Dopo la tragedia di Genova i viadotti della città diventano osservati speciali

Nel 2011 partì un monitoraggio su tutti i manufatti ma per LpRa rimangono alcune situazioni critiche. Anche il Pd chiede un aggiornamento della situazione. Domani, intanto, bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio prima degli eventi

Il ponte di Grattacoppa

Il ponte di Grattacoppa

Il Partito Democratico in un question time presentato da Rudy Gatta, presidente della commissione Trasporti, chiede «quali siano gli esiti del monitoraggio fin qui condotto e quali gli interventi già programmati» da parte del Comune di Ravenna. Gatta ricorda che è aumentata la «mole di traffico presente nel nostro territorio, caratterizzato da diverse strutture anziane e, soprattutto, dalla peculiarità individuabile nella presenza di numerosi corsi d’acqua con alvei pensili». Il Comune ha avviato da mesi un monitoraggio e ora i Dem chiedono di essere aggiornati.

Ance Lista per Ravenna, dopo i fatti di Genova, torna ad occuparsi della questione accendendo i riflettori in particolare sul ponte Grattacoppa sul fiume Lamone. «Ci passano per forza, tra Savarna, Grattacoppa, Torri e Conventello, i loro 2.800 abitanti». Secondo la ditta 4Emme di Bolzano che nel 2011 ha avuto l’incarico di monitorare lo stato di tutti i viadotti del Comune di Ravenna, è il ponte peggiore tra i 48 a rischio di collasso, «che, stando alle indagini compiute, avrebbero dovuto essere chiusi tra il 15 marzo 2016 e il 15 marzo 2018. Tutti sono tuttora in funzione grazie all’astuzia di metterci dei limiti di carico per i mezzi pesanti, che nessuno rispetta e nessuno controlla». La nota è firmata dai consiglieri territoriali  Enzo Dalmonte, Andrea Fabbri e Nicola Carnicella. L’azienda «aveva chiesto a ben ragione il divieto per i mezzi di oltre 20 tonnellate. Sul cartello c’è però scritto il divieto per oltre 40 tonnellate». Il progetto del 2015 – ricorda LpRa – è stato annullato e ora dovrà essere demolito e ricostruito, con un investimento di 2,8 milioni di euro. Serviranno due anni ma LpRa è scettica.

«Nel frattempo, nessuno ha raccontato agli abitanti del forese nord di Ravenna come si girerà in quei luoghi tra la demolizione del ponte vecchio e l’apertura del nuovo».

Sempre riguardo a Genova, Palazzo Merlato annuncia la bandiera a mezzasta per la giornata di domani, sabato 18 agosto.  «In base alle disposizioni della presidenza del Consiglio dei ministri, comunicate dalla Prefettura, in occasione della giornata di lutto nazionale per le vittime del crollo del ponte Morandi a Genova proclamata per domani, il Comune esporrà le bandiere nazionale ed europea del municipio a mezz’asta».

Dalla giunta arriva inoltre un appello, «agli organizzatori dei tanti eventi in programma domani nei nostri lidi e non solo, a osservare un minuto di silenzio prima dell’inizio degli stessi. Per quanto riguarda i fuochi d’artificio in programma a Punta Marina, la pro loco ha deciso di spostarne l’inizio dalle 23 alle 23.15 e di effettuare un minuto di silenzio dopo il primo scoppio».

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