che lo fanno? È possibile fare un identikit?
«Riconosciamo soprattutto famiglie con bambini piccoli, che sembra siano più sensibili, più attente, rispetto a quelle con figli unpo’ più grandi, o forse semplicemente più interessate a uscire di casa, a trovare luoghi dove incontrare altre famiglie. Ma soprattutto a teatro c’è la categoria dei borghesi, inutile nasconderlo, nonostante i prezzi siano praticamente invariati da anni e popolari».
Come si può allargare la base?
«Ci proviamo attraverso la rassegna “Ragazzi a teatro”, riservata alle scuole (vedi sempre pagina a fianco, ndr): l’insegnante che decide di portare una classe a teatro ovviamente porta tutti i ragazzi, non solo alcuni, che così possono scoprire magari una cosa nuova…».
Qual è la magia del teatro, cosa lo rende speciale anche agli occhi di bambini abituati già agli schermi di tv e telefoni?
«Il fatto che sia una cosa viva, anche se in scena c’è solo un pupazzo. È qualcosa che sta accadendo in quel determinato momento e scatta così l’incanto della relazione fra bambino e quello che succede. Anche se non sempre…».
Cioè?
«A volte arriva la famiglia con un figlio grande e uno piccolo, per esempio, e in sala non c’è il pubblico a cui è dedicato quel tipo di spettacolo. Così la magia non scatta del tutto. D’altronde ogni compagnia ha una sensibilità diversa e ogni spettacolo è pensato per diverse fasce d’età».
Vi siete dedicati in particolare alla prima infanzia: perché?
«È stato un approdo naturale, legato anche alla nostra evoluzione formale e artistica. Siamo stati tra i primi a sperimentare negli anni novanta con le nuove tecnologie, le videoproiezioni, un linguaggio che ora è invece piuttosto inflazionato e che abbiamo deciso progressivamente di abbandonare per tornare a una forma di teatro più essenziale, andando a ritroso anche nella fascia d’età. Più essenziale anche nell’uso delle parole, con meno parole possibili, anche spettacoli proprio senza parole che ci hanno anche permesso di lavorare molto all’estero».
Si riesce ancora a lavorare all’estero?
«Eravamo soliti fare spesso date in particolare in Spagna ma con la crisi hanno chiuso del tutto i rubinetti e anche in Francia, che era la punta di diamante del settore, le compagnie italiane non riescono più a lavorare per lo stesso motivo. In generale la crisi si è fatta sentire molto, le istituzioni locali, chi più chi meno, hanno ridotto i finanziamenti e per esempio noi siamo stati costretti a ridurre molto il nostro raggio d’azione, abbandonando in particolare negli ultimi 15-20 anni la direzione di tante rassegne nel Ferrarese (Drammatico Vegetale oggi, oltre a realizzare spettacoli, cura solo le brevi stagioni dei teatri di Russi e Lugo, oltre che quelle di Ravenna, ndr)».
La crisi si è fatta sentire anche sull’aspetto artistico?
«Diciamo che il teatro per ragazzi vive gli stessi problemi e difficoltà del teatro per grandi, ma resta comunque una certa vitalità e ci sono giovani compagnie interessanti, forse in questo caso nate anche grazie alla crisi, che non ha solo aspetti negativi…».

Gli auguri (video) del sindaco di Ravenna

Michele de Pascale invita ravennati e turisti a godere delle animazioni nel centro storico della città

Immaginemarguernica
La facciata del Mar su cui, durante le feste, viene proiettato Guernica, in occasione della mostra War is over

Gli auguri a ravennati e turisti del sindaco di Ravenna Michele de Pascale in un video dove invita tutti a vivere il centro storico, animato dai videmapping e dalla musica dal vivo. Due i risultati ottenuti in questo 2018 che il Primo cittadino ci tiene a ricordare: le misure prese per rendere i nidi meno costosi per le famiglie e il recente finanziamento ottenuto dalla regione per rigenerare l’ex caserma Dante Alighieri grazie alla vittoria di un bando dove il progetto ravennate è arrivato terzo su centododici proposte.

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«Il Natale ci dia le parole per accoglierci gli uni gli altri, senza paura»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo gli auguri di Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna e Cervia, con un invito all’accoglienza e alla

«solidarietà vera»

Vescovo Ghizzoni“Nessun uomo è un’isola

Viviamo il Natale 2018 con una dose di paure, di sospetti, di astio, in aumento, favorita anche dalla selezione di cattive notizie, a volte false, che facciamo circolare e che assorbiamo con poco spirito critico. Viviamo un grande cambiamento d’epoca, molti valori sono interpretati soggettivamente, abbiamo grandi mezzi a disposizione e mal distribuiti. La terra – nostra casa comune – è danneggiata dall’uso distorto che ne fa una parte dell’umanità, la più ricca, che spreca e scarta risorse e persone.

In 20 aree del mondo, 126 conflitti insanguinano i rapporti tra fratelli, mentre più di 800 milioni soffrono fame e sete, non hanno medicine, non possono uscire dall’analfabetismo. Non sappiamo risolvere da soli questa grande contraddizione: da una parte abbiamo bisogno degli altri e vorremmo vivere tutti nella giustizia e nella pace; dall’altra siamo noi stessi il maggior pericolo per la vita dei nostri simili, quando le nostre passioni, l’interesse cieco, i giudizi ideologici ci portano a rompere la solidarietà e la costruzione collettiva del bene comune.

Nel Natale, il Bimbo che nasce nel presepio, ci insegna che per poter vivere secondo il disegno di Dio che ciascuno di noi si porta dentro, occorre partire da se stessi: se non divento giusto io, non diventa giusto il mondo; se non opero la pace io, non ci sarà nel mondo. Se non mi lascio coinvolgere dal Vangelo di Gesù, se non mi lascio amare e trasformare da Lui, non troverò la gioia e non sarò stato utile a nessuno alla fine della mia esistenza.

La più importante trasformazione che l’incarnazione del Figlio di Dio ci ha portato è stata la capacità di amare il prossimo come ha fatto Lui, di soccorrerlo nel suo bisogno, di accoglierlo se è straniero, di trasmettergli ciò che crediamo perché migliori la sua vita, di perdonarlo se ha fatto errori anche gravi, di camminare insieme. Con tutti, perché ogni uomo è mio prossimo. Abbiamo bisogno di una solidarietà vera e di una umanità profonda, che ci permetta di dare e ricevere ciò che abbiamo di più bello e che tra l’altro possediamo perché qualcuno ce lo ha trasmesso.

Il Natale apra i cuori, le porte, le tasche, le mani, ci dia le parole adatte a accoglierci gli uni gli altri, senza paura”.

Fiaccolate, concerti e presepi viventi: il Natale in piazza

Natale 2017 A RavennaQualche appuntamento tra Ravenna, Cervia e la bassa lughese per un vigilia (e non solo) tra spettacolo e divertimento

Tanti gli appuntamenti della vigilia di Natale in provincia per festeggiare in piazza. A Ravenna, per esempio, è prevista in piazza del Popolo a Ravenna una nuova incursione di Babbo Natale sotto l’Albero, che incontrerà i più piccoli dalle 13 alle 17, a cura di Sirio Spa, sponsor dell’iniziativa e dell’allestimento dell’albero di Natale. Alle 17 inizierà la musica del Duostile, concerto acustico di Valentina Cortesi e Giovanni Sandrini. Dopo il pranzo di Natale, il 25 dicembre Billo Circus aspetta il pubblico delle famiglie alle 16.30 nei panni di Clown Billo per il suo spettacolo del circo e sarà in piazza del Popolo anche nel giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, con tre spettacoli del suo circo, alle 11.30, alle 15.30 e alle 17.30. Intanto, nella vicina piazza Kennedy, dalle 15 sulla pista del ghiaccio inizierà “Christmas party”, le canzoni di natale per vivere un pomeriggio all’insegna del divertimento. Un evento in diretta su Radio International (la pista è aperta, in questa settimana e fino al 6 gennaio, dalle 9 alle 13 e dalle 15 a mezzanotte).

A Classe, invece, torna la magia del presepe vivente “L’ingresso a Betlemme” il 24 dicembre dalle ore 19, il 30 dicembre e il 6 gennaio dalle 15 alle 18.30. La commissione del Presepio Vivente insieme al Parroco Don Mauro Marzocchi darà di nuovo vita a un evento di grande suggestione: musica, fiaccole, botteghe artigiane e guardie romane. Vin brulè e dolci per tutti. Alle ore 23.45 il corteo in costume si recherà in Basilica per la Santa Messa. Il pomeriggio dell’Epifania alle ore 16.30 arriveranno i Re Magi a cavallo portando doni a Gesù e a tutti i bambini.

A Milano Marittima, invece, l’appuntamento è con “MiMa On Ice Christmas Fire” (ore 16, Viale Gramsci) che impreziosirà una giornata già ricca di divertimento con la pista di pattinaggio, i laboratori, le proposte gourmet e l’immancabile shopping. Il giorno di Natale è invece tutto dedicato ai piaceri del palato: alle ore 16.00 in Viale Gramsci si svolge la IV edizione di “Piccoli cuochi a Mima on Ice”, gara di decorazione di pandori, cup cakes e Christmas cookies con uno chef stellato che decreterà il vincitore e fantastici premi e gadget per tutti. Peccati di gola anche alle ore 17.00 con l’apertura del Panettone Gigante. Fin dal mattino saranno aperti l’anello di ghiaccio e il Mercatino Gourmet (dalle 10). Nel primo pomeriggio aperte anche la casetta Polar Express (14.30) e l’Officina di Babbo Natale con la crew degli gnomi natalizi dove il vecchio dalla barba bianca aspetta, per il penultimo giorno, i bambini per i pensieri di ringraziamento. Il giorno di Santo Stefano, oltre a salutare Babbo Natale e la sua crew di elfi, tutti i bambini sono invitati allo spettacolo animato Le Favole di Mima On Ice (ore 16).

A Cervia lunedì 24 dicembre si pattina sulla pista in attesa della tradizionale Tombola di Natale che si terrà dalle 21 in piazza Garibaldi. Per festeggiare un brindisi in allegria ascoltando le cante romagnole. Martedì 25 dicembre, giorno di Natale arriva in piazza Garibaldi il Circo Fuego di Natale alle 16.30 con lo spettacolo di giocolieri acrobati,fuoco e verticalità a cura della A.S.D. Art&strada e Ass. Raggio di Sole di Forlì. Alle 17.30 Live music sotto l’albero con Raffaele Band. Chitarrista e cantautore Raffaele propone rock music. Mercoledì 26 dicembre si parte al mattino alle 11 con il trofeo di Santo Stefano “Rinaldo Giani” di canoa cross, che parte davanti al magazzino del sale. Alle 15.00 MUSA, il museo del sale propone C’era una volta un cristallo di sale, visita guidata a misura di bambino organizzata da Cervia Turismo (prenotazioni 0544 974400). Alle 16.30 in piazza Garibaldi si torna un po’ tutti bambini con “La pignatta”. Al centro della piazza vi aspetta infatti una Pignatta gigante con tantissime sorprese. Alle 17 spettacolo di giocoleria e humor con MISTER Sascha e alle 18.00 Live music sotto l’albero di Natale con Etilisti Noti trio acustico forlivese composto da Annalisa Licata (voce), Arlo Zenzani (violino) e Filippo Barucci (chitarra acustica). Il repertorio è vario con influenze italiane, da Fabrizio De Andrè ai Modena City Ramblers, ma anche d’oltreoceano che spaziano da Johnny Cash, alle irresistibili melodie Irlandesi. Alle 21.00 al teatro “Walter Chiari” il Concerto di Natale della grande Orchestra Città di Cervia in collaborazione con la scuola di musica “G. Rossini. 

Tanti appuntamenti anche a Conselice e nelle sue frazioni per festeggiare la Vigilia di Natale. In piazza Foresti, alle 20.30 si svolge la veglia natalizia con vin brulé e panettone. Ci saranno inoltre musica e canti con il Claudia Cieli Xmas quartet. A seguire, alle 22.30, spazio allo spettacolo pirotecnico a cura della Pro Loco. Infine, alle 24 è prevista la Messa solenne di Natale nella chiesa di San Martino.

A Lavezzola partono alle 20.30 dalla Casa Comunale la fiaccolata della scuola elementare e il presepe vivente, con arrivo a piazza Caduti. Alle 21 ci saranno spettacoli, dolci, castagne e vin brulé, oltre alla distribuzione di doni con Babbo Natale, a cura del Comitato di Natale di Lavezzola. Alle 22, infine, ci saranno la Messa di Natale e la recita dei bambini.

Nel centro di San Patrizio gli appuntamenti iniziano alle 20 con Natale in Piazza con vin brulé e dolci natalizi. Alle 21.15 sacra rappresentazione del presepe vivente con partenza dalla parrocchia, che cura l’iniziativa insieme all’Associazione sagra del Tortellone sanpatriziese. In caso di maltempo l’iniziativa si terrà nella chiesa. Infine, alle 22.30 nella chiesa di San Patrizio viene celebrata la Messa di Natale. A seguire, in piazza si prosegue con dolci natalizi e vin brulé. Durante la giornata, inoltre, ci sarà la distribuzione di panettone agli anziani.

Tradizione fiaccolata per la pace ad Alfonsine, il 24 dicembre con partenza alle 20 da piazza Gramsci e arrivo in piazza Monti. Dopo il saluto e gli auguri del sindaco Mauro Venturi alla cittadinanza, ci sarà una lotteria gratuita per tutti i partecipanti e poi buffet gratuito con cioccolata calda, vin brulé, panettone, pandoro e dolcetti vari. A tutti i bambini sarà consegnato un regalo.

A Lugo, proseguono le iniziative al Villaggio di Natale, nella piazza del Pavaglione dove l’atmosfera natalizia è garantita anche dalla pista di pattinaggio sul ghiaccio, posta al centro del Pavaglione, e dalle casette in legno con prodotti enogastronomici e idee regalo.

Restauro per la Madonna degli infermi: Lista per Ravenna ringrazia la giunta

Il gruppo di opposizione da tempo chiede l’intervento per la scultura posta davanti all’ospedale, ora deciso: costerà 28mila euro e sarà affidato a Laboratorio del Restauro

Madonna Degli Infermi, In Attesa Di Ripulitura E Restauto
Madonna degli Infermi, In attesa di ripulitura e restauro

Sarà restaurata la “Madonna degli Infermi” del piazzale Ortali, di fronte al vecchio ingresso dell’ospedale civile di Ravenna, lo ha deciso la la giunta e per questo ha incassato, la viglia di Natale, i ringraziamenti di Lista per Ravenna (sì, Alvaro Ancisi e Lista per Ravenna, da sempre all’opposizione). Si tratta di un restauro, spiegano dalla lista civica, invocato da anni, che impegnerà una spesa di 28 mila euro e sarà affidato al Laboratorio del Restauro di via Galla Placidia.
“Il monumento – scrivono – è opera dello scultore concittadino Augusto Bartolotti, indimenticato “poeta del ferro” apprezzato dai critici d’arte. Benigno Zaccagnini si rivolse a lui, in un saggio, con queste parole: “Maestro grande della tua arte e maestro di vita, le tue opere, doni della tua bontà, ci danno gioia e forza nel credere, amare e sperare. Sempre”. L’opera, collocata nel piazzale negli anni settanta del secolo scorso, rivolta verso l’ingresso del Santa Maria delle Croci, si compone di una stele marmorea alta sei metri alla cui estremità è collocato un gruppo scultoreo di ferro battuto costituito dalla Madonna degli infermi, alta tre metri, e da un volo di uccelli. L’usura del tempo e l’abbandono l’avevano mal ridotta e imbrattata. Lista per Ravenna, su impulso dei due figli di Bartolotti, Anna e Mauro, essi stessi pregiati artisti ravennati, rispettivamente mosaicista e scultore, ne aveva sollecitato il restauro già nel 2009 con un’interrogazione al sindaco di Alvaro Ancisi, come successivamente ha fatto Gianfranco Spadoni nel 2010 e nel 2017, in qualità di consigliere provinciale, e da ultimo, nel settembre di quest’anno, ancora Ancisi, rivolgendosi al servizio comunale Edilizia pubblica, unità operativa Edifici vincolati. L’intervento di restauro comprende, per la stele di marmo, la pulitura delle croste di annerimento, la rimozione del colaticcio e l’asportazione della colonizzazione biologica (cioè degli organismi vegetali e animali), e per la parte scultorea la revisione, con eventuale sostituzione, delle grappe di ancoraggio e la verniciatura dell’intero complesso, previa rimozione della ruggine, con vernice catalizzante micacea scura, intervento richiesto dallo stesso Mauro Bartolotti. Lista per Ravenna ringrazia, per il valore e la qualità dell’opera, la giunta comunale, che ne ha approvato il progetto e il finanziamento, nonché i dirigenti del servizio e dell’unità operativa competenti, gli ingegneri Claudio Bondi e Michele Berti, che ne hanno curato l’esecuzione.”

La Consar tira fuori il cuore e il carattere e piega al tiebreak un’ostica Siena

Volley Superlega / Con il primo tie-break di stagione la squadra di Graziosi supera anche i toscani e si conferma imbattibile negli scontri diretti al Pala De André, chiudendo l’andata con il terzo miglior punteggio dal ritorno nella massima serie. Mercoledì 26 dicembre di nuovo in campo a Busto Arsizio contro Milano

Ravenna-Siena 3-2
(22-25, 25-23, 18-25, 25-19, 19-17)
CONSAR RAVENNA: Saitta 2, Poglajen 14, Verhees 3, Rychlicki 24, Raffaelli 18, Russo 12, Goi (L); Di Tommaso, Argenta, Lavia 1. Ne: Frascio (L), Elia, Smidl, Marchini. All.: Graziosi.
EMMA VILLAS SIENA: Marouf 4, Ishikawa 14, Spadavecchia 9, Hernandez 21, Maruotti 12, Gladyr 6, Giovi (L); Giraudo, Cortesia 1, Vedovotto, Caldelli (L), Fedrizzi 3. Ne: Mattei, Johansen. All.: Zanini.
ARBITRI: Boris di Vigevano e Pozzato di Bolzano.
NOTE – Ravenna: bs 27, bv 6, errori 12, muri 8; Siena: bs 24, bv 7, errori 11, muri 9. Spettatori 2006 (incasso 9313 euro). Durata set 28’, 29’, 26’, 25’, 23’ (tot. 131’). Mvp: Russo.

RAVENNA 23/12/2018. VOLLEY PALLAVOLO. CONSAR RAVENNA EMMA VILLAS SIENA.
L’mvp Roberto Russo supera il muro di Gladyr (foto Legavolley)

La Consar gioca il primo tie-break del campionato e lo vince, battendo al Pala De André anche l’Emma Villas dopo oltre due ore di battaglia e confermandosi implacabile negli scontri diretti. Ma per avere ragione di un irriducibile Siena, guidato per la prima volta da Emanuele Zanini, tornato a sedersi su una panchina italiana a distanza di sei anni e mezzo dall’ultima gara, la squadra ravennate ha dovuto attingere a tutte le sue energie nervose e fisiche, alla capacità di andare oltre i propri errori (soprattutto in battuta, 27) e alla sua riconosciuta capacità di non arrendersi mai. Siena, al quinto tie-break perso su sei giocati, accarezza il sogno di conquistare la prima vittoria in trasferta ma si arrende alla tenacia e alla determinazione di Ravenna che incarta il successo che vale il terzo miglior punteggio del girone d’andata del Porto Robur Costa dal suo ritorno in Superlega. E Russo mette sotto l’albero il premo come MVP, a suggellare una prova chiusa con il 75% in attacco.

Ravenna chiude l’andata con 17 punti, 6 vittorie (5 delle quali in casa) e 7 sconfitte, e un margine di sette punti sulla zona retrocessione: un buon bilancio sicuramente per una squadra partita con l’obiettivo di garantirsi la permanenza in Superlega. Un premio al grande lavoro del gruppo ravennate che però non può gustarsi troppo fino in fondo questo momento visto che mercoledì 26 dicembre (ore 18) si torna di nuovo in campo per la prima giornata del girone di ritorno che vedrà la Consar di scena a Busto Arsizio contro la Revivre Axopower Milano.

Sestetti titolari Graziosi punta sul sestetto tipo con Raffaelli in coppia con Poglajen, Verhees e Russo al centro e Rychlicki opposto in diagonale con Saitta. Goi è il libero. Zanini si affida al sestetto con Marouf-Hernandez, i centrali Spadavecchia e Gladyr e gli schiacciatori Ishikawa e Maruotti. Giovi è il libero.

Primo set Grande equilibrio a inizio gara, con Siena avanti e Ravenna subito pronta a rintuzzare fino al 4-4 (due punti a testa di Rychlicki e Raffaelli). Qui l’Emma Villas tenta un primo scatto ma Saitta e compagni ritrovano la parità a quota 7. Nuovo allungo Siena che vola a +3 (8-11) e poi a +6 con due ace di Hernandez (10-16). L’Emma Villas ariva al massimo vantaggio sul 12-19 quando  Graziosi chiama il secondo time-out (il primo era arrivato sul 10-14) e prova a cambiare qualcosa mandando in campo Lavia, Argenta e Di Tommaso. Sul 17-24, la Consar rosicchia cinque punti costringendo Zanini a chiamare due time-out. A scacciare la paura in casa senese è Gladyr con un tocco sottorete (22-25).

Secondo set L’inizio del parziale ricalca quello del primo, anche se ora è Ravenna a mettere la testa davanti e Siena ad inseguire. E’ un appassionante punto a punto, condito anche da qualche errore, fino al 13 pari quando la Consar riesce a scrollarsi di dosso l’avversario portandosi sul +2 e costringendo Zanini a chiamare il time-out. Nuova parità a quota 17 ma Raffaelli e Rychlicki danno nuova benzina al
motore della Consar. Siena, però, non si arrende e piazza un break di tre punti con cui mette la freccia. Il time-out, questa volta, è di Graziosi. La mossa ha l’effetto voluto: Raffaelli riporta in quota la Consar e Rychlicki piazza un ace (22-20) ma ancora una volta gli ospiti trovano la parità. Dal time-out di Graziosi esce una Consar ancor più grintosa e determinata. Errori in battuta di Lavia e Hernandez ed è Russo al servizio, con un pallone che tocca la rete e cade nel campo di Siena a dare il pareggio.

Terzo set Siena prova a scardinare l’equilibrio con un’accelerazione che dal 3-3 la porta al 6-9. In questa fase è Rychlicki a tenere viva la Consar (un ace e un attacco murato fuori per una prima parità a quota 10 e un attacco vincente per la seconda parità a quota 12). Ma il sestetto di Zanini, nel quale un po’ tutti portano punti alla causa, ha la forza per una nuova accelerata che lo porta al 17-21 e al time-out di Graziosi che non dà effetti: un muro a tre su Rychlicki consegna a Siena il terzo parziale (18-25).

Quarto set La Consar è convinta e per nulla demoralizzata: riprendono quota le percentuali in ricezione e attacco, Goi e compagni piazzano un break di tre punti che l’Emma Villas non riesce a chiudere, anche perché Ravenna continua a mettere grande pressione in battuta e Rychlicki miete punti su punti, ben sorretto da Russo. Ravenna arriva sul 19-15 e Zanini chiama il time-out: tutto inutile, perchè l’inerzia della gara ha preso la strada della squadra di casa. Con il turno in battuta di Argenta, entrato al posto di Rychlicki, la Consar va 24-18 per poi chiudere 25-19 con un attacco di Raffaelli, toccato fuori da Siena.

Quinto set Si va al tie-break, il primo in questo campionato per la Consar: Siena va subito sul 2-0, Ravenna pareggia a quota 3 e poi effettua il
sorpasso (10-9) con un gran muro di Russo. Finale al cadiopalma, in cui entrambe le squadre forzano al massimo in battuta. L’ace di Russo porta Ravenna sul 14-13 e Zanini a chiedere il time-out. Siena annulla quattro match ball prima di arrendersi a Rychlicki.

Coach Graziosi In Un Time Out
Il coach Gianluca Graziosi con i suoi giocatori durante un time out

Dichiarazioni dopo-gara
Gianluca Graziosi
(allenatore Consar Ravenna): «Oggi era importante vincere e l’abbiamo fatto. I ragazzi sapevano che la posta in palio era alta e abbiamo iniziato in modo un po’ incerto. I nostri avversari compongono una squadra che dal punto di vista tecnico è forte e questa vittoria, più che del bel gioco è stata dei nervi, del gruppo, della voglia di vincere e di lottare. In tantissime situazioni siamo andati in difficoltà nel cambio palla e la battuta è stata molto fallosa, con tanti errori soprattutto di chi non le deve sbagliare. Però alla fine abbiamo incamerato due punti molto importanti, e alla vigilia ci avrei messo la firma per un risultato di questo tipo».

La Conad cade giù dal Montecchio: al lumicino le chances per la Poule Promozione

Volley A2 femminile / In terra veneta le ravennati vengono piegate al tiebreak anche dalla penultima della classe Ramonda, finendo ko per la quinta consecutiva

Montecchio-Ravenna 3-2
(25-23, 22-25, 25-20, 20-25, 18-16)
SORELLE RAMONDA IPAG MONTECCHIO: Michieletto 14, Fiocco 19, Carletti 23, Pamio 20, Bartolini 5, Giroldi, Pericati (L); Trevisan, Stocco 2, Frison. Ne: Bovo, Larson. All.: Beltrami.
CONAD RAVENNA: Aluigi 10, Gioli 16, Agrifoglio 5, Bacchi 25, Torcolacci 9, Mendaro 12, Rocchi (L); Altini, Calisesi, Ubertini 1, Vallicelli. Ne: Fusaroli. All.: Caliendo.
ARBITRI: Mesiano di Bologna e Sessolo di Treviso.
NOTE – Montecchio: bs 15, bv 5, errori 16, muri 15; Ravenna: bs 9, bv 7, errori 18, muri 17. Durata set: 29’, 27’, 25’, 21’, 22’ (tot. 124’).

Lucia Bacchi Conad
Alla Conad non sono bastati i 25 punti di Lucia Bacchi

La Conad perde anche contro la penultima della classe Ramonda e vede assottigliarsi al lumicino le possibilità di qualificarsi alla Poule Promozione. A Montecchio Maggiore, in terra veneta, le ravennati incappano nella loro quinta sconfitta consecutiva (la quarta in campionato) al termine di una sfida chiusa al tiebreak, con le padrone di casa sempre avanti e le biancorosse costrette in affannose rimonte. Due volte a Bacchi e compagne va bene pareggiando il conto dei set sull’1-1 e sul 2-2, ma la terza no, capitolando nella quinta frazione decisiva dopo aver annullato ben cinque match point. La squadra di Caliendo paga lo scarso rendimento di Mendaro, autrice di soli 12 punti e sostituita da Altini nel terzo periodo (per poi rientrare in campo nel quarto), e trova nelle veterane Bacchi (ben 25 palloni a terra) e Gioli e nelle giovani Torcolacci e Calisesi gli appigli dove potersi aggrappare. Con solo quattro partite ancora da disputare, sono troppi i punti di svantaggio da recuperare (ben sette dalla quinta Torino, che tra l’altro ha una gara in più da giocare) e quindi l’appuntamento di mercoledì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, al PalaCosta contro la Canovi Sassuolo (ore 17), diventa importante più per il morale che per la classifica attuale e futura (gli eventuali punti guadagnati infatti le ravennati non se li porteranno dietro).

Sestetto titolare Senza le infortunate Lombardi e Canton, al fischio d’inizio Caliendo schiera lo starting six composto da capitan Bacchi e Aluigi sulle bande, Mendaro opposto, Agrifoglio al palleggio, Torcolacci e Gioli centrali, Rocchi libero. Sull’altro fronte del taraflex il tecnico Beltrami dispone in campo Pomio e Michieletto in attacco, Carletti opposto, Giroldi al palleggio, Bartolini e Fiocco centrali e Pericati libero.

Primo set Si inizia in grande equilibrio con le due squadre che si studiano e procedono con cautela. Montecchio passa avanti e Ravenna si riporta in parità. In evidenza Gioli che realizza due punti consecutivi che permettono alla Conad il primo sorpasso (5-6). Le venete trovano il doppio vantaggio (10-8), ma poi sono Bacchi e Torcolacci a riportare l’equilibrio in campo (10-10). Il primo time out della partita viene chiamato da Beltrami sull’11-13, dopo un parziale di 3-0 per Ravenna. Nella fase centrale del set le venete subiscono gli attacchi di Gioli e Bacchi (16-18) e Beltrami chiama il secondo discrezionale. Da questo momento cambia l’andamento del set: le venete prendono in mano le redini e conquistano punti preziosi fino a portarsi sul 24-20. Il primo set ball viene annullato da un errore in servizio di Montecchio, poi un errore in attacco e una palla a terra di Gioli fanno sperare nella rimonta (24-22). Purtroppo nell’azione successiva è Michieletto a trovare le mani del muro romagnolo e a siglare il punto che chiude il primo set sul 25 a 22.

Secondo set Capitan Bacchi e compagne tornano in campo con la voglia di vender cara la pelle. Alcuni errori delle venete e Aluigi e Bacchi che vanno a punto, portano avanti Ravenna di +4 (3-7). Coach Beltrami ferma il gioco, ma al rientro in campo viene fischiato a Montecchio un fallo di formazione e nell’azione successiva Mendaro mette a terra la palla del 3-9. La riscossa delle padrone di casa non tarda però ad arrivare e non bastano i due punti di Aluigi per fermare la rimonta veneta che con Carletti ritrova la parità sull’11-11. Caliendo chiama il primo discrezionale ma al rientro in campo Montecchio effettua il sorpasso. Il tecnico di Ravenna mette in campo Ubertini per Aluigi e Ravenna infila un buon parziale, riportandosi avanti di +2 (12-14). Un punto di Torcolacci costringe il tecnico delle venete al secondo time out. Il pareggio di Montecchio (18-18) è momentaneo, Ravenna riprende forza e vigore, portandosi fino a un punto dalla conquista del set (19-24). I primi due set ball vengono neutralizzati dalle padrone di casa e Caliendo chiama un opportuno discrezionale: ancora un punto per le venete, poi è Gioli a firmare il punto del 22-25.

Terzo set Dopo un avvio bruciante di Montecchio (5-1) Ravenna riesce a riprendere il contatto (6-6). Le fasi successive dì gioco vedono le venete in evidenza. Sull’11-6 Caliendo prova a cambiare le carte in tavola mettendo in regia Vallicelli per Agrifoglio. Il successivo punto di Montecchio costringe il coach ravennate a chiamare il discrezionale per cercare di ricompattare la squadra. Prova l’Olimpia Teodora a invertire l’inerzia negativa del set con Gioli e Bacchi che accorciano il distacco (15-11). Ma non c’è storia nella parte centrale di questo terzo set, con le venete che arrivano fino a +6 (20-14). Dopo una timida reazione di Ravenna (20-16) si entra nella fase finale in cui però le romagnole non regalano grandi emozioni, tranne un ace di Aluigi. Il set si chiude così 25-20 a favore delle padrone di casa.

Quarto set Si parte con Montecchio avanti ma sono poi le ravennati a riportare l’equilibrio in campo (7-7). Le padrone di casa tentano la fuga (13-10) ma prima Torcolacci poi un ace di Agrifoglio e una parallela di Bacchi riportano il set in parità (13-13). Aluigi porta in vantaggio Ravenna (16-17) per la prima volta nel set. Sul 18-20 Beltrami chiama il discrezionale. Nel finale una diagonale di Bacchi e un altro ace di Agrifoglio portano Ravenna avanti 20-22. Altre battute di gioco e si arriva all’ace di Bacchi e all’attacco di Aluigi che chiudono il set 20-25 e conducono al tiebreak.

Quinto set Bacchi trascina la squadra sull’1-3, ma sono poi le venete a rinvenire e a portarsi sul 6-4. Caliendo chiama a sé la squadra ma al cambio campo si va con le venete in battuta, sempre avanti di due lunghezze (8-6). Con un attacco di Gioli la Conad riconquista il servizio. Dopo un punto delle venete, di nuovo una fast di Gioli permette a Ravenna di riguadagnare il servizio (9-8). Il punto del 10-9 è ancora di Gioli che va in battuta e favorisce l’errore delle padrone di casa (10-10). Due attacchi sfortunati delle romagnole costringono Caliendo a chiamare l’ultimo time out. È ancora Bacchi a provare a riportare sotto le ravennati con due colpi a segno che annullano due dei tre match ball di Montecchio (14-13). Questa volta è Beltrami a chiamare il discrezionale e quando si torna in campo un errore in attacco delle padrone di casa riporta il set in parità e consente a Ravenna di continuare a sperare. Le fasi finali di questo interminabile incontro sono tiratissime, con lunghi scambi, alla fine però sono le venete ad avere la meglio e a chiudere sul punteggio di 18-16, conquistando i due punti.

Classifica: Omag S. Giov. in Marignano, Delta Informatica Trentino, Bartoccini Gioiellerie Perugia e Canovi Coperture Nolo 2000 Sassuolo 23 punti; Barricalla CUS Torino 21; Cuore Di Mamma Cutrofiano e Conad Olimpia Teodora Ravenna 14; Sorelle Ramonda Ipag Montecchio 10; Sigel Marsala 5 (Torino, S. Giov. in Marignano, Marsala e Trento una partita in meno).

La Rekico si regala una dolce Crema per Natale: vetta solitaria e accesso alla coppa

Basket B / Al PalaCattani i faentini regolano i lombardi al termine di un match equilibrato e si qualifica per la Final Four di inizio marzo

Faenza-Crema 87-79
(25-21, 47-39, 60-57)
REKICO FAENZA: Fumagalli 6, Gay ne, Costanzelli, Silimbani 5, Casagrande 8, Venucci 25, Zampa 2, Petrucci 26, Pambianco ne, Chiappelli 13, Santini ne, Petrini ne. All.: Friso.
PALLACANESTRO CREMA: Norcino 11, Toniato 8, Enihe 8, Gianninoni 9, Legnini 17, Biordi, Nicoletti ne, Bissi ne, Montanari 19, Pedrazzani 7. All.: Garelli.
ARBITRI: Bernassola e Coraggio.
NOTE – Uscito per falli: Enihe.

Mattia Venucci
Il play della Rekico Mattia Venucci

Faenza scrive un’altra grande pagina della sua storia, con la vittoria contro Crema che regala la matematica qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia di Serie B (in programma dal 1° al 3 marzo) e la vetta solitaria della classifica. Meglio di così il Natale dei manfredi non poteva proprio essere. La Rekico vince l’ennesima partita grazie al carattere e alla determinazione, fondamentali per regolare una squadra che ha dimostrato sul campo di non meritare di occupare l’attuale posizione in classifica. Nel finale punto a punto è stato ancora decisivo l’effetto PalaCattani, mai come in questa partita un grande sesto uomo.

La Rekico parte con un perentorio 6-0 poi subisce la reazione di Crema che in poche azioni passa a condurre 12-11, ma ci pensa Petrucci, autore della sua migliore prestazione offensiva stagionale con 26 punti, a riportare avanti i suoi. L’ala segna 9 dei 23 punti del 23-17, primo allungo faentino, vanificato però da Montanari che ricuce il gap fino al 34-35. In cattedra salgono allora la difesa e capitan Venucci, autore di 7 punti consecutivi che fanno volare Faenza sul 42-34 e dei liberi che fissano il 47-39 dell’intervallo. Da sottolineare l’ottima prova di Zampa, bravissimo nel sostituire Gay nelle rotazioni degli esterni, ancora indisponibile per infortunio.

Il secondo tempo inizia con la tripla di Petrucci del 50-39 (massimo vantaggio), ma quando sembra che l’inerzia passi nelle mani faentini, Crema reagisce approfittando di un calo di tensione degli avversari. Enihe e Legnini agguantano la parità sul 60-60 non facendo però i conti con Venucci che risponde con la tripla del 63-60. Il match inizia a essere un susseguirsi di emozioni e a spezzare gli equilibri sono Zampa con un gioco da tre punti e Casagrande con il tiro da tre del 72-65, ma neanche questa è la fuga decisiva, perché Crema risponde con grande freddezza, portandosi sotto 79-81 a 1’18’’ dalla fine. Norcino fallisce il possesso della possibile parità e il rimbalzo lo cattura Petrucci, bravo a innescare un’azione finalizzata dal canestro da sotto di Fumagalli, che regala l’83-79: un buon tesoretto da amministrare nella volata finale. A 31’’ è ancora Petrucci protagonista catturando l’ennesimo rimbalzo poi completa l’opera segnando i liberi dell’85-79. Crema prova a sparare l’ultima cartuccia da tre punti: il tiro finisce sul ferro e così Venucci con un perfetto 2/2 può chiudere i conti, facendo esplodere di gioia il PalaCattani.

Per il Ravenna Women un pareggio nel veronese che lascia un po’ di amaro in bocca

Calcio B femminile / Sotto nel primo tempo contro il Mozzecane, le giallorosse impattano con Cimatti nel finale, ma sbagliano un rigore con Filippi

Fortitudo Mozzecane-Ravenna Women 1-1
FORTITUDO MOZZECANE: Meleddu, Groff, Caliari (24′ st Mele), Bertolotti, Pavana, Salaorni, Della Giacoma  (48′ st Olivieri), Carraro (40′ st Cabeo), Pinna (24′ st Benincaso), Peretti (24′ st Martani), Gelmetti. A disp.: Signori, Borg. All.: Bragantini.
RAVENNA WOMEN: Copetti, Cameron, Bouby, Barbaresi, Colini, Greppi, Haanpaa (13′ st Cinque), Filippi, Montecucco, Cimatti, Burbassi. A disp.: Cicci, Amadori, Cinque, Giovagnoli, Pelloni, Raggi. All.: Piras.
ARBITRO: Scarpa di Collegno.
RETI: 30′ pt Gelmetti,  41′ st (rig.) Cimatti.
NOTE – Ammonite Filippi, Montecucco, Barbaresi, Bouby, Groff e Bertolotti. Espulse Carraro e Meleddu.

Mozzecane
Il match tra Mozzecane e Ravenna Women si è giocato tra la nebbia

Si ferma dopo sei successi consecutivi la striscia di vittorie del Ravenna Women, che non va oltre l’1-1 sul campo del Mozzecane, nel veronese: grande rammarico per le giallorosse che in pieno recupero falliscono con Filippi il rigore che valeva i tre punti. Capitan Cimatti e compagne conservano il secondo posto in classifica, ma adesso l’Empoli è a sole due lunghezze dopo la vittoria ai danni della Roma.

Il tecnico Piras deve rinunciare a Carrozzi e manda in campo dal primo minuto Copetti tra i pali, Cameron, Greppi, Colini e Bouby in difesa, Haanpaa, Barbaresi e Filippi a centrocampo, con Cimatti alle spalle del tandem d’attacco Montecucco-Burbassi. Il primo tempo è di marca veneta, con le padrone di casa che giocano meglio e chiudono la prima frazione in vantaggio grazie al gol di Gelmetti, nato però da una netta posizione di fuorigioco di almeno un metro e non segnalato dal guardalinee per colpa della fitta nebbia.

Nella ripresa la musica cambia, il copione si ribalta, ed è il portiere di casa a vestire i panni della protagonista, compiendo grandi interventi su Barbaresi e Cimatti. Nel finale succede di tutto: Carraro atterra Filippi, l’arbitro espelle il difensore veneto e concede il rigore alle romagnole. Dal dischetto Cimatti non sbaglia e firma l’1-1. Passa un solo minuto e Meleddu compie l’ennesimo miracolo deviando con il piede un tiro da un metro di Burbassi; sull’azione successiva ancora protagonista Burbassi che supera Meleddu e viene atterrata: secondo rigore per le ospiti e seconda espulsione per le padrone di casa. Stavolta dal dischetto va Filippi ma la neo entrata Olivieri intuisce il tiro dagli undici metri e salva la propria porta. Al triplice fischio non festeggia nessuno e ci guadagna l’Empoli, che supera il Mozzecane e si porta a due punti dal Ravenna. Alla ripresa il big match contro la capolista Inter, che ha centrato la nona vittoria in altrettante gare.

Risultati (nona giornata): Genoa-Arezzo 1-2, Empoli-Roma 4-1, Inter-Lazio 3-0, F. Mozzecane-Ravenna Women 1-1, Cittadella-Milan Ladies 0-0, Roma XIV-Cesena 1-2.

Classifica: Inter 27 punti; Ravenna 21; Empoli 19; Mozzecane 18; Cittadella 16; Asd Roma 15; Lazio, Milan Ladies e Cesena 8; Genoa 7; Arezzo 4; Roma XIV 0.

Faventia beffato in casa dal Real Dem: biancazzurri sconfitti all’ultimo secondo

Calcio a 5 / Una rete di Bordignon allo scadere regala al PalaCattani il successo agli abruzzesi dopo che i manfredi erano riusciti a recuperare lo svantaggio iniziale

Faventia-Real Dem Montesilvano 4-5
FAVENTIA: Conti, Tronconi, Piallini, Barbieri, Catalano, Karaja, Carpino, Caria, Hassane, Matteuzzi, Garbin, Pozzovio. All.: Placuzzi.
REAL DEM MONTESILVANO: Di Simone, Bordignon, Costantini, Agolli, Zaffiri, Rosato, Cafarelli, Fanà, Di Toro, Marino, Schurtz. All.: Capurso.
ARBITRI: Baraccano di Treviso e Laggia di Mestre.
RETI: 3’ pt e 20’ st Bordignon, 5’ pt Schurtz, 17’ pt (rig.) Garbin, 19’ pt (aut.) Piallini, 7’ st Caria, 9’ st Hassane, 12’ st Barbieri, 13’ st Cafarelli.
NOTE – Ammoniti Agolli e Costantini. Espulso al 19’ st Garbin per somma di ammonizioni.

Nicolo Garbin
Il giocatore del Faventia Nicolò Garbin

Si chiude con una incredibile beffa il 2018 del Faventia. Il Real Dem sbanca il PalaCattani all’ultimo secondo grazie a una conclusione di Bordignon scoccata dalla propria area, tiro che si infila sotto la traversa sorprendendo Conti. Un risultato che lascia tanto amaro in bocca ai faentini, partiti senza il giusto atteggiamento e trovatisi in balia degli avversari, ma bravi poi a ribaltare il risultato portandosi sul 4-3 nella ripresa. Questo passo falso servirà per crescere e avere ancora più motivazioni nel match del 5 gennaio in casa del Futsal Aski Ascoli (ore 16), gara in cui dovrebbe debuttare Cortes.

Avvio shock per il Faventia, trovatosi sotto di due reti dopo cinque minuti. Al 3’ il Real Dem passa in vantaggio con una gran conclusione di Bordignon, preciso nell’indirizzare il pallone nell’angolo basso della porta, poi al 5’ Schurtz raddoppia, pure lui con un colpo da biliardo. Il Faventia prova a reagire, ma non trova mai lo specchio della porta, rischiando di prendere la terza rete in tre occasioni: ci pensa Conti con ottime parate a fermare due volte Bordignon e una Schurtz. Il Real Dem colpisce in contropiede ed è anche bravo in difesa, ma con il passare dei minuti i padroni di casa crescono e mettono in difficoltà Di Simone in molte circostanze, soprattutto con Caria. A sfiorare il bottino grosso sono però ancora gli ospiti prima con Rosato e Schurtz e poi ancora con Rosato che fallisce una semplice occasione a porta vuota. Il Faventia riacquista fiducia al 17’ accorciando le distanze su calcio di rigore con Garbin poi alla prima disattenzione incassa la terza rete. Da una errata fase difensiva Bordignon mette il pallone in mezzo, Piallini prova a intervenire ma la palla gli carambola su una gamba e finisce alle spalle di Conti. Il primo tempo finisce dunque 3-1 per il Real Dem.

Nella ripresa il Faventia si riscatta iniziando ad attaccare a testa bassa dal primo minuto, mettendo in grande difficoltà la difesa abruzzese. Al 7’ Caria trova il gol al termine di una azione personale poi al 9’ Hassane segna il 3-3 con un beffardo tiro che non lascia scampo a Di Simone. L’inerzia è ormai tutta nelle mani dei romagnoli che si portano in vantaggio al 12’ con Barbieri bravo a sfruttare un passaggio di Conti. Neanche il tempo di esultare che il Real Dem impatta con Cafarelli, bravo dalla linea di fondo a trovare il sette della porta con un tiro perfetto. La gara diventa poi un susseguirsi di emozioni con entrambe le squadre che spingono fino all’ultimo. Al 19’ Garbin viene espulso per somma di ammonizioni facendo così giocare il Faventia in inferiorità numerica nell’ultima parte di gara. Tutto lascia presagire che il match finirà in parità, ma a far saltare il banco è Bordignon ad un secondo dalla fine, trovando il gol del definitivo 5-4.

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