venerdì
15 Agosto 2025

Altra bellissima impresa dell’OraSì: espugnata Verona, approda subito in semifinale

Basket Serie A2 playoff / In Gara3 dei quarti i ravennati centrano a Verona la terza vittoria di fila e si qualificano per le semifinali. Decisive le triple di Sabatini, top scorer della partita con 23 punti

Verona-Ravenna 73-76
(14-22, 33-40, 56-56)
TEZENIS VERONA: Frazier 12, Robinson 4, Diliegro 23, Portannese 4, Totè 5; Brkic 17, Amato 6, Pini 2, Boscagin. Ne: Guglielmi, Rovatti. All.: Dalmonte.
ORASI’ RAVENNA: Smith 20, Tambone 11, Sabatini 23, Sgorbati 3, Masciadri 7; Raschi 3, Chiumenti 9, Crusca. Ne: Seck, Scaccabarozzi, Marks. All.: Martino.
ARBITRI: Borgo di Dueville, Beneduce di Caserta e Ferretti di Nereto.
NOTE – Usciti 5 falli: Portannese. Verona: T2 24/40 (60%), T3 5/27 (19%), TL 10/14 (71%), rimbalzi 34 (14+20), assist 12; Ravenna: T2 21/38 (55%), T3 8/17 (47%), TL 10/14 (71%),  rimbalzi 32 (7+25), assist 14.

Esultanza Orasi
Un’esultanza dei giocatori dell’Orasì

L’OraSì espugna Verona e si aggiudica in tre soli match la serie dei quarti playoff contro la Tezenis, qualificandosi per le semifinali. Al termine di una gara molto combattuta, con i giallorossi che partono bene nel primo quarto, ma con i padroni di casa gialloblù che reagiscono alla grande nella terza frazione, la squadra di Martino passa anche all’Agsm Forum raccogliendo il frutto di un’altra bellissima prestazione. Nello stesso palazzetto in cui qualche settimana fa la Bunge, nella final four per il quinto posto di pallavolo, ha conquistato il pass per l’Europa, c’è un’altra formazione ravennate che compie una grande impresa, realizzandola ancora senza Marks, uno dei suoi uomini più importanti. Adesso l’OraSì deve attendere la fine della sfida tra Roseto e Virtus Bologna (in vantaggio le “V nere” 2-1 in virtù del successo in terra d’Abruzzo 83-91) e nel frattempo può ricaricare le pile in vista della nuova avventura.

Nel primo periodo Verona parte forte grazie anche al sostegno del pubblico e si porta sul 12-6 poco dopo metà quarto, quando il coach Martino è costretto al timeout. I giallorossi reagiscono però alla grande e, trascinati dal solito Sabatini che segna 8 punti consecutivi con due bombe, prima trovano il pareggio a quota 14, poi allungano fino al +8 sul 14-22 al 10′ (2-16 il parziale). In apertura di secondo quarto il parziale si allunga fino a 2-20 sul 14-26, poi Ravenna tocca anche il +13 sul 18-31. I padroni di casa reagiscono grazie al duo Brkic-Diliegro, che prima costringono Masciadri al terzo fallo e portano Ravenna a esaurire il bonus prima ancora di metà quarto. Verona ritrova i binari della partita e chiude a -7 sul 33-40 con cui le squadre tornano negli spogliatoi.

Il terzo quarto è aperto dalle triple di Masciadri e Sabatini che riportano a +12 gli ospiti (33-46), ma la Tezenis riesce presto ad alzare la pressione difensiva, costringendo l’OraSì a una serie di brutte palle perse. Masciadri spende prematuramente il quarto fallo e Verona piazza un parziale di 12-0, aperto dai canestri in transizione di Frazier e chiuso dalle triple di Totè e dello stesso americano gialloblù per il 45-46. La quarta tripla di Sabatini tiene a distanza la Tezenis sul 49-54, ma Amato risponde bene e trova anche il canestro in contropiede sulla sirena che impatta il match a quota 56. Il quarto periodo si apre in parità, ma la bomba di Brkic vale subito il vantaggio per i padroni di casa (59-56). Ravenna sembra alle corde, ma trova ancora una volta la forza di reagire. Smith con la schiacciata firma il sorpasso sul 59-60, poi la tripla di Tambone costringe al timeout il tecnico Dalmonte sul 59-63. Il minuto di sospensione non ferma il parziale ospite, che grazie a due triple consecutive ancora di Sabatini, si allunga fino a 0-13, con l’OraSì che torna a +10 sul 59-69. Un altro canestro di Smith permette ai giallorossi di tocca il +11 sul 60-71 a 4’ dalla fine e Ravenna con grinta contiene l’ultimo tentativo di rimonta veronese. La tripla di Frazier a un minuto dalla sirena riaccende le speranze dei padroni di casa sul 71-75, ma il libero di Raschi e un’ottima difesa permettono all’OraSì di espugnare l’AGSM Forum per 73-76, mandando in visibilio i tifosi in trasferta.

Maltrattata per anni dal compagno con calci, pugni e cinghiate: 48enne arrestato

Nell’ultimo periodo la donna è andata al pronto soccorso per quattro volte. Alcuni episodi di violenza anche davanti ad altre persone

Violenza donne

All’inizio del rapporto lui non era così violento poi le cose sono peggiorate e nell’ultimo periodo lei è dovuta ricorrere al pronto soccorso per quattro volte: in cinque anni di convivenza il compagno l’ha presa a pugni, calci, cinghiate ed è arrivato a tirarle un coltello che l’ha mancata colpendo uno scatolone. Temendo per la propria vita, una 46enne è scappata di casa a Faenza e ha denunciato l’uomo: un 48enne italiano è stato arrestato in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere.

L’uomo, con precedenti per reati inerenti le droghe e per quelli contro il patrimonio come furto e ricettazione, ha ripetutamente maltrattato e minacciato di morte la convivente. In un caso è arrivato anche a strapparle il portafoglio per prenderle il denaro all’interno. Diversi episodi sono accaduti anche alla presenza di altre persone. Gli investigatori hanno raccolto cospicue testimonianze e una serie di riscontri oggettivi a conferma di quanto raccontato in sede di denuncia. È accusato di rapina, lesioni personali aggravate e minacce, quest’ultime estese anche nei confronti della madre della compagna.

Il Magio Bike Tour pedala in salita sulle Ande. In totale 40 Paesi in 4 anni

Da Cajamarca Giovanni Gondolini e altri quattro amici stanno puntando Cordillera Blanca e poi Lima, dove l’8 giugno verrà inaugurata la prima mostra dell’avventura partita da Ravenna con foto e dipinti (quest’ultimi del pittore ravennate Luca Mandorlini) in vendita per beneficenza

DSCF0142Ormai è diventato un gruppo affiatato, quello guidato da Giovanni Gondolini in giro in bicicletta per il mondo con quello che è stato battezzato come Magio Bike Tour, partito da Ravenna nell’ormai lontano 2013 e destinato a compiere il giro del pianeta in sella. Giovanni da diversi mesi sta pedalando in Sudamerica. Il suo iniziale compagno di viaggio, Marco Meini, si è fermato per amore (e sul numero del settimanale uscito il 18 maggio pubblichiamo la sua testimonianza dopo essere diventato padre in Canada), ma Giovanni è stato raggiunto dal fratello Francesco (sullo stesso numero del giornale il suo primo reportage) e da alcuni amici (i loro report sono in questa pagina).

I cinque ciclisti ci scrivono dalle Ande, in Perù, quarantesimo Paese toccato da Giovanni che ci scrive via mail una quarantina di giorni dopo le ultime notizie dalla Colombia. «Nel frattempo abbiamo pedalato piú di mille km in Ecuador, tra Amazzonia e montagne vulcaniche. Ho trovato un Ecuador piú ricco che la Colombia con una gran voglia di crescere – scrive Giovanni –. Ci siamo trovati bene e abbiamo visitato diversi luoghi adatti anche al turismo. Dopo ottime strade verso il confine con il Perú sono ricomparse strade sterrate e molte valanghe. Sembra che la natura voglia giustamente riprendersi tutta la terra che le stiamo rubando». Da Cajamarca ora stanno puntando Cordillera Blanca e poi Lima, dove l’8 giugno verrà inaugurata la prima mostra del Magio Bike Tour con foto e dipinti (quest’ultimi del pittore ravennate Luca Mandorlini) in vendita per beneficenza.

…frena, rallenta, chiudi gli occhi, cosa senti?!
di Colin Corboy

DSCF0487L’aria nei polmoni, il sole che mi riscalda, il vento che mi accarezza la pelle, profumi di cibi lontani. E poi? Il cuore, il mio cuore che batte. Apro gli occhi e sulla cima di questa montagna, in un paesino del quale non conosco  il nome, vedo un piccolo uomo, che dopo aver posato a terra la sua bicicletta  malandata si avvicina a me. Inspiegabilmente i miei battiti aumentano. La sua statura mi fa sembrare un gigante, il suo viso è segnato dal sole, la sua barba è rada e stranamente incolta. Mi chiede : “de donde eres usted?”  Gli dico che siamo un grupo di amici italiani in viaggio nel sudamerica. Quasi mi abbraccia, i suoi occhi scuri si spalancano e sorride.     “Vi auguro tutto il meglio dal mio paese, vi ringrazio di essere qui e spero che un giorno possiate ritornare nuovamente in questa terra”. Proprio lì il mio cuore si è fermato per un’istante. Lo guardo riprendere la strada in salita, forse verso un campo lontano; io riprendo la mia, ma percepisco qualcosa di strano in me, qualcosa di tanto umano che quasi non mi permette di pedalare. Sono stato investito da qualcosa di magico. Era il potere di un piccolo grande uomo di cambiare il corso delle cose. Con un semplice gesto ha cambiato qualcosa in me. Ora sono sul balcone di un ostello di Riobamba, una città ecuadoregna sulla cordigliera centrale delle Ande a quasi 3000 metri di altitudine. Scrivo queste parole che mi permettono di riflettere su quanto siamo fortunati. Non so spiegare se questo privilegio derivi dal fatto che stiamo viaggiando in bicicletta. Forse siamo fortunati perché abbiamo semplicemente il privilegio di poter scegliere cosa vogliamo essere. Purtroppo qualche ora dopo l’incontro con quel piccolo uomo, ho saputo che l’uomo più potente del mondo ha fatto sganciare la super bomba in Afghanistan, cancellando in un istante vite umane. Siamo veramente fortunati, possiamo alzare gli occhi al cielo poi chiuderli e ringraziare che oggi, ancora una volta è solo la pioggia a cadere.

Paese che vai, donne che trovi
di Matteo Caraffi

DSCF0511Viaggiando con quattro uomini si presta più attenzione alle donne. E’ istintivo, naturale ed a tratti indispensabile per potersi confrontare con sensibilità esterne al gruppo. Così le donne mi hanno trasmesso la loro storia, il loro lato della verità. In Colombia sono le mamá che cucinano divinamente. Sono le mamasitas che non distolgono lo sguardo quando le miri e ballano salsa fino a saturare le gonne di sudore. Sono le donne sole che non trovano un hombre in grado di condividere bellezza e difficoltà della vita con loro. Poi ci sono le donne con figli che hanno lasciato lo sposo perché pigro e senza ambizione. Magari sono le proprietarie di ostelli e ristoranti, belle e toste, che hanno modellato la mia visione del sud America.  Scendendo in Amazzonia le personalità di queste donne sembrano un po’ appassite dal calore e dalla pioggia quotidiana. Poi risalendo di quota verso il cuore dell’Ecuador si svelano le origini indio. Qua donne e uomini si caricano sulla schiena sacchi grandi quanto loro, in stivali di gomma e vestiti da lavoro, cosicché si ha bisogno di ascoltarne la voce per distinguerli. A Quito abbiamo avuto anche la fortuna di incontrare delle connazionali, che grazie al servizio civile italiano svolgono qui progetti sociali, pedagogici e sanitari. Lavoravano con un’allegria che ha ricaricato anche i nostri cuori, viaggiatori testimoni delle meraviglie della natura e dell’umanitá. Poi rotolando verso sud, le donne spuntavano a colpi di machete da erbe più alte di loro, dai campi coltivati o dai mercati, sempre in gonne nere maglioni colorati e cappelli. Abbiamo contrattato il prezzo di una camera con bambine di dieci anni, lasciate a  badare gli alberghetti dai genitori. Loro future capofamiglia in un continente machista, con uomini che scappano invece di affrontare gli ostacoli, che non si fanno problemi a cambiare consorte, lasciando al caso i figli per correre tra le braccia o le gambe di un’altra. Poi ci sarà il Perù e chissà chi conosceremo, ma più pedalo e mi arricchisco, più mi convinco che questo mondo, minacciato e maltrattato dagli uomini, possa migliorare passando nelle mani delle donne.

Traveling as an Italian
di Chris Foley

DSCF0260I first met Giovanni by chance in South Korea, where I spent a few weeks cycling with him and Marco. That was my introduction to traveling with Italians. Now I’m in the immersion course on this trip from Medellin to Lima, traveling with four Italians and becoming the fifth. Everywhere we go, people ask us where we’re from, and we often just respond “somos italianos”. In this way, I’ve been traveling as the undercover American. With that comes some responsibility to act more Italian. So how do you act more Italian? I can only share what I’ve observed from my compatriots here. Be open about everything. Nothing is banned from discussion, even when the shy American side of me wishes it was. As we go along, we stay in close quarters, and it quickly becomes clear that they’re more open about nudity than Americans are. In every sense, Italians keep nothing hidden. The Italian way is also to be friendly with strangers. In every town we pass through, we get smiles. This is partly because of how funny and crazy we look on our bikes, but also because of the friendly Italian aura that surrounds us. It rubs off on me and makes me act friendlier.  Take food very seriously. There is a big focus on food on this trip. Giovanni has confessed to me that he feels very uncomfortable riding a day without an ample supply of bread packed on the bikes. Without pasta, camping is out of the question. Then there are the strict rules of Italian food. I’ve learned that certain toppings are never allowed on pizza, not even the American favorite, barbecue chicken. We are all lovers of food, and it motivates us to keep going to the next place. In all, it’s been a trip with few problems and many happy moments. We spend our time off the bikes cooking, reading, writing, telling stories, joking around. Things get a little smelly and dirty at times; that’s just the nature of traveling on a bike. I’m glad to be part of this team and see South America through this Italian lens.

Velox scatenati, il personale della Provincia non basta per spedire tutte le multe

Piazza Caduti ha un organico di 218 dipendenti ma ha affidato l’incarico delle notifiche dei verbali a una società esterna per 100mila euro all’anno. Nel 2016 le macchinette hanno fruttato 5,7 milioni

IMG 0755Gli autovelox fissi sulle strade provinciali continuano senza pietà a stangare gli automobilisti con il piede pesante e le multe da spedire sono talmente tante che la Provincia non è in grado di farlo con il personale già in servizio e ha deciso di affidare la gestione delle notifiche a una società esterna di Padova con uno costo annuo di 100mila euro. Lo rende noto Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale della lista Civici, che critica la scelta di Piazza Caduti: «La Provincia di Ravenna ha un organico di 218 dipendenti e ha solo funzioni riguardanti la manutenzione della rete stradale e degli immobili scolastici delle scuole superiori. Sarebbe più appropriata, oltre che più economica, una gestione interna all’ente valorizzando il proprio personale per il servizio di notifica e successiva verifica di riscossione».

Nel 2016 l’ammontare delle multe da autovelox è stato 5,7 milioni di euro. «In sostanza – continua Spadoni – il corpo di polizia provinciale gestisce le notifiche dei verbali riguardanti le sanzioni amministrative al Codice della strada ma, tenuto conto dell’elevato incremento delle multe accertate dalle postazioni di rilevazione della velocità, emerge un notevole carico di atti da notificare. Servizio continuato che non può essere interrotto e che lo stesso Corpo di polizia provinciale non è in grado di assolvere in modo autonomo per lo spropositato numero di verbali».

Il consigliere provinciale è convinto che quei 100mila euro potrebbero essere risparmiati e suggerisce anche una valutazione di quanto incidano per la Provincia i crediti di dubbia esigibilità per ricorsi e mancati pagamenti delle stesse sanzioni amministrative.

Aggiudicato il bando Hera per la pulizia della spiaggia a Ravenna e Cervia

Le imprese Comer di Bellaria e Globo Trasporti di Santarcangelo si sono aggiudicate la gara di Hera per la gestione della pulizia dell’arenile ravennate e cervese. L’aggiudicazione è avvenuta il 15 maggio e nelle tre giornate successive sono state testate le attrezzature sul campo e, visto l’esito dei test, si è proceduto all’assegnazione definitiva della gara alle due società già operative nello stesso settore. A partire da oggi, 19 maggio, è stato avviato il servizio con i nuovi fornitori.

«Se dovesse verificarsi qualche disguido nei primi giorni di attività – si legge in un comunicato diffuso dalla multiutility –, Hera si scusa sin d’ora e si impegna a garantire il più rapido passaggio a regime del servizio. In questo senso è attivo anche un contatto continuo con i gestori dei bagni interessati».

Progetto Pir-Edison da 70 milioni di euro per un deposito di Gnl al porto

Impianto con capacità di stoccaggio da 10mila mc di gas naturale liquefatto in un’area di 23mila mq sulla banchina accanto alla centrale elettrica Teodora. Potrebbe essere operativo nel 2020, uno dei primi in Italia. Piace al presidente di Ap

Gnl
Un rendering del deposito per stoccaggio e distribuzione di Gnl al porto di Ravenna (foto da Ship2shore.it)

Sulle banchine del porto di Ravenna potrebbe sorgere un deposito per ricezione e distribuzione di gas naturale liquefatto (Gnl), un prodotto che si ottiene sottoponendo il gas naturale a fasi di raffreddamento e condensazione, dopo trattamenti di depurazione e disidratazione, per raggiungere la forma liquida a una temperatura di circa -160 gradi centigradi. La società Pir del gruppo Ottolenghi, già presente nel petrolchimico ravennate, ha presentato un progetto in collaborazione con la francese Edison: investimento da 70 milioni di euro per il quale è stato avviato l’iter autorizzativo al ministero e alla Regione. L’area individuata per il deposito è un lotto di circa 23mila mq affacciato sul Candiano tra la Bunge e la centrale termoelettrica Teodora. Potrebbe entrare in funzione nel 2020.

A spendere parole di apprezzamento per questo progetto è stato il presidente dell’Autorità portuale, Daniele Rossi, alla riunione del Propeller Club ieri sera, 18 maggio: «So che i promotori sono soggetti seri, per questo ci metto la faccia e mi auguro che si arrivi alla realizzazione». Il dirigente di via Antico Squero ne fa più che altro una questione strategica per il porto ravennate: «La presenza di un impianto di quel tipo metterebbe Ravenna tra i core port italiani, sarebbe l’unico nell’alto Adriatico e uno dei pochi sulle coste italiane (al momento ci sono altri quattro-cinque progetti in Italia, nessuno ancora realizzato, ndr) con una grande importanza in vista del 2021 quando entreranno in vigore norme più restrittive sull’alimentazione delle navi che a quel punto potrebbero indirizzarsi verso il Gnl come carburante. Se così fosse potrebbe voler dire che le navi in transito nell’alto Adriatico dovrebbero passare da Ravenna».

Secondo quanto si legge sulle pagine della stampa di settore, il progetto Pir-Edison prevede la realizzazione di un deposito con capacità complessiva di stoccaggio pari a 10mila metri cubi mediante la realizzazione di un unico serbatoio, mentre una seconda fase prevede il raddoppio della capacità. Il Gnl verrà approvvigionato al nuovo deposito mediante navi gasiere di capacità compresa tra 7.500 e 27.500 mc, mentre la distribuzione alle utenze potrà essere effettuata mediante autocisterne (destinate a stazioni di rifornimento stradale) e bettoline (navi di piccola taglia) con cui effettuare il rifornimento delle navi. La partecipazione di Edison lascia ipotizzare una sinergia con il rigassificatore offshore di Rovigo di cui proprio Edison è uno degli azionisti.

In canoa, a nuoto, a piedi, in bici: un weekend alla scoperta dei Fiumi Uniti

Il 20-21 maggio la festa dei fiumi di Ravenna – Ronco e Montone – uniti e allontanati dalle mura della città intorno al 1735 ed oggi di nuovo inglobati in un tessuto urbano di cui costituiscono la periferia sud

Da Chiusa San MArcook  Giunge al terzo anno “La discesa dei Fiumi Uniti”: nel weekend del 20-21 maggio i due corsi d’acqua faranno da cornice a una serie di iniziative e appuntamenti incentrati proprio sul significato rappresentato dai fiumi per il territorio ravennate. Al centro delle manifestazioni una discesa in canoa, sup e – per la prima volta – dragon boat, per mostrare al crescente pubblico degli appassionati di sport in natura un punto di vista tutto nuovo, la vita del fiume dall’acqua. “La discesa dei Fiumi Uniti” vuole essere la festa dei fiumi di Ravenna – Ronco e Montone – uniti e allontanati dalle mura della città intorno al 1735 ed oggi di nuovo inglobati in un tessuto urbano di cui costituiscono la periferia sud, ma soprattutto un parco spontaneo per chiunque voglia uscire dal cemento ed entrare nel verde della natura. Un corridoio ecologico a due passi dal centro che collega una delle più importanti città d’arte ad un territorio ricco di emergenze naturalistiche come l’Antica Pineta di Classe, la Pineta Ramazzotti e la riserva naturale della Foce del Bevano. Cuore pulsante dell’evento, nella logica dell’alternanza, torna ad essere Lido di Dante una località sempre più rivolta al turismo naturalistico e sportivo. Per le ultime iscrizioni in canoa contattare Uisp Ravenna: 0544-219724. Tutti gli altri eventi sono prenotabili sul sito www.trailromagna.eu.

Nel denso programma che vede il clou domenica 21 nelle tre partenze dai luoghi simbolo del fiume, Chiusa San Marco (ore 9), Ponte Nuovo (ore 10) e Chiusa Rasponi (canoa family, ore 11), spiccano due novità. La collaborazione con Ravenna Festival a cui si deve il finale musicale, prima tra i capanni, poi nel palco di Lido di Dante, che vedrà protagonisti il duo Primo Montanari, fisarmonica e Michele Carnevali, ocarina in momenti dedicati alle sonorità romagnole. Cultura anche nelle pedalate tematiche guidate da Pietro Barberini che mostreranno e racconteranno i luoghi legati al Sommo Poeta, il 20 maggio alle 15.30 con Dante in Bicicletta (dalla Tomba alla casa di Francesca da Rimini, dalla Nostra Donna in sul Lito Adriano alla Pineta del Purgatorio fino alla così detta quercia di Dante) e la storia della bonifica con In bici tra terra e acque (tra scariolanti, mostre, canali, chiuse e idrovore) in programma il 21 con partenza alle 9.30 dallo Chalet dei Giardini Pubblici. In armonia tra uomo e ambiente si muove anche il sound walking condotto dal land artist Luigi Berardi che partirà alle ore 9.30 di sabato 20 dalla piazzetta di Lido di Dante. Un’occasione per imparare a sentire i dettagli del paesaggio sonoro nel quale ci muoviamo, educando l’orecchio alla qualificazione di sonorità alle quali non facciamo più attenzione.

Madrina e starter d’eccezione per il terzo anno la pluricampionessa Josefa Idem, l’atleta femminile con più Giochi olimpici disputati, senatrice impegnata per una nuova cultura dello sport inteso come elemento imprescindibile per la salute. Sulla scia del suo kayak remeranno il vicesindaco Eugenio Fusignani e l’assessore allo sport Roberto Fagnani in equipaggio con l’assessora Federica Del Conte, presenti in una starting list che sfiora le 200 presenze.

Dopo il fiume e la foce sarà protagonista anche il mare con una delle attività più antiche, la pesca, reinterpretata in maniera ‘esotica’, il Surf-casting. Domenica 21 dalle 8 alle 10 nella spiaggia libera di Lido di Dante, una dimostrazione di gara di pesca dalla spiaggia (‘lancio sull’onda’), un tipo di pesca molto ‘naturale’ che sfrutta l’andamento delle maree, le quali possono produrre, nel loro alternarsi, significative turbolenze sottomarine nei pressi della costa creando una zona ricca di cibo che attira pesci grandi e piccoli. La foce sarà attraversata anche dagli impavidi nuotatori della Libertas Nuoto che partiranno dal Cala Celeste domenica alle ore 11 per raggiungere l’arrivo che per tutti sarà la passerella affianco al Dante’s Beach. Un modo per mantenere il link con la sede biennale di Lido Adriano.

Alle 10 della domenica, sempre da Lido di Dante partirà “Passeggiando assaggiando” un percorso gastronomico di 8 km tra argini e capanni per apprezzare il cibo della tradizione.  I capanni e la loro vita saranno la meta del pranzo e della cena di sabato 20 quando ospiteranno l’iniziativa organizzata da Co.FU.Se denominata “Capanni aperti”. Un’oasi dove il tempo si è fermato tra padelloni, fiume e braceri; un momento da dedicarsi per ritrovare antiche tradizioni e sapori tornando, per qualche ora, ai ritmi della nostra terra.

Si Scende A San MArco OkL’evento Fiumi Uniti è il progetto pilota di un processo di compartecipazione avviato con l’ufficio ambiente del Comune di Ravenna per la trasformazione dell’alveo e degli argini del fiume in zona protetta. La sua realizzazione si deve all’operosità di numerosissimi volontari, alla collaborazione delle associazioni del territorio e al sostegno del Consorzio di Bonifica della Romagna, Arco Lavori, SVA Plus, Romagna Acque, Elios Digital Print, Romagna, Fricandò, Arco, Nuova Francesconi con il contributo di Centrale del Latte di Cesena, Down Town, Esp, Rosetti frutta e verdura, Natura Nuova e la collaborazione di Dante’s Beach, Lidò e Livingstone Café. L’evento è ideato da Trail Romagna e Canoa Uisp Ravenna in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Ravenna e Multicentro CEAS (Centro Educazione alla Sostenibilità), che vede la collaborazione di un crescente gruppo di promotori che quest’anno comprendono i Comitati Cittadini di Lido di Dante, Porto Fuori, Lido Adriano e Ponte Nuovo, Co.FU.Se, Aquae Sport Center, Associazione Pesca Sportiva, Un mare di Mosaico, Persone in Movimento, Fondazione Cetacea, Canottieri Ravenna e Romagna 360.

Una Ferrari della Mille Miglia si schianta contro una 500: mamma e figlio feriti

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La Ferrari coinvolta nell’incidente della Mille Miglia (foto dal sito Giornaledibrescia.it)

Una Ferrari nera partecipante alla Mille Miglia si è schiantata stamattina, 19 maggio, contro una Fiat 500 a Ravenna sulla statale Adriatica all’altezza della frazione di Camerlona: la donna al volante dell’utilitaria è in gravi condizioni mentre il figlio a bordo con lei e la coppia di stranieri sulla supercar hanno riportato ferite più lievi. L’incidente è avvenuto durante la tappa Padova-Roma: la 500 stava svoltando in un’area di servizio quando è stata colpita dalla Ferrari.

La Juniores del Ravenna sbanca Trieste e vede gli ottavi di finale più vicini

Calcio giovanile / I baby giallorossi cominciano alla grande la seconda fase dei playoff, imponendosi 4-2 in casa della Triestina. Mercoledì prossimo match casalingo con la Virtus Vecomp

Triestina-Ravenna 2-4
TRIESTINA: Puiu, Brandmayr (35′ st Loschiavo), Zenuni, Erman, Colavecchio, Caramelli, Cossovel (12′ st Petagna), Berivoescu, Cociani, Mulè, Crevatin (38′ pt Abdurahmanovic). A disp.: Luglio, Simic, Cirlariu, Fuligno. All.: Lotti.
RAVENNA: Maddalena, Mingozzi, Cappello, Finchi, Centonze, Ferri, Mariani, Costantini, Montemaggi (47′ st De Simmeo), Caon (10′ st Guri), Guerrieri. A disp.: Lelli, David. All.: Ottaviani.
ARBITRO: Bianchi di Prato.
RETI: 4′ pt Cociani, 13′ pt Guerrieri, 26′ pt Montemaggi, 36′ pt Crevatin, 33′ st Montemaggi, 45′ st Centonze.
NOTE: amm. Erman, Colavecchio, Centonze.

Montemaggi
Una doppietta a Trieste per il giallorosso Marco Montemaggi

La Juniores del Ravenna ha deciso di imitare la prima squadra. Come i colleghi più grandi, Costantini e compagni hanno iniziato con un successo fuori casa il gironcino a tre che qualifica per gli ottavi di finale dei playoff per il titolo nazionale di categoria. Sotto i colpi degli scatenati giallorossi, autori di un’altra prestazione di grande intensità e sostanza, ma anche di sofferenza, è stata la Triestina, quarta in stagione regolare nel girone C, battuta a domicilio per 4-2, al termine di un match ricco di capovolgimenti di fronte.

Subito sotto per effetto del gol di Cociani, che al 4’, servito di giustezza da Caramelli, trafigge Maddalena con un morbido pallonetto, la truppa di Ottaviani si è prontamente riorganizzata, trovando il pareggio al 13’ con Guerrieri, che finalizza un’azione personale con un tiro nell’angolino che non dà scampo a Puiu, e il vantaggio al 26’ con Montemaggi che devia in rete una punizione di Cappello. Maddalena sventa alla grande due insidiose iniziative dei padroni di casa ma nulla può al 36’ sulla conclusione del caparbio Crevatin, che firma il 2-2 e poi esce per infortunio. La prima frazione si chiude con un’altra occasione per il Ravenna che coglie il palo con Caon su servizio dalla sinistra di Ferri grazie anche ad una deviazione di Mulè. La ripresa vede gli alabardati prendere decisamente l’iniziativa e Maddalena si supera sulle conclusioni ravvicinate di Cociani e Petagna. E quando la Triestina allenta un attimo la presa, il Ravenna, sornione e cinico, colpisce: Montemaggi beffa Puiu in uscita con un pallonetto e Centonze nel finale mette in ghiaccio il risultato sfruttando una triangolazione con Mariani e beffando l’estremo difensore di casa con un altro preciso pallonetto.

La Juniores giallorossa porta a casa così un importante successo, il terzo in altrettante partite di questi playoff, e ora attende l’esito della sfida di sabato tra Virtus Vecomp Verona e Triestina in attesa di scendere in campo mercoledì prossimo, 24 maggio, alle ore 16, contro la squadra scaligera, seconda classificata nel girone D e a sua volta vincitrice della prima fase dei playoff. In palio c’è l’incredibile qualificazione agli ottavi di finale.

Le dichiarazioni del dopogara del tecnico Marcello Ottaviani e del responsabile Fulvio Laghi: «E’ stata una bellissima partita e un plauso sincero va a tutti i ragazzi perché, nonostante si siano presentati a Trieste a ranghi rimaneggiati, hanno dimostrato una volta di più il loro valore contro una compagine di tutto rispetto, costruita per palcoscenici molto elevati. Anche in questa circostanza sono emersi il carattere e la forza di volontà della squadra, brava a ribaltare lo svantaggio iniziale e a restare in partita fino alla fine».

OraSì, serve un’altra prova da leone contro la Tezenis per chiudere subito la serie

Basket Serie A2 playoff / Dopo i due successi di Faenza, i giallorossi stasera sono di scena a Verona, dove si sposta la serie dei quarti di finale con Gara3. In caso di vittoria Raschi e compagni approdano in semifinale. Coach Martino: «Dobbiamo provare a creare i presupposti per mettere in difficoltà gli avversari»

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Il tecnico giallorosso Antimo Martino sul parquet del PalaCattani

A Verona per chiudere subito la serie e approdare alle semifinali. Questo è l’obiettivo, solo qualche settimana fa insperato, dell’OraSì nella Gara3 dei quarti playoff di Serie A2. Il compito è difficile, ma nulla è impossibile per i ravennati, che questa sera all’Agsm Forum (inizio ore 20.45, arbitri Borgo di Dueville, Beneduce di Caserta e Ferretti di Nereto) fanno visita a una ferita ma sempre pericolossisima Tezenis. Raschi e compagni si presentano forti di due vittorie in altrettante partite, entrambe casalinghe, e con un’altra affermazione raggiungerebbero la qualificazione al turno successivo. «Il 2-0 con cui andiamo a Verona è un risultato prestigioso – inizia il coach Antimo Martino – frutto solo del lavoro di un gruppo che continua a stupire giocando una pallacanestro di squadra e compattandosi in una maniera incredibile nelle difficoltà, proseguendo a vincere nonostante in cinque delle sei partite playoff abbia giocato senza il proprio uomo più importante. Questo vantaggio però non sposta gli equilibri all’interno della serie: continuo infatti a considerare importante il valore assoluto dei nostri avversari, che hanno già dato prova in precedenza di poter ribaltare il risultato partendo in svantaggio di due successi».

In particolare la seconda vittoria ha confermato ancora una volta il grande carattere dei giallorossi, protagonisti di una grande rimonta nel terzo quarto e freddi e cinici nell’infuocato finale del match. Di fronte a sé, però, si troveranno un avversario intenzionato ad allungare la serie. «Verona in casa negli ultimi mesi ha dimostrato di essere molto consistente e non dimentichiamo che con l’arrivo di Dalmonte fra le mura amiche ha perso una sola volta. Consci delle difficoltà che ci saranno, il nostro obiettivo resta sempre lo stesso, ovvero di giocare con umiltà e spirito di sacrificio, portando avanti le nostre idee e giocando la nostra pallacanestro. Dovremo quindi fare in modo all’interno di Gara3 di creare i presupposti giusti per provare a mettere in difficoltà Verona e, anche se sappiamo che non sarà facile – termina Martino – vogliamo affrontare questa sfida con serenità e tanto coraggio». In caso di sconfitta Gara4 è in programma domenica, sempre a Verona (inizio ore 18), mentre l’eventuale “bella” è in calendario mercoledì 24 maggio a Faenza (inizio ore 20.30). Nell’altro quarto di finale Virtus Bologna e Roseto sono sull’1-1 e stasera è prevista Gara3 in terra d’Abruzzo (ore 20.30).

Fondali porto, Rossi (Ap) aggiorna i tempi: profondità a 12,5 non prima del 2020

Le parole del presidente dell’Autorità portuale di fronte alla platea del Propeller Club: previsione «da ottimista» di iniziare a scavare a febbraio 2019, in quel caso completamento dei lavori su tutto il canale nel 2024

Per vedere i primi fondali da 12,5 metri al porto di Ravenna bisognerà aspettare almeno fino al 2020 e sarà solo il tratto più vicino all’imboccatura, serviranno poi un altro paio di anni di lavori per raggiungere la stessa profondità anche nel resto del canale. Il tutto ammesso che si riesca a partire con i dragaggi non più tardi dei primi mesi del 2019. È la previsione fatta da Daniele Rossi, presidente dell’Autorità di sistema portuale, di fronte alla platea del Propeller Club, l’associazione che riunisce gran parte dei principali protagonisti dell’attività portuale. Il dirigente di via Antico Squero è intervenuto a una delle consuete serate conviviali andata in scena ieri, 18 maggio, al ristorante La Campaza.

Rossi ha riassunto un cronoprogramma farcito di ottimismo per sua stessa ammissione: «Sono ottimista di natura ma in questo caso è necessario esserlo per non farsi scoraggiare di fronte alle difficoltà che incontrerà un progetto di questa portata: rimuovere 4 milioni di metri cubi di fanghi è qualcosa che non ha mai fatto nessun porto in Italia. Dovremo fare i conti con molte sfide e con i tempi della burocrazia ma sono convinto che restando uniti e facendo fronte comune ci siano le possibilità per riuscirci».

La road map dei tempi, tracciata dal presidente, è questa: chiudere la fase istruttoria per dicembre 2017, entro agosto 2018 per assegnare l’appalto, individuare il general contractor e cominciare i lavori a febbraio 2019. In quel caso nel 2020 si avrebbero i primi fondali utilizzabili a 12,5 e entro il 2024 la fine dei lavori comprese le opere conclusive per le banchine. Lo scorso gennaio, in una intervista rilasciata al nostro settimanale, Rossi si augurava di riuscire nell’impresa di cominciare a scavare nell’estate 2018.

La tempistica è strettissima. Lo stesso Rossi riconosce che ipotizzare sei mesi per assegnare un appalto di queste dimensioni (in totale tra espropri e lavori si parla di un’opera da oltre 200 milioni di euro) è un azzardo dettato «dall’ottimismo ma anche dalla conoscenza di quanto possono essere veloci certe pratiche nel mondo privato e questo deve essere il nostro riferimento». Non sarà facile mantenere le previsioni, in alcuni casi per responsabilità esterne agli uffici di via Antico Squero. Una curiosità che rende l’idea di quante variabili siano in campo: «Mentre stavamo ipotizzando i tempi ci siamo resi conto che dovremo mettere in conto anche una sospensione dei lavori di almeno un mese in corrispondenza del periodo di fecondazione di un particolare mitile presente nel porto…».

In questo momento ci sono 36 diversi studi di ingegneria al lavoro per limare i dettagli necessari per rispettare la prima scadenza nell’iter: entro il 31 luglio prossimo il ministero vuole il progetto definitivo «ma confido – ha detto Rossi – che si possa avere anche agosto per completare il passaggio». Il quadro del progetto è ormai chiaro, Rossi l’ha ribadito. Si arriverà a 12,5 metri su tutta l’asta del Candiano in modo da dover scavare non più di 4 milioni di mc, quantità massima per cui al momento si è in grado di trovare una collocazione: «Due milioni andranno a mare al largo e due milioni verranno sistemati su aree a terra già individuate: sono spazi destinati a piattaforme logistiche per il futuro del marketing del porto e confidiamo che si riescano a chiudere negoziazioni private evitando l’imbarazzo degli espropri». L’ipotesi 14,5 metri verrà valutata solo in una fase finale quando si potrà contare sulla funzionalità di un impianto di trattamento dei sedimenti capace quindi di rendere più agevole la gestione di altri due milioni di mc.

 

Tanti ex campioni di calcio in campo al “Benelli” per tirare le orecchie a Tacconi

Calcio & beneficenza / Stasera nello stadio ravennate (ore 20) è in programma una partita benefica con numerose vecchie glorie in occasione del sessantesimo compleanno dell’ex portiere di Juventus e nazionale azzurra

A destra Stefano Tacconi, assieme a Lapo Elkann

Questa sera (fischio d’inizio alle ore 20), sull’erba dello stadio “Bruno Benelli” di Ravenna, per l’evento benefico “Buon compleanno Stefano”, scenderanno in campo le rappresentative dei “Tacconi & Friends” (gli amici dell’ex numero uno di Juventus e Italia) e del Club Italia Master, che riunisce gli ex calciatori che, almeno una volta in carriera, hanno vestito la maglia della nazionale italiana. Il pretesto della rimpatriata bianconera è il 60° compleanno di Stefano Tacconi, storico portiere della Juventus e della nazionale azzurra, unico estremo difensore al mondo capace di vincere, tra gli anni ’80 e ’90, tutte le tre competizioni europee: Coppa Uefa, Coppa delle Coppe e Coppa dei Campioni. 

Oltre al portiere, la rappresentativa “Tacconi & Friends” presenterà in squadra tutti ex bianconeri come il numero 1 Chimenti, i difensori Dario Bonetti, Iuliano e Torricelli, i centrocampisti ivano Bonetti, Bonini e Marocchi e gli attaccanti Amoruso, Briaschi, Padovano e Schillaci. Dal canto suo il Club Italia Master può contare su elementi come i portieri Antonioli e Ballotta, i difensori Carrozzieri, Centofanti (tra l’altro anche ex giallorosso), Ferri, Mannini e Vierchowod, i centrocampisti Barone, Berti, Bianchi e Carbone e gli attaccanti Agostini, Negri e Rizzitelli. Costo dei biglietti: tribuna e parterre 15 euro, curve 10 euro, ragazzi dai 12 ai 18 anni 5 euro, Under 12 1 euro).

L’evento, organizzato dall’Ale Piva Production di Milano Marittima con il patrocinio dei comuni di Cervia e Ravenna, oltre a rappresentare un formidabile momento di “amarcord”, avrà una finalità benefica: parte dell’incasso, infatti, sarà devoluto a favore dei terremotati dei comuni di Amatrice, Norcia, Montegallo e Arquata del Tronto che saranno rappresentati, sugli spalti, dai rispettivi sindaci. Per questo nei giorni scorsi si sono levati gli appelli dei sindaci del ravennate, speranzosi di vedere un “Benelli” esaurito in ogni ordine di posto.

Al termine della partita, tutti i calciatori si ritroveranno per una cena di gala al “Pepita” di Milano Marittima, ospiti di Ettore Cabrini. Il taglio della torta per i 60 anni di Tacconi, invece, è in programma al Pineta Disco. Il sabato successivo il pranzo è fissato al Papeete Beach, mentre in serata “apericena” conclusivo al Caino offerto da Federica Mazzavillani. 

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