Fleximan, eroe o vandalo?

Inevitabile commentare che non si fa, che è vandalismo – anzi, di più – che siamo il solito paese di trogloditi che non rispetta le regole e grida allo scandalo quando si viene sanzionati per non aver semplicemente rispettato le regole.

Tutto giusto, ovviamente, ma è anche troppo facile liberarsi così di un tema molto più complesso. Perché il caso Fleximan dovrebbe perlomeno porre qualche interrogativo agli amministratori locali che installano un nuovo autovelox (quasi sempre su richiesta dei residenti, va detto, e soltanto dopo l’autorizzazione del prefetto, che è poi l’emanazione del Governo sul territorio), senza per forza di cose voler salire sul carro del Salvini di turno che segue la solita pancia delle persone a scopi elettorali.

Però, insomma, anche i più lontani da Salvini, tra amici o conoscenti, anche persone del tutto assennate e solitamente ligie e rispettose delle regole, hanno avuto un sussulto, un moto di ribellione vera, provando una gioia quasi bambinesca nel vedere crollare un altro autovelox. Che non è certo visto dalla maggior parte delle persone come un dissuasore di velocità, né come un presidio di sicurezza, ma piuttosto come una trappola che può farti pagare centinaia di euro di multa all’anno per pochi chilometri di trasgressione. Considerando anche che spesso, non appena superato un velox – magari individuato con una delle tante app che te li segnala – l’abitudine è quella di spingere di nuovo sul pedale del gas, diciamo che non può neppure essere spacciato come la soluzione per tutti i mali (dell’estrema velocità), come invece vogliono farci credere e pare effettivamente essere: l’unica soluzione. Sicuramente in Italia, che ha il record di autovelox in Europa. Ma che non ha ancora sperimentato nuove soluzioni provate all’estero, per esempio, dai semafori dissuasori ai cuscini “rallentatori”. O altre ancora tutte da inventare, come in un paese in Francia che pare essere riuscito a far rallentare le auto disegnando strani segnali sull’asfalto.

Per ridurre la velocità, per esempio, si potrebbe “ridurre” al contempo la carreggiata – ad appannaggio degli utenti deboli – si potrebbero installare segnalatori di qualsiasi tipo, tracciare piste ciclabili colorate, applicare dossi sempre più vari. Sicuramente, se ci fosse la volontà, di alternative se ne potrebbero trovare. Certo, sono costose, probabilmente. Mentre i velox non serviranno per fare cassa – come ci dicono i sindaci – ma di certo non costano. Sperando non arrivi un altro Fleximan. O che arrivi, invece, direbbe qualcuno…

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