lunedì
21 Luglio 2025

Chiara Lagani e la maternità: «Porto in scena l’ultimo dei tabù»

L’autrice e interprete ravennate al Rasi con un lavoro che chiama in causa anche il pubblico

Fanny & Alexander Armunia Foto Di Antonio Ficai 1Chiara Lagani, classe 1974, ravennate, è fondatrice di Fanny & Alexander, autrice e interprete di numerosi spettacoli che hanno sperimentato diversi linguaggi e ottenuto premi e riconoscimenti internazionali.

Nell’ambito di Fèsta, martedì 12 e mercoledì 13 dicembre porterà per la prima volta a Ravenna – teatro Rasi, ore 21 – uno dei suoi più recenti spettacoli: Maternità. Tratta dal romanzo di successo Motherhood di Sheila Heti (tradotto in Italia da Martina Testa e pubblicato da Sellerio), la produzione affronta un tema quanto mai complesso e oggetto recentemente di dibattito e particolare attenzione. Heti infatti in uno scritto dall’impronta fortemente autobiografica affronta il tema del desiderio o del rifiuto di fare figli.

Lagani, perché portare in scena proprio questo tema? E perché farlo adesso? La maternità o la non- maternità è ancora un tabù?

«Ci sono due ordini di ragioni. Il primo è politico e culturale, perché sì, credo sia ancora un tabù, uno dei pochi tabù a essere sopravvissuti in qualsiasi ambiente, anche dove, come in quello artistico-culturale, invece si sono fatti enormi passi avanti rispetto ad altri temi come l’identità sessuale. Intorno alla maternità è faticoso esprimersi, le donne continuano a vergognarsi di qualcosa di cui non dovrebbero vergognarsi. Viene fatta loro pesare un’eventuale infertilità, ma anche l’aspirazione a una carriera nonostante abbiano un figlio. Mi è sembrato un tema, e qui veniamo al secondo ordine di ragioni dietro questo spettacolo, perfetto per una ricerca in ambito artistico: volevo coinvolgere anche il pubblico adulto in uno spettacolo interattivo come era stato Oz per il pubblico dei ragazzi».

In che senso interattivo? Cosa viene chiesto al pubblico?

«Viene chiesto di esprimersi tramite telecomandi distribuiti prima dello spettacolo che offrono una scelta multipla. A volte sono questioni marginali, a volte frontali, si crea una zona di disagio e imbarazzo che va abbattuto. Questo tema mi sembrava ideale per esporre una sensibilità collettiva».

Per farlo è partita da un libro, non da un testo suo. Come ci ha lavorato? Le parole sono quelle della traduttrice Martina Testa?

«Sì, ho scelto di utilizzare il testo di un’autrice che ha fatto molto discutere. L’abbiamo contattata e ha approvato la nostra idea di spettacolo. Il testo è stato tagliato, molto manipolato, ma sì, sono partita dalla versione italiana».

L’autrice ammette di aver scritto una storia autobiografica, lei in qualche modo si è ritrovata in quella vicenda?

«Ci sono sicuramente delle risonanze, anche io non ho figli, anche se partivo da un presupposto opposto, perché io, a differenza, di Sheti, non ho deciso di non avere figli. Ma credo che in ogni caso l’autrice sia riuscita a porre domande, a mettere in crisi chiunque, perché questo è un tema che ci riguarda tutti».

In fondo, se non siamo tutte madri, siamo pur sempre figlie…

«Esatto, tutti e tutte noi abbiamo a che fare con il tema della maternità e mai come con questo spettacolo mi era capitato, nelle poche repliche fatte finora, che le persone mi aspettassero per raccontarmi le loro esperienze dicendomi “questo non l’ho mai detto a nessuno”».

In realtà ultimamente l’argomento sulla sacrosanta legittima scelta delle donne di non aver figli è stato molto dibattuto e ci sono state molte voci importanti a questo proposito. L’anagrafe ci dice che sempre meno donne fanno figli. Per chi crede possa essere più disturbante?

«Penso che nessuno possa avere certezze monocolori su questo argomento. Di primo acchito mi sembra respingente l’eccessiva sicurezza nell’affermare l’una o l’altra cosa, è un tema talmente complesso e inevitabilmente conflittuale che non credo possa essere trattato in modo troppo assertivo. Dovremmo tutte e tutti essere molto indulgenti. Questo tema merita indulgenza».

Nel dibattito odierno spesso si pensa alla maternità e non-maternità come una questione di libera scelta della donna come individuo. Eppure fare o non fare figli non è una questione anche politica, che riguarda la collettività sotto molti punti di vista?

«Certo, lo spettacolo nasce anche dal bisogno che sento di dover tenere alta la guardia su questo tema. Il problema vero è che soprattutto la sinistra non se ne è mai occupata. Per quante donne in realtà non si tratta di una scelta fino in fondo? Quante alla fine non fanno figli perché non possono permetterselo prima di una certa età, quando magari la biologia non te lo permette più? E la destra invece cerca di riportare la condizione della donna alla madre che rinuncia alla carriera, disposta a sacrificare la propria vita pubblica per quella privata. Infine, va detto che in generale, non tutto nella vita è scelta, a volte le cose accadono o non accadono e basta. Dobbiamo imparare a parlarne. Per questo, in occasione dello spettacolo, ho organizzato anche un incontro in Classense, il 13 novembre (ore 17.30), con Nadia Terranova e Simona Vinci, due scrittrici con cui mettere in comune esperienze».

Calcio, i conti del Ravenna Fc: 182mila euro di perdite dopo 4 bilanci in rosso

L’analisi degli ultimi quattro bilanci del Ravenna Fc. Capitale sociale azzerato per una parziale copertura. Utilizzata una deroga Covid per rinviare il costo degli ammortamenti che avrebbe aumentato il passivo di altri 323mila euro. E ancora non è stato inserito il debito da quasi mezzo milione di euro per dieci anni di bollette non pagate

INFOGRAFICAChiusura in rosso per quattro stagioni consecutive, perdita totale arrivata a 182mila euro, scadenze Iva non rispettate in passato per cui è in corso un graduale ravvedimento, uso delle deroghe Covid ancora in vigore per sospendere gli ammortamenti che altrimenti avrebbero aggiunto altri 323mila euro alla perdita portandola oltre 500mila euro. È una sintesi sommaria dei bilanci della società di calcio Ravenna Fc negli ultimi quattro esercizi, dall’1 luglio 2019 al 30 giugno 2023 (due campionati tra i professionisti di serie C e due tra i dilettanti di serie D). Ma una fotografia più reale dei conti del club deve considerare anche un debito di altri 500mila euro per dieci anni di bollette non pagate che ancora non compare in alcun bilancio perché emerso solo nelle recenti settimane.

Contributi pubblici e trattative per la cessione
I bilanci e le visure societarie sono documenti accessibili pubblicamente a pagamento alla Camera di Commercio. Quelli del Ravenna Fc li abbiamo scaricati e sfogliati, con la preziosa collaborazione di un commercialista, per far parlare i numeri. La società giallorossa (la gestione attuale è nata nel 2012 in seguito a un fallimento) è il punto più alto del calcio provinciale con un settore giovanile di qualche centinaio di tesserati. Si tratta di una realtà che beneficia anche di contributi pubblici: l’attuale gestione, nata dopo il fallimento del 2012, ha ricevuto dal Comune di Ravenna un totale di circa 900mila euro per la gestione dello stadio. E ora al centra di una trattativa che cambierà la proprietà: da luglio diventerà del nipote di Raul Gardini.

Foto Di Filippo Venturi
Foto di Filippo Venturi

2022-2023
Il 20 novembre scorso l’assemblea dei soci del Ravenna Fc (114 i soggetti titolari di quote) si è riunita a Imola nello studio del notaio Federico Tassinari e ha approvato il bilancio chiuso al 30 giugno 2023 (l’esercizio delle società sportive va dall’1 luglio al 30 giugno e non ricalca l’anno solare). La perdita dell’esercizio 2022-2023 (serie D) è stata di 28mila euro (a sommarsi ad altri 153mila accumulati nei tre esercizi precedenti). I ricavi totali sono stati 1,191 milioni di euro: le voci più consistenti sono 745mila euro di proventi pubblicitari e sponsor, 122mila euro di concessioni, 70mila euro dal botteghino per le partite, 62mila euro di premi per valorizzazione di calciatori e 52mila euro per cessioni di giocatori. Il totale dei costi è stato 1,198 milioni. Nella nota integrativa al bilancio vengono dettagliate esplicitamente solo alcune voci e sono quelle più consistenti: 40mila euro di indumenti e 43mila di vitto e alloggio per la prima squadra, 65mila euro per il settore giovanile tra indumenti e gestione. Il presidente della società Alessandro Brunelli, alla nostra domanda, ha risposto che gli stipendi dei calciatori valgono circa il 60 percento del totale dei costi.

2021-2022
Chiusa sul campo con un secondo posto in classifica in serie D dove il Ravenna era appena retrocesso, l’annata 2021-2022 per i conti giallorossi ha segnato 110mila euro di perdita. I debiti dell’anno sono stati 760mila euro di cui la voce più consistente (450mila) per finanziamenti bancari con un mutuo da 365mila euro aperto nel corso dell’esercizio. La seconda voce è stata 180mila euro verso i fornitori che potrebbero essere voci del passato visto che i debiti maturati nel corso dell’esercizio sono stati 390mila euro e risultano pagati. I ricavi della stagione 2021-2022 sono stati 940mila euro di cui 500mila da pubblicità, centomila dal contributo annuale del Comune per la compartecipazione alle spese di gestione dello stadio, 85mila dalle gare e 60mila da valorizzazione e trasferimenti di giocatori.

2020-2021
Quello che ad oggi è l’ultimo campionato giocato dal Ravenna in serie C cominciò con un rigido protocollo federale per tutti i professionisti per fronteggiare i rischi pandemici: partite senza pubblico, un tampone ogni quattro giorni e un test sierologico ogni quindici per tutto il gruppo squadra (in totale 40 persone, circa novemila euro al mese di spese inattese). Il costo dell’annata arrivò a 1,973 milioni di euro: servirono 100mila euro per vitto e alloggio in campionato e vennero assegnati 180mila euro al settore giovanile. Nei ricavi di quell’anno ci fu un milione di contributi dalla Lega Pro, 200mila euro di valorizzazione e cessione giocatori, 23mila euro per diritti tv. A fine anno la perdita fu di 54mila euro (una parte coperta subito e il resto di 43.789 euro portati al nuovo esercizio) che non comportò la perdita di oltre un terzo del capitale sociale perché il 15 luglio 2021 ci fu un aumento da 71mila a 138mila mediante conversione di riserva da versamenti in conto capitale.

2019-2020
La serie C si fermò in inverno per la pandemia. I giallorossi giocarono la 27esima giornata su 38 il 23 febbraio (ko 1-0 a Trieste) e tornarono in campo a fine giugno per i playout poi persi contro Fano. Il bilancio di quell’anno chiuse in sostanziale pareggio: perdita di 370 euro (utile di 19mila euro l’anno prima nella stessa categoria). Dalla Lega arrivarono 750mila euro, la pubblicità ne fruttò 330mila e 135mila la valorizzazione dei giocatori. «La serietà e la trasparenza gestionale da sempre alla base della società – si legge nella nota integrativa – hanno consentito la riammissione al professionismo». Il presidente Alessandro Brunelli rilasciò una dichiarazione che a maggior ragione rende doverosa la lettura dei conti: «Essere una società trasparente e con i conti a posto ha un valore che in situazioni come queste vale più, se non quanto uno spareggio vinto». L’attenzione alle casse giallorosse è sempre stata un vessillo agitato con orgoglio da Brunelli, commercialista tra i soci fondatori di un importante studio di consulenza.

Foto Di Filippo Venturi
Foto di Filippo Venturi

Sospensione ammortamenti
Un aspetto importante degli ultimi quattro bilanci del Ravenna Fc è il legittimo ricorso, già accennato, a una deroga introdotta ai tempi del Covid e poi prorogata già due volte che consente la sospensione degli ammortamenti. Di fatto si posticipano voci di costo. L’ammortamento infatti è un procedimento utilizzato per spalmare il costo di un bene nei vari esercizi in cui sarà utilizzato, cioè si calcola quanta parte del costo totale del bene è di competenza di ogni anno, facendo una previsione stimata degli anni di utilizzo con una valutazione aziendale. Il Ravenna usufruisce di questa deroga per il terzo bilancio di fila (al momento il legislatore non ha disposto altre proroghe). In quello chiuso lo scorso giugno la quota che sarebbe stata imputata a bilancio sarebbe stata 125.776 euro, al 30 giugno 2022 sarebbe stata 113.855 euro e l’anno precedente sarebbe stata 83.727 euro. In totale 323mila euro che avrebbero gravato sulla perdita. Ma anche corretto dire che senza Covid forse i bilanci avrebbero avuto performance migliori. Se non arriveranno ulteriori proroghe, al bilancio del 30 giugno 2024 bisognerà inserire gli 84mila euro sospesi dal 2021.

Bilanci “malati” di Covid
L’altra questione importante per dare il giusto peso ai numeri dei bilanci è che le quattro stagioni in esame cominciano appena sei mesi prima dell’esplosione della pandemia. Insomma è la fotografia del calcio pandemico. Quindi aumenti di spese sanitarie (ad esempio il ricorso massiccio ai tamponi nel 2020) e riduzioni di incassi (partite a porte chiuse). Un dato è significativo: le spese sanitarie della stagione 2019-2020 sono state 52mila euro, nell’ultima stagione sono state un decimo.

Foto Di Filippo Venturi
Foto di Filippo Venturi

Dov’è il debito delle bollette?
Nell’ultimo bilancio non è stato messo a costo il debito verso il Comune di Ravenna per 460mila euro per bollette non pagate. La circostanza non è menzionata nemmeno nella nota integrativa tra i fatti di rilievo sopraggiunti dopo la chiusura del bilancio. «Non è inserito nel rispetto del principio di competenza», ha risposto il presidente Brunelli.

La pubblicità rende di più in D
Il confronto della voce di entrata da proventi pubblicitari e sponsorizzazioni nei quattro bilanci sfogliati mette in mostra una curiosità: il valore dell’ultima stagione, 745mila euro, è il più alto degli ultimi quattro campionati. In generale c’è stato un crescendo continuo nonostante la retrocessione dalla C alla D: 380mila euro nel 2019-2020 (C), 485mila nel 2020-2021 (C), 515mila nel 2021-2022 (D). «Non conta tanto la categoria – ha chiarito ancora Brunelli –: tutti coloro che hanno accompagnato il nostro percorso lo hanno fatto con spirito di solidarietà».

Mancati pagamenti Iva
Dai documenti risultano scadenze Iva non pagate nelle annualità 2017, 2019 e 2020 per un totale di circa 50mila euro. Di cui ventimila sono stati pagati nel corso della stagione 2021-2022 insieme ai 17mila euro di imposta dell’esercizio. Altri 43mila euro di Iva a novembre 2022 non sono stati versati.

Parziale copertura delle perdite
All’ultima assemblea dei soci il presidente Brunelli ha portato all’attenzione la questione perdite arrivate a 182mila euro. Il capitale sociale di 138mila euro e diecimila euro di riserve sono stati utilizzati per una parziale copertura della perdita che è scesa quindi a 33.600 euro.

Capitale sociale ricostituito
Il capitale sociale è stato quindi ricostituito al minimo di legge (10mila euro) mediante nuovi conferimenti in denaro facoltativi offerti ai soci in proporzione alle quote possedute. Ventisei soci, tra cui lo stesso presidente Brunelli e la direttrice Claudia Zignani, hanno scelto di non partecipare alla sottoscrizione uscendo dalla compagine sociale. I soci assenti all’assemblea potranno esprimere la propria volontà in merito alla sottoscrizione o meno di nuovo capitale entro 30 giorni.

Quelle crepe a Sant’Apollinare Nuovo. La guida turistica: «Non interessa a nessuno?»

Santapollinare Nuovo

Sta facendo discutere, sui social, la segnalazione di una guida turistica sullo stato del muro esterno di uno dei monumenti Unesco di Ravenna.

Si tratta della basilica di Sant’Apollinare Nuovo, in via di Roma. «Sta crollando, ma non interessa a nessuno?», si chiede Cinzia Tittarelli con un post su Facebook sulla propria pagina pubblica da guida turistica, postando la foto dell’esterno dell’abside. «Forse inizieranno a preoccuparsi quando inizieranno i mosaici a staccarsi all’interno?».

Percorsi alternativi e treni cancellati, ritardi e caos dopo l’incidente ferroviario

Attivo un servizio bus tra Faenza e Forlì. Niente regionali tra Ravenna e Rimini. Si consiglia di ripianificare il proprio viaggio

In seguito all’incidente ferroviario di ieri (10 dicembre) – fotogallery qui sopra di Massimo Argnani – Ferrovie dello Stato informa che i treni dell’Alta Velocità sono instradati da Rimini a Faenza sul percorso alternativo via Ravenna, con ritardi superiori a 60 minuti.

Anche i Regionali Veloci Piacenza-Ancona sono deviati via Faenza-Ravenna ed effettuano tutte le fermate fra Ravenna e Rimini.

I Regionali Veloci Bologna-Ravenna-Rimini sono invece cancellati tra Ravenna e Rimini.

A partire dalle 7 è attivo un servizio di bus fra Faenza e Forlì.

«Questa riprogrammazione comporterà modifiche degli orari e l’aumento dei tempi di percorrenza – viene sottolineato in una nota -, in relazione anche al traffico stradale. L’utilizzo dei bus, inoltre, potrebbe comportare
un numero di posti disponibili inferiore rispetto al normale servizio offerto. Si consiglia, pertanto, di valutare la ripianificazione del proprio viaggio».

Il personale di Customer Care di Trenitalia e Trenitalia Tper è presente nelle stazioni per fornire informazioni utili per i viaggiatori.

Le scrittrici Terranova e Vinci parlano di “Maternità” con Lagani (Fanny&Alexander)

Alla Classense in occasione dello spettacolo al Rasi

Simona VinciMercoledì 13 dicembre nella sala Dantesca della biblioteca Classense di Ravenna si terrà l’incontro “A proposito di Maternità”, dialogo tra le scrittrici Nadia Terranova e Simona Vinci e Chiara Lagani della compagnia teatrale Fanny & Alexander.

L’appuntamento, coordinato da Lisa Bentini, è stato pensato assieme alla Classense in occasione della presentazione ravennate di “Maternità”, lo spettacolo con la stessa Lagani che Fanny & Alexander ha tratto dall’omonimo romanzo di Sheila Heti (Sellerio 2019) in cui una donna alla soglia dei quarant’anni si interroga insistentemente sulla possibilità di avere o meno un figlio.

L’incontro è parte della programmazione di “Fèsta 2023”, rassegna a cura di E Production, ed è collegato allo spettacolo “Maternità” di Fanny & Alexander, che sarà in scena il 12 e 13 dicembre alle 21 al teatro Rasi.

Nadia Terranova, è scrittrice, traduttrice, curatrice ed esperta di letteratura per l’infanzia. Tra i suoi romanzi: “Gli anni al contrario” (2015), “Addio fantasmi” (2018), “Trema la notte” (2022). Collabora con varie testate tra cui La Repubblica, Il Foglio, Tuttolibri e Linkiesta; è curatrice di K, la rivista letteraria de Linkiesta.

Simona Vinci, scrittrice e traduttrice, ha scritto tra l’altro: “Dei bambini non si sa niente” (1997), “Come prima delle madri” (2003), “Stanza 411” (2006), “Strada Provinciale Tre” (2007), “Nel bianco” (2008), “La prima verità” (2016), “Parla, mia paura” (2017), “L’altra casa” (2021). Collabora con vari quotidiani nazionali e fa parte della redazione di Incubatoio 16, rivista di letteratura in embrione.

 

 

 

 

 

Scontro tra due treni tra Faenza e Forlì: 17 feriti, circolazione sospesa

L’impatto nelle campagne faentine all’altezza di via Corleto. I vigili del fuoco riferiscono che sono coinvolti un regionale e un Frecciarossa

Scontro tra due treni sulla linea ferroviaria Bologna-Rimini all’altezza della località Cosina, nel comune di Faenza (provincia di Ravenna), nella tarda serata di oggi, 10 dicembre. Secondo le prime informazioni disponibili, ci sono 17 feriti, ma nessuno in gravi condizioni. La regolare circolazione dei treni è interrotta tra Castel Bolognese e Forlì.

L’incidente è avvenuto nei pressi di via Corleto, nelle campagne al confine tra le province di Ravenna e Forlì-Cesena, a 8 km dalla stazione ferroviaria di Faenza. Un messaggio postato dal profilo ufficiale dei vigili del fuoco sul social X parla di un urto tra un Frecciarossa e un treno regionale. Il presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, da Facebook riferisce di un tamponamento al km 56+006.

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e alla polizia ferroviaria, anche il personale del 118 intervenuto con sette automezzi. Visto il massiccio dispiegamento di risorse sul luogo dell’incidente, la centrale operativa di Romagna Soccorso ha potuto contare sulla disponibilità volontaria di altri operatori di riposo tra Forlì, Faenza, Ravenna e Lugo che hanno preso servizio per coprire i colleghi.

Il sindaco di Faenza, Massimo Isola, da Instagram: «Stiamo lavorando a stretto contatto con la Regione Emilia-Romagna e con le forze di protezione civile. Un ringraziamento ai vigili del fuoco e ai soccorsi, prontamente intervenuti».

Qui sotto un video girato dai vigili del fuoco durante le operazioni di ripristino della linea dopo i soccorsi ai passeggeri.

Anche con l’ultima in classifica arriva un altro 0-0 ma il Ravenna è ancora in testa

I giallorossi recuperano tre titolari ma a Certaldo terzo pareggio senza reti di fila. Il Lentigione cade a Prato e ora al secondo posto c’è San Marino a un punto. Paura per Tirelli: in ospedale per accertamenti dopo aver battuto la testa per terra

Il Ravenna Fc torna dalla trasferta a Certaldo in casa dell’ultima in classifica con un pareggio senza reti, nonostante il recupero di tre titolari assenti una settimana fa, ed è il terzo di fila dopo quello a Forlì e quello in casa con il Progresso, ma le inseguitrici inciampano a turno (questa settimana è toccato al Lentigione, ko 2-1 a Prato) e i giallorossi con tre punti nelle ultime tre giornate sono comunque ancora in testa alla classifica del girone D della serie D dopo 15 giornate.

Al secondo posto, a un punto di distanza, ora è tornato il Victor San Marino dopo la vittoria 1-0 a Imola. In 6 punti ben 8 squadre.

Per il Ravenna e i tifosi momenti di apprensione nel finale: l’attaccante Tirelli, dopo un intervento scomposto di Nunziati, cade a terra sbattendo la testa e perdendo i sensi per qualche istante. Fuori dal campo in barella e trasportato all’ospedale di Empoli per accertamenti.

Questa una sintesi della cronaca di Certaldo-Ravenna.

Primo tempo
Il Certaldo sembra trovarsi più a proprio agio sul terreno pesante ed al 13’ ci riprova con una girata di Akammadu, Cordaro controlla. Al 17’ scappa in profondità Sabbatani che viene steso da De Pellegrin che rischia ma riceve solo un giallo. Giallorossi di nuovo in avanti al 31’ con un cross pericoloso di Nappello che viene smanacciato da Fontanelli. Al 32’ di nuovo in area giallorossa Akammadu con un bel controllo e tiro che trova nuovamente attento Cordaro a bloccare la sfera. Meno attento Fontanelli cinque minuti più tardi che, su incursione di Marino, per poco non combina la frittata mancando il controllo e spalancando la porta all’esterno giallorosso, provvidenziale il salvataggio in extremis di un compagno.

Secondo tempo
Passando alla ripresa il Ravenna parte con un piglio più aggressivo e si fa vedere subito con Tirelli al tiro fuori di poco. Al 52’ su corner battuto da Nappello svetta Esposito, ma riesce a parare Fontanelli. La partita continua sulla falsa riga del primo tempo, con il pallone che fatica ad essere giocabile e si continua a battagliare sulle seconde palle. Al 57’ scappa Gozzerini, ma rinviene Magnanini in scivolata ad evitare pericoli per Cordaro. Ultimo sussulto al 39’ con il traversone di Alluci che trova il piattone di Magnanini in proiezione offensiva, ma la conclusione è centrale ed il risultato resta inchiodato sullo 0-0.

Il generale Vannacci presenta il suo libro a Ravenna dove visse fino a 6 anni di età

Il militare ha scritto “Il mondo al contrario” e ne parlerà l’11 dicembre al Salone dei Mosaici

Generale VannacciIl generale dell’esercito Roberto Vannacci è a Ravenna per “Il mondo al contrario”, il suo libro (Edizioni Il Cerchio Rimini) ormai diventato celebre per alcune posizioni espresse che hanno attirato critiche. La presentazione è in programma alle 18.30 dell’11 dicembre al Salone dei Mosaici in piazza Kennedy (ingresso da via IX febbraio).

L’evento organizzato da “Tessere del 900”, associazione culturale che da cinque anni promuove incontri ed eventi di cultura. L’iniziativa, riservata ai soci dell’associazioe, è andata rapidamente soldout ma la si potrà seguire su una diretta Facebook sul profilo dell’associazione.

Vannacci, come si legge nel libro stesso, ha vissuto fino al primo anno di scuola elementare a Ravenna dove il padre, capitano di artiglieria, in quel momento era stato assegnato. In seguito a lungo vi ha trascorso le vacanze estive Marina di Ravenna fino ai 16 anni. Erano trent’anni che non tornava nella città romagnola: lo ha fatto assieme alla moglie e alle due figlie per alcuni giorni nei quali presentare il libro e visitare le chiese bizantine e i loro mosaici.

La Sagra del Tortellone dona 20mila euro per la lotta contro il cancro

Un sostegno dagli organizzatori all’Istituto oncologico romagnolo per migliorare i reparti degli ospedali e i servizi forniti ai malati

48f81aae Ee2d 4b12 8731 05d6061b83a8L’associazione che organizza la celebre Sagra del Tortellone a San Patrizio di Conselice ha donato 20mila euro all’Istituto oncologico romagnolo (Ior) che sono parte del ricavato dell’ultima edizione della festa. Continua così la storia di solidarietà della piccola comunità di mille abitanti che dal 1985 in poi è riuscita a donare qualcosa come mezzo milione di euro circa alla causa della lotta contro il cancro.

Lo Ior, una no-profit fondata nel 1979 dal professor Dino Amadori, utilizzerà la donazione come sempre per rendere sempre più efficienti, accoglienti e all’avanguardia i reparti di Oncologia degli ospedali Umberto I di Lugo e Santa Maria delle Croci di Ravenna.

Da non dimenticare inoltre i vari servizi alla persona che lo Ior offre gratuitamente alle persone del territorio della Bassa Romagna: attività pensate per alleviare il peso, sia esso fisico, emotivo o prettamente economico, di un lungo percorso di cura come quello che deve affrontare il malato di tumore. Sono stati 57 i pazienti che hanno richiesto l’aiuto degli autisti-volontari dello Ior di Lugo per recarsi a sottoporsi ai trattamenti: un totale di più di 500 viaggi e quasi 40mila km percorsi al volante al fianco di chi soffre. 62 donne in chemioterapia si sono affidate al Progetto Margherita che si svolge nella sede di via Tellarini, grazie al supporto di professionisti di bellezza che le aiutano nella scelta di una parrucca che possa nascondere l’effetto collaterale più temuto dei trattamenti, la calvizie. Infine, ben 22 famiglie di Lugo hanno richiesto le cure a domicilio di una operatrice socio-sanitaria Ior per un aiuto nell’affrontare la fase più delicata del percorso di un proprio caro: un totale di più di 200 ore al letto del paziente, per rendere la sua vita dignitosa e della massima qualità fino all’ultimo giorno. Infine, parte consistente del contributo andrà anche a sostegno del percorso di pet therapy che lo Ior porta avanti all’ospedale Infermi di Rimini, affinché tali preziose attività possano allargarsi dalla sola Oncoematologia Pediatrica alla Pediatria tutta.

Bilancio Cevico: 217 milioni di fatturato aggregato, crescita del 14,5 percento

Per la cooperativa agricola l’export verso 69 nazioni ha una incidenza del 43 percento sui ricavi

Teatro BagnacavalloLa cooperativa agricola Terre Cevico di Lugo, realtà che raccoglie cinquemila famiglie di viticoltori per un totale di settemila ettari di vigneto, ha chiuso l’esercizio di bilancio 2022/2023 con una crescita di fatturato aggregato del 14,5 percento e dell’export del 18 percento. La presentazione del bilancio è avvenuta al teatro Goldoni di Bagnacavallo.

I numeri in sintesi

Terre Cevico chiude l’annata 2022/23 con un fatturato aggregato di 217,2 milioni di euro (aziende del gruppo e cooperative di base) per una crescita del +14,5% rispetto all’esercizio precedente che si era chiuso con 189,6 milioni di euro. In crescita anche il fatturato consolidato di Cevico che tocca quota 196,7 milioni di euro, per un incremento del +17,1 rispetto all’esercizio precedente (167,9 milioni di euro).

A crescere è soprattutto l’export che sale a quota 86 milioni di euro registrando un +18% sull’anno precedente (72,9 mln). L’export oggi ha un’incidenza del 43% sui ricavi del gruppo e posiziona Cevico al terzo posto tra le aziende italiane più performanti in termini di incremento del fatturato. Il gruppo di Lugo oggi opera su 69 nazioni con leadership in alcune aree come Cina e Giappone, e negli ultimi sei anni ha visto il raddoppio dell’export passato dai 42,9 dell’esercizio 2017/18 ai 85,9 mln (+100%). I primi tre mercati esteri di imbottigliato vedono al primo posto il Giappone (5 milioni di euro), Cina (2,23 mln) e Russia (2,2 mln).

Cevico, dal 1 gennaio 2024 cooperativa di primo livello

Terre Cevico celebra i suoi 60 anni e comunica l’inizio di un nuovo importante capitolo della sua storia. Si tratta di un progetto di riorganizzazione strategica e riassetto societario e che vede Terre Cevico modificare il proprio status da consorzio cooperativo a cooperativa di primo grado.

Nel suo intervento in assemblea il presidente Marco Nannetti descrive la riorganizzazione: «Si tratta di una operazione di incorporazione, da parte di Terre Cevico, delle cooperative Le Romagnole, Winex, Romagnole Due e delle aziende controllate Due Tigli, Enoica e Rocche Malatestiane. Sette aziende che hanno pertanto condiviso la semplificazione del proprio schema di gruppo ad un’unica cooperativa di primo grado, ad una unica assemblea dei soci, ad unico consiglio di amministrazione».

Il Comune investe 200mila euro per migliorare due campi da calcio e uno da tennis

Interventi di iluminazione e controsoffittatura negli impianti in gestione a privati

Calcio GiovanileL’amministrazione comunale di Cervia ha approvato lo stanziamento di contributi per piccoli interventi di migliorie e manutenzione straordinaria a soggetti che gestiscono e hanno la custodia di impianti sportivi comunali. La spesa complessiva è di 205.200 euro.

In particolare, su segnalazione dei gestori, necessitano di manutenzioni i seguenti impianti:

  • “Centro Sportivo Le Roveri” in via Zavattina a Cannuzzo di Cervia, gestito dalla Associazione Sportiva Dilettantistica Culturale “Grama”. Intervento per realizzazione dell’impianto di illuminazione del campo di calcio con 6 torri faro fisse da 15 metri per l’omologazione in notturna per partite superiore alla Prima categoria. Importo 102.750 euro;
  • “Centro Sportivo Malva Nord” in via Maccanetto a Cervia gestito da Polisportiva2000 Tennis. Intervento per la fornitura e posa di un telo  per controsoffittatura geodetica della struttura coperta. Importo 40.000 euro;
  • “Centro Sportivo Le Saline” in via del Lavoro a Montaletto di Cervia gestito da “Polisportiva Le Saline Romagna Women. Intervento per realizzazione dell’impianto di illuminazione del campo di calcio con 6 torri faro fisse da 12 metri per l’omologazione in notturna per partite superiore alla categoria amatori. Importo 62.450 euro.

Gli impianti necessitano di continue manutenzioni ordinarie e straordinarie per mantenere la corretta funzionalità e assicurarne un uso il più possibile duraturo e continuativo e nelle rispettive convenzioni il Comune, per la realizzazione dei  lavori, riconosce al gestore un contributo economico.

L’assessore allo Sport, Michela Brunelli, ha dichiarato: «Gli interventi di manutenzione e i miglioramenti degli impianti sportivi sono fondamentali per l’efficienza e la buona funzionalità delle strutture. Le convenzioni con i gestori permettono anche di verificare costantemente le necessità che si prospettano. La  proficua collaborazione e sinergia  permettono di raggiungere obiettivi fondamentali come la condivisione e responsabilizzazione nella cura e manutenzione, la tempestività degli interventi e il monitoraggio delle specifiche esigenze di cura del patrimonio sportivo comunale. Cervia può vantare impianti all’avanguardia che ospitano migliaia di atleti e permettono lo svolgersi di eventi a livello nazionale e internazionale. Lo sport è oramai anche il primo volano per una proposta turistica di rilievo, per questo l’impegno dell’amministrazione continuerà ad essere costante».

La deputata Bakkali (Pd) difende le carriere alias a scuola: «È inclusività»

L’onorevole critica la lettera dell’associazione di genitori che ha attaccato la preside di un istituto di Ravenna per aver introdotto il provvedimento che consente l’uso di un nome diverso da quello di battesimo

Ouidad Bakkali
Ouidad Bakkali

L’Age di Ravenna, l’associazione dei genitori di ispirazione cattolica, ha inviato una lettera alla preside dell’istituto Olivetti-Callegari, Antonia Sallustio, per contestare la decisione di introdurre la carriera alias, cioè il provvedimento che consiste nel riconoscere a studenti e studentesse il diritto ad essere nominati con il proprio nome di elezione qualora non si riconoscano con quello anagrafico per ragioni principalmente di genere.

La deputata del Pd Ouidad Bakkali ha inviato una lettera alla dirigente scolastica: «La lettera di Age Ravenna marca una totale mancanza di rispetto per l’esperienza di giovani studenti la cui identità di genere non corrisponde al sesso biologico assegnato alla nascita. Sostenere che adottare la carriera alias corrisponda a promuovere una  “tendenza modaiola” o, ancora, un “capriccio adolescenziale” è grave insulto a chi attraversa un lungo e spesso doloroso percorso di autodeterminazione, denotando non solo poca conoscenza dell’argomento, ma l’abbraccio di un’ideologia discriminatoria che invece di includere vuole escludere dalla comunità scolastica le identità non conformi ai loro parametri».

La decisione dell’istituto Olivetti-Callegari segue quella del Liceo Artistico Nervi-Severini: «È un’importante passo avanti affinché le scuole di Ravenna diventino sempre di più luoghi inclusivi in cui il benessere psicologico di ragazzi e ragazze sia messo al primo posto. Dobbiamo difendere i ragazzi e le loro famiglie da chi preferisce isolare ed escludere ciò che non comprende, perpetuando così sofferenze e solitudine. Da parlamentare, sento il dovere di continuare a battermi, in ogni sede, per un’idea di scuola aperta, accogliente e sicura per tutte e tutti, difendendola da chi, al governo o altrove, vorrebbe escludere ed invisibilizzare ciò che non comprende».

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