«Le soprintendenze sono piene di reperti mai esposti» Seguici su Telegram e resta aggiornato Il Gruppo ravennate archeologico attacca le istituzioni: «Pessima gestione dei siti, ostacolano i volontari» Una parte della nave come è al momento custodita a Comacchio «L’antica nave depositata a Comacchio è evidente e palese incongruenza della gestione del patrimonio archeologico di questo Paese: se l’opera non richiama l’interesse di qualche dirigente rimane lasciata a se stessa in qualche deposito. E i depositi delle soprintendenze sono strapieni di incredibili reperti, spesso non studiati, mai esposti». A dichiararlo è Giovanni Fucci, presidente dell’associazione Gruppo ravennate archeologico (Gra) nata a metà anni ottanta e che oggi conta 65 soci volontari. In questi anni il Gra ha recuperato circa 1.400 casse di reperti archeologici. Il Gra ci scrive all’indomani del nostro approfondimento su temi archeologici, dimostrando una certa insofferenza nei confronti dei metodi della Soprintendenza, a cui spetterebbe anche portare a termine tra le altre cose il definitivo restauro dell’antica ancora ritrovata a Punta Marina ma al momento scomposta e imballata in una stanza dell’Autorità portuale. «È evidente poi – scrive il Gra – la pessima gestione dei siti archeologici da parte delle soprintendenze, con personale non qualificato, disinteressato e che spesso ostacola anche l’attività dei volontari che gratuitamente tentano di valorizzare questi siti. Non siamo manovalanza a costo zero e ci consideriamo parte del sistema culturale di questo paese, perché abbiamo prodotto e continueremo a produrre pagine di documentazione, informazioni e conoscenze anche quando collide con la scienza ufficiale. Basti pensare all’ingegner Roncuzzi e al patrimonio di ricerche, dati, rilievi raccolti in oltre 40 anni e che ha lasciato alla collettività, ma che ora giace abbandonato in qualche armadio di qualche istituzione e che (crediamo) nessuno abbia consultato nella preparazione della Carta delle potenzialità archeologiche di Ravenna». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Nel 2016 in provincia di Ravenna sono morte 4.525 persone Non piacciono le fioriere anti terrorismo, protesta Sì Anelli. «Ma sono temporanee» Ancisi: «Troppo caldo all'obitorio, ci sono 30 gradi contro i 18 consentiti» Seguici su Telegram e resta aggiornato