martedì
26 Agosto 2025

Per i 283 dipendenti di Tampieri un bonus di mille euro contro il carovita

Nel corso del 2022 già erogato anche un altro bonus di 200 euro a testa per il carburante

02.02 Aziende D 9837Nella busta paga di gennaio dei 283 dipendenti del gruppo Tampieri di Faenza, azienda del settore agroalimentare, ci sarà un bonus una tantum di mille euro come supporto contro il carovita. «Il 2022 è stato purtroppo contraddistinto da eventi terribili – spiega la Tampieri in una nota inviata alla stampa –, ai problemi accumulati dalla pandemia si sono aggiunti la vicina guerra e il conseguente peggioramento della crisi economica, che si ripercuote anche sulla nostra vita quotidiana».

Ma non è l’unica iniziativa a favore dei collaboratori dell’azienda, nel corso dello scorso anno infatti sono stati erogati anche 200 euro cadauno in buoni carburante, ai quali si aggiungono tutte le iniziative di welfare aziendale disponibili in una piattaforma dedicata. Nel 2021 sono state erogate quasi 4.600 ore di formazione, quando ancora si era condizionati dalle restrizioni Covid: il consuntivo 2022 vedrà un ritorno ai livelli pre pandemia.

«La frase “le persone al centro” per noi non è mai stata solo uno slogan – dichiara Andrea Tampieri, presidente del Gruppo – in quanto riconosciamo che l’impegno delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori sia fondamentale nel portare avanti le sfide, anche quelle più complesse, che quotidianamente contraddistinguono il fare impresa. Ci auguriamo quindi che questo gesto di gratitudine nei loro confronti possa contribuire a superare questo momento di particolare difficoltà»

02.01 Aziende D DSC07186Ma l’attenzione della Tampieri riguarda da sempre anche il territorio. Conscia delle difficoltà economiche che riguardano sempre più persone della comunità faentina, in occasione delle festività natalizie ha deciso di sostenere la campagna “Aiutaci ad aiutare” di Caritas, sia erogando un contributo sia consegnando generi alimentari e altri beni di conforto, raccolti anche dai dipendenti. Tra poco saranno anche consegnate le Borse di studio 2022, che premieranno otto studenti che hanno deciso di proseguire gli studi con un riconoscimento di 2.500 euro per ognuno.

Lavori alla rotonda dei Camionisti alle Bassette, transito vietato per 10 giorni

Dall’8 al 17 febbraio intervento di bonifica profonda per uno spesso di 60 centimetri all’incrocio tra via Romea Nord e via Lama

La rotonda dei Camionisti, all’incrocio tra via Romea Nord e via Lama nella zona artigianale Bassette a Ravenna, sarà riasfaltata con un intervento di bonifica profonda della sovrastruttura stradale con ricostruzione di tutto il pacchetto per circa 60 centimetri di spessore. I lavori richiedereanno il divieto di transito per tutti i veicoli da mercoledì 8 a venerdì 17 febbraio

Durante i lavori i mezzi provenienti da nord e diretti verso la città e il ponte mobile saranno indirizzati, in zona Bassette all’altezza di Hera, in via Giuseppe Di Vittorio. Chi invece dalla zona ovest di Ravenna deve dirigersi verso Venezia, l’E45, l’A14, i lidi nord e le Bassette potrà prendere via della Chimica dalla rotonda Montecarlo. Per chi deve andare nelle stesse direzioni dalla parte sud della città il percorso consigliato è quello rotonda Belgio-via Baiona.

Nel 2022 in provincia quasi gli stessi turisti registrati prima della pandemia

A Ravenna boom di tedeschi e (grazie alle crociere) americani. Pernottamenti record nella città d’arte. Cervia chiude con il 12 percento in più di presenze straniere. Boom degli agriturismi

Battistero ArianiIn provincia di Ravenna nel 2022 i turisti sono tornati quasi al livello pre pandemia. Lo dicono i dati Istat appena pubblicati dalla Regione.

In particolare, sono poco più di 1,5 milioni gli arrivi (ossia il numero di turisti che si sono presentati alle reception delle strutture ricettive), in crescita del 23,7 percento rispetto al 2021, ancora condizionato dalla pandemia, e in calo di solo il 2,3 percento rispetto ai dati del 2019, quando il Covid ancora da queste parti praticamente non esisteva.

Un risultato che peggiora (leggermente) per quanto riguarda invece le presenze (ossia il numero di pernottamenti), oltre 6,3 milioni nel 2022, in crescita del 16,8 percento rispetto al 2021 e in calo del 3,1 percento rispetto al 2019.

Il dato più significativo, però, è forse il ritorno degli stranieri, che complessivamente sono stati anche di più dell’anno pre pandemia (273mila per 1,3 milioni di pernottamenti, rispettivamente in crescita dell’1,6 e del 5,1 percento rispetto al 2019), grazie in particolare al boom registrato a Cervia.

RAVENNA. Il comune capoluogo, come noto, si divide con Cervia la quasi totalità dei flussi turistici della provincia (insieme contano, per capirci, circa 6 milioni dei 6.374.682 pernottamenti registrati nel 2022…).

Ma il dato, a Ravenna, è molto diverso tra città d’arte e mare. Il centro infatti chiude un 2022 da favola, con i pernottamenti che risultano in crescita del 7,6 percento rispetto anche al 2019, facendo registrare un record per il centro con oltre 536mila presenze, di cui 150mila da parte di turisti stranieri (+5,5 percento rispetto al 2019). Questo, nonostante un leggero calo rispetto al 2019 (anno in cui si registrò il record assoluto) per quanto riguarda gli arrivi (quasi 260mila, con gli stranieri in crescita e gli italiani in calo).

A far pendere verso il segno meno il dato complessivo comunale rispetto al 2019 (-4 percento per quanto riguarda i pernottamenti, a fronte di un calo dell’1,4 percento dei turisti) sono i numeri dei lidi, ben più pesanti rispetto a quelli della città d’arte: oltre 2 milioni di presenze, sulle 2,6 totali (+19 percento rispetto al 2021), sono del comparto mare, che segna un -6,6 percento per quanto riguarda i pernottamenti e un -1,1 percento nella tabella degli arrivi, 346mila in valore assoluto sui 606mila circa registrati nel comune (di cui 146mila stranieri, in crescita anche rispetto al 2019).

Dando un’occhiata alle provenienze, la metà dei turisti italiani continua ad arrivare dal resto dell’Emilia-Romagna e dalla Lombardia (con dati grossomodo stabili), mentre mancano (rispetto al 2019) alcuni punti percentuali da Lazio, Piemonte e Veneto, quasi compensati dal boom (ma su valori assoluti decisamente minori) di Calabria e Sicilia.
Per quanto riguarda gli stranieri – rispetto al 2019 – nel comune di Ravenna spicca il 10 percento in più di tedeschi, che rappresentano più di un quarto del totale, mentre fa segnare un pesante -18 percento il mercato francese. Ottimi risultati per Austria, Olanda e Svizzera, mentre balzano sopra a quota 8mila i turisti americani (+45 percento rispetto al 2019), grazie presumibilmente al rilancio delle crociere.

Cervia GiardinoCERVIA. La regina della provincia si conferma Cervia, con quasi 3,4 milioni di pernottamenti complessivi, in crescita del 14,6 percento rispetto al 2021 e in calo del 2,3 percento rispetto al 2019, ma con un sostanzioso contributo di turisti stranieri che hanno fatto registrare il 12 percento di pernottamenti in più rispetto all’anno pre pandemia (sono più di un quarto del totale, 577mila circa), nonostante gli arrivi dall’estero risultino in leggero calo rispetto al 2019.
Dando un’occhiata alle provenienze, i tedeschi rappresentano ancora la fetta più grande della torta (e nel 2022 sono cresciuti del 3,5 percento) ma spiccano le crescite a doppia cifra di turisti da Francia, Belgio, Olanda, Svizzera e Polonia, con un’ottima performance anche in questo caso dagli Stati Uniti.

FAENZA E GLI ALTRI. Tra gli altri comuni della provincia, Faenza la fa da padrona con 150mila pernottamenti (in crescita del 14,6 percento rispetto al 2021 e in calo del 4,2 rispetto al 2019) mentre spicca la performance di Lugo che con quasi 70mila pernottamenti migliora addirittura del 16,8 percento anche il dato del 2019 (unico comune a riuscirci in provincia insieme a Bagnacavallo e Cotignola, dove però i pernottamenti sono rispettivamente solo 16mila e 10mila all’anno).

Male i comuni termali, se confrontati con il 2019, con Brisighella e Riolo Terme in calo del 19 e del 17 percento con rispettivamente quasi 30mila e oltre 56mila pernottamenti.

LE STRUTTURE RICETTIVE. Infine, per quanto riguarda le strutture ricettive, il 2022 è stato un anno molto diverso in base alla tipologia. Gli esercizi alberghieri hanno infatti chiuso in calo del 3 percento rispetto al 2019 (a soffrire in particolare i 4 e 5 stelle e le strutture a 1 o 2 stelle) mentre va segnalato il 12,3 percento in più, sempre rispetto al 2019, fatto registrare dagli agriturismi, in buona compagnia con bed & breakfast (+4,1 sul 2019) e case vacanza in affitto (+7,9 percento rispetto all’anno pre pandemia).

Complessivamente, la permanenza media nelle strutture ricettive della provincia (considerate nel loro complesso) risulta essere la stessa del 2019, 4,2 giorni, in calo rispetto al 2021 quando era arrivata a 4,5.

Il Museo nazionale e la basilica di Sant’Apollinare hanno una nuova direttrice

Emanuela Fiori va in pensione e viene sostituita da Letizia Lodi, storica dell’arte: tra i suo progetti per Ravenna scambi sia con la Pinacoteca di Brera sia con altri musei di grande levatura

Lodidirettrice
Letizia Lodi

La storica dell’arte Letizia Lodi dall’1 febbraio è la nuova direttrice del Museo Nazionale di Ravenna e del sito Unesco della Basilica di Sant’Apollinare in Classe in precedenza affidati per otto anni a Emanuela Fiori che termina il suo mandato al ministero della Cultura per pensionamento.

Dopo la laurea e la specializzazione all’Università degli studi di Genova con Corrado Maltese e Marisa Dalai Emiliani, la formazione di Lodi è stata Bologna, nei primi anni ottanta, con il professore Andrea Emiliani. Specializzata in storia dell’arte medievale e moderna, Lodi ha un’esperienza pluriennale nell’ambito della direzione e gestione museale con importanti incarichi in siti di grande bellezza e complessità, dalla Galleria di Palazzo Reale di Genova al complesso monumentale della Certosa di Pavia. Dal 2016 è direttrice del Gabinetto disegni e stampe della Pinacoteca di Brera, nonché curatrice e responsabile delle collezioni di pittura ferrarese, emiliana e romagnola dal XV al XVIII. Ulteriori incarichi l’hanno vista coordinare e dirigere allestimenti museali o alla guida di importanti progetti di ricerca come il progetto europeo sulle tecniche pittoriche di artisti lombardi e liguri tra XV e XVI presso il Centre de Recherche del Louvre.

«Subentrare a Emanuela Fiori, collega ed amica, – dice Letizia Lodi – è davvero un onore per me. In questi anni di direzione ha realizzato moltissimo sia intervenendo sulla conservazione e l’implementazione del patrimonio museale sia sui riallestimenti e il rinnovo del Museo Nazionale. I mei intenti sono quelli di continuare questo lavoro, portando a termine l’elaborazione delle didascalie delle opere con brevi descrizioni magari consultabili tramite QRcode, ultimando l’allestimento di alcune sezioni e ospitando, tramite scambi sia con la Pinacoteca di Brera sia con altri musei di grande levatura, altri importanti capolavori. Per il mese di giugno ho invece in programma di coinvolgere alcuni artisti in iniziative da realizzare all’interno delle sale dedicate all’arte contemporanea».

Il direttore regionale Musei Emilia-Romagna, Giorgio Cozzolino, saluta così Fiori: «È stata una direttrice dinamica e di alto livello, mi ha commosso vedere quanti abbiano espresso il loro apprezzamento per il lavoro svolto da Emanuela in questi 8 anni a Ravenna. Accogliere Letizia come direttrice, con le sue competenze storico-artistiche, ci permette di mantenere una continuità scientifica di alto profilo professionale. Nello staff del museo ravennate resta anche, a garanzia della continuità del buon lavoro svolto negli ultimi anni, l’architetto Serena Ciliani che, oltre ad essere la direttrice del complesso dell’Abbazia di Pomposa, riveste il ruolo di responsabile delle collezioni e degli allestimenti del Museo Nazionale di Ravenna. Le sue competenze unite a quelle di Lodi manterranno il museo punto di riferimento culturale sempre più radicato sia a livello locale che nazionale. Proseguirà anche la cura riservata a Sant’Apollinare in Classe che oltre che monumento Unesco è luogo identitario e aperto alle comunità»

Chi spende 30 euro nei negozi del centro può vincere una cena o un aperitivo per due

Concorso promosso dal comitato “Spasso in Ravenna” che raccoglie 120 attività commerciali, per partecipare c’è tempo dal 3 al 14 febbraio

Pexels Natalie Bond 3365555Chi spende almeno 30 euro dal 3 al 14 febbraio in uno dei 120 negozi del centro storico di Ravenna associati al comitato “Spasso in Ravenna” può vincere un premio estratto a sorte: in palio tre cene/pranzi del valore di cento euro e quindici aperitivi del valore di 30 euro per due persone. I premi saranno da consumare nei locali del centro. È l’iniziativa promozionale dei negozianti in occasione di San Valentino.

Le attività commerciali che aderiscono all’iniziativa sono riconoscibili da una vetrofania esposta che richiama il Comitato “Spasso in Ravenna”, realtà nata per iniziativa delle associazioni di categoria Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, con il contributo del Comune e il sostegno de La Cassa di Ravenna.

Il concorso è semplice. Sarà sufficiente uno scontrino del valore di almeno 30 euro, inviare una foto dello scontrino a info@spassoinravenna.it insieme a nome, cognome, codice fiscale, recapito telefonico e mail. Ogni scontrino fornirà un’occasione per vincere: sarà possibile infatti partecipare anche più di una volta alla vittoria di un premio. I premi saranno utilizzabili non prima del 21 febbraio, previa prenotazione nel locale scelto tra quelli aderenti.

Spasso in Ravenna allestirà nelle vicinanze di Porta Adriana, all’incrocio fra via Barbiani e via Cavour, l’Angolo di San Valentino. Qui, tra fiori, piante e un meraviglioso cuore, sarà possibile per tutti gli innamorati scattarsi liberamente foto e pubblicarle sui social con il tag #spassoinravenna e @spassoinravenna oppure inviarle via mail per la loro pubblicazione sui canali del Comitato! La foto sarà gradita, ma da non considerare requisito obbligatorio per la partecipazione al concorso a premi.

Il Comune di Bagnacavallo cerca un istruttore culturale a tempo indeterminato

Richiesto il diploma di maturità. L’offerta è uno stipendio annuo lordo da 21.400 euro. Domande entro il 2 marzo

Bagnacavallo Piazza AereaIl Comune di Bagnacavallo cerca un istruttore culturale da assumere e offre un contratto a tempo pieno e indeterminato con uno stipendio iniziale di circa 21.400 euro lordi all’anno. L’assunto verrà inserito nell’area Cultura, comunicazione e partecipazione del Comune.

La figura richiesta dovrà avere conoscenze in campo culturale, spiccate competenze digitali, di comunicazione e ascolto, di orientamento al risultato e al cambiamento; tra le attività di cui andrà a occuparsi sono incluse la comunicazione istituzionale e la partecipazione all’organizzazione di eventi. In particolare, sarà inserita nello staff che cura la Festa di San Michele e gli eventi di promozione del centro storico, nonché i rapporti con le associazioni di volontariato e con le gestioni del Teatro Goldoni, della scuola di musica e delle rassegne cinematografiche.

Il titolo di studi richiesto per accedere è un diploma di maturità. Per partecipare al concorso è necessario presentare domanda esclusivamente online entro le 9.30 di giovedì 2 marzo; la selezione avverrà in seguito a preselezione – eventuale, in base al numero di iscritti – prova scritta e orale. Durante quest’ultima verranno anche verificati i i requisiti attitudinali in relazione alla posizione da ricoprire, con il supporto di una figura professionale esperta in psicologia del lavoro.

Tutte le informazioni per partecipare al bando, i requisiti necessari e il modulo per compilare la domanda sono disponibili sul sito www.labassaromagna.it. Per ulteriori informazioni, contattare il Servizio Sviluppo del personale al numero 0545 38327 oppure 38328.

Il teatro fa ancora “centro”: da Forlini l’attore Claudio Casadio, appena premiato

Secondo appuntamento della rassegna, venerdì 3 febbraio alle 18

Claudio Casadio OresteVenerdì 3 febbraio alle 18 in via Cairoli 17/A, a Ravenna, Ottica Forlini ospita il secondo appuntamento della rassegna “Il Teatro fa Centro”, il cui ospite d’onore sarà il celebre attore ravennate Claudio Casadio che parlerà in particolare dello spettacolo di cui è protagonista, in scena in questi giorni all’Alighieri: L’Oreste, innovativo “Graphic Novel Theatre” di Francesco Niccolini, illustrato da Andrea Bruno, prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri per la regia di Giuseppe Marani.

Grazie a questa nuova rassegna, bar, caffè, negozi, ristoranti trovano un nuovo modo per interpretare la loro vocazione originaria di luoghi di svago, ma anche di promozione della cultura, del pensiero, del progresso di un’intera comunità.

All’incontro parteciperanno la direzione di Ravenna Teatro, lo staff di Forlini Optical e Reclam, i giornalisti di Ravenna&Dintorni, oltre allo stesso Casadio, appena premiato come miglior attore 2023 per la sua interpretazione dell’Oreste dalla giuria del premio nazionale Franco Enriquez, che verrà consegnato questa estate a Sirolo.

Queste le motivazioni della giuria: «L’Oreste è un viaggio sistolico nell’infinito universo mentale che si perde nel finito limite spaziale delle mura del manicomio dell’Osservanza di Imola. Nelle oramai centocinquanta repliche dal suo debutto vince la parola come liberazione, il segno grafico (del Graphic Novel Theater), come strumento cognitivo che interagisce con il personaggio interpretato da uno stupefacente Casadio. Straordinario attore, ironico, struggente, malinconico, poetico, commovente. Un esempio di teatro civile che tocca il dramma della malattia mentale e di cui dobbiamo ringraziare per il suo sostanziale contributo il drammaturgo Francesco Niccolini e ancora una volta per la sua performance interpretativa Claudio Casadio».

Tutti pazzi per Ballardini: il tecnico ravennate in semifinale di Coppa Italia

Dopo la clamorosa vittoria contro la Roma, ora con la sua Cremonese tenterà di riaprire il discorso salvezza

BALLARDINI
Foto Dolci/Kulta, tratta dal sito ufficiale della Cremonese

Già figura di culto per molti appassionati di un calcio lontano dai riflettori, Davide Ballardini, 59enne allenatore ravennate, in queste ore sui social sta diventando sempre più un idolo per tutti quelli che ancora subiscono il fascino dei Davide che riescono a sconfiggere i Golia.

Con la sua Cremonese, ultima in classifica in serie A, è riuscito infatti nell’impresa di raggiungere le semifinali di Coppa Italia, sconfiggendo prima il Napoli (poche ore dopo il suo arrivo a Cremona) e poi la Roma (ieri sera, 1 febbraio). Due vittorie clamorose ottenute oltretutto fuori casa, in due degli stadi più caldi e prestigiosi del calcio italiano.

«Abbiamo fatto una buona partita – ha commentato Ballardini ai microfoni di Mediaset -, poi contro una grande squadra come la Roma serve anche un pizzico di fortuna, ma noi ce la siamo meritata facendo una prestazione di livello».

Ora in semifinale affronterà la Fiorentina, in aprile. Nel frattempo Ballardini è atteso da un’impresa ancora più grande e complicata, quella di portare la Cremonese alla salvezza, che oggi dista ben 10 punti e che passa da una partita fondamentale, lo scontro diretto di sabato, 4 febbraio, in casa contro il Lecce (che ha 12 punti in più in classifica). «Per noi a questo punto della stagione sono tutte partite secche – ha commentato il tecnico ravennate -. Cercheremo di avere questo atteggiamento da squadra, altrimenti le difficoltà aumenteranno. Saranno tutte partite da dentro o fuori».

Licenziato tre volte: l’azienda condannata a pagare all’ex manager 50mila euro

Era stato accusato di essere ladro e hacker: secondo il giudice del lavoro erano ingiurie

Cfs Europe
Lo stabilimento di Cfs Europe

Il giudice del lavoro ha condannato la Cfs Europe, importante azienda del petrolchimico ravennate, a pagare 60mila euro (50mila euro di danni morali e 10mila di spese legali) a un ex dipendente per «licenziamento ingiurioso».

L’uomo, un 55enne ex manager informatico dell’azienda, ne aveva chiesti 150mila.

La notizia, con ulteriori dettagli, è riportata su entrambi i quotidiani locali in edicola oggi, giovedì 2 febbraio.

I fatti risalgono al 2018, quando nell’arco di quattro mesi il dipendente era stato raggiunto da tre lettere di licenziamento, tutte annullate dal giudice del lavoro. L’uomo aveva comunque poi deciso di non approfittare del reintegro e non tornare a lavorare per l’azienda, che poi ha deciso di querelare.

Il giudice ora ha ritenuto i tentativi di licenziamenti appunto ingiuriosi, in quanto l’uomo era stato accusato di essere un ladro, un distrattore e un hacker, senza riuscire a provarlo concretamente. A pesare è stato poi anche il fatto che le accuse siano circolate rapidamente tra i lavoratori del polo chimico, compromettendo la reputazione dell’ex manager.

A Savio sorgerà un parco fotovoltaico di 24mila mq di proprietà pubblica

Progetto di Ravenna Holding, società controllata dal Comune. La presidente Roncuzzi: «Abbiamo fatto questa scelta invece di farne un’area produttiva con capannoni»

Pexels Kelly Lacy 4320473A nord di Savio sorgerà un parco fotovoltaico di potenza nominale minima di circa un megawatt. Il progetto è di Ravenna Holding, società controllata al 77 percento dal Comune di Ravenna, che è proprietaria dell’area utilizzata adiacente alla zona produttiva esistente, delimitata a est dalla linea ferroviaria Ravenna-Rimini e a ovest dalla via Romea sud. La superficie complessiva disponibile per la realizzazione dell’impianto è circa 24mila metri quadri, mentre la restante parte del comparto (di dimensione totale di oltre 47mila mqi) è dedicata a opere complementari. L’infrastrutturazione connessa alla realizzazione dell’intervento sarà minima e solamente legata alla realizzazione della strada di accesso, di un parcheggio ad uso pubblico e di aree verdi pubbliche.

Il Piano urbanistico attuativo di Ravenna Holding è stato approvato dalla giunta comunale nella seduta di ieri, 31 gennaio, dopo un percorso di analisi e approfondimento che ha visto l’espressione dei pareri e di alcune prescrizioni da parte di tutti i soggetti competenti e la pubblicazione del piano per la presentazione di eventuali osservazioni, nonché il parere favorevole del consiglio territoriale. Ora si aprirà la fase di redazione del progetto vero e proprio e quindi della sua attuazione.

«La necessità di nuovi investimenti legati alle fonti energetiche alternative orientate alla transizione energetica da fonti fossili a fonti rinnovabili è sempre più impellente – dice Mara Roncuzzi, presidente di Ravenna Holding – e per questo abbiamo valutato di sfruttare questo terreno per lo sviluppo di un parco fotovoltaico, invece di farne un’area produttiva con capannoni, come pure sarebbe stato possibile. Non è l’unico intervento di questo tipo sul quale la Holding sta lavorando, anzi è inserito in una strategia di più ampio respiro volta al potenziamento delle fonti rinnovabili».

Nel 2022 il totale delle imprese in provincia è cresciuto di 104 attività

Nell’anno precedente erano state 102, ma quest’anno sono aumentate sia le nascite che le cessazioni. Ora in tutto sono 38.424

Consulenza ImpreseIl bilancio tra aperture e chiusure di imprese in provincia di Ravenna nel 2022 è in positivo: 104 attività in più tra gennaio e dicembre. A questo saldo corrisponde una crescita dello 0,27 percento, che rappresenta il dato migliore dell’ultimo decennio. Il contributo più rilevante al risultato annuale è venuto dal settore delle Costruzioni, cui si deve oltre il 90 percento del saldo provinciale. Queste le principali evidenze che emergono dai dati Movimprese, elaborati dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio. Dopo il brusco stop del 2020 (quando il saldo si fermò a -372 imprese) e il rimbalzo del 2021 (+102 unità), sembra essersi assorbito lo shock impresso dalla pandemia sulla natalità e mortalità delle imprese ravennati.

Spostando l’attenzione dal saldo ai flussi che hanno determinato il saldo (aperture di nuove imprese e chiusure di imprese esistenti), il rientro delle “tensioni” sulla demografia d’impresa è avvenuto con un aumento delle nascite (incrementate del +5,9% rispetto al 2021) accompagnata da una crescita anche delle cessazioni (+6,1%). A fine dicembre 2022, lo stock complessivo delle imprese registrate in provincia di Ravenna raggiunge così le 38.424 unità.

Per le forme giuridiche, il maggior contributo all’andamento viene ancora una volta dalle società di capitali, con un tasso  in crescita e positivo pari a +3,7% rispetto al 2021 (con saldo netto fra iscrizioni e cancellazioni pari a + 314, in miglioramento rispetto al +248 dell’anno prima), migliore anche del risultato dell’anno pre-covid, quando la crescita fu pari a +2,2%. Stabile la categoria residuale delle altre forme, mentre diminuiscono le società di persona (-1,4%) e le imprese individuali in ragione d’anno (-0,5% ed avevano avuto un andamento di stabilità l’anno prima).

Le imprese giovanili aumentano la loro consistenza passando dalle 2.446 unità del 2021 alle attuali 2.483 (37 aziende giovanili in più, per quanto riguarda il confronto fra gli stock, a fronte del risultato registrato nell’anno precedente pari a +15). Anche per le imprese femminili, nel 2022, il saldo della movimentazione tra aperture e chiusure rimane positivo (+10); risulta però in rallentamento rispetto al dato del 2021 (quando era +33). Per le imprese straniere la differenza tra aperture e chiusure, sempre positiva (+251 unità), risulta più alta rispetto al dato del precedente anno (+202), con aumenti significativi sia tra le nuove iscrizioni (+32,5%) che per le chiusure volontarie (+40,3% rispetto a quelle del 2021).

Dalla Regione 2 milioni di euro per incentivare le Comunità energetiche rinnovabili

Bando aperto fino al 9 marzo, contributo massimo di 50mila euro a fondo perduto, domande solo online

Pexels Los Muertos Crew 8853511La Regione Emilia-Romagna apre un bando dal 9 febbraio al 9 marzo per sostenere la costituzione e la progettazione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) attraverso la concessione di contributi economici a copertura dei costi per l’avvio. Le comunità energetiche sono gruppi di soggetti (persone fisiche, imprese, ma anche enti territoriali, o dell’associazionismo e via dicendo) che si uniscono per produrre, distribuire e scambiare energia proveniente da un impianto locale alimentato da fonti rinnovabili.

La recente legge regionale 5/2022 ha come obiettivo la promozione e il sostegno delle Cer degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente. L’iniziativa si colloca nell’ambito delle politiche energetiche regionali, che in linea con quelle europee e nazionali, mirano alla decarbonizzazione e alla transizione energetica, puntando sull’aumento dell’efficientamento energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Per la costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili la Regione mette a disposizione due milioni di euro di risorse europee del Fondo Fesr 2021-2027. Il contributo regionale è a fondo perduto fino all’80 percento delle spese sostenute per l’avvio e la costituzione delle Cer e per gli studi di fattibilità e potrà essere incrementato fino al 90 percento sulla base delle premialità previste. Il contributo massimo è pari a 50mila euro.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente online dalle 10 delle 9 febbraio alle 13 del 9 marzo. Le proposte verranno valutate sulla base di criteri di valutazione e premialità e dovranno raggiungere un punteggio minimo (50 su 100) e quelle ritenute ammissibili verranno inserite in una graduatoria formulata in base all’ordine cronologico di arrivo. Dal momento dell’approvazione della graduatoria è previsto un termine massimo di 12 mesi per costituire la Comunità energetica rinnovabile, soggetto giuridico al quale potranno essere concesse le risorse.

A questo link è possibile leggere il bando integrale e avere maggiori informazioni su come presentare la domanda.

Per maggiori informazioni è possibile contattare lo Sportello imprese dal lunedì al venerdì 9.30-13; tel. 848.800.258 (chiamata a costo tariffa urbana, secondo il proprio piano tariffario) oppure infoporfesr@regione.emilia-romagna.it.

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