La sublime vocalità di Monteverdi. Intervista a Elena Sartori

RAVENNA 11/06/2015. LULLY, UN FIORENTINO A VERSAILLES Giovanni Battista Lulli Te Deum E Dies Irae Per Soli, Doppio Coro E Orchestra Orchestra Barocca ÒLa Magnifica ComunitˆÓ Melodi Cantores Direttore Elena Sartori

Elena Sartori

«Monteverdi è un punto d’approdo della storia della musica, la sua produzione è l’esito dell’antichità teatrale portata in ambito sacro»

Fin dall’alba dell’umanità la musica ha avuto come associazione primigenia la sfera del sacro. Questa unione si è consolidata nel corso dei secoli ed è giunta fino a noi plasmando le liturgie delle religioni che si sonosusseguite nello svolgersi del tempo. Innegabile è che lo scorso millennio sia stato, in Europa, terreno fertile per lo sviluppo della musica sacra cristiana. Un incredibile esempio di sintesi cattolica è racchiuso nella Selva morale e spirituale di Claudio Monteverdi, testamento spirituale del compositore cremonese. Il Festival 2017 vedrà riecheggiare questo splendido documento sonoro il 19 giugno, proprio in uno dei cardini della cristianità ravennate, la Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Protagonisti di questo appuntamento saranno i cantanti e musicisti di Allabastrina Choir & Consort, sapientemente diretti dalla ravennate Elena Sartori.

Ritratto Di Claudio Monteverdijpg01

Un Ritratto di Claudio Monteverdi

Maestro Sartori, un appuntamento monteverdiano nel cuore del Ravenna Festival 2017, proprio nel 450° anniversario della nascita del compositore e con una raccolta spesso trascurata a favore di opere e madrigali. Cosa sta alla base di questa proposta musicale?
«Monteverdi è un punto d’approdo della storia della musica, la sua produzione è l’esito dell’antichità teatrale portata in ambito sacro. La proposta della Selva parte proprio da una ricerca personale sulla teatralità del sacro, la curiosità di approfondire quanto valore storico e rappresentativo fosse presente nella liturgia e paraliturgia».
Da ciò ne viene l’idea di portare in concerto la Selva morale e spirituale?
«Esattamente. Nel 2013 ho cominciato ad indagare su questa raccolta di composizioni monteverdiane e quindi l’idea di poter affrontare la raccolta in concerto è stata ben maturata, condensando in questa esecuzione i brani di maggiore rilievo rappresentativo e teatrale . Vi è, inoltre, un percorso che testimonia la mia ricerca estetica dell’unione tra la sfera del sacro e quella teatrale: nel corso degli anni ho approfondito i vari aspetti grazie anche a colleghi ed artisti quali Fanny & Alexander, Luigi Ceccarelli (con il quale abbiamo ideato Requiem per canto gregoriano e live electronics) ed Ermanna Montanari ed il Teatro delle Albe».
La scelta di avere come sede del concerto la Basilica di Classe è, quindi, voluta o è una fortunata coincidenza?
«In realtà la trovo una scelta azzeccata, poiché spesso mi ritempro guardando i magnifici mosaici e mi soffermo a guardare i piccoli particolari agresti, notando poi quanti riferimenti naturalistici vi siano anche nella Selva. Penso proprio che non potesse esserci luogo migliore a Ravenna per rappresentare questa raccolta monteverdiana».
Valente direttrice, il suo repertorio non si limita alla sola musica sacra, ma anche a quella profana. A questo proposito si può ricordare il grandissimo contributo che i Melodi Cantores, coro del quale è direttrice, hanno dato in varie rappresentazioni operistiche ravennati, non ultima la Cenerentola andata in scena all’Alighieri nel febbraio scorso. Quando risentiremo nella nostra città questo bravissimo coro?
«Ahi, questo è proprio un tasto dolentissimo! Purtroppo la scure delle ristrettezze economiche in campo artistico sta mietendo numerosissime vittime e questo coro è tra di esse. Sono molto triste nell’annunciare che questo (maggio) sarà l’ultimo mese di attività dei Melodi Cantores».

A questo punto è ancor più importante sapere quali saranno i suoi prossimi impegni. Quali saranno quindi  i suoi progetti futuri?
«Opera! Il 2017 è stato un anno di grande svolta che mi ha vista debuttare come prima direttrice di musica antica con l’Orlando di Antonio Vivaldi a Lucca e per l’etichetta Glossa ho inciso La liberazione di Ruggiero di Francesca Caccini. Due titoli legati a Ludovico Ariosto ed ai 500 anni del suo Orlando Furioso. Nel 2018 sarà la volta di Orfeo di Luigi Rossi, compositore seicentesco a torto trascurato: sarà la prima esecuzione italiana assoluta e mi accompagneranno in questa avventura gli amici di Allabastrina Choir & Consort».

TOP RENT BILLBOARD FOTOVOLTAICO 04 – 18 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24