Cervia, la prova del nove delle amministrative

Potremmo chiamarlo l’esperimento Cervia, o la prova del nove. Perché se lì il centrodestra dovesse vincere per la prima volta le amministrative di maggio sarebbe la prova definitiva del fatto che conta solo la politica nazionale, anche quando si va sul locale.

Appare infatti piuttosto evidente che nella città delle saline il centrodestra a trazione leghista abbia fatto finora più o meno di tutto per evitare una vittoria che invece sembrava come mai prima a portata di mano. Il 4 marzo 2018, infatti, alle Politiche, qui il centrodestra ottenne la maggioranza. Sempre qui, in piazzale dei Salinari, si svolge da anni la festa “nazionale” della Lega Romagna che la scorsa estate ha visto sfilare sul palco tutti i ministri del Carroccio fino al vero e proprio bagno di folla per Matteo Salvini che la scorsa estate ha battuto le spiagge di Milano Marittima regalando selfie e materiale alle cronache politiche e non solo, in particolare da quel Papeete di cui ha perfino candidato il titolare alle Europee (ma nella circoscrizione Sud).

Intanto, peraltro, il Pd era in grave affanno dopo la decisione di non ricandidarsi del sindaco in carica Luca Coffari (ufficialmente per ragioni personali). Non a caso il Pd è poi dovuto passare attraverso primarie molto divisive, richiamare in campo l’ex sindaco Massimo Medri (che accanto al giovanissimo “golden boy” Coffari, appare perfino più vecchio dei suoi 68 anni) e al solito, secondo uno schema ormai classico, mettere in piedi qualche lista civica tra cui confondere il simbolo del partito.

Bene, cosa ci si poteva aspettare dal centrodestra? Che traesse vantaggio da questa debolezza, mettesse in campo subito un nome forte e iniziasse una campagna elettorale a tappeto, raccogliendo gli scontenti che evidentemente ci sono.
E invece. E invece è successo che il nome del candidato sindaco è uscito quasi un po’ per caso, senza una vera presentazione, durante una cena a un mese e mezzo dalle elezioni. A due settimane dalla scadenza della consegna delle liste elettorali.
Non una riga alla stampa, non una pagina Facebook, nulla.
In confronto la coalizione che a Lugo sostiene Davide Solaroli (con tutto il centrodestra e una lista civica profondamente radicata) sembra il team di Macron alle ultime presidenziali francesi, con nomi di peso come Gianluca Gasperoni, proposte concrete, una presenza costante sui social e in piazza e sui giornali.

Non bastasse, il Pd a Cervia ha così avuto tutto il tempo di fare la pace al suo interno (mettendo capolista lo sfidante di Medri alle primarie) e ottenuto anche l’appoggio non scontato di Progetto Cervia che era all’opposizione e aveva conquistato un bel risultato cinque anni fa.

A questo punto, non resta che vedere cosa succederà nelle urne il 26 maggio per misurare appunto quanto la campagna per le concomitanti Europee condizionerà o meno il voto locale.

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