venerdì
18 Luglio 2025

Forza Italia, Tritto nuovo coordinatore comunale. Elezioni 2019: pronte le alleanze

Il responsabile provinciale Fantinelli annuncia che all’inizio del nuovo anno saranno resi pubblici i nomi dei candidati in corsa alle amministrative che coinvolgeranno 14 Comuni

FI 161118Forza Italia si riorganizza sul territorio. Nicola Tritto è il nuovo coordinatore comunale di Ravenna. La nomina è stata resa pubblica stamani, 16 novembre, dal commissario regionale Galeazzo Bignami nel corso di una conferenza stampa: «Forte del suo secondo posto fra i più votati della lista Forza Italia alle comunali del 2016, è la scelta più giusta per rivestire l’incarico di coordinatore comunale, nell’attesa che una stagione congressuale ufficiale possa aprirsi». Tritto si è detto onorato e pronto a collaborare con tutti, a partire dal capogruppo in Comune, Alberto Ancarani, «per ridare vigore anche alla parte più movimentista di Forza Italia». Ancarani è vicecommissario regionale.

Nell’occasione il deputato Bignami ha anche confermato la nomina di Bruno Fantinelli quale coordinatore provinciale e ha benedetto le scelte di quest’ultimo: con Donatella Donati, capogruppo Fi a Lugo, e Fabrizio Dore, reduce dalla responsabilità provinciale del movimento giovanile, nel ruolo di vicecoordinatori provinciali.

Bignami si è soffermato soprattutto sulle elezioni regionali che si terranno tra un anno, «elezioni che vedono la coalizione di centrodestra particolarmente favorita dal pronostico con Forza Italia determinante per il premio di maggioranza». L’obiettivo dichiarato è portare almeno un rappresentante azzurro da Ravenna in viale Aldo Moro.

Fantinelli ha fatto il punto sulle alleanze nei 14 comuni su 18 della provincia di Ravenna che andranno al voto nella primavera 2019: «Accordi quasi completati ma i nomi verranno resi pubblici all’inizio del nuovo anno solare».

La Ravegnana resterà chiusa per mesi. E a San Marco la provinciale 68 a senso unico

Anas sta predisponendo un progetto per riaprire la statale che collega Forlì e Ravenna con la massima sicurezza dopo il crollo della chiusa di San Bartolo

Ormai è chiaro a tutti, non sarà una faccenda di settimane, ma mesi. La statale 67 detta Ravegnana è interrotta dal 25 ottobre all’altezza di San Bartolo, dopo il crollo di una parte della chiusa sul fiume Ronco che ha causato la morte del tecnico della Regione Danilo Zavatta, e non riaprirà per lungo tempo. Nonostante il dissequestro dell’area da parte della magistratura che sta facendo le indagini per stabilire le responsabilità della tragedia, il 7 novembre, la strada non sarà aperta alla circolazione fino alla realizzazione di un progetto per la messa in sicurezza che è ancora in fase di studio.

La Regione, responsabile del bacino idrico in cui era in fase di collaudo un nuovo impianto idroelettrico, ha provveduto alla palettatura dell’argine per far sì che l’acqua scorra in modo fluido e non causi nuovi danni agli argini. Ma ora c’è da ripristinare la strada assicurando la massima sicurezza e i tecnici dell’Anas sono all’opera, essendo la Ravegnana di competenza statale. Intanto Comune e Provincia si stanno invece accollando gli oneri di una situazione su cui non hanno alcuna responsabilità diretta.

La Provincia ha decretato la sospensione del doppio senso di marcia sulla strada che passa da San Marco, sovraccaricata dal traffico e non idonea a sopportare il passaggio di tanti mezzi. Sul sito della Provincia si legge che è «stato istituito il senso unico di marcia su un tratto della SP n. 68 “Montone Abbandonato”, dall’incrocio con la strada comunale via del Borgo nel centro abitato di San Marco, fino all’incrocio con la SP n. 45 “Godo San Marco”. Il senso unico di marcia resterà in vigore fino alla riapertura al traffico della Ravegnana. I percorsi alternativi sono stati individuati lungo la SP n. 45 “Godo e San Marco”, la SP n. 253 R “San Vitale” e la SS. n. 16 “Adriatica”». Nell’ordinanza si legge che la decisione è stata assunta «viste le caratteristiche geometriche del tracciato della S.P. n. 68 “Montone Abbandonato” che sorge su un rilevato arginale caratterizzato da una limitata capacità di portanza ai carichi e con larghezza estremamente ridotta della carreggiata, non adeguata a volumi di traffico intensi e pesanti».

Il Comune, come ci spiega l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani partecipa «al tavolo tecnico in quanto direttamente interessati, ovviamente, ma anche perché come sempre, come è accaduto nel caso del fortunale l’estate scorsa o in caso di neve, noi siamo pronti a mettere i nostri uffici tecnici a disposizione, in piena collaborazione, anche se in questo caso non abbiamo alcuna responsabilità diretta. E stiamo anche apprestando il potenziamento del trasporto pubblico con costi che ancora dobbiamo quantificare ma che contiamo di recuperare da chi sarà ritenuto responsabile di quanto accaduto». Per evitare ritardi al mattino per lavoratori e studenti causati dalla chiusura della Ravegnana e per il rientro a casa, Start ha deciso di anticipare gli orari delle corse della linea 156. Tutte le informazioni sono state pubblicate sul sito dell’azienda, sui social Facebook e Instagram, presso le fermate e a bordo degli autobus.

Con i Nuovi Scariolanti alla scoperta della Ravenna veneziana

Partenza alle 10.30 di domenica 18 novembre da piazza Duomo, con la guida d’eccellenza del professore di archeologia Massimiliano David

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La Rocca Brancaleone

Domenica 18 novembre (alle ore 10.30, ritrovo davanti al Duomo), l’associazione culturale Nuovi Scariolanti, propone una nuova vista guidata alla scoperta dei tesori storici e artistici di Ravenna.

Tema dell’escursione urbana “Ravenna quando sognava Venezia”, un viaggio interpretato dallo studioso d’eccezione Massimiliano David, professore di archeologia tardoantica, che racconterà la storia del rapporto tra Ravenna e Venezia alle fine del XV secolo.

La visita si svolgerà a piedi lungo un percorso nel centro della città a partire da testimonianze più e meno note, partendo dal Duomo della città, passando per Piazza del Popolo, chiesa di Sant’Agata, la Rocca Brancaleone, la chiesa di San Giacomo e Palazzo Maioli. Contributo di 8 euro (5 per i soci), gratuito per bambini sotto i 12 anni.
Info e prenotazioni: 338 6237361 (Angela) o info@nuoviscariolanti.it.

Il Comune di Ravenna consegna una medaglia alla tricolore Andrea Celeste Lolli

Atletica Leggera / La campionessa italiana cadette nel salto in alto, portacolori dell’Atletica Ravenna, ha ricevuto il riconoscimento dall’assessore allo Sport, Roberto Fagnani

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Da sinistra Giovanna Baroni, vice presidente Atletica Ravenna, Roberto Fagnani, assessore allo Sport Comune di Ravenna, Andrea Celeste Lolli e Paolo Delorenzi, presidente Atletica Ravenna

Nel corso di una breve cerimonia in Municipio l’assessore allo Sport del Comune di Ravenna, Roberto Fagnani, ha consegnato una medaglia ricordo ad Andrea Celeste Lolli, la quindicenne ravennate portacolori dell’Atletica Ravenna incoronata campionessa italiana cadette di salto in alto con il personale di m. 1.66 ai recenti campionati nazionali individuali della categoria, svoltisi a Rieti, nel Lazio. La misura ottenuta è una delle migliori prestazioni nazionale di categoria dell’anno. L’assessore Fagnani si è complimentato con la giovanissima atleta e gli ha formulato, anche a nome dell’amministrazione comunale, i migliori auguri per risultati sempre più brillanti e una felice e lunga carriera sportiva.

Andrea Celeste Lolli, che ha iniziato l’attività sportiva di atletica leggera all’età di nove anni ha manifestato fin da subito ottime doti nei salti e nei lanci, conseguendo risultati costanti e in crescendo. Nel 2016 è stata campionessa regionale di salto in alto nella categoria Ragazze e nel 2017 si è messa in evidenza nelle prove multiple. La giovanissima atleta ravennate è allenata da Valeria Stella, con un passato di atleta di buon livello nella specialità dei lanci, che quest’anno ha sostituito il tecnico Mauro Roncuzzi che ha dovuto lasciare momentaneamente l’incarico per problemi di salute. Quello conseguito dalla Lolli si può definire un traguardo “storico” per il sodalizio giallorosso presieduto da Paolo Delorenzi e dalla vice Giovanna Baroni. Un risultato femminile che da anni mancava nel ricco palmares dell’Atletica Ravenna, che conferma l’ottimo lavoro svolto in questi ultimi anni da tutto lo staff tecnico. Un risultato che pone la società ravennate tra quelle dell’elite nazionale.
Curriculum Nata a Lugo il 28 maggio 2003, iscritta alla Società Atletica Ravenna, Andrea Celeste Lolli frequenta la classe 2° del Liceo Classico Scienze Umane. Nella categoria Cadette, stagione agonistica 2018, si laurea campionessa Italiana nel salto in alto (con personal best) m. 1,66, a Rieti (6.10.2018).  Campionessa regionale Cadette nel salto in alto m. 1,65 (Piacenza 23.09.2018); oro salto in alto pb m. 1,63 (limite per la partecipazione ai campionati italiani) al Trofeo Nazionale Malatesta (Rimini 11.07.2018); oro salto in alto al Trofeo internazionale del Tricolore (Rubiera 12.07.2018); seconda classificata campionati regionali Cadette Prove Multiple (Pentathlon: 80hs, giavellotto, alto, lungo, 600 piani) a Ravenna (16.09.2018). Convocazione nella rappresentativa regionale aicampionati italiani di Rieti (6/7.10.2018) e nella rappresentativa provinciale al Trofeo regionale delle provincie Cesena (14.10.2018). Da un paio di anni è inoltre volontaria presso l’associazione Letizia Onlus – La Macina, via Faentina, 284, Ravenna.

Verlicchi (Pigna): «20 milioni per la Ravegnana Bis poi Ravenna-Forlì in 14 minuti»

Il progetto della lista civica prevede di realizzare 14 km a quattro corsie tra il casello A14 forlivese e lo svincolo Standiana della E45 sfruttando il tratto di E45 fino all’Adriatica

Nuova RavegnanaDa Ravenna a Forlì in auto in 12-14 minuti invece della mezzora abbondante che occorre oggi. Fantascienza? Non per La Pigna che ha presentato il suo progetto per una Ravegnana Bis: un investimento di 20 milioni di euro, secondo gli esperti interpellati dalla lista civica in consiglio comunale a Ravenna, sarebbe sufficiente per realizzare in due anni i 14 km di collegamento tra lo svincolo del casello autostradale di Forlì con lo svincolo Standiana della E45 avendo così una superstrada di 21 km a due corsie per senso di marcia con limite di velocità a 110 orari. Restringendo la carreggiata a solo una corsia per senso di marcia il costo dell’opera scenderebbe a 900mila euro, sempre secondo le stime della Pigna.

Il progetto è stato presentato oggi, 16 novembre, dalla consigliera comunale Veronica Verlicchi. Il princio di base seguito è semplice e di buon senso: sfruttare l’esistente e realizzare il tracciato più veloce ed economico che non sia solo collegamento fra due punti ma anche motore di sviluppo per il territorio toccato dal percorso.

Calandosi dalla teoria alla pratica significa sfruttare il primo tratto della E45 dall’innesto con la statale 16 Adriatica allo svincolo Standiana. Da qui a Forlì «il tracciato passa in zone agricole pianeggianti e quindi in semplice rilevato senza gli oneri di impegnative opere d’arte quali ponti su fiumi, viadotti, sottopassi e la cui realizzazione al minimo dei costi, al netto degli espropri, per la realizzazione di una strada». In totale una lunghezza di circa 21 km «eminentemente rettilinei che consentirebbero facili sorpassi di mezzi lenti». Infine i benefici per il territorio: «La zona è tutta costellata di piccoli paesi a vocazione agricola, principalmente, ma con una spiccata vocazione all’imprenditoria privata e che non chiede altro che di poter avere un impulso a potersi relazionare e a legarsi con le altre economie circostanti».

La problematicità del collegamento tra i due capoluoghi è cosa ormai nota. Nelle ultime settimane è emersa in maniera ancora più drammatica dopo il crollo della diga a San Bartolo con la frana dell’argine su cui corre la Ravegnana: per i lavori di ripristino si prospetta una chiusura del tratto per mesi. Il sindaco Michele de Pascale ha già affermato che non sono tempi in cui poter bussare a Roma per chiedere una nuova Ravegnana. «La Pigna – dice Verlicchi – intende mettere a disposizione dell’amministrazione de Pascale questa idea progettuale per il miglioramento della viabilità. Ci aspettiamo che le associazioni di categoria possano far sentire la propria voce per far cambiare idea al sindaco che ha scelleratamente escluso questo ipotesi».

Turismo, in arrivo accordo con Airbnb sul pagamento della tassa di soggiorno

Gli host privati e le imprese extralberghiere riunite in Cna incontrano l’amministrazione chiedendo regole precise. L’associazione: «Valorizzare queste attività»

Incontro Host Comune
La rappresentanza del gruppo Cna in Comune

La galassia di Host, B&B, affitti brevi e case vacanze cerca regole. Si è anche riunita in un gruppo interno in Cna e ha incontrato sindaco e assessore al turismo del Comune. Durante l’incontro è emerso che molto presto ci sarà un accordo con Airbnb sul pagamento della tassa di soggiorno.

Il gruppo, che rappresenta sia privati sia imprese turistiche dell’extra-alberghiero, è nato partendo o dalla richiesta di rispetto delle regole da parte degli aderenti (fedeltà fiscale, statistica, pubblica sicurezza); ben sapendo che in certi casi questo è reso oggi particolarmente difficile da norme poco chiare, a volte confuse o contraddittorie, a seconda della Regione o del Comune di riferimento; mentre il mondo della domanda turistica sempre di più richiede – a seconda della sensibilità, del portafoglio, della ragione del viaggio – la possibilità di scegliere tra offerte tra loro differenti.

L’Associazione ha garantito all’Amministrazione la sua disponibilità alla collaborazione e presentato alcune richieste precise: in primo luogo favorire il pagamento della tassa di soggiorno tramite accordi specifici con i grandi player digitali (Airbnb, Booking, Home Away e altri) per garantire il pagamento diretto da parte loro durante la transazione online. Così come hanno fatto per Airbnb i Comuni di Rimini, Bologna, Genova e Firenze.

KeysIn secondo luogo, uniformare le informazioni che i Comuni danno, almeno in Emilia Romagna, ai cittadini e alle imprese che chiedono informazioni; separando in maniera chiara le attività di locazione turistica privata (che dovranno essere comunque dichiarate) e quelle ricettive extra-alberghiere. «Questo significa – spiega la Cna – garantire che gli uffici comunali rilascino anche agli host privati, che pure non necessitano di autorizzazione, un numero di protocollo che consenta la possibilità di accedere al portale “Alloggiati Web” per dichiarare obbligatoriamente gli ospiti alla PS. Così come avviene, per esempio, nel comune di Bologna».  Gli host chiedono anche di sostenere la richiesta di cambiamento della Legge regionale dell’Emilia-Romagna che, a differenza delle Regioni vicine, vieta la pubblicità digitale e la promozione pubblica ai B&B. Infine di valorizzare le esperienze professionali e d’impresa d’affitto delle case vacanza che si impegnano a offrire soluzioni alte e servizi di qualità ai turisti; mettendo in campo forme di premialità per coloro che affidano appartamenti, oggi sfitti, a imprese che li valorizzano sul mercato turistico.

Gli amministratori di Ravenna hanno garantito attenzione ai temi posti e l’arrivo di un primo accordo con Airbnb sulla riscossione diretta della tassa di soggiorno. «Vogliamo aiutare gli host a emergere e a regolarizzarsi completamente così da mettere finalmente in piena visibilità il loro essere ambasciatori della città e portatori di benefici per tutte le categorie locali (artigiani, ristoratori, servizi) – afferma Nevio Salimbeni di Cna Turismo Ravenna – a partire dalle 34.000 presenze maturate con Airbnb nel 2017 su Ravenna, di cui il 54% straniere. L’obiettivo è quello di mettere tutti in grado di operare in sicurezza, garantendo loro legittimità da parte della autorità competenti e diventando un riferimento anche della comune lotta contro ogni forma di abusivismo”

Per regolare questo ambito «bisogna saper unire la necessaria riduzione della burocrazia (per tutti coloro che lavorano nel turismo) con la definizione di norme specifiche per il mondo delle locazioni: a partire da una semplice comunicazione di inizio attività al Comune di residenza che generi un protocollo che consenta l’accesso immediato al portale Alloggiati Web o facendo accordi che garantiscano l’incasso verso il Comune della tassa di soggiorno, così come la fornitura dei dati statistici anche per gli ospiti alloggiati nelle case».

«Su questi ambiti – conclude Salimbeni – è importante costruire Tavoli di lavoro che tengano insieme, senza inutili polemiche, le differenti forme di ricettività e le locazioni turistiche, nella logica che vede i clienti come riferimento finale delle scelte, favorendo la crescita della stessa località».

Minacce ad Andrea Maestri in una lettera anonima. L’ex deputato: «Non arretro»

L’ex deputato, componente della segreteria di Possibile, è stato minacciato: «Maiale comunista, attento nelle sere fredde e nebbiose»

Andrea MaestriLa lettera anonima con le minacce è arrivata alla redazione del Resto del Carlino di Ravenna. Andrea Maestri, ex deputato, è stato bersaglio di pesanti frasi e ha già presentato denuncia in questura. Nel testo il politico, che fa parte della segreteria di Possibile, viene definito ‘maiale infame comunista’ che dovrà ‘fare attenzione alle sere fredde e nebbiose’, perché ‘tre di loro gli daranno quel che si merita’. Sembra che il motivo delle minacce sia la presentazione del pacchetto di proposte di legge antifasciste. A Maestri arriva la solidarietà del suo partito.

«Non è la prima volta che subisco minacce – commenta Maestri – ma da parte mia e di Possibile non ci sarà alcun arretramento. Da molti mesi siamo impegnati a denunciare l’avvelenamento del clima e l’avanzata di gruppi e partiti di estrema destra. Purtroppo il fenomeno è stato minimizzato, anche a sinistra, consentendo uno sviluppo senza risposte adeguate. Questo rafforza la mia convinzione di spingere per discutere e approvare le proposte antifasciste».

Arrivano i fondi per la riqualificazione dell’ex mercato coperto di Bagnacavallo

Dalle Regione erogati 356mila euro. Una parte andrà anche all’area mercatale di Riolo Terme. A Faenza interventi di valorizzazione del centro storico, nella Bassa azioni delle reti di imprese commerciali e artigianali

Mercato CopertoNuove pavimentazioni e nuove illuminazioni, ma anche soluzioni di arredo urbano capaci di rendere ancora più attraenti le vie dello shopping e i mercati delle città dell’Emilia-Romagna: serviranno a questo i fondi erogati dalla Regione. In provincia di Ravenna sarà avviata la riqualificazione dell’area del mercato 1° maggio di via Don Giovanni Costa a Riolo terme e dell’ex mercato coperto di via Baracca da destinarsi a un nuovo mercato a Bagnacavallo.

Per quanto riguarda la promozione, proseguono a Faenza gli interventi di valorizzazione del centro storico mentre i Comuni dell’Unione della Bassa Romagna consolidano le azioni delle reti delle imprese commerciali e artigianali. In totale a Ravenna arriveranno per questi progetti 356.45 euro.

Il finanziamento totale destinato dalla Regione è pari a circa 3 milioni e 200mila euro, per realizzare 33 interventi che dovranno essere completati entro il 2020, per migliorare e promuovere le aree del commercio nei quartieri e nei centri storici delle città. Di questi, 17 progetti puntano a valorizzare e riqualificare le aree di mercato e quelle urbane con nuovi interventi che vanno dalla pavimentazione di piazze e strade, all’illuminazione, all’arredo urbano. Per questi progetti sono previsti investimenti regionali pari a 2 milioni e 260mila euro per sostenere gli interventi degli enti locali. Altri 16 progetti, che saranno finanziati dalla Regione con oltre 968mila euro, riguardano la promozione e il marketing del territorio con eventi, percorsi commerciali e servizi per rendere più funzionali e qualificate le aree commerciali cittadine.

 

Salute e benessere sociale: arrivano risorse per un totale di 33 milioni di euro

Il piano approvato del Comune prevede una serie di obiettivi strategici avente carattere di forte trasversalità al fine di favorire una forte integrazione fra i diversi ambiti di intervento

Valentina MorigiSu proposta dell’assessora ai Servizi sociali, Valentina Morigi, la giunta ha approvato nei giorni scorsi il programma attuativo 2018 del Piano di zona triennale per la salute e il benessere sociale.Il documento, che può essere definito come il “piano regolatore generale del sociale”, si articola in schede di intervento secondo le linee guida stabilite dalla Regione ed individua una sezione speciale denominata “Lotta alla povertà” che si prefigge quindi il contrasto dell’esclusione sociale, ma investe tutti i settori del sociale e della salute.

Le risorse finanziarie investite ammontano complessivamente a 33 milioni di euro; tali risorse saranno utilizzate per realizzare progetti ed interventi nei territori di Ravenna, Cervia e Russi, che compongono il Distretto socio sanitario di Ravenna. Il piano prevede una serie di obiettivi strategici avente carattere di forte trasversalità al fine di favorire una forte integrazione fra i diversi ambiti di intervento (sociale, educativo, sanitario), e dialogare in modo efficace con il mondo dell’associazionismo e del volontariato per la realizzazione di progetti a supporto delle diverse fragilità.

Nel programma attuativo 2018 il “focus” è stato posto sul tema della disabilità, della non autosufficienza, con particolare riferimento al ruolo dei care giver familiari, del sostegno alle diverse forme di povertà ed inclusione sociale, della promozione dell’integrazione della popolazione straniera, delle pari opportunità, della valorizzazione delle esperienze delle giovani generazioni.

«La novità per l’annualità 2018  – dichiara l’Assessora Valentina Morigi – è rappresentata dal fatto che per la prima volta e per alcuni ambiti di azione, le progettualità sono state raccolte attraverso un bando pubblico per il quale sono stati stanziati 200 mila euro. Sono pervenuti 20 progetti, presentati da diversi soggetti del Terzo Settore, per la realizzazione di attività abilitanti, sportive e ricreative per persone diversamente abili, attività di inclusione sociale e di sostegno alle diverse forme di povertà, di sostegno ai familiari delle persone disabili e/o non autosufficienti: una dimostrazione della ricchezza e della qualità progettuale del nostro territorio»,

I progetti sono stati valutati tenendo conto della loro capacità di far fronte ai bisogni del territorio, sulla capacità delle associazioni di lavorare in una logica di rete fra loro e con gli enti pubblici, sul numero di operatori/volontari coinvolti, nonché sul numero di famiglie/utenti raggiunti. Tra le azioni previste, che puntano all’innovazione e ad interventi volti a favorire un maggior efficientamento dei servizi, compare anche il potenziamento della rete degli sportelli sociali presenti sul territorio distrettuale, al fine di rendere maggiormente appropriata la presa in carico delle diverse situazioni, e della rete delle case della salute sul territorio distrettuale, vero e proprio punto di incontro dei professionisti di ambito sociale e di ambito sanitario.

All’interno del programma è inserito anche il progetto per il potenziamento dei primi 1000 giorni di vita, volto a supportare le famiglie nel percorso di crescita dei propri figli nella fascia 0-3 anni, che contempla la promozione di un “pacchetto” di misure strutturate e continuative che prevede, ad esempio, anche la riduzione delle rette di frequenza dei servizi educativi, facilitazioni per le famiglie numerose e progetti culturali di aiuto e sostegno per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Nuova vita al centro ricerche: progetto dedicato alle scienze ambientali

Il Comune siglerà un accordo con l’Università per sviluppare tecnologie nell’ambito della cosiddetta “crescita blu”

Centro Ricerche AmbientaliDopo anni di chiusura, torna a nuova vita l’ex centro ricerche ambientali di Marina di Ravenna. Un comparto enorme che si trova in via Ciro Menotti 48 (accanto al campo da calcio) e che era gestito da Med Ingegneria, dichiarata fallita dal tribunale di Ferrara nel 2015. Ora il progetto presentato dal Comune è quello di realizzare un progetto innovativo di ricerca sul fronte ambientale, energetico e delle tecnologie per il mare, anche con partner stranieri. «Una nuova realtà di livello internazionale – si legge in una nota del Comune -, che operi nel contesto del Tecnopolo nei due macro settori della gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti e delle scienze e delle tecnologie del mare, con particolare riguardo alla crescita blu sostenibile».

L’amministrazione comunale, con l’Università di Bologna, è al lavoro per poter raggiungere tale importante obiettivo. Condizione indispensabile è che il Comune, proprietario dell’area sulla quale sorge il fabbricato, rientri in possesso anche del diritto di superficie, in capo alla società fallita.  La giunta proporrà quindi al consiglio comunale l’approvazione di un atto di transazione tra il Comune e la società a seguito del quale si ricongiungerà la proprietà superficiaria e dell’area in capo al Comune. L’amministrazione comunale e la curatela fallimentare hanno concordato in 150mila euro (somma che corrisponde alle spese di gestione che la curatela ha dovuto sostenere) il corrispettivo da versare al fine del ricongiungimento.

Centro Ricerche Ambientali 2Parallelamente sarà proposta al consiglio comunale l’approvazione di un protocollo d’intesa tra Comune e Università di Bologna nel quale i due soggetti si impegnano a collaborare alla creazione del nuovo centro ricerche. «Marina di Ravenna rappresenta la collocazione ideale per la vicinanza del mare, che consentirà la conduzione di alcune delle attività pilota con acqua marina del sito. I due enti, sulla base del protocollo, parteciperanno al bando regionale che mette in palio le risorse necessarie per avviare questo progetto strategico». Il Comune avrà ruolo di mandante a favore dell’Università di Bologna e in caso di ottenimento del finanziamento sarà costituita una associazione temporanea di scopo.

L’Università concorrerà all’avvio del centro svolgendovi le attività di ricerca e innovazione previste in un accordo di collaborazione fra la stessa e il Fraunhofer Institute, individuato dall’Università come partner, e le altre attività annesse alla cosiddetta “crescita blu”, da avviare anche con aziende del territorio. L’attività del centro di ricerche si svolgerà infatti col coinvolgimento delle aziende presenti sul territorio comunale, in stretta sinergia con l’Università di Bologna e il Tecnopolo di Ravenna, gestito da Fondazione Flaminia – Centro per l’innovazione: attività che garantiranno ulteriore qualificazione del Campus ravennate e del territorio, una nuova opportunità per gli studenti che lo frequenteranno e una risorsa qualificante di sviluppo.

»Il progetto per l’amministrazione rappresenta una risposta forte e strutturata a un problema che il territorio di Marina di Ravenna vive da lungo tempo sotto due punti di vista: il primo, quello di trovare una destinazione a un’immobile che rischiava il rapido degrado; il secondo, la possibilità che quest’area possa diventare un problema di ordine pubblico. Si è deciso di intervenire mettendo sul tavolo un progetto molto ambizioso che ha la potenzialità di far diventare Ravenna un polo europeo della ricerca sul mare, coerentemente con le sfide della “crescita blu” che sono sempre più asse strategico di sviluppo a livello europeo e globale».

Ruba le offerte in chiesa ma alle spalle ha un carabiniere in borghese: denunciato

Aveva fissato un’immagine sacra con del nastro biadesivo in cima a un metro in metallo e utilizzava lo strumento per pescare una banconota da 10 euro dalle offerte in chiesa. Ma alle spalle aveva un carabinieri in borghese. È successo a Riolo Terme nella chiesa di San Giovanni Battista: il militare si è qualificato, ha intimato l’alt e ha denunciato l’uomo per furto aggravato.

Dal ministero 373mila euro al Comune di Ravenna per potenziare la videosorveglianza

Palazzo Merlato al 118esimo posto su 428 ammessi: ha ottenuto un contributo che copre il 50 percento del progetto presentato a seguito del patto per l’attuazione della sicurezza urbana. Verlicchi (La Pigna) esulta e si prende i meriti: «Abbiamo pungolato la giunta per candidarsi nonostante la reticenza del vicesindaco Fusignani»

Architecture Building Camera 374103Per il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza il Comune di Ravenna potrà contare su 373mila euro dal ministero dell’Interno. Il progetto presentato a seguito del patto per l’attuazione della sicurezza urbana, sottoscritto lo scorso giugno con la prefettura, è stato ammesso al finanziamento previsto dal pacchetto sicurezza (decreto Minniti). La graduatoria finale colloca il Comune di Ravenna al 118esimo posto sui 428 Comuni ammessi al contributo con un cofinanziamento al 50 percento del valore dell’investimento previsto.

L’intervento di implementazione del sistema di videosorveglianza coinvolge le seguenti aree del territorio comunale: Piazza Aldo Moro, Via Candiano , Circonvallazione Piazza D’Armi, Viale Farini, Via Carducci, Giardini Speyer, Via Pallavicini (sottopasso), Via Alberoni incrocio Via Pallavicini, Via Diaz, Via Mariani, Via Gordini, Via Corrado Ricci, Piazza Caduti per la Libertà, Via Mazzini, Piazza del Popolo, Piazza XX Settembre, Piazza Andrea Costa, Via Cavour, Piazzale Scuola Guida Novello, Via Tombesi dall’Ova, Via Sant’Agata, Via Lametta, Largo Firenze, Via da Polenta, Piazza San Francesco, zona Cinema City.

«La sottoscrizione del patto con la prefettura – commenta il sindaco Michele de Pascale – ci ha consentito di proseguire l’iter per l’accesso ai finanziamenti. In quella sede avevamo anche formalizzato il piano di implementazione dei sistemi di sicurezza delle restanti parti del territorio comunale, anche tenendo conto delle indicazioni pervenute da ciascuno dei consigli territoriali. Si tratta dunque solo di una prima parte degli interventi previsti. Dandoci delle priorità, abbiamo cominciato col candidare nel progetto le zone che avevano maggiore speranza di andare a finanziamento, ma presto verranno coinvolte anche altre zone, la cui implementazione tecnologica è stata già inserita nel piano degli investimenti».

Camera Cctv Closed Circuit Television 96612La consigliera comunale Veronica Verlicchi (La Pigna) esulta e si autoattribuisce parte del merito: «Grazie all’azione di stimolo e di pressing della lista civica La Pigna sul sindaco, il Comune di Ravenna potrà beneficiare di un contributo. Nei mesi precedenti la scadenza del bando, abbiamo pungolato la giunta affinché si affrettasse a presentare la candidatura di Ravenna.
La reticenza del vicesindaco con delega alla Sicurezza, Eugenio Fusignani, rischiava di far scadere i termini senza che Ravenna avesse presentato la propria partecipazione. La graduatoria finale del ministero dell’Interno attesta, per il comune di Ravenna, un elevato e preoccupante indice di delittuosità, addirittura più alto di quello provinciale (5704,87 contro 4852,92) e un’incidenza di criminalizzazione classificata come “molto elevata”».

Nella graduatoria tra gli ammessi ai contributi anche altre dodici amministrazioni comunali: Sant’Agata sul Santerno (4), Bagnara (18), Conselice (38), Solarolo (39), Fusignano (57), Casola Valsenio (70), Riolo (106), Castel Bolognese (138), Bagnacavallo (151), Brisighella (171), Faenza (190), Lugo (240). In totale per questi Comuni il contributo ministeriale è di 371mila euro.

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