Punto nascite a rischio, il sindaco incontra le mamme che lottano per il salvataggio

Il decreto Balduzzi prevede la chiusura con meno di 500 parti l’anno. Il Pd presenta un’interrogazione in consiglio

Incontro Con Le Mamme, Lugo, 20 Ottobre 2017 (2)Il decreto Balduzzi e un accordo Stato-Regioni prevedono che se i punti nascita con meno di 500 parti l’anno vadano chiusi e così quello all’ospedale di Lugo è a rischio perché le statistiche sono in costante calo. Il Pd in consiglio comunale ha presentato un’interrogazione al sindaco Davide Ranalli per un aggiornamento sulla situazione attuale e quella futura.

«Vogliamo comprendere le ragioni delle tendenza che vede in calo il numero dei parti e che determina incertezze delle gestanti verso un reparto che assicura invece prestazioni eccellenti», ha dichiarato Marta Garuffi, capogruppo Pd.

La Regione Emilia-Romagna è stata la capofila di una sperimentazione sulla riorganizzazione sanitaria dei punti nascita che classifica le pazienti fin dall’inizio in “basso rischio” e perciò assistite con sicurezza nel parto da strutture come quella di Lugo. Mentre altre destinazioni, come la struttura di Ravenna, sono previste, sempre all’inizio, in presenza di condizioni particolari oppure a fronte di complessità insorte in seguito, dove siano richieste competenze multidisciplinari.

Proprio oggi 20 ottobre il primo cittadino ha incontrato tre mamme, portavoce di un gruppo di madri lughesi che si sono attivate per richiedere il mantenimento del punto nascite all’ospedale di Lugo. Insieme al sindaco era presente anche Marisa Bagnoli, direttrice sanitaria dell’ospedale di Lugo, che ha illustrato alle mamme la situazione attuale e i possibili scenari futuri, sottolineando come il mantenimento di un punto nascite sia vincolato per legge alla quantità dei parti annuali, poiché «senza un adeguato numero di casi vi è il rischio di perdita delle competenze da parte del personale».

Le mamme hanno chiesto la possibilità di organizzare il personale su rotazione nei tre ospedali della provincia (Ravenna, Faenza e Lugo), al fine di non disperdere le competenze e garantire il mantenimento di tutti e tre i punti nascita a prescindere dalla quantità dei parti.

«Voglio farmi portavoce delle preoccupazioni di queste mamme nei tavoli del dibattito. Siamo tutti cittadini di Lugo e vogliamo tutti che il nostro ospedale continui a essere un’eccellenza riconosciuta in ambito sanitario», ha commentato Ranalli.

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