L’assessore Gazzolo: «Abbiamo chiesto presto lo stato di emergenza e questo ci aiuta. La diga di Ridracoli è piena per oltre il sessanta per cento»
Nessun rischio di razionamento dell’uso dell’acqua per fini potabili. Lo assicura l’assessore all’Ambiente Regionale Paola Gazzolo. Avendo chiesto lo stato di emergenza nazionale per primi, spiega, ottenendolo in tempi rapidi «ci pone nelle condizioni di dare risposte all’emergenza». La situazione è critica in Emilia mentre in Romagna la diga di Ridracoli «che può contenere fino a 33 milioni di metri cubi d’acqua, è oggi piena per oltre il 60% con circa 20 milioni di metri cubi, utili a far fronte alla stagione estiva, anche sopperendo agli esigui volumi invasati nella diga del Conca in territorio riminese». Secondo gli esperti di Arpae, la scorsa settimana a Ravenna per un incontro, quest’estate sta piovendo la metà di quanto dovrenne.
«Domani – spiega l’assessore – è convocato un nuovo incontro dell’Osservatorio permanente per gli usi idrici del distretto padano durante il quale saranno analizzati l’andamento delle portate del fiume Po e si farà il punto sulla situazione in ogni regione del Nord Italia», continua Gazzolo. Secondo le rilevazioni di Arpae, la portata di tutti gli altri corsi d’acqua è al di sotto del deflusso minino, per i quali proseguono le limitazioni al prelievo di acqua.
Question time sulle parole del vescovo. Preoccupati i movimenti alleati del Pd: «Approccio parziale sui temi legati alle politiche per le famiglie. Il sindaco chiarisca»
Le parole del vescovo sulla natalità e la necessità di un tavolo ad ho che coinvolga le associazioni cattoliche mettono in allarme la sinistra della coalizione Pd. In una nota congiunta Mdp e Sinistra per Ravenna annunciano un question time in cui si chiedono lumi all’amministrazione.
«Dalle notizie riportate dalla stampa – scrivono i due movimenti – abbiamo appreso che il vescovo ha dichiarato che sarebbe volontá dell’amministrazione costituire un tavolo sul tema della natalità». In particolare l’ arcivescovo avrebbe dichiarato che: «Anche a livello locale si può fare qualcosa per disegnare politiche che favoriscano la ripresa demografica e su questo si lavorerá in un tavolo comune che le associazioni di ispirazione cristiana e il Comune stanno preparando».
Mdp e Sinistra attaccano: «Posto che questo approccio ci sembra quantomeno parziale e che sui temi legati alle politiche per le famiglie è necessario coinvolgere più soggetti, enti ed istituzioni, chiediamo al sindaco quali siano le reali intenzioni della nostra amministrazione sul punto»
I bagnanti hanno applaudito mentre i vigili urbani portavano fuori dalla spiaggia il ventisettenne. Aveva gli arnesi da cucina in tre diverse scatole
I coltelli sequestrati dai vigili
Stava vendendo coltelli in spiaggia senza averne il permesso. Per questo un ventisettenne è stato denunciato dalla polizia municipale che lo ha fermato durante un’operazione antiabusivismo sull’arenile di Punta Marina. Con sé aveva una ventina di coltelli da cucina che tentava di porre in vendita.
Il giovane è stato fermato nei pressi del bagno Gianni. Il materiale, immediatamente sequestrato, era contenuto in tre diverse scatole, una delle quali trasportata aperta, per essere proposta ai bagnanti. Mentre l’uomo veniva condotto fuori dalla spiaggia, i bagnanti – secondo quanto riporta la nota del Comune – hanno rivolto un applauso spontaneo agli agenti intervenuti.
Al termine delle procedure di identificazione (il giovane è risultato un serbo residente in Campiania) nei locali del comando, sono stati formalizzati i relativi verbali di sequestro penale dei coltelli offerti in vendita, che costituiscono “armi bianche”, e la denuncia all’autorità giudiziaria. Perciò è scattata la denuncia per porto abusivo di strumenti atti a offendere
Rivoluzione nella viabilità. Il sindaco: «Opere che aspettavamo da anni. Notevole riduzione degli incolonnamenti e la maggiore scorrevolezza dei veicoli. Fino a metà settembre 2017 il cantiere della rotonda sarà a basso impatto per evitare al minimo i disagi»
Lavori al via per quanto riguarda la rotonda delle Saline e inaugurazione di sottopasso e rotatoria. Una giornata da segnare sul calendario per i cervesi, almeno per quanto riguarda i lavori pubblici. Nella giornata di oggi, infatti, sono state segnate – secondo quanto scrive l’amministrazione – delle «tappe fondamentali per le grandi opere e più in generale per la viabilità del territorio della costa romagnola». La rotonda delle Saline dovrebbe essere percorribile a partire dal maggio dell’anno prossimo e dunque sarà operativa per la prossima stagione estiva.
Così il sindaco Luca Coffari :«Una giornata particolarmente importante e che rimarrà nella memoria della nostra città, per il significato simbolico che rappresenta nel quadro dei grandi lavori pubblici e della mobilità. Da anni le aspettavamo, una si è conclusa e se ne vedono già i vantaggi con la viabilità più sicura e più fluida, la notevole riduzione degli incolonnamenti e la maggiore scorrevolezza dei veicoli, l’altra vede già i lavori iniziati e si concluderà il prossimo maggio»
Durante la stagione estiva, assicura la nota dell’amministrazione, i disagi saranno al minimo. «Fino a metà settembre 2017 il cantiere della rotonda sarà a basso impatto e si realizzeranno solo i lavori di preparazione (bonifica bellica, accantieramento, ecc) per evitare al minimo i disagi». La nuova opera si realizza fra l’Adriatica, la Provinciale 254R e la via Martiri Fantini e permette lo smaltimento del traffico. I lavori termineranno entro il 2018 per una spesa complessiva di 2,171 milioni di euro.
Il secondo momento importante è stata l’inaugurazione della rotatoria e del sottopasso SS16-SP71bis che ha consentito l’eliminazione dei passaggi a livello sulle vie Lazio e Caduti per la Libertà oltre che aver eliminato un semaforo ed incrocio pericoloso. Il mix di questi due elementi creava infatti nel periodo estivo notevoli code. Inoltre con un ampio sottopasso e strada di collegamento si è realizzato il nuovo ingresso alle località di Pinarella e lungomare di Cervia per chi proviene dal casello autostradale di Cesena. La rotatoria e il sottopasso sono costati 13,14 milioni e i lavori sono iniziati nel maggio del 2014, terminando a novembre dello scorso anno.
Il nuovo svincolo riconnette il territorio inciso dalla ferrovia con la soppressione dei passaggi a livello esistenti, realizzando il nuovo ingresso a Pinarella, ed allo stesso tempo permette lo smaltimento del traffico e la messa in sicurezza delle intersezioni stradali. L’opera d’arte più significativa dell’intero progetto è rappresentata dal tunnel che realizza il sottopasso della linea ferroviaria e della limitrofa via del Cosmonauti. Lungo 39 metri, largo 15 e alto 9, il manufatto pesa circa quattromila tonnellate.
Il tratto di binario interessato dall’intervento è stato tagliato, imbragato da un’autogru e rimosso in unico pezzo comprendente rotaie e traversine, per poi essere riposizionato nella sede originaria al termine delle operazioni. Le operazioni hanno richiesto 32 ore di attività continuativa con 50 ore di sospensione del traffico ferroviario nel fine settimana del 25-26 aprile, garantito da Rfi con l’istituzione di un servizio autopullman sostitutivo tra le stazioni di Cervia e Cesenatico.
Durante gli scavi, sono sono state rinvenute strutture lignee ed apprestamenti di epoca romana di grande interesse scientifico, in grado di fornire importanti indicazioni sugli insediamenti presenti duemila anni fa nel territorio comunale, in corrispondenza dell’antica linea di costa, individuata dal tracciato dell’attuale strada statale Adriatica. Sotto la direzione scientifica della Sopraintendenza, sono stati quindi ampliati gli scavi archeologici e recuperati un gran numero di reperti.
Bando comunale per i centri di accoglienza: 38 lotti da una decina di profughi ognuno, aggiudicati a coop del settore
I 38 lotti del bando comunale per i Cas (Centri di accoglienza straordinaria) sono stati aggiudicati in larghissima parte da cooperative che già operavano sul territorio e nel settore (come peraltro era richiesto del bando). Nell’elenco ci sono realtà “laiche” come Persone in Movimento che opera da anni esclusivamente nel settore accoglienza stranieri, altre come Zerocento che sono cooperative sociali con un’ampia gamma di attività e realtà importanti della sfera cattolica come Terzo Millennio e la Giovanni Papa XXIII. Ogni lotto riguarda una decina di persone. Di seguito l’elenco del numero di lotti per area del Comune e delle società che se ne sono aggiudicate la gestione.
Centro urbano: un lotto gestito dall’Ati che comprende Persone in Movimento, Consorzio Il Solco, Engim e Angelo Pescarini; due lotti affidati alla cooperativa La Dolce, quattro lotti alla Terzo Millennio.
Ravenna Sud: un lotto gestito dall’Ati che comprende Persone in Movimento, Consorzio Il Solco, Engim e Angelo Pescarini; un lotto alla cooperativa sociale Zerocento, due lotti alla cooperativa Aurora e due alla Teranca
Darsena: un lotto gestito dall’Ati che comprende Persone in Movimento, Consorzio Il Solco, Engim e Angelo Pescarini; uno alla Zerocento, uno a La Casa e due all’Aurora
Mezzano: quattro lotti gestiti dalla coop Aurora
Piangipane: quattro lotti gestiti dalla Papa Giovanni XXIII
Roncalceci: due lotti gestiti da La Casa e 1 lotto gestito S.A.P.
San Pietro in Vincoli: un lotto vinto dall’Ati che comprende Persone in Movimento, Consorzio Il Solco, Engim e Angelo Pescarini ; un lotto vinto da La Pieve.
Altri tre lotti definiti di “ambito” varie zone (non completi) sono andati all’Ati che comprende Persone in Movimento, Consorzio Il Solco, Engim e Angelo Pescarini, a La Pieve e a Teranga. Infine, andranno in affidamento diretto, essendo andato il bando deserto, due lotti a Castiglione e uno a Sant’Alberto.
A Ravenna picchi a metà giugno e dal 10 luglio. In inverno invece incide la scarsità di pioggia sulle Pm10
In un mese alla stazione Delta Cervia l’ozono ha superato il valore medio di guardia 15 volte. Al Parco Bertozzi di Faenza il limite di 120 microgrammi al metro cubo è stato scavalcato in dieci occasioni. Una in meno a Ravenna, nella centralina Caorle. Ad Alfonsine, alla postazione Ballirana, la situazione conta soltanto sei valori oltre il limite in un mese.
Sono i dati rilevati da Arpae Emilia-Romagna dal 18 giugno al 18 luglio che riguardano il cosiddetto inquinamento estivo. Se nei mesi freddi gli occhi sono puntati sulle pm10, le polveri sottili che schizzano ai massimi tra dicembre e marzo, in estate l’allarme, che fa meno rumore perché non comporta blocchi del traffico e targhe alterne, è invece relativo all’ozono.
Il “valore obiettivo”, quello cioè a cui si deve tendere e possibilmente stare al di sotto è appunto 120 microgrammi. A Ravenna l’ultimo mese da questo punto di vista non è stato dei più semplici. Le centraline che misurano la concentrazione di ozono hanno conosciuto due periodi di picco. Il primo a metà giugno, quando il valore era costantemente a tre cifre. La seconda negli ultimi giorni, dal 10 luglio in poi. In mezzo, un calo che coincide con la leggera rinfrescata della fine del mese scorso. La situazione peggiore è a Cervia. La stazione suburbana (posta cioè in prossimità di una strada di traffico secondario) ha già superato 38 volte il valore obiettivo. Gli sforamenti consentiti in un anno sono in tutto 25. È probabile che da qui a fine estate anche la stazione ravennate passi questo limite: in questo momento è a quota 20 superamenti.
A scanso di equivoci, va detto che l’inquinamento da ozono – lo “smog estivo” – non va confuso con il problema del buco dell’ozono. Finché infatti il gas si trova nella stratosfera è utilissimo perché, come spiegano alla stessa Arpa, impedisce di far passare i raggi pericolosi per il sole. A bassa quota è però un inquinante la cui variazione viene favorita dalle alte temperature solari. A volerla semplificare al massimo, il buco dell’ozono ad alta quota favorisce l’aumento dell’ozono a bassa quota.
Visto il tema, è bene dare un’occhiata anche al rilevamento delle polveri sottili invernali per tracciare un primo bilancio dell’anno. In questo caso è la scarsità delle piogge invernali a causare i problemi maggiori all’ambiente. Ad oggi la situazione è quasi ovunque entro i limiti di legge. I superamenti consentiti ogni anno del valore limite (50 microgrammi al metro cubo) sono 35. A Cervia e Faenza tale valore è stato scavalcato 12 volte. A Ravenna si contano 18 superamenti nella stazione Caorle, 26 alla Zalamella e 14 alla Rocca Brancaleone. La situazione più preoccupante è al Porto San Vitale, dove la centralina locale conta già 43 superamenti ed è l’unica di tutta la provincia in grado di superare, anche il 18 luglio, il valore consentito arrivando a 55 microgrammi su metro cubo. Segno che sul fronte dell’inquinamento in zona industriale, dove molti lavorano all’aperto, c’è ancora molto da fare.
Il sindaco chiede di rimuovere la pubblicità di videolottery dalla spiaggia. Ma dentro le “case del popolo” ancora resistono sale gioco
L’insegna della sala slot durante la festa del Pd di Marina di Ravenna
Ascoltando la richiesta dell’ex assessora Giovanna Piaia (richiesta peraltro già espressa dall’ex consigliera Raffaella Sutter alcuni giorni prima), il sindaco ha di recente chiesto alla Cooperativa dei bagnini di rimuovere un manifesto da una torretta di controllo in spiaggia che pubblicizzava due locali muniti di videolottery. Il tutto in linea con la lotta senza quartiere che le amministrazioni locali stanno da anni portando avanti contro il gioco d’azzardo a livello regionale e anche comunale. I bagnini hanno prontamente accolto la richiesta del sindaco e indicato chi gestisce gli spazi in vendita di evitare d’ora in poi quel tipo di affissioni, cioè di rinunciare a quel tipo di clienti.
Il manifesto fatto rimuovere dal Sindaco
Sorge allora spontaneo chiedersi se, intanto, come promesso anni fa, il Pd stesso, il partito del sindaco e del Presidente della Regione, stia facendo altrettanto. Il tema è naturalmente quello delle attività di gioco d’azzardo ospitate negli immobili dove hanno sede i circoli di partito. Si tratta di strutture che non sono di proprietà del Pd, ma di cooperative nate quando Ds e Margherita diedero vita al nuovo partito. Un’operazione che allora servì a mettere in sicurezza le proprietà del partito nato dalle radici del Pci. Tuttavia, nel 2014, cambiando la linea che aveva fino ad allora prevalso del “tutto è fatto a norma di legge”, il partito decise che quella contraddizione andava sanata. Non si poteva combattere il gioco d’azzardo come amministratori e tollelarlo se non trarne un indiretto vantaggio (gli affitti di quelle attitivà infatti permettono di mantenere gli edifici in cui il Pd può spesso usufruire di sedi gratuite o di cui paga solo le spese vive). E così si diede vita a un’opera di sensibilizzazione che ha riguardato anche le coop, politicamente vicine, che affittano i locali ai privati per andare a dismettere macchinette dalle “case del popolo” compatibilmente con gli obblighi contrattuali e le licenze in vigore. Un’operazione non banale dal punto di vista economico e legale.
Siamo andati a chiedere in via della Lirica, dove intanto sono cambiati sia il segretario provinciale che quello comunale di Ravenna, cosa è stato fatto da allora su questo fronte. «La strada è stata intrapresa – dice Eleonora Proni, segretaria provinciale del partito – e ora stiamo portando avanti con molta attenzione la nostra opera di sensibilizzazione, lavorando in accordo con le proprietà, i circoli e i singoli gestori. Inoltre a breve entrerà in vigore la nuova normativa regionale in materia, che sarà di grande aiuto su questo fronte».
Ma intanto, le cooperative non hanno iniziato a fare qualcosa concretamente? «Qualcosa dal 2014 è stato fatto – ci risponde Bruno Casadio, presidente della coop Nuova Unità che possiede per esempio l’immobile di Marina di Ravenna sede del circolo Pd che attualmente ospita anche Mdp e dove si sono svolte le manifestazione di entrambi i partiti sotto l’insegna appunto di un Videolottery (vedi foto in alto) – sono stati favoriti, per esempio a Fusignano con Fata Roba, gestori che scelgono di non mettere le slot. Le leve che abbiamo, naturalmente, riguardano l’accordo per l’affitto. Abbiamo detto no a gestori che volevano aprire nuove vere e proprie sale giochi. Per quelle esistenti? Man mano che arrivano i rinnovi valuteremo caso per caso, nei paesi piccoli, come Marina di Ravenna, anche le nuove norme regionali che vietano la vicinanza a luoghi sensibili come scuole o chiese. Regolamenti che ovviamente rispetteremo alla lettera». Per questo, anche, è in corso un censimento sul territorio distinguendo tra le diverse realtà. Le situazioni più “scabrose” restano forse quelle del ravennate con la più volta citata Casa del Popolo di Fosso Ghiaia e Ca’ Rossa in via delle Industrie (oltre appunto al circolo di Marina).
«Il percorso intrapreso è quello giusto, quanto promesso nel 2014 è stato fatto – dice Alessandro Barattoni, neosegretario comunale del partito – e intendiamo proseguirlo con convinzione. Qualche idea ce l’ho, magari cercando di intervenire, dove possibile, anche, per esempio, sulle misure delle insegne, che sono davvero a volte di dimensioni sproporzionate. In generale credo che il Pd non possa essere tacciato di incoerenza visto che la lotta al gioco d’azzardo è portata avanti da tutte le amministrazioni locali, a partire dalla Regione, a guida Pd».
Lo ha annunciato il vescovo nell’omelia di Sant’Apollinare. «Servono politiche ad hoc per la famiglia e la natalità»
La crisi demografica è stata al centro del messaggio lanciato dall’arcivescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni nell’omelia nella messa per Sant’Apollinare, patrono di Ravenna e di tutta la regione. Ghizzoni ha parlato dell’apporto che i cristiani «possono e vogliono» dare a un problema «che sta ridisegnando la società» ma che «necessita anche, urgentemente, di politiche ad hoc per la famiglia e la natalità».
«Tutti noi – ha detto Ghizzoni – speriamo che da alcuni provvedimenti del Governo positivi, ma parziali, a favore della natalità e delle famiglie numerose, si passi a una azione completa di politiche a favore della famiglia soprattutto per aiutare i nostri giovani a realizzare il desiderio di generare figli, ancora ben presente». Anche a livello locale – secondo l’arcivescovo – si può fare qualcosa per disegnare politiche che favoriscano la ripresa demografica «e su questo si lavorerà in un tavolo comune che le associazioni familiari di ispirazione cristiana e il Comune stanno preparando».
Le difficoltà a trovare lavoro, la precarietà, le discriminazioni verso le donne ambito lavorativo, «le convivenze che diventano matrimoni sempre più tardi» sono alcune delle cause di questo inverno demografico secondo monsignor Ghizzoni, che poi aggiunge: «Occorre però ritrovare una mentalità che porti ad attendere i figli più che farli. Il rischio, altrimenti, nella mentalità attuale è quello non di accogliere “qualcuno”, ma che si cercare “qualcosa” per se stessi, per la propria realizzazione, per una convenzione sociale. Da qui nasce lo strano “diritto al figlio” che deve essere soddisfatto a tutti i costi. Mentre ci sarebbero altre forme di paternità e maternità come l’affido, l’adozione o la genitorialità sociale in aiuto ai tantissimi minori non accompagnati che arrivano in Italia. Dalla stessa mentalità discende anche, spesso, la scelta drammatica dell’aborto, se il concepimento non rientra nei propri piani. Le situazioni singole sono tutte complesse e non vanno giudicate superficialmente, dall’esterno. Ma la tendenza culturale va tenuta presente, perché incide sulle scelte. Prima di scartare una vita umana, anche se all’inizio della sua evoluzione, bisognerebbe fare il possibile e l’impossibile per aiutare, sostenere, garantire anche nel futuro la sua custodia e il suo sostentamento. Non possiamo negare che anche questa mentalità abbia un’incidenza sulla crisi demografica».
Dopo quella per il caldo e le “temperature estreme”, nuova allerta meteo per il comune e la provincia di Ravenna. Si tratta di un’allerta gialla per criticità idrogeologica per temporali e vento, valida dalla mezzanotte di oggi, domenica 23 luglio, fino alla mezzanotte di domani, lunedì 24.
Il leader del Carroccio atteso in piazza dei Salinari il 29 luglio nell’ambito della festa della Lega Nord Romagna
«Polizia locale, controlli e sequestri, e i vù cumprà in spiaggia a disturbare non ci sono più. Volere è potere!». La dichiarazione, postata su Facebook con tanto di foto tra due vigili urbani in spiaggia, è di Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Nord. Ed è uno spot per il comune di Cervia, guidato invece come noto da Pd e centrosinistra. Comune che sta portando avanti un progetto anti-abusivismo insieme a Prefettura, Forze dell’Ordine, Cooperativa Bagnini e associazioni di cui si parla oggi a livello nazionale: se ne sono occupati nei giorni scorsi Tg5, Studio Aperto, Agorà, Rai3 oltre a vari quotidiani nazionali.
«Fino a due estati fa l’arenile veniva spartito da un sistema organizzato che portava allo sfruttamento dei venditori in spiaggia muovendo illegalmente anche importanti flussi di denaro – sono le parole del sindaco di Cervia Luca Coffari –. Nonostante i grandi sforzi profusi da parte di tutte le forze dell’ordine, non si era trovata la formula giusta. Poi, grazie al Prefetto e a un’attività di studio congiunto importante abbiamo messo a punto un progetto integrato, basato sulla collaborazione istituzionale e sulla divisione specifica dei compiti tra le forze dell’ordine, sotto lo stretto coordinamento del Prefetto. Una proposta innovativa alla quale abbiamo risposto con slancio, stanziando risorse economiche importanti. Aver sradicato questo fenomeno è per noi un risultato storico che ha portato molteplici effetti positivi, dall’eliminazione dello sfruttamento dei venditori abusivi e del finanziamento di organizzazioni illecite, all’incremento della tutela dei prodotti e delle aziende del Made in Italy con il risultato di una maggiore tranquillità e sicurezza per i nostri turisti, un beneficio importante per il turismo».
E Cervia ora si prepara ad accogliere proprio il segretario del Carroccio Salvini, atteso il 29 luglio alla Festa della Lega Nord Romagna che si terrà dal 28 al 1 agosto in piazza dei Salinari, a Cervia. Annunciate anche le presenze, tra gli altri, di Roberto Maroni, Luca Zaia e Umberto Bossi.
Il 28 e il 29 luglio l’evento, in collaborazione con la podistica di beneficenza “Scatta in testa”
Il 28 e 29 luglio a Marina di Ravenna “Scatta in testa”, la mini maratona di beneficenza che da quattro anni vede correre a luglio runner professionisti e amatoriali per sostenere la ricerca scientifica sulle cefalee, si unisce quest’anno alla coloratissima marcia della Color Vibe 5K Italia, che in questa tappa devolverà 1,5 euro per ogni iscrizione ricevuta. Si tratta dell’ormai celebre corsa di 5km, non competitiva e non cronometrata – unica data in Romagna insieme a quella di metà settembre a Forlì – nel corso della quale ad ogni chilometro percorso vengono “sparati” colori di tinte diverse sui partecipanti.
«L’iniziativa – ha spiegato il professore Piero Barbanti, presidente dell’AIC e direttore dell’Unità per la cura e la ricerca su cefalee e dolore dell’IRCCS San Raffaele Pisana – rappresenterà l’occasione per insegnare al paziente a curare la propria cefalea rallentando un cervello spesso troppo veloce in un corpo lento, sfruttando quest’anno, grazie all’incontro con la Color Vibe, i benefici neurologici dello sport e dei colori per la nostra salute e per le nostre performance fisiche ».
L’iniziativa, patrocinata da Comune di Ravenna, Ficef e Anircef, è promossa da AIC – Associazione Italiana per la Lotta contro le Cefalee e gestita dal Ravenna Runners Club (società che organizza la Maratona Internazionale Ravenna Città d’arte).
L’evento si articolerà su 2 giorni e in più tappe. Il 28 luglio alle 21 al bagno Obelix è in programma una cena a favore dell’Associazione Italiana per la lotta contro le Cefalee con esperti, giornalisti, musicisti, cantanti lirici, personaggi dello spettacolo e campioni sportivi. Il giorno dopo sempre all’Obelix dalle 10 alle 16 consulti gratuiti effettuati da medici specialisti in cefalee (prenotazioni a comunicazione@aic-onlus.it).
Alle 11 di sabato 29 luglio apre invece il Color Vibe Village, in piazza Dora Markus, dove gli iscritti potranno ritirare il kit (maglietta ufficiale, pettorale, bustina di colore da usare per il party finale, tatuaggi temporanei, gadget e prodotti offerti dai partner) incluso nella quota di iscrizione e i “ritardatari” potranno ancora registrarsi alla corsa fino a pochi minuti dal via, fissato per le ore 18. Per tutti attività di intrattenimento e per i più sportivi riscaldamento muscolare. Alle 21.30 sempre in piazza la festa di chiusura con workshop, proiezioni di interviste e immagini della gara, la premiazione del concorso fotografico “Scatta e vinci: in una foto la tua vittoria” e un concerto lirico.
È possibile iscriversi sul sito ufficiale della manifestazione (www.colorvibe5k.it) e lo si potrà fare anche presso alcuni “Registration Point” attivati sul territorio.
Stimoli e riflessioni emerse nel corso dell’incontro organizzato sul tema dall’associazione Punto di Vista
L’assessore Gianandrea Baroncini
Cosa può fare di fronte ai cambiamenti climatici l’amministrazione comunale di un territorio molto esteso, col mare sulla costa, attraversato da cinque corsi d’acqua e sul quale insiste un porto industriale, il petrolchimico e parte del sistema turistico romagnolo? La domanda se la pone Gianandrea Baroncini, assessore all’Ambiente di Ravenna, alla fine dell’incontro organizzato dalla sua associazione – “Punto di Vista” – in una calda serata di luglio allo Chalet dei giardini pubblici. A lui le conclusioni di un’iniziativa che ha avuto successo: non è da poco portare una sessantina di persone ad ascoltare un incontro di tre ore sui cambiamenti climatici e le conseguenze sull’ambiente. Segno che il tema è sentito, almeno dalle parti a sinistra del Pd, punto di vista da cui guarda appunto l’associazione di Baroncini, da poco confluito in Mdp.
Cosa può fare, dunque, l’assessore all’Ambiente del Comune di Ravenna? «Noi cerchiamo di lavorare sulla programmazione e far sì che ogni intervento sul territorio abbia le caratteristiche di sostenibilità necessarie a impattare il meno possibile».
L’idea di Baroncini è quella di «agire in modo organico» tra cittadini e politica, spesso chiamata in causa durante l’incontro dalla platea perché non è facile accettare ciò che hanno ripetuto tutti e tre i relatori: il cambiamento climatico è in atto e ognuno di noi dovrebbe fare la propria parte.
L’assessore sottolinea l’importanza della sensibilizzazione nelle scuole: «A molti sembrava una follia insegnare la differenziata ai bambini delle materne, invece sappiamo che è servito perché a casa molto spesso è il figlio che, ascoltate le conseguenze sull’ambiente, rimprovera il genitore che non differenzia i rifiuti». Ci sono poi documenti programmatici e studi che «saranno resi noti molto presto con dati importanti che riguardano il nostro territorio. In particolare si tratta di dati derivanti dal protocollo Sinatra, firmato il 16 marzo di due anni fa, che punta ad approfondire temi come l’inquinamento correlato all’effetto climatico».
La serata ha dato parecchi spunti di riflessione su cui “Punto di Vista” vuole costruire diverse proposte da sottoporre all’amministrazione. Si tratta di ragionamenti per forza di cose soprattutto globali che partono dall’ampia relazione di Carlo Cacciamani, di Arpae. «In Emilia-Romagna siamo alla quarta siccità in dieci anni. Sta piovendo la metà di quanto dovrebbe, e la colpa è di un eccesso di effetto serra». In Europa del Sud «piove sempre meno e fa sempre più caldo». Inevitabile il riferimento agli accordi di Parigi che, in sintesi, dicono questo: «Le nazioni si sono accordate per evitare che la temperatura media al 2100 aumenti di sei gradi. Sarebbe un disastro dalle conseguenze imprevedibili. Si vuole tenere questo incremento attorno ai due gradi». Come fare lo spiega Leonardo Setti, ricercatore dell’Università di Bologna, città da cui è venuto in auto elettrica. «Ho parcheggiato in Darsena dove c’è la colonnina, ho fatto trecento metri a piedi e sono arrivato qui. Scomodo? Lo è anche il cambiamento climatico. Ora l’auto si sta ricaricando e farò ritorno a casa. La rivoluzione è già in atto». La mobilità elettrica, assicura lo studioso, è il futuro anche se qualche problema pratico al momento non manca: «Ad Oslo ci sono 1.800 colonnine per la ricarica e a Bologna 14». A Ravenna, per la cronaca, le postazioni sono cinque (piazza Baracca, Darsena e via Marabina, Largo Firenze e piazza della Resistenza).
L’altro strumento su cui si può puntare sono i pannelli fotovoltaici. A illustrarlo in questo caso è la professoressa Daniela Cavalcoli, per dodici anni docente al polo universitario ravennate: «Oggi i costi sono calati molto, gli incentivi sono stati tolti perché non più necessari per l’installazione». A far crollare i prezzi, tra il 2009 e il 2012 l’arrivo dei cinesi che con un’operazione di dumping ha messo fuori mercato tutte le concorrenti europee. La legge economica è spietata ma, come riassume Setti, «quando siamo consumatori non guardiamo in faccia a nessuno. Per questo, alla fine, è probabile che siano le dinamiche di mercato a portarci verso queste tecnologie».