Protocollo di sorveglianza sanitaria regionale per i lavoratori esposti all’amianto

Nei dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl nasceranno attività ambulatoriali mirate e strutturate per l’assistenza, informativa e sanitaria, di chi ha lavorato a contatto con l’agente cancerogeno, con accesso facilitato a controlli ed esami

MedicoValutare il grado di esposizione sul lavoro avvenuta in passato attraverso un percorso di sorveglianza sanitaria con accesso facilitato a controlli e esami e una corretta informazione sui possibili rischi per la salute, sugli aspetti previdenziali e sulle procedure amministrative per ottenere il riconoscimento del danno subito. È quanto verrà fatto in tutti i dipartimenti di sanità pubblica delle Ausl dell’Emilia-Romagna per i lavoratori ex esposti all’amianto alla luce del Protocollo di sorveglianza sanitaria approvato nei giorni scorsi dalla giunta Bonaccini.

La Regione rafforza il proprio impegno verso queste persone e lo fa mettendo nero su bianco obiettivi e azioni attraverso uno specifico documento con cui viene recepita l’intesa raggiunta, nel febbraio scorso, dalla Conferenza Stato-Regioni. Perché le conseguenze dell’esposizione possono emergere anche dopo molti anni.

Saranno avviate attività ambulatoriali, specifiche e strutturate, per l’assistenza – informativa e sanitaria – di chi ha lavorato a contatto con l’agente cancerogeno. Non solo, perché l’obiettivo è anche quello di assicurare ai lavoratori affetti da mesotelioma pleurico maligno uno specifico percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale per una presa in carico globale attraverso una rete strutturata di centri ospedalieri.

Assieme al programma di sorveglianza sanitaria sarà costituita la Rete dell’Emilia-Romagna per la presa in carico dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno. La Rete sarà articolata in centri di primo livello, presenti in ogni territorio delle singole aziende Usl, e di secondo livello, per le prestazioni più complesse, in ogni area vasta.

Ogni lavoratore che è stato esposto all’amianto avrà accesso gratuito sia alle prestazioni erogate dai Dipartimenti di Sanità pubblica, sia a quelle eseguite nell’ambito della Rete per la presa in carico dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno, Nei casi di diagnosi accertata, sarà riconosciuta l’esenzione per patologia cronica invalidante.

L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia ad attivare il Registro Mesoteliomi (ReM RE-R), che rileva tutti i casi di mesotelioma maligno, insorti dal primo gennaio 1996, in persone residenti sul territorio al momento della diagnosi. Per ogni caso registrato, si provvede all’acquisizione delle informazioni necessarie per la definizione diagnostica e la classificazione dell’esposizione. Al 31 dicembre 2017, sono stati registrati 2.567 mesoteliomi maligni, di cui il 91,5 percento, pari a 2.349, riguardano la pleura; 1.860 negli uomini e 707 nelle donne, con un’incidenza in aumento dai 73 casi registrati nel 1996 ai 156 del 2012. Il numero medio di nuovi casi diagnosticati nel periodo 2012-16 si è attestato sui 146 casi per anno. Le province maggiormente interessate sono quelle di Bologna e Reggio Emilia, sede in passato di grosse aziende che hanno prodotto o utilizzato amianto o materiali che contenevano la sostanza.

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