Due ventenni segnalati da alcuni testimoni: mettevano i bigliettini e cercavano di aprire le portiere
Lasciavano volantini per la compravendita di auto usate sui veicoli in sosta e intanto controllavano se le portiere erano aperte. La polizia ha denunciato un 22enne e un 25enne, domiciliati nel Ravennate, per tentato furto aggravato. L’intervento della volante è avvenuto ieri mattina, 8 novembre, in via Flammarion, angolo via Cassini, dove alcuni testimoni avevano segnalato al 112 la presenza di due persone che cercavano di accedere alle auto parcheggiate. Uno dei due è stato denunciato anche per porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere perché in possesso di un coltello che teneva nascosto addosso.
Il 18 novembre al teatro Alighieri a Ravenna la cerimonia di consegna dei riconoscimenti per il giornalismo d’autore
L’economista Carlo Cottarelli, l’inviato del Corriere della Sera Dario Di Vico, l’ex direttore del Tg1 Andrea Montanari: sono alcuni dei nomi più noti tra i premiati dell’edizione 2018 del Guidarello, il riconoscimento per il giornalismo d’autore che ogni anno viene attribuito da Confindustria Romagna a Ravenna.
La cerimonia di consegna dei premi si terrà domenica 18 novembre alle 17 al teatro Alighieri di Ravenna. Sarà condotta da Bruno Vespa, che presiede la giuria nazionale, e presentata da Margherita Ghinassi.
A Cottarelli andrà il premio ad honorem che da alcuni anni è stato introdotto. Già direttore esecutivo al Fondo Monetario Internazionale e Commissario straordinario della revisione della spesa pubblica, Cottarelli riceve il premio con cui «l’associazione degli Industriali vuole riconoscere la disponibilità dimostrata in un momento particolarmente difficile e delicato per il Paese, lo spirito di servizio e lo stile non urlato insieme all’impegno portato avanti oggi alla direzione dell’Osservatorio conti pubblici italiani e in generale sui temi del fisco e delle politiche monetarie, a cui le imprese guardano con crescente apprensione».
Nel giornalismo nazionale, nella sezione società, viene premiato Di Vico. Nella sezione cultura Giovanni Serafini, corrispondente da Parigi per i giornali del gruppo Qn. Nella sezione radio/televisione viene premiato un giornalista di casa: Andrea Montanari è infatti di Ravenna e ha diretto il telegiornale della rete ammiraglia Rai.
C’è poi tutta la parte del giornalismo Romagna. Edoardo Frittoli (Cultura) per l’articolo “Francesco Baracca, l’ultimo volo, 100 anni fa”, pubblicato su Panorama, ricostruzione attenta e minuziosa della vicenda dell’asso romagnolo. Danilo Montanari (Società) per il libro “Art and the City”. L’associazione Frierich Schurr (audiovisivi) per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo.
Infine il premio Guidarello Turismo a Simona Tedesco, direttore del mensile Dove, per il progetto di rinnovo grafico e dei contenuti, improntati alla narrazione del cambiamento del senso del viaggio, anche attraverso approfondimenti culturali dei Paesi visitati.
Il voto del consiglio comunale respinge l’iniziativa di Verlicchi sostenuta da gran parte dell’opposizione e passa l’ordine del giorno della maggioranza con alcuni consiglieri di minoranza
Il consiglio comunale di Ravenna, nella seduta dell’8 novembre, ha respinto la mozione presentata dalla Pigna “Per la completa attuazione nel comune di Ravenna della legge per l’abbattimento delle barriere architettoniche” e ha approvato l’ordine del giorno “Per l’adozione del piano di eliminazione delle barriere architettoniche e del piano di accessibilità urbana”, presentato in corso di seduta dal Pd.
La mozione della Pigna era sta presentata da Veronica Verlicchi e sottoscritta da buona parte dei consiglieri di opposizione: Emanuele Panizza, Marco Maiolini del gruppo Misto, Massimo Manzoli, capogruppo di Ravenna in Comune, Samantha Tardi, capogruppo di CambieRà, Learco Vittorio Tavoni e Gianfilippo Nicola Rolando, consiglieri della Lega nord. Hanno votato contro 18 consiglieri (Pd, Ama Ravenna, Pri, Sinistra per Ravenna) e 10 a favore (Forza Italia, gruppo Misto, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune).
L’odg del Pd è firmato da Patrizia Strocchi e sottoscritto da Michele Distaso (Sinistra per Ravenna), Chiara Francesconi (Pri), Daniele Perini (Ama Ravenna), Mariella Mantovani (Art. 1- MDP), Alberto Ancarani (Forza Italia), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Samantha Gardin (Lega nord). Hanno votato a favore 25 consiglieri (gruppi di maggioranza, CambieRà, Forza Italia, Lega nord, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune), 3 contrari (gruppo Misto e La Pigna).
L’odg approvato impegna il sindaco e la Giunta a implementare ulteriormente le azioni messe in campo affinché siano realizzati gli appositi piani stabiliti dalle leggi, approfondire modalità e azioni di intervento che vedano la partecipazione di rappresentanze qualificate delle Associazioni che si occupano di tutte le disabilità attraverso la convocazione di commissioni consiliari congiunte; valutare con adeguati strumenti l’opportunità di istituire la figura del “Disability manager”; farsi promotori presso la Regione Emilia-Romagna per la approvazione di una Legge specifica che determini criteri e finanziamenti al fine di garantire la qualità della progettazione.
Dura la reazione della Pigna affidata a un post su Facebook: «Durante la discussione in aula abbiamo assistito alla peggiore dimostrazione di quanto la politica sappia essere distante dalle necessità dei cittadini e attenta solo ai propri interessi. Giochi di sponda tra il Pd e alcuni consiglieri di opposizione, gli stessi che si erano rifiutati di firmare e sostenere la nostra mozione, che ci hanno profondamente disgustati. Abbiamo chiesto e richiesto alla maggioranza di rinviare la votazione ed elaborare assieme un documento che tenesse conto, innanzitutto, delle richieste delle associazioni di tutela della disabilità. Non c’è stato verso: hanno tirato dritto, con il supporto dei suddetti consiglieri di minoranza, ed hanno votato il loro ordine del giorno che, di fatto, non porterà all’abbattimento delle barriere architettoniche».
Per due notti verranno svolti i trattamenti nelle aree pubbliche: chiudere porte e finestre e non lasciare esposti alimenti e indumenti. Poi si passerà al porta a porta
Le autorità sanitarie hanno disposto un intervento straordinario di disinfestazione contro le zanzare in un’area che comprende alcune abitazioni del territorio di Conselice dopo la conferma dall’Ausl della presenza di un caso di virus Dengue in una persona proveniente da un viaggio all’estero che ha soggiornato nel comune di Conselice.
Operatori specializzati della ditta Sireb effettueranno interventi di disinfestazione in zone mirate, individuate dall’Ausl locale. Le aree soggette al trattamento sono via Giuseppe Garibaldi dal civico 51 all’85 e dal civico 76 al 104; via Nuova Selice 1; via Rodolfo Vacchi dal civico 1 al 7, dal numero 11 al 19 e dal civico 4 al 12; via Guglielma dal numero 2 al 4 e 3; via Portovenere dal civico 1 all’11, dal numero 2 al 10 e il civico 27/c; via Selice dal civico 213 al 251 e dal 222 al 282.
Gli interventi di disinfestazione saranno articolati in due fasi. Nella prima è previsto il trattamento adulticida nelle aree verdi pubbliche e nelle aree verdi private confinanti con la pubblica via per abbattere le zanzare presenti, con l’utilizzo di piretroidi. Queste operazioni sono state avviate nella notte di giovedì 8 novembre e proseguiranno venerdì 9 novembre dalle 23 e fino alle 6.30 del mattino seguente e sabato 10 novembre nella stessa fascia oraria. Gli interventi devono essere eseguiti in assenza di persone e di animali nelle aree esterne ed è importante chiudere tutte le porte e le finestre delle abitazioni, non esporre alimenti e indumenti, coprire gli ortaggi/frutteti (se non è possibile evitare di consumare frutta e verdura per tre giorni e lavare prima del consumo), coprire vasche, fontane, laghetti e ciotole degli animali. Nella seconda fase ci saranno gli interventi porta-a-porta nelle aree esterne private con trattamenti adulticidi, larvicidi e rimozione di tutte le piccole raccolte d’acqua in cui le zanzare si possono sviluppare. La visita a domicilio da parte della ditta Sireb sarà effettuata a partire dalla giornata di venerdì 9 novembre dalle 8 e fino al termine delle operazioni.
«Mi appello ai cittadini di Conselice e chiedo loro la massima collaborazione affinché facilitino gli accessi alle corti private al personale specializzato che potrà così effettuare le disinfestazioni programmate», dichiara la sindaca di Conselice Paola Pula.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Urp del Comune di Conselice al numero 0545-986970, la centrale operativa della polizia municipale al numero 0545-38470. Per qualsiasi chiarimento di carattere sanitario contattare il dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl al numero 0545-283055 dalle 8.30 alle 10.30 e i numeri 0545 214111/214450 dopo le 10.30.
La decisione passa con 25 voti a 2 (alcuni consiglieri assenti): rimossi dall’albo anche i nomi dei gerarchi che ottennero il riconoscimento nel Ventennio per meriti legati al fascismo
Il nome di Benito Mussolini non compare più nell’albo dei cittadini onorari di Ravenna. Così ha deciso il consiglio comunale nella seduta di ieri, 8 novembre, portando a conclusione un dibattito (e le relative polemiche) che va avanti ormai da mesi. La cancellazione del Duce dalle cittadinanze onorarie è stata possibile attraverso una modifica dello Statuto comunale. Insieme a quello di Mussolini anche i nomi di altri gerarchi fascisti sono stati depennati, secondo il principio per cui i riconoscimenti assegnati nel Ventennio per meriti legati al fascismo non possono essere conservati negli albi odierni. La votazione è passata con 25 favorevoli e due contrari (Alberto Ancarani di Fi e Gianfilippo Nicola Rolando della Lega) mentre alcuni consiglieri hanno lasciato la sala.
È stata inoltre introdotta una seconda modifica allo Statuto che si inserisce nello stesso solco antifascista imboccato con decisione dalla giunta del sindaco Michele de Pascale che in prima persona si è fatto sostenitore della formazione di un comitato antifascista. Per poter accedere all’assegnazione di sale pubbliche ora occorre una autodichiarazione di adesione ai principi della Costituzione.
La Cgil accoglie con soddisfazione la decisione del consiglio comunale: «Apprezziamo la coerenza del percorso compiuto per giungere alla cancellazione di Mussolini dall’albo dei cittadini onorari – commenta il segretario generale della Cgil di Ravenna, Costantino Ricci -; si tratta di un atto significativo che serve a riaffermare i fondamentali valori dell’antifascismo. La decisione del Consiglio comunale giunge in un momento importante; si moltiplicano infatti segnali preoccupanti, non ultimi i fatti avvenuti a Predappio, che testimoniano come l’Italia sia attraversata da rigurgiti fascisti e xenofobi che non sono in alcun modo da sottovalutare».
Soddisfatto anche Massimo Manzoli, consigliere comunale di Ravenna in Comune: «Dopo mesi di discussione, iniziata da due nostri odg, si è chiusa la vicenda legata alla cittadinanza onoraria di Mussolini e alla concessione di sale e contributi ad associazioni neo-fasciste. Finalmente».
Lorenzo Zoli è appena stato eletto nella segreteria nazionale della Femca Cisl. Dal 2006 era responsabile provinciale del settore
Lorenzo Zoli, Femca Cisl
Due anni fa la chimica di Ravenna, e italiana, vedeva l’abisso, con lo spauracchio della vendita di Versalis a un fondo americano. Un salto nel vuoto che spaventava non poco. Oggi «il settore sta bene». Parola di un sindacalista, Lorenzo Zoli, appena scelto come membro della segreteria nazionale della Femca Cisl, dopo una vita a combattere le battaglie contro le chiusure, le delocalizzazioni e le multinazionali.
A Roma il 46enne, che è entrato in fabbrica nel 1994 e dal 2006 è diventato responsabile provinciale a Ravenna del sindacato di settore (poi unitosi a livello romagnolo), farà parte della segreteria di comparto ed è stato eletto da 90 delegati provenienti da ogni parte d’Italia. Prende il suo posto sul territorio Emanuele Scerra.
Zoli, che situazione lascia a Ravenna?
«La chimica in questo momento sta bene. Tutte le società sono in ripresa e hanno fatto investimenti, favoriti dal basso costo del petrolio. Il settore è molto legato alla dinamica dei costi della sua materia prima che era scesa fino a 33 dollari al barile e ha permesso alle imprese di investire e assumere grazie ai margini più alti».
Rispetto a due anni fa, una situazione totalmente diversa…
«Certo, il 2016 è lontano. Quello è stato un anno davvero particolare perché si temeva la vendita di Versalis che per il settore sarebbe stato disastroso. Inoltre l’operazione stessa sembrava piuttosto maldestra. Per fortuna tutto è saltato».
A proposito di Versalis, a che punto siamo con gli investimenti? Ormai se ne parla da un po’…
«Il progetto pensato inizialmente è stato ridimensionato negli anni ma rimane strategico. Nel frattempo è stato realizzato un altro importante investimento: l’impianto Butene-1,realizzato tra il 2014 e il 2016. Quello di cui si parla da tempo, e che vale 130 milioni di euro è quello che dovrebbe portare a realizzare l’impianto Sbr Solution. Questo progetto, in cantiere da un decennio, è stato variato molto negli anni».
A che punto siamo ora e da cosa si era partiti?
«Inizialmente la prospettiva era quella di costruire da zero l’impianto che doveva sorgere sulle ceneri di vecchie linee produttive chiuse all’interno del polo chimico. Si trattava obiettivamente di un investimento molto grosso, attorno ai 300 milioni di euro, che i tecnici di Ravenna hanno variato in favore di uno più versatile con il raddoppio di una linea di un impianto già esistente. Si è arrivati così ad un investimento tra i 130 e i 140 milioni di euro, più versatile e in grado di produrre nuovi tipi di gomme “green” perché quelle che vengono prodotte ora nelle nostre fabbriche cominciano ad essere un po’ datate. Una politica dei piccoli passi che permette maggiore versatilità ma aspettiamo che il tutto venga realizzato. Siamo a livello di ingegneria e prove sperimentali, per il via all’investimento serve l’ok del board di Versalis, speriamo che arrivi presto».
Il piano industriale dell’azienda è stato presentato?
«No, e purtroppo attendiamo da più di un anno. Il problema però è un altro: manca un piano industriale nazionale, che tocchi i principali poli chimici italiani, oltre a Ravenna anche Ferrara e Mantova. Su questi ultimi due distretti però, così come a Marghera, negli ultimi anni sono stati fatti imporanti investimenti. Ora, dopo dieci anni, dovrebbe essere il turno di Ravenna».
Guardando al passato qual è stato il periodo peggiore vissuto come sindacalista?
«Di certo quello che è partito con la crisi della chiusura della Vinyls (una vicenda che si è protratta per quasi dieci anni con la chiusura definitiva nel 2014 ndr.) e altre crisi di aziende chimiche. Poi nel 2016 la vicenda di cui parlavamo prima e l’idea della cessione del polo chimico da parte di Eni ad un fondo americano».
Secondo lei l’idea è stata archiviata?
«Mi auguro di sì. Ripeto: i margini di guadagno che ci sono in questo momento aiutano ma oggi siamo comunque a 77 dollari al barile mentre l’ideale sarebbe quota 60/65. Ci si comincia a preoccupare quando la materia prima va sopra quota 90».
Una delle caratteristiche del settore è la presenza di multinazionali. Come vede la situazione?
«La dinamica è sempre quella, il settore si è sempre sviluppato in questo modo. Uno dei problemi riguarda però il fatto che, in generale, gli stranieri non amano investire in Italia. Esistono però anche molte aziende nostrane che sviluppano tecnica, organizzazione e ricerca. Ravenna da questo punto di vista rimane una delle eccellenze, non dimentichiamo che l’industria chimica è nata qui».
Lei di cosa si occuperà a Roma?
«Oltre che della chimica in senso stretto anche di farmaceutica, gomma e ceramica, quest’ultimo è un altro settore strategico per la nostra regione: basti pensare al distretto faentino o a quello modenese. Spero che la presenza di un ravennate nel sindacato nazionale sia una spinta in più per aiutare il nostro territorio a crescere e a realizzare gli investimenti che da tempo aspettiamo».
L’Emilia-Romagna cerca un soggetto per ogni provincia. Stanziati 300mila euro in totale. Candidature entro il 30 novembre
Garantire su tutto il territorio regionale per l’anno 2019 il soccorso e la cura di esemplari di animali selvatici feriti, ad esempio dopo essere stati investiti da un’autovettura di passaggio, oppure che si trovano in difficoltà per mancanza di cibo a seguito di un’intensa ondata di maltempo. È ciò che si prefigge l’avviso pubblico approvato dalla giunta dell’Emilia-Romagna dopo che la Regione ha ereditato dalle Province questa competenza.
L’avviso ha come obiettivo la raccolta di manifestazioni di interesse per la stipula di convenzioni per le attività di raccolta, trasporto, cura, riabilitazione e liberazione degli esemplari feriti o in difficoltà. I soggetti che possono partecipare sono i Centri per il recupero degli animali selvatici (Cras) e le organizzazioni di volontariato con finalità statutarie compatibili, queste ultime per le sole attività di raccolta e trasporto. Per presentare le candidature c’è tempo fino al 30 novembre 2018.
Il bando prevede la stipula di un’unica convezione per ciascuna provincia; la Regione ha stanziato la somma di 300mila euro per coprire le spese che saranno sostenute per svolgere le attività su tutto il territorio regionale. La dotazione di 300mila euro, prevista a copertura delle spese, sarà ripartita su base provinciale per il 60 percento tenendo conto della superficie di ciascun territorio, per un altro 35 percento sulla base dello storico del numero di capi recuperati e/o curati. La restante quota del 5 percento sarà ripartita a ciascun Cras od organizzazione di volontariato che si renda reperibile 24 ore su 24.
I soggetti a cui si rivolge l’avviso devono essere dotati delle attrezzature idonee e le attività devono essere svolte grazie all’apporto prevalente di volontari in possesso delle necessarie cognizioni tecniche e pratiche o eventuali abilitazioni professionali. È prevista la copertura h24, festivi compresi, nei territori dove è prevalente la raccolta e cura di mammiferi selvatici pericolosi per l’uomo, come cinghiali, cervi e lupi. Nelle altre zone sarà sufficiente tenersi pronti ad intervenire all’interno di una fascia oraria ordinaria di otto ore al giorno.
Ladri in azione in centro a Ravenna e a Classe: abitazioni vuote al momento delle irruzioni. La polizia indaga
Sono almeno cinque le abitazioni visitate dai ladri nella stessa notte in centro a Ravenna e nella immediata periferia. È accaduto tra il 7 e l’8 novembre. Quando i malviventi sono entrati in azione non c’erano persone all’interno: per tutti c’è stata la spiacevole scoperta al ritorno a casa. Le case sono state ripulite dagli oggetti di valore. In città le case prese di mira si trovano in un raggio di pochi km nella zona ovest. In un caso, a Classe, i ladri hanno agito con un flessibile per aprire la cassaforte. Sulle vicende sta indagando la questura. Al momento si sta cercando di stabilire se si tratti dell’azione di una banda unica o più autori.
Si parte con Andrea Casadio e “il giornalismo italiano in tv”. Dalle 18 a ingresso gratuito
Andrea Casadio
Sabato 10 novembre prende il via la rassegna di incontri “I sabati del Moog” che proseguirà fino al 13 aprile ed è organizzata da Ivano Mazzani che dice: «Posto che vai parole nuove che trovi, e la carovana viaggia e va verso l’incontro, insieme ai proprietari del Moog che ringrazio molto. Questa nuova “rassegna timbrica dei linguaggi” porta con sé il timbro, suono che corona il pensiero, la musicalità delle parole, delle immagini e dei riti ancestrali della cultura, dando sostanza alla relazione, allo scambio e alla creazione che qui al Moog troveranno casa e ospitalità».
Gli appuntamenti, tutti gratuiti, si svolgeranno alle 18 nel locale di vicolo Padenna e alterneranno autori appartenenti a vari linguaggi. Tra cui personalità affermate sul panorama ravennate e non solo, come Franco Masotti, Danilo Montanari, Maria Martinelli, Alberto Giorgio Cassani, Giovanni Gardini, Luca Maggio, Cristina Carile, Daniele Casadio, Laura Orlandini, Marina Mannucci, Paola Pattuelli, Rodolfo Sacchettini, Giovanni Mecozzi, Emilio Rambelli, Francesco Gamberini insieme ad artisti della scena locale ed extra territoriale come Chiara Lagani, Alessandro Renda, Alessandro Argnani, Agata Tomsic, Davide Sacco, Carlo Garavini, Lorenzo Carpinelli, Max Penombra, Luigi Bertaccini, Mirko Dadich, Silvia Camporesi e Iacopo Gardelli.
Ad aprire le danze sarà il giornalista e autore televisivo Andrea Casadio che presenta “Il giornalismo italiano in tv, i talk show”. Casadio spiegherà come si costruisce un servizio televisivo, come si mettono insieme parole, immagini e suoni per raccontare una notizia, come si parla davanti o dietro alla telecamera; analizzerà con cura il meccanismo di una “diretta”, l’evoluzione dei telegiornali e come il giornalismo di approfondimento rischi di venire soppiantato dall’entertainment e dai talk show.
Casadio ha alle spalle un passato da medico, docente e ricercatore alla Columbia University di New York, dove ha lavorato nel laboratorio del premio Nobel Eric Kandel. Poi la svolta repentina che lo ha portato nel mondo del giornalismo. Negli anni Casadio ha lavorato per MobyDick, Sciuscià e Annozero di Michele Santoro, Turisti per Caso di Patrizio Roversi e Syusy Blady, Report di Milena Gabanelli e Piazzapulita con Corrado Formigli. È inoltre autore di documentari e programmi tv per Rai, La 7 e Sky.
L’ex ct della Nazionale atteso per un incontro pubblico al Mar di Ravenna. «Mi è sempre piaciuto andare per musei. Voto Berlusconi, ma la prossima volta sceglierò solo chi metterà al primo posto scuola e ricerca»
Arrigo Sacchi
Il Times lo ha nominato miglior allenatore italiano di tutti i tempi, con il Milan ha scritto la storia di questo sport in Italia e in Europa e con la Nazionale ha sfiorato il Mondiale. Arrigo Sacchi, da Fusignano, classe 1946, è stato per molti un profeta del “calcio totale”, così come si intitola il suo libro-biografia che presenterà venerdì 9 novembre alle 21 al Mar, il Museo d’Arte di Ravenna, nell’ambito degli eventi collaterali alla mostra “? War is over”, in un dialogo con il direttore Maurizio Tarantino.
Sacchi, qual è il suo rapporto con l’arte? «Sono un appassionato: quando avevo tempo durante le trasferte con il Milan e la Nazionale andavo per musei, mi piacevano molto. In particolare la pittura fiamminga, di cui ho comprato anche qualche quadro».
La mostra a Ravenna è incentrata sul tema della guerra e al Mar in questo senso si parlerà anche di metafore calcistiche: ci sono partite che ricorda come vere e proprie battaglie?
«Beh, direi che in generale il calcio italiano ha molti proseliti e qui si adotta principalmente una tattica di guerra: in Italia si aspetta l’errore dell’avversario per sparare».
Quindi dalle nostre parti si gioca ancora solo con tattiche difensive? «Negli ultimi tempi si può notare una certa evoluzione, ma questo è un Paese difficile e il calcio non è altro che lo specchio della vita sociale, culturale e politica di un Paese. Le sembra che l’Italia sia incline al cambiamento?».
Beh, al momento c’è in carica un Governo che si autodefinisce “del cambiamento”…
«Sappiamo cosa c’è spesso tra il dire e il fare, diciamo che in questo caso spero possa essere solo un fiumiciattolo…».
Per chi ha votato alle ultime elezioni? Ancora Berlusconi come ha sempre dichiarato in passato?
«Se non ricordo male sì: sono suo amico e gli devo molto. Però mi sono ripromesso che la prossima volta voterò solo quel partito che metterà al primo posto del suo programma l’istruzione e la ricerca scientifica, oggi troppo trascurati in Italia».
Tornando al calcio, e più in particolare al momento critico della nostra Nazionale, perché non nascono più grandi talenti? Colpa dei settori giovanili? «Non è vero che non nascono più talenti, ne nascono anche troppi rispetto a quanto ci si crede e ci si investe. Ma in un calcio soprattutto difensivo il giovane inevitabilmente si perde. Il giovane è pieno di effervescenza, di idee, di entusiasmo e il calcio difensivo invece lo castiga».
Il tecnico della Juventus Allegri, con cui pare non andare troppo d’accordo, ha da poco dichiarato che nei settori giovanili c’è troppo tattica, che bisognerebbe lasciare più liberi i giovani di esprimersi. «Il grande commediografo Bertolt Brecht diceva che senza un copione ci possono essere solo improvvisazione e pressappochismo…».
Quindi la tattica è importante…
«No, cerchiamo di usare le parole giuste. La tattica la fanno tutti quelli che aspettano l’errore dell’avversario. Altra cosa è la strategia, che permette invece di creare i presupposti per dar vita a uno stile, una qualità che purtroppo in pochi possono dire di possedere, nel calcio così come nel mondo del lavoro. Spesso sono chiamato a partecipare a convention per parlare di come si fa squadra in azienda e cerco di spiegare che due cose fanno la differenza: la cultura corporativa e lo stile. Lo stile ti identifica, dice chi sei, dà orgoglio e senso di appartenenza. E il problema vero è che spesso ci si dimentica di fare squadra, e che il calcio è uno sport di squadra».
Ci sono però allenatori che crede abbiano seguito le sue orme e che pensano quindi alla strategia e non alla tattica?
«Ce ne sono diversi. Senza bisogno di fare nomi, sono quelli che ritengono che il merito sia un valore, che la bellezza sia un valore, che lo spettacolo sia importante, che la vittoria senza merito non sia una vittoria. Se a me basta solo vincere, userò una tattica. Se invece credo che il calcio sia una filosofia, che debba essere spettacolo, inclusione, emozioni, significa che voglio vincere con merito. Ma in italia nessuno, in nessun campo, parla di merito».
In Italia chi vince, a calcio, è la Juventus. Quest’anno sembra avere un’impronta più offensiva, come chiedeva lei, anche in Europa, cosa ne pensa? «Spero sia così. Avrebbe tutto per fare come le grandi squadre della storia, per essere un traino per tutto il movimento. A Manchester ho visto lo spirito giusto, altre volte no».
Investimento del Comune da 300mila euro per la riqualificazione dell’illuminazione pubblica nel quartiere della stazione. Tra i soggetti anche un albero di una specie estinta
Per ogni area, via o piazza e per i monumenti sono state effettuate apposite analisi che hanno consentito di individuare gli interventi illuminotecnici più adeguati: la giunta comunale di Ravenna ha approvato un progetto da 305mila euro per la riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione in zona Giardini Speyer. L’intervento comprende viale e piazza Carlo Luigi Farini, viale Giorgio Pallavicini, via Pietro Maroncelli, i giardini Speyer, piazza Anita Garibaldi e i monumenti e gli edifici che rientrano nell’area: la basilica di San Giovanni Evangelista, il liceo classico Alighieri, la statua di Carlo Luigi Farini al centro dell’omonima piazza e l’esemplare di Ginkgo Biloba all’angolo fra le vie Di Roma e Carducci. I lavori consisteranno in generale nella modifica dei componenti ottici e della geometria degli impianti esistenti.
Si tratterà di valorizzare l’estetica dei monumenti, degli edifici e dell’albero nella visione notturna, adeguando l’illuminazione alle esigenze architettoniche e ambientali, curando le opportune scelte di colore, direzione e intensità della luce, il posizionamento discreto degli apparecchi illuminanti per non creare interferenze o disturbo della visione del monumento nel suo complesso e degli elementi che lo compongono. L’albero è considerato di una certa importanza storica e culturale dato che si tratta di una specie appartenente ad una famiglia estinta come quella delle Ginkgoaceae e quindi ritenuto, a ragione, un fossile vivente. Per ottimizzare i costi d’impianto e di esercizio si farà ricorso all’efficientamento globale degli impianti e l’uso di sorgenti luminose a basso impatto ambientale che contribuiranno a rendere migliore la fruibilità di tutte le aree e degli spazi attigui.
«Tra gli obiettivi che l’intervento si prefigge – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani – l’opportunità di contribuire al miglioramento della sicurezza degli utenti della strada, sia automobilisti sia pedoni, attraverso la prevenzione degli incidenti; la migliore fruibilità dei percorsi pedonali adiacenti ai viali e all’ interno delle aree verdi; il miglioramento della qualità estetica dei luoghi dando il giusto risalto visivo ai monumenti e agli edifici storico-architettonici; l’incremento della sicurezza attraverso la migliore luminosità e qualità della luce e, non da ultimo, l’aumento del senso di sicurezza generale nella fruizione degli spazi pubblici».
L’uomo ha cercato di nascondere il borsello alla vista dei poliziotti e poi non ha saputo giustificare il possesso di quell’arnese
Stava alla fermata del bus in via Gulli a Ravenna e quando ha visto una pattuglia della polizia si è girato di spalle armeggiando nel marsupio, gli agenti si sono fermati per un controllo e accorgendosi che cercava di nascondere il borsello hanno proceduto con una perquisizione in caserma: dentro c’era un paio di tenaglie di cui l’uomo, un 46enne ravennate, non ha saputo giustificare il possesso in quel contesto. La circostanza ha portato così a una denuncia per porto ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.
Il controllo è avvenuto ieri pomeriggio, 7 novembre, mentre il personale della sezione Volanti dell’ufficio prevenzione generale della questura di Ravenna, coadiuvato del reparto prevenzione crimine di Bologna e dalla polizia municipale di Ravenna, stava svolgendo un’attività di vigilanza e controllo del centro città, predisposta dal questore Rosario Eugenio Russo: in totale identificate 40 persone, di cui 12 di origine straniera, e controllati 72 veicoli.