Nuova vita al centro ricerche: progetto dedicato alle scienze ambientali

Il Comune siglerà un accordo con l’Università per sviluppare tecnologie nell’ambito della cosiddetta “crescita blu”

Centro Ricerche AmbientaliDopo anni di chiusura, torna a nuova vita l’ex centro ricerche ambientali di Marina di Ravenna. Un comparto enorme che si trova in via Ciro Menotti 48 (accanto al campo da calcio) e che era gestito da Med Ingegneria, dichiarata fallita dal tribunale di Ferrara nel 2015. Ora il progetto presentato dal Comune è quello di realizzare un progetto innovativo di ricerca sul fronte ambientale, energetico e delle tecnologie per il mare, anche con partner stranieri. «Una nuova realtà di livello internazionale – si legge in una nota del Comune -, che operi nel contesto del Tecnopolo nei due macro settori della gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti e delle scienze e delle tecnologie del mare, con particolare riguardo alla crescita blu sostenibile».

L’amministrazione comunale, con l’Università di Bologna, è al lavoro per poter raggiungere tale importante obiettivo. Condizione indispensabile è che il Comune, proprietario dell’area sulla quale sorge il fabbricato, rientri in possesso anche del diritto di superficie, in capo alla società fallita.  La giunta proporrà quindi al consiglio comunale l’approvazione di un atto di transazione tra il Comune e la società a seguito del quale si ricongiungerà la proprietà superficiaria e dell’area in capo al Comune. L’amministrazione comunale e la curatela fallimentare hanno concordato in 150mila euro (somma che corrisponde alle spese di gestione che la curatela ha dovuto sostenere) il corrispettivo da versare al fine del ricongiungimento.

Centro Ricerche Ambientali 2Parallelamente sarà proposta al consiglio comunale l’approvazione di un protocollo d’intesa tra Comune e Università di Bologna nel quale i due soggetti si impegnano a collaborare alla creazione del nuovo centro ricerche. «Marina di Ravenna rappresenta la collocazione ideale per la vicinanza del mare, che consentirà la conduzione di alcune delle attività pilota con acqua marina del sito. I due enti, sulla base del protocollo, parteciperanno al bando regionale che mette in palio le risorse necessarie per avviare questo progetto strategico». Il Comune avrà ruolo di mandante a favore dell’Università di Bologna e in caso di ottenimento del finanziamento sarà costituita una associazione temporanea di scopo.

L’Università concorrerà all’avvio del centro svolgendovi le attività di ricerca e innovazione previste in un accordo di collaborazione fra la stessa e il Fraunhofer Institute, individuato dall’Università come partner, e le altre attività annesse alla cosiddetta “crescita blu”, da avviare anche con aziende del territorio. L’attività del centro di ricerche si svolgerà infatti col coinvolgimento delle aziende presenti sul territorio comunale, in stretta sinergia con l’Università di Bologna e il Tecnopolo di Ravenna, gestito da Fondazione Flaminia – Centro per l’innovazione: attività che garantiranno ulteriore qualificazione del Campus ravennate e del territorio, una nuova opportunità per gli studenti che lo frequenteranno e una risorsa qualificante di sviluppo.

»Il progetto per l’amministrazione rappresenta una risposta forte e strutturata a un problema che il territorio di Marina di Ravenna vive da lungo tempo sotto due punti di vista: il primo, quello di trovare una destinazione a un’immobile che rischiava il rapido degrado; il secondo, la possibilità che quest’area possa diventare un problema di ordine pubblico. Si è deciso di intervenire mettendo sul tavolo un progetto molto ambizioso che ha la potenzialità di far diventare Ravenna un polo europeo della ricerca sul mare, coerentemente con le sfide della “crescita blu” che sono sempre più asse strategico di sviluppo a livello europeo e globale».

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