sabato
20 Dicembre 2025

A Ravenna torna la nave di Emergency con quasi 200 migranti a bordo

In 17 resteranno in provincia di Ravenna

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Nuovo sbarco di migranti a Ravenna, per la nave Ong “Life Support” di Emergency, che ha recuperato in queste ore nel Mediterraneo 198 persone (di cui 10 minori accompagnati e 17 donne). La nave si trova a 40 miglia nautiche da Zuara, in Libia, ed è attesa a Ravenna tra mercoledì e giovedì.

Sabato alle 12.30 il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa ha convocato una prima riunione di coordinamento dove si deciderà il luogo di sbarco (la banchina del terminal di Porto Corsini non potrà essere utilizzata per la presenza di navi da crociera) e la struttura dove saranno effettuate le visite sanitarie e gli adempimenti di polizia.

Secondo le disposizioni ministeriali, le persone a bordo resteranno tutte in Emilia-Romagna, di cui 17 a Ravenna. Gli altri migranti saranno suddivisi tra Bologna (45), Ferrara (15), Forlì-Cesena (20), Modena (31), Parma (19), Piacenza (12), Reggio Emilia (24) e Rimini (15).

I migranti provengono da Bangladesh, Siria, Pakistan, Eritrea, Egitto e Ghana.

Morgan in concerto a Cervia, con intervista di Red Ronnie

Morgan

Morgan sarà protagonista insieme a Megahertz questa sera (venerdì 5 aprile) a Cervia, in Darsena del Sale.

Dalle 22, un’intervista a cura di Red Ronnie darà il via a un live di scoperta e ritrovamento tra musica, letteratura e arte, ripercorrendo i brani più conosciuti di Morgan e dei Bluvertigo e senza tralasciare i tributi ai mostri sacri della musica internazionale che hanno accompagnato il duo durante la loro crescita artistica: David Bowie, Depeche Mode, Duran Duran, Kraftwerk – ed il cantautorato italiano di grande livello – Bindi, Tenco, Modugno, De Andrè tra i tanti.

Info a questo link.

A Scrittura Festival anche il premio Nobel per la Letteratura del 2023. Il programma

Presentata l’11esima edizione della rassegna curata da Matteo Cavezzali. Ecco tutti i protagonisti, di fama nazionale e internazionale

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Un momento della passata edizione di Scrittura Festival

ScrittuRa Festival, la festa dei libri e dei lettori curata da Matteo Cavezzali, torna per la sua 11esima edizione, che si svolgerà in dieci comuni della provincia di Ravenna dal 15 aprile al 28 maggio con scrittori di fama nazionale e internazionale coinvolti in incontri con il pubblico e spettacoli, tutti ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti).

Gli appuntamenti attraverseranno diversi percorsi tematici, dalla letteratura alla saggistica, per esplorare aspetti del nostro presente dal cambiamento climatico all’intelligenza artificiale, dalla fascinazione per il male alla “bellezza come salvezza del mondo”, come scriveva Dostoevskij.

Ad aprire il festival sarà il 15 aprile alle 18 al teatro Goldoni di Bagnacavallo uno degli autori più letti e amati d’Italia: Antonio Manzini, il papà del vicequestore Rocco Schiavone.

La Portalettere Francesca Giannone

Al centro di ScrittuRa come sempre la grande letteratura con la premio Strega Helena Janeczek, Ben Lerner, Francesca Giannone, il cui romanzo La portalettere è stato il libro più letto in Italia quest’anno, e ancora Romana Petri, Daniele Mencarelli, Claudia Durastanti, Ilaria Gaspari, Eraldo Baldini, e molti altri.

Nei giorni del festival sarà consegnato a Jon Fosse, Premio Nobel per la Letteratura 2023, l’Alloro di Dante di Rinascimento Poetico e del Centro Dantesco.

Si parlerà di classici come Kafka raccontato da Mauro Covacich e Baudelaire da Antonio Castronuovo, delle figure femminili dell’Iliade con Marilù Oliva e di miti greci con Matteo Nucci.

Sarà al centro anche la storia moderna e contemporanea con i criminali nazisti raccontati da Antonio Iovane, la resistenza e Iris Versari narrati da Nicoletta Verna, il Messico di Pancho Villa con Pino Cacucci e la trafila garibaldina con Roberto Balzani.

In questa edizione, a un anno dalla alluvione, saranno al centro anche i temi ambientali con Vincenzo Levizzani, direttore dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, che parlerà di come funzionano le piogge e di cambiamento climatico. Massimo Polidoro invece porterà a conoscere le meraviglie dell’universo e della natura dell’ultima lezione di Piero Angela.

Ci saranno inoltre incontri sull’editoria con Giorgio Zanchini di Quante Storie di Rai3 e con “Operazione Bestseller, dietro le quinte di un successo editoriale” con Valentina Notarberardino.

Si parlerà anche di temi contemporanei come le “parole” con Vera Gheno, il femminismo con Jennifer Guerra, gli Usa alla vigilia delle elezioni con Francesco Costa, dall’Inghilterra arriverà Nello Cristianini, uno dei massimi esperti al mondo di Intelligenza Artificiale.

Ci sarà spazio anche per l’ironia con la satira di Luca Bottura e Luca Restivo di Radio2. Di arte moderna si parlerà con Jacopo Veneziani, Elena Loewenthal racconterà invece la storia avventurosa dell’ebraico, Giuseppe Plazzi e Alessandro Paolucci parleranno di neurologia, sogno e psichedelia, mentre la filosofa Lucrezia Ercoli terrà un incontro sulla fascinazione del male e del crimine e Luca Sommi sulla bellezza.

A ScrittuRa debutterà l’anteprima di “Pop Artusi” uno spettacolo sulla cultura gastronomica italiana con Niccolò Califano, reduce dall’ultima edizione di Masterchef, e Matteo Cavezzali.

Infine ci saranno incontri pensati per i ragazzi con grandi autori per giovani e giovanissimi con Gianumberto Accinelli sulla natura, Davide Morosinotto, Lidia Traversi, Alessia Canducci e Veronica Truttero.

Il programma completo è consultabile a questo link www.scritturafestival.com.

 

 

 

Traffico merci: nel primo trimestre 2024 calo del 6 percento rispetto al 2023

Per i container la riduzione è del 10,2 percento nel primo bimestre

Una nave porta container in entrata al porto di RavennaI traffici del porto di Ravenna nei primi due mesi del 2024 sono calati del 9 percento rispetto allo stesso periodo del 2023. Dalle prime stime per il mese di marzo appena concluso, il primo trimestre 2024 dovrebbe chiudersi con una movimentazione complessiva in calo di circa il 6 percento rispetto al 2023. Sono dati forniti dall’Autorità portuale.

Nei primi due mesi del 2024 movimentate complessivamente 3,8 milioni di tonnellate: gli sbarchi sono stati pari a 3.295.005 tonnellate e gli imbarchi pari a 518.165 tonnellate (rispettivamente, -10,6 percento e +2,4 in confronto ai primi due mesi del 2023). Il solo mese di febbraio 2024 ha registrato una movimentazione complessiva di 2.049.990 tonnellate, in crescita del 2,1 percento (quasi 43 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso mese del 2023. A marzo una movimentazione complessiva di poco superiore ai 2,3 milioni di tonnellate, in lieve diminuzione (-1%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Nel primo bimestre del 2024 i container, con 28.142 Teus, sono diminuiti del 12 percento rispetto al 2023, con un calo che ha riguardato sia i pieni e sia vuoti. La merce trasportata in container, pari a 312.161 tonnellate, è calata del 10,2 percento, mentre il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 72, è in linea rispetto al 2023(1 toccata in più).

Nel mese di febbraio al terminal crociere di Ravenna si sono registrati tre scali di navi da crociera, per un totale di 140 passeggeri in “transito”. Complessivamente nel primo bimestre del 2024 si sono registrati 5 scali di navi da crociera (mentre nei primi due mesi del 2023 non ce n’era stato nessuno) per un totale di 226 passeggeri.

Maggiori dettagli sulle tipologie di merci movimentate a questo link sul sito di Ap.

Trovato un pavone morto, si indaga per scoprire se è stato ucciso con un’arma

Il volatile fa parte della nota colonia presente nella località da anni e già al centro di polemiche

Pexels Oleksandr Pidvalnyi 321525Nei pressi di via del Remo a Punta Marina è stata ritrovata la carcassa di un pavone, uno dei volatili che compone la colonia nella località costiera, e ora la polizia provinciale indaga per accertare se l’animale sia stato ucciso con un’arma, ipotizzando l’uso di un fucile ad aria compressa. La notizia è riportata dal quotidiano Il Resto del Carlino in edicola oggi, 5 aprile. A dare elementi utili all’indagine potrà essere l’istituto zooprofilattico a cui i resti del pavone sono stati consegnati dagli agenti della polizia provinciale intervenuti. Gli inquirenti hanno ascoltato vari residenti in zona. Ci sarebbe chi racconta di aver udito dei colpi verso le 11.30 di ieri.

Il museo organizza un incontro sulla conservazione del patrimonio industriale

Appuntamento promosso dalla Fondazione Ravennantica per il 6 aprile con due ospiti per parlare di valorizzazione del patrimonio industriale per il turismo

Classis PratoMentre Eni demolisce le torri Hamon che rappresentano il passato industriale di Ravenna, il museo Classis a Ponte Nuovo propone un incontro pubblico intitolato “Il patrimonio industriale e lo sviluppo turistico: dal recupero museale alla cultura d’impresa”. L’appuntamento è per il 6 aprile alle 11 con l’intervento di due esperti di tutela e promozione della cultura industriale.

«Negli ultimi anni – afferma la Fondazione Ravennantica che promuove l’iniziativa – il patrimonio industriale è diventato un tema d’interesse anche per il turismo: sono nati ovunque percorsi locali e regionali, reti di musei e veri e propri sistemi di promozione del territorio. Il nostro Paese è in prima linea nella valorizzazione di questa grande risorsa che comprende sia l’archeologia industriale sia la cosiddetta cultura d’impresa».

Gli ospiti saranno Jacopo Ibello e Laura Gramantieri: esplorano ed approfondiscono lo stretto legame tra l’archeologia industriale – fabbriche dismesse, musealizzate o riconvertite a nuove funzioni – e l’attrazione turistica di questi luoghi.

Jacopo Ibello è laureato in Geografia presso l’Università di Bologna e diplomato al Master in Patrimonio Industriale dell’Università di Padova. È fondatore di Save Industrial Heritage, associazione impegnata nella promozione della cultura industriale, e membro del direttivo dell’AIPAI – Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale. Autore della prima Guida al turismo industriale d’Italia, dal 2022 si occupa per la Camera di Commercio di Como del progetto Make Como.

Laura Gramantieri è laureata in Scienze Storiche e Politiche all’Università di Firenze. Dal 2002 è guida turistica e co-fondatrice e presidente dell’associazione OrienteOccidente nata per promuovere e valorizzare il patrimonio storico e artistico che la città di Ravenna conserva.

Per informazioni: tel. 0544 473717; www.ravennantica.it.

Eni: «Il Comune di Ravenna sapeva da mesi della demolizione delle torri Hamon»

Il sindaco ha reso noto l’intervento all’opinione pubblica due giorni prima della partenza dei lavori. La multinazionale fissa la costruzione dei manufatti tra il 1958 e il 1963. L’area di 44 ettari verrà acquistata da Ap per fare un campo fotovoltaico. La prima bonifica del comparto finita nel 2021, un altro intervento nel 2027

Foto Alessandro RandiNell’area ex Sarom a Ravenna, dove dal 1985 sono cessate le attività di raffineria, nel 2021 si è conclusa la bonifica dei suoli e nel 2027 si completerà la bonifica del sistema di messa in sicurezza delle acque sotterranee. Il Comune di Ravenna è informato da mesi che le due torri Hamon costruite e collaudate tra il 1958 e il 1963 sarebbero state demolite (abbattimento cominciato il 29 marzo scorso) nell’ambito della procedura di cessione del lotto da Eni all’Autorità portuale che realizzerà un campo fotovoltaico nell’area destinata a un utilizzo di tipo industriale/commerciale dove non risultano vincoli di tutela in accordo alla normativa vigente. Sono informazioni apprese da Eni il 3 aprile mentre tra via Trieste e il canale Candiano la gru è al lavoro per cancellare i manufatti di cemento armato di 55 metri di altezza.

L’ufficio stampa di Eni ha fornito alcune risposte alle domande di Ravenna&Dintorni. «Nel 2021 l’Autorità portuale ha manifestato interesse ad acquisire l’area per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica rinnovabile, ed è stato firmato un protocollo d’intesa per la finalizzazione dell’operazione, che ha consentito all’Autorità portuale di concorrere per i fondi del Pnrr. L’operazione è stata definita a fine 2023, il rogito per la compravendita e il passaggio di proprietà verrà stipulato al completamento delle attività in corso, già previste e comunicate nei mesi scorsi sia al Comune che a Ap».

Ap ha individuato in quel comparto a ridosso del Candiano l’area giusta per un progetto che insegue da tempo: una distesa di 25 ettari di pannelli fotovoltaici che producano energia al servizio del porto, in primis per il nuovo terminal crociere di imminente costruzione a Porto Corsini in modo da consentire alle navi attraccate di spegnere i motori alimentandosi a energia elettrica e ridurre così inquinamento acustico e dell’aria. L’investimento da circa 25 milioni di euro in totale beneficerà di un contributo di 10 milioni dal Pnrr.

La demolizione della torre Hamon più a ovest (foto di Adriano Zanni scattata il 4 aprile 2024)L’ex raffineria, avviata all’inizio degli anni ‘50 dal gruppo industriale di Attilio Monti, occupava un’area di 55 ettari lungo la banchina destra: erano quattro le torri di raffreddamento a convezione naturale dette Hamon. Secondo Eni sono state costruite e collaudate negli anni 1958-1963. Circa dieci ettari sono già stati ceduti a terzi, ora Ap ne acquisirà 44.

L’ingegnere Roberto Rimondi, incaricato da Ap, ha stimato un valore di 6,4 milioni di euro (Iva esclusa) per l’area ex Sarom e il 5 dicembre scorso Eni ha accettato l’offerta di pari valore di Ap. Il 15 dicembre Ap ha versato 640mila euro come garanzia per l’acquisto. La compravendita non è stata ancora conclusa (del rogito se ne occuperà lo studio notarile Bugani con una parcella da 20mila euro) e questo fa sì che formalmente le torri siano ancora di proprietà privata (per quanto Eni sia di fatto un’emanazione statale).

L'area Sarom quando era ancora in attività (foto dal sito Adrijo.eu)Tra il 2006 e il 2008 è stato effettuato lo smantellamento e demolizione di tutti gli impianti e serbatoi dell’area e a seguire è stata effettuata la rimozione delle strutture interrate. È stata quindi avviata la bonifica delle matrici ambientali nelle aree della raffineria, ex Gpl e nell’area serbatoi.

Altre domande rivolte da R&D a Eni sono rimaste senza risposta. Cosa dice l’ultima perizia sullo stato di conservazione delle torri che ha determinato l’abbattimento? Quanto costa l’intervento di demolizione? Esiste una stima di quanto sarebbe servito per la messa in sicurezza conservativa? La demolizione è una condizione espressamente inserita tra le clausole richieste dall’Autorità portuale?

Rissa tra ragazzi ai giardini Speyer. Aggredito un agente

Un ragazzo è stato fermato e portato in questura. Coinvolti anche giovanissimi

Rissa giardini speyer 4 aprileRissa ai giardini Speyer, nella zona della stazione di Ravenna, nel tardo pomeriggio di giovedì 4 aprile.

Due gruppi di ragazzi, alcuni dei quali molto giovani, si sarebbero sfidati, per motivi ancora da chiarire.

Sul posto polizia e carabinieri, coadiuvati dai vigili.

Un ragazzo se l’è presa anche con un agente della polizia, aggredendolo. Bloccato, è stato poi portato in questura per accertamenti.

La nipote di Antonioni sulle Torri Hamon: «Salviamone almeno una»

«Fatelo per la città, per il cinema e per il ricordo di Michelangelo»

Monica Vitti Deserto Rosso

Le torri Hamon dell’ex Sarom sono diventate un simbolo di Ravenna anche grazie al film Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni (nonostante quelle al momento in fase di demolizione non siano, come ormai noto, le stesse protagoniste della pellicola).

E a prendere la parola per difenderle dall’abbattimento è ora anche la nipote del grande regista, presidente dell’associazione Michelangelo Antonioni, nata nel 2011 per tutelarne, valorizzarne e promuoverne l’attività artistica.

«Speriamo di poterne salvare almeno una – dichiara Elisabetta Antonioni al Tg3 – perché secondo noi ha un significato per la città, per il cinema e per il ricordo di Michelangelo».

Ap vuole demolire le torri Hamon ma riceve fondi per tutelare la memoria del porto

Il presidente sminuisce i manufatti dell’ex Sarom perché non sono piramidi ma l’ente pubblico che rappresenta ha ricevuto quasi 300mila euro per progetti di valorizzazione del patrimonio storico degli scali

I lavori di abbattimento delle torri Hamon nell'ex Sarom (foto Andrea Garavini)L’Autorità portuale di Ravenna è apertamente schierata a favore della demolizione delle due torri Hamon nell’area ex Sarom, manufatti simbolici del passato industriale ravennate, e al tempo stesso è beneficiaria di fondi europei nell’ambito di un progetto italo-croato che aggrega otto porti per la valorizzazione del patrimonio storico e monumentale degli scali dell’Adriatico in ottica turistica. Il progetto è denominato Remember (“ricorda” in inglese), ha avuto una durata di 30 mesi (dal gennaio 2019 a giugno 2021) e all’Autorità portuale di Ravenna è stato assegnato un budget di 292mila euro (85 percento fondi Fesr e 15 percento Fondo di Rotazione).

Il presidente di Ap, Daniele Rossi, ha liquidato le torri Hamon con facilità, sminuendone il valore perché non paragonabili alle piramidi d’Egitto. Ma sul sito dell’ente di via Antico Squero si trova la comunicazione datata agosto 2023 riguardante la partecipazione di Ap nel progetto Remember: «Consentirà di realizzare percorsi turistici e interventi di valorizzazione del patrimonio storico e monumentale, che saranno parte di una strategia di promozione congiunta che avrà come target primario le compagnie di crociera. Il progetto ha una forte dimensione innovativa in quanto porterà anche alla realizzazione di 8 “musei virtuali”: nei porti di Ancona, Ravenna, Venezia, Trieste, Fiume, Zara, Spalato, Dubrovnik saranno realizzati interventi volti a virtualizzare e rendere interattivo il patrimonio monumentale e di conoscenze di ciascun porto».

E il museo virtuale del porto di Ravenna ha anche una sezione virtuale dedicata alle torri Hamon.

Basta poi andare sul sito internet dedicato proprio al progetto Remember e addirittura in home page c’è un video emozionale con immagini del film “Deserto rosso”. Di più: c’è anche una sezione dedicata alle torri Hamon. Che recita così: «Famosissime per la loro comparsa nel film Deserto Rosso, sono diventate simbolo della storia industriale del porto di Ravenna. Volute da Attilio Monti per la sua Società Anonima Raffinazione Olii Minerali, sono rimaste in attività fino al 1981, anno in cui lo stabilimento chiuse i battenti. Ma ancora oggi le torri svettano sul Canale Candiano, in attesa di scoprire il loro destino». Un destino che stanno scoprendo in queste ore: diventare macerie, con buona pace della memoria.

Petizione per chiedere che i frati restino a San Francesco, già raccolte 500 firme

Iniziativa di alcuni parrocchiani, si può sottoscrivere la raccolta in alcuni negozi del centro e all’uscite delle messe nei giorni festivi

La petizione per chiedere all’Ordine dei Frati Minori Conventuali della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova (Nord-Italia) di non abbandonare la comunità di Faenza e il loro quartiere ha raccolto 500 firme nel primo weekend. L’iniziativa dei parrocchiani è iniziata giovedì 28 marzo in occasione delle celebrazioni del Triduo Pasquale. I sostenitori ritengono che il convento abbia un ruolo importante per la zona con l’attività pastorale, spirituale e sociale e per impedire un ulteriore abbandono in quella zona del centro cittadino.

La raccolta firme proseguirà nelle prossime settimane in alcuni negozi della zona (l’elenco in fondo all’articolo) e all’uscita dalla chiesa di San Francesco in occasione delle messe festive: quindi, sabato alle 17.30 e domenica alle 11.

I promotori ringraziano i tanti che in questi giorni, anche giovani, hanno aderito alla campagna e la stanno sostenendo in numerosi contesti. «Sentiamo un clima di interesse, vicinanza e sostegno da parte di una numerosa cittadinanza, che si è dimostrata attiva, consapevole e decisa nel tutelare un patrimonio storico, sociale, religioso e pastorale quale San Francesco, riconoscendo il valore della presenza dell’Ordine in termini di spiritualità, educazione e conforto. Un patrimonio di fiducia e speranza che vogliamo sperare non si scelga di disperdere. Rinnoviamo il nostro appello a tutti i faentini che hanno a cuore il centro storico della propria città, la sua identità storica-culturale e le realtà sociali e pastorali che vi sono presenti, che rappresentano un valore aggiunto per tutta la comunità di Faenza, per il decoro e la sicurezza del centro storico, per un reale sostegno materiale e spirituale a numerose situazioni di difficoltà, disagio e povertà».

Questi gli esercizi pubblici dove è possibile firmare la petizione:

Bottega della Pasta Fresca in corso Garibaldi 32/B Faenza; Insieme per crescere Onlus (Ex Moda Bettoli) in corso Garibaldi 39/A; Biondi Fabrizio Agenzia Immobiliare in via Marini 2; Lavanderia Speedy Gonzales in via Nuova 51; Tabaccheria del Ponte in corso Europa 2; Alessandro Borchi Occhiali in corso Mazzini 41; Oreficeria Donati in corso Garibaldi 36/A; Beauty Lab in via Minardi 25; Macelleria Faentina in piazza del Popolo 10, Faenza.

La scuola media Don Minzoni colpita da un incendio chiusa anche il 5 e 6 aprile

Le fiamme hanno distrutto un’aula il 2 aprile

Il Comune di Ravenna sta continuando a portare avanti tutte le attività propedeutiche alla riapertura della scuola media Don Minzoni, in via Cicognani, che nel tardo pomeriggio di martedì 2 aprile è stata interessata da un incendio che ha danneggiato un’aula. Sono in corso le operazioni di messa in sicurezza, pulizia e arieggiamento dei locali e sarà necessario sospendere l’attività didattica anche nelle giornate di venerdì 5 e sabato 6 aprile. Per quanto riguarda la settimana prossima, verranno dati ulteriori aggiornamenti appena possibile.

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