L’avvocato Ilaria Morigi di Sinistra per Ravenna all’uninominale alla Camera per la formazione di Grasso: «La mia è una scelta personale. A livello locale non cambierà nulla nell’alleanza con il Pd»
Da sinistra, Maurizio Marangolo, Ilaria Morigi e Guido Pasi
Una campagna tra la gente per parlare e soprattutto per ascoltare e per far conoscere in queste poche settimane di campagna elettorale la proposta di sinistra e per un nuovo centrosinistra di Liberi e Uguali (Leu). Ilaria Morigi, candidata all’uninominale alla camera per il soggetto di sinistra che include Mdp, Sinistra Italiana e Possibile, si è autostospesa dall’incarico di coordinatrice dell’associazione Sinistra per Ravenna (la forza politica che alle amministrative si presentò in coalizione con il Pd per sostenere Michele de Pascale e che si rifaceva idealmente all’esperienza di Giuliano Pisapia) e si presenta per la prima volta alla stampa accompagnata da due «testimonial» proprio dalla file di Sinistra per Ravenna, Maurizio Marangolo e Guido Pasi.
«Naufragata la possibilità di costruire un centrosinistra con questo Pd dopo i ripetuti no, tra cui, l’ultimo, quello sullo Ius Soli, non è rimasta che la possibilità di cominciare a costruire una sinistra sperando che presto le cose cambino. Questo Pd fatto dai fedelissimi di Renzi è ormai un partito di centro che guarda a destra», spiega Pasi, che è tornato dalle isole Canarie dove ormai vive (ma, specifica «pago le tasse in Italia, perché sono trattenute alla fonte») per sostenere la candidatura di Ilaria Morigi con cui appunto nel 2016 era nata l’esperienza della lista. «Per la mia storia personale, essendomi occupata di diritti dei lavoratori e di diritti civili – aggiunge Morigi – non c’era altra opzione praticabile. Quando poi ho visto che dalle file del Pd è stato estromesso anche una figura come Lo Giudice (presidente Arcigay, da sempre paladino di battaglie per i diritti civili, ndr), ho avuto l’ulteriore conferma di aver fatto la scelta giusta».
Se sul piano locale non ci saranno ripercussioni «il lavoro fatto dalla giunta a guida De Pascale continuerà, anche perché molti punti programmatici che avevano concordato sono stati portati a termine» e anzi, sottolinea Pasi «Sinistra per Ravenna può essere ancora uno dei modelli di riferimento, basti pensare all’accordo stretto in Lazio con Zingaretti. Sono convinto che questa resti la formula per sconfiggere le destre e i populismi».
E allora, cosa rispondere al Pd che invoca il voto utile e parla di un “ballottaggio” all’uninominale con la Lega? «Non condivido l’impostazione – replica Morigi – credo che il voto utile sia quello dato a una vera forza di sinistra di governo, perché un centrosinistra senza sinistra non può esistere». Del resto, come sottolinea anche Pasi, «con una legge elettorale così, pessima e pasticciata che guarda a caso Renzi ha approvato con Berlusconi, era impossibile non candidarsi anche all’uninominale e per ricostruire bisogna intanto mettere le basi di una casa, in cui aprire porte e finestre, ma c’è bisogno di una casa per ripartire».
Lo rivela uno studio di Salvatore Vassallo dell’Università di Bologna che prende in esame i collegi uninominali della Camera
La mappa dei collegi uninominali: in blu quelli considerati blindati dal centrodestra, in rosso il centrosinistra, in giallo i 5 Stelle, in grigio quelli in bilico
Il centrosinistra blinda Ravenna anche per le prossime elezioni politiche. Almeno stando alla simulazione elaborata da Salvatore Vassallo, ordinario di Scienza Politica all’Università di Bologna, che Repubblica pubblica nell’edizione di oggi (giovedì 1 febbraio) del quotidiano cartaceo. Una simulazione che fotografa i rapporti di forza tra i tre principali poli in tutti i collegi uninominali della Camera (domani sarà la volta del Senato) secondo uno studio che si basa sui sondaggi delle ultime due settimane ma anche sui flussi da un partito all’altro applicati ai risultati delle politiche 2013 in ogni collegio del Rosatellum. Naturalmente – sottolinea Repubblica – si tratta di stime approssimative e, al netto del normale margine di errore statistico, gli elettori possono riservare sorprese.
Ravenna è considerato un collegio sicuro per il centrosinistra con il candidato del Pd Alberto Pagani al 38,61 percento davanti a Samantha Gardin della Lega (ma che corre per tutto il centrodestra) al 27,05 percento e al candidato ferrarese del Movimento 5 Stelle, Davide Zanforlini, stimato al 23,05 percento.
A questo link la mappa interattiva di tutta la Penisola, dove (sempre considerando solo i collegi uninominali della Camera) comanda nettamente il centrodestra (115 collegi contro i 24 del centrosinistra e i 4 dei 5 Stelle, a fronte comunque di 88 considerati in bilico).
Si scalda la sfida a Bologna, dove l’ex Governatore della Regione, ravennate, è contro il discusso candidato del Pd e del centrosinistra
Vasco Errani
Comincia a scaldarsi, a Bologna, la sfida nel collegio senatoriale fra Pierferdinando Casini, candidato dal Pd e dal centrosinistra, e il ravennate Vasco Errani, in campo per Liberi e Uguali. «A Bologna – ha detto Casini – sanno tutti che votare per Errani significa dare la possibilità ai 5 Stelle o alla Lega di vincere il collegio. Questa è la fotografia dello stato delle cose».
Immediata la replica di Errani. «Conosco da anni Casini – ha detto – lo stimo, lo rispetto, ma, come tutti sanno, le radici non sono acqua: né per lui, né per me. Il resto lo decidono gli elettori, con i loro valori, le loro idee, i loro sentimenti. Per me non sarà mai una lotta contro qualcuno. Non mi farò trascinare in nessuna dinamica che metta al centro il tema dello scontro fra persone e chi mi conosce sa che sarà difficile farmelo fare». (Ansa.it)
Si tratta di un maschio di un anno, ritrovato dopo tre giorni dalla scomparsa, nel Lughese
Il gatto ritrovato a Belricetto appeso a una recinzione
Un gatto è stato disperso da due giorni è stato ritrovato morto, appeso a testa in giù in una recinzione nella campagna di Belricetto, nel Lughese, all’apparenza torturato, nonché avvolto dal fil di ferro.
Il caso è stato segnalato dall’Enpa di Lugo, che già aveva postato sui social network la foto del gatto (un maschio di un anno, di nome Oliver) per aiutare le ricerche della sua padrona, Luisa Lacerenza, che non lo ha visto tornare a casa domenica sera. Ieri (mercoledì 31 gennaio) il macabro ritrovamento.
L’Enpa ha già dichiarato di voler precedere per vie legali e chiede a chiunque di fornire eventuali informazioni utili. «Non abbiamo parole che esprimano la nostra indignazione per un gesto così grave – scrivono dall’Enpa di Lugo –, ma abbiamo anche tanta rabbia e delusione verso il genere umano. Ora è necessario fare luce sulla dinamica di questo gesto malato, crudele, abominevole. Perciò segnalatei qualsiasi cosa, un sospetto, un movimento strano, persone che in zona hanno manifestato di odiare i gatti. Fatelo anche in forma anonima. Aiutateci a far sì che questo episodio non resti impunito».
Parlano le musicoterapiste Jenny Burnazzi e Barbara Zanchi. «La musica offre a bambini e adulti un’ampia gamma di azioni creative e connessioni tra le proprie parti interne, con gli altri e con il mondo circostante»
Jenny Burnazzi e Barbara Zanchi, musicoterapiste di MusicSpace Italy
Un giorno, a New York, il neurologo Oliver Sacks partecipa all’incontro organizzato da un batterista con una trentina di persone affette dalla sindrome di Tourette: «Tutti, in quella stanza, sembravano in balia dei loro tic: tic ciascuno con il suo tempo. Vedevo i tic erompere e diffondersi per contagio». Poi il batterista inizia a suonare, e tutti in cerchio lo seguono con i loro tamburi: come per incanto i tic scompaiono, e il gruppo si fonde in una perfetta sincronia ritmica. Questo stupefacente esempio, spiega Sacks, è solo una particolare variante del prodigio di “neurogamia”, che si verifica ogniqualvolta il nostro sistema nervoso “si sposa” a quello di chi ci sta accanto attraverso il medium della musica.
La musicoterapia è una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica o il suono come strumenti di comunicazione non-verbale, per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche. È una terapia non farmacologica e complementare alle terapie mediche sempre più presente e utilizzata all’interno delle equipe multidisciplinari; è stata ampiamente utilizzata anche con persone depresse.
A Ravenna Jenny Burnazzi e Barbara Zanchi, musicoterapeute dell’associazione Music Space Italy di Bologna, propongono la musicoterapia presso il Centro Mousikè e presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Ravenna. MusicSpace Italy è un’associazione attiva nella formazione e nella diffusione della musicoterapia a livello nazionale grazie ad un gruppo di musicoterapeuti professionisti attivi in numerosi centri e reparti pediatrici di diversi ospedali italiani( Policlinico Sant’Orsola di Bologna, Istituto Rizzoli di Bologna, Policlinico di Bari, Ospedale Salesi di Ancona, Ospedale di Trento).
Dice Burnazzi: «La musicoterapia in Italia è una disciplina diffusa dagli anni ’70 e ci sono diversi modelli applicativi. È impiegata sempre più spesso anche in ospedale, con pazienti con diverse patologie e che hanno subito dei traumi. L’obiettivo principale è rielaborare ed esprimere vissuti complessi e dolorosi attraverso questa forma di comunicazione non verbale».
È un metodo basato sull’ascolto di musica o sulla pratica? «In musicoterapia si utilizzano diversi metodi, sia attivi che ricettivi – aggiunge Burnazzi – possono essere usati entrambi a seconda delle condizione dei bisogni dei pazienti. Le diverse esperienze musicali, siano esse di coinvolgimento attivo o basate sull’ascolto, hanno l’obbiettivo comune di aprire uno spazio di scolto e di scambio tra paziente e terapeuta. I bambini più piccoli e le persone con disabilità sono per lo più coinvolte in attività musicali interattive come condividere canzoni e musiche preferite, cantare e/o suonare con semplici strumenti messi a loro disposizione per coinvolgerli attivamente, sempre in in relazione alle loro capacità, in esperienze espressive e piacevoli. Quando il coinvolgimento attivo non è indicato o non è possibile si utilizza maggiormente l’ascolto, sempre condotto e condiviso con il terapeuta che favorisce il contatto del paziente con la musica per facilitare la distensione o l’evocazione di sensazioni, ricordi ed emozioni».
Zanchi aggiunge: «La musica, all’interno della relazione musicoterapica, costituisce il canale privilegiato attraverso cui si instaura e si sviluppa il processo terapeutico: essa offre a bambini e adulti un’ampia gamma di possibili azioni creative e connessioni tra le proprie parti interne, con gli altri e con il mondo circostante, con il terapeuta e con la musica stessa».
Per la depressione quale terapia usate?
«Studi scientifici hanno messo in evidenza come i tradizionali trattamenti per la depressione, quali la psicoterapia o la terapia farmacologica, possano, per alcuni pazienti, funzionare meglio se accompagnati anche dalla musicoterapia che sembra avere un effetto positivo nell’alleviare l’ansia e migliorare il funzionamento a livello fisico e relazionale dei soggetti coinvolti. In un recente studio norvegese 421 persone affette da depressione, dall’adolescenza alla terza età, sono state esaminate testando i benefici degli interventi più tradizionali in abbinamento alla musicoterapia con risultati positivi rispetto ad una maggiore riduzione dei sintomi depressivi. Entrambi gli approcci musicoterapeutici, attivo e recettivo, se utilizzati appropriatamente possano avere in tale ambito positivi riscontri. Nella nostra esperienza, con la depressione spesso utilizziamo uno specifico approccio recettivo , quello dell’Immaginario Guidato e Musica – GIM. È un modello di musicoterapia recettiva basato sull’ascolto di specifche sequenze musicali di musica classica messo a punto dalla msuicoterapeuta americana , dott.ssa Helen Bonny, negli anni ’70. È un’esperienza assimilabile ad un “viaggio” nel proprio mendo interno evocato e sostenuto dalla musica in cui il paziente, accompagnato dal terapeuta, descrive le immagini via via la musica gli suscita. In Italia questa tipo di terapia non è ancora molto diffusa essendo ancora pochi i musicoterapeuti specilizzati in tale metodo». A Ravenna che tipo di lavoro fate?
«Al Centro Mousikè incontriamo bambini e adulti con diversi tipi di problematiche e disabilità. Tutti i martedì pomeriggio siamo invece presenti nel reparto di pediatria diretto dal dottor Federico Marchetti. Incontriamo i bambini ricoverati nelle loro stanze e trascorriamo un po’ di tempo con loro coinvolgendoli con la musica. L’obiettivo è quello di favorire l’allentamento dello stato di tensione e sostenere la condivisione e l’espressione di emozioni complesse e difficili connesse alla malattia e all’ospedalizzazione al fine di migliorare lo stato psicologico complessivo dei bambini e dei loro familiari. Ci sono bambini che passano diverso tempo in ospedale e facilmente si sentono lontani e tagliati fuori dal loro mondo, noi cerchiamo di riprendere quel contatto, partendo ad esempio da canzoni o attività che fanno parte della loro vita di bambini, a scuola o fuori con gli amici. Spesso vediamo come con la musica sia più facile per loro esprimere gli stati d’animo anche senza parlare… Soprattutto per i bambini, ma forse anche per gli adulti, non è per niente una cosa facile trovare le parole per esprimere emozioni forti e contrastanti… Ma la musica è ampia e può contenere veramente tante cose». La musicoterapia è entrata nei servizi dell’ospedale di Ravenna?
«Il progetto di MusicSpace Italy è stato accolto e finanziato da numerosi privati e aziende di Ravenna attraverso l’associzione Agebo. Per ora si è svolta la fase pilota di sei mesi che ci ha permesso di integrare l’interevento nell’organizzazione della vita del reparto; speriamo di potere proseguire. L’anno prossimo ci auspichiamo di poter estendere l’attività anche al reparto di oncologia, ambito nel quale siamo attivi in diverse altre città».
Parteciperà anche il centro di mediazione sociale Cittattiva, con percussionisti e appassionati di danze africane
La foto di Maria Chiara Paperetti vincitrice del concorso fotografico della passata edizione
“Quarant’anni di carnevale tra nostalgia e fantasia” è il tema per la quarantesima edizione del Carnevale di Ravenna che coinvolge le parrocchie cittadine e del forese. Domenica 4 febbraio la sfilata dei carri allegorici e di gruppi mascherati si svolgerà per le vie cittadine, con partenza alle 14.30 da via Roma, mentre l’11 si replica a Marina di Ravenna (in caso di maltempo il 4 la sfilata si terrà a Ravenna l’11).
Per il terzo anno anche il centro di mediazione sociale Cittattiva parteciperà alla sfilata con un proprio gruppo che avrà come tema la musica e la fantasia: ciascuno potrà vestirsi come vuole e partecipare alla sfilata guidata dai percussionisti e dagli appassionati di danze africane dei corsi organizzati dall’associazione Takadum. Si suonerà, si danzerà e si camminerà lungo il tragitto della sfilata, che passa anche davanti alla sede di CittAttiva di via Carducci. Il ritrovo è fissato per le 14 per raggiungere tutti insieme la sfilata, alla quale potrà partecipare solo chi sarà in costume e si iscriverà. I bambini dovranno essere accompagnati da genitori in costume o maschera. L’iscrizione è gratuita.
Come sempre al Carnevale dei ragazzi è associata anche una lotteria di beneficenza e un contest fotografico (nella foto l’immagine vincitrice del 2017 scattata da Maria Chiara Paperetti).
I giovani malviventi stavano tentando di sradicare una cassaforte a muro a Punta Marina
Un vicino di casa, insospettito dai rumori, ha chiamato la polizia che in pochi minuti ha circondato un appartamento di Punta Marina e ha catturato due giovani ladri, uno appena maggiorenne, l’altro ancora minorenne. I due – cittadini albanesi – stavano tentando di sradicare una cassaforte a muro.
Il giudice ha disposto la convalida dell’arresto per il maggiorenne e il divieto di dimora nella provincia di Ravenna rinviando il processo su richiesta del difensore alla prossima settimana. Per il minore si sono invece aperte le porte del carcere minorile del Pratello a Bologna.
Un tweet del presidente di Ap. Il comitato interministeriale dovrebbe riunirsi il 15: Ravenna sarà all’ordine del giorno?
Il ministero dell’Ambiente ha comunicato il proprio parere favorevole al progetto per l’approfondimento dei fondali del porto di Ravenna e ora si guarda alla riunione del comitato interministeriale (Cipe) di metà febbraio per ottenere l’ultimo, decisivo e indispensabile sì per passare dalla carta alla realtà. Lo si apprende da un tweet del 31 gennaio dell’avvocato Daniele Rossi, presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centro-settentrionale.
Al momento sul sito del Cipe non è ancora stata ufficializzata la prossima seduta ma la data che circola informalmente tra gli addetti ai lavori è il 15 febbraio. Sull’ipotesi che il comitato si riunisca un’ultima volta prima delle elezioni politiche non dovrebbero esserci dubbi: in quel caso sarà necessario che il progetto hub portuale sia all’ordine del giorno perché slittare a dopo il voto potrebbe mettere in dubbio la realizzabilità.
Calcio / L’attaccante, romagnolo “d’adozione”, apre i cassetti della memoria per le celebrare l’ex Ct azzurro: «Il giorno del mio esordio in nazionale mi parlò in dialetto…»
L’ex Ct azzurro Azeglio Vicini (foto Figc)
Da oggi, con la scomparsa di Azeglio Vicini, il cielo è un po’ meno azzurro. L’ex commissario tecnico della nazionale delle ‘Notti Magiche’, romagnolo di San Vittore di Cesena, è morto a 84 anni a Brescia, dove viveva da moltissimi anni, dopo una lunga malattia. E’ infatti legato al suo nome il Mondiale di Italia ’90, quello che consacrò Schillaci e un’Italia che si piazzò al terzo posto giocando un bel calcio. I funerali si terranno domani, giovedì 1° febbraio, alle ore 16.30 nel Duomo di Brescia, poi l’ex allenatore verrà sepolto nella tomba di famiglia a Cesenatico. A partire dalla gara di questa sera di Coppa Italia, Milan-Lazio, e per tutto il prossimo week end verrà osservato un minuto di raccoglimento in suo ricordo.
A parte una breve parentesi sulla panchina del Brescia, Vicini ha percorso tutta la sua carriera di allenatore nel giro azzurro, dove era entrato nel 1969 come responsabile della Under 23 e poi della Under 21. Alla guida di quest’ultima nazionale ha sfiorato il titolo Europeo nell’86 (sconfitto ai rigori dalla Spagna), mentre ha guidato quella maggiore dall’8 ottobre 1986, quando a Bologna fu disputata un’amichevole contro la Grecia vinta 2-0. Ottimo il cammino nelle qualificazioni agli Europei del 1988, ottima anche la fase finale, ma il cammino si è fermato in semifinale contro l’allora Urss, che si impose 2-0. L’Italia di Vicini ha regalato grandi emozioni, e non solo per i risultati, in particolare ai Mondiali di Italia ’90, che vide in maglia azzurra molti dei ragazzi cresciuti con lui nell’Under 21 (Zenga, Vialli, Mancini, Giannini, Bergomi, Donadoni e Ferri). La sua carriera in azzurro è terminata il 15 ottobre 1991, con l’esonero dall’incarico tre giorni dopo Urss-Italia, finita 0-0, che costò alla nazionale l’eliminazione per l’Europeo 1992.
Quel giorno è ricordato anche per un palo colpito in modo clamoroso da un altro protagonista romagnolo, seppure “d’adozione”, Ruggiero Rizzitelli. L’attaccante, infatti, ha legato la prima parte della sua brillante carriera al Cesena e ricorda con affetto e commozione Vicini. «Fu lui a chiamarmi in azzurro – racconta Rizzitelli – portandomi nel mondo dei campioni. Io sono stato il primo giocatore del Cesena a vestire la maglia della nazionale maggiore, una signora squadra che arrivò vicina al tetto del mondo giocando un bel calcio. In precedenza avrebbe meritato di vincere gli Europei Under 21, come anche Italia ’90, ma mancò quel pizzico di fortuna in più».
Più dell’allenatore, però, Rizzi-gol vuole ricordare la persona. «Mai sopra le righe, gentile ed educato, un uomo d’altri tempi che provava a mettere a proprio agio i calciatori. Il giorno del mio esordio in nazionale, proprio per rompere il ghiaccio, mi parlò in dialetto, ma io non ero proprio un romagnolo puro… Ha mostrato tutto il suo amore per le nazionali restando in quel giro anche dopo la fine della sua esperienza in panchina. Da tecnico, il suo merito più grande è stato quello di portare quasi in blocco l’Under 21 nella nazionale maggiore».
Rizzitelli si ricorda anche l’ultimo incontro con Vicini. «E’ successo un paio di anni fa, a Cesena, alla presentazione di un libro. In precedenza, ogni tanto mi capitava di incontrarlo a Cesenatico. Era sempre un piacere vederlo e scambiare qualche parola con lui. Me lo ricordo sempre molto lucido, nonostante il passare degli anni. Ho pagato anche caro un debito di riconoscenza che avevo nei suoi confronti. Alla prima partita dell’era Sacchi, disputata contro la Norvegia, dedicai il mio gol proprio ad Azeglio, invece che a qualcun’altro. Non sono più stato chiamato in nazionale – termina l’ex attaccante – ma tornassi indietro lo rifarei ancora».
L’intervento dei carabinieri è infatti scattato dopo la telefonata di un automobilista bolognese che ha accostato sulla statale denunciando di essere stato colpito da un oggetto gettato dal ponte al suo passaggio. La pattuglia dei militari ha rintracciato i due giovani, un 20enne ivoriano e un 25enne senegalese difesi dall’avvocato Nicola Laghi di Faenza, poco distanti dal ponte. Proprio questa circostanza è stata sottolineata dagli accusati a loro difesa: se fossero stati loro avrebbero avuto il tempo di allontanarsi dal luogo prima dell’arrivo dell’Arma. Il giudice dovrà pronunciarsi entro domani mattina.
Al Grinder incontro con Alberto Giorgio Cassani dedicato alle impressioni sulla città testimoniate da personaggi come Le Corbusier, Yourcenar, Weil, Savinio, Pasolini… e molti altri
D’Annunzio, Le Corbusier, Marguerite Yourcenar, Simone Weil, Alberto Savinio, Yves Bonnefoy, Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni…
Sono solo alcuni degli illustri viaggiatori che hanno “toccato“ e commentato Ravenna in occasione di un loro viaggio in città nel Novecento. L’impressione che questi e molti altri visitatori hanno avuto di Ravenna è al centro di un conversazione del professore Alberto Giorgio Cassani, docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia, in programma giovedì 1° febbraio alle ore 18 al Grinder di via di Roma, nell’ambito della serie di incontri e dialoghi culturali curati da Ivano Mazzani.
«Nel 1951, il signor Dido, pseudonimo sotto cui si nasconde l’attenta penna di Alberto Savinio, visitò Ravenna. La sua permanenza fu breve, ma Savinio riuscì ugualmente a catturare il genius loci ravennate in una definizione mirabile: “una città abbottonata fino al pomo d’Adamo nel suo abito di pietra”». Così spiega Cassani il senso e anche il titolo del suo intervento dedicato per l’appunto a “sbottonare” Ravenna. «Forse solo i viaggiatori venuti da fuori sono stati in grado di capire quanto Ravenna è richiusa in se stessa e quanto nasconde la sua interiorità agli sguardi esterni» sottolinea Cassani.
Il tema è stato sviluppato dallo studioso in una serie di articoli – ma si potrebbero definire anche brevi saggi fulminanti – pubblicati in origine sul settimanale “Ravenna&Dìntorni“ e poi rivisti, corretti e integrati con nuovi importanti “visitatori“ in anni recenti sulla rivista “Casa Premium“. Una ricerca di alto spessore intellettuale – e ricca di inediti rispetto alla già nota letteratura sulle tappe del Grand Tour a Ravenna – che è valsa ad Alberto Giorgio Cassani l’importante riconiscimento nel 2016 del Premio Guidarello per il giornalismo dedicato alla valorizzazione della storia e della cultura locale.
L’incontro al Grinder è aperto a tutta la cittadinanza.
Operazione della questura dopo il provvedimento della prefettura per il rischio di infiltrazioni mafiose nella società di Faenza che vuole inserire un carabiniere nel cda con funzioni di vigilanza
La polizia ha messo i sigilli alle slot machine di cinque sale giochi in provincia di Ravenna riconducibili al gruppo Romagna Giochi di Faenza destinatario di una interdittiva antimafia emessa a dicembre dal prefetto di Ravenna, Francesco Russo. Il provvedimento del questore Rosario Eugenio Russo dispone la revoca delle licenze per la raccolta di gioco attraverso l’installazione di apparecchi videoterminali con vincita in denaro e di apparecchi elettronici. L’intervento della squadra amministrativa e della divisione anticrimine della questura di Ravenna è avvenuto ieri, 30 gennaio, ha riguardato le sale di Punta Marina, Pinarella, Lido Adriano, Montaletto e Cervia. In precedenza lo stesso era accaduto a Rimini e Perugia.
Nel corso dell’attività investigativa – fondata su elementi desunti da provvedimenti giudiziari, atti di indagine, accertamenti svolte dalle forze di polizia – sarebbero stati acquisiti elementi per ritenere sussistente il pericolo di infiltrazione mafiosa all’interno della società manferda. L’interdittiva antimafia è un provvedimento amministrativo con finalità preventive. Le ragioni sarebbero da ricercare in circostanze passate che avrebbero fatto emergere presunte vicinanze tra la società o alcune persone titolari di cariche sociali e appartenenti a famiglie considerate inserite nel contesto malavitoso.
Nel frattempo la società Romagna Giochi ha proposto di affiancare un amministratore giudiziario ai vertici della società e di introdurre nel cda un generale in pensione esperto di criminalità organizzata con funzione di vigilanza. Si tratta del’ex comandante dei carabinieri di Rimini, Bruno Conforti. Su questa richiesta la procura di Bologna ha dato parere favorevole.