Il sindaco e il presidente della Regione hanno festeggiato la conclusione delle opere con i cittadini
La ristrutturazione, con il rifacimento della pavimentazione grazie alla posa del 30 percento di nuove lastre e il restauro delle altre, è cominciata nel 1997 e negli ultimi tre anni è stata portata a termine con gli interventi sulle volte, le logge, i frontoni e, infine, le facciate e l’intonaco. Lugo ha festeggiato oggi, 8 dicembre, la fine del restauro del Pavaglione, il quadriportico del Settecento simbolo della città. All’inaugurazione, concisa con l’accensione dell’albero di Natale cittadino, era presente il sindaco di Lugo Davide Ranalli, la giunta comunale e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Il taglio del nastro, alla presenza anche della consigliera regionale Manuela Rontini, è stato accompagnato dallo spettacolo della Contesa Estense in piazza Mazzini.
Dopo i lavori di vent’anni fa, nel 2015 sono stati inseriti i tiranti per consolidare la struttura delle logge e delle volte ed è stato riqualificato il piazzale interno, la piazza Mazzini, con un costo rispettivamente di 400mila e 700mila euro. In seguito sono stati restaurati i frontoni e nello scorso anno è stato avviato un lavoro di rimozione dell’intonaco dai 92 pilastri del quadriportico e di finitura delle logge interne del Pavaglione. Infine, è stato portato a termine il recupero delle facciate esterne. Il costo dell’intervento di restauro delle facciate interne ed esterne è di 1,6 milioni di euro.
«In questi anni abbiamo lavorato ogni giorno per migliorare il nostro centro storico e renderlo più bello e vivo – ha dichiarato Davide Ranalli -. Tre anni fa, proprio insieme al presidente Stefano Bonaccini, ci siamo trovati a Lugo per inaugurare la piazza Mazzini e lì ci siamo ripromessi di far tornare tutto il Pavaglione al suo antico splendore per restituirlo alla città, ai suoi cittadini e a chi viene a visitare Lugo. Abbiamo voluto che questo quadriportico si trasformasse in un luogo di ritrovo e di aggregazione. Gli interventi per ridare luce al Pavaglione hanno fatto parte di un cantiere lungo e complesso, che orgogliosamente abbiamo portato a termine nei tempi che ci eravamo prefissati. Oggi Lugo e il suo Pavaglione tornano a splendere nel centro di questa città e per celebrare questo luogo così caro ai lughesi abbiamo deciso di regalare ai cittadini questa giornata di festa proprio all’interno del nostro meraviglioso quadriportico».
Calcio C / Match deciso nel primo tempo da due reti in due minuti scaturite da calci d’angolo. Nella ripresa Siani accorcia le distanze, ma alla fine esulta la capolista friulana
Pordenone-Ravenna 2-1 PORDENONE (4-3-1-2): Bindi; Semenzato, Stefani, Barison, De Agostini; Gavazzi, Damian (14′ st Misuraca), Bombagi; Berrettoni (29′ st Ciurria); Germinale (14′ st Magnaghi), Candellone. A disp.: Meneghetti, De Anna, Bertoli, Cotroneo, Florio, Bassoli, Cotali. All.: Tesser.
RAVENNA (3-5-2): Venturi (26′ pt Spurio); Boccaccini, Ronchi, Lelj; Eleuteri, Martorelli (16′ st Trovade), Papa, Selleri (1′ st Raffini), Bresciani; Nocciolini (28′ st Siani), Galuppini (28′ st Magrassi). A disp.: Barzaghi, Pellizzari, Scatozza, Sabba, Jidayi. All.: Foschi.
RETI: 24′ pt De Agostini, 25′ pt Candellone, 37′ st Siani.
ARBITRO: Guida di Salerno.
NOTE: ammoniti Barison, Candellone, Martorelli, Ciurria. Angoli 6-3. Recupero: pt 4′ e st 3′.
L’attaccante del Ravenna Simone Raffini
Il Ravenna esce sconfitto dal campo della capolista Pordenone, che conquista i tre punti grazie ai due gol nel giro di sessanta secondi realizzati da De Agostini e Candellone, con entrambe le occasioni nate da calcio d’angolo. Nella ripresa i giallorossi provano a reagire e riescono ad accorciare le distanze con il neoentrato Siani, mentre in zona Cesarini sfiorano una rimonta che sarebbe stata incredibile.
Nel primo tempo le squadre iniziano studiandosi a vicenda, con i padroni di casa a controllare il gioco e giallorossi attenti a chiudere ogni possibile spazio. Ci prova Selleri con una conclusione dalla distanza al 10’ a cambiare l’inerzia della gara, ma il suo sinistro è alto sopra la traversa. Match che viene rivoluzionato tra il 24′ e 25′, quando i neroverdi trovano dai corner il doppio vantaggio: dalle parabole disegnate da Bombagi nascono infatti le incornate di De Agostini e Candellone. I giallorossi storditi dal doppio colpo perdono anche Venturi, uscito infortunato per un colpo subito a inizio partita e sostituito da Spurio, all’esordio tra i professionisti. Prova a riaprirla Galuppini con una fuga in solitaria, ma viene steso prima di entrare in area, la successiva punizione battuta dallo stesso numero 7 dà solo l’illusione del gol. Il primo tempo si conclude con il pericoloso cross di Nocciolini che trova l’inserimento di Bresciani la cui conclusione in acrobazia non centra lo specchio della porta.
Alla ripresa Foschi dà peso all’attacco sostituendo Selleri con l’altro ex della gara Raffini. Le emozioni latitano nella prima parte della ripresa, con i padroni di casa che controllano la gara e le iniziative giallorosse, ripartendo non appena possibile. Proprio su due ripartenze Spurio dimostra di essere all’altezza della categoria con due ottime parate, prima su Magnaghi, poi, in contrattempo, su Candellone. Il rischio sveglia il Ravenna che prima mette i brividi al Pordenone sulla combinazione Trovade-Bresciani, il cui cross viene smanacciato da Bindi. I bizantini subito dopo trovano il gol che accorcia le distanze e riapre il match: Papa allarga per Eleuteri che controlla al limite dell’area e fa partire un cross al bacio sul secondo palo che pesca Siani, lestissimo a insaccare il secondo gol stagionale. Il Ravenna ora ci crede e preme sull’acceleratore per strappare un punto che varrebbe oro. E’ proprio sulla testa di Siani che arriva la palla buona a un solo minuto dal triplice fischio, il cross di Trovade nell’area piccola trova infatti il giovane scuola Juventus, ma la sua incornata esce di pochi centimetri facendo respirare il pubblico del “Bottecchia”.
Dichiarazioni dopo-gara Luciano Foschi (allenatore Ravenna): «Nel primo tempo non abbiamo fatto benissimo, soprattutto in fase di non possesso, ma non abbiamo concesso occasioni se non nei due corner. Siamo stati ingenui, regalando due goal. Nel secondo tempo abbiamo reagito, giocando come spesso siamo riusciti a fare, sfiorando un pareggio che non sarebbe stato sicuramente un furto».
Il presidente della Regione interviene a nome di tutti i cittadini emiliano-romagnoli. Anche all’Onyx di Godo un anno fa spray urticante al concerto di Sfera Ebbasta
La folla a Corinaldo in attesa di Sfera Ebbasta
«In questo giorno di festa che anticipa il Natale, la tragedia di Corinaldo ci addolora e ci colpisce tutti profondamente. Voglio esprimere la mia profonda vicinanza e solidarietà, anche a nome di tutti i cittadini emiliano-romagnoli, alle famiglie delle giovani vittime e ai feriti con l’augurio di pronta e piena guarigione». Così il presidente della Regione e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, sulla tragedia della discoteca di Corinaldo, nell’anconetano, dove venerdì notte nel corso di una serata di festa hanno perso la vita 5 giovani e una mamma che accompagnava la figlia, mentre sono numerosi i feriti ancora ricoverati in codice rosso. A provocare la tragedia lo spray urticante spruzzato durante l’attesa del concerto del trapper Sfera Ebbasta. Un episodio del tutto simile a quello accaduto un anno fa all’Onyx di Godo, in quell’occasione senza particolari conseguenze, se non alcuni ragazzi finiti all’ospedale per controlli.
«La mia vicinanza e solidarietà al sindaco e alla comunità di Corinaldo e a Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, per la nuova dura prova cui sono sottoposti i cittadini marchigiani, in attesa che si faccia piena luce sulla vicenda. Questo tributo di giovani morti è assurdo, una tragedia che lascia attoniti e che mai dovrebbe accadere».
La preoccupazione della giunta De Pascale per le ricadute dell’atto voluto da Salvini sul sistema locale di accoglienza. Il sindaco: «Provvedimento tecnicamente sbagliato, sarà un boomerang»
Il 29 novembre il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha accolto in municipio tredici neodiciottenni nati in Italia da genitori stranieri e ora hanno ottenuto la cittadinanza italiana
Il decreto Sicurezza, voluto dal ministro degli Interni Matteo Salvini e votato dal Parlamento nei giorni scorsi, sta provocando in molte città già scompiglio per un’interpretazione restrittiva di alcuni prefetti. A Ravenna la situazione è per il momento tranquilla e nessuno è stato allontanato dai servizi di accoglienza per richiedenti asilo a differenza di quanto successo altrove. In questi giorni si stanno portando avanti incontri anche con chi è accolto nel progetto Sprar e rischia di non poterci restare perché titolare di un permesso per “protezione umanitaria”, i due terzi della sessantina di ospiti al momento presenti nelle strutture. La nuova legge infatti prevede che solo i titolari dello status di rifugiato e i minori non accompagnati possano restare in quello che è stato da sempre considerato un fiore all’occhiello dell’accoglienza in Italia gestito dai Comuni. Non solo, il rischio per chi ha un permesso di questo tipo è quello di perdere la possibilità di restare sul territorio se non riesce a convertirlo in permesso per il lavoro entro la scandenza. Nulla cambia invece per chi è accolto nei Cas, gestiti direttamente dal Comune dall’anno scorso grazie a un accordo con la Prefettura: qui sono infatti ospitate attualmente 284 persone in attesa che la commissione territoriale si pronunci solo sui richiedenti asilo per cui nulla cambia al momento.
Tra le misure previste dal Decreto Sicurezza appena approvato e che sta suscitando tante reazioni c’è innanzitutto l’eliminazione del cosiddetto “permesso per motivi umanitari” che era a oggi quello più spesso ottenuto dai richiedenti asilo. Oggi, oltre allo status di rifugiato vero e proprio (che è una minoranza degli esiti delle richieste) sono previsti alcuni “casi speciali” in cui potranno rientrare almeno in parte i richiedenti: soggiorno particolare per le vittime di violenza domestica o grave sfruttamento lavorativo, o per chi ha bisogno di cure mediche o per chi proviene da un paese che si trova in una situazione temporanea di “calamità naturale”. Il problema riguarda quindi sia gli attuali richiedenti asilo, sia chi oggi ha un permesso di soggiorno per motivi umanitari che non potrà convertire in permesso di soggiorno di lavoro. Alcune stime parlano di 100mila persone in tutta Italia che nel prossimo futuro potrebbero perdere il diritto a stare in Italia e che andranno a sommarsi a tutti coloro, poco meno della metà dei richiedenti, che già oggi non erano ritenuti idonei a ricevere alcuna protezione.
Il timore del Comune di Ravenna è che nei prossimi mesi molte meno persone saranno regolarizzate, visto che la protezione umanitaria era la forma più diffusa fino a oggi. Nel 2018 ha rappresentato il 58,41 percento dei permessi concessi. Ed è anche questo che preoccupa l’Amministrazione comunale ravennate (e non solo). «Il punto – dichiara l’assessora all’Immigrazione Valentina Morigi – è che tutti coloro che oggi sono richiedenti asilo e non otterranno la protezione che finora era più diffusa rischiano di rimanere sul territorio come irregolari, così come per tutti coloro che oggi hanno la protezione umanitaria ma non riusciranno entro un anno a convertirla in permesso di soggiorno: anch’essi in larga parte rischiano di restare qui, sul territorio, e diventare di fatto senza fissa dimora. Questo significa che saranno molte più persone ad aver bisogno dei servizi di bassa soglia (come mense e dormitorio, ndr)». Servizi che sono a carico dei Comuni o in mano al volontariato. Perché in pochi credono, date le risorse stanziate, che saranno effettivamente eseguiti tutti i rimpatri che a quel punto si potrebbero rendere necessari. E invece per quanto riguarda per esempio l’insegnamento della lingua italiana? La cifra dei 35 euro abbassata ai 19, come previsto dalla nuova legge, cosa non permetterà più di fare, eventualmente? «Noi abbiamo contratti di gestione, frutto della gara europea, e una convenzione con la prefettura. Entrambi scadono a fine anno – spiega l’assessora – ma in attesa di comprendere gli sviluppi futuri procederemo con una proroga di alcuni mesi, come tutti i comuni della nostra provincia. Valuteremo come gestire la cosa».
Più nel dettaglio su questo tema entra il sindaco Michele de Pascale, che è anche presidente della Provincia: «In uno spirito di sussidiarietà abbiamo stretto gli accordi con la Prefettura per gestire i Cas in modo da renderli il più possibile vicini al modello Sprar che è quello che consente anche un maggior controllo e una maggiore conoscenza di queste persone. Diciamo, il sistema che permette di poter avere insieme ordine e umanità, le due leve essenziali per gestire il fenomeno. Depotenziando i servizi di accoglienza, tutto graverà su Prefttura e forze di polizia. E non nego che questo apre un elemento di grande riflessione nel nostro territorio. La nostra intenzione è quella di andare avanti, ma se ci dovessimo trovare a gestire per conto dello Stato un modello di accoglienza incompatibile con l’ordine e l’umanità non potremmo farcene corresponsabili. Ognuno si dovrà assumere le sue responsabilità. Se l’accoglienza diventerà solo vitto e alloggio, a quel punto riterremo che sarà un gran fallimento di chi l’ha concepita in quel modo». In altri termini, tutto potrebbe tornare in mano alla Prefettura con i problemi (per esempio di concentrazione dei migranti nei territori) connessi. «Sia chiaro che questa non è la nostra volontà al momento, dovremo valutare. In generale, il decreto, al di là del suo contenuto politico che ovviamente non condivido, sarà un boomerang e sarà fallimentare da un punto di vista tecnico: non perseguirà gli obiettivi di maggiore sicurezza, lasciando tantissime persone in balia di situazioni marginali, senza documenti, senza possibilità di prendere la residenza. Ed è chiaro che queste persone saranno più vulnerabili, nella migliore delle ipotesi si troveranno a ricorrere al lavoro nero, se non peggio. Inoltre, ancora una volta, si evita di affrontare il vero nodo». E il vero nodo per il sindaco, ma non solo, è quello di aprire anche possibilità di entrare in Italia alternative per i migranti economici, per esempio ripristinando i flussi, evitando così tante richieste di asilo, che sono oggi di fatto l’unico modo per sperare di poter vivere e lavorare in Italia. «Ci sono settori – dice De Pascale – come agricoltura e turismo che hanno un disperato bisogno di mandopera. Bisognerebbe, per esempio, pensare di investire in Africa in formazione. Dobbiamo sempre ricordare che anche i grandi flussi migratori italiani sono stati di carattere ecomico. E lo sono tutt’oggi, considerando quanti giovani lasciano l’Italia».
A proposito di giovani, il sindaco ha di recente accolto in Comune per una cerimonia tredici neocittadini italiani, nati qui da genitori stranieri. Una promessa elettorale che prima o poi riguarderà anche gli altri neocittadini italiani? Coloro che non sono nati qui ma che dopo dieci anni di residenza possono farne rischiesta? «Sì è l’intenzione, siamo partiti con questi ragazzi perché per loro, essendo nati qui, la procedura avviene prevalentemente nei servizi dell’anagrafe e sono stato effettivamente io a firmare l’atto, il loro è un po’ come uno Ius Soli posticipato ai diciotto anni. Diverso è per le altre cittadinanze che dipendono invece in toto dalla Prefettura, che spesso richiedono lunghi percorsi per essere ottenute e siccome ora ne arrivano un migliaio l’anno, perché siamo a dodici, tredici anni dal picco degli arrivi migratori, non vorremmo ritardare o complicare inutilmente procedure complesse, ma l’idea resta». E cosa ne pensa del fatto che comunque tutte queste cittadinanze potrebbero essere revocate in caso di reati legati al terrorismo, dell’idea di una cittadinanza revocabile? «Diciamo che su questo ho molta fiducia nella Corte costituzionale».
Volley Superlega / Dopo l’onorevole sconfitta di Perugia la squadra di Graziosi ospita al De Andrè l’Itas, reduce dal successo nel mondiale per club. E Ravenna pensa all’exploit di un anno fa…
Riccardo Goi e Cristian Pogajen formano due/terzi del pacchetto ricevitori della Consar
Dopo lo spettacolo e il tutto esaurito del match della Consar con Modena, il Pala De Andrè domani, domenica 9 dicembre, torna a infiammarsi alle ore 18 (arbitri Venturi di Torino e Zavater di Roma) e a vestirsi di festa per l’arrivo di un’altra grande della Superlega, quell’Itas Trentino che giusto una settimana fa ha conquistato il suo quinto campionato mondiale per club e che in settimana si è qualificato per gli ottavi della Coppa Cev battendo il Losanna. Il coach Gianluca Graziosi, parte rendendo merito agli avversari di domani. «Voglio fare i complimenti a Trento perché con questo ennesimo trionfo ha dimostrato che la progettazione e la programmazione sono fondamentali nello sport e quindi complimenti perché hanno fatto un gran mondiale».
Ma sul parquet del Pala De André scenderà in campo una Consar consapevole della difficoltà dell’impegno – l’Itas è quarta in classifica con 21 punti ma con una partita in meno e uno score di sette vittorie (le ultime quattro consecutive) e due sole sconfitte rimediate a Perugia e a Civitanova – ma tutt’altro che impaurita. Anzi, la squadra ravennate è determinata a piazzare un colpaccio contro una grande, come è avvenuto l’ultima volta proprio contro Trento il 25 ottobre 2017 nell’andata dello scorso campionato quando l’allora Bunge rifilò un 3-0 da urlo ai trentini. «Passiamo dai campioni d’Italia ai campioni del mondo ma credo che la differenza dal punto di vista tecnico sia davvero minima – osserva Graziosi – però Ravenna c’è: e soprattutto in casa ce la giochiamo. Anche questa è una partita da gustare, da affrontare con entusiasmo e serenità, ma faremo di tutto per metterli in seria difficoltà. Trento è una squadra che gioca veramente bene a pallavolo, dobbiamo provare ad attaccarli con le nostre armi, quindi toccare tanto a muro, difendere tanto ed essere lucidi e concreti su ogni singolo pallone».
Nella Consar che ha mostrato di essere impeccabile e implacabile negli scontri diretti, c’è la voglia di cominciare a raccogliere qualcosa di più, dimenticando così le recriminazioni per le occasioni perse, in partite contro avversari che costringono ad alzare l’asticella. «Se vogliamo fare un campionato tranquillo, per non soffrire fino all’ultima giornata e magari toglierci qualche soddisfazione più avanti bisogna che qualche punto in partite di questo tipo lo facciamo, poi è vero che è complicato farlo con Trento. Ci proveremo, come sempre, sapendo che dopo questa gara abbiamo una serie di partite alla nostra portata in cui dobbiamo fare bene. Ripeto: la mia squadra ha sempre dimostrato di esserci in ogni partita – termina Graziosi – e non ho dubbi che sarà così anche questa volta».
Prevendita e biglietteria La prevendita sarà attiva su Vivaticket fino alle 12 di domani, domenica 8 dicembre, mentre i botteghini del Pala De Andrè apriranno alle 16.
Un’attenzione alle eccellenze Anche per questa partita la Consar conferma la sua volontà di abbracciare le eccellenze del suo territorio: così domani la squadra promuoverà Classis, il museo della città e del territorio, ospitando il direttore di Fondazione RavennAntica, l’ente che valorizza una parte del patrimonio archeologico, architettonico e storico-artistico della città, Sergio Fioravanti, e l’assessore alla cultura del Comune di Ravenna, Elsa Signorino.
Al momento una ventina di adesioni. Partita la raccolta firme per la candidatura. Il 10 dicembre incontro aperto ai simpatizzanti
Un momento della festa dell’Unità nazionale a Ravenna
Si è costituito il comitato ravennate a sostegno della candidatura a segretario nazionale del Partito Democratico di Maurizio Martina dopo che l’assemblea nazionale ha confermato il calendario congressuale. La convenzione nazionale, cioè l’appuntamento che conclude la prima fase del congresso riservata agli iscritti, si terrà il 2 febbraio e si voterà per le primarie il 3 marzo. È già in atto la raccolta delle firme per la presentazione della candidatura, i moduli sono a disposizione presso la sede provinciale del Pd di Ravenna in via della Lirica 11 e nei circoli della provincia.
Le adesioni al comitato sono già una ventina e tra questi troviamo il segretario provinciale Alessandro Barattoni con Giorgia Antonellini, Libero Asioli, Idio Baldrati, Mirta Battaglia, Michele Casadio, Matteo Cavicchioli, Sara Centarrì, Davide Coralli, Mirella Dalfiume, Enrico Golfieri, Laura Lanconelli, Danilo Manfredi, Bianca Maria Manzi, Michele Mazzotti, Micol Micheli, Raoul Minzoni, Giorgio Sagrini, Elisa Vardigli, Massimiliano Venturi. «Di Maurizio Martina – dicono dal comitato – apprezziamo l’umanità, l’umiltà e la capacità di mettersi al servizio del Partito. Insieme a lui, a Matteo Richetti e tanti altri stiamo costruendo una mozione unitaria, plurale ed inclusiva, in grado di proseguire un percorso riformista rivolto verso il futuro. Siamo una squadra, vogliamo lavorare uniti e aperti per cambiare insieme».
Il prossimo incontro è previsto per il 10 dicembre. L’appuntamento è aperto alla partecipazione di tutti gli elettori, simpatizzanti ed iscritti del Pd che vogliono sostenere la proposta politica di Maurizio Martina. Per informazioni e adesioni: ravennapermartina@gmail.com, pagina Fb Ravenna per Martina segretario
L’ex allenatore di Fusignano, vicecampione del mondo a Usa 1994 con la Nazionale di calcio, chiamato con altre figure storiche dello sport italiano per coordinare il lavoro di altri enti e istituzioni. Gli auguri del presidente della Provincia Michele de Pascale
Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi è stato scelto dal Governo italiano per far parte del Comitato per la promozione di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale istituito con un recente decreto. L’ex allenatore e commissario tecnico della Nazionale di calcio di Fusignano (qui la nostra recente intervista in occasione di un incontro al museo Mar) è tra i sette saggi a cui spetterà «pianificazione, preparazione, organizzazione e promozione di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale». Di fatto il comitato dovrà coordinare il lavoro di altri enti e istituzioni.
«Le mie più sincere congratulazioni a Sacchi – commenta il sindaco e presidente della Provincia Michele de Pascale – per questo importante incarico a cui è stato giustamente chiamato dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Sacchi ha portato l’orgoglio della Romagna in tutto il mondo, ma ha sempre saputo essere vicino alla sua terra. Per la provincia di Ravenna e per tutta la Romagna si tratta di una grande opportunità per candidarsi ad ospitare grandi eventi sportivi internazionali. Noi siamo pronti: in un territorio abbastanza circoscritto, concentriamo un’impiantistica di livello in tutte le discipline sportive, nel contempo rappresentiamo un’eccellenza nel settore dell’accoglienza e della ricettività e nei percorsi naturalistici ed esperienziali. In particolare Ravenna, grazie al nuovo palasport, alla nuova piscina olimpionica, agli ampi spazi a disposizione per gli sport da spiaggia, agli investimenti sullo stadio e in cultura sarà pronta a qualunque sfida».
Oltre a Sacchi, nel comitato siedono Nino Benvenuti (80 anni, oro olimpico e campione del mondo di boxe), Klaus Dibiasi (71 anni, 3 ori alle Olimpiadi nei tuffi), Eleonora Lo Bianco (38 anni, Campionessa del Mondo di volley), Dino Meneghin (68 anni, argento olimpico nel basket), Francesco Moser (67 anni, vincitore di un Giro d’Italia e di un Mondiale) e Sara Simeoni (65 anni, Campionessa Olimpica nel salto in alto).
Basket B / Domani, domenica 9 dicembre, i faentini ospitano al PalaCattani (ore 18) la pericolosa matricola Sinermatic con l’obiettivo di consolidare il primo posto
L’ala della Rekico Gioacchino Chiappelli
Un derby emiliano romagnolo che metterà in palio punti preziosi per la qualificazione alla Coppa Italia. È quello che andrà in scena domani, domenica 9 dicembre alle 18, al PalaCattani, teatro della sfida di alta classifica tra Rekico e Sinermatic Ozzano, dove si affronteranno la capolista e la terza forza del girone. Uno scontro diretto che avrà la migliore cornice di pubblico: oltre ai tanti tifosi faentini, sugli spalti ci saranno molti supporters dei bolognesi, per una squadra seguita con calore in casa e in trasferta. A tifare Rekico ci saranno anche i ragazzi della scuola primaria Gulli di Faenza, a conclusione del ciclo di lezioni di minibasket svolte nelle scorse settimane dagli allenatori della Raggisolaris Academy. Un progetto che sta coinvolgendo tanti altri istituti di Faenza e del comprensorio.
L’avversario Sette vittorie in dieci partite sono un ottimo bottino, soprattutto se a conquistarlo è una neopromossa che ha confermato quasi tutto il roster della stagione precedente. La Sinermatic Ozzano sta disputando un campionato da protagonista, che le sta permettendo di occupare il terzo posto in classifica insieme a Orzinuovi e di essere in piena corsa per un posto in Coppa Italia. È in casa dove i bolognesi non hanno rivali e le cinque vittorie in altrettanti incontri, lo dimostrano. Per l’esordio in serie B, la dirigenza ha deciso di puntare sul gruppo che ha vinto la C Gold a partire da coach Federico Grandi. I leader della squadra sono l’ala\pivot Luigi Dordei e il compagno di reparto Giovanni Agusto, poi ci sono tanti giocatori al debutto in B come le guardie Nunzio Corcelli, Matteo Folli e l’ala Marco Morara. Completano l’elenco dei confermati il playmaker Mario Chiusolo, Mattia Masrè, guardia del 1997, e il centro Aldo Martini. I tre volti nuovi arrivati in estate sono tutti under: le guardie Alessandro Ranocchi (’98), e Nicola Mastrangelo (’98) e il pivot Dimitri Klyuchnyk.
Dichiarazioni pre-gara
Gioacchino Chiappelli (ala Rekico Faenza): «Da bolognese conosco molto bene la realtà di Ozzano, perché ci sono molti miei amici nel gruppo di tifosi che segue la squadra in casa e in trasferta. È una piazza che ama la pallacanestro e che la vive nella maniera migliore e sarà bello avere un PalaCattani con tanti loro supporters per questa importante partita. I New Flying Balls son la rivelazione del campionato e probabilmente neanche loro si aspettavano di disputare una simile stagione. Bisognerà quindi stare molto attenti, perché sono una squadra che non molla mai e che si è sempre fatta valere anche in trasferta, vincendo in un campo difficile come quello di Milano. Noi arriviamo a questa partita con il morale molto alto e ancora da primi in classifica, ma non vogliamo farci distrarre da nulla, perché siamo in una fase delicata della stagione e dobbiamo pensare ad una gara alla volta. La Coppa Italia è un obiettivo che vogliamo centrare, per regalare una grande soddisfazione alla dirigenza e ai nostri tifosi, fantastici anche a Lugo».
L’iniziativa A fine partita lo sponsor SMC Horsa Office Equipment stamperà le statistiche della gara, che saranno distribuite all’uscita del PalaCattani a tutti gli spettatori. Un’iniziativa che ha preso il via nel match con Cesena e che durerà fino al termine della stagione.
Tre società sportive accolgono con soddisfazione la scelta del Comune di Ravenna di rifare l’impianto di via Falconieri: «Demolire e ricostruire è la soluzione giusta: è più economica e evita il degrado della zona». Ma auspicano che il progetto futuro riveda le dimensioni degli spazi acqua
«La strada di demolizione e ricostruzione è l’unica perseguibile per la piscina comunale di Ravenna. E la vasca da 25 metri andrebbe ampliata a otto corsie». È la posizione espressa da tre società sportive che svolgono la loro attività nell’impianto di via Falconieri (Libertas Nuoto Ravenna, Endas Nuotatori Ravennati, Csi Nuoto Ravenna) in una lettera aperta inviata ai giornali dopo l’annuncio della volontà della giunta comunale di rifare la piscina. Già la Uisp si era espressa in modo simile.
«Le condizioni attuali della piscina – affermano le società senza fare particolari approfondimenti di natura tecnica o architettonica – non permettono una ristrutturazione se non con un esborso economico forse superiore al suo rifacimento». E costruirne una nuova altrove avrebbe altri rischi: «Abbandonare quello vecchio rischierebbe di dequalificare l’intera area che comunque ha una marcata connotazione sportiva e di provocare quindi più danni che benefici».
Le tre realtà del nuovo apprezza il lavoro della giunta: «Finalmente dopo anni di immobilità bisogna dare atto all’assessore Roberto Fagnani di aver preso in mano la situazione coinvolgendo anche tutte le società sportive che scendono quotidianamente in vasca e di aver portato un progetto e un programma che sicuramente non soddisferà tutti ma che è un punto di partenza. Siamo consapevoli che la strada scelta dall’amministrazione comunale provocherà dei disagi per un periodo che si spera essere il più breve possibile, ma preferiamo comunque “soffrire” per un tempo prestabilito piuttosto che assistere a dei lavori di ristrutturazione che potrebbero anche rivelarsi più lunghi del preventivato o addirittura non essere risolutivi».
Nella lettera si chiede al Comune di «effettuare una attenta attività di programmazione e vigilanza sui lavori, essendo in ballo lo sport dei nostri ragazzi: di fondamentale importanza sarà il cronoprogramma dei vari interventi, che dovranno essere eseguiti in maniera efficace tale da portare meno disagi possibili e pensando in particolar modo ai giovani atleti che da anni si sacrificano in allenamenti quotidiani che, in caso di chiusura prolungata della vasca, sarebbero costretti ad abbandonare la propria disciplina sportiva».
Al momento, come noto, esiste il progetto presentato dal consorzio Arco: il Comune lo ha giudicato di pubblica utilità e preparerà un bando in project financing a cui potrà partecipare chiunque con un diritto di prelazione per il proponente. Arco immagina di lasciare invariate le due vasche da 25 e 50 metri: «Non siamo in grado di scendere sugli aspetti tecnici e sulla validità del progetto in quanto lo stesso non è ancora stato reso pubblico. Nel momento in cui verrà presentato il progetto potranno essere anche valutate secondo noi alcune modifiche progettuali come ad esempio l’adeguamento della vasca da 25 metri a otto corsie».
Parcheggi gratis dalle 16. In piazza San Francesco il villaggio Advs con laboratori per bambini. In Darsena un mercatino “Garage sale” a tema. E anche Mirabilandia apre
Con l’accensione dell’albero di Natale in piazza l’1 dicembre sono entrate nel vivo le iniziative natalizie del centro di Ravenna (dove i parcheggi saranno gratis dalle 16 a partire dal 10 dicembre) che quest’anno si concentrano ogni weekend tra piazza del Popolo e piazzetta Anita Garibaldi (con un calendario curato da Cittattiva), piazza Kennedy con la pista del ghiaccio inaugurata già a fine novembre e piazza San Francesco, dove l’8 dicembre alle 14 apre l’ormai tradizionale villaggio di Natale dell’Advs che il giorno dopo propone laboratori e zucchero filato per bambini.
In piazza del Popolo sabato 8 dicembre si parte alle 11 del mattino con le esibizioni delle ginnaste dell’Edera con possibilità di prova per tutti i bambini; alle 14.30 arriva Babbo Natale per incontrare i bambini e alle 17 si terrà lo spettacolo di danza aerea con l’acrobata e artista circense Paola Li Vecchi.
Domenica 9 tornano i laboratori creativi dalle 10.30 in piazzetta Garibaldi, mentre alle 15.30 andranno in scena sempre per i più piccoli le “Storie in valigia” di Mattia Simoncelli. La domenica in centro terminerà alle 17 con il concerto itinerante in stile anni cinquanta e sessanta dei Peter Sellers, con soste in piazza del Popolo e in piazzetta Anita Garibaldi.
Con la festa dell’Immacolata aprono al pubblico inoltre anche molti presepi in tutto il territorio comunale, tra cui quello meccanico, molto visitato, del Duomo di Ravenna e sempre sabato 8 dicembre inaugura (il taglio del nastro è alle 16 con le autorità) l’ormai tradizionale presepe di sabbia di Marina di Ravenna, giunto all’11esima edizione (e passato dalle 20mila presenze dei primi anni alle quasi cinquantamila dell’anno scorso), nella spiaggia libera vicino la diga foranea sud. Il presepe sarà aperto anche domenica 9 e poi tutti i giorni a partire da sabato 15.
Da segnalare anche in Darsena il mercatino vintage del Garage Sale a tema natalizio, dalle 10 alle 19 di sabato 8 e domenica 9 dicembre con anche cocktail a tema, street food e spettacoli per bambini.
Infine per il secondo anno in occasione del Natale apri i battenti anche Mirabilandia, con uno snow park, addobbi e attrazioni a tema e due nuovi spettacoli per famiglie (il parco sarà aperto i giorni 8, 9, 16 e 23 dicembre e tutti i giorni dal 26 dicembre al 6 gennaio, dalle 11 alle 18).
Sul posto vigili del fuoco e polizia municipale. Non ci sono feriti
Caos venerdì sera in via Maggiore, a Ravenna, a causa di un incendio divampato a partire dalla canna fumaria e poi nel sottotetto della casa del noto allenatore di calcio Davide Ballardini.
Il tecnico ravennate – esonerato poche settimane fa dal Genoa, in serie A – si trovava in casa con uno dei figli ma nessuno dei due sarebbe rimasto ferito. È stato lo stesso Ballardini a chiamare i pompieri.
Sul posto due mezzi dei vigili del fuoco e la polizia municipale a gestire la viabilità, andata chiaramente in tilt.
Entra in gioco anche l’azienda del trasporto pubblico locale per compensare la perdita di fermate. De Pascale e Pasi: “Subito un tavolo per costruire un orario completamente nuovo”
La Provincia continua a non essere soddisfatta delle soluzioni che Trenitalia ha preso per l’orario dei Treni. In una nota Michele de Pascale, presidente dell’ente, e il consigliere provinciale delegato alla Viabilità e ai Trasporti ribadiscono «che l’orario dei treni che entrerà in vigore il 9 dicembre, non risponde alle esigenze del territorio ed è in parte diverso da quello concordato».
Secondo l’ente tale orario “dovrà dunque essere al più presto rimodulato per conciliare in modo adeguato la necessaria velocizzazione del collegamento ferroviario Ravenna-Bologna con le altrettanto ineludibili esigenze del pendolarismo locale, a partire dall’utenza scolastica.
Abbiamo pertanto chiesto di effettuare un intervento tampone, che sarà assolutamente provvisorio; è necessario mettersi da subito al lavoro, con Regione e Trenitalia, per costruire un orario completamente nuovo che preveda due diverse linee di treni, una che faccia tutte le fermate (soprattutto negli orari scolastici e dei pendolari) e una che ne faccia solo due (Ravenna e Lugo o Ravenna e Faenza a seconda dei casi e nel periodo estivo che comprenda anche Cervia). Questa era la richiesta avanzata a suo tempo e mal tradotta da Trenitalia».
Nei tempi necessari «per definire un nuovo orario, con l’obiettivo di farlo entrare in vigore il prima possibile e di riportare al più presto pendolari e studenti sui treni, già a partire da lunedì saranno messi a disposizione mezzi sostitutivi e integrativi su gomma organizzati e accordati in queste ore». La Provincia ad integrazione degli orari dei treni pubblicati sul sito di Trenitalia, comunica quindi i temporanei servizi integrativi di appoggio ai treni e la relativa timeline. «Si sottolinea che i servizi integrativi sono totalmente gratuiti per chi è in possesso dell’abbonamento del treno».
Schematicamente, questi sono gli orari dei servizi.
Tratta Ravenna – >Bologna e Russi – > Faenza
Dal 10 al 15 dicembre Start Romagna anticiperà di 5 minuti il bus della Linea 155 in partenza da Ravenna v. De Gasperi (nuovo orario 6:33 con transito previsto a Godo 6:51). Dal 17 dicembre Trenitalia inserirà la fermata di Godo nella traccia del treno 6468.
Trenitalia posticiperà l’autobus sostitutivo (BO313) in partenza da Ravenna per Godo alle 13:20 in modo da coprire questa fascia oraria, che nel nuovo orario di Tenitalia non prevede la fermata a Godo.
Trenitalia posticiperà l’autobus sostitutivo (BO182) in partenza da Russi alle 14:03 per consentire la coincidenza con il treno in partenza da Ravenna alle 13:45 (treno 3006) al fine di garantire il trasbordo degli utenti per Granarolo
Tratta Bologna – > Ravenna
Dal 10 dicembre Mete predisporrà un servizio bus da Lugo Autostazione con destinazione Bagnacavallo-Russi-Godo ai seguenti orari: 12:05 (1 bus) -13:05 (2 bus) -14:05 (1 bus)
Dal 10 dicembre il treno 6475 effettuerà una fermerà straordinaria a San Biagio. Il treno 6475 con il nuovo orario arriverà a Ravenna alle 7:43, al fine di garantire l’accesso in orario degli studenti, Start Romagna Romagna predisporrà dal 10 dicembre due bus che attenderanno il treno e che garantiranno il trasferimento degli studenti che arriveranno prima possibile a scuola.