Un’estate strana, ci si accontenta ma toccherà aspettare settembre per capire…

Spiaggia Riviera AdriaticaQuest’estate, sbocciata appena dopo la fase 2 di allentamento del lockdown – a proposito a che fase siamo oggi? mi sento un po’ sfasato – appare una stagione per accontentarsi, per quanto si può.

Un’estate strana: chi si accontenta può anche essere soddisfatto, ma può essere pure un atteggiamento remissivo. Una contentezza un po’ malinconica che guarda più alle scampate pene e costrizioni del recentissimo passato che a un futuro radioso. Come dire: “Io speriamo che me la cavo”.

L’immagine che più ha colpito in questa avvio di bella stagione – peraltro non oppressa dall’afa, climaticamente variabile ma piacevole – è stata l’affollamento dei tavolini di bar e ristoranti dilagati in città e l’assalto alle spiagge. Siamo tornati a spassarcela: più che comprensibile dopo oltre due mesi di contenzione domestica.

E torniamo a stare assieme anche per goderci arte, musica, teatro, cinema, spettacoli dal vivo che più di un’apericena possono fare bene all’anima, allietarci, unirci su passioni ed emozioni comuni.
Ecco, proprio quella che sembrava la Cenerentola, l’ultima delle iniziative proibite dalla paura del contagio, si è risvegliata con un gran proliferare di eventi culturali e spettacolari di ogni genere. La nostra città, con il Ravenna Festival iniziato un mese fa e in via di conclusione, è stata addirittura fra le prime in Italia e in Europa a rilanciare la musica “in presenza”, e si prosegue nelle prossime settimane con centinaia di appuntamenti in tutta la provincia, di tutti i generi, per tutti i gusti.
Ed è un bene anche per coloro, e sono tanti (artisti, organizzatori, tecnici), che campano di queste imprese vitali per la nostra società. Di tale ricchezza di proposte culturali e per il tempo libero ne rendiamo conto ampiamente tutti i giorni su questo giornale online.

A proposito di ricchezza, se la si produce – con il lavoro – e cresce, potrebbe via via accontentare tutti, o quasi. Ma forse dovremo aspettare la fine di questa strana estate per capire se e quanto ci potremo accontentare. L’immane meccanismo produttivo e sociale è appena ripartito e, anche calcolando sostegni finanziari e incentivi, non sappiamo ancora quanto e quando, investimenti, lavoro, risorse, saranno sufficienti per riportare tanti cittadini a una condizione di vita normale, diciamo dignitosa.
Per ora, stando agli indici di consumi e produzione, i dati sono deprimenti e disegnano un’economia di sussistenza, un andazzo per campare. Per cui ci sarebbe poco da essere contenti, sicuramente per chi non vive di rendita o in impieghi sicuri e protetti.
Peraltro ci sono due enormi e complicate funzioni dello stato sociale – Sanità e Istruzione – fiaccate dall’emergenza che non si sa bene come recuperare e assestare al meglio. Sono questioni vitali e urgenti con cui dovremo fare i conti a settembre.

Intanto, contenti o meno, buona estate a tutti ma rimanete sempre sintonizzati su R&D web che continuerà ad aggiornarvi su quanto accade, nel bene o nel male, a Ravenna e dintorni.

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