Amministrative: qui si rischia di perdere un’occasione

In questo caos politica, con una maggioranza che appare a tratti confusa e un’opposizione che è oggettivamente confusa, si va verso le amministrative del 2019.
Nel territorio ravennate votano, in concomitanza con le Europee, qualcosa come 14 comuni su 18 tra cui Cervia, Bagnacavallo, Lugo ma anche Alfonsine, Russi, Brisighella, tanto per citarne alcuni, tutti oggi in mano Pd.

E domani? Domani, da quel che si vede muoversi, se resteranno in mano al Pd, sarà “di nascosto”. Mentre infatti il partito cerca di organizzarsi per un congresso nazionale con un numero di candidati che cresce ogni giorno, il simbolo del Pd sembra sparire dalle inaugurazioni di candidati che pure sono del Pd. Dal partito non una parola di commento. Nessuna “incoronazione”, niente.

A Russi Valentina Palli ha annunciato di essere la candidata del centrosinistra con un piazza in festa senza un simbolo, a Cervia si parla di una lista civica, a Lugo Davide Ranalli (votato all’unanimità dal partito lughese per il secondo mandato) si concentra sull’aspetto più emozionale, di partito nemmeno a parlarne.
E così, il Pd che nelle ultime amministrative aveva a dir poco incoraggiato la nascita di liste civiche più o meno spontanee per raccogliere quel po’ di voti che altrimenti si sarebbero dispersi, utili a evitare il ballottaggio o (soprattutto) a vincerlo, rischia di sparire in una lista civica esso stesso. E, anche, è la previsione di molti, di finire all’opposizione in più di una città. Perché l’aria che spira forte anche qui è un’altra. E la sensazione che nel 2019 potrebbe esserci il “ribaltone” in più di un comune è diffusa.

Tuttavia, al momento, non si capisce bene questo ribaltone chi dovrebbe farlo, perché candidati alternativi ancora non se ne vedono. E, curiosamente, nessuno approfitta dell’evidente debolezza del centrosinistra in questo momento né degli scivoloni dei candidati avversari.
Forse stanno tutti ad aspettare e vedere cosa succede con il governo? Perché insomma, oggi il governo è quello di Lega e 5Stelle ma domani chissà. In fondo la Lega a Roma sta chiedendo le dimissioni del sindaco grillino. E, quindi, davvero qui si possono immaginare analoghe maggioranze sui territori?
Ma soprattutto, nei territori queste forze ci sono? Hanno persone da candidare? Come devono andare alle elezioni? Unite o divise per poi convergere in eventuali ballottaggi? Ma attenzione, perché poi arriveranno le Regionali e lì il ballottaggio nemmeno esiste…

La sensazione è di una sospensione in attesa di non si sa bene quale indicazione dall’alto, che però forse ci metterà del tempo ad arrivare. E tutto questo rischia di essere un’occasione persa per iniziare e approfondire invece un dibattito sul presente e il futuro del territorio che al momento sembra assente. E intanto appare sempre più difficile per qualsiasi “lista civica” riuscire a proporsi davvero come tale, se mai è stato possibile in passato. La situazione nazionale incombe e nessuno nei prossimi mesi potrà far finta di non volersi schierare, che gli convenga o meno elettoralmente.

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