mercoledì
20 Agosto 2025

Denunciata 69enne: ha tentato di nascondere la droga del figlio. In casa 1.500 euro

Lo spacciatore arrestato nel corso di un blitz in una casa del forese di Ravenna. La donna dovrà rispondere di favoreggiamento

Droga
Il materiale sequestrato

Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione in una casa del forese di Ravenna trovando nel salotto dell’abitazione diverse decine di grammi di cocaina nascosta all’interno di una scatola. Nel corso della perquisizione sono stati ritrovati e sequestrati anche 1.500 euro in contanti, ritenuti il guadagno dell’attività di spaccio, oltre che due bilancine di precisioni e diverso materiale idoneo al confezionamento della droga.

A finire in manette è stato un 43enne, italiano, con diversi precedenti. A essere denunciata è stata però anche la madre, una donna di 69 anni, che durante la perquisizione ha cercato di nascondere la droga agli occhi degli agenti. Dovrà rispondere di favoreggiamento.

Podista ravennate precipita mentre corre in montagna: trovato morto il giorno dopo

Il cadavere di Andrea Tamburini scovato dai cani dei soccorsi nei pressi di Cortina

Tamburini
Andrea Tamburini

È stato ritrovato morto sulle montagne attorno a Cortina d’Ampezzo uno skyrunner (ossia un podista appassionato di corse in altura) ravennate di 56 anni, Andrea Tamburini, scomparso dal pomeriggio di mercoledì, 28 giugno. L’uomo – molto noto a Ravenna – stava partecipando a una corsa quando, poco prima di mezzogiorno, ha telefonato alla moglie dicendo di essere in difficoltà. La donna poi nel pomeriggio non è più riuscita a mettersi in contatto con lui e dalle 17 è scattato l’allarme.

Le ricerche, inizialmente senza esito, sono ripartite la mattina seguente, a cura delle squadre del Soccorso Alpino con tanto di unità cinofila molecolare. E proprio i cani – come rivela il Gazzettino di Belluno – sono stati decisivi per il ritrovamento del corpo, finito completamente fuori sentiero, precipitato per decine di metri, a circa 2.100 metri di altitudine.

Parete da arrampicata da 32 metri sulla torre dell’acquedotto: la più alta d’Italia

18700195 905463679596389 8164856777882816413 NCon i suoi 32 metri di altezza, seconda la società sportiva che ha fatto l’alletimento, è la torre di arrampicata più alta d’Italia. Si trova a Ravenna in via Vicoli, nella campagna a ridosso della statale Adriatica e verrà inaugurata il 14 luglio. A marzo avevamo riportato la notizia della delibera della giunta comunale che dava in concessione una ex torre piezometrica alla società Gravity Fighters.

All’inaugurazione, oltre ai fondtori della società, sono attesi il sindaco di Ravenna e l’assessore allo sport: «La struttura sarà idonea per chiunque volesse avvicinarsi alla pratica dell’arrampicata sportiva. Inoltre è ottima anche per chi volesse utilizzarla come campo prove per gli addetti ai lavoratori su Fune o che operano in spazi confinati».

Secondo la convenzione la società doveva farsi carico della verifica e messa in sicurezza del manufatto – vale a dire una perizia tecnica che attesti la conformità dell’immobile, una torre che supporta un serbatoio utilizzato un tempo per la fornitura idrica, all’attività di arrampicata sportiva – e non può utilizzare il serbatoio. La concessione dura sei anni, con un canone concordato di 700 euro annui. Ovviamente l’immobile potrà essere utilizzato soltanto allo scopo di attività sportiva.

Maltempo, stime dei danni: 1,6 mln per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico

Da quantificare il ripristino e i costi per i privati. Vento a 90 kmh. Pericolosità dell’evento pari a 10 in una scala 1-12. Restano chiusi molti parchi pubblici, tre scuole e la chiesa di Santa Maria in Porto

RAVENNA 29/06/17. NUBIFRAGIO, DANNI CAUSATI DA VENTO E PIOGGIA
La chiesa di Santa Maria in Porto, resterà chiusa in via precauzionale fino alla completa messa in sicurezza dopo i danni per vento e pioggia

Si chiama scala di Beaufort e misura la pericolosità del vento, classificandola da 1 a 12. Quello che ha soffiato a Ravenna ieri, 28 giugno, è arrivato a 90 chilometri orari e si posiziona al grado 10: tempesta. Molto rara nell’entroterra, eppure è proprio qui che ha fatto i danni peggiori. Al momento, secondo quanto comunicato dal sindaco Michele De Pascale, si stimano 1,6 milioni di euro solo per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico (aree verdi, rimozione rifiuti, interventi agli edifici scolastici e all’illuminazione pubblica, strade, edifici pubblici e impianti sportivi) mentre è ancora da quantificare la spesa necessaria per il ripristino. E per il bilancio complessivo manca anche la conta dei danni alle proprietà private. Le richieste dei cittadini saranno un tassello necessario per chiedere al governo lo stato di emergenza. Il sindaco usa una metafora forte: «Ravenna è stata per mezzora come sotto un bombardamento».

Il Comune ha stanziato in via d’urgenza 400mila euro per coprire le spese sostenute ieri e ha avviato le procedure per richiedere lo stato d’emergenza, sia per quanto riguarda il patrimonio pubblico che per quanto concerne quello privato, e un conseguente risarcimento per i danni subiti. L’invito rivolto ai privati di presentare una prima richiesta di risarcimento per i danni subiti, con modalità che saranno rese note in brevissimo tempo. Una volta quantificato il totale, la richiesta sarà girata allo Stato. Le associazioni di categoria chiedono agli imprenditori che abbiano subìto danni alle loro attività di rivolgersi alla propria associazione per segnalarli e documentarli.

La Regione, con il presidente Stefano Bonaccini, assicura un sostegno economico per affrontare le conseguenze del nubifragio, in attesa dei sopralluoghi del Dipartimento nazionale di protezione civile in programma già per la prossima settimana, fondamentali per la richiesta dello stato di emergenza nazionale. Inoltre, aggiunge il governatore, «siamo in contatto con la Protezione Civile nazionale per la pratica dello stato di emergenza. Posso assicurare che tutto sarà ripristinato». Sindaco e presidente di Regione hanno poi ringraziato forze dell’ordine, soccorritori, volontari e cittadinanza per il lavoro svolto e il senso di responsabilità dimostrato.

De Pascale è poi entrato nei dettagli della situazione attuale: «Alle due di ieri notte tutte le strade principali erano libere, così come le ferrovie. Qualche disagio c’è stato questa mattina per via di alcuni controlli alle alberature ma la situazione si è ora normalizzata». La situazione più critica ieri si è verificata sulla Romea, al confine con il Ferrarese. Si sono formati quattro chilometri di coda e la protezione civile è intervenuta portando acqua e prestando le cure mediche in caso di necessità. Ad una turista è stata praticata un’iniezione di insulina.  Disagi anche sulla viabilità secondaria (in pariticolare nelle vie Randi, Santi Baldini, Saragat, Brunelleschi, Allende) ancora non del tutto superati. Rimangono tratti di strada chiusi e altri in cui sono in corso i lavori e si procede a rilento.

Nella mattinata di oggi è cominciata la conta dei danni anche tra i privati: «Porto e petrolchimico – spiega De Pascale -, forse anche per la ridotta presenza di alberi non hanno subito danni». C’era preoccupazione per i campeggi ma anche in questo caso i disagi sono stati limitati anche se, come per scuole e parchi, «la situazione è ancora sotto monitoraggio». Alcune scuole resteranno chiusi anche domani, venerdì 30 giugno. «Al momento non ci risultano grandi danni ma, anche in via precauzionale, abbiamo deciso di non riaprire alcuni istituti». Resteranno chiusi il Fusconi, il Felici Insieme e l’Orsa Minore.

Sono vietati l’accesso e la fruizione dei seguenti parchi, fino alla loro piena messa in sicurezza: parco pinetale Casalborsetti nord, via Gardenie; parco pinetale Casalborsetti sud, via Ortolani; parco pinetale Marina di Ravenna, via Ciro Menotti; parco pinetale Porto Corsini, via Guizzetti; parco pinetale Marina Romea, viale Italia; parco pubblico Punta Marina Terme, via Colombo; parco pubblico Lido Adriano, via Tasso; parco Mani Fiorite, Ravenna, via Nicolodi; area ex Ippodromo, via Marani; giardini pubblici, Ravenna, viale Santi Baldini. Si è inoltre decisa la chiusura della chiesa di Santa Maria in Porto fino alla totale messa in sicurezza.

 

Marina Love Parade, festa gay-friendly «contro le paure e anche per le famiglie»

Assessore e organizzatori respingono le polemiche per la partecipazione di Muccassassina, protagonista anche al Pride di Roma. Appuntamento per l’8 luglio dopo il concerto di Paola Turci

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Lo staff di Muccassassina al Gay Pride di Roma

Ancor prima della presentazione ufficiale aveva fatto discutere, con i seguaci di Adinolfi del Popolo della Famiglia che avevano alzato la voce. Ma se ci sono state polemiche, «significa che abbiamo fatto bene a organizzare l’evento», ha dichiarato l’assessore al Turismo del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini, che rivendica l’organizzazione della prima Marina Love Parade, una festa gay-friendly che fa parte di una sorta di circuito internazionale e che farà tappa a Marina di Ravenna sabato 8 luglio, la sera dopo la Notte Rosa, in concomitanza con il concerto in piazza Dora Markus di Paola Turci.

A organizzare con il supporto del Comune (che partecipa con 15mila euro – scrive il Corriere Romagna) è l’associazione Marina Flower, che riunisce una cinquantina di operatori del paese, balneari compresi. A far discutere in particolare è l’animazione a cura di Muccassassina, lo staff della più nota festa gay, lesbica e trans di Roma, protagonista anche all’ultimo gay pride della Capitale.

«Noi vogliamo abbattere le barriere e le paure, siamo contro l’omofobia e abbiamo organizzato un evento adatto a tutti, anche bambini. Non sarà un gay pride, ma una grande festa per celebrare l’amore in ogni sua declinazione», è il concetto che ha voluto far passare l’assessore Costantini.

La serata dell’8 luglio partirà dalle 20 in piazza Markus con il dj Matteo Manzoni e l’animazione di Muccassassina partirà alle 23 dopo il concerto. Tante le proposte gastronomiche in rigorosa formula street-food, con diversi truck che saranno allestiti nella piazza principale di Marina di Ravenna. All’1 è fissata la fine della festa, che poi potrà proseguire nei bagni in spiaggia, aperti per l’occasione fino alle 3.

Urban Trail sulle strade dell’acqua: appuntamento all’alba di domenica

Tra le novità anche un percorso guidato in bici. Partenza e arrivo allo Chalet

Urban Trail

Alle 6 di domenica 2 luglio con partenza e arrivo allo Chalet dei Giardini Pubblici di Ravenna si svolgerà l’Urban Trail Ravenna Città d’acque 2017, due percorsi di 7 e 16 km che toccheranno le vie d’acqua e le memorie acquifere della città.

Tre le novità di quest’anno un percorso ciclistico guidato da Pietro Barberini che sosterà in alcuni punti fondamentali nella stratificazione storica della Ravenna Città d’Acque. E poi un bagno rilassante nella piscina panoramica dell’Aquae Sport Center, un’offerta a tutti i partecipanti che si aggiunge all’ormai classica colazione preparata dallo Chalet.

Saranno a disposizione brochure e 11 totem collocati in altrettanti punti-tappa che rinnoveranno la memoria di luoghi dimenticati o inosservati tra cui il Molino Lovatelli, il Ponte degli Allocchi, il Flumisellum.

L’ultimo elemento innovativo riguarda “Sentieri invisibili”, foto challenge ispirato dall’Urban Trail.

Le pre-iscrizioni (5 euro) sono aperte on line sul sito www.trailromagna.eu ma è possibile iscriversi  sabato 1 luglio allo Chalet e  la mattina del 2 luglio  (8 euro)  dalle 5 alle 5.45.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Ravenna in partnership con Chalet, Aquae Sport Center, Uisp e Reclame e con il contributo di Bcc, Fricandò, Elios Digital Print, Millepiedi Viaggi, Romagna, Natura Nuova e Sva plus. Me­dia partner, dalla prima edizione, il nostro R&D.

Azienda agricola in fiamme: bruciano erba medica e pellet, traffico deviato

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Foto dal gruppo Facebook Succede a Ravenna

Un incendio sta divorando uno stabilimento agricolo a San Pietro in Campiano, nelle campagne a sud di Ravenna: il sito in via Erbosa è di proprietà di un’azienda che si occupa della lavorazione di erba medica, foraggi e paglia per ricavarne pellet o ballone. Il forte vento di queste ore sta alimentando: fiamme e fumo sono visibili da lunga distanza. Sul posto i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Al momento risultano deviazioni al traffico nelle vie circostanti.

Sapir celebra i 60 anni con oltre 6 milioni e mezzo di euro di utile

Si è svolta in coincidenza con l’importante anniversario l’assemblea dei soci della madre dello scalo di Ravenna

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La Darsena San Vitale del porto di Ravenna nel 1967

Si è svolta ieri, mercoledì 28 giugno, in coincidenza col 60° anniversario della costituzione della società, l’assemblea dei soci di Sapir, la madre del porto di Ravenna, che ha approvato il bilancio dell’esercizio 2016 e la relazione sulla gestione degli amministratori.

Il bilancio al 31 dicembre 2016 chiude con un utile d’esercizio di 4.787.546  euro  rispetto ai 4.629.411 del 2015. Nell’occasione è stato anche illustrato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, che presenta un valore della produzione di 62,252 milioni di euro e un utile di esercizio di 6,651 milioni di euro.

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La Darsena San Vitale oggi, 60 anni dopo la foto in alto

Il patrimonio netto del Gruppo passa da 117,266 a 119,445 milioni di euro.

Successivamente si è svolta una breve celebrazione della ricorrenza, con il presidente di Sapir Riccardo Sabadini che ha ripercorso le tappe essenziali della storia di Sapir. Dalla costituzione, avvenuta appunto il 28 giugno 1957, con l’obiettivo di fungere da “centro di preparazione, propulsione, realizzazione e gestione del porto di Ravenna”; il capitale azionario di un milione di lire fu sottoscritto per il 51% dall’Anic, per il 10% dalla Camera di Commercio e per il 39% da Serafino Ferruzzi. Sabadini ha ricordato le premesse di quella scelta e i suoi principali fautori, Enrico Mattei, presidente dell’Eni, che stava per mettere in produzione a Ravenna lo stabilimento Anic, e Luciano Cavalcoli, presidente dell’Ente camerale, sottolineando come, con i primi presidenti, Eugenio Cefis e lo stesso Mattei, la storia della Sapir abbia incrociato vicende di storia non solo ravennate e non solo economica.

Sabadini si è soffermato su alcuni passaggi decisivi: la legge 528/1961, che prese il nome del proponente, Benigno Zaccagnini, Ministro dei Lavori Pubblici, la quale incaricò Sapir di attrezzare l’area industriale e di provvedere, quale concessionario, all’esecuzione delle opere pubbliche nella zona portuale; l’avvio delle opere interne, nell’aprile 1963, con l’escavazione del canale e il banchinamento dell’area San Vitale; la manifestazione ufficiale d’inaugurazione del porto, il 3 luglio 1971, con la partecipazione del Presidente del Consiglio Emilio Colombo. E poi l’acquisizione della maggioranza azionaria della Società, nel 1973, da parte di Comune, Provincia, Regione e Camera di Commercio, che la conservano tuttora, e il cambio di denominazione in “Porto Intermodale Ravenna”, a esprimere la nuova mission della società in campo portuale- commerciale. Fondamentale in tal senso fu la legge regionale 57/76 voluta da Sergio Cavina, ravennate, Presidente della Regione Emilia-Romagna, che consentì di dar vita al terminal nell’area San Vitale.

Il ruolo pubblico della Sapir va a scemare con la legge di riforma portuale del 1994, che affidò alle Autorità Portuali le funzioni d’interesse pubblico in materia; da allora Sapir si è concentrata sulla gestione delle proprie aree e lo sviluppo dell’attività terminalistica.

Sapir ha dedicato al proprio sessantesimo anniversario una mostra costituita da 12 gigantografie 100 x 150, rappresentative delle tappe essenziali della storia del porto, allestita in Darsena di città, via D’Alaggio, retro Almagià.

Si fingono interessati all’auto usata ma scambiano le chiavi e la rubano di notte

Due fratelli arrestati: uno ha distratto il venditore dell’officina e l’altro ha fatto il trucco. Fiat Punto ritrovata con altre targhe

Image003Si sono presentati in officina come due clienti interessati all’acquisto di una Fiat Punto usata e si sono fatti dare la chiave per sentire il suono del motore poi mentre uno distraeva il venditore l’altro ha fatto un cambio di chiavi tenendosi l’originale con cui sono tornati nella notte a rubare la vettura senza difficoltà. I carabinieri hanno identificato e arrestato gli autori del furto commesso all’officina Stivari di Riolo Terme a settembre. Si tratta di due ladri seriali con molti precedenti: due fratelli di 39 e 49 anni residenti nel campo nomadi di Bologna ma domiciliati a Bagnacavallo.

Fondamentali per le indagini le immagini del circuito di videosorveglianza. Le telecamere avevano ripreso il furto avvenuto la notte seguente dopo la visita di quei due clienti. Nel video si vedono due uomini accompagnati sul posto da un terzo complice alla guida di un’altra autovettura che lungo il tragitto di ritorno aveva fatto da scorta alla Fiat rubata: il passaggio del veicolo rubato era stato anche immortalato dalle telecamere di videosorveglianza e dai varchi di lettura targhe installati nella zona. Questo ha permesso ai militari di individuare un elenco di sospetti confrontando il loro volto con quello dei due finti clienti.

L’auto rubata è stata ritrovata: nel frattempo era stata taroccata con il numero di telaio e le targhe di un altro veicolo intestato ad uno dei due arrestati.

Disagi alla viabilità ancora a Punta Marina. Soccorsi automobilisti sulla Romea

Al via le procedure per la richiesta dello stato di emergenza. Tutto regolare nelle scuole medie e superiori

Depascale
Il sopralluogo con sindaco e assessore

Viabilità, edifici pubblici, in particolare scuole, parchi e pinete, monumenti, strutture ricettive all’aria aperta, agricoltura: questi i principali punti toccati nell’incontro in municipio con l’assessora alla Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, che ha successivamente seguito il sindaco Michele de Pascale e il prefetto Francesco Russo in vari sopralluoghi nel territorio comunale.
Il punto è stato fatto per verificare lo stato degli interventi, svolti e ancora da compiere, e le eventuali criticità ancora presenti.

La giunta comunale si appresta ad approvare interventi urgenti e sarà avviata anche una procedura preliminare per valutare i danni subiti dai privati. Parte anche la rendicontazione dei danni da parte dell’amministrazione comunale propedeutica alla richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza nazionale.

La Regione – parte attiva con l’Agenzia regionale di Protezione civile – nel constatare che il sistema di Protezione civile, assieme ai buoni comportamenti dei cittadini, ha permesso di intervenire tempestivamente, verificherà le condizioni per farsi portatrice della richiesta di stato di emergenza nazionale.

Viabilità
Stamattina sono stati aperti a Ravenna viale Allende e Saragat dopo la rimozione dei rami e la verifica del manto stradale.
La situazione più complessa della statale Romea è stata superata e il soccorso agli automobilisti in coda in attesa dello sgombero degli alberi che avevano invaso la carreggiata è stato tempestivo. La Protezione civile ha portato acqua, mentre il 118 ha effettuato un intervento ad una persona bisognosa di insulina.

Resta difficile in alcune zone, ad esempio Punta Marina, la situazione della viabilità ordinaria con ancora molti interventi da effettuare su alberature che non rendono sicura la circolazione.

Scuole e centri estivi
Le visite effettuate nelle scuole medie e negli istituti superiori non hanno riscontrato problemi e gli esami di terza media e di maturità si stanno svolgendo regolarmente.
Controlli capillari sono in corso anche negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e saranno rimossi gli ostacoli creati dalla caduta di rami e alberature per consentire l’apertura il prima possibile dei luoghi dove è previsto da lunedì l’avvio dei centri ricreativi estivi. Domani (venerdì 30 giugno) nidi e materne saranno aperti tranne il Fusconi, il Felici Insieme e l’Orsa Minore.

Campeggi e strutture ricettive all’aria aperta
Allertati, perché controllassero lo stato dei fabbricati e degli alberi, hanno provveduto a circoscrivere le eventuali aree ritenute non sicure. L’accoglienza turistica è rientrata nella completa normalità.

Agricoltura
Ingenti i danni del comparto agricolo dovuti principalmente alla grandine. Il sindaco si è confrontato con gli altri comuni per valutare, in ambito provinciale, l’entità.

La giornata delle cooperative celebra l’inclusione e l’unificazione tra le centrali

Il punto sulle coop sociali che impiegano lavoratori svantaggiati: il settore vale 23,5 milioni di euro. Annunciata la nascita del coordinamento romagnolo dell’Aci

CooperativeL’inclusione è il tema scelto dalla cooperazione romagnola per la Giornata Internazionale delle cooperative che si terrà sabato primo luglio. A presentare l’iniziativa sono stati i tre rappresentanti del mondo cooperativistico romagnolo: Mario Mazzotti (Legacoop), Carlo Dalmonte ( Confcooperative) e Patrizia Masetti (Agci).

In particolare l’inclusione viene celebrata con un focus che riguarda le cooperative sociali di “tipo B” ovvero quelle che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. «L’inclusione è lavoro», dice Mazzotti che ricorda anche come questo tipo di lavoratori venga impiegato anche in altri comparti produttivi. Il settore vale un totale di 916 lavoratori (di cui il 30 per cento disabili) e ha un valore di produzione di 23,5 milioni di euro. L’occasione è buona  per fare un primo punto sul 2016: dai primi bilanci depositati quest’anno le cooperative sono tornate sopra la soglia di 24.200 occupati totali, recuperando con un +0,61 per cento quanto perso nel 2015.

La giornata internazionale delle cooperative dà lo spunto inoltre per annunciare la nascita del coordinamento romagnolo dell’Aci (alleanza per le cooperative italiane). Il processo di unione e coordinamento tra le tre centrali è in corso da sei anni. «Non possiamo dire di essere stati veloci – ammette Dalmonte –  ma non si tratta di una procedura semplice e richiede che tutti procedano allo stesso passo a livello nazionale». Il coordinamento nascente sarà un luogo di confronto comune in cui assumere linee di indirizzo e generali, prendendo decisioni unanimi. Inoltre – sottolinea Masetti – «verranno messi in condivisione i dati delle associazioni, così da poterli coordinare in maniera unitaria». La guida del coordinamento ruoterà tra le tre centrali con cadenzza annuale.

Nuova allerta meteo: vento forte e onde alte fino a 2 metri e mezzo per 24 ore

Il Comune di Ravenna raccomanda la massima attenzione per lo stato precario degli alberi e sconsiglia «la fruizione delle aree verdi»

RAVENNA 28/06/17. NUBIFRAGIO, DANNI CAUSATI DA VENTO E PIOGGIA
NUBIFRAGIO, DANNI CAUSATI DA VENTO E PIOGGIA. VIALE SANTI BALDINI

Dopo la tempesta di mercoledì, nuova allerta meteo (gialla) dell’Agenzia regionale di protezione civile per il territorio ravennate. Dalla mezzanotte di oggi, giovedì 29 giugno, alla mezzanotte di domani, venerdì 30,  allerta meteo (la numero 57), per vento e stato del mare, con onde previste anche fino a 2,5 metri di altezza.

Il Comune raccomanda di mettere in atto «le opportune misure di autoprotezione», fra le quali, in questo caso, fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati, non accedere a moli e dighe foranee.

In considerazione dello stato precario di numerose alberature e di rami pericolanti sia in zona pubblica che privata «si raccomanda la massima attenzione e si sconsiglia la fruizione delle aree verdi».

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