martedì
26 Agosto 2025

Atti vandalici al parco fluviale: il Comune “risponde” con una camminata

Nella notte comparsa una scritta infamante sul sentiero della legalità

Comune Mafia Castel BologneseAtti vandalici nella notte tra lunedì e martedì al parco fluviale di Castel Bolognese. In particolare, il cosiddetto Sentiero della Legalità è stato imbrattato con la scritta “Comune = Mafia”.

«Questo – commentano dall’Amministrazione – rappresenta un attacco vile ai valori che ci rappresentano e che costituiscono l’identità della nostra istituzione comunale. Per questo abbiamo messo in campo tutte le azioni per individuare gli autori del gesto e nel frattempo abbiamo ripristinato i luoghi che ogni giorno accolgono centinaia di persone. Crediamo infine che la migliore risposta a questi attacchi non possa che essere una risposta di comunità». Per questo motivo, il Comune ha organizzato per sabato 28 gennaio alle 10 una camminata che dal Municipio arriverà al parco fluviale.

«Condanniamo il vile gesto avvenuto al parco fluviale – si legge invece in una nota del comitato locale dell’Anpi – e saremo presenti alla camminata. Si tratta di un episodio grave – che offende tutti i castellani  sia per il contenuto irriguardoso delle frasi sia per la mancanza di rispetto nei confronti di un bene pubblico e che ha un significato importante per la nostra comunità.  Naturalmente, chiediamo si faccia il possibile per individuare gli autori».

Garantita fino al 2025 l’assistenza sanitaria di base agli universitari fuori sede

Gli studenti non dovranno rinunciare al medico di medicina generale della propria città di residenza. Servizio previsto anche per gli iscritti all’Accademia di Belle Arti e al Conservatorio

Medico AuslÈ stata rinnovata fino al 2025 la convenzione tra Comune di Ravenna, Ausl Romagna e Fondazione Flaminia per garantire agli studenti universitari fuori sede, iscritti al campus di Ravenna, l’assistenza sanitaria di base senza rinunciare al medico della propria città di residenza.

Se non esistesse questa convenzione gli studenti fuori sede che scelgono di fruire dell’assistenza medica di base presso l’Ausl Romagna, distretto di Ravenna, dovrebbero obbligatoriamente rinunciare al proprio medico di base nel comune di residenza oppure pagare la prestazione.

Il servizio è previsto anche per gli studenti iscritti ai corsi dell’Accademia di Belle Arti statale di Ravenna e Conservatorio statale Giuseppe Verdi.

«Si tratta – ha affermato l’assessore alla Scuola e l’Università Fabio Sbaraglia –  di un servizio importante per migliorare la qualità della vita degli studenti universitari fuorisede che scelgono la nostra città per i loro studi. Come amministrazione comunale il nostro obiettivo è quello di rendere Ravenna sempre di più un polo universitario, potenziando e qualificando i servizi dedicati agli studenti».

A Lugo riapre il punto unico per assistenza nell’iscrizione alle scuole d’infanzia

Riattivato allo sportello socio educativo di via Garibaldi il servizio di consulenza e ausilio per le famiglie

Le famiglie di Lugo che hanno bisogno di assistenza per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia possono rivolgersi a uno sportello unico in via Garibaldi 62. I servizi educativi dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e il Comune di Lugo, in accordo con gli istituti comprensivi Lugo 1 «Baracca» e Lugo 2 «Gherardi», hanno attivato nuovamente il punto unico di iscrizione alle scuole materne per il prossimo anno scolastico 2023-2024. In particolare, il punto unico interessa le scuole dell’infanzia statali (Fondo Stiliano, La Filastrocca, San Potito) e comunali (Capucci).

Il punto unico, attivo allo sportello socio educativo, vuole offrire un servizio di consulenza alle famiglie per l’iscrizione online. Sarà possibile infatti ottenere da un solo sportello tutte le informazioni necessarie riguardanti le scuole dell’infanzia di proprio interesse sul territorio lughese, nonché essere agevolati nell’iscrizione alla scuola prescelta.

Giardino 2

L’iniziativa, consente inoltre agli enti coinvolti di realizzare, nel momento dell’assegnazione dei posti disponibili, un coordinamento reale ed efficace, capace di soddisfare quanto più possibile le esigenze espresse dalle famiglie. Proprio per questo sarà possibile presentare una domanda unica con più opzioni di preferenza espresse all’interno. È importante sottolineare che non sempre sarà possibile accogliere la prima opzione di scelta della famiglia, si suggerisce quindi di indicare almeno due opzioni di iscrizione.

Le iscrizioni, che si svolgeranno esclusivamente online, dovranno concludersi entro lunedì 30 gennaio 2023 e sono rivolte ai bambini nati negli anni 2018, 2019, 2020.

Coloro che desiderano usufruire del servizio di consulenza possono contattare il punto unico per ulteriori informazioni al numero 0545 38385. Tutte le informazioni per presentare le domande sono disponibili sul sito www.labassaromagna.it nella sezione  Servizi – Infanzia e scuola.

La biblioteca Omicini cambia sede: da marzo sarà in piazza della Libertà

Il 25 gennaio la presentazione pubblica del progetto di allestimento

Biblioteca Celso OmiciniLa biblioteca comunale Celso Omicini di Castiglione di Ravenna cambia sede. Ospitata fino ad oggi negli spazi del Consiglio territoriale in via Vittorio Veneto, si trasferirà nei nuovi locali di piazza della Libertà 10. Il completamento dei lavori è previsto per la fine di marzo. Il progetto del nuovo allestimento sarà presentato mercoledì 25 gennaio alle 20.30 nella sala Tamerice di via Vittorio Veneto 21 (attuale sede).

La nuova sede si compone di due piani, che verranno completamente riallestiti con arredi funzionali. In tutta la biblioteca ci saranno nuovi scaffali, con l’obiettivo di rendere più spaziosi e accoglienti gli ambienti e di costituire un’area innovativa completamente dedicata a bambini e ragazzi.

Il piano terra ospiterà due spazi dedicati alle giovani generazioni: l’area per bambini da zero a sei anni, con i libri del programma nazionale “Nati per Leggere”, e lo spazio gaming e ludoteca, con un’ampia scelta di giochi da tavolo. Al primo piano sarà, invece, ricavato ulteriore spazio per l’archivio e il patrimonio retrospettivo.

Il progetto permetterà di avviare contestualmente una graduale revisione del patrimonio della biblioteca e della sua collocazione, con operazioni di immagazzinamento o scarto e di messa in evidenza delle tante novità acquistate negli ultimi anni. Fra queste, una sezione dedicata alle attualità e alla riscoperta dei classici e scaffali tematici come quelli dedicati ai libri “dal mondo” in lingua straniera e alla lettura accessibile con i materiali nelle comunicazioni alternative.

Mentre termineranno i lavori sarà comunque possibile usufruire della biblioteca nei nuovi spazi, parzialmente arredati, nei consueti orari di apertura (martedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12; mercoledì e giovedì dalle 14.30 alle 18.30.

Alla serata del 25 gennaio parteciperanno il vicesindaco Eugenio Fusignani, l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia, la direttrice dell’Istituzione Classense Silvia Masi, la presidente del Consiglio territoriale Edera Fusconi, la responsabile dell’unità organizzativa Pubblica Lettura e Biblioteche Decentrate dell’Istituzione Classense Nicoletta Bacco.

Terremerse: 300 milioni di fatturato nel 2022 e 18 assunzioni nel 2023

La cooperativa di Bagnacavallo ha presentato i dati principali dei vari settori

Terremerese SedeIl 2022 è stato un anno positivo per Terremerse, dal punto di vista economico e finanziario: l’andamento gestionale è stato migliorato rispetto al 2021, con dinamiche differenti nei vari comparti di attività. Il fatturato consolidato si attesterà ben oltre i 300 milioni di euro (nel 2021 i ricavi del gruppo di Bagnacavallo si attestavano a 265 milioni) e nel 2023 sono previste 18 nuove assunzioni.

«Buona parte dell’incremento di fatturato – afferma il direttore generale della coop, Emilio Sabatini – è stato determinato dall’effetto inflattivo sui prezzi e in parte dall’aumento della quota di mercato, in particolare nella vendita dei mezzi tecnici e nei nuovi areali di raccolta di prodotto cerealicolo».

Il fatturato consolidato del Settore Agroforniture, compresa la controllata Terremerse Nord Est, supera i 120 milioni di euro, oltre 20 milioni di euro di crescita rispetto al 2021. É aumentata anche la rete tecnica e commerciale e nel 2023 è prevista l’assunzione di altre tredici persone nella rete tecnica, distributiva e nel comparto impiantistica.

Nel Settore Cereali, a pari volumi di quantità vendute il fatturato è aumentato quasi del 30%, attestandosi a circa 64 milioni di euro. Nel 2023 ci si attende una campagna di raccolta prodotto di circa 160mila tonnellate e una flessione delle quotazioni.

Il Settore Ortofrutta della Cooperativa chiude il 2022 con un margine positivo. Le quantità raccolte di prodotto da industria e fresco sono state in linea con le previsioni. Per il 2023 si prevede una contrazione delle superfici di pomodoro da industria, a causa degli alti costi di produzione e della concorrenza delle colture cerealicole.

Per il comparto Carni è stato un anno problematico: la forte crescita dei prezzi dei cereali e quindi dei mangimi si è riversata sul costo delle materie prime. L’aumento medio annuale del costo del venduto è stato del 18%, a cui si sono aggiunti gli incrementi dei costi industriali e di logistica. Per il 2023 non si prevede uno scenario generale differente, ma Terremerse continuerà a sviluppare gli investimenti fatti per aumentare gli spazi di mercato attraverso i progetti skin pack e surgelato.

«Il budget 2023 di Terremerse prevede fatturato in aumento – conclude Sabatini – e un buon risultato gestionale e finanziario nonostante le incertezze congiunturali. Gli obiettivi di crescita della Cooperativa sono confermati dalle prospettive di assunzione di diciotto persone distribuite su tutti settori, servizi compresi, poiché l’aumento dei volumi e delle complessità ha ovvie conseguenze sulla gestione amministrativa e organizzativa più in generale».

Sentenza definitiva dopo nove anni: l’ex infermiera Daniela Poggiali è innocente

La Cassazione ha respinto il ricorso dell’accusa e convalidato il verdetto dell’appello ter. È il settimo processo per il decesso di una paziente nel 2014

RAVENNA 16/10/2015. PROCESSO ALL’ INFERMIERA DANIELA POGGIALICi sono voluti nove anni per arrivare alla sentenza definitiva per Daniela Poggiali, la 50enne ex infermiera dell’ospedale di Lugo che accusata dell’omicidio di una paziente di 78 anni con una iniezione letale: la donna è stata riconosciuta innocente. La prima sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale e ha convalidato il verdetto emesso dalla corte di assise di appello di Bologna il 25 ottobre 2021 nel processo ter. È quindi il settimo giudizio su questa vicenda. A cui vanno sommati altri procedimenti per altre accuse.

La biblioteca Manfrediana nel 2022 ha superato le 20mila presenze

Oltre 65mila i prestiti. Da mercoledì 1 febbraio una serie di incontri per avvicinare gli adulti alla tecnologia

Biblioteca ManfredianaDopo la chiusura forzata a causa della pandemia, nel 2022 la biblioteca Manfrediana di Faenza si è confermata l’istituzione culturale più frequentata della città: oltre 20mila presenze nelle sale, 2.142 nuovi iscritti (1.193 adulti, 949 ragazzi) e 65.250 prestiti.

L’attività della biblioteca è tornata alla normalità e, da maggio a dicembre, sono anche stati realizzati 277 laboratori per bambini e ragazzi.

Da segnalare anche la creazione di un gruppo di lettura, con protagonisti ragazzi dai tredici ai sedici anni, che ha da poco festeggiato il primo anno di attività.

Durante gli anni della pandemia, la biblioteca ha comunque partecipato a progetti europei per migliorare le competenze dei bibliotecari e i servizi dedicati agli ipovedenti e agli utenti over 60, con lo scopo di aumentare l’accessibilità delle persone adulte alle nuove tecnologie e ai nuovi strumenti di comunicazione.

A questo proposito, mercoledì 1 febbraio partiranno i Mercoledì digitali: dalle 9 alle 12 i bibliotecari saranno a disposizione del pubblico adulto per aiutare nell’utilizzo del web e delle diverse piattaforme.

Nel 2022, inoltre, è stato di nuovo possibile organizzare eventi dedicati ai fondi e ai laboratori, tutti presenti sul sito della biblioteca: Un archivio per la città, che ha messo online l’archivio Zauli-Naldi e l’Archivio dei possessori, utile a ricostruire le librerie private disperse. Il Patto per la lettura, invece, ha lo scopo di promuovere la lettura e la conoscenza, di combattere la povertà educativa e di informare i cittadini.

Negli ultimi anni sono anche arrivate alcune donazioni: la biblioteca privata del professor Nicolangelo Scianna; l’archivio della Democrazia Cristiana, del Partito Popolare e della Margherita a Faenza, donata da Pietro Baccarini; un album con i disegni di Romolo Liverani, lasciato dalla Libera Università per adulti; pregevoli edizioni in memoria del marito, donate dalla professoressa Carmen Ravanelli Guidotti.

Un nuovo centro per disabili ad Alfonsine. Investimento da 80mila euro

Con un finanziamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Accolti dodici utenti provenienti dalla Bassa Romagna

Galassia 1 Dal 9 gennaio gli spazi adiacenti alla casa della comunità di Alfonsine (via Reale 49/51) accolgono il rinnovato centro socio riabilitativo diurno per disabili Galassia. Gli spazi – di proprietà dell’Ausl della Romagna e gestiti in convenzione dalla cooperativa sociale Il Cerchio – sono stati completamente riprogettati per accogliere dodici utenti provenienti dai diversi territori dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

Il costo complessivo dei lavori di ristrutturazione ammonta a circa 80mila euro, di cui 57mila finanziati con il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri e il rimanente sostenuto con risorse dell’Ausl Romagna.

Il centro è accolto in ampi spazi situati a piano terra con area cortilizia interna e laboratori dedicati; le attività che vi si svolgono sono finalizzate allo sviluppo e mantenimento delle abilità di vita.

«È emersa l’opportunità di pensare a una nuova progettualità – spiega il sindaco referente per le Politiche socio sanitarie dell’Unione, Luca Piovaccari – finalizzata a garantire una migliore funzionalità del servizio di centro socio riabilitativo diurno per disabili Galassia, precedentemente collocato nell’ex presidio ospedaliero di Fusignano. Sono state fatte valutazioni anche a partire dalle limitazioni in termini strutturali che la sede di Fusignano del Csrd presentava, come l’assenza di spazi esterni, la collocazione al primo piano e la presenza di limitati spazi per la realizzazione di laboratori per piccoli gruppi. Il Csrd potrà favorire  l’opportunità alla cittadinanza di Alfonsine di aprirsi a nuove esperienze di relazioni con persone diversamente abili e quindi costruire sinergie e occasioni di confronto tra la committenza, il soggetto gestore e le associazioni operanti nel territorio comunale».

“Ha un’enoteca su 4 ruote”: una 46enne di Russi tra gli ignoti di Amadeus su Rai 1

Giorgia De Bastiani è la titolare di “Vino al vino street”, una roulotte che porta in giro prodotti di piccole cantine artigianali. Le concorrenti hanno sbagliato l’abbinamento e non hanno riconosciuto che il parente misterioso era la figlia della donna

Tra i mestieri da abbinare agli ignoti nella puntata del programma tv “I soliti ignoti” su Raiuno ieri sera, 23 gennaio, c’era “Ha un’enoteca su 4 ruote” e l’identità nascosta corrispondente era quella di una 46enne di Russi, Giorgia De Bastiani. La donna infatti è titolare di “Vino al vino street”, una roulotte Lander del 1974 che porta in giro per l’Italia i prodotti di piccole cantine artigianali.

De Bastiani era l’ignota numero 4 con un “passaporto” del valore di 64mila euro con imprevisto e le concorrenti, due sorelle di Torino, hanno utilizzato uno degli indizi: “Chi mi chiama cerca qualcosa di originale”, ha detto la russiana. Ma la scelta delle concorrenti è andata su “personalizza tovaglioli”.

La 46enne è stata poi protagonista anche nell’appendice finale, quando i concorrenti devono associare uno degli otto ignoti al cosiddetto parente misterioso. Che era Eleonora Naldi, ventenne figlia di Giorgia. Ma anche qui l’errore delle concorrenti piemontesi e montepremi in fumo.

Mar chiuso tre settimane per il nuovo allestimento delle collezioni permanenti

Dal 30 gennaio al 17 febbraio al museo d’arte di Ravenna la riqualificazione del corridoio centrale e delle cellette

02+ +Cellette+della+Pinacoteca+del+MARProsegue il percorso di riqualificazione degli allestimenti delle collezioni permanenti del museo d’arte della città di Ravenna (Mar). Per garantire la tutela del patrimonio che verrà movimentato in occasione dei lavori e la sicurezza dei visitatori, il Mar sarà chiuso al pubblico dal 30 gennaio al 17 febbraio.

In quel periodo infatti inizieranno i lavori nel corridoio centrale, dedicato alle grandi Pale d’altare con i capolavori, tra gli altri, di Luca Longhi e di Giorgio Vasari, e nelle cellette che ospitano opere che vanno dal 1300, a tema devozionale, fino alle opere della celebre bottega ravennate cinquecentesca dei Longhi con testimonianze del padre Luca, del figlio Francesco e della figlia Barbara.

Dal 18 febbraio il museo riaprirà con il Mar dei piccoli con le mostre Poetica del gioco. Roberto Papetti giocattolaio e Illustrazione Sonore a cura di Immaginante, mentre le collezioni saranno ancora chiuse al pubblico fino al 6 marzo, quando la sezione del contemporaneo e quella dedicata al ‘600 saranno nuovamente fruibili. La Pinacoteca nella sua veste rinnovata, con il completamento dei lavori nel corridoio centrale e nelle cellette, riaprirà al pubblico all’inizio dell’estate 2023.

01+ +Facciata+del+MARPer la primavera è invece prevista l’apertura del riallestimento della Collezione dei mosaici moderni e contemporanei, i cui lavori sono altresì in corso, come già annunciato qualche giorno fa.

Nel 2023 quindi vedrà completarsi il riallestimento avviato nel 2016 con la sezione dedicata all’arte contemporanea, proseguito nel corso degli anni in varie tappe significative: nel 2018 ha visto nella veste rinnovata la Sala Guidarello e nel 2022, in occasione dei 20 anni dell’Istituzione, la riapertura delle sei sale dedicate al seicento e all’arte contemporanea.

“Incontri con concerto” al Rossini con Enrico Ruggeri, Irene Grandi e Piero Pelù

Tre serate in programma tra febbraio e aprile. Gli artisti si racconteranno attraverso canzoni e ricordi in dialogo con Massimo Cotto

Nuova rassegna al teatro Rossini di Lugo: “Rossini d’autore” propone tre serate di parole e musica, durante le quali i protagonisti saranno Enrico Ruggeri (17 febbraio), Irene Grandi (10 marzo) e Piero Pelù (21 aprile), tutti e tre in bilico tra rock e canzone d’autore.

Gli artisti dialogheranno con il giornalista e scrittore Massimo Cotto e si racconteranno con le loro canzoni, ma anche con i loro ricordi, per cercare di scoprire la persona dietro al personaggio.

Tutti gli “incontri con concerto” avranno inizio alle ore 21.

L’Accademia di Belle Arti di Ravenna è diventata statale. Di chi è il merito?

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento che traccia, a partire dalla fondazione nel 1829, le vicissitudini della scuola fino alla statizzazione: «Il rinascente istituto deve durare e crescere. Con l’impegno di tutte e di tutti»

Polo Delle Arti Alta Formazione
Il Polo aelle Arti (Accademia Belle Arti e Istituto Musicale) in piazza Kennedy a Revenna
«It sounds like stories from the land of spirits
| If any man obtain that which he merits | Or any merit that which he obtains».
[«Sembra una storia del regno degli spiriti | quando un uomo ottiene ciò che merita,
| oppure merita ciò che ottiene».]
Samuel Taylor Coleridge, The Good, Great Man, [Il buon, grande uomo] 1802

In queste settimane si è assistito a una gara fra chi si intestava il merito della statizzazione dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Un risultato comunque positivo, visto che probabilmente, non molto tempo fa, si sarebbe vista un’analoga gara, ma a chi si attribuiva il merito della sua chiusura.

Nella sua quasi bicentenaria storia – l’“Accademia elementare di Belle Arti” fu fondata il 26 novembre 1829 per volontà, non è irrilevante ricordarlo, della Legazione provinciale e del Comune di Ravenna e con la «protezione» del cardinal Vincenzo Macchi, Legato pontificio – unica Istituzione, assieme all’Istituto musicale Giuseppe Verdi, con cui di recente è stato sancito un accordo di stretta collaborazione che ha portato alla creazione del “Polo delle Arti”, che può vantare il merito di essere autoctona, ha vissuto, nel corso del tempo, momenti di gloria e momenti di crisi. Nata, come si legge nella Prefazione e Discorso […] per la solenne apertura…, pubblicati dalla Tipografia Roveri e Collina nel 1929, «per il miglioramento dei mestieri», essa venne riconosciuta come «uno dei principali oggetti di utilità alla Provincia, e di decoro alla Città».

Il merito dell’idea di fondare un’Accademia va dato tutto all’allora poco più che ventenne prelato maceratese (ma senza ordini sacri) Lavinio Spada de’ Medici, vicelegato dell’odiato cardinal Agostino Rivarola ma da lui ben lontano in spirito. Come si legge nella voce del Dizionario Biografico degli Italiani, a firma di Gabriella Santoncini, egli «si contraddistinse per la liberalità del comportamento pubblico rispetto ai rigori oltranzisti e repressivi del cardinale». Fu anche colui che cercò, senza successo, i resti mortali di Dante.
Tornando al giorno della solenne inaugurazione, un vero parterre de roi vi assistette: il Cardinal Legato della Provincia Vincenzo Macchi, l’Arcivescovo e Principe della Città mons. Chiarissimo Falconieri Mellini, mons. Ignazio Cadolini, vescovo di Cervia, i membri della Magistratura comunale, il Consiglio Accademico, la Deputazione della Pinacoteca, le Autorità civili e militari, la Deputazione e, last but not least, i Professori del Collegio. In luogo più appartato presenziavano anche i Signori Convittori del Collegio, «molta frequenza di scelte persone» e alcune «colte Dame». L’entrata del Legato fu accolta da «musicali istrumenti» che «con armoniosa sinfonia diedero alla solennità lietissimo incominciamento»; dunque, anche allora, come oggi, uno stretto legame tra arti visive e musica. A seguire, «una breve ed acconcia Prefazione» – come devono essere le prefazioni – del conte Alessandro Cappi, patriota ed erudito ravennate nonché segretario dell’Accademia (di cui divenne Direttore nel 1855, dopo la morte di Ignazio Sarti, poliedrico artista bolognese, scultore, architetto e incisore), e un «sublime e squisito Discorso» tenuto da mons. Pellegrino Farini, letterato e storico di Russi. Dopo l’inaugura- zione, l’Accademia rimase aperta per quattro giorni «a quanti piacque di vedere gli oggetti di Belle Arti in Essa raccolti». E, come dubitarlo, «Universale fu il concorso, e universale l’applaudimento sì dei cittadini, che dei forestieri, che ne partivano ammirati».
Di là dalla veste retorica del libello, appare tutto il rilievo dato da Ravenna all’evento della nascita di questa Istituzione cittadina. Nella sua Prefazione, Cappi aveva evidenziato come, per gli Antichi, «le arti am[i]no la pace», ma anche come quest’ultima abbia «bisogno delle arti», lanciando due ammonimenti: «Infelice quella terra, a cui le arti mancano!» e «La pace e le arti, oh bella e santa compagnia!» e concludendo: «certo a ciascun di noi questo giorno dev’essere memorabile, dev’esser giorno di somma allegrezza, uno de’ più bei giorni di nostra vita».

Accademia Ravenna MosaicoPer essere dunque all’altezza di quel 26 novembre 1829, si sarebbe dovuto organizzare qualcosa, non dico di analogo, perché sarebbe impossibile – tempora mutantur, et nos mutamur in illis –, il 1° gennaio 2023, nel momento “fatale” – per alcuni impossibile, per altri un sogno, per pochi una speranza – in cui l’Accademia ravennate è diventata statale. Siccome però il 1° gennaio tutti sono stati giustamente a festeggiare il nuovo anno, sarebbe bello prevedere a breve una giornata alternativa, in cui la città celebri questo storico evento. Potrebbe coincidere con l’inaugurazione dell’anno accademico.

Perché si è voluto ritornare a quel lontano 26 novembre 1829? Perché ciò che dura, superando tutte le vicissitudini del tempo, va tutelato e conservato. Di più: va coltivato e continuamente sostenuto perché possa crescere. Non si vive mai di sola gloria. Non basta avere i mosaici più famosi al mondo, occorre dar seguito ed essere all’altezza di quel passato.
L’Accademia, negli anni Ottanta, ha avuto fino a 600 iscritti. Allora si trovava nei locali della Loggetta Lombardesca, e, si sa, anche il luogo conta. La prima sede in via Baccarini, progettata da Ignazio Sarti, venne vergognosamente decurtata di più della metà dall’allargamento di piazza del Littorio (ora dei Caduti). Oggi il suo moncone è stato recuperato come sede della sezione Holden della Biblioteca Classense, nell’ottica di una formazione culturale dei giovanissimi, com’era stato l’intento della neonata Accademia. Raggiunto l’apice, il citato massimo numero di studenti, provenienti da tutta Europa e anche dal mondo, il Giappone in primis – e, in quest’apice, come non ricordare la collaborazione di Dario Fo in quegli anni con i giovani studenti dell’Accademia e la sua netta presa di posizione pubblica contro il trasloco dalla Loggetta all’ex Albe Steiner? –, la “caduta”, con lo spostamento sempre più in periferia (da via Baccarini, a via di Roma, a via delle Industrie…), la riduzione al solo corso di Mosaico dai tre iniziali (Pittura, Scultura, Decorazione) e tante altre vicissitudini che può raccontare solo chi le ha vissute dall’interno dell’Istituzione.

Open Day Accademia Belle Arti 2022
Open day 2022 all’Accademia ravennate, al centro la nuova direttrice Paola Babini

Ciononostante, l’Accademia è riuscita a risollevarsi, tanto da riuscire a diventare, dal 1° gennaio, statale e a eleggere la nuova Direttrice, Paola Babini (e se c’è una persona cui va detto grazie per questo successo, lei non è di certo l’ultima). Ma il merito sappiamo anche a chi altri vada attribuito: a coloro che hanno continuato a lavorare, professori e studenti, credendo, anche nei momenti più bui, che sarebbe stato un delitto disperdere un patrimonio bisecolare. E, inoltre, va riconosciuto l’impegno profuso da Chiara Francesconi, come Presidente della Commissione Consigliare Cultura, Alta Formazione Artistica e Mosaico del Comune di Raven- na, nonché dalle ultime due amministrazioni, in particolare l’attuale che, per comunicato stampa di Fabio Sbaraglia, Assessore con deleghe alla Cultura, Scuola, Università, Afam, Mosaico, Politiche giovanili – scripta manent – ha di recente confermato l’impegno a traghettare l’Accademia fino a un porto sicuro, cioè una completa autonomia amministrativa. E per chi volesse informarsi sulla lunga e ricca storia dell’Accademia, può consultare con profitto il volume di Sabina Ghinassi, Accademia Belle Arti Ravenna. Centottant’anni (Longo, 2010, a cura di Maria Rita Bentini).

Ma intestarsi i meriti è esercizio che lascia il tempo che trova. Ora l’Accademia – ritornata finalmente, con alcune aule, in centro città nella nuova sede in piazza Kennedy nell’ex abitazione dei conti Della Torre, edificio del già ricordato “Polo delle Arti” in condivisione col Verdi – patrimonio dello stato ma anche dell’intera città, non deve essere abbandonata da quest’ultima con il fatto che ora “ci pensa lo Stato”.

Adesso è il momento forse più difficile, come sono critici tutti i periodi di cambiamento e di svolta. Insieme al Verdi, e con l’appoggio di tutta la città, Campus universitario di Ravenna compreso, si ponga fine a dietrologie, vecchi rancori, posizioni di parte. Come affermò Pellegrino Farini nel suo Discorso, la volontà del Vice Legato di creare un’Accademia non sarebbe potuta «ridursi ad effetto, se i Magistrati della Città, ed alcuni Ravignani, nobilissimi di animo, come di condizione, non fossero stati […] pronti a condiscendere agl’inviti del Prelato, o generosi a proferire» i dipinti necessari a costituire una Galleria dell’Accademia. E Farini si auspicava che «Come dunque questa Accademia è stata felice nel suo incominciamento, tale duri, e tale cresca».

Proprio quello che deve fare la neonata Accademia statale di Belle Arti di Ravenna: durare e crescere. Con l’aiuto di tutte e di tutti.

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