venerdì
08 Agosto 2025

La Pigna: «Autorità portuale vuole comprare quote di una controllata di Sapir»

La consigliera comunale Verlicchi critica la linea della presidenza Rossi: «Diventa protagonista del poltronificio ravennate. Sapir Engineering copre i costi con contratti con altre società del gruppo»

RAVENNA 04/05/2017. FOTO AEREE SAPIR
Una veduta aerea della darsena San Vitale del canale Candiano (foto Sapir)

L’Autorità portuale di Ravenna, secondo quanto sostiene la consigliera comunale Veronica Verlicchi (Pigna), ha richiesto al ministero competente l’autorizzazione per l’acquisizione del 32 percento delle azioni della Sapir Engineering, società oggi interamente controllata da Sapir (terminalista a maggioranza pubblica). La parte restante del capitale azionario, sempre secondo le informazioni diffuse da Verlicchi, verrà acquisito da Ravenna Holding (cassaforte del Comune che detiene le sue partecipazioni) per il 19 percento e da Romagna Acque per il 49.

La consigliera comunale, entrata a maggio a Palazzo Merlato dopo le dimissioni di Maurizio Bucci che si candidò a sindaco nel 2016, esprime giudizi poco lusinghieri su Sapir Engineering: «Si è sempre caraterizzata da costi fissi in costante crescita a fronte di ricavi coperti, per la stragrande maggioranza, grazie a contratti di servizio con le società del gruppo». Verlicchi poi riporta le perplessità espressa dalla Corte dei Conti per la non dismissione delle stesse società, indirettamente controllate dal Comune di Ravenna.

Il caso Engineering viene citato come esemplificazione della presidenza Rossi: «Così diventa soggetto protagonista del poltronificio ravennate. Altrochè sviluppo e innovazione: il presidente Rossi mette l’orologio indietro di 15 anni a beneficio del Pd ravennate». Il timore di Verlicchi è che l’azione di Ap possa essere troppo schierata a favore di Sapir: «Daniele Rossi ha presentato, nei mesi scorsi, un nuovo progetto di escavo dei fondali del Candiano che esclude l’espropriazione dei terreni di proprietà di Sapir. Gli stessi espropri che sono costati la presidenza all’ingegnere Galliano Di Marco».

Apre a Faenza un supermercato Aldi, la catena tedesca che ha inventato il discount

Il primo punto vendita in Italia sta per inaugurare a Varese. Nella città manfreda sorgerà vicino al nuovo Lidl

AldiSta destando molta curiosità tra gli addetti ai lavori l’imminente apertura (il 15 febbraio) a Castellanza (in provincia di Varese) del primo supermercato a insegna Aldi in Italia.  Ed è ormai certo che un altro punto vendita, il primo nella nostra provincia, aprirà a Faenza, all’angolo fra via Volta e via Emilia Ponente.

Si tratta della catena, fondata dai fratelli Karl e Theo Albrecht, che ha inventato il format del discount subito dopo la Seconda Guerra Mondiale in Germania. L’insegna dei supermercati e i prodotti venduti alla scaffale dalla catena sono gli stessi, in tutti e 4 continenti dove opera: Australia, Cina, Usa ed Europa (nei 15 principali paesi), con circa 5 mila negozi.  In media i punti vendita sono della stessa dimensione (sui 1.000 metri quadri, a Faenza potrebbe essere anche più grande), dello stesso aspetto esteriore (un edificio basso con tetto a spioventi) e della stessa disposizione interna (così che il cliente trovi facilmente i prodotti, che non sono solo del comparto “food” ma anche di elettronica di consumo).

A Faenza il supermercato nascerà a poche centinaia di metri dal nuovo punto vendita Lidl, in procinto di essere realizzato nell’area ex Cisa.

Via libera del Ministero al deposito gnl sul Candiano: i lavori dalla primavera

Esulta Autorità portuale, soddisfatti gli investitori che spenderanno 70 milioni di euro per il progetto. A Marina e Porto Corsini erano stata raccolte 500 firme

Deposito Gnl Rendering3Questa mattina il Ministero dello Sviluppo Economica ha approvato il via libero definitivo al progetto per la realizzazione del deposito di gnl sul canale Candiano, tra Marina di Ravenna e Porto Corsini. I lavori dovrebbero partire in tarda primavera e dureranno tre anni. A darne notizia, in una nota, sono Pir ed Edison, le due aziende che finanzieranno l’investimento da circa 70 milioni di euro.

L’intervento prevede la costruzione di due grandi serbatoi da circa diecimila metri cubi. Molto soddisfatto il presidente di Autorità portuale Daniele Rossi che su Twitter esulta: «Ravenna è il primo porto italiano con un deposito gnl grazie all’investimento di Pir ed Edison. Oggi il via libera del Mise. Esempio di efficienza, dalle navi tutela dell’ambiente». Molto contento anche Guido Ottolenghi, presidente del gruppo Pir, che parla di «grande collaborazione delle istituzioni» e di un percorso all’insegna della trasparenza.

 

 

Il nuovo progetto desta comunque non poche preoccupazioni a Marina di Ravenna e Porto Corsini, i due paesi più vicini. Molti cittadini non si sono sentiti soddisfatti delle rassicurazioni avute in due distinte assemblee e hanno fatto una raccolta firme che ha avuto 500 sottoscrizioni. Si chiedevano approfondimenti sul tema: a preoccupare non è tanto la sicurezza dell’impianto in sé ma l’aumento del traffico di camion e di gasiere sul canale.

All’incrocio tra le vie San Gaetanino e di Roma arriva il semaforo che fa le multe

Soddisfatto il consigliere Rudy Gatta: «Non sempre le cose giuste sono anche popolari. Migliorata la sicurezza della città»

Semaforo GenericaUno degli incroci più trafficati di Ravenna avrà presto un semaforo dotato di telecamere contro chi brucia il rosso. E’ il cosiddetto “Sirio Red”. La notizia è stata data in consiglio comunale dalla giunta che ha risposto ad una interrogazione di Rudy Gatta.  Ad annunciare l’installazione del semaforo è stato l’assessore Roberto Fagnani. Gatta si è detto molto soddisfatto.

«Non sempre le cose giuste sono anche popolari –  scrive Gatta su Facebook – . Oggi ho presentato in Consiglio Comunale una interrogazione che riguarda uno dei punti critici del nostro centro città: l’incrocio tra via s. Gaetanino via di Roma e via Sant’Alberto. Parlo di fila, smog, pericolosità per chi va a piedi o in bici. Per questo ho posto questo tema e mentre i tecnici studiano la soluzione migliore per riorganizzarla verrà installata una telecamera che sanziona chi passa col rosso. Per carattere non sono mai soddisfatto fino in fondo, ma oggi abbiamo migliorato un pezzetto della sicurezza del nostro centro città, e credo sia un bene. Se sarò uno di quelli fotografati a passare col rosso siete autorizzati a farvi pagare da bere».

Troppi droni sulla spiaggia di Cervia. L’Aeronautica: rischio per gli elicotteri

Il Comune: «Sono aeromobili, serve licenza e permessi». Gli aeromobili telecomandati sono un pericolo per i piloti del 15° Stormo

DroniI droni sono «a tutti gli effetti degli aeromobili» e guidarli senza competenza può essere molto pericoloso. Per chi c’è sotto, certo, ma anche per chi vola. Sul tema lancia l’allarme il Comune di Cervia, preoccupato perché sempre più droni vengono fatti volare «in modo improvvisato e dilettantistico» sulla spiaggia. Gli amanti delle riprese dall’alto, però, se non in regola sono a rischio sanzione e denuncia.

Cervia ricade interamente nello spazio aereo controllato dalla torre di controllo dell’aeroporto della città che è sede del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare. Proprio il comando ha posto il problema all’amministrazione: durante la normale attività di volo svolta prevalentemente dagli elicotteri, « alcuni equipaggi hanno riportato la presenza di droni a quote prossime a quelle degli stessi elicotteri, rappresentando un rischio per la sicurezza del volo».

Il Comune ricorda che per pilotare un drone servono autorizzazioni, licenze e sono necessarie abilitazioni alla navigazione sia per il velivolo sia per il pilota. I droni «vanno impiegati seguendo la normativa prevista dall’Enac (l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che è l’autorità italiana di regolamentazione tecnica, certificazione e vigilanza nel settore dell’aviazione civile». L’amministrazione invita chi non è autorizzato e non in possesso delle licenze previste a «non utilizzare tali mezzi, in quanto potrebbero essere pericolosi per la collettività, inoltre i rischi e le conseguenze hanno carattere giuridicamente rilevante, sia sotto l’aspetto amministrativo che penale».

 

Arrigo Sacchi parla dello sport come metafora di vita nella sua Fusignano

L’ex tecnico di Milan e Nazionale ospite dell’auditorium Arcangelo Corelli. «La modestia è fondamentale e questo paese ha bisogno di essere una squadra»

Arrigo SacchiArrigo Sacchi sarà all’auditorium “Arcangelo Corelli” (in vicolo Belletti 2) nella sua Fusignano nella serata di giovedì 15 febbraio, alle 21. L’ex tecnico del Milan parlerà in occasione dell’incontro dal titolo “Lo sport come metafora della vita”. Sacchi parlerà del ruolo fondamentale dello sport per trasmettere valori ed educazione. Conduce la serata il giornalista di Tuttosport, Filippo Cornacchia. All’iniziativa parteciperanno anche le società sportive con i bambini. 

«Lo sport in genere è uno dei sentieri più importanti per la crescita delle persone in tutte le parti del mondo, fa crescere la persone perché fa porre obiettivi, fa capire la vita e la società, è una lezione di vita – ha dichiarato Arrigo Sacchi -. Il calcio, essendo uno sport di squadra, aiuta ad uscire dall’egocentrismo, l’altruismo crea nelle persone generosità, allegria e intelligenza«. 

«La modestia – continua Sacchi – è fondamentale e questo paese ha bisogno di essere una squadra perché si vince come sistema, come paese, altrimenti si perde. Le scorciatoie non portano a vittorie sane, è importante insegnare il rispetto delle regole e per questo, nella crescita dei bambini, il compito dei genitori è fondamentale, la furbizia non deve mai andare al posto del merito». L’ingresso è libero. 

La scuola attesa da vent’anni: in marzo apre il cantiere di Lido Adriano

Dodici aule per l’elementare e palestra con tribuna da inaugurare per l’anno 2019/2020

Lidoadriano
Il progetto originale del polo scolastico di Lido Adriano

Partirà in marzo il cantiere per il nuovo polo scolastico di Lido Adriano. Una notizia attesa da quasi 20 anni in quella che resta la frazione più popolosa dell’intero comune di Ravenna, con oltre 6mila residenti e circa la metà dei bambini in età scolare costretta a emigrare nelle località vicine tutte le mattine (anche la pro loco si adopera con un pulmino) non essendo più sufficiente la piccola elementare di viale Marino e non essendo presente in paese una scuola media.

L’Amministrazione comunale annunciò l’intenzione di realizzare un nuovo polo scolastico a Lido Adriano già nei primi anni 2000, arrivando a bandire nel 2004 un concorso di progettazione (mettendo in palio oltre 130mila euro) vinto poi dal gruppo dell’architetto Giampiero Cuppini di Bologna, a cui è stato affidato negli anni successivi anche l’incarico di progettazione (per un corrispettivo in questo caso di oltre 150mila euro).

Il finanziamento del primo stralcio – per un impegno di spesa, ai tempi, di 8.360.000 euro – fu previsto per il 2007 nel piano triennale delle opere pubbliche approvato nell’ottobre del 2006 dal Comune ma il progetto è stato rallentato da crisi economica (sono venuti a mancare circa 4 milioni di euro previsti inizialmente dalla Regione) e questioni burocratiche, legate in particolare al mancato accordo con la Bisanzio Beach, l’immobiliare a cui è legata l’intera storia di Lido Adriano, proprietaria del terreno che avrebbe dovuto concedere gratuitamente all’Amministrazione nell’ambito di convenzioni urbanistiche. Tra ricorsi e diatribe, fino a minacce di espropri da parte dell’Amministrazione, lo stesso Comune ritiene necessario riaggiornare il progetto preliminare, approvandone uno rivisto nel 2014, identico nei contenuti ma decisamente meno oneroso rispetto a quello originale. La svolta arriva però solo nel marzo del 2016: davanti al notaio Stefania Palmieri arriva la stipula dell’accordo, ai sensi dell’articolo 18 della legge regionale (che prevede il conseguimento di rilevanti interessi pubblici a fronte di lottizzazioni da parte di privati) grazie al quale il Comune ottiene gratuitamente i 75mila metri quadrati della Bisanzio Beach su cui verrà ora realizzato il polo scolastico.

Il primo stralcio sarà di 9.300 metri quadrati (di cui 2.500 coperti), con accesso da via Tono Zancanaro. Redatto dagli uffici comunali, il progetto prevede un investimento del Comune di 3,5 milioni di euro per la costruzione di due edifici (entrambi solo su un piano terra, dotati di ampie vetrate, con copertura in legno e un impianto fotovoltaico): la nuova scuola elementare con 12 aule (10 per le classi e 2 speciali per laboratori e altre attività) e una palestra, di cui la località è da sempre sprovvista. Una palestra, in particolare, con campo da gioco regolamentare per pallavolo e basket con tribuna da un centinaio di posti e spogliatoi, che potrà essere utilizzata da società sportive anche in orari extrascolastici.
La scuola elementare sarà pronta per l’anno scolastico 2019/2020.

Poi si penserà agli stralci successivi, con il nuovo polo di Lido Adriano che prevede anche la realizzazione di un asilo nido, una scuola materna, una scuola media, una biblioteca e un auditorium.

Al posto della concessionaria di moto a Ravenna apre il supermercato bio

Il punto vendita NaturaSì di via Faentina si trasferisce di pochi metri. Ultimi giorni di sconti nella vecchia sede, l’inaugurazione il 23 febbraio

Naturasì
La nuova sede, in allestimento, di NaturaSì in via Faentina

Ultima settimana di apertura (con sconti extra fino ad esaurimento) del punto vendita di via Faentina, alle porte di Ravenna, di NaturaSì, il piccolo supermercato bio aperto sotto il cavalcavia per Fornace Zarattini ormai dal lontano 2001.

Chiuderà a fine settimana ma il 23 febbraio (inaugurazione alle 10) riaprirà a pochi metri di distanza, sempre in via Faentina ma dopo la rotonda Spagna (in direzione centro storico), a fianco della pizzeria Al Portico, nei locali del civico 126 dove c’era la concessionaria moto Tgr-Yamaha.

Una decisione – ci dicono dal supermercato – dovuta alla necessità di rinnovare i locali e che permetterà di adeguare il layout con le nuove proposte della catena, con tanto di un parcheggio coperto ricavato per i clienti del punto vendita.

Un ravennate al rally su Renault 4 nel deserto, per aiutare i bambini del Marocco

Il 34enne Dario Cammarata fa parte dell’equipaggio di Norauto, tra i 1.500 iscritti alla manifestazione

4l OIl 34enne ravennate Dario Cammarata sarà protagonista al 4L Trophy, il più grande rally raid umanitario d’Europa ideato dall’Ecole Supérieure de Commerce de Rennes nel 1998, il cui obiettivo è guidare attraverso il deserto del Marocco per portare aiuti ai bambini. Alla competizione possono partecipare solo vetture Renault 4, da cui deriva il nome della manifestazione – le celebri Quatrelle (4L), il modello R4 accessoriato – anche se vengono ammesse tutte le versioni della famosa auto a patto che abbiano telaio e motore originali.

Cammarata Dario
Dario Cammarata

Il 34enne ravennate farà parte insieme ad altri due colleghi dell’equipaggio di Norauto, gruppo leader nella manutenzione dell’auto, dove lavora. Un viaggio di 10 giorni (dal 15 al 25 febbraio) a bordo di una Renault 4 insieme ad altri 1.500 equipaggi. Il raid francese, che cambia ogni anno, percorre in carovane il tratto europeo con partenza da Biarritz e approda in Africa a Tangeri. Da qui parte un percorso che porta oltre la catena dell’Atlante, per arrivare a Marrakesh. Circa 6.000 km in due settimane, con bivacchi di gruppo, percorsi avventurosi edobblighi di regolarità ed esercizi di orientamento.

«Sin da piccolo mi sono appassionato alla meccanica – dichiara Dario –, in primis sui motorini ed ora sulla macchine. il mio più grande hobby è il restauro ed elaborazione delle Vespe. Inoltre sono un viaggiatore, amo girare il mondo con lo zaino in spalla insieme a mia moglie, appena abbiamo la possibilità, partiamo per una nuova avventura». In officina il 34enne ripara le auto in avaria con problemi alle parti meccaniche. Cresciuto professionalmente nel centro Norauto di Ravenna, oggi è responsabile officina del centro di Rimini. Proprio per la sua competenza tecnica, unita allo spirito d’avventura e alla passione per i viaggi, è stato scelto come pilota del team italiano che parteciperà a questo rally, unico nel suo genere, giunto alla sua 20esima edizione. «Ho desiderato fortemente di essere scelto per questa esperienza perché unisce tutto ciò che mi appassiona, il viaggio avventura e la meccanica. in più il Marocco è una meta dei miei prossimi viaggi. Sicuramente sarà un’esperienza molto interessante».

Tamponato da un’auto mentre va al bar, ciclista 68enne muore nel fosso

L’uomo aveva l’abitudine di andare tutte le mattine al caffè di Madonna dell’Albero. Rilievi della polizia municipale, esami tossicologici richiesti sulla conducente della vettura

B1c96636 Bb5c 4aaa B8cf 47d5e79a5b50Un uomo di 68 anni è morto all’alba di oggi, martedì 13 febbraio, mentre si trovava in sella alla sua bici in via Cella nei pressi di Madonna dell’Albero. Secondo le prime informazioni disponibili, verso le 6.45 l’uomo pedalava verso il paese ed è stato tamponato da un’auto guidata da una 48enne marocchina residente a Ravenna. Il ciclista è Ezio Vallucci, nato a Sarsina e residente a San Bartolo: è stato trascinato per alcuni metri e poi è finito nel fosso a lato della strada morendo sul colpo (il personale del 118 ha potuto solo constatare il decesso). A ricostruire la dinamica è stato chiamato l’ufficio infortunistica della polizia municipale.

1235843e E357 473b B8b5 B24b8fdd2326L’automobilista 48enne in stato di shock è stata portata al pronto soccorso ma non ha riportato ferite, verrà sottoposta a tutti gli accertamenti tossicologici come previsto dal codice della strada. La vittima aveva l’abitudine di andare ogni mattina in bicicletta al bar di Madonna dell’Albero: i primi accertamenti avrebbero rilevato che il velocipede non era provvisto di luci.

Il coinvolgimento di un secondo veicolo e lo scoppio di un incendio a seguito dell’impatto, circostanza riportata in un primo momento, è da considerare invece un episodio slegato dall’incidente stradale con la morte dell’uomo.

Mettono al cane un collare che dà scariche elettriche: padroni denunciati

Accusa di maltrattamenti ad animali per una coppia che utilizzava l’apparecchio per evitare che il beagle Giotto saltasse la recinzione

Image003Per impedire che Giotto, un cane di razza beagle, lasciasse il recinto di casa i padroni gli avevano messo un collare elettrico che dava scosse a basso voltaggio: i proprietari dell’animale, una coppia di 49 e 46 anni residente a Faenza, dovranno rispondere di maltrattamenti dopo che due carabinieri di passaggio davanti all’abitazione hanno notato il particolare collare.

I militari dell’Arma, durante un servizio a piedi, alla periferia di Faenza, hanno suonato al campanello per avere informazioni. Un 49enne e una 46enne, proprietari di Giotto, che hanno raccontato di aver acquistato quel dispositivo online per scoraggiare il cagnolino che aveva l’abitudine di uscire dal giardino: un collare elettrico impostato a basso voltaggio in modo tale da far partire una lieve scossa tutte le volte che il cane oltrepassava il confine della proprietà per farlo arretrare e desistere.

I carabinieri si sono fatti consegnare anche la trasmittente e la scatola con cui il prodotto è stato recapitato e hanno sequestrato tutto in applicazione della legge che vieta di utilizzare dispositivi del genere sui cani a scopo di addestramento. Giotto, viste le ottime condizioni di salute, è stato lasciato ai  proprietari  non essendoci la necessità di affidarlo a un canile.

Image002I due proprietari hanno tentato di giustificarsi sostenendo che non avevano alcuna intenzione di maltrattare il cagnolino, ma volevano solo proteggerlo da eventuali fughe in strada. Le loro spiegazioni non sono però bastate a evitare la denuncia e il sequestro del dispositivo.

I carabinieri ricordano che la vendita di collari a impulsi elettrici è libera, infatti sia online sia nei negozi specializzati se ne trovano di ogni tipo e varie fasce di prezzo. Il loro uso, però, è vietato dalla legge e quindi comporta una denuncia per maltrattamenti di animali con il sequestro del collare e nei casi più gravi anche la confisca del cane, come ha più volte ribadito la Cassazione.

Rapina a mano armata al supermercato, l’Unione chiede una riunione in prefettura

Il sindaco Davide Ranalli ha chiesto una convocazione urgente e straordinaria del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

In seguito alla rapina a mano armata avvenuta ai danni di un supermercato di Lugo la sera del 10 febbraio, il sindaco di Lugo Davide Ranalli, assieme ai sindaci della giunta dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, ha richiesto con urgenza al prefetto di Ravenna una riunione straordinaria del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

«Abbiamo chiesto una riunione straordinaria per conoscere appieno le dinamiche di quanto avvenuto – ha dichiarato il sindaco Davide Ranalli -, per chiarire tutti i punti della vicenda e capire se ci sono stati problemi sul piano della prevenzione e quali misure possano essere messe in atto per scongiurare il ripetersi di simili azioni, da considerarsi senz’altro come casi isolati».

Il prefetto si è reso disponibile nel convocare la riunione straordinaria richiesta, «ribadendo la grande collaborazione tra amministrazioni dello Stato e locali e forze dell’ordine che ha sempre contraddistinto il territorio bassoromagnolo – ha riferito Daniele Bassi, sindaco delegato alla Sicurezza dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna –. Ci aspettiamo quindi risposte concrete da chi è deputato allo svolgimento delle indagini, con la massima fiducia nell’operato delle forze dell’ordine».

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