Pd e slot machine nei circoli: cosa è cambiato in tre anni? Restano casi scabrosi

Il sindaco chiede di rimuovere la pubblicità di videolottery dalla spiaggia. Ma dentro le “case del popolo” ancora resistono sale gioco

Pdmarina

L’insegna della sala slot durante la festa del Pd di Marina di Ravenna

Ascoltando la richiesta dell’ex assessora Giovanna Piaia (richiesta peraltro già espressa dall’ex consigliera Raffaella Sutter alcuni giorni prima), il sindaco ha di recente chiesto alla Cooperativa dei bagnini di rimuovere un manifesto da una torretta di controllo in spiaggia che pubblicizzava due locali muniti di videolottery. Il tutto in linea con la lotta senza quartiere che le amministrazioni locali stanno da anni portando avanti contro il gioco d’azzardo a livello regionale e anche comunale. I bagnini hanno prontamente accolto la richiesta del sindaco e indicato chi gestisce gli spazi in vendita di evitare d’ora in poi quel tipo di affissioni, cioè di rinunciare a quel tipo di clienti.

Cartelloinspiaggia

Il manifesto fatto rimuovere dal Sindaco

Sorge allora spontaneo chiedersi se, intanto, come promesso anni fa, il Pd stesso, il partito del sindaco e del Presidente della Regione, stia facendo altrettanto. Il tema è naturalmente quello delle attività di gioco d’azzardo ospitate negli immobili dove hanno sede i circoli di partito. Si tratta di strutture che non sono di proprietà del Pd, ma di cooperative nate quando Ds e Margherita diedero vita al nuovo partito. Un’operazione che allora servì a mettere in sicurezza le proprietà del partito nato dalle radici del Pci. Tuttavia, nel 2014, cambiando la linea che aveva fino ad allora prevalso del “tutto è fatto a norma di legge”, il partito decise che quella contraddizione andava sanata. Non si poteva combattere il gioco d’azzardo come amministratori e tollelarlo se non trarne un indiretto vantaggio (gli affitti di quelle attitivà infatti permettono di mantenere gli edifici in cui il Pd può spesso usufruire di sedi gratuite o di cui paga solo le spese vive). E così si diede vita a un’opera di sensibilizzazione che ha riguardato anche le coop, politicamente vicine, che affittano i locali ai privati per andare a dismettere macchinette dalle “case del popolo” compatibilmente con gli obblighi contrattuali e le licenze in vigore. Un’operazione non banale dal punto di vista economico e legale.

Siamo andati a chiedere in via della Lirica, dove intanto sono cambiati sia il segretario provinciale che quello comunale di Ravenna, cosa è stato fatto da allora su questo fronte. «La strada è stata intrapresa – dice Eleonora Proni, segretaria provinciale del partito – e ora stiamo portando avanti con molta attenzione la nostra opera di sensibilizzazione, lavorando in accordo con le proprietà, i circoli e i singoli gestori. Inoltre a breve entrerà in vigore la nuova normativa regionale in materia, che sarà di grande aiuto su questo fronte».

Ma intanto, le cooperative non hanno iniziato a fare qualcosa concretamente? «Qualcosa dal 2014 è stato fatto – ci risponde Bruno Casadio, presidente della coop Nuova Unità che possiede per esempio l’immobile di Marina di Ravenna sede del circolo Pd che attualmente ospita anche Mdp e dove si sono svolte le manifestazione di entrambi i partiti sotto l’insegna appunto di un Videolottery (vedi foto in alto) – sono stati favoriti, per esempio a Fusignano con Fata Roba, gestori che scelgono di non mettere le slot. Le leve che abbiamo, naturalmente, riguardano l’accordo per l’affitto. Abbiamo detto no a gestori che volevano aprire nuove vere e proprie sale giochi. Per quelle esistenti? Man mano che arrivano i rinnovi valuteremo caso per caso, nei paesi piccoli, come Marina di Ravenna, anche le nuove norme regionali che vietano la vicinanza a luoghi sensibili come scuole o chiese. Regolamenti che ovviamente rispetteremo alla lettera». Per questo, anche, è in corso un censimento sul territorio distinguendo tra le diverse realtà. Le situazioni più “scabrose” restano forse quelle del ravennate con la più volta citata Casa del Popolo di Fosso Ghiaia e Ca’ Rossa in via delle Industrie (oltre appunto al circolo di Marina).

«Il percorso intrapreso è quello giusto, quanto promesso nel 2014 è stato fatto – dice Alessandro Barattoni, neosegretario comunale del partito – e intendiamo proseguirlo con convinzione. Qualche idea ce l’ho, magari cercando di intervenire, dove possibile, anche, per esempio, sulle misure delle insegne, che sono davvero a volte di dimensioni sproporzionate. In generale credo che il Pd non possa essere tacciato di incoerenza visto che la lotta al gioco d’azzardo è portata avanti da tutte le amministrazioni locali, a partire dalla Regione, a guida Pd».

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