Piovaccari e il suo atlante di visioni struggenti

Piovaccari

Luca Piovaccari è uno degli artisti più intensi della generazione di mezzo del nostro territorio. Cesenate, poco più che cinquantenne, lavora con discrezione sulla soglia liminale che divide la fotografia dalla pittura e dal disegno da quasi tre decenni. Le sue installazioni di acetati, le sue rêverie di paesaggi  di grande formato in bianco e nero, sono opere di grande potere evocativo e poetico.
In contemporanea con la personale “Rivoluzioni”, curata da Alberto Zanchetta al Palazzo Ducale di Massa e aperta sino al 6 agosto, Rimini dedica a Piovaccari una personale negli spazi della Far, con curatela di Giancarlo Papi: “La Stagione del Disincanto”. Qui Piovaccari mette in scena il suo atlante di visioni struggenti, di immagini che si addensano tonalmente come velature oniriche e si increspano di relitti, di frammenti esperienziali che diventano tracce d’altro, segni della nostra contemporaneità lacerata, senza cadere nella didascalia o nella retorica. Nel far questo, infatti, l’artista non agisce attraverso registri meramente narrativi, ma costruisce impalpabili teatri zen, haiku essenziali dove la luce e il sovrapporsi delle quinte di grigi creano l’opera, insieme a piccoli dettagli, ineffabili reliquie della nostra esistenza, fragili come ali di farfalla e altrettanto preziose: piccoli e struggenti enigmi da decriptare. “Le opere di Piovaccari sono pezzi di un mondo senza orizzonte. Scarti che sono l’immagine rotta di ciò che era intero. Sezioni di una totalità infranta. Tessere di un puzzle che non è più possibile ricomporre. Frammenti che attestano la fine di un universo, ma, insieme, rendono incombenti attimi di quello stesso universo, esibendo una grandezza mutilata. Nei suoi lavori Piovaccari mette a fuoco solo alcuni fotogrammi: nascondono ogni riferimento, fino a raggiungere esiti addirittura astratti, in bilico tra urgenza testimoniale e consapevolezza stilistica, tra fedeltà visiva e infedeltà poetica», spiega Papi nel testo in catalogo. Quello messo in scena da Piovaccari è un mondo di bellezza malinconica e silenziosa che accoglie e abbraccia il nostro sguardo dolcemente.

Luca Piovaccari, “La Stagione del Disincanto”, a cura di Giancarlo Papi; FAR Fabbrica Arte Rimini;  Aperto Sino al 27 agosto; martedì – domenica dalle 16 alle 22.

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