martedì
05 Agosto 2025

Chiusura E45, preoccupazione anche in provincia di Ravenna. «Governo faccia presto»

Il vicesindaco Fusignani al vertice a Cesena. Allarme anche di Confesercenti. E la Codacons fa partire la class action…

PuletoAnche il vicesindaco di Ravenna Eugenio Fusignani ha partecipato all’incontro di oggi (venerdì 18 gennaio) a Cesena, dove il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha fatto il punto con rappresentanti di Comuni e istituzioni coinvolti dalla chiusura del viadotto Puleto sull’E45, al confine tra Toscana e provincia di Forlì-Cesena.

«Ho condiviso la preoccupazione di tutti i partecipanti – afferma il vicesindaco – sottolineando l’importanza strategica che la superstrada rappresenta per il mondo economico ravennate. In particolare si mettono in difficoltà i settori turistico e portuale che rappresentano elementi importanti di sviluppo a livello regionale e non solo e che non possono sottostare a situazioni strutturali emergenziali e venire così pesantemente penalizzati».

«Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura – continua Fusignani – ora è il momento dell’agire, e in fretta, da parte del Governo, al quale si chiede di intervenire con un provvedimento di somma urgenza per ricollegare, anche con percorsi alternativi, la viabilità ora interrotta. La criticità della condizione dell’E45 deve diventare una priorità, perché l’attuale interruzione che taglia in due l’Italia accentua una già difficoltosa situazione viaria per Ravenna causata dalla chiusura di un tratto della statale Ravegnana, di cui siamo in attesa di sapere dalla Regione Emilia-Romagna la tempistica sulla riapertura dopo i lavori. Auspico che il Governo faccia un’assunzione di responsabilità e che valuti l’importanza di uno sviluppo sostenibile che passa anche dalla realizzazione e manutenzione di grandi opere. Torna d’attualità l’importanza di mettere al centro della programmazione strategica l’E55, come da sosteniamo da decenni».

Anche il sindaco di Cervia Luca Coffari è intervenuto sul tema, su Facebook: «L’E45 chiusa è un grave disagio per i cittadini romagnoli e per il turismo che proviene dal centro Italia. Le deviazioni ora sono davvero troppo lunghe. Spero che Anas e Governo intervengano al più presto per mettere in sicurezza l’infrastruttura che resta ovviamente la priorità».

Preoccupata, in una nota, anche la Confesercenti della provincia. «Considerando l’asse strategico rappresentato dall’E45 nella viabilità di collegamento tra centro e nord per il traffico merci come per il turismo, i pubblici esercizi ed il commercio, è necessario un intervento immediato e urgente per ripristinare in sicurezza la viabilità. Governo, istituzioni, forze politiche, parlamentari e ovviamente Anas si muovano all’unisono per affrontare con urgenza questa nuova emergenza che penalizza oggi i nostri territori in un momento già in sé difficile».

E nel frattempo il Codacons ha lanciato un’azione risarcitoria collettiva. «La chiusura del viadotto ha inevitabilmente colpito una moltitudine di cittadini e automobilisti, con ingorghi, macchine incolonnate, studenti romagnoli e toscani bloccati, tir costretti a tornare indietro – spiega il Codacons -. Le ripercussioni, in particolare sul trasporto merci e l’attività delle aziende locali, tagliate fuori dal cuore dell’Italia, sono apparse subito molto pesanti, e purtroppo il conto dei danni si aggrava giorno dopo giorno. È di tutta evidenza quindi il diritto dei cittadini coinvolti nella vicenda e delle attività commerciali lese di agire dinanzi la magistratura per ottenere il giusto risarcimento nei confronti dell’Anas e di tutti i soggetti che saranno ritenuti responsabili di irregolarità od omissioni».

Tutti gli interessati possono aderire seguendo le indicazioni pubblicate a questo link.

Il Faventia prova a riprendere la marcia verso i playoff in casa contro Corinaldo

Calcio a 5 / Domani, sabato 19 gennaio, i biancazzurri affrontano i marchigiani al PalaCattani (ore 15) con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle il ko di Gubbio

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Foto di gruppo per calciatori e staff tecnico del Faventia

Vincere come unica alternativa. Non ci sono altri scenari per il Faventia, atteso domani, sabato 19 gennaio, dal match casalingo contro il Corinaldo, in programma alle 15 al PalaCattani, gara in cui dovrà conquistare il bottino pieno per ritornare nella zona playoff, abbandonata dopo il ko a Gubbio. Una sconfitta che ha dato alla squadra ancora maggiori motivazioni, facendole vivere una settimana di intenso allenamento dove non è mai mancata la giusta concentrazione. «Abbiamo esaurito tutti i bonus a nostra disposizione – sottolinea il mister Davide Placuzzi – e dalla partita con il Corinaldo dobbiamo mettere in campo quell’umiltà e quel cuore che ci sono troppe volte mancati negli ultimi mesi. Dobbiamo crescere dal lato della mentalità, trovando continuità di rendimento nel corso della partita: siamo troppo disuniti e questo ci ha fatto perdere molti punti, nonostante abbiamo giocato buone gare. Anche a Gubbio abbiamo gettato al vento una possibile vittoria, venendo puniti per colpa della poca precisione sotto porta. Ai miei giocatori non manca di certo la qualità: devono solo crescere dal lato psicologico e lo devono fare già dalle prossime partite. Contro Corinaldo e Perugia dobbiamo ottenere sei punti, altrimenti la dirigenza dovrà fare una bella riflessione e prendere provvedimenti».

Contro il Corinaldo sarà comunque una gara molto insidiosa. «La pressione sarà tutta sulle nostre spalle e dovremo essere bravi a gestire il match nella maniera migliore, mettendo in campo lucidità e quella cattiveria agonistica necessaria per chiudere le partite al momento giusto. Da dicembre il Corinaldo ha trovato buoni assetti di gioco e sono convinto che verrà in casa nostra senza nulla da perdere, pensando a difendersi e a ripartire in contropiede».

Ancora una volta ci saranno delle defezioni, soprattutto nel reparto dei portieri. «Conti è indisponibile e anche il suo vice Carpino non è al meglio. Nel riscaldamento valuteremo se riuscirà a scendere in campo, altrimenti giocherà Tronconi, il nostro terzo portiere. Inoltre mancherà Garbin, che sconterà l’ultima delle tre giornate di squalifica. In ogni caso non ci sono alibi: dobbiamo vincere ad ogni costo».

In 17mila per la mostra del Mar di Ravenna. Che punta sulle foto di Oliviero Toscani

I dati di “War is over” e i prossimi progetti del museo. Nel 2020 protagonista Paolo Roversi

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Il sindaco al Mar vicino all’opera di Picasso durante una delle iniziative nell’ambito della mostra War is Over

Sono 17.200 (di cui 10mila a pagamento) i visitatori registrati nel corso di oltre tre mesi di apertura dalla mostra “War is over” del Mar di Ravenna, terminata lo scorso 13 gennaio. Si è trattato della prima cosiddetta “grande mostra” dopo l’addio dello storico curatore Claudio Spadoni, la prima, su indicazione della nuova Amministrazione, allestita nel periodo invernale e non più in quello canonico primaverile.

Un anno fa furono invece circa 15mila le presenze registrate alla mostra “Montezuma, Fontana, Mirko”, l’evento principale della Biennale del Mosaico.

L’ultima mostra di Spadoni, nel 2016, aveva registrato 28.500 visitatori (ma con un mese in più di apertura, da febbraio a giugno) mentre il record risale ancora a quella del 2003 dedicata al critico Roberto Longhi, con circa 55mila visitatori. Nei 13 anni di attività sotto la direzione di Spadoni, la media di visitatori alle grandi mostre del Mar è di poco superiore ai 31mila biglietti staccati, con budget variabili dai 900 ai 500mila euro degli ultimi anni.

L’ultima mostra, “War is Over”, è costata invece 700mila euro, di cui 200mila spesi in promozione e 100mila coperti da sponsor privati e altri 100mila arrivati grazie a finanziamenti europei.

Complessivamente nel 2018 sono stati circa 40mila i visitatori del museo ravennate.

Quest’anno al Mar tornerà la Biennale del mosaico ma è stata già annunciata una grande mostra fotografica con un nome d’eccezione: in primavera è infatti in programma “Oliviero Toscani: più di 50 anni di magnifici fallimenti”, a cura di Nicolas Ballario, un’esposizione che mette in scena la potenza creativa e la carriera del fotografo, attraverso le sue immagini più note che hanno fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’Aids e la guerra. La mostra sarà accompagnata da altri due eventi espositivi: “Arrigo Dolcini, professione fotografo”, a cura di Alessandra Dragoni e Gabriele Pezzi, da uno dei fondi inediti più ricchi della Biblioteca Classense, uno sguardo sull’umanità della provincia italiana nei ritratti ravennati degli anni ’50; “Looking on”, in collaborazione con l’Osservatorio Fotografico di Ravenna, sguardi e prospettive sulla nuova fotografia italiana.

Nel 2020 sarà invece la volta del fotografo ravennate di fama mondiale Paolo Roversi.

Stime Cisl: 6,6 famiglie su cento potrebbero ricevere il reddito di cittadinanza

La proiezione sommaria del sindacato per Ravenna: calcoli provvisori. La provincia con la percentuale più bassa in regione

Secondo le prime elaborazioni del sindacato Cisl in provincia di Ravenna il 6,6 percento delle famiglie residenti, equivalente a circa 11.800 nuclei, potrebbe godere del reddito di cittadinanza introdotto dal Governo Conte con l’ultima legge di Bilancio. Ravenna è la provincia romagnola dove la percentuale di famiglie potenzialmente beneficiarie è minore: 8 su 100 a Rimini e 7,2 a Forlì-Cesena (la media regionale è 7,4). In regione con percentuale minore solo Piacenza (6,5). Il primo requisito scriminante è un reddito Isee annuale inferiore a 9.300 euro. Subentrano poi altri fattori legati al patrimonio immobiliare. Va specificato che si tratta di calcoli provvisori, ogni singolo caso andrà poi valutato: al momento il sindacato ha fatto una stima prudenziale arrotondata per eccesso.

«Questa proiezione è in linea con la situazione reddituale dei cittadini romagnoli, come abbiamo evidenziato in un nostro recente studio – afferma Filippo Pieri, segretario generale Cisl Romagna – mentre in regione sarebbe nella provincia di Parma il maggior numero di famiglie che potrebbero ricevere questo sussidio, con un tasso dell’8,5 percento che è pari a quello medio italiano».

Pieri definisce «ben accetti» tutti gli interventi che danno un aiuto alle famiglie in difficoltà ma critica «la cancellazione dell’esperienza degli anni scorsi, il cosiddetto reddito di inclusione (Rei), che è andata a regime proprio nel 2018 dopo alcuni anni di sperimentazione, mentre ora occorrerà cominciare daccapo».

L’erogazione del reddito di cittadinanza sarà collegata a un percorso da attivare nei Centri per l’Impiego dove dovranno essere assunti addetti: «Occorreranno quindi parecchi mesi prima che questi diventino operativi. L’esperienza del Reddito di Inclusione ci insegna che per far partire procedure così complesse, che coinvolgono diversi enti e istituzioni, occorre tempo ed un’adeguata istruttoria al fine di evitare distorsioni e abusi nell’applicazione».

Ampliamenti abusivi al ristorante Pousada, via alla demolizione delle strutture

Ordinanza del sindaco per rimuovere le parti su suolo pubblico. Coffari: «Ripristinata la legalità». Il locale può continuare la sua attività nella parte interna

34699769 1954179741323842 2366188940400001024 OÈ cominciata la demolizione di due strutture abusive nel noto ristorante Pousada a Milano Marittima. La polizia locale è intervenuta ieri, 17 gennaio, per eseguire l’ordinanza di abbattimento di strutture in ampliamento su suolo pubblico. I due fabbricati sono attigui e gestiti come una medesima attività. La demolizione non riguarda la struttura edilizia del fabbricato che dunque potrà all’interno continuare la sua attività regolarmente.

«Le verifiche e relative sanzioni pecuniarie ed accessorie – spiega una nota divulgata dal Comune di Cervia – sono state avviate diverso tempo fa e l’attività aveva subito negli anni scorsi anche alcune chiusure per cinque giorni per aver ampliato l’area di occupazione di suolo pubblico autorizzata con tavoli e sedie dopo vari controlli della polizia municipale edilizia e commerciale». In particolare questa prima ordinanza, in via di esecuzione da parte dei gestori sotto il controllo del Comune, ha visto la demolizione della struttura non autorizzata attigua all’edificio ubicato in viale Rismondi posto sul verso monte mentre una seconda verrà eseguita, non appena terminato l’iter di legge, nel secondo fabbricato verso mare sul fronte strada. Le operazioni per rispettare la prima ordinanza dovranno completarsi a breve, in caso contrario sono pronti i mezzi ed operai del Comune.

48425197 2333779646697181 193179605975171072 OL’attività è stata sanzionata anche per altri abusi edilizi nel fabbricato vero e proprio per i quali sono stati già emessi da tempo le ordinanze di demolizione avverso le quali è però pendente il ricorso giudiziario.

La pubblica amministrazione prosegue ricordando che «i controlli della polizia municipale sono numerosi  sia in ambito edilizio che commerciale per garantire il rispetto delle autorizzazioni rilasciate, è un lavoro discreto che viene svolto spesso in borghese anche per non disturbare l’ignara clientela presente. A questa attività segue poi il lavoro degli uffici tecnici e l’avvocatura comunale in caso di ricorsi al Tar o al Presidente della Repubblica, come in questo caso».

Sul caso è intervenuto anche il sindaco Luca Coffari: «Si è ripristinata la legalità e questo è un fatto importante ed un obiettivo primario della nostra amministrazione che sta lavorando molto per sostenere le attività economiche ma sempre nel rispetto delle norme e con la leale collaborazione tra le parti. La stragrande maggioranza di pubblici esercizi rispetta le metrature autorizzate e le norme per la collocazione di arredi, tavoli, sedie e fioriere oppure delle strutture coperte autorizzate».

Aggiudicata di nuovo alla coop Atlantide la Casa delle Farfalle di Milano Marittima

La riapertura con una festa nel weekend del 16 e 17 marzo. Circa 40mila visitatori all’anno nell’ultimo triennio

SerrafarfalleÈ ufficiale la notizia della aggiudicazione di Atlantide come gestore della Casa delle Farfalle di Milano Marittima per i prossimi 6 anni, con la possibilità di ulteriori 3 anni di rinnovo. La concessione prevede un canone fisso di 8.000 euro l’anno e un valore presunto complessivo del servizio determinato dal Comune in oltre quattro milioni di euro per i sei anni.

Riparte quindi per la cooperativa cervese l’avventura tra farfalle e insetti: nata da un’idea congiunta della stessa Atlantide e del Comune di Cervia, la Casa delle Farfalle in oltre 16 anni di attività è cresciuta come centro educativo, attrazione turistica, polo dedicato alla biodiversità, con oltre 500.000 visitatori totali e con circa 40.000 visitatori all’anno nell’ultimo triennio.

«La diffusione della cultura scientifica è da sempre il cuore del nostro lavoro e Casa delle Farfalle, dalla sua inaugurazione del 2002, viene gestita da Atlantide in quest’ottica – dichiara il presidente di Atlantide Massimo Gottifredi –. Tempo libero-divertimento e scienza-ricerca sono spesso considerati ambiti disgiunti e inconciliabili, eppure il tema scientifico possiede da sempre un lato spettacolare che lo rende curioso e attraente. Il nostro obiettivo primario è conciliare questi due concetti avvicinando e stimolando in maniera semplice e intuitiva l’interesse del pubblico nei confronti della scienza e della ricerca».

Negli anni la Casa delle Farfalle si è arricchita e strutturata in un sistema più articolato e complesso che abbraccia il tema della biodiversità, realizzando anche nel concreto progetti per la reintroduzione di specie autoctone di lepidotteri (nel 2010 è stato realizzato “Il Bruco”, serra delle farfalle locali, in collaborazione con l’Università di Bologna). Tante le novità in programma per il futuro e un grande obiettivo: realizzare un polo dedicato alla biodiversità e alla divulgazione  scientifica/ambientale, sia come didattica per la scuola sia come sensibilizzazione nei confronti del grande pubblico.

La stagione ripartirà con una grande festa di apertura, in programma il 16 e 17 marzo, che vedrà protagonista il territorio cervese: durante la prima giornata infatti l’ingresso e la partecipazione alle attività proposte saranno completamente gratuiti per i residenti della città.

Per il 2019 inoltre altre novità. La prima un concorso di idee per la realizzazione di un murales che valorizzi la parete di Casa degli Insetti rivolta verso il giardino interno.

Altra novità 2019 sarà un festival di letteratura per ragazzi in collaborazione con la cooperativa di giornalisti Corso Bacchilega, nell’ottica di avviare un percorso di coinvolgimento di un pubblico più giovane.

All’Alighieri di Ravenna l’opera “Romeo e Giulietta” coprodotta con il teatro croato

Sul podio il ravennate Paolo Olmi, per la prima volta impegnato nella direzione di un’opera nella propria città d’origine

“L’arte drammatica è un’arte da ritrattista,” scriveva Charles Gounod, figura chiave della nuova opera francese della seconda metà del XIX secolo e compositore del Roméo et Juliette da cui riparte la Stagione d’Opera di Ravenna: venerdì 18, alle 20.30, e domenica 20 gennaio, alle 15.30, il Teatro Alighieri ne ospiterà il nuovissimo allestimento coprodotto con il Teatro Nazionale Croato Ivan pl. Zajc, a pochi giorni dal debutto a Rijeka-Fiume. Il ritratto di Gounod dei celeberrimi innamorati di Verona – simbolo di ogni amore contrastato e quindi infelice – su libretto di Jules Barbier e Michel Carré vedrà il ravennate Paolo Olmi alla direzione di Orchestra e Coro del Teatro di Rijeka, mentre la regia è firmata da Marin Blažević, direttore dello stesso Teatro.

«Resistendo alla prevedibile compulsione a soccombere alle sfide di attualizzazione, ci siamo piuttosto proposti di indagare i risvolti della loro vicenda nel contesto teatrale e musicale a cui, in una straordinaria complicità con il misto di toni e atmosfere shakespeariani, provvedono Gounod e i suoi librettisti», spiega il regista parlando della nuova produzione, che ha debuttato a Rijeka per poi attraversare l’Adriatico e raggiungere il palcoscenico del Teatro Alighieri. Sul podio Paolo Olmi, per la prima volta impegnato nella direzione di un’opera nella propria città d’origine; il direttore sottolinea come «Gounod fa tesoro di tutta la musica che conosceva, a cominciare da Bach e Mozart. Nella sua opera ci sono reminiscenze dello stile classico e dello stile barocco, ma anche dello stile sinfonico. Occupandomi sia di repertorio sinfonico che di quello lirico cerco sempre di conciliare le due cose…ed è per questo che quest’opera mi piace molto».

Nei ruoli protagonisti il soprano lituano Margarita Levchuk e il tenore spagnolo Jesús Álvarez. Frate Lorenzo è Eugeniy Stanimirov, mentre nel ruolo di Mercuzio si alternano Michael Wilmering (18) e Beomseok Choi (20). Nei panni del paggio Stéphano, personaggio introdotto secondo la consuetudine francese che prevedeva l’esecuzione di un brano solistico per l’adolescente en travesti, Ivana Srbljan. Dario Bercich è il conte Capuleti, Tebaldo è Marko Fortunato e la nutrice Sofija Cingula. Choi (18) e Wilmering (20) sono anche il Conte Paride, Ivan Šimaović è Grégorio, Sergej Kiselev Benvolio, Luka Ortar il Duca di Verona, Saša Matovina Frate Jean.

Opera il lingua originale con sovratitoli in italiano.

Il fil rouge del complesso confronto fra sentimenti e potere continua nella stagione d’opera di Ravenna con le mozartiane Nozze di Figaro in arrivo da Spoleto, regia di Giorgio Ferrara e direzione di Erina Yashima (22 e 24 febbraio).

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org

Caos treni: «Pochi posti nei bus sostitutivi: studenti lasciati a piedi dopo scuola»

La nuova denuncia dei pendolari di Godo e Russi. «Minorenni costretti ad aspettare un’ora in stazione»

RAVENNA 12/01/2019. MANIFESTAZIONE PENDOLARI DELLE STAZIONI DI GODO E CLASSE
La protesta dei pendolari in piazza a Ravenna

I pendolari di Godo e Russi, in una nota inviata alla stampa, denunciano ancora numerosi disservizi causati dal nuovo orario dei treni, contro il quale si è svolta anche una manifestazione nei giorni scorsi.

«In questi giorni – si legge nella nota – gli studenti residenti a Godo, Russi, Bagnacavallo frequentanti le scuole di Lugo e costretti dal nuovo orario a rientrare con autobus sostitutivi decisamente più lenti (semplicemente perché chi ha ideato il nuovo orario non ha minimamente tenuto conto degli orari scolastici) ora vengono pure fatti scendere per insufficienza di posti. Ragazzi minorenni, dai 14 anni in su, che devono correre all’uscita da scuola per accaparrarsi un posto sul pullman e non rischiare di rimanere a piedi e attendere un’altra ora in stazione (mal frequentata e senza alcun tipo di presidio/controllo) l’autobus successivo. Nella fascia oraria delle 13, infatti, gli studenti che utilizzavano il treno per ritornare a casa sono svariate decine e le misure “tampone” offerte sono insufficienti e oltretutto in netto contrasto con le misure di emergenza antismog adottate nelle città in questione anche nelle ultime settimane. Stesso problema anche per i ragazzi residenti a Godo e Russi che devono rientrare da Ravenna, anche in questo caso l’uscita da scuola si trasforma in una gara per conquistare il prezioso posto in pullman e aggiudicarsi il rientro a casa. Quanto descritto appare ancora di più un paradosso se consideriamo il fatto che tutti questi studenti hanno pagato anticipatamente un abbonamento ferroviario e i treni continuano a circolare sulla linea Bologna–Ravenna ma a orari inutilizzabili per gli studenti oppure senza fermare nelle località di residenza degli stessi come invece avveniva fino al fatidico 8 dicembre 2018».

«A tutto questo – termina la nota – si aggiunge la beffa: i controllori, sui pochi treni disponibili, richiedono ai ragazzi provenienti dalle scuole di Ravenna di integrare il biglietto fino a Russi, in quanto, pur avendo acquistato un abbonamento fino a Godo sono costretti ad arrivare fino a Russi a causa della soppressione della fermata a Godo. È giunto il momento in cui chi ha sbagliato ponga seriamente rimedio alla situazione».

Aziende, sindacati e Comune in coro: «Fermare l’emendamento “blocca trivelle”»

Firmato un documento comune inviato al Governo Conte per chiedere chiarezza sulla strategia energetica nazionale dopo il rischio di uno stop per tre anni a permessi già concessi

IMG 3753Fermare subito l’emendamento “blocca trivelle”, indicare con chiarezza qual è la strategia energetica nazionale e istituire un tavolo per condividere con tutti gli attori coinvolti le politiche energetiche che si intendono mettere in campo. Sono le richieste al Governo Conte contenute in un documento firmato oggi, 17 gennaio, in municipio a Ravenna al termine di un incontro voluto dal sindaco Michele de Pascale per un confronto tra l’amministrazione comunale, le aziende, i sindacati e le associazioni di categoria che operano nel comparto dell’industria upstream.

«La riunione – si legge in una nota diffusa da Palazzo Merlato in serata – è stata convocata appena appresa la notizia della proposta di emendamento al Dl Semplificazioni che riguarda il settore upstream e prevede, in particolare, la moratoria fino a tre anni dei permessi di prospezione e ricerca di giacimenti già rilasciati e dei nuovi permessi, l’elevamento considerevole dei canoni concessori a carico delle compagnie e la soppressione del riconoscimento dell’upstream come “attività di pubblica utilità”. Scenario che sta destando comprensibilmente molta preoccupazione nelle aziende e nei lavoratori del settore, strategico per il nostro territorio, e nell’amministrazione».

IMG 3755Il documento (qui il testo integrale in pdf) verrà inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. In calce le firme di sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Camera di Commercio di Ravenna, Cgil Ravenna, Cisl Romagna, Uil Ravenna, Filctem Cgil, Femca Cisl Romagna, Uiltec, Confindustria Romagna, Confimi Industria Romagna; Omc Ravenna, Roca, Cna Ravenna, Confartigianato Ravenna, Assomineraria, Legacoop Romagna.  Hanno sottoscritto il documento anche le seguenti aziende: Rosetti Marino spa, Marine Consulting, Rosfin, Lastra, Cfo, Ecotech srl, Crea srl, Schlumberger, Bambini spa, Frigotecnica, Quality test, Techno srl, F.lli Righini srl, Biesse sistemi, D.M. officine, Micoperi spa, Cosmi spa, Secome service, Atena Ravenna/E/M, Hydro Drilling srl, Control srl.

Ruba due volte in un negozio di giocattoli ma la targa dell’auto lo incastra

Refurtiva per un valore complessivo di 140 euro.

Per due volte ha rubato nello stesso negozio di giocattoli di Faenza ed è riuscito a passare dalle casse senza essere fermato ma i carabinieri sono arrivati alla sua identità dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno inquadrato la targa dell’auto nel parcheggio. A finire nei guai un 45enne residente a Ravenna.

L’uomo, con molti precedenti penali alle spalle, nelle scorse settimane si è rivolto a un grande negozio di giocattoli di Faenza. Qui, dopo aver tolto alcuni oggetti dai loro imballaggi, eliminando eventuali dispositivi magnetici antifurto, li ha nascosti nel suo giubbotto e poi è uscito senza pagare. Due giorni dopo l’uomo si è ripresentato nello stesso esercizio commerciale dove ha portato via un baby monitor. Il danno complessivo della refurtiva, nei due distinti furti, ammontava a circa 140 euro.

Gli addetti del negozio si sono rivolti ai Carabinieri del Borgo per sporgere denuncia. I militari dell’Arma hanno cominciato le indagini e dopo essersi fatti consegnare le immagini delle telecamere della videosorveglianza, dove si distinguevano bene le mosse del ladro, lo hanno riconosciuto per il 45enne già noto. Incrociando i dati della targa dell’auto che aveva lasciato nel parcheggio, ripresa da altre telecamere, i carabinieri hanno approntato un book fotografico che hanno sottoposto al personale del negozio che hanno riconosciuto l’uomo. L’uomo è stato denunciato per furto aggravato.

La polstrada lo ferma perché guida senza cintura e scopre che aveva rubato l’auto

Denunciato un 40enne che ha tentato la fuga a piedi per i campi. L’uomo aveva precedenti per reati contro il patrimonio

IMG 1100Pensavano di multare un automobilista indisciplinato alla guida senza cintura e invece hanno trovato un ladro di auto. È la sintesi dell’intervento svolto a Russi dalla polizia stradale di Faenza nel pomeriggio del 15 gennaio, concluso con la denuncia di un 40enne foggiano per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

Gli agenti erano in servizio sulla provinciale 302, fuori dal centro abitato di Russi, e hanno notato un uomo a bordo di una Fiat 500 senza la cintura di sicurezza. Di fronte alla paletta dei poliziotti l’uomo inizialmente ha cercato di scappare con l’auto poi ha deciso di fermarsi sul ciglio della strada e si è dato alla fuga nei campi. I poliziotti hanno fatto la stessa cosa e uno dei due è riuscito ad afferrare l’uomo per il giubbotto.

Dai controlli effettuati e dalle stesse dichiarazioni del 40enne è emerso che l’uomo aveva rubato l’autovettura proprio nella mattinata del 15 gennaio alla periferia di Bologna. L’uomo, tra le altre cose, è risultato avere numerosi precedenti specifici in materia di reati contro il patrimonio e risulta aver scontato anche una pena detentiva per rapina aggravata. A bordo dell’auto sono stati trovati dei guanti in lattice e un cacciavite, oggetti presumibilmente utilizzati per le rapine.

Getta la compagna nel fosso tra fango e acqua gelida: ora non potrà più avvicinarla

Misura cautelare per un 48enne denunciato dalla donna dopo anni di vessazioni verbali e fisiche, dai lividi sul volto alla frattura di un piede

I maltrattamenti e le vessazioni dal compagno duravano da anni e li aveva sempre nascosti poi ha trovato il coraggio per denunciarlo e le indagini della polizia hanno portato a un’ordinanza cautelare che impone all’uomo, un 48enne ravennate accusato di maltrattamenti, il divieto di avvicinarsi alla donna. L’ultimo episodio ricostruito dagli agenti della squadra mobile risale al 5 gennaio quando la donna sarebbe stata aggredita e trascinata in strada per essere gettata in un fosso tra acqua gelida e fango.

Le indagini condotte dagli investigatori di viale Berlinguer hanno permesso di individuare le condotte dell’uomo: già nel 2010 la donna si presentò al pronto soccorso con ecchimosi al volto, un anno dopo con un trauma commotivo e una ferita lacero, un anno fa la frattura di un osso del piede.

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